La Compagnia Teatrale Quelli di Grock presenta dettagli Stagione teatrale 2010/2011 Teatro Leonardo da Vinci via Ampère 1, angolo Piazza Leonardo da Vinci - Milano dettagli stagione 2010/2011 Il teatro non è un dettaglio trascurabile. Una sola parola può modificare il senso di un discorso, un gesto può trasformare un’azione, uno sguardo diverso può cambiare la prospettiva. Il teatro è fatto di dettagli, di dettagli si nutre, con i dettagli disegna nuove visioni. Il palcoscenico e la platea: fra noi e voi un piccolo dettaglio, una consonante, nella quale è racchiuso tutto il rito del teatro, lo scambio fra il pubblico e l’attore, il rinnovarsi continuo di una magia e il desiderio che non svanisca. Emozioni, risa, musica, applausi, inchini. Noi non tralasceremo nessun dettaglio. dettagli contemporanei Una finestra sull’attualità e sulla drammaturgia contemporanea. La stagione si apre con Angelo Pisani, attore e autore, conosciuto per il duo comico “Pali e Dispari”, che presenta in prima nazionale 16:30, un monologo diretto da Gabriele Vacis. Prosegue con Home sweet home, spettacolo dedicato a un tema delicato come la violenza domestica e presentato la scorsa stagione alla Camera dei Deputati; AUMMA, scritto e diretto da Gianfelice Facchetti, un viaggio nella storia nel nostro Paese, una festa di compleanno per i 150 anni di Italia; L’operazione, commedia di Rosario Lisma che racconta come vivono quattro trentenni tra i più precari di tutti i precari, gli attori; e infine Ci hanno tolto le parole di bocca, straordinaria prova d’attore per la nuova produzione di Quelli di Grock. dettagli d’autore Molière, Shakespeare, Beckett: tre grandi drammaturghi, tre modi di scrivere il teatro e altrettanti modi di rileggerlo. In cartellone George Dandin o il marito raggirato di Molière, interpretato secondo i principi della Biomeccanica Teatrale di Mejerchol’d da un gruppo di giovani attori diretti dal regista russo Bogdanov; il debutto de Le allegre comari di Windsor, un testo ricco di suggestioni comiche tratto dalla commedia di Shakespeare che ha come protagonista John Falstaff. La stagione propone inoltre Aspettando Godot, opera irrinunciabile tra le più significative del Novecento, e infine la ripresa di un grande successo degli scorsi anni, La bisbetica domata nell’esilarante versione di Quelli di Grock. altri dettagli Il teatro diventa un palcoscenico per i giovani attori usciti dalla Scuola di Quelli di Grock che come ogni anno inaugurano la stagione, proponendo uno studio dedicato ad Amleto. Proseguono inoltre gli appuntamenti che la scorsa stagione hanno animato con successo il foyer del Teatro Leonardo. Libri a teatro, in collaborazione con la casa editrice Marcos y Marcos, letture sceniche, danza, musica dal vivo e improvvisazioni seguite da aperitivi e degustazioni; Due canzoni all’inizio, dalla canzone d’autore al jazz, un piccolo antipasto musicale per il pubblico teatrale proposto dall’etichetta indipendente Totally Unnecessary Records prima di alcuni spettacoli. Infine il Teatro Leonardo da Vinci ospiterà venti ragazze adolescenti, nate e cresciute nelle baraccopoli di Nairobi, che hanno partecipato al Progetto Malkia (“regine” in swahili), un percorso artistico e formativo promosso da AMREF nella capitale del Kenya, che attraverso il teatro ha offerto loro un’occasione di espressione e riscatto. altri dettagli spettacolo fuori abbonamento 7/10 ottobre 2010 AMLETO studio liberamente tratto dall’omonima tragedia di William Shakespeare con Francesco Alberici, Michela Bologna, Francesca Dipilato, Andrea Lietti, Sarah Paoletti, Isabella Perego regia Susanna Baccari, Claudio Orlandini Laboratorio Permanente Scuola di Teatro Quelli di Grock dettagli contemporanei novità 19/31 ottobre 2010 16:30 di Angelo Pisani con la collaborazione di Gianmarco Pozzoli con Angelo Pisani regia Gabriele Vacis Noura Produzioni – ArtedanzaE20 – Bananas in collaborazione con Del Fuego Management dettagli d’autore 2/14 novembre 2010 GEORGE DANDIN o il marito raggirato di Molière con Riccardo Bono, Francesco Casareale, Ignazio de Ruvo, Francescopaolo Isidoro, Valeria Marri, Nicol Martini, Claudio Massimo Paternò, Giulia Zeetti regia Gennadi Nikolaevic Bogdanov CRT Centro di Ricerca per il Teatro in collaborazione con Centro Studi Biomeccanica Teatrale dettagli d’autore novità 25 novembre / 31 dicembre 2010 LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR da William Shakespeare con Giulia Bacchetta, Fernanda Calati, Pietro De Pascalis, Cristina Liparoto, Marco Oliva, Andrea Robbiano, Elisa Rossetti, Simone Severgnini, Max Zatta regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido Quelli di Grock altri dettagli spettacolo fuori abbonamento 13/16 gennaio 2011 MALKIA THEATRE in Il cerchio di gesso con gli interpreti del Malkia Theatre di Nairobi progetto artistico Letizia Quintavalla, Elisa Cuppini, Renata Palminiello, Morello Rinaldi, Patrizia Romeo AMREF in collaborazione con Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti dettagli contemporanei 1/13 febbraio 2011 HOME SWEET HOME di Valeria Cavalli con Giulia Bacchetta, Andrea Robbiano regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido Quelli di Grock dettagli contemporanei novità 15/27 febbraio 2011 AUMMA di Gianfelice Facchetti con Antonio Brugnano, Pierpaolo Candela, Pietro De Pascalis, Fortunata Mastrangelo, Manola Vignato regia Gianfelice Facchetti Compagnia Facchetti / De Pascalis dettagli d’autore 17/27 marzo 2011 ASPETTANDO GODOT di Samuel Beckett con Pietro De Pascalis, Alessandro Larocca, Andrea Ruberti, Manola Vignato, Max Zatta regia Susanna Baccari, Claudio Orlandini Quelli di Grock dettagli contemporanei 29 marzo / 10 aprile 2011 L’OPERAZIONE di Rosario Lisma con Ugo Giacomazzi, Rosario Lisma, Andrea Narsi, Andrea Nicolini regia Rosario Lisma spettacolo Vincitore del Premio Nuove Sensibilità – ETI 2008 Fondazione TPE – Nuove Sensibilità con il sostegno di ETI Ente Teatrale Italiano dettagli d’autore 27 aprile / 8 maggio 2011 LA BISBETICA DOMATA da William Shakespeare con Antonio Brugnano, Pietro De Pascalis, Gipo Gurrado, Alessandro Larocca, Marco Oliva, Andrea Ruberti, Manola Vignato, Max Zatta regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido Quelli di Grock dettagli d’autore novità 7/19 giugno 2011 CI HANNO TOLTO LE PAROLE DI BOCCA di Valeria Cavalli, Claudio Intropido con Alessandro Larocca, Andrea Ruberti regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido Quelli di Grock altri dettagli LIBRI A TEATRO Prosegue anche questa stagione Libri a teatro in collaborazione con la casa editrice Marcos y Marcos: letture sceniche, danza, musiche dal vivo e improvvisazioni seguite da aperitivi e degustazioni. 8 novembre 2010 A cielo aperto Quando gli uomini abbassano le montagne 31 gennaio 2011 Controvento Il lungo viaggio di São: una storia d’amore e di avventura 4 aprile 2011 Il pozzo delle trame perdute In viaggio nel cuore dei libri altri dettagli DUE CANZONI ALL’INIZIO Un piccolo antipasto musicale per il pubblico teatrale: dalla canzone d’autore al jazz, l’etichetta indipendente Totally Unnecessary Records ripropone anche per questa stagione il successo dei suoi “assaggi musicali” prima di alcuni spettacoli. altri dettagli PROGETTO SCUOLE Quelli di Grock propone spettacoli appositamente programmati per gli studenti in matinée e dedicati a varie fasce d’età, dalle scuole primarie alle scuole secondarie di I e II grado. In cartellone temi d’attualità, fiabe e rivisitazioni di grandi classici del teatro europeo. Per informazioni: Ufficio Promozione & Gruppi Scuole Quelli di Grock (02 66.98.89.93; [email protected]) Crediti fotografici Copertina, Home sweet home, Le allegre comari di Windsor, Aspettando Godot: Roberto Rognoni 16:30: Leonardo Fiorini AUMMA, Ci hanno tolto le parole di bocca, La bisbetica domata, Due canzoni all’inizio: Zoe Vincenti George Dandin o il marito raggirato: Simone Durante Amleto: Margherita Busacca Malkia Theatre: Valentina Torresan Libri a teatro: Marcos y Marcos INFORMAZIONI Orario spettacoli martedì, mercoledì, venerdì, sabato: ore 20.45 giovedì: ore 19.45 domenica: ore 16.00 lunedì: riposo Prezzi intero: € 20,00 ridotto giovani: € 14,00 over 60 e gruppi scuola: € 10,00 strutture convenzionate: € 14,00 martedì posto unico: € 12,50 giovedì riduzione tessera Agis: € 15,00 Abbonamenti coppia quintetto carnet prima settimana 7 spettacoli a scelta per due persone: € 140 5 spettacoli a scelta: € 65 9 spettacoli (valido per i primi 6 giorni di replica, debutto incluso): € 81 Gli abbonamenti non sono validi per la replica speciale del 31 dicembre 2010 e per altri dettagli. Per George Dandin o il marito raggirato è valido il tagliando CRT di Invito a Teatro. Prenotazioni e Prevendita Teatro Leonardo da Vinci via Ampère 1, angolo Piazza Leonardo da Vinci – 20131 Milano orario: dal lunedì al sabato dalle 15.30 alle 19.30 tel 02 26.68.11.66 – [email protected] Quelli di Grock via Emanuele Muzio 3 – 20124 Milano orario: dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00 tel 02 66.98.89.93 – [email protected] Online È possibile prenotare ed acquistare online i biglietti e gli abbonamenti con carta di credito direttamente su www.teatroleonardo.it oppure su www.vivaticket.it Vivaticket call center: 899.666.805 dall’estero: +39 0445 23.03.13 fax: +39 0445 35.70.99 orario: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 20.00 / sabato dalle 8.00 alle 13.00 Ritiro dei biglietti I biglietti prenotati possono essere ritirati presso il Teatro Leonardo da Vinci oppure presso Quelli di Grock entro il giorno precedente la data di rappresentazione. dettagli contemporanei 19/31 ottobre 2010 16:30 di e con Angelo Pisani con la collaborazione di Gianmarco Pozzoli consulenza alle immagini Gianmarco Pozzoli realizzazione immagini Paolo Sala progetto Next 2009 regia Gabriele Vacis produzione Noura Produzioni – ArtedanzaE20 – Bananas in collaborazione con Del Fuego Management PRIMA NAZIONALE Angelo Pisani, autore e attore, conosciuto per il duo comico Pali e Dispari, presenta in prima nazionale 16:30. Un monologo costruito intorno alla memoria, un viaggio a ritroso nel suo passato, un album fotografico che raccoglie istanti di vita comici, drammatici e surreali. Sul palco solo un grande schermo, un attore e una tazzina, diretti dal regista Gabriele Vacis. “…eravamo frequenza, siamo frequenza, saremo frequenza… comunque vadano le cose. Nulla si distrugge e tutto si trasforma. Quando nasciamo siamo frequenza, una frequenza con una forma precisa che però, attraversando la vita, cambia più volte senza mai distruggersi. Neanche dopo la morte. 16:30 è un viaggio a ritroso nel mio passato, nelle mie forme, senza un preciso ordine cronologico. È un catalogo di immagini di vita che si palesano solo perché la memoria ha deciso di soffermarsi un attimo di più e mostrarsi. È una mostra di quadri senza l’obbligo di guardarli tutti e di collocarli nella vita del loro autore. È un album di istantanee intente a cogliere solo l’istante e totalmente disinteressate al contorno, all’insieme. È un susseguirsi convulso di corpo e di linguaggi comici, drammatici e surreali all’insegna dell’ordine disordinato. È una voce con un corpo e un corpo con una voce, con il desiderio comune di parlare il diversamente uguale. È la memoria che non ha appuntamenti con nessuno e soprattutto disdegna orari fissi. lo l'ho incontrata per caso alle 16:30. E ci ho fatto i conti”. Angelo Pisani 1/13 febbraio 2011 HOME SWEET HOME di Valeria Cavalli con Giulia Bacchetta, Andrea Robbiano voce fuori campo Pietro De Pascalis consulenza scientifica Maria Barbuto costumi Lara Friio musiche Gipo Gurrado immagini video Zoe Vincenti produzione video Matteo Curcio regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido assistente regia Daniela Quarta si ringrazia il Centro Antiviolenza Cerchi D’Acqua produzione Quelli di Grock «Home sweet home è uno schiaffo in faccia, un pugno nello stomaco, una lacerazione interiore, firmata da Valeria Cavalli e Claudio Intropido, che racconta sfacciatamente la costante assuefazione al maltrattamento di una donna, confusa tra i ruoli di vittima e carnefice di se stessa. [...] Il velo/sipario divide la scena: dietro c’è la prigione di Anna, davanti lo spazio vitale del figlio che racconta le mille umiliazioni subite da Anna e da tutte le altre donne. Bravi gli attori (Giulia Bacchetta e Andrea Robbiano) che si muovono su una bella partitura musicale di Gipo Gurrado. Da vedere». Metro – Patrizia Pertuso “Le statistiche dicono che una donna su tre vive come vivo io, in bilico. È vero, io sono un’equilibrista, sono stata addestrata a farlo, cammino su un filo, procedo attenta per evitare i passi falsi perché so che se sbaglio, se non presto attenzione, mi faccio male […]”. In Italia sono 6.743.000 le donne che tra i 16 e i 70 anni hanno subito violenza psicologica o sessuale fuori o dentro le mura domestiche (fonte Istat 2007). Un dato allarmante e inaccettabile, che ci ha spinti a raccontare, attraverso il linguaggio limpido e diretto del teatro, un argomento delicato come la violenza domestica, un dramma diffuso, sommerso e taciuto, protetto dal privato familiare e spesso segregato dietro ingressi con targhette d’ottone. Una madre e un figlio narrano una storia apparentemente normale ma che nasconde in realtà verità terribili, e mettono a fuoco l’insana complicità che spesso nasce fra vittima e carnefice, il complesso rapporto fra chi fa del male e chi pensa di meritarlo, la paura di confessare che il nemico è proprio lì, seduto accanto sul divano. Abbiamo voluto affrontare questo argomento con un linguaggio metaforico e coinvolgente affinché, anche dal palcoscenico, possa arrivare un messaggio di sensibilizzazione e cambiamento che promuova la cultura della non violenza. Valeria Cavalli e Claudio Intropido Home sweet home ha ricevuto il sostegno di Next, il Patrocinio Ufficiale della Provincia di Milano ed è stato presentato il 23 giugno 2010 alla Camera dei Deputati. 15/27 febbraio 2011 AUMMA di Gianfelice Facchetti con Antonio Brugnano, Pierpaolo Candela, Pietro De Pascalis, Fortunata Mastrangelo, Manola Vignato regia Gianfelice Facchetti produzione Compagnia Facchetti / De Pascalis PRIMA NAZIONALE Per i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia, la Compagnia Facchetti / De Pascalis presenta in prima nazionale uno spettacolo intenso, un viaggio nella storia del nostro Paese per definirne l’identità, un racconto sottile in cui i ricordi sembrano prima vacillare e ritrarsi ma restituiscono poi, tra luci e ombre, un’immagine viva: Italia, una anziana signora viene festeggiata nel giorno del suo centocinquantesimo compleanno. Italia è una donna che sta per compiere centocinquant’anni. Italia è una donna senza età, festeggiata dai suoi figli e figliastri che per l’occasione tornano a farle visita dopo tanto tempo; arrivati da lei però, la trovano a letto, malata cronica e assistita da una badante. La festa comunque si farà: attorno a una tavola su cui piove dall’alto, mangiando e bevendo, cantando e sparlando, nella maniera più comune che ci sia di passare un compleanno. Col trascorrere dei minuti i ricordi di Italia affiorano, a ritroso, per perdersi quasi subito in una miriade di amnesie: il G-8, il caso Moro, piazza Fontana, la guerra civile, il duce, Caporetto... ogni memoria finisce con un: “non ricordo!”. Unica eccezione è il primo amore, Giuseppe Garibaldi, un giovane idealizzato forse, ma unico frammento di memoria capace di accendere una luce negli occhi spenti di Italia: l’eroe del Risorgimento come unica persona degna di essere ricordata. I figli e figliastri le hanno portato un regalo: le fredde ceneri di Peppino, recuperate chissà dove e impacchettate per l’occasione come un prezioso presente: io regalo, tu regali, egli regala... un presente “indicativo” di un’identità, quella italiana, che ruota sempre e solo attorno al reciproco scambio di favori, merci e poteri, affinché niente cambi. Il tempo a disposizione di Italia, infatti, è un eterno presente perché il passato è luogo di scontro e divisione, il futuro una sterile discussione se vivere sia diritto o dovere. Mentre sul tavolo di Italia inizia a diluviare, in questa incapacità di guardare lontano, i figli e figliastri, i parenti tutti, si impantanano, mandando in frantumi la festa tanto attesa. Restano le pozzanghere, acqua non evaporata, vita non consumata, fango residuo di briciole, cenere e pezzi di torta su cui una candelina resta accesa. A futura memoria. Gianfelice Facchetti 29 marzo / 10 aprile 2011 L’OPERAZIONE (testo di disperazione in cinque quadri) di Rosario Lisma con Ugo Giacomazzi, Rosario Lisma, Andrea Narsi, Andrea Nicolini musiche Andrea Nicolini luci Marco Burgher regia Rosario Lisma spettacolo vincitore del Premio Nuove Sensibilità – ETI 2008 produzione TPE – Nuove Sensibilità con il sostegno di ETI Ente Teatrale Italiano «L’operazione è un’ottima e coraggiosa creatura che anzitutto confuta il luogo comune che vorrebbe inesistente la drammaturgia italiana contemporanea. C’è ed è in buona salute. Poi rappresenta la rivincita della prosa: è teatro di parola, felicemente privo di effetti video-tecno-disco etc. C’è una storia, anzi tante, c’è l’esigenza di raccontarle, c’è molto divertimento nel porgerle e parecchio gradimento nella platea. È un testo che come tutte le opere compiute contiene tragedia e commedia, torbido e sublime, cronaca e fantasia […]. Bravi tutti […]. Ogni personaggio però ha tante sfaccettature e non sono sufficienti i pochi suddetti aggettivi. Per colmare questa lacuna, si suggerisce la visione de L’operazione». www.sistemateatrotorino.it – Maura Sesia Quattro attori di oggi mettono in scena un testo scritto da uno di loro che parla di quattro attori di oggi che mettono in scena un testo scritto da uno di loro che parla di quattro terroristi clandestini negli anni di piombo. E ne viene fuori una commedia che racconta di come vivono quattro trentenni fra i più precari di tutti i precari: gli attori. Creature sospese tra l’alto ideale creativo e la grettezza di un contratto di scrittura, coi suoi lordi, i suoi netti, le diarie e la paga prove. In bilico tra la propria coscienza con le sue urgenze spirituali e la paura di una carie, poiché il dentista la mano sulla sua – di coscienza – non se la metterà mai. Tra un diniego e un applauso. Appesi a un filo, spesso quello del telefonino, che pure è senza fili. Chiusi in uno spazio sotterraneo, come topi operosi, alle prese con le prove di uno spettacolo sui brigatisti, lavorano, si confrontano, litigano, si confidano, sperano e si deprimono. Si scontrano sull’attualità delle “necessarie nuove forme” del teatro, sulla utilità o meno della rappresentazione dell’arte, e si convincono pervicacemente che l’unico sbocco per uscire alla luce del sole è farsi recensire dal critico più potente d’Italia, l’unico che ha davvero il potere di dare senso e consenso al loro lavoro e alle loro vite sommerse. Nonostante il discreto successo di pubblico, avendolo invano invitato, il potente critico, divenuto ormai una vera ossessione, non fa fede alla sua promessa di assistere allo spettacolo, gettando nello sconforto la banda dei quattro. Accecati dal delirio combattente dei personaggi che interpretano sulla scena, più come Ferribbotte e Capannelle che come Curcio e Morucci, sequestrano l’autorevolissimo personaggio alla maniera dei sequestri lampo delle prime cellule brigatiste degli anni ’70, costringendolo con le cattive a vedere il loro lavoro. Dedicato a tutti. Ma soprattutto alle meduse. Che sono trasparenti e pungono per farsi notare. Rosario Lisma 7/19 giugno 2011 CI HANNO TOLTO LE PAROLE DI BOCCA di Valeria Cavalli, Claudio Intropido con Alessandro Larocca, Andrea Ruberti regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido produzione Quelli di Grock PRIMA NAZIONALE Due straordinari attori raccontano se stessi e portano sul palcoscenico contraddizioni, certezze, dubbi, desideri, sogni, utilizzando con comicità e ironia diversi linguaggi teatrali. Alessandro Larocca e Andrea Ruberti, storici attori e soci di Quelli di Grock che da anni hanno affinato la loro vocazione per il teatro del corpo, del movimento e dell’espressione gestuale, mettono in scena uno spettacolo dalla partitura affascinante e inconsueta. Parole, parole, parole. Tante parole che viaggiano di bocca in bocca, che scivolano sulle tastiere di un computer, che si ascoltano da un cellulare mentre si cammina, si va a far la spesa, che viaggiano su schermi ultrapiatti. Siamo inondati dalle parole, siamo intontiti dalle parole, siamo soffocati dalle parole, non c’è spazio per nient’altro. Non c’è spazio per il silenzio, che ingombra e spesso pesa, fa paura. Lasciamo che siano solo le parole a raccontare, a dare emozioni, dimenticando che abbiamo un corpo, un intero corpo a disposizione che può “dire”, che ha un immenso vocabolario per parlare, commuovere, divertire. Ci hanno tolto le parole di bocca è uno spettacolo dalla partitura inconsueta in cui astratto e concreto, poesia e quotidianità, malinconia e risata si alternano attraverso parole, suggestioni e immagini, dal vivo o proiettate su uno schermo. Il palcoscenico resta ancora una volta un luogo di libertà sul quale poter vivere come attore e come uomo, un luogo in cui il “fare finta” deve essere necessariamente sincero, onesto e il Teatro un’arte antica che può narrare il contemporaneo e l’attualità. Valeria Cavalli e Claudio Intropido dettagli d’autore 2/14 novembre 2010 GEORGE DANDIN o il marito raggirato di Molière traduzione Claudio Massimo Paternò adattamento Gennadi Nikolaevic Bogdanov, Claudio Massimo Paternò training attoriale secondo il Sistema della Biomeccanica Teatrale di Mejerchol’d a cura di Gennadi Nikolaevic Bogdanov con Riccardo Bono, Francesco Casareale, Ignazio de Ruvo, Francescopaolo Isidoro, Valeria Marri, Nicol Martini, Claudio Massimo Paternò, Giulia Zeetti scene e costumi Francesco Marchetti scenotecnica Gianni Ferri pupazzi di scena Damiano Augusto Zigrino maschere di scena Maurizio Celestino disegno luci Claudio Massimo Paternò tecnico luci Anna Merlo - macchinista Petra Trombini amministratore di compagnia Andrea Perini regia Gennadi Nikolaevic Bogdanov produzione CRT Centro di Ricerca per il Teatro in collaborazione con Centro Internazionale Studi Biomeccanica Teatrale con il sostegno del “Teatro Mengoni - Comune di Magione” «Che bella cosa quando l’avanguardia incontra un classico. Le convenzioni teatrali vengono stravolte e i testi […] aprono inaspettate prospettive. George Dandin o il marito raggirato con la regia di Gennadi Nikolaevic Bogdanov si ispira alla biomeccanica teatrale di Mejerchol’d, il grande teorico russo degli inizi del secolo scorso. Su un testo comico […] del commediografo francese si innesta una scenografia e una recitazione tutta spigoli, scatti, e movimenti sincopati. Una scelta che rende attuale e godibile la trama […]». Libero – Luca Marchesi A partire dal 2004 il regista russo Gennadi Nikolaevic Bogdanov ha lavorato in Italia al fine di formare un gruppo di giovani che riuscissero a far propria la Biomeccanica Teatrale di Mejerchol’d, a viverla, a darle corpo e voce. George Dandin o il marito raggirato di questo percorso costituisce un resoconto a suo modo esemplare. Mettere in scena George Dandin o il marito raggirato mi ha suggerito di lavorare non solo sulla comicità di situazione ma di creare un vero e proprio spettacolo-metafora sulla società. Astratta da ogni riferimento storico, la messinscena cerca di valorizzare il contenuto morale della commedia di Molière. Alla base c’è lo scontro tra individuo e società, tra nuovo e vecchio, tra valori e convenzioni. Il vero protagonista, quindi, è la società, resa scenicamente da una piramide bianca (che racchiude in sé tutti i colori) che nell’economia della messinscena è la casa di George Dandin davanti alla quale si svolge tutta l’azione scenica: incombente, fredda, piena di spigoli, si muove, si apre, muta secondo i contesti. Gennadi Nikolaevic Bogdanov 25 novembre / 31 dicembre 2010 LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR da William Shakespeare traduzione e adattamento Valeria Cavalli con Giulia Bacchetta, Fernanda Calati, Pietro De Pascalis, Cristina Liparoto, Marco Oliva, Andrea Robbiano, Elisa Rossetti, Simone Severgnini, Max Zatta costumi Anna Bertolotti scene e luci Claudio Intropido musiche Gipo Gurrado regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido assistente regia Daniela Quarta produzione Quelli di Grock PRIMA NAZIONALE Scherzi insolenti e incauti, feroci prese in giro dei difetti umani, critica alla sonnolenta vita di provincia: ecco gli ingredienti della nuova produzione di Quelli di Grock ispirata a Le allegre comari di Windsor di Shakespeare. Protagonista è Falstaff, eccessivo e comico, immaturo e infantile, tronfio e vigliacco. Un testo ricco di suggestioni comiche che ben si prestano a essere valorizzate dalla Compagnia che mette in scena tutta la propria esperienza attorale, fisica, vocale, musicale clownesca. Le allegre comari di Windsor, pur essendo una commedia molto nota di Shakespeare, è tra le meno rappresentate. Il motivo è dovuto a una trama aggrovigliata, composta da molte sotto-trame che si intrecciano collegando tra loro i vari personaggi, in particolare il protagonista, John Falstaff. Si dice che la regina Elisabetta, dopo aver assistito alla rappresentazione di Enrico IV ed Enrico VI, in cui compare Falstaff soldato, abbia chiesto un’opera che avesse come protagonista un Falstaff burlato. Pur essendo una commedia divertente, Le allegre comari di Windsor mostra quanto spietato moralismo viga all’interno di una cittadina e con quanta sottile crudeltà venga trattato il fastidioso, vecchio ubriacone Falstaff. Data la complessità delle sottotrame e il numero di personaggi che intervengono, abbiamo deciso di riadattare la commedia, seguendo anche la traccia del libretto scritto da Arrigo Boito per l’ultima opera di Verdi, più snello benché filologicamente in linea con l’originale di Shakespeare. Grande spazio è stato dato alla caratterizzazione dei personaggi disegnandoli in maniera comica e dissacrante. Le allegre comari di Windsor di Quelli di Grock è un divertente, sarcastico, a tratti amaro, ritratto di una borghesia ammuffita e superficiale che si accanisce contro chi non si adatta alle consuetudini e alle ipocrisie. Alla fine, la commedia non vede vincitori né vinti ma si chiude con una morale consolatoria: ridiamo su noi stessi e sugli altri perché la vita è una gran burla. Valeria Cavalli e Claudio Intropido venerdì 31 dicembre 2010: replica speciale di Capodanno 17/27 marzo 2011 ASPETTANDO GODOT di Samuel Beckett con Pietro De Pascalis, Alessandro Larocca, Andrea Ruberti, Manola Vignato, Max Zatta scene e costumi Carlo Sala luci Claudio Intropido musiche Gipo Gurrado regia Susanna Baccari, Claudio Orlandini produzione Quelli di Grock «La chiave di lettura del testo beckettiano che Quelli di Grock offre è la più originale di tutte. Perché della forma originale non ritocca alcunché. Il suo linguaggio ben si adatta a quello del teatro dell’assurdo, in cui il vuoto tra le parole è lo spazio dominante nel testo. Su quello spazio la coppia di registi ha innestato la cifra stilistica che di Quelli di Grock è un marchio di fabbrica: il linguaggio corporeo. La pièce torna quindi a essere ciò che per tutti è sempre stata: una metafora dell’esistenza umana». Il Giornale – Igor Principe Una coppia di vagabondi, di clochard, a rappresentare le più svariate relazioni umane e private. Vladimiro ed Estragone, simultaneamente padre e figlio, amici, coniugi, innamorati, aspettano vicino ad un albero sinistro – in una scena vuota e chiusa – uno sconosciuto che non arriva mai, mentre passa e ripassa la crudele coppia del servo e del padrone, Lucky e Pozzo. Un labirinto senza scampo. Aspettando Godot è una poesia sul tempo, per sentire che questo può scorrere con un ritmo diverso; fermarlo, prendersi una pausa, cogliere il paradosso tra stabilità e cambiamento e, in questa sospensione, nonostante tutto, percepire ancora la vita. In una specie di moderna catarsi, condividendo i timori più profondi, avviene durante lo spettacolo qualcosa come un processo liberatorio, che fa accettare finalmente l’assurdità della condizione umana. Piuttosto che scoraggiare, Beckett fa forse intravedere un diverso punto di partenza capace di fronteggiare il mistero, nella gioia di una libertà nuovamente trovata. Aspettando Godot è un’opera che non si riesce e non si può spiegare, proprio perché l’essenza è il mistero, lo smarrimento, l’incapacità a scoprire un significato nell’esistenza. Samuel Beckett per noi è stato un percorso da attraversare tutto, lasciandoci contagiare proprio da quel senso di incertezza che provoca, senza il bisogno di trovare risposte, ma solo con la necessità di sforzarci a capire quali domande ponga. In un universo in cui è difficile trovare un significato e affermare qualcosa, dove la frontiera tra sogno e realtà è sempre più incerta e la ricerca del “vero” diventa interminabile, noi vogliamo continuare ad illuderci, perché… “il signor Godot mi ha detto di dirvi che non verrà questa sera, ma di sicuro domani”. Susanna Baccari e Claudio Orlandini 27 aprile / 8 maggio 2011 LA BISBETICA DOMATA da William Shakespeare traduzione e adattamento Valeria Cavalli con Antonio Brugnano, Pietro De Pascalis, Gipo Gurrado, Alessandro Larocca, Marco Oliva, Andrea Ruberti, Manola Vignato, Max Zatta costumi Lara Friio scene e luci Claudio Intropido assistente scene Betty Pajoro musiche Gipo Gurrado regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido produzione Quelli di Grock «Uno spettacolo divertente e divertito che utilizza la pantomima, la clownerie, l’esasperazione dei caratteri, il gioco insistito dei “tormentoni” comici, il teatro nel teatro, la canzone, la musica dal vivo. […] Vestiti in nero come cabarettisti anni Sessanta, i bravi e divertenti attori danno vita ad un gioco di travestimenti, accattivante e che diverte il pubblico, e animano uno spettacolo leggero, ammiccante dove il gesto stravince sulla parola». Corriere della Sera – Magda Poli La bisbetica domata diverte ma offre anche spunti di riflessione: Shakespeare mostra qui una spiccata sensibilità per la donna del suo tempo, spesso obbligata a matrimoni combinati per assecondare il volere paterno. Caterina è intelligente, scaltra, diretta e sincera, non vuole sottomettersi né a Petruccio, né a nessun altro uomo; d’altra parte Petruccio, maltrattandola e riducendola alla fame, vorrebbe dimostrare di saper dominare il “femminile”. In scena, quindi, è rappresentato l’eterno conflitto fra uomo e donna, ma anche il gioco amoroso, spesso tenuto vivo dai contrasti, dalle differenze, dall’esibizione del potere. Per questo si è voluta esaltare ironicamente la rozza misoginia dei personaggi maschili, rendendoli vere e proprie caricature di una mascolinità ostentata e tronfia che nasconde, in realtà, una grande fragilità. Domare Caterina sarà quindi un esercizio vano e ridicolo, come lo è ogni atto di sopraffazione. L’incontro con questo testo è stato per noi una vera e propria occasione per misurarsi in un gioco teatrale che porta il pubblico a godere dell’immediatezza dell’emozione teatrale, della forza di un linguaggio fisico dinamico e prorompente. Nella rivisitazione del testo originale abbiamo voluto dare il massimo risalto all’attore. La scenografia scarna e “neutra” e l’essenzialità dei costumi sono elementi scenici ideati per dare risalto a quello che è un segno stilistico preciso: la corporeità dell’attore che può far suo il personaggio attraverso gesti, movimenti e uso dello spazio. Una scelta priva di orpelli e significativa che attinge a piene mani dall’esperienza nelle tecniche del teatro gestuale, del mimo e del teatro danza. Un grande lavoro fisico ed espressivo messo in risalto anche dalle musiche, elemento indispensabile nella dinamica dello spettacolo ed eseguite dal vivo da Gipo Gurrado. Valeria Cavalli e Claudio Intropido altri dettagli Laboratorio Permanente Scuola di Teatro Quelli di Grock Il Laboratorio Permanente del IV anno rappresenta la conclusione del percorso formativo e artistico della Scuola di Teatro Quelli di Grock. Dal punto di vista del programma e degli intendimenti, è un anno in cui si lavora sulla consapevolezza attorale e sull’autonomia creativa finalizzate a un progetto teatrale che debutta in apertura di stagione al Teatro Leonardo da Vinci. Lavori come Officina Pinocchio (1998), Nero (2002), Moby, viaggio a balene (2002), La Bottega del caffè (2003), Ubu Re (2006) e La regina della neve (2009), nati come studi sperimentali, sono diventati produzioni della Compagnia Teatrale Quelli di Grock: un traguardo importante per gli allievi/attori e un’opportunità di scambio continuo con le nuove generazioni. 7/10 ottobre 2010 AMLETO studio liberamente tratto dall’omonima tragedia di William Shakespeare con Francesco Alberici, Michela Bologna, Francesca Dipilato, Andrea Lietti, Sarah Paoletti, Isabella Perego regia Susanna Baccari, Claudio Orlandini Quest’anno il laboratorio permanente della Scuola di Teatro Quelli di Grock, rappresentato da sei talentuosi allievi/attori con la regia di Susanna Baccari e Claudio Orlandini, metterà in scena Amleto, studio liberamente tratto dall’omonima tragedia di William Shakespeare. Il “testo dei testi” sul quale è stato scritto tutto, rappresentato, variato, destrutturato, interpretato, amato e odiato: banco di prova per ogni attore e regista, Amleto sarà per noi un salto senza rete nel quale ci butteremo con entusiasmo e devozione, consapevoli della complessità dell’opera, ma sicuri del fresco talento di questi giovani interpreti. Susanna Baccari e Claudio Orlandini 13/16 gennaio 2011 MALKIA THEATRE IN IL CERCHIO DI GESSO con gli interpreti del Malkia Theatre di Nairobi progetto artistico Letizia Quintavalla, Elisa Cuppini, Renata Palminiello, Morello Rinaldi, Patrizia Romeo produzione AMREF in collaborazione con Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti patrocinio di Ufficio Scolastico Regionale, Comune di Milano, Provincia di Milano, EXPO 2015 patronato di Regione Lombardia sostegno di Fondazione Cariplo Venti ragazze adolescenti tra i quattordici e i vent’anni, nate e cresciute nelle baraccopoli di Nairobi, negli ultimi cinque anni hanno partecipato al Progetto Malkia (“regine” in swahili), un percorso artistico e formativo promosso da AMREF nella capitale del Kenya, che attraverso il teatro ha offerto loro un’occasione di espressione e di riscatto. Malkia Theatre porta in scena un libero adattamento de Il cerchio di gesso del Caucaso di Bertolt Brecht, ispirato a sua volta a un’antica favola cinese e al giudizio biblico di Salomone. Il cerchio di gesso è stato scelto dalle ragazze di Malkia perché propone il tema tipicamente brechtiano della possibilità di praticare la bontà in un contesto come quello da cui provengono, caratterizzato da profondi squilibri e ingiustizie, e perché propone una concezione della maternità non necessariamente riconducibile a una matrice biologica. Ogni anno nei Paesi in via di sviluppo 82 milioni di ragazze adolescenti vanno in spose, 14 milioni danno alla luce un bambino, 83 milioni non sanno leggere né scrivere, mentre un numero imprecisato è costretto ad abbandonare la scuola mettendo a rischio la propria salute. Negli slum dell’Africa sub sahariana nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni il numero di ragazze sieropositive è fino a cinque volte superiore a quello dei coetanei maschi. Il cerchio di gesso, prodotto da AMREF in collaborazione con Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti, è il frutto di un progetto artistico che, oltre alla direzione di Letizia Quintavalla, può contare sulla collaborazione di Elisa Cuppini, Renata Palminiello, Morello Rinaldi, Patrizia Romeo, Patrizia Caggiati, Sandra Passarello e Abel Herrero, e rientra nell’ambito di “Children in need”, un programma di recupero per e con i ragazzi di strada promosso da AMREF a partire dal 1999 nel sobborgo di Dagoretti, una vasta area alla periferia sud di Nairobi che comprende al suo interno molti slum. Le attività di “Children in need” spaziano dall’assistenza medica e alimentare a quella legale, ma negli ultimi anni il programma ha dedicato particolare attenzione alla promozione di diverse attività artistiche che hanno fornito ai ragazzi nuovi strumenti per tornare a dialogare con la propria comunità e hanno dato vita a una vera e propria “Accademia d’Arte di strada”. L’Accademia nel corso degli anni ha prodotto spettacoli, documentari e progetti artistici tra i quali ricordiamo le memorabili esperienze di Pinocchio Nero e L’Amore Buono di Marco Baliani. L’attività teatrale, in particolare, ha dimostrato fin dall’inizio una fortissima presa sulle ragazze e sui ragazzi e la capacità di coinvolgerli in un reale processo di recupero, grazie anche alla creazione di una Casa Teatro. LIBRI A TEATRO Dopo il successo della scorsa stagione, Marcos y Marcos e Quelli di Grock propongono un nuovo ciclo di appuntamenti dedicati alla lettura, in senso spettacolare e creativo nel foyer del Teatro Leonardo. Brani tratti da romanzi di culto vengono interpretati da attori e allievi di Quelli di Grock. Con la complicità di musicisti e artisti visivi, il supporto di frammenti audio e video. E un aperitivo finale con vini e stuzzichini. 8 novembre 2010 ore 19.30 A CIELO APERTO Quando gli uomini abbassano le montagne letture spettacolari dal romanzo Scavare una buca di Cristiano Cavina Marcos y Marcos editore Prima milanese del nuovo romanzo Sarà presente l’autore Il primo appuntamento è dedicato a Cristiano Cavina, giovane rivelazione della narrativa italiana contemporanea, Premio Tondelli per il primo romanzo, Alla grande, selezione al Premio Strega 2009 per I frutti dimenticati, vincitore nello stesso anno dei premi Città di Vigevano, Castiglioncello e Francesco Sarentino. 31 gennaio 2011 ore 19.30 CONTROVENTO Il lungo viaggio di São: una storia d'amore e di avventura e di violenza domestica, emigrazione, barriere, alleanze e complicità tra donne letture spettacolari dal romanzo di Angeles Caso Marcos y Marcos editore Si parla di violenza domestica in Home sweet home, di nuovo in scena al Teatro Leonardo da Vinci. Si parla di donne, violenza domestica, amicizia e avventura nel romanzo di Angeles Caso vincitore del Premio Planeta 2009, il premio più ricco e importante dopo il Nobel. La storia vera di São, baby sitter di Capo Verde. Il secondo appuntamento di Libri a teatro è dedicato al coraggio delle donne e accosta letture spettacolari e musica dal vivo. 4 aprile 2011 ore 19.30 IL POZZO DELLE TRAME PERDUTE In viaggio nel cuore dei libri letture spettacolari dai romanzi di Jasper Fforde Marcos y Marcos editore Jasper Fforde ha inventato un mondo meraviglioso, dove i libri sono importantissimi, i personaggi fuggono da un romanzo all’altro, i grammassiti provocano errori di stampa letali e JurisFiction, specialissimo corpo di polizia, vigila sull’integrità delle trame. L’ultimo appuntamento di Libri a teatro celebra la magia della lettura varcando frontiere inaspettate. DUE CANZONI ALL’INIZIO Un piccolo antipasto musicale per il pubblico teatrale L’etichetta discografica indipendente Totally Unnecessary Records ripropone anche questa stagione il successo dei suoi “assaggi musicali” nel foyer del Teatro Leonardo. Un “antipasto” musicale per intrattenere, al momento dell’entrata in sala e in attesa dell’inizio dello spettacolo, un pubblico ricettivo ed educato all’ascolto; un valore aggiunto che consente di far scoprire artisti originali nel panorama musicale contemporaneo, all'interno di un contesto come quello teatrale capace di valorizzare progetti costruiti sui dettagli e non sulle esigenze radiofoniche. I musicisti e cantautori di T.U.R. si chiamano Nolan, Ilaria Pastore e Veronica & The Red Wine Serenaders. Nolan è il nuovo progetto musicale cantautorale di Gipo Gurrado che da molti anni si dedica alla composizione di musiche per il teatro, firmando la colonna sonora originale di oltre trenta spettacoli. Il disco di debutto del progetto Nolan si intitola “Secondi fini per fare le ore piccole”: «Adesso che Moltheni ha abbandonato la scena musicale, adesso che Carmen Consoli ha definitivamente deciso di seguire la luce, adesso che Paolo Benvegnù è un produttore, adesso che Mario Venuti non trova l’ispirazione, adesso che la musica d’autore è in stallo, adesso Nolan» (repubblica.it). Ilaria Pastore che ha pubblicato il suo disco di esordio intitolato “Nel mio disordine”, accolto dalla critica come una delle rivelazioni del panorama cantautorale femminile italiano. E infine la band Veronica & The Red Wine Serenaders, ovvero “I menestrelli del vino rosso", un progetto musicale in cui trovano ideale collocazione musicisti appassionati di country blues e ragtime, di hokum e jug band music e di tutta la musica popolar-rurale degli anni '20 e '30, un progetto che sta girando i festival di tutta Europa. L'iniziativa avrà la direzione artistica della Totally Unnecessary Records e coinvolgerà anche artisti esterni all'etichetta. Gli “assaggi musicali” nel foyer del Teatro Leonardo si concentreranno nel periodo invernale e nei fine settimana. Per maggiori informazioni: www.totallyunnecessaryrecords.com [email protected] LA COMPAGNIA TEATRALE La Cooperativa Teatrale Quelli di Grock è stata fondata a Milano nel 1976 ed è annoverata tra le compagnie “storiche” del panorama teatrale italiano. È riconosciuta dalla Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e ha ottenuto il riconoscimento e il sostegno della Regione Lombardia e del Comune di Milano, con il quale è convenzionata. I soci della Cooperativa costituiscono un nucleo compatto, dall’impronta artistica fortemente condivisa, che vede nel gesto e nel linguaggio del corpo non solo un canale di comunicazione, ma anche la cifra stilistica che distingue l’attività della Compagnia stessa e ne traccia il percorso teatrale. Quelli di Grock ha inaugurato la scorsa stagione la gestione diretta del Teatro Leonardo da Vinci e in tale occasione lo spazio è stato ristrutturato e reso un luogo ancora più ospitale polivalente, dove ospitare il pubblico che ha seguito con partecipazione e calore le proposte in cartellone. Durante la sua prima stagione, il Teatro Leonardo da Vinci ha accolto 36.544 spettatori risultando così, tra i teatri di cinquecento posti, il quarto teatro in Italia per numero di presenze (fonte Il Giornale dello Spettacolo). SOCI DELLA COOPERATIVA Susanna Baccari, Valeria Cavalli, Francesco D’Agostino, Claudio Intropido, Walter Intropido, Alessandro Larocca, Asker Pandolfini, Andrea Ruberti DIREZIONE ARTISTICA Susanna Baccari, Valeria Cavalli, Claudio Intropido REGISTI Susanna Baccari, Valeria Cavalli, Claudio Intropido, Claudio Orlandini DIREZIONE ORGANIZZATIVA Francesco D’Agostino DIREZIONE TECNICA Walter Intropido QUELLI DI GROCK Brunella Andreoli, Rocco Arminio, Susanna Baccari, Giulia Bacchetta, Gaddo Bagnoli, Enrico Ballardini, Andrea Battistella, Anna Bertolotti, Roberta Bonanno, Antonio Brugnano, Margherita Busacca, Fernanda Calati, Lorenzo Castelluccio, Lorena Castiglioni, Valeria Cavalli, Tiziana Colla, Gianni Coluzzi, Francesco D’Agostino, Pietro De Pascalis, Annabella Di Pasquale, Anna Dotti, Jacopo Fracasso, Claudia Franceschetti, Lara Friio, Roberta Galasso, Gianpaolo Gambi, Luca Gatti, Valentina Gianuzzi, Paolo Giubileo, Monica Gorla, Gipo Gurrado, Claudio Intropido, Ivana Intropido, Walter Intropido, Alessandro Larocca, Cristina Liparoto, Simona Lisco, Cristina Livrani, Igor Loddo, Placido Losacco, Simone Mastrotisi, Claudio Marconi, Sabrina Marforio, Tina Monaco, Mario Nuzzo, Marco Oliva, Claudio Orlandini, Betty Pajoro, Asker Pandolfini, Ambrogio Paolinelli, Vittoria Papaleo, Ivana Petito, Franco Ponzoni, Daniela Quarta, Andrea Robbiano, Roberto Rognoni, Elisa Rossetti, Andrea Ruberti, Carlo Sala, Sabah Salih, Maurizio Salvalalio, Sophie Schwinger, Bruna Serina de Almeida, Simone Severgnini, Clara Terranova, Elisa Torrente, Manola Vignato, Zoe Vincenti, Debora Virello, Max Zatta. QUELLI DI GROCK - TEATRO LEONARDO DA VINCI via Emanuele Muzio 3 – 20124 Milano tel. 02.66.98.89.93 – fax 02.66.90.173 [email protected] www.quellidigrock.it