WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC APPROFONDIMENTO La migrazione dei poli Una notevole conseguenza dello studio del magnetismo fossile è stata la scoperta della cosiddetta migrazione dei poli. Dalla direzione del campo magnetico fossile, registrata in una roccia formatasi in una determinata epoca, è possibile stabilire con buona approssimazione la posizione che in quel momento avevano i poli magnetici. Ripetendo l’operazione su rocce di molteplici età è stato possibile tracciare su una carta il progressivo spostamento dei poli magnetici verificatosi nel corso degli ultimi 600 milioni di anni. A quell’epoca, cioè all’inizio dell’era Paleozoica, il Polo Nord magnetico doveva trovarsi addirittura nel mezzo del Pacifico, all’altezza dell’attuale equatore. Attualmente gli scienziati pensano che la migrazione dei poli sia stato solo un fenomeno apparente. Con ogni probabilità i poli magnetici si sono sempre mantenuti in prossimità di quelli geografici, mentre lo spostamento effettivo avrebbe riguardato i continenti. Solo un’ipotesi di questo tipo può spiegare la presenza di grandiosi giacimenti di carbone fossile (indice di un clima equatoriale) nel continen- Massimo Boschetti Enzo Fedrizzi Scienze della Terra Ecosistema Terra te antartico, e di tracce inequivocabili di sedimenti di origine glaciale in zone oggi assai prossime all’equatore. La migrazione dei poli si può dunque annoverare tra le prove della “deriva dei continenti”. Migrazione apparente dei poli durante le passate ere geologiche (E = Eocene; C = Cretaceo; G = Giurassico; T = Triassico; P = Permiano). La diversità dei percorsi dimostra che i continenti non sono rimasti immobili, ma sono andati progressivamente alla deriva. 1 Minerva Scuola © 2010 by Mondadori Education S.p.A. Milano WEB DOC