La crisi economica statunitense destabilizza il futuro dell`IT

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N°4. 25febbraio-9marzo2008
pag.sei
Mercato IT
IL 2008 A QUOTA 1,38 TRILLIONI DI DOLLARI
Secondo le stime preliminari di Idc il valore del mercato IT quest’anno non
si discosterà da quello del 2007 quando si raggiunse un giro d’affari di 1,3
trillioni di dollari. Più ottimista Forrester che fissa il tetto a 1,7 trillioni.
Scenari. Forrester e Idc rivedono al ribasso le stime di spesa per l’anno in corso
La crisi economica statunitense
destabilizza il futuro dell’IT
MILAFIORDALISI
L’
economia statunitense
versa in cattive acque.
La crisi dei subprime
sta negativamente condizionando a
catena tutti i segmenti di mercato. E
gli indicatori per il futuro prossimo
venturo sono, al momento, tutti nel
segno dell’instabilità. Il quadro è noto
già da molti mesi. Meno noti, invece,
sono gli effetti che lo slowdown avrà
sul mercato dell’Information Technology. Ma le prime stime di Forrester
Research e Idc non promettono affatto
bene. I due istituti di analisi hanno infatti rivisto al ribasso nei giorni scorsi
le previsioni di crescita per l’anno in
corso. E a parte la “tenuta” del comparto software, le altre voci del settore
IT appaiono tutte in discesa. In attesa
dei due appuntamenti dedicati che Idc
e Forrester riserveranno proprio al tema delle performance - in programma
rispettivamente il prossimo 6 marzo
nell’ambito di un Telebriefing e a
Barcellona dal 12 al 15 maggio in
occasione del Symposium/ITxpo
2008 - i primi dati mostrano un trend
al ribasso e sono più o meno sostanzialmente allineati seppur con alcune
differenze.
Secondo le stime preliminari di
Forrester la spesa per beni e servizi
IT crescerà a livello globale del 6%,
ossia ben al di sotto di quel 9% precedentemente annunciato. Idc, da parte
sua, si mostra più cauta, fissando al
5% la crescita anno su anno, percentuale anche in questo caso al ribasso
ma meno clamorosamente rispetto
al “gap” delineato da Forrester (la
stima precedente si attestava al 6%).
Il mercato, continua Idc, raggiungerà
un valore di 1,38 trillioni di dollari a
fine 2008, poco al di sopra degli 1,3
trillioni registrati lo scorso anno; per
Forrester invece la spesa IT 2008
raggiungerà il tetto degli 1,7 trilioni
di dollari.
Il dettaglio sui singoli Paesi, a
partire dagli Stati Uniti - “che restano comunque il più importante
mercato IT”, puntualizza Andrew
Bartels, vice president di Forrester
- si traduce in un inevitabile effetto
domino. Forrester fissa al +2,8% la
crescita della spesa IT negli Usa, in
ribasso dall’antecedente 4,6%; Idc si
mostra più ottimista annunciando un
+4% di crescita, sottolineando però
che si perderanno due punti percentuali rispetto al +6% di fine 2007. “In
questo momento negli Stati Uniti si
discute sulla durata più o meno lunga
dello slowdown - sottolinea Stephen
Minton, vice presidente di Idc nell’ambito della divisione Worldwide
IT Markets. “Non sappiamo ancora
quanto durerà la recessione, ma una
cosa è certa: l’impatto sulla spesa
IT sarà inevitabile e dopo gli Stati
Uniti si ripercuoterà su Europa e
Giappone”. Non a caso le previsioni
annunciate dai due istituti prendono in
esame anche le altre economie.
Secondo Idc la spesa IT nelle
economie dell’Europa occidentale
registrerà una contrazione dell’1%
rispetto al 2007 (passando dal +5%
Minton (Idc): «Non
sappiamo ancora
quanto a lungo
durerà la recessione
negli Stati Uniti ma
lʼimpatto sulla spesa IT
sarà inevitabile
e si ripercuoterà su
Europa e Giappone»
Bartels (Forrester):
«LʼEuropa crescerà
lentamente ma in
maniera costante mentre
nelle economie in via di
sviluppo lʼandamento,
seppur rallentato
rispetto allo scorso
anno, sarà più forte»
al 4%). E in Giappone si crescerà
ancora meno (solo del 2%). Anche
la Cina sarà investita dal vento di recessione: il Paese crescerà del +12%,
pari ad una brusca frenata rispetto al
+18% del 2007.
Non sarà colpita invece negativamente l’India che anzi, secondo
Idc, registrerà un’accelerazione
rispetto ad un anno fa (anche se non
sono disponibili i dati preliminari). Il
copione non differisce molto quando
la sceneggiatura è quella di Forrester,
anche se in alcuni casi i dati sono decisamente più allarmistici. L’Europa
occidentale - annuncia Forrester
- crescerà del 5%, ossia perderà ben
10 punti percentuali rispetto alle
performance del 2007 (eccezionali
anche e soprattutto grazie al progressivo declino del dollaro nei confronti
dell’euro). La crescita del 5% è stimata sulla base del valore del dollaro;
quando il metro di misura diventa
l’euro però si scende al +3%.
Europa dell’Est, Medio Oriente
e Africa se la vedranno un po’ meglio, ma non va dimenticato che il
valore medio del mercato IT nella
“regione” ammonta ad appena 74
miliardi di dollari, pari a un sesto
di quello dell’area dell’Europa centrale ed occidentale. Spiccano però
Russia, Arabia Saudita e gli Stati
del Golfo persico dove è prevista
una crescita della spesa IT pari al
12% (anch’essa in ribasso rispetto
al 2007). Nell’Asia-Pacifico si
viaggerà ad un tasso del +8%, percentuale dimezzata rispetto al 15%
dell’anno scorso. “L’Europa crescerà
lentamente, ma in maniera costante
mentre nei Paesi in via di sviluppo
il ritmo di crescita, seppur rallentato
rispetto al 2007 e alle precedenti previsioni, sarà più intenso”, commenta
Andrew Bartels di Forrester. Gli fa
eco Stephen Minton di Idc secondo il
quale “le performance dei vendor IT
saranno decisamente migliori nelle
economie in via di sviluppo le quali
beneficeranno nel 2008 anche della
svalutazione del dollaro”.
Ma quali saranno le voci di spesa?
Il software, questo è un dato di fatto,
continuerà a tenere testa anche se lo
slowdown sarà inevitabile: secondo
Forrester la spesa passerà dall’11
all’8%. Si precipita al +3% (dal
+12% del 2007) quando i riflettori
si accendono sulle apparecchiature
per comunicazioni. Stesso scivolone
- dal 12% al 4% - in materia di personal computer, server, dispositivi per
lo storage e periferiche. In aumento,
di contro, la spesa per i servizi IT in
outsourcing stimati in crescita addirittura del 9%.
Insomma, lo scenario che si prospetta non è dei migliori anche se è
ancora presto - puntualizzano i due
istituti di analisi - per trarre conclusioni. Presto, ma non prestissimo.
Perché nell’arco di sei mesi il quadro
sarà definito. Se la ripresa Usa ci sarà,
anche per l’IT la stagione migliorerà,
anche se dovremo dimenticarci delle
performance del 2007.
Gartner: il comparto genererà l’8,2% in più di revenues spinto dall’enterprise
«Ma il software farà da traino»
R
esterà il software il fiore
all’occhiello dell’IT globale.
Almeno nel 2008. Le stime preliminari di Forrester e Idc sono tutte
a favore del comparto. E Gartner ha
appena presentato uno studio interamente dedicato a fare il punto sullo
scenario che ci attende nei prossimi
mesi. “Nonostante le condizioni economiche non favorevoli l’industria del
software, in particolare dell’enterprise
software, genererà quest’anno revenue per un valore di 190,7 miliardi di
dollari, pari ad una crescita dell’8,2%
rispetto ai 176,3 miliardi registrati nel
2007”, sostiene Gartner. La crescita,
oltre che quantitativa, sarà anche
qualitativa, ossia per i vendor si apriranno nuove opportunità di business.
“Le maggiori chance di crescita ci saranno per quelle software house che
vantano un’offerta integrata costituita
da un mix di soluzioni, canali e licenze
e che appaiono più flessibili sul fronte
contrattuale e che in particolare stanno
virando verso la modalità del software
as a service, l’open source e l’outsourcing”, sottolinea Joanne Correia,
managing vice president di Gartner.
La progressiva contrazione della spesa
IT a livello globale “si tradurrà in un
aumento e in un inasprimento della
competizione”. E solo le aziende che
riusciranno a tenere testa al mercato e
che continueranno a generare revenues
potranno restare in vita. L’istituto di
analisi accende i riflettori sul progres-
Joanne Correia:
«La progressiva
contrazione
della spesa IT
si tradurrà
in un aumento
e inasprimento
della competition
Molto probabili
acquisizioni
e merger»
sivo consolidamento del mercato “che
presumibilmente darà vita a merger
ed acquisizioni”. Insomma la crescita vertiginosa registrata dal comparto
alla fine degli anni ’90 è un capitolo
chiuso. Ma anche la brusca calata del
2001 sarà irripetibile.
“I fattori sono tutti cambiati e la
situazione attuale è completamente
diversa dal passato”, sostiene Gartner. Ed è per questa ragione che
il comparto continuerà a crescere
seppur trasformandosi. La crescita
però sarà meno intensa del previsto:
“Nessun mercato sarà immune alla
crisi economica – conclude Gartner
- ma i risultati dipenderanno perlopiù
dalle strategie dei singoli venditori e
operatori del settore”.
M.F.
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