La Compagnia Teatrale Quelli di Grock
presenta
dettagli
Stagione teatrale 2010/2011
Teatro Leonardo da Vinci
via Ampère 1, angolo Piazza Leonardo da Vinci - Milano
dettagli
stagione 2010/2011
Il teatro non è un dettaglio trascurabile.
Una sola parola può modificare il senso di un discorso, un gesto può trasformare un’azione, uno sguardo
diverso può cambiare la prospettiva.
Il teatro è fatto di dettagli, di dettagli si nutre, con i dettagli disegna nuove visioni.
Il palcoscenico e la platea: fra noi e voi un piccolo dettaglio, una consonante, nella quale è racchiuso
tutto il rito del teatro, lo scambio fra il pubblico e l’attore, il rinnovarsi continuo di una magia e il
desiderio che non svanisca.
Emozioni, risa, musica, applausi, inchini.
Noi non tralasceremo nessun dettaglio.
dettagli contemporanei
Una finestra sull’attualità e sulla drammaturgia contemporanea.
La stagione si apre con Angelo Pisani, attore e autore, conosciuto per il duo comico “Pali e
Dispari”, che presenta in prima nazionale 16:30, un monologo diretto da Gabriele Vacis. Prosegue
con Home sweet home, spettacolo dedicato a un tema delicato come la violenza domestica e
presentato la scorsa stagione alla Camera dei Deputati; AUMMA, scritto e diretto da Gianfelice
Facchetti, un viaggio nella storia nel nostro Paese, una festa di compleanno per i 150 anni di Italia;
L’operazione, commedia di Rosario Lisma che racconta come vivono quattro trentenni tra i più
precari di tutti i precari, gli attori; e infine Ci hanno tolto le parole di bocca, straordinaria prova
d’attore per la nuova produzione di Quelli di Grock.
dettagli d’autore
Molière, Shakespeare, Beckett: tre grandi drammaturghi, tre modi di scrivere il teatro e altrettanti
modi di rileggerlo.
In cartellone George Dandin o il marito raggirato di Molière, interpretato secondo i principi della
Biomeccanica Teatrale di Mejerchol’d da un gruppo di giovani attori diretti dal regista russo
Bogdanov; il debutto de Le allegre comari di Windsor, un testo ricco di suggestioni comiche tratto
dalla commedia di Shakespeare che ha come protagonista John Falstaff. La stagione propone
inoltre Aspettando Godot, opera irrinunciabile tra le più significative del Novecento, e infine la
ripresa di un grande successo degli scorsi anni, La bisbetica domata nell’esilarante versione di
Quelli di Grock.
altri dettagli
Il teatro diventa un palcoscenico per i giovani attori usciti dalla Scuola di Quelli di Grock che come
ogni anno inaugurano la stagione, proponendo uno studio dedicato ad Amleto.
Proseguono inoltre gli appuntamenti che la scorsa stagione hanno animato con successo il foyer
del Teatro Leonardo. Libri a teatro, in collaborazione con la casa editrice Marcos y Marcos, letture
sceniche, danza, musica dal vivo e improvvisazioni seguite da aperitivi e degustazioni; Due canzoni
all’inizio, dalla canzone d’autore al jazz, un piccolo antipasto musicale per il pubblico teatrale
proposto dall’etichetta indipendente Totally Unnecessary Records prima di alcuni spettacoli.
Infine il Teatro Leonardo da Vinci ospiterà venti ragazze adolescenti, nate e cresciute nelle
baraccopoli di Nairobi, che hanno partecipato al Progetto Malkia (“regine” in swahili), un percorso
artistico e formativo promosso da AMREF nella capitale del Kenya, che attraverso il teatro ha
offerto loro un’occasione di espressione e riscatto.
altri dettagli
spettacolo fuori abbonamento
7/10 ottobre 2010
AMLETO
studio liberamente tratto dall’omonima tragedia di William Shakespeare
con Francesco Alberici, Michela Bologna, Francesca Dipilato, Andrea Lietti, Sarah Paoletti,
Isabella Perego
regia Susanna Baccari, Claudio Orlandini
Laboratorio Permanente Scuola di Teatro Quelli di Grock
dettagli contemporanei
novità
19/31 ottobre 2010
16:30
di Angelo Pisani
con la collaborazione di Gianmarco Pozzoli
con Angelo Pisani
regia Gabriele Vacis
Noura Produzioni – ArtedanzaE20 – Bananas
in collaborazione con Del Fuego Management
dettagli d’autore
2/14 novembre 2010
GEORGE DANDIN o il marito raggirato
di Molière
con Riccardo Bono, Francesco Casareale, Ignazio de Ruvo, Francescopaolo Isidoro,
Valeria Marri, Nicol Martini, Claudio Massimo Paternò, Giulia Zeetti
regia Gennadi Nikolaevic Bogdanov
CRT Centro di Ricerca per il Teatro
in collaborazione con Centro Studi Biomeccanica Teatrale
dettagli d’autore
novità
25 novembre / 31 dicembre 2010
LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR
da William Shakespeare
con Giulia Bacchetta, Fernanda Calati, Pietro De Pascalis, Cristina Liparoto, Marco Oliva,
Andrea Robbiano, Elisa Rossetti, Simone Severgnini, Max Zatta
regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido
Quelli di Grock
altri dettagli
spettacolo fuori abbonamento
13/16 gennaio 2011
MALKIA THEATRE in Il cerchio di gesso
con gli interpreti del Malkia Theatre di Nairobi
progetto artistico Letizia Quintavalla, Elisa Cuppini, Renata Palminiello, Morello Rinaldi,
Patrizia Romeo
AMREF in collaborazione con Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti
dettagli contemporanei
1/13 febbraio 2011
HOME SWEET HOME
di Valeria Cavalli
con Giulia Bacchetta, Andrea Robbiano
regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido
Quelli di Grock
dettagli contemporanei
novità
15/27 febbraio 2011
AUMMA
di Gianfelice Facchetti
con Antonio Brugnano, Pierpaolo Candela, Pietro De Pascalis, Fortunata Mastrangelo,
Manola Vignato
regia Gianfelice Facchetti
Compagnia Facchetti / De Pascalis
dettagli d’autore
17/27 marzo 2011
ASPETTANDO GODOT
di Samuel Beckett
con Pietro De Pascalis, Alessandro Larocca, Andrea Ruberti, Manola Vignato, Max Zatta
regia Susanna Baccari, Claudio Orlandini
Quelli di Grock
dettagli contemporanei
29 marzo / 10 aprile 2011
L’OPERAZIONE
di Rosario Lisma
con Ugo Giacomazzi, Rosario Lisma, Andrea Narsi, Andrea Nicolini
regia Rosario Lisma
spettacolo Vincitore del Premio Nuove Sensibilità – ETI 2008
Fondazione TPE – Nuove Sensibilità con il sostegno di ETI Ente Teatrale Italiano
dettagli d’autore
27 aprile / 8 maggio 2011
LA BISBETICA DOMATA
da William Shakespeare
con Antonio Brugnano, Pietro De Pascalis, Gipo Gurrado, Alessandro Larocca, Marco
Oliva, Andrea Ruberti, Manola Vignato, Max Zatta
regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido
Quelli di Grock
dettagli d’autore
novità
7/19 giugno 2011
CI HANNO TOLTO LE PAROLE DI BOCCA
di Valeria Cavalli, Claudio Intropido
con Alessandro Larocca, Andrea Ruberti
regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido
Quelli di Grock
altri dettagli
LIBRI A TEATRO
Prosegue anche questa stagione Libri a teatro in collaborazione con la casa editrice
Marcos y Marcos: letture sceniche, danza, musiche dal vivo e improvvisazioni seguite da
aperitivi e degustazioni.
8 novembre 2010
A cielo aperto Quando gli uomini abbassano le montagne
31 gennaio 2011
Controvento Il lungo viaggio di São: una storia d’amore e di avventura
4 aprile 2011
Il pozzo delle trame perdute In viaggio nel cuore dei libri
altri dettagli
DUE CANZONI ALL’INIZIO
Un piccolo antipasto musicale per il pubblico teatrale: dalla canzone d’autore al jazz,
l’etichetta indipendente Totally Unnecessary Records ripropone anche per questa
stagione il successo dei suoi “assaggi musicali” prima di alcuni spettacoli.
altri dettagli
PROGETTO SCUOLE
Quelli di Grock propone spettacoli appositamente programmati per gli studenti in
matinée e dedicati a varie fasce d’età, dalle scuole primarie alle scuole secondarie di I e
II grado. In cartellone temi d’attualità, fiabe e rivisitazioni di grandi classici del teatro
europeo.
Per informazioni: Ufficio Promozione & Gruppi Scuole Quelli di Grock (02 66.98.89.93;
[email protected])
Crediti fotografici
Copertina, Home sweet home, Le allegre comari di Windsor, Aspettando Godot: Roberto Rognoni
16:30: Leonardo Fiorini
AUMMA, Ci hanno tolto le parole di bocca, La bisbetica domata, Due canzoni all’inizio: Zoe Vincenti
George Dandin o il marito raggirato: Simone Durante
Amleto: Margherita Busacca
Malkia Theatre: Valentina Torresan
Libri a teatro: Marcos y Marcos
INFORMAZIONI
Orario spettacoli
martedì, mercoledì, venerdì, sabato: ore 20.45
giovedì: ore 19.45
domenica: ore 16.00
lunedì: riposo
Prezzi
intero: € 20,00
ridotto giovani: € 14,00
over 60 e gruppi scuola: € 10,00
strutture convenzionate: € 14,00
martedì posto unico: € 12,50
giovedì riduzione tessera Agis: € 15,00
Abbonamenti
coppia
quintetto
carnet prima settimana
7 spettacoli a scelta per due persone: € 140
5 spettacoli a scelta: € 65
9 spettacoli (valido per i primi 6 giorni di replica, debutto incluso): € 81
Gli abbonamenti non sono validi per la replica speciale del 31 dicembre 2010 e per altri
dettagli.
Per George Dandin o il marito raggirato è valido il tagliando CRT di Invito a Teatro.
Prenotazioni e Prevendita
Teatro Leonardo da Vinci
via Ampère 1, angolo Piazza Leonardo da Vinci – 20131 Milano
orario: dal lunedì al sabato dalle 15.30 alle 19.30
tel 02 26.68.11.66 – [email protected]
Quelli di Grock
via Emanuele Muzio 3 – 20124 Milano
orario: dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00
tel 02 66.98.89.93 – [email protected]
Online
È possibile prenotare ed acquistare online i biglietti e gli abbonamenti con carta di credito
direttamente su www.teatroleonardo.it oppure su www.vivaticket.it
Vivaticket
call center: 899.666.805
dall’estero: +39 0445 23.03.13
fax: +39 0445 35.70.99
orario: dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 20.00 / sabato dalle 8.00 alle 13.00
Ritiro dei biglietti
I biglietti prenotati possono essere ritirati presso il Teatro Leonardo da Vinci oppure presso Quelli di
Grock entro il giorno precedente la data di rappresentazione.
dettagli contemporanei
19/31 ottobre 2010
16:30
di e con Angelo Pisani
con la collaborazione di Gianmarco Pozzoli
consulenza alle immagini Gianmarco Pozzoli
realizzazione immagini Paolo Sala
progetto Next 2009
regia Gabriele Vacis
produzione Noura Produzioni – ArtedanzaE20 – Bananas
in collaborazione con Del Fuego Management
PRIMA NAZIONALE
Angelo Pisani, autore e attore, conosciuto per il duo comico Pali e Dispari,
presenta in prima nazionale 16:30. Un monologo costruito intorno alla memoria,
un viaggio a ritroso nel suo passato, un album fotografico che raccoglie istanti di
vita comici, drammatici e surreali.
Sul palco solo un grande schermo, un attore e una tazzina, diretti dal regista
Gabriele Vacis.
“…eravamo frequenza, siamo frequenza, saremo frequenza… comunque
vadano le cose.
Nulla si distrugge e tutto si trasforma.
Quando nasciamo siamo frequenza, una frequenza con una forma precisa
che però, attraversando la vita, cambia più volte senza mai distruggersi.
Neanche dopo la morte.
16:30 è un viaggio a ritroso nel mio passato, nelle mie forme, senza un preciso
ordine cronologico.
È un catalogo di immagini di vita che si palesano solo perché la memoria ha
deciso di soffermarsi un attimo di più e mostrarsi.
È una mostra di quadri senza l’obbligo di guardarli tutti e di collocarli nella vita
del loro autore.
È un album di istantanee intente a cogliere solo l’istante e totalmente
disinteressate al contorno, all’insieme.
È un susseguirsi convulso di corpo e di linguaggi comici, drammatici e surreali
all’insegna dell’ordine disordinato.
È una voce con un corpo e un corpo con una voce, con il desiderio comune
di parlare il diversamente uguale.
È la memoria che non ha appuntamenti con nessuno e soprattutto disdegna
orari fissi.
lo l'ho incontrata per caso alle 16:30. E ci ho fatto i conti”.
Angelo Pisani
1/13 febbraio 2011
HOME SWEET HOME
di Valeria Cavalli
con Giulia Bacchetta, Andrea Robbiano
voce fuori campo Pietro De Pascalis
consulenza scientifica Maria Barbuto
costumi Lara Friio
musiche Gipo Gurrado
immagini video Zoe Vincenti
produzione video Matteo Curcio
regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido
assistente regia Daniela Quarta
si ringrazia il Centro Antiviolenza Cerchi D’Acqua
produzione Quelli di Grock
«Home sweet home è uno schiaffo in faccia, un pugno nello stomaco, una
lacerazione interiore, firmata da Valeria Cavalli e Claudio Intropido, che racconta
sfacciatamente la costante assuefazione al maltrattamento di una donna, confusa
tra i ruoli di vittima e carnefice di se stessa. [...] Il velo/sipario divide la scena:
dietro c’è la prigione di Anna, davanti lo spazio vitale del figlio che racconta le
mille umiliazioni subite da Anna e da tutte le altre donne. Bravi gli attori (Giulia
Bacchetta e Andrea Robbiano) che si muovono su una bella partitura musicale di
Gipo Gurrado. Da vedere».
Metro – Patrizia Pertuso
“Le statistiche dicono che una donna su tre vive come vivo io, in bilico. È vero,
io sono un’equilibrista, sono stata addestrata a farlo, cammino su un filo,
procedo attenta per evitare i passi falsi perché so che se sbaglio, se non presto
attenzione, mi faccio male […]”.
In Italia sono 6.743.000 le donne che tra i 16 e i 70 anni hanno subito violenza
psicologica o sessuale fuori o dentro le mura domestiche (fonte Istat 2007). Un
dato allarmante e inaccettabile, che ci ha spinti a raccontare, attraverso il
linguaggio limpido e diretto del teatro, un argomento delicato come la
violenza domestica, un dramma diffuso, sommerso e taciuto, protetto dal
privato familiare e spesso segregato dietro ingressi con targhette d’ottone.
Una madre e un figlio narrano una storia apparentemente normale ma che
nasconde in realtà verità terribili, e mettono a fuoco l’insana complicità che
spesso nasce fra vittima e carnefice, il complesso rapporto fra chi fa del male e
chi pensa di meritarlo, la paura di confessare che il nemico è proprio lì, seduto
accanto sul divano.
Abbiamo voluto affrontare questo argomento con un linguaggio metaforico e
coinvolgente affinché, anche dal palcoscenico, possa arrivare un messaggio
di sensibilizzazione e cambiamento che promuova la cultura della non
violenza.
Valeria Cavalli e Claudio Intropido
Home sweet home ha ricevuto il sostegno di Next, il Patrocinio Ufficiale della
Provincia di Milano ed è stato presentato il 23 giugno 2010 alla Camera dei
Deputati.
15/27 febbraio 2011
AUMMA
di Gianfelice Facchetti
con Antonio Brugnano, Pierpaolo Candela, Pietro De Pascalis, Fortunata
Mastrangelo, Manola Vignato
regia Gianfelice Facchetti
produzione Compagnia Facchetti / De Pascalis
PRIMA NAZIONALE
Per i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia, la Compagnia Facchetti / De Pascalis
presenta in prima nazionale uno spettacolo intenso, un viaggio nella storia del
nostro Paese per definirne l’identità, un racconto sottile in cui i ricordi sembrano
prima vacillare e ritrarsi ma restituiscono poi, tra luci e ombre, un’immagine viva:
Italia, una anziana signora viene festeggiata nel giorno del suo centocinquantesimo
compleanno.
Italia è una donna che sta per compiere centocinquant’anni. Italia è una
donna senza età, festeggiata dai suoi figli e figliastri che per l’occasione
tornano a farle visita dopo tanto tempo; arrivati da lei però, la trovano a letto,
malata cronica e assistita da una badante.
La festa comunque si farà: attorno a una tavola su cui piove dall’alto,
mangiando e bevendo, cantando e sparlando, nella maniera più comune che
ci sia di passare un compleanno.
Col trascorrere dei minuti i ricordi di Italia affiorano, a ritroso, per perdersi quasi
subito in una miriade di amnesie: il G-8, il caso Moro, piazza Fontana, la guerra
civile, il duce, Caporetto... ogni memoria finisce con un: “non ricordo!”.
Unica eccezione è il primo amore, Giuseppe Garibaldi, un giovane idealizzato
forse, ma unico frammento di memoria capace di accendere una luce negli
occhi spenti di Italia: l’eroe del Risorgimento come unica persona degna di
essere ricordata.
I figli e figliastri le hanno portato un regalo: le fredde ceneri di Peppino,
recuperate chissà dove e impacchettate per l’occasione come un prezioso
presente: io regalo, tu regali, egli regala... un presente “indicativo” di
un’identità, quella italiana, che ruota sempre e solo attorno al reciproco
scambio di favori, merci e poteri, affinché niente cambi. Il tempo a disposizione
di Italia, infatti, è un eterno presente perché il passato è luogo di scontro e
divisione, il futuro una sterile discussione se vivere sia diritto o dovere.
Mentre sul tavolo di Italia inizia a diluviare, in questa incapacità di guardare
lontano, i figli e figliastri, i parenti tutti, si impantanano, mandando in frantumi la
festa tanto attesa. Restano le pozzanghere, acqua non evaporata, vita non
consumata, fango residuo di briciole, cenere e pezzi di torta su cui una
candelina resta accesa. A futura memoria.
Gianfelice Facchetti
29 marzo / 10 aprile 2011
L’OPERAZIONE
(testo di disperazione in cinque quadri)
di Rosario Lisma
con Ugo Giacomazzi, Rosario Lisma, Andrea Narsi, Andrea Nicolini
musiche Andrea Nicolini
luci Marco Burgher
regia Rosario Lisma
spettacolo vincitore del Premio Nuove Sensibilità – ETI 2008
produzione TPE – Nuove Sensibilità
con il sostegno di ETI Ente Teatrale Italiano
«L’operazione è un’ottima e coraggiosa creatura che anzitutto confuta il luogo
comune che vorrebbe inesistente la drammaturgia italiana contemporanea. C’è ed
è in buona salute. Poi rappresenta la rivincita della prosa: è teatro di parola,
felicemente privo di effetti video-tecno-disco etc. C’è una storia, anzi tante, c’è
l’esigenza di raccontarle, c’è molto divertimento nel porgerle e parecchio
gradimento nella platea. È un testo che come tutte le opere compiute contiene
tragedia e commedia, torbido e sublime, cronaca e fantasia […]. Bravi tutti […].
Ogni personaggio però ha tante sfaccettature e non sono sufficienti i pochi suddetti
aggettivi. Per colmare questa lacuna, si suggerisce la visione de L’operazione».
www.sistemateatrotorino.it – Maura Sesia
Quattro attori di oggi mettono in scena un testo scritto da uno di loro che parla
di quattro attori di oggi che mettono in scena un testo scritto da uno di loro
che parla di quattro terroristi clandestini negli anni di piombo. E ne viene fuori
una commedia che racconta di come vivono quattro trentenni fra i più precari
di tutti i precari: gli attori.
Creature sospese tra l’alto ideale creativo e la grettezza di un contratto di
scrittura, coi suoi lordi, i suoi netti, le diarie e la paga prove. In bilico tra la
propria coscienza con le sue urgenze spirituali e la paura di una carie, poiché il
dentista la mano sulla sua – di coscienza – non se la metterà mai. Tra un
diniego e un applauso. Appesi a un filo, spesso quello del telefonino, che pure
è senza fili.
Chiusi in uno spazio sotterraneo, come topi operosi, alle prese con le prove di
uno spettacolo sui brigatisti, lavorano, si confrontano, litigano, si confidano,
sperano e si deprimono. Si scontrano sull’attualità delle “necessarie nuove
forme” del teatro, sulla utilità o meno della rappresentazione dell’arte, e si
convincono pervicacemente che l’unico sbocco per uscire alla luce del sole è
farsi recensire dal critico più potente d’Italia, l’unico che ha davvero il potere
di dare senso e consenso al loro lavoro e alle loro vite sommerse.
Nonostante il discreto successo di pubblico, avendolo invano invitato, il
potente critico, divenuto ormai una vera ossessione, non fa fede alla sua
promessa di assistere allo spettacolo, gettando nello sconforto la banda dei
quattro. Accecati dal delirio combattente dei personaggi che interpretano
sulla scena, più come Ferribbotte e Capannelle che come Curcio e Morucci,
sequestrano l’autorevolissimo personaggio alla maniera dei sequestri lampo
delle prime cellule brigatiste degli anni ’70, costringendolo con le cattive a
vedere il loro lavoro.
Dedicato a tutti. Ma soprattutto alle meduse. Che sono trasparenti e pungono
per farsi notare.
Rosario Lisma
7/19 giugno 2011
CI HANNO TOLTO LE PAROLE DI BOCCA
di Valeria Cavalli, Claudio Intropido
con Alessandro Larocca, Andrea Ruberti
regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido
produzione Quelli di Grock
PRIMA NAZIONALE
Due straordinari attori raccontano se stessi e portano sul palcoscenico
contraddizioni, certezze, dubbi, desideri, sogni, utilizzando con comicità e ironia
diversi linguaggi teatrali. Alessandro Larocca e Andrea Ruberti, storici attori e
soci di Quelli di Grock che da anni hanno affinato la loro vocazione per il teatro del
corpo, del movimento e dell’espressione gestuale, mettono in scena uno spettacolo
dalla partitura affascinante e inconsueta.
Parole, parole, parole. Tante parole che viaggiano di bocca in bocca, che
scivolano sulle tastiere di un computer, che si ascoltano da un cellulare mentre
si cammina, si va a far la spesa, che viaggiano su schermi ultrapiatti. Siamo
inondati dalle parole, siamo intontiti dalle parole, siamo soffocati dalle parole,
non c’è spazio per nient’altro. Non c’è spazio per il silenzio, che ingombra e
spesso pesa, fa paura. Lasciamo che siano solo le parole a raccontare, a dare
emozioni, dimenticando che abbiamo un corpo, un intero corpo a disposizione
che può “dire”, che ha un immenso vocabolario per parlare, commuovere,
divertire.
Ci hanno tolto le parole di bocca è uno spettacolo dalla partitura inconsueta
in cui astratto e concreto, poesia e quotidianità, malinconia e risata si
alternano attraverso parole, suggestioni e immagini, dal vivo o proiettate su
uno schermo.
Il palcoscenico resta ancora una volta un luogo di libertà sul quale poter vivere
come attore e come uomo, un luogo in cui il “fare finta” deve essere
necessariamente sincero, onesto e il Teatro un’arte antica che può narrare il
contemporaneo e l’attualità.
Valeria Cavalli e Claudio Intropido
dettagli d’autore
2/14 novembre 2010
GEORGE DANDIN o il marito raggirato
di Molière
traduzione Claudio Massimo Paternò
adattamento Gennadi Nikolaevic Bogdanov, Claudio Massimo Paternò
training attoriale secondo il Sistema della Biomeccanica Teatrale di
Mejerchol’d a cura di Gennadi Nikolaevic Bogdanov
con Riccardo Bono, Francesco Casareale, Ignazio de Ruvo, Francescopaolo
Isidoro, Valeria Marri, Nicol Martini, Claudio Massimo Paternò, Giulia
Zeetti
scene e costumi Francesco Marchetti
scenotecnica Gianni Ferri
pupazzi di scena Damiano Augusto Zigrino
maschere di scena Maurizio Celestino
disegno luci Claudio Massimo Paternò
tecnico luci Anna Merlo - macchinista Petra Trombini
amministratore di compagnia Andrea Perini
regia Gennadi Nikolaevic Bogdanov
produzione CRT Centro di Ricerca per il Teatro
in collaborazione con Centro Internazionale Studi Biomeccanica Teatrale
con il sostegno del “Teatro Mengoni - Comune di Magione”
«Che bella cosa quando l’avanguardia incontra un classico. Le convenzioni teatrali
vengono stravolte e i testi […] aprono inaspettate prospettive. George Dandin o il
marito raggirato con la regia di Gennadi Nikolaevic Bogdanov si ispira alla
biomeccanica teatrale di Mejerchol’d, il grande teorico russo degli inizi del secolo
scorso. Su un testo comico […] del commediografo francese si innesta una
scenografia e una recitazione tutta spigoli, scatti, e movimenti sincopati. Una scelta
che rende attuale e godibile la trama […]».
Libero – Luca Marchesi
A partire dal 2004 il regista russo Gennadi Nikolaevic Bogdanov ha lavorato in
Italia al fine di formare un gruppo di giovani che riuscissero a far propria la
Biomeccanica Teatrale di Mejerchol’d, a viverla, a darle corpo e voce. George
Dandin o il marito raggirato di questo percorso costituisce un resoconto a suo
modo esemplare.
Mettere in scena George Dandin o il marito raggirato mi ha suggerito di
lavorare non solo sulla comicità di situazione ma di creare un vero e
proprio spettacolo-metafora sulla società. Astratta da ogni riferimento
storico, la messinscena cerca di valorizzare il contenuto morale della
commedia di Molière. Alla base c’è lo scontro tra individuo e società,
tra nuovo e vecchio, tra valori e convenzioni. Il vero protagonista,
quindi, è la società, resa scenicamente da una piramide bianca (che
racchiude in sé tutti i colori) che nell’economia della messinscena è la
casa di George Dandin davanti alla quale si svolge tutta l’azione
scenica: incombente, fredda, piena di spigoli, si muove, si apre, muta
secondo i contesti.
Gennadi Nikolaevic Bogdanov
25 novembre / 31 dicembre 2010
LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR
da William Shakespeare
traduzione e adattamento Valeria Cavalli
con Giulia Bacchetta, Fernanda Calati, Pietro De Pascalis, Cristina
Liparoto, Marco Oliva, Andrea Robbiano, Elisa Rossetti, Simone
Severgnini, Max Zatta
costumi Anna Bertolotti
scene e luci Claudio Intropido
musiche Gipo Gurrado
regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido
assistente regia Daniela Quarta
produzione Quelli di Grock
PRIMA NAZIONALE
Scherzi insolenti e incauti, feroci prese in giro dei difetti umani, critica alla
sonnolenta vita di provincia: ecco gli ingredienti della nuova produzione di Quelli di
Grock ispirata a Le allegre comari di Windsor di Shakespeare. Protagonista è
Falstaff, eccessivo e comico, immaturo e infantile, tronfio e vigliacco. Un testo
ricco di suggestioni comiche che ben si prestano a essere valorizzate dalla
Compagnia che mette in scena tutta la propria esperienza attorale, fisica, vocale,
musicale clownesca.
Le allegre comari di Windsor, pur essendo una commedia molto nota di
Shakespeare, è tra le meno rappresentate. Il motivo è dovuto a una trama
aggrovigliata, composta da molte sotto-trame che si intrecciano collegando
tra loro i vari personaggi, in particolare il protagonista, John Falstaff. Si dice che
la regina Elisabetta, dopo aver assistito alla rappresentazione di Enrico IV ed
Enrico VI, in cui compare Falstaff soldato, abbia chiesto un’opera che avesse
come protagonista un Falstaff burlato.
Pur essendo una commedia divertente, Le allegre comari di Windsor mostra
quanto spietato moralismo viga all’interno di una cittadina e con quanta sottile
crudeltà venga trattato il fastidioso, vecchio ubriacone Falstaff.
Data la complessità delle sottotrame e il numero di personaggi che
intervengono, abbiamo deciso di riadattare la commedia, seguendo anche la
traccia del libretto scritto da Arrigo Boito per l’ultima opera di Verdi, più snello
benché filologicamente in linea con l’originale di Shakespeare. Grande spazio
è stato dato alla caratterizzazione dei personaggi disegnandoli in maniera
comica e dissacrante.
Le allegre comari di Windsor di Quelli di Grock è un divertente, sarcastico, a
tratti amaro, ritratto di una borghesia ammuffita e superficiale che si accanisce
contro chi non si adatta alle consuetudini e alle ipocrisie. Alla fine, la
commedia non vede vincitori né vinti ma si chiude con una morale
consolatoria: ridiamo su noi stessi e sugli altri perché la vita è una gran burla.
Valeria Cavalli e Claudio Intropido
venerdì 31 dicembre 2010: replica speciale di Capodanno
17/27 marzo 2011
ASPETTANDO GODOT
di Samuel Beckett
con Pietro De Pascalis, Alessandro Larocca, Andrea Ruberti, Manola
Vignato, Max Zatta
scene e costumi Carlo Sala
luci Claudio Intropido
musiche Gipo Gurrado
regia Susanna Baccari, Claudio Orlandini
produzione Quelli di Grock
«La chiave di lettura del testo beckettiano che Quelli di Grock offre è la più
originale di tutte. Perché della forma originale non ritocca alcunché. Il suo
linguaggio ben si adatta a quello del teatro dell’assurdo, in cui il vuoto tra le parole
è lo spazio dominante nel testo. Su quello spazio la coppia di registi ha innestato la
cifra stilistica che di Quelli di Grock è un marchio di fabbrica: il linguaggio
corporeo. La pièce torna quindi a essere ciò che per tutti è sempre stata: una
metafora dell’esistenza umana».
Il Giornale – Igor Principe
Una coppia di vagabondi, di clochard, a rappresentare le più svariate relazioni
umane e private. Vladimiro ed Estragone, simultaneamente padre e figlio,
amici, coniugi, innamorati, aspettano vicino ad un albero sinistro – in una scena
vuota e chiusa – uno sconosciuto che non arriva mai, mentre passa e ripassa la
crudele coppia del servo e del padrone, Lucky e Pozzo. Un labirinto senza
scampo.
Aspettando Godot è una poesia sul tempo, per sentire che questo può scorrere
con un ritmo diverso; fermarlo, prendersi una pausa, cogliere il paradosso tra
stabilità e cambiamento e, in questa sospensione, nonostante tutto, percepire
ancora la vita.
In una specie di moderna catarsi, condividendo i timori più profondi, avviene
durante lo spettacolo qualcosa come un processo liberatorio, che fa accettare
finalmente l’assurdità della condizione umana. Piuttosto che scoraggiare,
Beckett fa forse intravedere un diverso punto di partenza capace di
fronteggiare il mistero, nella gioia di una libertà nuovamente trovata.
Aspettando Godot è un’opera che non si riesce e non si può spiegare, proprio
perché l’essenza è il mistero, lo smarrimento, l’incapacità a scoprire un
significato nell’esistenza.
Samuel Beckett per noi è stato un percorso da attraversare tutto, lasciandoci
contagiare proprio da quel senso di incertezza che provoca, senza il bisogno di
trovare risposte, ma solo con la necessità di sforzarci a capire quali domande
ponga.
In un universo in cui è difficile trovare un significato e affermare qualcosa, dove
la frontiera tra sogno e realtà è sempre più incerta e la ricerca del “vero”
diventa interminabile, noi vogliamo continuare ad illuderci, perché… “il signor
Godot mi ha detto di dirvi che non verrà questa sera, ma di sicuro domani”.
Susanna Baccari e Claudio Orlandini
27 aprile / 8 maggio 2011
LA BISBETICA DOMATA
da William Shakespeare
traduzione e adattamento Valeria Cavalli
con Antonio Brugnano, Pietro De Pascalis, Gipo Gurrado, Alessandro
Larocca, Marco Oliva, Andrea Ruberti, Manola Vignato, Max Zatta
costumi Lara Friio
scene e luci Claudio Intropido
assistente scene Betty Pajoro
musiche Gipo Gurrado
regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido
produzione Quelli di Grock
«Uno spettacolo divertente e divertito che utilizza la pantomima, la clownerie,
l’esasperazione dei caratteri, il gioco insistito dei “tormentoni” comici, il teatro nel
teatro, la canzone, la musica dal vivo. […] Vestiti in nero come cabarettisti anni
Sessanta, i bravi e divertenti attori danno vita ad un gioco di travestimenti,
accattivante e che diverte il pubblico, e animano uno spettacolo leggero,
ammiccante dove il gesto stravince sulla parola».
Corriere della Sera – Magda Poli
La bisbetica domata diverte ma offre anche spunti di riflessione: Shakespeare
mostra qui una spiccata sensibilità per la donna del suo tempo, spesso
obbligata a matrimoni combinati per assecondare il volere paterno. Caterina è
intelligente, scaltra, diretta e sincera, non vuole sottomettersi né a Petruccio, né
a nessun altro uomo; d’altra parte Petruccio, maltrattandola e riducendola alla
fame, vorrebbe dimostrare di saper dominare il “femminile”. In scena, quindi, è
rappresentato l’eterno conflitto fra uomo e donna, ma anche il gioco amoroso,
spesso tenuto vivo dai contrasti, dalle differenze, dall’esibizione del potere. Per
questo si è voluta esaltare ironicamente la rozza misoginia dei personaggi
maschili, rendendoli vere e proprie caricature di una mascolinità ostentata e
tronfia che nasconde, in realtà, una grande fragilità. Domare Caterina sarà
quindi un esercizio vano e ridicolo, come lo è ogni atto di sopraffazione.
L’incontro con questo testo è stato per noi una vera e propria occasione per
misurarsi in un gioco teatrale che porta il pubblico a godere dell’immediatezza
dell’emozione teatrale, della forza di un linguaggio fisico dinamico e
prorompente.
Nella rivisitazione del testo originale abbiamo voluto dare il massimo risalto
all’attore. La scenografia scarna e “neutra” e l’essenzialità dei costumi sono
elementi scenici ideati per dare risalto a quello che è un segno stilistico preciso:
la corporeità dell’attore che può far suo il personaggio attraverso gesti,
movimenti e uso dello spazio. Una scelta priva di orpelli e significativa che
attinge a piene mani dall’esperienza nelle tecniche del teatro gestuale, del
mimo e del teatro danza.
Un grande lavoro fisico ed espressivo messo in risalto anche dalle musiche,
elemento indispensabile nella dinamica dello spettacolo ed eseguite dal vivo
da Gipo Gurrado.
Valeria Cavalli e Claudio Intropido
altri dettagli
Laboratorio Permanente
Scuola di Teatro Quelli di Grock
Il Laboratorio Permanente del IV anno rappresenta la conclusione del percorso
formativo e artistico della Scuola di Teatro Quelli di Grock. Dal punto di vista del
programma e degli intendimenti, è un anno in cui si lavora sulla
consapevolezza attorale e sull’autonomia creativa finalizzate a un progetto
teatrale che debutta in apertura di stagione al Teatro Leonardo da Vinci.
Lavori come Officina Pinocchio (1998), Nero (2002), Moby, viaggio a balene
(2002), La Bottega del caffè (2003), Ubu Re (2006) e La regina della neve (2009),
nati come studi sperimentali, sono diventati produzioni della Compagnia
Teatrale Quelli di Grock: un traguardo importante per gli allievi/attori e
un’opportunità di scambio continuo con le nuove generazioni.
7/10 ottobre 2010
AMLETO
studio liberamente tratto dall’omonima tragedia di William Shakespeare
con Francesco Alberici, Michela Bologna, Francesca Dipilato, Andrea Lietti,
Sarah Paoletti, Isabella Perego
regia Susanna Baccari, Claudio Orlandini
Quest’anno il laboratorio permanente della Scuola di Teatro Quelli di Grock,
rappresentato da sei talentuosi allievi/attori con la regia di Susanna Baccari e
Claudio Orlandini, metterà in scena Amleto, studio liberamente tratto dall’omonima
tragedia di William Shakespeare.
Il “testo dei testi” sul quale è stato scritto tutto, rappresentato, variato,
destrutturato, interpretato, amato e odiato: banco di prova per ogni attore e
regista, Amleto sarà per noi un salto senza rete nel quale ci butteremo con
entusiasmo e devozione, consapevoli della complessità dell’opera, ma sicuri
del fresco talento di questi giovani interpreti.
Susanna Baccari e Claudio Orlandini
13/16 gennaio 2011
MALKIA THEATRE IN IL CERCHIO DI GESSO
con gli interpreti del Malkia Theatre di Nairobi
progetto artistico Letizia Quintavalla, Elisa Cuppini, Renata Palminiello,
Morello Rinaldi, Patrizia Romeo
produzione AMREF in collaborazione con Teatro delle Briciole Solares
Fondazione delle Arti
patrocinio di Ufficio Scolastico Regionale, Comune di Milano, Provincia di
Milano, EXPO 2015
patronato di Regione Lombardia
sostegno di Fondazione Cariplo
Venti ragazze adolescenti tra i quattordici e i vent’anni, nate e cresciute nelle
baraccopoli di Nairobi, negli ultimi cinque anni hanno partecipato al Progetto
Malkia (“regine” in swahili), un percorso artistico e formativo promosso da
AMREF nella capitale del Kenya, che attraverso il teatro ha offerto loro
un’occasione di espressione e di riscatto.
Malkia Theatre porta in scena un libero adattamento de Il cerchio di gesso del
Caucaso di Bertolt Brecht, ispirato a sua volta a un’antica favola cinese e al
giudizio biblico di Salomone. Il cerchio di gesso è stato scelto dalle ragazze di
Malkia perché propone il tema tipicamente brechtiano della possibilità di praticare
la bontà in un contesto come quello da cui provengono, caratterizzato da profondi
squilibri e ingiustizie, e perché propone una concezione della maternità non
necessariamente riconducibile a una matrice biologica.
Ogni anno nei Paesi in via di sviluppo 82 milioni di ragazze adolescenti vanno in
spose, 14 milioni danno alla luce un bambino, 83 milioni non sanno leggere né
scrivere, mentre un numero imprecisato è costretto ad abbandonare la scuola
mettendo a rischio la propria salute. Negli slum dell’Africa sub sahariana nella
fascia d’età tra i 15 e i 24 anni il numero di ragazze sieropositive è fino a cinque
volte superiore a quello dei coetanei maschi.
Il cerchio di gesso, prodotto da AMREF in collaborazione con Teatro delle
Briciole Solares Fondazione delle Arti, è il frutto di un progetto artistico che, oltre
alla direzione di Letizia Quintavalla, può contare sulla collaborazione di Elisa
Cuppini, Renata Palminiello, Morello Rinaldi, Patrizia Romeo, Patrizia Caggiati,
Sandra Passarello e Abel Herrero, e rientra nell’ambito di “Children in need”, un
programma di recupero per e con i ragazzi di strada promosso da AMREF a
partire dal 1999 nel sobborgo di Dagoretti, una vasta area alla periferia sud di
Nairobi che comprende al suo interno molti slum.
Le attività di “Children in need” spaziano dall’assistenza medica e alimentare a
quella legale, ma negli ultimi anni il programma ha dedicato particolare
attenzione alla promozione di diverse attività artistiche che hanno fornito ai
ragazzi nuovi strumenti per tornare a dialogare con la propria comunità e
hanno dato vita a una vera e propria “Accademia d’Arte di strada”.
L’Accademia nel corso degli anni ha prodotto spettacoli, documentari e
progetti artistici tra i quali ricordiamo le memorabili esperienze di Pinocchio
Nero e L’Amore Buono di Marco Baliani.
L’attività teatrale, in particolare, ha dimostrato fin dall’inizio una fortissima presa
sulle ragazze e sui ragazzi e la capacità di coinvolgerli in un reale processo di
recupero, grazie anche alla creazione di una Casa Teatro.
LIBRI A TEATRO
Dopo il successo della scorsa stagione, Marcos y Marcos e Quelli di Grock
propongono un nuovo ciclo di appuntamenti dedicati alla lettura, in senso
spettacolare e creativo nel foyer del Teatro Leonardo. Brani tratti da romanzi di
culto vengono interpretati da attori e allievi di Quelli di Grock. Con la
complicità di musicisti e artisti visivi, il supporto di frammenti audio e video. E un
aperitivo finale con vini e stuzzichini.
8 novembre 2010 ore 19.30
A CIELO APERTO
Quando gli uomini abbassano le montagne
letture spettacolari dal romanzo Scavare una buca di Cristiano Cavina
Marcos y Marcos editore
Prima milanese del nuovo romanzo
Sarà presente l’autore
Il primo appuntamento è dedicato a Cristiano Cavina, giovane rivelazione
della narrativa italiana contemporanea, Premio Tondelli per il primo romanzo,
Alla grande, selezione al Premio Strega 2009 per I frutti dimenticati, vincitore
nello stesso anno dei premi Città di Vigevano, Castiglioncello e Francesco
Sarentino.
31 gennaio 2011 ore 19.30
CONTROVENTO
Il lungo viaggio di São: una storia d'amore e di avventura e di violenza domestica,
emigrazione, barriere, alleanze e complicità tra donne
letture spettacolari dal romanzo di Angeles Caso
Marcos y Marcos editore
Si parla di violenza domestica in Home sweet home, di nuovo in scena al
Teatro Leonardo da Vinci. Si parla di donne, violenza domestica, amicizia e
avventura nel romanzo di Angeles Caso vincitore del Premio Planeta 2009, il
premio più ricco e importante dopo il Nobel.
La storia vera di São, baby sitter di Capo Verde.
Il secondo appuntamento di Libri a teatro è dedicato al coraggio delle donne
e accosta letture spettacolari e musica dal vivo.
4 aprile 2011 ore 19.30
IL POZZO DELLE TRAME PERDUTE
In viaggio nel cuore dei libri
letture spettacolari dai romanzi di Jasper Fforde
Marcos y Marcos editore
Jasper Fforde ha inventato un mondo meraviglioso, dove i libri sono
importantissimi, i personaggi fuggono da un romanzo all’altro, i grammassiti
provocano errori di stampa letali e JurisFiction, specialissimo corpo di polizia,
vigila sull’integrità delle trame.
L’ultimo appuntamento di Libri a teatro celebra la magia della lettura
varcando frontiere inaspettate.
DUE CANZONI ALL’INIZIO
Un piccolo antipasto musicale per il pubblico teatrale
L’etichetta discografica indipendente Totally Unnecessary Records ripropone
anche questa stagione il successo dei suoi “assaggi musicali” nel foyer del Teatro
Leonardo.
Un “antipasto” musicale per intrattenere, al momento dell’entrata in sala e in
attesa dell’inizio dello spettacolo, un pubblico ricettivo ed educato all’ascolto; un
valore aggiunto che consente di far scoprire artisti originali nel panorama musicale
contemporaneo, all'interno di un contesto come quello teatrale capace di
valorizzare progetti costruiti sui dettagli e non sulle esigenze radiofoniche.
I musicisti e cantautori di T.U.R. si chiamano Nolan, Ilaria Pastore e Veronica & The
Red Wine Serenaders.
Nolan è il nuovo progetto musicale cantautorale di Gipo Gurrado che da molti
anni si dedica alla composizione di musiche per il teatro, firmando la colonna
sonora originale di oltre trenta spettacoli. Il disco di debutto del progetto Nolan
si intitola “Secondi fini per fare le ore piccole”: «Adesso che Moltheni ha
abbandonato la scena musicale, adesso che Carmen Consoli ha definitivamente deciso di
seguire la luce, adesso che Paolo Benvegnù è un produttore, adesso che Mario Venuti non
trova l’ispirazione, adesso che la musica d’autore è in stallo, adesso Nolan»
(repubblica.it).
Ilaria Pastore che ha pubblicato il suo disco di esordio intitolato “Nel mio
disordine”, accolto dalla critica come una delle rivelazioni del panorama
cantautorale femminile italiano.
E infine la band Veronica & The Red Wine Serenaders, ovvero “I menestrelli del vino
rosso", un progetto musicale in cui trovano ideale collocazione musicisti
appassionati di country blues e ragtime, di hokum e jug band music e di tutta
la musica popolar-rurale degli anni '20 e '30, un progetto che sta girando i
festival di tutta Europa.
L'iniziativa avrà la direzione artistica della Totally Unnecessary Records e
coinvolgerà anche artisti esterni all'etichetta.
Gli “assaggi musicali” nel foyer del Teatro Leonardo si concentreranno nel periodo
invernale e nei fine settimana.
Per maggiori informazioni:
www.totallyunnecessaryrecords.com
[email protected]
LA COMPAGNIA TEATRALE
La Cooperativa Teatrale Quelli di Grock è stata fondata a Milano nel 1976 ed è annoverata tra le
compagnie “storiche” del panorama teatrale italiano. È riconosciuta dalla Direzione Generale per
lo Spettacolo dal Vivo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e ha ottenuto il riconoscimento
e il sostegno della Regione Lombardia e del Comune di Milano, con il quale è convenzionata.
I soci della Cooperativa costituiscono un nucleo compatto, dall’impronta artistica fortemente
condivisa, che vede nel gesto e nel linguaggio del corpo non solo un canale di comunicazione,
ma anche la cifra stilistica che distingue l’attività della Compagnia stessa e ne traccia il percorso
teatrale.
Quelli di Grock ha inaugurato la scorsa stagione la gestione diretta del Teatro Leonardo da Vinci e
in tale occasione lo spazio è stato ristrutturato e reso un luogo ancora più ospitale polivalente,
dove ospitare il pubblico che ha seguito con partecipazione e calore le proposte in cartellone.
Durante la sua prima stagione, il Teatro Leonardo da Vinci ha accolto 36.544 spettatori risultando
così, tra i teatri di cinquecento posti, il quarto teatro in Italia per numero di presenze (fonte Il
Giornale dello Spettacolo).
SOCI DELLA COOPERATIVA
Susanna Baccari, Valeria Cavalli, Francesco D’Agostino, Claudio Intropido, Walter Intropido,
Alessandro Larocca, Asker Pandolfini, Andrea Ruberti
DIREZIONE ARTISTICA
Susanna Baccari, Valeria Cavalli, Claudio Intropido
REGISTI
Susanna Baccari, Valeria Cavalli, Claudio Intropido, Claudio Orlandini
DIREZIONE ORGANIZZATIVA
Francesco D’Agostino
DIREZIONE TECNICA
Walter Intropido
QUELLI DI GROCK
Brunella Andreoli, Rocco Arminio, Susanna Baccari, Giulia Bacchetta, Gaddo Bagnoli, Enrico
Ballardini, Andrea Battistella, Anna Bertolotti, Roberta Bonanno, Antonio Brugnano, Margherita
Busacca, Fernanda Calati, Lorenzo Castelluccio, Lorena Castiglioni, Valeria Cavalli, Tiziana Colla,
Gianni Coluzzi, Francesco D’Agostino, Pietro De Pascalis, Annabella Di Pasquale, Anna Dotti,
Jacopo Fracasso, Claudia Franceschetti, Lara Friio, Roberta Galasso, Gianpaolo Gambi, Luca
Gatti, Valentina Gianuzzi, Paolo Giubileo, Monica Gorla, Gipo Gurrado, Claudio Intropido, Ivana
Intropido, Walter Intropido, Alessandro Larocca, Cristina Liparoto, Simona Lisco, Cristina Livrani, Igor
Loddo, Placido Losacco, Simone Mastrotisi, Claudio Marconi, Sabrina Marforio, Tina Monaco, Mario
Nuzzo, Marco Oliva, Claudio Orlandini, Betty Pajoro, Asker Pandolfini, Ambrogio Paolinelli, Vittoria
Papaleo, Ivana Petito, Franco Ponzoni, Daniela Quarta, Andrea Robbiano, Roberto Rognoni, Elisa
Rossetti, Andrea Ruberti, Carlo Sala, Sabah Salih, Maurizio Salvalalio, Sophie Schwinger, Bruna
Serina de Almeida, Simone Severgnini, Clara Terranova, Elisa Torrente, Manola Vignato, Zoe
Vincenti, Debora Virello, Max Zatta.
QUELLI DI GROCK - TEATRO LEONARDO DA VINCI
via Emanuele Muzio 3 – 20124 Milano
tel. 02.66.98.89.93 – fax 02.66.90.173
[email protected]
www.quellidigrock.it