www.corrierecomunicazioni.it [email protected] L’iPhone ha cambiato tutto. Ora il mercato non si vince più con i device ma con le piattaforme ALESSANDROLONGO È come in una di quelle finali dei mondiali di calcio dei bei tempi andati, quando tutto poteva capitare in pochi minuti e i risultati ribaltarsi di continuo. Già, la partita dei sistemi operativi per cellulari riserva continue sorprese. O, per dirla come gli osservatori di ricerca Idc, Strategy Analytics e Gartner, “è un mercato molto volatile”. È presto quindi per saltare a conclusioni su quale sia la piattaforma vincente del lungo periodo. Ma qualche previsione sul medio termine è possibile farla e infatti gli analisti ci provano. L’ultima è di giugno e viene da Idc: Windows Phone (il sistema Microsoft per smartphone) supererà iOs di Apple entro il 2015, 20,3 contro 16,9% di quota di mercato sul numero di terminali venduti. Windows Phone sarà secondo solo ad Android, che avrà il 43,8% di quota e che già ora è il sistema più diffuso (avendo appena superato Symbian). Notevole, con- à Microsoft L’alleanza con Nokia determinerà il boom già a partire dal 2012 siderato che è stata Apple a scatenare la guerra dei sistemi operativi. Apple quest’anno è diventato il principale vendor di smartphone per fatturato. Ma il punto è che nel redditizio mercato degli smartphone - secondo Idc continuerà a crescere a doppia cifra tra il 2011-2015, del 20% annuo - accadono molte cose importanti e in fretta. Eventi in grado di ribaltare la partita. In questo caso a pesare sulla previsione di Idc è l’accordo tra Microsoft e Nokia. Faranno sinergia: si potenzieranno a vicenda, andando a sopperire l’uno i difetti dell’altro. Concorda Gartner, secondo cui Windows Phone supererà iOs nel 2015 con una quota di 19,5 contro il 17,2%. Gli analisti di Gartner credono che Nokia metterà a frutto, nell’alleanza, la sua capacità di creare buon hardware. Microsoft invece valorizzerà il suo sistema operativo, che ha fatto un grande passo avanti con l’ultima versione. Aiuterà inoltre Nokia a diffondersi nel mercato americano (suo tallone d’Achille da sempre). Come si vede, la battaglia dei sistemi operativi è legata a doppio filo con quella dei vendor, soprattutto nel caso di Windows e iOs, strettamente associati ad Apple e Nokia. Certo, Windows non è né sarà solo su cellulari Nokia, ma è l’ultima alleanza a cambiare le sorti di questo sistema, facendolo uscire dalla nicchia e proiettandolo sul podio. Il boom di Windows Phone è previsto infatti nel 2012, con l’arrivo dei primi modelli Nokia à Sistemiallaguerra DELLE 2 n°11. 20 giugno 2011 Le previsioni. Il sistema di Microsoft destinato a superare l’iOs entro il 2015 mentre Android rimarrà dominante... O no? Windows Phone, Android, Rim Tutti contro Apple a montare questo sistema. Secondo Gartner, Windows aveva solo il 4,2% di quota nel 2010. iOs se la passerà bene in senso assoluto e male rispetto ai diretti antagonisti, prevedono Idc e Gartner. Le vendite dei terminali iOs aumenteranno del 17,9%, ma la quota di mercato diminuirà (sarà 18,2% nel 2011 secondo Idc). Continuerà invece la stagione miracolosa di Android, concordano gli analisti. “È il sistema operativo che è cresciuto di più nella storia dei cellulari. Anche più di Apple iOs. Era solo all’1% di quota di mercato nel 2008”, dice Neil Mawston, analista di Strategy. “Si avvale infatti dell’ampio supporto da parte di quasi tutti i vendor”, aggiunge. È questa la sua forza, impareggiata dagli altri sistemi. È probabile però che Windows Phone crescerà più di Android nei prossimi tre anni. C’è un osservatorio di ricerca che, a differenza degli altri, addirittura crede che Windows supererà Android nel 2013: Pyramid Research. Gli analisti sono pessimisti invece riguardo a RimOs (il sistema dei Blackberry), “per la scarsità di modelli touch di Rim”, dice Mawston. Secondo Idc, questo sistema crescerà per numero di terminali venduti ma perderà quote tra il 2011 e il 2015, anno in cui toccherà il 18,3%. Gartner nota già un declino tra il 2010 e il 2011. Tutti d’accordo sul declino di Symbian, irreversibile e in picchiata verticale. Perderà non solo quote ma anche in termini di vendite assolute. Idc e Gartner concordano nel ritenere che avrà solo lo 0,1% nel 2015. Contro circa il 20% del 2011. Era il 63 nel 2007 (secondo Gartner), anno in cui gli sfidanti erano lontanissimi: al secondo posto c’era Windows (12,8%), poi Rim, Linux, Mac Os X, Palm Os. Solo a leggere questi tre nomi si capisce quanto sia cambiato tutto in soli quattro anni. Ora tocca a Symbian diventare ricordo e il giudizio sulle cause è unanime. Nokia, rimasta da sola a supportare Symbian, ha per- à Blackberry Pochi modelli touch: il sistema Rim perderà quota Il declino Symbian destinato ai soli smartphone di fascia bassa so tanti importanti treni utili a ridare smalto a questo sistema operativo. Ha colto solo tardi l’importanza dei touch screen e del supporto al Web. Symbian è restato come prigioniero in un’epoca passata, pre-iPhone e pre-Android. Quasi come se Apple e Google non avessero mai fatto il loro ingresso rivoluzionario nel mondo dei cellulari. Può rimediare ora sposando Windows Phone, che porterà un buon browser, un client e-mail solido e un’interfaccia moderna. Symbian resterà negli smartphone meno costosi nel brevemedio periodo e via via sarà sempre meno utilizzato. Sparirà del tutto dalla scena, probabilmente, quando Windows sarà pronto per espandersi sull’intera gamma di smartphone Nokia. Almeno per ora, infatti, il vendor finlandese non ha nessuna intenzione di adottare Android, come spiegato dal ceo Stephen Elop a giugno: “Non vogliamo essere come gli altri”. strategie Superchip, la corazzata Qualcomm L’ambizione di Jacobs: fornire tecnologia a tutti i competitor di iPhone e iPad gildocampesato «Fra i consumatori si sente sempre più dire “compro un telefonino con Snapdragon all’interno”. La cosa non può che farci piacere. La nostra identità e la nostra qualità vengono chiaramente ed espressamente percepite dai consumatori finali. Anche se questo non significa che vogliamo diventare una brand company come altri. Certo, investiamo anche noi sul marchio, più oggi che in passato; ma se devo scegliere fra spendere un dollaro nel marketing oppure metterne uno in ricerca, ebbene, scelgo la ricerca». Quella di Paul Jacobs, ceo e chairman di Qualcomm, non è soltanto una nota di colore ad uso dei giornalisti intervenuti all’Uplinq, l’annuale appuntamento con operatori, analisti, stampa, sviluppatori e clienti dell’azienda californiana. La “confessione” del capo della Qualcomm è anche la testimonianza della volontà dell’azienda di continuare a giocare un ruolo di primo piano fra i produttori di chip mondiali, di diventare nel mercato della mobilità quello che Intel rappresenta nel campo del fisso. E visto che le telecomunicazioni mobili avanzate sono destinate a esplodere molto di più di quelle fisse grazie al dirompente sviluppo di smartphone e tablet è evidente che Jacobs vede un futuro di grandi potenzialità davanti a sé. Del resto l’Uplinq 2011 conference di San Diego è stata proprio l’occasione per fare il punto sulle prospettive della telefonia mobile, messa a soqquadro da quella che si è dimostrata una vera e propria rivoluzione: l’avvento di smartphone e tablet. Certo, i telefoni di base, i cosiddetti feature phones, si continuano a vendere e bene, soprattutto nei Paesi emergenti, e la legge dei grandi numeri è ancora dalla loro parte. Tant’è vero che il ceo di Nokia, Stephen Elop, fresco di comando nel gruppo finlandese, ha potuto affermare con orgoglio che la sua ditta è quella che ha il maggior numero di telefonini in uso al mondo. E Jacobs non ha mancato di osservare che il suo Brew (tre miliardi di dollari di ricavi da quando è nato) ha ancora molta merce da vendere ai milioni di consumatori che non sono ancora attratti o non si possono permettere uno smartphone. Ma questo è passato. Il futuro va altrove verso la “nuova era del mobile computing” che poi significa soprattutto smartphone, tablet, device wireless intelligenti che ci circonderanno dappertutto. “Nei prossimi cinque anni vedremo cambiamenti enormi nel mercato”, profetizza Jon Rubinstein, senior vice-president e direttore generale di HP. Ma non bisogna aspettare cinque anni. Vedere il capo della Nokia parlare ad una