compiti dell`infermiere nell`unita` endoscopica

ENDOSCOPIA ED INTERVENTI
ENDOSCOPICI
L’ispezione interna del corpo umano, senza intervenire chirurgicamente, è sempre
stato, fin dai tempi antichi, uno degli obiettivi della scienza medica. La possibilità di
costruire strumenti molto piccoli e sottili (endoscopi, lenti, sonde) e la scoperta del
laser consente oggi al medico di raggiungere, osservare e visualizzare quasi ogni
organo interno e, quando è possibile, di trattarne immediatamente eventuali
alterazioni patologiche.
La maggior parte degli esami endoscopici, sono generalmente eseguiti senza la
necessità d’anestesia locale: il rischio operatorio è minimo, ma il peso psicologico del
paziente è abbastanza forte, perciò il personale infermieristico deve essere preparato
acquisendo conoscenze tecniche, ma soprattutto gran sensibilità e maturità.
Il campo d’impiego delle endoscopie si distingue:
 endoscopia = esame ottico d’organi mediante uno strumento speciale
(endoscopio);
 interventi endoscopici= polipectomia, emostasi endoscopica, dilatazione di
stenosi, l’impianto d’endoprotesi nell’esofago, il drenaggio delle vie biliari, la
rimozione di corpi estranei dall’apparato gastrointestinale o da quello bronchiale,
l’artroscopia, etc;
Si elencano di seguito alcuni tipi d’endoscopia con i relativi organi bersaglio
OTOSCOPIA ……………………….> condotto uditivo e timpano
RINOSCOPIA………………………> cavità nasali
LARINGOSCOPIA…………………..> laringe
BRONCOSCOPIA……………………> bronchi, laringe, trachea
LAPAROSCOPIA…………………….> addome ed organi interni
ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA…………> esofago,stomaco,duodeno
COLPOSCOPIA………………………> vagina,collo dell’utero
CISTOSCOPIA………………………..> vescica
ARTROSCOPIA ……………………..> articolazioni
MEDIASTINOSCOPIA……………….> mediastino
BRONCOSCOPIA
Visualizzazione della trachea, dei bronchi e le loro diramazioni, mediante apparecchi
a fibre ottiche (broncoscopio) introdotto per la cavità orale.
L’utilizzo di tale tecnica è finalizzata per scopi :
 Diagnostici: per evidenziare affezioni dell’albero tracheo-bronchiale mediante
osservazione diretta- per effettuare prelievi di campioni di muco, secrezioni, pus,
tessuti, per eseguire esami batteriologici, citologici, istologici;
 Terapeutici: asportazione di corpi estranei, aspirazioni bronchiali, instillazioni di
sostanze medicamentose;
MATERIALE OCCORRENTE
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broncoscopio ed accessori richiesti;
aspiratore da collegare al broncoscopio;
contenitore etichettato per eventuale prelievo bioptico, con liquido di fissaggio;
provette sterili;
confezioni di vari farmaci che possono servire durante l’esame (cortisonici,
emostatici, antibiotici);
siringhe monouso, aghi, garze, salviette monouso;
bacinelle reniformi;
carrello per la rianimazione cardio-respiratoria;
soluzione fisiologica sterile con deflussore;
boccaglio ;
fiale d’adrenalina;
COMPITI DELL’INFERMIERE DI REPARTO
 preparazione psicologica del paziente informandolo sulla tecnica cui sarà
sottoposto,lo si avviserà di stare digiuno dalla sera precedente l’esame e lo si
inviterà ad astenersi dal fumo.Se si tratta di una donna, avvisarla di togliere smalto
alle unghie e ombretto per controllare la circolazione periferica;
 invitare il paziente a svuotare la vescica;
 controllare che nella cartella clinica vi siano tutti gli esiti degli esami clinici
richiesti;
 osservare il paziente e controllare i parametri vitali;
 controllare che durante la notte il paziente non abbia avuto problemi;
 accompagnarlo in barella nella sala endoscopica
COMPITI DELL’INFERMIERE DI SALA ENDOSCOPICA
Per eseguire una broncoscopia è necessario la presenza di due unità infermieristiche:
 Infermiere professionale collabora con il medico durante l’esame;
 Infermiere professionale che assiste il paziente;
Descrizione e modalità d’intervento:
 accoglienza del paziente in modo rassicurante e disponibile;
 preparazione psicologica per fugare le ultime ansie e paure;
 accertarsi che il paziente sia digiuno;
 rimuovere eventuali protesi dentarie ed eventuali occhiali o lentine;
 praticare la premedicazione: 1fl. di valium ed 1fl. d’atropina per via
intramuscolare;
 preparare i farmaci per l’anestesia locale;
 collaborare con il medico durante l’anestesia locale;
 in caso di paziente dispnoico,somministrare O2;
 aiutare il paziente a disporsi sul lettino e fargli assumere il decubito supino con il
capo in iperdistensione;
 mettere al paziente il boccaglio;
 applicare una fleboclisi;
 durante l’esame controllare costantemente le condizioni generali ed i parametri
vitali,avvertendo con tempestività il medico allorché vi fossero variazioni;
 collaborare con il medico porgendogli gli strumenti richiesti;
 collaborare con il medico per la preparazione e la raccolta dei campioni prelevati;
 tenere sempre pronti i farmaci di P.S.;
 durante la broncoscopia, se è eseguito un prelievo bioptico, il paziente dovrà
posizionarsi su di un fianco che sarà quello dove è stata eseguita la biopsia,onde
evitare che in un’eventuale emorragia, il sangue si espanda all’altro bronco;
 se il medico decide di effettuare un lavaggio bronchiolo-alveolare,l’IP. deve
preparare una soluzione Fisiologica di cc.150, riscaldata a temperatura corporea
(37°C).La soluzione è introdotta a piccole quantità con una siringa nel canale del
fibrobroncoscopio e le stesse quantità sono subito aspirate e messe nelle apposite
provette per essere inviate al laboratorio d’anatomia ed istologia patologica;
 tenere sempre preparate e pronte le fiale d’anestetico locale,perché l’introduzione
dello strumento può provocare tosse al paziente che si può agitare e muoversi.
Queste sostanze anestetiche vanno immesse,volta per volta nel canale del
fibrobroncoscopico.
DOPO L’ESAME
Il paziente va tenuto sotto stretto controllo,prima di inviarlo nel reparto, con
osservazione e rilievo dei parametri vitali. Si informerà il paziente che non potrà
mangiare e bere prima che siano trascorse due ore dall’intervento; quando la tosse
diminuirà efficacemente, solo allora si incomincerà a farlo bere. Di tutta questa
procedura, si dovrà informare anche l’IP del reparto.
Con l’invio del paziente al proprio reparto di provenienza, si provvederà alla pulizia
della sala d’endoscopia ed al riordino del materiale.
In reparto il paziente sarà tenuto sotto controllo per circa quattro ore, al fine di
individuare tempestivamente le complicanze, tra le quali la più frequente è costituita
dall’emorragia.
Possono manifestarsi anche casi d’insufficienza respiratoria ed a volte anche
fenomeni d’aritmia cardiaca.
Inoltre, la presenza di piccole striature ematiche nell’espettorato, senza la comparsa
di dolori è da considerarsi normale, specie se sono stati fatti prelievi bioptici.
ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA
Tale indagine è la visualizzazione dell’esofago,dello stomaco e del duodeno,mediante
fibroscopio introdotto attraverso la cavità orale. Gli scopi di quest’indagine sono:
Terapeutici e Diagnostici
Scopi diagnostici:
 esplorazione del lume esofageo;
 esplorazione della cavità gastrica;
 esplorazione del duodeno;
 visualizzazione d’alterazioni della mucosa Gastrica ,Esofagea,Duodenale;
 localizzazione di sedi d’eventuali emorragie;
 effettuare prelievi bioptici;
 incanulare la papilla di Water per la visualizzazione radiografica delle vie
biliari,extraepatiche, e dei dotti pancreatici;
Scopi Terapeutici:
 asportazione di corpi estranei dall’esofago o dallo stomaco;
 terapia sclerosante in caso di varici esofagee;
 asportazione di piccole neoformazioni(polipi);
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MATERIALE OCCORRENTE
endoscopio flessibile
boccaglio
contenitori etichettati con liquido di fissaggio per prelievi bioptici;
siringhe sterili monouso,garze,bacinella reniforme,tela cerata e traversa;
flacone di fisiologica con deflussore e piantana;
occorrente per anestesia locale: anestetico spray o compresse di valium;
alcuni farmaci che devono essere somministrati su prescrizione medica:
valium per sedare il paziente;
atropina per ridurre le secrezioni e la motilità dei visceri in esame;
buscopan o glucagone per ridurre la tensione muscolare del duodeno utile per
l’osservazione endoscopica;
POSIZIONE DEL PAZIENTE
In endoscopia è dichiarato che la posizione da far assumere al paziente è quella
laterale destra,in modo da favorire la progressione dello strumento. In realtà la
posizione ideale è quella laterale sinistra,per poter meglio visualizzare la grande
curvatura dello stomaco. Da tener presente che la progressione dell’endoscopio non
avviene per gravità,ma è manovrata dall’endoscopista che ha grande facilità di
manovra in quanto lo strumento è molto flessibile.
Si ricorda che la posizione laterale destra si preferisce solo in caso d’emorragia.
L’applicazione del boccaglio serve per mantenere la lingua.
Il paziente trattato ambulatorialmente dovrà osservare,dopo l’esame, un digiuno di
due ore ed in caso di biopsia il digiuno sarà protratto a sei ore. In questi casi, il
paziente dimesso andrà a domicilio, si avviserà l’ammalato a non guidare ed a non
fare sforzi eccessivi poiché si potranno avere infiammazioni alle mucose ed anche
microlesioni emorragiche; pertanto ,egli dovrà osservare un riposo di 24 ore.
COMPITI DELL’INFERMIERE DI REPARTO
Quando il paziente è ricoverato in un reparto e deve essere sottoposto ad endoscopia,
allora il personale infermieristico dell’unità operativa osserverà quanto segue:
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preparazione del paziente;
controllo degli esami in cartella;
assistenza al paziente prima e dopo l’intervento;
tenere sempre pronto un carrello di P.S.;
rilevazione dei parametri vitali;
accertarsi che il paziente non abbia avuto problemi durante la notte;
organizzare il trasporto del paziente all’unità endoscopica;
accompagnarlo ed affidarlo all’infermiere endoscopista;
La preparazione del paziente consiste in un approccio di tipo psicologico al fine di
fugare i dubbi e le ansie che sempre accompagnano le persone sottoposte a queste
indagini; pertanto sarà importante tranquillizzare la persona,fornendo informazioni
certe e sicure e sui minimi rischi di questa indagine in quanto si useranno strumenti
piccoli e flessibili e fornire assicurazioni sulla validità e competenza dell’equipe
endoscopica. Anche una breve spiegazione anatomica sulle indipendenze delle vie
respiratorie da quelle digerenti contribuirà a fugare gli ultimi dubbi del
paziente,poiché il principale timore di questi è costituito dalla paura di
soffocamento;inoltre,informandolo che l’effettuazione di una leggera anestesia locale
faringea contribuirà ad eliminare tale sensazione.
La preparazione psicologica permette di avere da parte del paziente una maggiore
collaborazione.
La sera prima dell’indagine il paziente potrà fare un pasto leggero oppure su
indicazione medica osservare un digiuno di almeno 12 ore.
Molto spesso si ricorre alla necessità di mettere al paziente un sondino naso-gastrico
la sera prima, che sarà tolto un poco prima dell’indagine. Questo accorgimento si usa
in pazienti che presentano un difficoltoso svuotamento gastrico od esofageo.
COMPITI DELL’INFERMIERE NELL’UNITA’ ENDOSCOPICA
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ricezione del paziente in modo da rassicurante e disponibile;
preparazione psicologica per fugare le ultime ansie;
rimozione d’eventuali protesi dentarie mobili;
accertarsi che il paziente sia stato digiuno da almeno 12 ore;
aiutare il paziente ad assumere il decubito idoneo;
praticare l’anestesia locale con spray o con compresse;
sistemare la tela cerata e la traversa sotto la testa del paziente,avvolgerle
intorno al collo;
 istruire il paziente,spiegandogli che durante l’esame dovrà collaborare con il
medico e seguendo le sue indicazioni, dovrà ingoiare o respirare
liberamente,dovrà a comando far fuoriuscire la saliva;
 a volte,occorre applicare una fleboclisi per la somministrazione di
sedativi,antispastici o farmaci d’urgenza;
 osservare attentamente il paziente durante l’indagine e misurare i parametri
vitali,poiché l’endoscopista è preso dall’osservazione endoscopica;
Collaborazione attiva agli aspetti tecnici dell’indagine come:
 tenere il boccaglio in posizione corretta;
 manovrare lo strumento secondo le istruzioni del medico;
 fornire gli accessori richiesti( pinze bioetiche,spazzole per istologia);
Dopo l’esame pulire la bocca del paziente dalle secrezioni fuoriuscite,adagiarlo sulla
lettiga in decubito laterale, sorvegliarlo per circa 20 min. e rilevare i parametri vitali.
Oltre a questi compiti assistenziali, l’infermiere deve svolgere anche compiti
amministrativi come:
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tenuta dell’archivio;
registrazione dei referti endoscopici;
compilazione dei dati sul movimento pazienti;
preparazione ed aggiornamento dei moduli e dei registri in uso nella
endoscopia
 raccolta dei dati e loro elaborazione al fine di ottenere una statistica relativa
all’attività del servizio;
Sono di competenza infermieristica il controllo della pulizia,l’areazione,
l’illuminazione ed il riscaldamento dei locali del servizio. Il controllo giornaliero di
tutte le apparecchiature,la loro manutenzione e pulizia,nonché la sterilizzazione delle
parti dello strumentario sterilizzabili.
La preparazione e la tenuta in ordine del carrello di pronto soccorso con tutto il
materiale farmacologico necessario per qualsiasi emergenza.Inoltre, anche
l’approvvigionamento dei medicinali,farmaci e disinfettanti che servono nel
quotidiano è una competenza infermieristica.
Da ciò ,si evince che l’infermiere d’endoscopia debba avere una buona conoscenza
dello strumentario ed una valida preparazione. Al fine d’avere personale altamente
qualificato, molte Aziende sanitarie ed Ospedali propongono dei corsi per infermieri
che vogliono affinare ed acquisire conoscenze e tecniche in Endoscopia.
COLONSCOPIA
La colonscopia è la visualizzazione di tutto il colon,fino al cieco,mediante uno
strumento flessibile a fibre ottiche, COLONSCOPIO, introdotto per via rettale.
I motivi perciò un paziente è sottoposto a quest’indagine sono: Diagnostici e
Terapeutici.
Scopi Diagnostici:
 sanguinamento rettale;
 alterazioni persistenti della canalizzazione intestinale(stipsi o diarrea) che non
sono stati chiariti da altri esami;
 anemia con presenza di sangue occulto nelle feci accompagnata o meno da turbe
della canalizzazione;
 per eseguire prelievi bioptici;
 controllo endoscopico negli operati di cancro intestinale ;
 quando vi è presenza sospetta di neoformazioni o di diverticoli;
Scopi terapeutici:
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in presenza di polipectomia;
A tale indagine non possono essere sottoposti pazienti/e in:
occlusione intestinale;
gravidanza;
infarto del miocardio in tempi recenti;
Compiti dell’infermiere di reparto
L’infermiere del reparto in cui vi sia un paziente che debba praticare una colonscopia,
dovrà osservare alcune regole:
 preparazione del paziente all’intervento;
 controllo della cartella clinica del paziente;
 controllo della validità e della presenza degli esami richiesti in precedenza
dall’unità operativa d’endoscopia;
 Preparazione del paziente
 Bisogna preparare il paziente dal punto di vista psicologico, infatti molti
pazienti temono di sottoporsi all’esame sia per la loro naturale apprensione,sia
per le paurose descrizione ascoltate.
 E’ quindi compito dell’infermiere eliminare tali ansie e paure,instaurando un
rapporto di fiducia con argomentazioni precise e convincenti,al fine di portare
il paziente all’esame diagnostico nelle migliori condizioni di tranquillità.
PREPARAZIONE ALL’ESAME
L’esame colonscopico prevede un’accurata pulizia intestinale; infatti, il paziente tre
giorni prima dell’esame sarà sottoposto ad una dieta liquida:
mattino-------- tè,caffè,o succo di frutta;
pranzo--------- brodo filtrato
cena ----------- tazza di camomilla
Il giorno prima dell’esame va somministrato una soluzione per un lavaggio gastrico
SOLUZIONE SELG (soluzione elettrolitica lavaggio gastrico)e la dose da
somministrare è di quattro Litri; essa va impiegata facendo assumere al paziente un
quarto di soluzione ogni quindici minuti.
Un’ora prima dell’esame il paziente deve praticare un clistere di pulizia.
In alcune unità diagnostiche si usa praticare due clisteri: il primo circa dodici ore
prima dell’intervento; il secondo dopo sei ore.Il paziente dovrà osservare un digiuno
di dodici ore e nei tre giorni precedente l’esame, la dieta sarà liquida,povera di fibre,
si potrà assumere tè zuccherato e brodo.
Una regola fondamentale è che nella somministrazione di clisteri bisognerà
accertarsi della funzione intestinale e delle caratteristiche dell’alvo:
 in un paziente diarroico,sarà sufficiente un solo clistere di pulizia;
 in un paziente con stipsi, si dovrà far uso di più clistere al fine di ottenere una
buona pulizia intestinale.
Prima dell’esame s’inviterà il paziente a svuotare la vescica,poiché la stessa vescica è
innervata con gli stessi nervi della regione rettale(S2,S3,S4).
Il paziente dovrà praticare un’accurata igiene personale (bidet,cambio biancheria) e
se lo stesso non è autosufficiente ,sarà l’infermiere a tenere conto di questa pratica.
Altri compiti dell’infermiere di reparto sono:
 attenersi alle direttive date dall’unità endoscopica;
 rilevazione dei parametri vitali;
 controllo dei dati e degli esami della cartella clinica;
 organizzare il trasporto del paziente all’unità endoscopica;
 accompagnare il paziente e affidarlo all’infermiere endoscopista;
COMPITI DELL’INFERMIERE ENDOSCOPISTA
I compiti dell’infermiere di quest’unità operativa sono:
 preparazione del materiale occorrente;
 ricevere il paziente, rassicurarlo, tranquillizzarlo e informarlo circa l’esame cui
sarà sottoposto;
 rilevazione dei parametri vitali;
 controllo della cartella clinica e della giustezza dei dati del paziente e della
completezza degli esami richiesti;
 accertarsi che il paziente abbia osservato un digiuno di almeno dodici ore;
 verificare se il paziente abbia avuto malori o fastidi notturni;
 invitare il paziente,qualora non lo avesse già fatto, ad urinare;
 assistere il paziente durante l’esame;
 collaborare con il medico;
 far assumere al paziente la posizione GENUPETTORALE o Laterale
MATERIALE OCCORRENTE
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un colonscopio;
una confezione di valium (sedativo);
una confezione di buscopan(antispastico)
siringhe sterili,guanti monouso;
lubrificante per l’introduzione strumentale;
garze,traverse e tela cerata;
contenitori etichettati contenenti liquido di fissaggio per eventuali frammenti
bioptici;
 bacinelle reniformi;
ESECUZIONE DELL’INDAGINE
 Informare il paziente circa l’esame cui dovrà essere sottoposto e spiegargli che il
senso di gonfiore avvertito è dovuto all’insufflazione d’aria; in caso di una
paziente avvisarla della pressione che lo strumento potrà esercitare sull’utero;
 Informare il paziente che in caso di dolore insopportabile,dovrà avvisare
l’operatore che si fermerà; in nessun caso il paziente dovrà muoversi.
 Spiegare al paziente che durante l’indagine potrà avvertire uno stimolo per la
defecazione.
 aiutare il paziente a svestirsi e fargli indossare un camice monouso con apertura
posteriore;
 porre una cerata ed un lenzuolino sul lettino ;
 aiutare il paziente ad assumere la posizione adatta;
 controllare i parametri vitali;
 somministrazione della premeditazione (1fl. di valium,1fl. di buscopan)
 osservare il paziente durante l’indagine.
Durante e dopo l’esame, pulire il paziente dall’eventuale materiale fecale fuoriuscito.
Alla fine della seduta far rimanere il paziente sul lettino per circa dieci minuti per
farlo riposare ; avvisarlo che gli eventuali dolori addominali avvertiti,scompariranno
quando egli espellerà tutta l’aria che gli è stata insufflata durante il trattamento.
Prima di accompagnarlo in reparto e consegnarlo all’infermiere di turno, si
controlleranno i parametri vitali e le condizioni igieniche del paziente.
STOMIE
La stomia è un ano preternaturale,sbocco intestinale,e a secondo della localizzazione
definiamo:
COLOSTOMIA: sbocco artificiale dell’intestino crasso
ILEOSTOMIA: sbocco artificiale dell’intestino tenue
Funzioni della Colostomia
Le caratteristiche delle feci che fuoriescono,dipendono dalla posizione dell’ano
artificiale. Quanto più la resezione è prossimale,tanto più fini e liquide sono le feci.
Nei primi mesi l’intestino si svuota 5-6 volte al giorno; quando si conduce una vita
regolare con pasti normali,l’attività intestinale si riequilibra da sola.
Funzioni della Ileostomia
Dall’apertura relativamente stretta,all’inizio fuoriescono continuamente liquidi.Le
secrezioni sono aggressive per il loro contenuto di enzimi attivi che danneggiano la
cute intorno alla stomia.
Successivamente le evacuazioni avvengono con scariche di 30-60 minuti.
La cura della cute è particolarmente importante.
Cura della Stomia
ILEOSTOMIA: subito dopo l’intervento,la stomia viene provvista di una protezione
per la cute e di un apposito sacchetto a strappo drenabile.
L’intestino si svuota velocemente e la cute può danneggiarsi entro breve tempo.
L’ileostomia viene trattata anche nel decorso successivo con KARAIA ( resina
asiatica) o con STOMADESIVI (placca di gelatina protettiva della pelle).
COLOSTOMIA: la prima defecazione avviene dopo 2-3 giorni; se la consistenza
delle feci è normale,si può sostituire il sacchetto drenabile,con una chiusura adesiva.
Se la cute è integra,non necessita di particolare protezione; se invece ci sono
problemi cutanei è indicato il sistema a pulsante.
Dispositivi di raccordo per le stomie
Sacchetto dello Stoma: la scelta è molto ampia; i sacchetti devono essere resistenti
agli odori,impermeabili,aderenti,non devono irritare la cute. La dimensione
dell’apertura del sacchetto deve corrispondere alla grandezza dello stoma.
Esistono diversi tipi di sacchetti:
 sacchetto chiuso;
 sacchetto chiuso con anello di KARAIA;
 sacchetto chiuso con anello a pulsante,consistente in una placca di base adesiva
in un sacchetto con anello a griglia.La base piatta rimane in sede per 7-8 giorni
e solo in questo modo il sacchetto può essere cambiato frequentemente senza
irritare la pelle;
 sacchetto a strappo senza protezione cutanea o sacchetto con anello di Karaia e
base adesiva.Una chiusura a morsetto applicata in basso ne permette lo
svuotamento senza che si debba rimuoverlo;
 La scelta del sistema tiene conto:
 della caratteristica della cute
 dei desideri e delle necessità personali
PROBLEMI E CURA DELLA CUTE
Generalmente i pazienti portatori di stomia possono essere colpiti da irritazioni
cutanee. I portatori di ileostomia sono i soggetti più colpiti in quanto le loro feci sono
liquide,ricche di enzimi e perciò aggressive. I prodotti di Karaia dermoprotettivi e gli
adesivi e le apposite creme svolgono un’azione profilattica e terapeutica.
L’assistenza deve essere più semplice possibile,in quanto il paziente deve essere in
grado di curare la stomia prima della sua dimissione dall’Ospedale.
Pomate,tinture,creme devono essere usate solo dopo il colloquio e la prescrizione del
medico e dell’enterostomista.
SET DI BASE PER LA CURA DELLA STOMIA
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Sacchetto da colostomia o da ileostomia;
Acqua tiepida,sapone neutro;
Kleneex,garze, batuffoli di cotone;
bastoncini di cotone;
lozione delicata per la cute;
sacco di rifiuti;
TECNICA/PROCEDURA
Dopo l’intervento chirurgico,la posizione ideale per la cura della stomia è quella
semiseduta.Successivamente,quando le condizioni del paziente lo permettono, si
procederà stando il paziente in piedi. Si procederà in questo modo:
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togliere il sacchetto adesivo con una lozione delicata per la cute;
rimuovere con un kleneex i residui fecali;
lavare la cute con acqua e sapone neutro;
pulire la scanalatura intorno alla stomia con i bastoncini di cotone;
detergere la pelle con la lozione;
asciugare la pelle con garza o con un Fon per mantenerla asciutta ,morbida e per
una perfetta adesione della placca adesiva o del sacchetto;
 attaccare il sacchetto dal basso verso l’alto;
Spesso si usa irrigare l’ano preternaturale per ottenere una regolazione delle
evacuazioni (grave stipsi).
ALIMENTAZIONE
Non esiste una dieta speciale, perché il modo di reagire dell’organismo ai vari
alimenti è individuale e pertanto si possono solo ricavare delle regole generali.
Ricordiamo che l’ano preternaturale non è una malattia,dunque il paziente non deve
cambiare radicalmente le proprie abitudini alimentari,ma deve semplicemente seguire
queste regole:
 consumare i pasti tranquillamente,masticando a lungo
 distribuire i pasti ad intervalli regolari nell’arco delle 24 ore
 evitare alimenti difficilmente digeribili