DI AKIKO KIMURA - FOTO DI PAOLO NEGRI [NATURA] È AUTUNNO, TUTTI A CACCIA DI ACERI Si chiama Kouyou e per milioni di giapponesi è un rito millenario di omaggio alla natura e di piacere estetico I l caldo-umido dell’estate è intenso e l’arrivo dell’autunno, nel Paese del Sol Levante, porta un senso di sollievo che si manifesta in un frenetico desiderio di viaggiare. Poco importa se lo si fa lontano o vicino, l’importante è partire e soddisfare il piacere di contemplare le splendide vedute che ci offre la natura in questa stagione. Un esercizio visivo che non è solo puro senso estetico ma è, al contrario, una pratica profondamente spirituale. Tutto ha inizio nei giorni di ottobre quando su giornali e Tv del Paese, oltre alle tradizionali previsioni meteo, compaiono le prime informazioni, espresse in percentuali, sull’evoluzione del Kouyou, la mutazione di colore delle foglie degli aceri. La rete di rilevamento del fenomeno è organizzata nel territorio dalle stazioni meteo. Viene preso come campione l’albero Irohakaede (Acer palmatum), il più precoce tra le 20 specie di acero presenti in Giappone. Le foglie, rotonde nella parte esterna, con 5-7 lobi profondi e gli apici affusolati superiormente, sono di un verde che si trasforma prima in rosso e poi da arancio in giallo, in una varietà di tinte e sfumature che varia ogni giorno. Il Kouyou dura circa cinquanta giorni e ha inizio nella regione più a Nord, l’Hokkaido, fino a esaurirsi a Sud, nell’isola di Kyushu. Una ricerca scientifica ha spiegato che ogni anno l’intensità dei colori dipende da tre variabili: massima insolazione di giorno; massimo sbalzo di temperatura tra il giorno e la notte; l’umidità stagionale. Dunque in questa stagione si muovono per la “caccia all’acero”(in giapponese momijigari) migliaia di persone, da ogni parte del Paese, in uno straordinario rito collettivo di omaggio alla natura che dura da oltre mille anni. Famiglie, giovani, coppie di innamorati e gruppi di anziani partono per vedere gli aceri nei parchi e giardini delle città, nei boschi delle campagne e nelle valli di montagna. Kyoto è la città più frequentata per la bellezza del suo paesaggio e la concentrazione di giardini, molti dei quali nei 1.600 templi buddisti che per l’occasione aprono al pubblico spazi chiusi durante l’anno o prolungano le aperture anche a sera tarda. Protagonisti anonimi di queste meraviglie sono i 300 씮 CLUB3 139 NOVEMBRE 2006 [NATURA] In queste foto: gli aceri del Kouyou e i piccoli “riti” che accompagnano la stagione della “caccia agli aceri” 씮 esperti giardinieri di Kyoto, alcuni dei quali si tramandano l’arte e i segreti del mestiere da undici generazioni come la famiglia Ogawa (www.ueji.jp). Osservando l’esposizione alla luce di una pianta, un esperto giardiniere riesce a prevedere quali saranno i primi rami che cambieranno colore. Questo determinerà regole che vanno dalla potatura della pianta alla scenografia generale, tenendo conto del punto di osservazione del giardino. Il risultato è un paesaggio semplice ed elegante dove la natura sembra protagonista assoluta grazie all’abilità dei giardinieri, capaci di manipolare forme che solo all’apparenza sono “naturali”. Preziose informazioni per la caccia all’acero sono a cura del signor Sadao Tsutsumi, appassionato fotografo di professione taxista da 21 anni, che conosce i 150 migliori paesaggi di Kyoto: www.kyotocity-taxi.com. 왎 L’arte dei giardinieri riesce a produrre paesaggi che 씰 Un’area del gusto ancora da esplorare e rigorosamente riservata agli amanti del Made in Japan è la pasticceria. Prepararsi! Perché sapori sono delicati e impegnativi da apprezzare per palati abituati al gusto mediterraneo. Inoltre bisogna amare del cibo anche l’estetica, il valore aggiunto della cucina giapponese in generale, che trova la sua massima espressione nella pasticceria. Kamesuehiro è la pasticceria di Kyoto con molte regole e senza pubblicità. Lavora da circa duecento anni, solo su ordinazione e per una selezionata e riservatissima 140 NOVEMBRE 2006 CLUB3 LA PASTICCERIA COME ARTE clientela, di cui si dice faccia parte anche la famiglia imperiale. I maestri pasticceri creano forme e armonizzano ingredienti che incorporano la bellezza della natura a ogni cambio di stagione. In autunno le paste hanno le forme di foglie d’acero e di ginko, petali di crisantemi, bacche di sansho (pepe) e castagne; paste morbide di farina di riso glutinoso (mochi) ripiene di marmellata di azuki (fagioli dolci). Namagashi sono le paste fresche e higashi le paste di farina secche. L’armonia dei sapori è il tocco finale di una lavorazione che sconfina nell’arte. In Europa si può provare la Pasticceria giapponese da Toraya, 10, rue St. Florentin, 75001 Parigi, tel. 01.42.60.13.00 www.toraya-group.co.jp. Kamesuehiro si trova nel centro di Kyoto; tel. 075.22.15.110. Higashi-iru Karasuma Ayo Ayanokoji Nakagyo-ku 604/8185 Kyoto paiono naturali ma sono frutto di geniali manipolazioni UN CONCERTO PER ACQUA E BAMBÙ 씰 L’arpa dell’acqua (suikinkutsu) è un originale strumento musicale inventato in Giappone nel periodo Edo. In una giara di terracotta, sepolta con particolari accorgimenti nel terreno di un giardino, vengono fatte cadere gocce d’acqua a frequenze diverse. Nell’ambiente si propagano, attraverso due canne di bambù, suoni armoniosi che predispongono lo spirito al rilassamento e alla contemplazione. Il Giappone moderno ha riscoperto la musica di questo strumento che si ascolta in luoghi di culto, ma anche negli eleganti ristoranti e negozi da Tokyo a Kyoto. Nel chiostro della basilica di San Francesco, in Assisi, è stato portato dal Giappone un esemplare di suikinkutsu. Per ascoltarla in Rete: www.suikinkutsu.com