UNIVERSITA’ DEGLI STUDI MILANO-BICOCCA FACOLTA’ DI SCIENZE STATISTICHE MASTER DI PRIMO LIVELLO IN STATISTICA PER LA SANITA’ VALUTAZIONE STATISTICA DI UNA SPERIMENTAZIONE CLINICA CONTROLLATA IN AMBITO TRAPIANTOLOGICO, A PARTIRE DA UN PIANO D’ANALISI PREDETERMINATO. Tutor aziendale: Dott. R. FERRARA Tutor universitario: Prof. G. CORRAO Tesi di: SOFIA CIVIDINI Matr. A01130 ANNO ACCADEMICO 2004-2005 ii ALLA MIA MAMMA iii I MIEI PIU’ SENTITI RINGRAZIAMENTI VANNO ALLA NOVARTIS FARMA E AL DR. R. FERRARA. iv INDICE 1. INTRODUZIONE 1.1 Sviluppo clinico di un farmaco 1 1.2 Scopo della ricerca 4 4 9 14 2. MATERIALI E METODI 15 2.1 Disegno dello studio 2.2 Discussione del disegno studio 2.3 Popolazione in studio 15 16 16 16 17 18 20 20 20 21 21 24 25 26 29 29 30 30 30 32 34 1.1.1 Fasi di sviluppo del farmaco 1.1.2 Modelli di studio applicabili alla sperimentazione clinica 2.3.1 Popolazione pazienti 2.3.2 Criteri di inclusione e di esclusione 2.3.3 Discontinuità del trattamento 2.4 Trattamenti 2.4.1 2.4.2 2.4.3 2.4.4 Terapia in studio e terapia di riferimento Assegnazione del trattamento Blinding Terapie concomitanti 2.5 Schede visite ed accertamenti 2.5.1 Accertamenti riguardanti l’efficacia 2.5.2 Accertamenti riguardanti la sicurezza 2.6 Metodi statistici 2.6.1 2.6.2 2.6.3 2.6.4 2.6.5 2.6.6 Metodi statistici Background e caratteristiche demografiche Medicamenti in studio Valutazione dell’efficacia Valutazione della sicurezza Considerazioni sull’ampiezza del campione e della potenza 3. RISULTATI 35 3.1 3.2 3.3 3.4 35 50 57 74 Pazienti in studio Trattamenti farmacologici Valutazione dell’efficacia Valutazione della sicurezza 4. DISCUSSIONE 83 5. BIBLIOGRAFIA 85 v INDICE TABELLE PAZIENTI IN STUDIO Tab. 7.1-1: Disposizione complessiva e per gruppo di trattamento dei Tab. 7.1-2: Tab. 7.2-1: Tab. 7.3-1: Tab. 7.4-1: Tab. 7.4-2: Tab. 7.4-3: Tab. 7.4-4: Tab. 7.4-5: Tab. 7.4-6: Tab. 7.4-7: pazienti Disposizione complessiva e per gruppo di trattamento dei pazienti a 30 giorni dopo il trapianto Violazioni e deviazioni dal protocollo per gruppo di trattamento Numero (%) complessivo e per gruppo di trattamento dei pazienti nelle popolazioni in analisi Caratteristiche demografiche dei pazienti per gruppo di trattamento Caratteristiche del background dei riceventi per gruppo di trattamento Caratteristiche demografiche dei donatori per gruppo di trattamento Caratteristiche del background dei donatori per gruppo di trattamento Caratteristiche delle procedure di trapianto per gruppo di trattamento Sierologia virale del ricevente per gruppo di trattamento Sierologia virale del donatore per gruppo di trattamento 36 37 39 40 42 43 44 46 47 48 49 MEDICAMENTI Tab. 8.1-1: Somministrazione dell’anticorpo Tab. 8.1-2: Somministrazione corticosteroidi orali per gruppo di trattamento Tab. 8.1-3: Somministrazione corticosteroidi totali per gruppo di trattamento Tab. 8.1-4: Dosi di corticosteroidi orali (mg di prednisone/giorno) in particolari giorni dello studio per gruppo di trattamento Tab. 8.2-2: Livelli di ciclosporina C2 nel sangue per visita e per gruppo di trattamento 52 53 54 55 56 EFFICACIA Tab. 9.1-1: Tasso dei successi e degli insuccessi per trattamento, con 59 analisi di sensitività nella popolazione valutabile per l’efficacia (EFF) Tab. 9.1-2: Tasso dei successi e degli insuccessi per trattamento, con analisi di sensitività nella popolazione per protocol (PP) Tab. 9.2-1: Tasso dei successi e degli insuccessi per trattamento, con 66 67 vi Tab. 9.2-2: Tab. 9.2-3: Tab. 9.2-4: Tab. 9.2-5: Tab. 9.2-6: analisi di sensitività nella popolazione ITT Occorrenza dei rigetti acuti (BPAR) e dei rigetti acuti, della morte e della perdita del trapianto nei primi 6 mesi di studio per gruppo di trattamento-popolazione ITT Sopravvivenza pura del paziente e sopravvivenza pura del trapianto per gruppo di trattamento-popolazione ITT. Carica virale (genoma eq/ml) per visita e per gruppo di trattamento- popolazione ITT Logaritmo della carica virale (log genoma eq/ml) per visita e per gruppo di trattamento- popolazione ITT Distribuzione dei pazienti per carica virale, visita e gruppo di trattamento- popolazione ITT 68 69 71 72 73 SICUREZZA Tab. 10.1-1: Eventi avversi correlati all’uso di steroidi Tab. 10.3-1: Risultati di laboratorio e loro cambiamenti dalla baseline all’endpoint per gruppo di trattamento-ematologia Tab. 10.3-2: Risultati di laboratorio e loro cambiamenti dalla baseline all’endpoint per gruppo di trattamento-ematologia (formula leucocitaria) Tab. 10.3-3: Risultati di laboratorio e loro cambiamenti dalla baseline all’endpoint per gruppo di trattamento-biochimica Tab. 10.4-1a: Segni vitali e loro cambiamenti dalla baseline per gruppo di trattamento e visita Tab. 10.4-1b: Segni vitali e loro cambiamenti dalla baseline per gruppo di trattamento e visita Tab. 10.4-2: Cambiamenti dei segni vitali per gruppo di trattamento. 76 77 78 79 80 81 82 Capitolo 1 INTRODUZIONE Negli ultimi venti anni, i trapianti di fegato si sono trasformati da una procedura rara utilizzata solo nell’ultimo stadio della malattia epatica ad un intervento semielettivo in pazienti con malattie croniche, con un tasso di successo prevedibile pari approssimativamente al 90% (1). Tra le attuali indicazioni che portano all’attuazione di un trapianto (malattie epatiche croniche e acute, tumori epatici primari, errori del metabolismo presenti dalla nascita), il numero dei pazienti sottoposti a trapianto di fegato in seguito a malattia e mal funzionamento epatico all’ultimo stadio indotti da HCV è costantemente aumentato durante gli ultimi 5 anni. Più di 170 milioni di pazienti in tutto il mondo sono infettati dal virus dell’epatite C, che può evolvere in cirrosi epatica. Negli USA più del 20% dei trapianti di fegato sono attualmente rappresentati da malattie epatiche all’ultimo stadio indotte da HCV. In Europa, l’infezione cronica da HCV è un’importante causa di malattia epatica ed è diventata l’indicazione più frequente per il trapianto di fegato (2). E’ tuttavia ben conosciuto l’effetto negativo della presenza dell’infezione virale da epatite C sulla sopravvivenza del paziente e del trapianto dopo OLT (orthotopic liver transplantation). In seguito a trapianto di fegato, si è infatti visto che il tasso di morte e di perdita dell’organo trapiantato è risultato maggiore nei pazienti riceventi HCV+ piuttosto che nei pazienti riceventi HCV-, come quelli con cirrosi biliare primaria e colangite sclerosante primaria (3, 4). Questo risultato negativo è probabilmente correlato alla ricorrenza dell’epatite C. La storia naturale dell’infezione da HCV nei pazienti che ricevono il trapianto di fegato appare accelerata se confrontata con quella di pazienti immunocompetenti (5); infatti, la ricorrenza istologica della malattia può essere osservata al più presto già entro 4 settimane dopo il trapianto e può svilupparsi nel 60% dei pazienti durante il primo anno. C’è evidenza del fatto che tanto più la ricorrenza dell’HCV è precoce, tanto più grande è l’impatto sulla sopravvivenza del paziente e dell’organo trapiantato (6). 1 Esiste una chiara evidenza riguardo al fatto che il tipo e la quantità di terapia immunosoppressiva potrebbero interferire con la storia naturale della malattia dopo il trapianto. Si è infatti osservato che le dinamiche di replicazione dell’ RNA del virus dell’ epatite C erano più veloci tra i pazienti trattati con prednisone in aggiunta a ciclosporina e ad azathioprina (7). L’uso di regimi immunosoppressivi iniziali che includano farmaci non-selettivi (come azathioprina e steroidi) potrebbe quindi permettere una replicazione virale maggiore e l’infezione di un maggior numero di epatociti durante la fase di epatite acuta danneggiando i pathways della difesa immunitaria (8). Altri dati mostrano che i pazienti trattati con un regime di immunosoppressione più pesante hanno un corso dell’infezione da HCV più aggressivo (9). Inoltre, fino ad ora non esiste un trattamento farmacologico effettivo in grado di arrestare la progressione dell’epatite C dopo la sua ricorrenza. Per le ragioni sopra menzionate, lo sviluppo di un regime immunosoppressivo libero da steroidi potrebbe potenzialmente ridurre l’impatto della re-infezione da epatite C, che è quasi invariabilmente vista dopo OLT. Diversi studi hanno mostrato che i corticosteroidi possono essere tolti con sicurezza diversi mesi dopo il trapianto (10) ed anche essere completamente evitati (11, 12); comunque, evitare completamente la somministrazione degli steroidi senza una terapia immunosoppressiva addizionale porta ad un aumento del tasso di rigetto acuto dell’organo trapiantato e perciò si sta cercando qualcosa che abbia un impatto negativo sulla replicazione virale da aggiungere alla terapia steroidea attualmente utilizzata. Un anticorpo chimerico monoclonale che ha come target la catena-α del recettore per l’interleuchina-2 (IL-2) dei linfociti attivati (CD25), è stato recentemente approvato come immunosoppressore addizionale dopo trapianto renale. Nei riceventi OLT, la somministrazione di due dosi di 20mg di anticorpo in aggiunta a ciclosporine e corticosteroidi, ha ridotto la proporzione di riceventi trapiantati con episodi di rigetto acuto a 6 e 12 mesi dopo il trapianto comparabile al placebo. Nelle coorti di pazienti HCV+, l’anticorpo non è stato superiore al placebo in termini di tasso di rigetto acuto: comunque, la somministrazione del farmaco ha aumentato significativamente la proporzione di “trapiantati liberi da problemi” (per esempio: pazienti senza rigetto acuto, ricorrenza dell’epatite C, perdita dell’organo trapiantato e morte). L’anticorpo è stato ben tollerato e non sono stati osservati eventi avversi farmaco-specifici. In generale, l’incidenza, il tipo e la severità degli 2 eventi avversi e delle infezioni sono stati essenzialmente indistinguibili da quelli del placebo i quali, a turno, sono stati rappresentativi di quelli che accadono durante l’immunosoppressione con steroidi e ciclosporine (Neoral). Recentemente, è stato completato uno studio prospettico, multicentrico, in doppio cieco completamente senza somministrazione di steroidi in riceventi HCV+. La terapia immunosoppressiva è stata basata su Neoral, azathioprina e anticorpo. L’uso di questa combinazione di farmaci ha permesso di evitare completamente l’utilizzo di steroidi senza un incremento dei rigetti acuti trattati. Esiste una grande esperienza nell’uso di questo anticorpo con regimi immunosoppressivi oltre a Neoral e steroidi. Approssimativamente, il 26% dei pazienti trattati con anticorpo negli studi di Fase III era stato esposto a terapia immunosoppressiva addizionale che includeva , oltre a Neoral e steroidi, anche ATG/ALG o OKT3, MMF, azothioprina o tacrolimus; inoltre, uno studio ad etichetta-aperta condotto su 101 riceventi trapiantati di fegato trattati con anticorpo in aggiunta a ciclosporine, azathioprina e corticosteroidi, riporta ad un anno eccellenti tassi di sopravvivenza di paziente e organo trapiantato (90.1% e 88.1% rispettivamente). Nello studio precedentemente citato in cui non sono stati usati steroidi, tutti i pazienti hanno ricevuto un trattamento con azothioprina della durata di 6 mesi, con eccellenti tassi di sopravvivenza del paziente e dell’organo trapiantato a 12 mesi. Inoltre sono stati completati studi che hanno combinato l’anticorpo con Neoral e/o azathioprina in trapianti di rene e di rene/pancreas. Per tutti questi pazienti non ci sono state evidenze di un rischio aggiuntivo significativo sulla sicurezza, in particolare infezioni serie o sviluppo di PTLD. La scelta del terzo agente, sia esso azathioprina, mycophenolato mofetil o niente, nei trapianti di fegato è ancora un problema dibattuto. Comunque, uno studio comparativo randomizzato in doppio cieco con il mycophenolato mofetil a confronto con l’azathioprina, entrambi dati in combinazione con ciclosporine e corticosteroidi (13), ha mostrato che l’aggiunta di MMF porta ad un miglioramento superiore nella prevenzione del rigetto acuto nei primi 6 mesi dopo il trapianto rispetto all’aggiunta di AZA (38.5% vs 47.7% rispettivamente). L’uso di questo agente in combinazione potrebbe perciò inoltre ridurre il bisogno di un’alta dose di corticosteroidi per il trattamento dei rigetti acuti. In seguito alle ragioni precedentemente citate, gli scopi di questo attuale trial clinico sono volti a verificare se l’anticorpo, aggiunto ad un regime 3 immunosoppressivo basato su ciclosporina e mycophenolato mofetil (MMF), sia efficace nell’aumentare il tasso di successo degli OLT (misurato in termini di incidenza cumulativa di morte e perdita dell’organo trapiantato) in pazienti con cirrosi epatica all’ultimo stadio correlata ad infezione da HCV, in confronto al trattamento standard con steroidi. 1.1 Sviluppo clinico di un farmaco Lo sviluppo clinico di un farmaco è un processo lungo, complesso, costoso e ad alto rischio. Viene portato avanti in genere dalle industrie farmaceutiche (lo Sponsor) ed in ultima analisi viene sottoposto al giudizio di Enti Regolatori (FDAFull and Drug Administration negli USA, EMEA-European Medicines Evaluation Agency in Europa, Ministry of Health, Labour and Welfare in Giappone, altri enti nazionali). Il tempo medio di sviluppo di un farmaco si aggira intorno ai 10-15 anni con un costo medio attuale di circa 800 milioni di euro. Inoltre, la probabilità di successo di un potenziale farmaco non è mai molto elevata. Infatti, si stima che per ogni 5000 molecole valutate in laboratorio solamente 5 vengano poi sperimentate nell’uomo e soltanto 1 riesca quindi a raggiungere la commercializzazione. Nell’ambito della ricerca clinica ci sono poi importanti implicazioni sociali da tenere sempre in considerazione come: l’etica in medicina, i principi della dichiarazione di Helsinki, la sicurezza del paziente e di conseguenza il rapporto rischio/beneficio (occorre minimizzare i rischi rappresentati dagli effetti non voluti anche se non è mai possibile annullarli completamente), la Good Clinical Practice (GCP)(legge 1997) che rappresenta un insieme di regole su cui basarsi per condurre la ricerca clinica, il rispetto reciproco tra i diversi attori partecipanti allo studio. 1.1.1 Fasi di sviluppo del farmaco Un farmaco è un prodotto con dimostrata EFFICACIA ed accettabile TOSSICITA’ attivo nei confronti di una determinata indicazione terapeutica. La scoperta di un farmaco può avvenire in diversi modi: per selezione casuale in seguito ad un disegno razionale (modelli molecolari, biotecnologie, ecc.) 4 per scoperta di sostanze presenti in natura con attività farmacologia per scoperta di sostanze presenti nell’organismo con attività farmacologia per fortuna Lo sviluppo clinico di un farmaco si articola attraverso numerosi passaggi: RICERCA DI BASE RICERCA PRECLINICA Tossicologica e Farmacologica RICERCA CLINICA FASE I FASE II FASE III REGISTRAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE FASE IV RICERCA DI BASE RICERCA PRECLINICA RICERCA CLINICA: Fase I - Fase II - Fase III REGISTRAZIONE e IMMISSIONE SUL MERCATO: Fase IV AIC RICERCA DI BASE In questa fase si procede all’individuazione del Target Biologico (gene, proteina, recettore, ecc.) che deve essere il più preciso possibile, allo sviluppo di modelli di laboratorio, alla sintesi delle molecole candidate, all’identificazione delle molecole potenziali ed alla scelta del composto guida. 5 RICERCA PRECLINICA Durante questa fase vengono condotti, su animali da laboratorio ed in ambienti accuratamente controllati, studi tossicologici e farmacologici che hanno lo scopo di verificare e stabilire l’attività, l’efficacia e la sicurezza primaria delle sostanze in esame prima di passare alla sperimentazione sull’uomo. Vengono studiati tutti i possibili effetti tossici e farmacologici delle molecole in studio allo scopo di : predire i potenziali rischi per l’uomo e per l’ambiente. scoprire la dose minima che produce effetti tossici e la dose massima che non induce nessun effetto, diretto o indiretto e definire la relazione tra dose terapeutica e dose tossica; si cerca di identificare la dose somministrabile all’uomo. individuare quale sia il tipo cellulare, l’organo o il sistema target della tossicità (proprietà tossicocinetiche). verificare se gli effetti tossici osservati siano o meno reversibili. fare prove di mutagenesi, cancerogenesi, tossicità acuta e cronica, teratogenesi. In seguito a questi studi, viene preparato il documento IND (Investigational New Drug application) per il passaggio agli studi clinici di Fase I. RICERCA CLINICA La ricerca clinica ha un ruolo di fondamentale importanza nella complessa procedura mirata a dimostrare l’efficacia e la sicurezza dei farmaci somministrati nell’uomo. Così come definito dal D.M. del 15 luglio 1997, per sperimentazione clinica si intende: “ Ogni sperimentazione clinica su soggetti umani intesa ad identificare o verificare gli effetti clinici, farmacologici, farmacocinetici e farmacodinamici; e/o identificare ogni reazione avversa “. FASE I La FASE I della sperimentazione clinica, che ha la durata di circa un anno, rappresenta il momento in cui avviene la prima somministrazione della sostanza in studio nell’uomo per accertarne la sicurezza primaria. In questa fase infatti si somministra un piccolo quantitativo della sostanza in esame ad un numero 6 ristretto di volontari sani (10-80 soggetti) accuratamente scelti e selezionati. Per i farmaci citotossici ed antivirali (es. per AIDS) le prove vengono fatte già direttamente sui pazienti per ovvie ragioni etiche. L’obiettivo primario degli studi di Fase I è quello di ottenere informazioni sul farmaco riguardanti la sua: TOLLERABILITÀ: massima dose tollerata, minima dose efficace, rapporto dose/effetto, eventi avversi. FARMACOCINETICA: assorbimento, distribuzione, metabolizzazione ed escrezione del farmaco da parte dell’organismo; in parole più semplici, tutto ciò che l’organismo fa al farmaco; serve per raccogliere dati sulla clearance con l’obiettivo di evitare accumulo della sostanza o dei sui metaboliti. FARMACODINAMICA: individuazione di come il farmaco esplica la propria azione farmacologia sull’organismo (relazione tra i livelli ematici e la risposta al farmaco); quello che il farmaco fa all’organismo;. BIODISPONIBILITA’: individuazione della formulazione più adatta (es. rilascio nel tratto gastro-intestinale o topico, colore, concentrazioni efficaci di principio attivo al sito d’azione). FASE II Durante la FASE II della sperimentazione clinica, che ha una durata di 2-3 anni, la somministrazione della sostanza in studio viene effettuata ad un ristretto numero di pazienti volontari (200-300 soggetti) che rispondono a determinati criteri di selezione. Lo scopo di questi studi è principalmente quello di : accertare l’efficacia e la sicurezza dell’indicazione primaria. stabilire l’intervallo di dosaggio, la posologia più opportuna e lo schema terapeutico (dose media giornaliera, intervalli di somministrazione, durata del trattamento). valutare il rapporto dose/risposta Sono i primi studi terapeutici pilota e possono essere : IN APERTO, con un solo gruppo e quindi non comparativi per titolare la dose in base alla risposta ottimale di efficacia e tollerabilità. 7 CONTROLLATI (con randomizzazione), cioè avere un gruppo di controllo rappresentato da placebo (sostanza o procedura priva di attività specifica per la condizione in esame) o da un farmaco attivo di riferimento. FASE III Gli studi sperimentali di FASE III hanno una durata molto lunga, variabile da 2 a 5 anni o più e rappresentano studi terapeutici di conferma. Prevedono che la somministrazione del farmaco in esame venga effettuata su una popolazione di pazienti volontari, sempre rispondenti a determinati criteri di selezione, molto più ampia di quella precedentemente usata per la Fase II (1000-3000 soggetti per le malattie più diffuse, poche centinaia per quelle rare). In generale, la somministrazione avviene in pazienti con complicanze, in aggiunta ad altri medicinali ed in confronto con farmaci noti, placebo o dosi differenti dello stesso farmaco in studio (studi controllati) in modo tale da riprodurre delle condizioni sperimentali che siano le più vicine possibili alle normali condizioni d’uso clinico. Gli studi di Fase III sono principalmente multicentrici (anche a livello internazionale) ed hanno lo scopo fondamentale di accertare la reale efficacia e tollerabilità del farmaco in esame, nonché i suoi benefici terapeutici. Inoltre, servono per stabilire ancora meglio il profilo terapeutico in termini di posologia, indicazioni, controindicazioni, eventi avversi, precauzioni. Anche a livello di questa fase, esistono diverse metodologie di studio applicabili, ma quando possibile il modello di studio migliore è indubbiamente quello controllato, randomizzato, in doppio cieco e fatto su un numero elevato di pazienti, al fine di ottenere la maggior quantità possibile di dati statistici esenti da eventuali distorsioni da selezione da cui estrarre risultati precisi. Vedremo successivamente in dettaglio i vari modelli di studio applicabili alla sperimentazione clinica (paragrafo 1.1.2). Al termine della Fase III, si sottopone il DOSSIER REGISTRATIVO (è un insieme di protocolli di studio che contiene tutti i risultati ottenuti a partire dalla ricerca preclinica fino alla fine della fase III) all’esame degli Enti Regolatori (FDA, EMEA, Ministry of Health, Labour and Welfare; interviene l’ente regolatore del paese dove si decide di effettuare la registrazione del farmaco) per ottenere l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC) del prodotto. Gli Enti Regolatori sono costituiti da ricercatori che vanno a verificare che i protocolli siano stati 8 seguiti dagli sperimentatori in maniera strettamente attinente alle regole imposte e che ciascuno degli attori partecipanti allo studio sperimentale si sia comportato in maniera eticamente corretta. REGISTRAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE: FASE IV La Fase IV, rappresenta la fase di Immissione sul Mercato del farmaco e a questa fase sono associati i cosiddetti studi “post-marketing” . Le finalità degli studi di fase IV sono molteplici: SUPPORTO AL MARKETING FARMACOECONOMIA FARMACOVIGILANZA: rappresenta uno degli aspetti più importanti in quanto permette di approfondire le conoscenze riguardanti l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità del farmaco a lungo termine e nelle normali condizioni d’uso; infatti, aumentando notevolmente sia l’ampiezza che l’eterogeneità (età, patologie multiple, politerapia) del campione di popolazione che utilizza il prodotto, si possono manifestare eventi avversi che prima potevano essere assenti o comunque presenti in percentuali minori (eventi rari); la farmacovigilanza è un processo regolato da tutta una serie di norme comunitarie e nazionali che impongono a tutti gli operatori sanitari e a coloro che interagiscono con il farmaco di segnalare alle autorità sanitarie ogni possibile nuova reazione avversa. STUDI COMPARATORI (ALTRI FARMACI) STUDI DI INTERAZIONE TRA FARMACI POPOLAZIONI SPECIALI NUOVE FORMULAZIONI E INDICAZIONI STUDI EPIDEMIOLOGICI 9 1.1.2 Modelli di studio applicabili alla sperimentazione clinica Come abbiamo già visto in precedenza, uno studio clinico è una sperimentazione sviluppata secondo un protocollo ben definito che prevede il trattamento con il farmaco in esame di una popolazione di pazienti, che rispecchiano caratteristiche predeterminate, allo lo scopo di verificare la sicurezza e l’efficacia del farmaco stesso. Il disegno dello studio è l’elemento portante nell’ambito della ricerca clinica sperimentale e deve quindi essere accuratamente pianificato in base alla definizione dello scopo che si vuole raggiungere. Una volta identificato l’obiettivo finale vengono quindi definiti i parametri sulla base dei quali verrà valutato lo studio (endpoints). Lo scopo dello studio condiziona anche la definizione di popolazione e dei criteri di inclusione ed esclusione che devono caratterizzare il campione dello studio in modo tale che esso sia effettivamente rappresentativo della popolazione a cui poi si vogliono estendere i risultati dello studio stesso. Le variabili dello studio si distinguono in primarie e secondarie: la variabile primaria è definita dallo scopo e dall’endpoint dello studio che viene quindi dimensionato ed allestito per valutare la variabile primaria stessa; in generale, viene definita un’unica variabile primaria per non complicare il protocollo ed aumentare eccessivamente la casistica. le variabili secondarie, pur non condizionando il successo o il fallimento dello studio, giocano comunque un ruolo importante in quanto consentono di dare consistenza ai risultati della variabile primaria (coerenza interna dei risultati). Il disegno sperimentale deve perciò essere efficace nel rispondere all’obiettivo in studio ed efficiente in termini statistici nel prevenire le possibili distorsioni in tutte le sue fasi: 1. FASE DI PIANIFICAZIONE: occorre identificare tutte le possibili condizioni che possano in qualche modo interferire con il risultato finale favorendo un trattamento rispetto all’altro. 2. FASE DI ESECUZIONE: occorre identificare e rimuovere tutte le possibili condizioni che possano allontanare lo sperimentatore dal protocollo; in generale, le violazioni al protocollo devono essere raccolte, descritte e 10 valutate assieme ai risultati dello studio (violazioni alla randomizzazione, alla cecità, al trattamento dei pazienti). 3. FASE DI ANALISI E REPORTING: in questa fase, possono essere violate in maniera più o meno grave le condizioni di partenza per cui è necessario fare una distinzione tra le circostanze che portano a invalidità dei risultati e le circostanze che portano all’incapacità di stimare correttamente l’effetto del trattamento. 4. FASE DI INTERPRETAZIONE E COMUNICAZIONE DEI RISULTATI: anche in questa ultima fase è possibile introdurre distorsioni. A questo punto, quindi, possiamo riportare di seguito una breve classificazione delle varie tipologie di studi: STUDI PILOTA: sono studi di fase I o II che coinvolgono un numero limitato di pazienti e che hanno lo scopo di dare le prime dettagliate indicazioni sulla sicurezza del farmaco e sul dosaggio più appropriato per il tipo di patologia in esame. STUDI CONTROLLATI: sono studi che comparano l’efficacia del farmaco in esame con un controllo. Esistono diversi tipi di controllo per cui possiamo avere: contemporaneo uso di una sostanza inattiva detta placebo (il suo uso è molto importante per controllare i fattori psicologici legati alla partecipazione allo studio, per discriminare gli effetti dovuti al farmaco da quelli dovuti ad altre cause o a variazioni spontanee della malattia, per consentire una più robusta interpretazione dei risultati e la valutazione dell’entità dell’effetto eccedente). contemporaneo uso di un altro farmaco già in commercio con effetti simili a quello in studio (es. farmaco standard o farmaco di nuova generazione usato nel trattamento della malattia in studio, farmaco leader del mercato, farmaco con struttura chimica simile o differente rispetto a quella del farmaco in studio, ecc). contemporaneo uso di dosi diverse dello stesso farmaco. contemporaneo uso di nessun trattamento. confronto storico con dati ottenuti negli stessi pazienti senza terapia, con la stessa terapia o con altra terapia. 11 confronto storico con dati ottenuti in altri pazienti senza terapia, con la stessa terapia o con altra terapia. Lo studio deve essere sempre condotto con un numero di pazienti adeguato e può essere aperto oppure in doppio o singolo cieco. STUDI NON CONTROLLATI: sono studi che non prevedono l’utilizzo di una sostanza di riferimento (controllo); hanno una minore efficacia rispetto a quelli controllati e vengono usati nello studio di patologie che coinvolgono pazienti a rischio di vita, dove non sarebbe etico trattare un gruppo di pazienti con un farmaco non terapeutico. STUDI IN CROSS-OVER: sono studi generalmente di breve durata e prevedono la somministrazione nello stesso paziente di due farmaci uno dopo l’altro, separati da un breve periodo di “wash-out” (confronto entro-paziente); l’ordine di somministrazione dei trattamenti è casuale. Il problema maggiore di questi studi è che la situazione basale del paziente all’inizio del secondo periodo di trattamento può non essere la stessa di quella presente nel primo periodo (es. la malattia può essere progredita o regredita). I vantaggi di questi studi entropaziente sono che occorre un numero minore di pazienti e che si riesce a controllare meglio la variabilità inter-individuale; possono essere applicati per esempio in caso di patologie croniche. STUDI IN PARALLELO: in questo tipo di studi i pazienti vengono suddivisi casualmente in due o più gruppi e vengono trattati con una delle due o più sostanze di riferimento (es. farmacoA/farmacoB). Il disegno tra gruppi viene usato in tutti i casi in cui le condizioni dei pazienti si modifichino nel tempo per la progressione o la remissione della patologia oppure quando non si possa dimostrare che l’effetto del trattamento utilizzato sia transitorio. STUDI CON RANDOMIZZAZIONE: prevedono l’assegnazione casuale dei pazienti ai vari gruppi di trattamento (esempio: placebo, farmaco-A). CONCETTO DI RANDOMIZZAZIONE (introdotto da Fischer nel 1935): è una procedura che assicura che i pazienti vengano assegnati in modo del tutto casuale ad uno dei trattamenti in studio. Lo scopo della randomizzazione è quello di aumentare la probabilità che altre variabili non considerate nel disegno di studio (fattori non controllati e fattori non noti) si distribuiscano in maniera uniforme nel gruppo sperimentale ed in quello di controllo. In 12 tal modo, le eventuali differenze osservate tra i due gruppi potranno essere attribuite solamente al trattamento. METODI DI RANDOMIZZAZIONE: esistono svariate procedure più o meno complesse per generare le liste di randomizzazione, ma i metodi migliori si avvalgono dell’uso del computer o delle tavole dei numeri casuali (metodi sicuramente meno validi sono quelli che effettuano l’assegnazione alternando i pazienti oppure basandosi sul numero della cartella clinica o sulla data di nascita del paziente). Inoltre, la randomizzazione ha senso se il metodo prescelto viene sempre applicato correttamente e se lo sperimentatore non può prevedere in alcun modo il trattamento assegnato a ciascun paziente. Occorre quindi utilizzare una randomizzazione centralizzata lontana da ogni possibile interferenza dello sperimentatore (es. attribuzione telefonica da un ufficio centrale indipendente dalla sede della sperimentazione). STUDI IN CIECO (SINGOLO O DOPPIO): gli studi in cieco comportano che il trattamento somministrato al paziente o non sia noto solo al paziente (singolo cieco) o non sia noto né al paziente, né allo sperimentatore (doppio cieco). Generalmente, in questo tipo di studi è prevista la distribuzione allo sperimentatore dei codici di randomizzazione con i relativi trattamenti in modo tale che possano venire aperti in caso di estrema necessità (es. il paziente è in pericolo di vita). La cecità o blinding è importante per la prevenzione di eventuali distorsioni, per cui ogni volta che sia possibile è opportuno utilizzare disegni di studio in doppio cieco. Per spiegare meglio questo concetto occorre fare le seguenti considerazioni: a livello del paziente, la conoscenza del trattamento può condizionare la sua risposta, specialmente per alcune patologie. il team che interagisce con il paziente, cioè chi si occupa e cura il paziente, può essere notevolmente influenzato dalla conoscenza del trattamento e delle sue potenzialità. a livello del valutatore, quando non ci siano parametri oggettivi su cui basarsi, la conoscenza del trattamento può influenzare moltissimo la misurazione e/o la valutazione della risposta. STUDI IN APERTO (OPEN LABEL): gli studi in aperto comportano che il trattamento somministrato al paziente sia noto sia al paziente, che allo 13 sperimentatore, che allo statistico; si utilizzano questi studi quando non sarebbe eticamente o tecnicamente corretto operare in cieco. 1.2 Scopo della ricerca Lo scopo primario della nostra ricerca è stato quello di comparare l’incidenza cumulativa a 12 mesi della perdita del trapianto e della morte post-chirurgici in pazienti riceventi HCV positivi trapiantati di fegato per la prima volta a cui vengono somministrati o un anticorpo monoclonale (farmaco sperimentale in studio) o steroidi (farmaco standard di controllo) entrambi in associazione con ciclosporine (Neoral) e MMF (Cellcept). Gli scopi secondari dello studio sono stati invece i seguenti: comparare l’incidenza della ricorrenza dell’epatite C a 6 e 12 mesi dopo l’intervento chirurgico. comparare l’incidenza dei rigetti acuti trattati e provati da biopsia a 6 e 12 mesi dopo l’intervento chirurgico. comparare la sopravvivenza del trapianto e del paziente dopo trattamento con l’anticorpo o gli steroidi a 6 e 12 mesi. comparare la carica virale (HCV-RNA) dopo trattamento con anticorpo o steroidi alla baseline, a un mese e a tre mesi dopo il trapianto. valutare la sicurezza e la tollerabilità dell’anticorpo in confronto agli steroidi per i seguenti parametri: diabete, ipercolesterolemia, pressione sanguigna e danni correlati all’uso degli steroidi a livello di particolari organi (malattie alle arterie coronariche (CAD), cataratta, necrosi ossea o fratture). comparare la funzione renale (creatinina sierica) nei due gruppi. 14 Capitolo 2 MATERIALI E METODI 2.1 Disegno dello studio In questo studio sono stati arruolati 190 pazienti in 13 centri dove vengono effettuati trapianti di fegato. I pazienti sono stati quindi randomizzati in un rapporto di 1:1 allo scopo di ricevere il farmaco in studio (anticorpo) o la terapia standard di riferimento (steroidi). I pazienti assegnati al gruppo anticorpo riceveranno due dosi da 20 mg di questo farmaco attraverso iniezione endovenosa nel seguente modo: 20 mg saranno somministrati il giorno dell’intervento chirurgico, entro sei ore dopo la riperfusione dell’organo trapiantato (Day 0) e 20 mg saranno somministrati il quarto giorno dopo il trapianto (Day 4). I pazienti assegnati al gruppo degli steroidi riceveranno invece 500 mg, 125 mg e 40 mg di metilprednisolone i.v. rispettivamente il giorno del trapianto (Day 0), il primo ed il secondo giorno dopo il trapianto (Day1 e Day2), dopo di che verranno date loro via orale (sottoforma di compresse) le seguenti dosi di prednisone: 25 mg/die dal Day3 al Day30, 15 mg/die dal Day31 al Day60 e 5 mg/die dal Day61 al Day90. Tutti i pazienti saranno seguiti per un totale di 12 mesi, iniziando dal giorno del trapianto. Ad entrambi i gruppi, verranno inoltre somministrati ciclosporina (Neoral) e mycophenolato mofetil (MMF). Neoral dovrà essere dato il più presto possibile dopo l’intervento chirurgico (non più tardi di 24 ore dal trapianto) e inizialmente sarà somministrato in due dosi orali equamente divise a 12 ore di distanza l’una dall’altra. Successivamente saranno somministrate 2 dosi di Neoral ogni 12 ore per tutti i 12 mesi di studio. La dose di Neoral sarà aggiustata in base ai livelli di ciclosporina presenti nel sangue due ore dopo la somministrazione mattutina del farmaco (C2 levels). La somministrazione di MMF sarà iniziata dopo l’intervento quando il paziente potrà deglutire le capsule e continuerà per 4 mesi dopo il trapianto. Durante il periodo di follow-up le visite saranno schedate ai giorni 1, 3, 4, 7, 14 e 28 nel primo mese e poi al terzo, sesto, nono e dodicesimo mese. 15 2.2 Discussione del disegno Questo è uno studio prospettico, randomizzato, controllato, multicentrico, ad etichetta aperta che vuole comparare l’incidenza cumulativa di morte e perdita del trapianto a 12 mesi dall’intervento chirurgico, dopo trattamento con anticorpo o steroidi in pazienti HCV+ che hanno ricevuto un trapianto di fegato primario. La randomizzazione centralizzata (generata al pc) assicura che non vengano introdotti bias di selezione quando il paziente viene assegnato al trattamento in studio. Gli eventi pertinenti alla valutazione dell’efficacia primaria (morte e perdita del trapianto) sono entrambi clinicamente oggettivi e perciò non dovrebbero essere influenzati dal giudizio dello sperimentatore. La durata dello studio pari ad un anno è considerata adeguata per questa popolazione di pazienti. Gli endpoints a 6 mesi e a 12 mesi per la valutazione dell’efficacia rappresentano gli standard normalmente utilizzati negli studi trapiantologici. Il dosaggio degli steroidi e la durata del trattamento scelto sono quelli più comunemente utilizzati in questa popolazione di pazienti. Gli intervalli che rappresentano i livelli ottimali di C2 nel sangue, su cui ci si basa per regolare la dose di Neoral da somministrare al paziente, sono stati ricavati da studi precedenti al fine di ottimizzare la finestra terapeutica per efficacia e sicurezza in tutto il periodo di studio. La durata del trattamento con MMF, somministrato per 4 mesi dopo il trapianto, è stato deciso in base a recenti pubblicazioni (14), allo scopo di ridurre il rischio di rigetto acuto nel primo periodo ed il rischio di overimmunosoppressione a lungo termine. Il regime immunosoppressore di base (Neoral e MMF) è stato scelto in base ai dati più recenti ottenuti da trias clinici controllati e prospettici. 2.3 Popolazione in studio 2.3.1 Popolazione pazienti La popolazione di questo studio è costituita da pazienti maschi o femmine, di età compresa tra 18 e 75 anni, sottoposti a trapianto di fegato primario in seguito a cirrosi epatica all’ultimo stadio della malattia correlata ad HCV, che hanno dimostrato di essere HCV+ attraverso un test sierologico fatto entro gli ultimi 12 16 mesi. Per raggiungere l’obiettivo primario specifico di questo studio, è stato calcolato un campione di 95 pazienti per gruppo (190 totali) (per i dettagli vedere la sezione metodi statistici). 2.3.2 Criteri di inclusione e di esclusione Ogni paziente deve presentare tutti i criteri di inclusione e nessuno dei criteri di esclusione seguenti alla baseline, immediatamente prima della randomizzazione, per potere partecipare allo studio. I pazienti che deviano solo leggermente dai criteri d’ingresso verranno considerati caso per caso dopo consultazione con lo sponsor e accompagnati da appropriati commenti ad opera dello sperimentatore. Criteri d’inclusione 1. Pazienti maschi o femmine di età compresa tra 18 e 75 anni. 2. Pazienti sottoposti a primo trapianto di fegato da cadavere. 3. Pazienti HCV+ (test sierologico entro gli ultimi 12 mesi). 4. Pazienti riceventi un organo ABO identico o compatibile. 5. Pazienti che hanno dato consenso informato scritto per partecipare allo studio. 6. Pazienti schedati per ricevere MMF (CellCept) e ciclosporina (Neoral) come background immunosoppressore. Criteri d’esclusione I pazienti che alla baseline andranno incontro a qualcuno dei seguenti criteri saranno esclusi dalla partecipazione allo studio. 1. Trapianto multiplo di organi. 2. Pazienti con ipersensibilità nota all’anticorpo o a qualche altro componente della formulazione. 3. Pazienti con trombocitopenia (<75.000/mm3), con una conta assoluta di neutrofili inferiore a 1.500/ mm3 e/o leucopenia (<2.500/ mm3) e/o emoglobina < 6 g/dl alla baseline. 4. Pazienti con creatinina sierica maggiore di 160,0 μmol/L (1,8 mg/dL) prima del trapianto o in dialisi renale prima del trapianto. 17 5. Pazienti con una storia di tumore negli ultimi 5 anni, ad eccezione di carcinomi a cellule squamose o basali excisi ed epatomi localizzati inferiori a 5 cm. 6. Pazienti con infezione attiva severa che richieda trattamento con antibiotici sistemici, ad eccezione delle colangiti. 7. Pazienti con infarto miocardico nei 6 mesi precedenti al trapianto, o altra condizione medica seria e instabile che potrebbe mettere a rischio la sicurezza del paziente o gli obiettivi dello studio. 8. Pazienti che sono stati trattati con un farmaco o una terapia sperimentale nel mese precedente all’entrata nello studio o se questa terapia deve essere istituita dopo il trapianto. 9. Pazienti in cui deve essere istituito dopo il trapianto un trattamento profilattico antiretrovirale. 10. Pazienti che sono stati trattati con un agente immunosoppressivo sperimentale nei 6 mesi precedenti al trapianto. 11. Sono escluse dallo studio le donne incinte o che stanno allattando; inoltre, le donne in età fertile devono e dovranno usare durante lo studio forme di contraccezione farmacologica approvate ed efficaci dal punto di vista medico. 12. Pazienti con malattie epatiche fulminanti. 13. Pazienti con markers sierologici positivi per HBsAg prima dell’intervento. 14. Pazienti con markers sierologici positivi per HIV 1 e/o 2 prima dell’intervento. 15. Qualsiasi fattore che limiti la capacità del paziente a cooperare appieno allo studio (per esempio: continuare a far uso di droghe, indebolimento mentale). 2.3.3 Discontinuità del trattamento Discontinuità del trattamento Per ciascun paziente dovrà essere documentato se è stato completato o meno il trattamento sperimentale e lo studio clinico. Se per qualche paziente sia i trattamenti in studio che le osservazioni sono stati prematuramente interrotti, sarà registrata la causa di questa discontinuità. 18 Le possibili ragioni per cui un paziente può interrompere la partecipazione allo studio clinico sono le seguenti: 1. eventi avversi. 2. valori di laboratorio anormali 3. risultati anormali di test 4. effetto terapeutico insoddisfacente 5. condizioni del soggetto che non permettono il prolungarsi del trattamento in studio 6. violazioni del protocollo 7. il soggetto ritira il consenso scritto 8. perdita al follow-up 9. problemi amministrativi 10. morte Anche per i pazienti che interrompono prematuramente lo studio andrebbero comunque registrate tutte le valutazioni di sicurezza/tollerabilità ed efficacia inerenti alla visita finale dello studio (12° mese). Inoltre, tutti i pazienti che interrompono lo studio saranno seguiti per sopravvivenza e perdita del trapianto fino al dodicesimo mese. Solo le ragioni 7, 8 e 10 possono portare all’interruzione prematura dello studio. Gli eventi avversi severi (SAE) e le gravidanze saranno riportati per tutta la durata dello studio e per le 4 settimane successive alla fine dello studio stesso per tutti i pazienti (dopo che il paziente è stato randomizzato o ha incominciato a prendere il medicamento in studio). In caso di abbandono prematuro dello studio per cause differenti dalla morte o dalla perdita del trapianto, le informazioni che riguardano l’occorrenza di tali eventi dovrebbero essere monitorate per l’intero periodo dello studio, pari a 12 mesi e dovrebbe essere registrate nella pagina del CRF (Case Report Form) riguardante il followup. I pazienti che interrompono prematuramente il farmaco in studio per qualsiasi ragione non verranno reinseriti. 19 2.4 Trattamenti 2.4.1 Terapia in studio e terapia di riferimento Trattamento GRUPPO 1: Anticorpo Vengono somministrati 20 mg di anticorpo i.v. il giorno stesso del trapianto (Day0) entro 6 ore dalla riperfusione dell’organo e altri 20 mg i.v. il quarto giorno (Day4) dopo l’intervento chirurgico. Trattamento GRUPPO 2: Steroidi Per il gruppo di pazienti trattato con steroidi vengono riportati nella tabella 1 sottostante i giorni, le dosi e le modalità di somministrazione dei farmaci utilizzati (metilprednisolone e prednisone). Tabella 1. Giorni, dosi e modalità di somministrazione dei farmaci somministrati al gruppo2 trattato con steroidi. Day0 500 mg di metilprednisolone i.v. Day1 125 mg di metilprednisolone i.v. Day 2 40 mg di metilprednisolone i.v. Day3-Day30 25 mg di prednisone orale Day31-Day60 15 mg di prednisone orale Day61-day90 5 mg di prednisone orale 2.4.2 Assegnazione del trattamento I pazienti sono stati randomizzati secondo uno schema di randomizzazione generato al computer in modo tale da evitare ogni possibile bias da selezione. Lo sperimentatore collocherà ogni nuovo paziente in uno dei due gruppi di trattamento attraverso la mediazione di un Interactive Voice Response System. A livello di ciascun centro, lo sperimentatore riceverà un set di randomizzazione che contiene le istruzioni per l’uso di un call-center per l’assegnazione automatica del trattamento. Se un paziente risponde a tutti i criteri di inclusione/esclusione, lo 20 sperimentatore chiamerà il call-center indicando il numero di selezione del paziente ed il call-center assegnerà il paziente al trattamento corrispondente. Il gruppo di trattamento a cui ciascun paziente viene assegnato sarà quindi registrato sulla CRF. I pazienti che interrompono il trattamento in studio non verranno riammessi. 2.4.3 Blinding Questo studio è ad etichetta aperta. 2.4.4 Terapie concomitanti Regime immunosoppressivo Inizio e mantenimento di Neoral La somministrazione di Neoral viene iniziata dopo l’intervento chirurgico non più tardi di 24 ore dopo il trapianto. La dose iniziale sarà di 10-12 mg/kg/die, attraverso somministrazione orale, due volte al giorno a distanza di 12 ore. Successivamente, Neoral verrà dato in dosi equamente divise (dove possibile) due volte al giorno, ad intervalli approssimati di dodici ore, per la durata complessiva dello studio che è di 12 mesi. Ad iniziare dal terzo giorno di somministrazione e per tutta l’intera durata dello studio, la dose di Neoral sarà aggiustata (sia diminuita che aumentata) allo scopo di mantenere i livelli di C2 (concentrazione di ciclosporina nel sangue) all’interno di un intervallo ottimale riportato nella tabella 2 sottostante. Tabella 2. Livelli target ottimali di C2 nel sangue dal momento del trapianto Time post-Tx Day3-4 Day5-Month6 Month7-12 Central target (ng/ml) 700 800 600 Range (ng/ml) (500-900) (700-900) (500-700) 21 Deviazioni da questi livelli target di C2 sono indice di una sospetta o provata disfunzione renale da mettere in relazione alle ciclosporine, definita come un quadro clinico di deterioramento della funzione renale, incluso un rialzo della creatinina sierica (devono essere escluse eziologie alternative). In questo caso, la dose di Neoral deve essere ridotta come segue: Se la disfunzione renale avviene mentre il valore di C2 è all’interno del range target, deve essere fatto un nuovo prelievo di sangue per controllare la misura di C2. Se questo livello viene confermato, la dose di Neoral deve essere ridotta per raggiungere il range di C2 più basso, come definito dal protocollo. In caso di tossicità renale severa, la terapia con Neoral può essere interrotta fino al ristabilirsi della funzione renale. La terapia sarà ricominciata ad una dose minore con lo scopo di raggiungere il range di C2 più basso. Nei primi giorni successivi al trapianto di fegato ci si aspetta una variabilità nella capacità di assorbimento di Neoral che può essere relativamente bassa o alta, ma in genere si ha una stabilizzazione a partire dalla seconda settimana. Di conseguenza, si è visto che la dose iniziale che offre la migliore opportunità di raggiungere al più presto i livelli target ottimali di C2 senza rischio di eccessiva tossicità è pari a 10 mg/kg/die. Misurazione dei livelli di C2 D3-D4: <500 ng/ml D5-M6: <700 ng/ml D7-M12: <500 ng/ml AUMENTARE LA DOSE DI NEORAL D3-D4: 500-900 ng/ml D5-M6: 700-900 ng/ml D7-M12: 500-700 ng/ml MANTENERE LA DOSE DI NEORAL D3-D4: >900 ng/ml D5-M6: >900 ng/ml D7-M12: >700 ng/ml DIMINUIRE LA DOSE DI NEORAL 22 Inizio e mantenimento di MMF MMF (CellCept) è indicato per la profilassi del rigetto dell’organo in pazienti che hanno ricevuto un trapianto epatico allogenico. Ai soggetti adulti viene somministrata una dose di 1g i.v. il più presto possibile dopo il trapianto. MMF deve essere somministrato fino alla fine del quarto mese dopo il trapianto. Trattamento dei rigetti acuti In caso di un rigetto acuto sospetto, deve essere condotta una biopsia dell’allotrapianto prima o entro 48 ore dall’inizio della terapia anti-rigetto. Queste biopsie verranno lette localmente a livello di ogni centro partecipante allo studio e le lesioni istologiche dovranno essere classificate secondo i criteri di Banff del 1997. Il trattamento di un episodio di rigetto acuto consiste in un’iniezione endovenosa di metilprednisolone (500mg o più) per 3 giorni consecutivi. L’informazione sarà inserita nella CRF. Questo regime di trattamento dovrebbe essere usato per tutta la durata dello studio per tutti i pazienti arruolati, salvo per quei pazienti che presentano una resistenza agli steroidi (intesa come nonrisoluzione o miglioramento dell’episodio di rigetto dopo un singolo trattamento con il regime steroideo sopra citato) confermata da un’ulteriore biopsia epatica. Tutte le terapie farmacologiche introdotte o cambiate per trattare i rigetti acuti devono essere registrati nella CRF. Altri medicamenti e terapie concomitanti Per tutto l’intero periodo della sperimentazione clinica, a partire dal giorno iniziale dello screening fino alla valutazione finale, non dovrebbe essere dato nessun altro medicamento oltre ai farmaci in studio, ai farmaci per la profilassi legata allo studio e ai farmaci usati di solito dal paziente. Eccezione a questa regola viene applicata ai farmaci che possono essere usati per il trattamento degli eventi avversi. Tale somministrazione comunque potrebbe richiedere discontinuità della terapia in studio. La somministrazione di qualsiasi medicamento aggiuntivo deve essere riportato nel Prior and Concomitant Medications CRF oppure nell’Adverse Events CRF se si tratta di un evento avverso. 23 Non sono permessi farmaci immunosoppressivi diversi da quelli in studio e viene sconsigliato l’uso di farmaci nefrotossici o che possano in qualche modo interferire con i livelli sanguigni di ciclosporine. La profilassi da CMV (Citomegalo Virus) è obbligatoria in tutti i pazienti ad eccezione dei riceventi CMV- e dei donatori CMV-. 2.5 Scheda visite e accertamenti Scheda visite Nella scheda visite, per ogni paziente partecipante allo studio, vengono raccolti i dati riportati nella tabella 3 sottostante a partire dalla baseline fino all’ultima visita programmata. Tabella 3. Dati raccolti nella scheda visite. Examination Days baseline1 0 (posttx) (pretx) Visits X Inclusion/exclusion criteria X Medical History X serology3 X Recipient/donor information X Vital signs X Tx operation X Laboratory test Serum creatinine Hematology5 Chemistry6 X X X 2 X 14 28 3 6 9 12 3 4 5 6 7 8 X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Antibody X Methylprednisolone X levels7 7 X Quantitative HCV-RNA4 Oral prednisone 4 X Physical examination CsA C2 3 1 Informed consent2 Viral 1 Months X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Other immunosoppressive medication administered as necessary Concomitant medications administered as necessary Rejection episodes as necessary Liver biopsy as necessary Infections as necessary AEs as necessary End of study X8 24 Nel periodo di screening, i pazienti vengono selezionati per HCV e se positivi viene assegnato loro un numero di selezione. Il consenso informato deve essere ottenuto prima dell’intervento e dopo che siano stati verificati i criteri di inclusione ed esclusione. Le valutazioni alla baseline devono essere completate entro 24 ore dalla somministrazione della prima dose dei farmaci in studio e viene fatto un test di gravidanza per le donne in età fertile. Le visite post-screening vengono fatte nei giorni 1, 3, 4, 7, 14 e 28 (primo mese) e nei mesi 3, 6, 9 e 12 secondo lo schema della tabella 3. 2.5.1 Accertamenti riguardanti l’efficacia Definizioni L’accertamento della ricorrenza dell’epatite C sarà basato sui seguenti dati presenti nel CRF. Esami di laboratorio: ALT, GGT e bilirubina totale, rilevati alla baseline, ai giorni 7, 14, 28 e ai mesi 3, 6, 9 e 12. Presenza di prurito, itterizia o astenia: devono essere collocati nel form Adverse Events presente nel CRF. Quantificazione dell’HCV-RNA: la quantità di RNA virale deve essere calcolata alla baseline, dopo 4 settimane e dopo 3 mesi. CRITERI DI VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA Parametro di Efficacia Primaria Fallimento del trapianto: morte e perdita del trapianto dopo 30 giorni. Parametri di Efficacia Secondaria Ricorrenza dell’epatite C. Rigetto acuto : Tutti gli episodi di rigetto acuto sospetto devono essere riportati come “biopsy proven” or “treated”. Episodi di rigetto che si verificano più di tre settimane dopo l’inizio dell’episodio di rigetto precedente saranno considerati come un nuovo rigetto e trattati come il primo episodio. Tutte le biopsie epatiche 25 per rigetto acuto, la resistenza agli steroidi nel trattamento del rigetto acuto e le eventuali biopsie ripetute vengono tutte registrate nel CRF. La data dell’insorgenza dei sintomi clinici o biologici di un episodio di rigetto acuto, se è stata fatta una biopsia epatica ed è stata somministrata una terapia immunosoppressiva, sarà registrata nel form rejection del CRF. Inoltre, lo sperimentatore deve anche riportare se la diagnosi conclusiva è stata o meno rigetto acuto e in caso affermativo l’outcome clinico finale (per es. perdita del trapianto, continua, migliorato ma con disfunzione epatica residua, risoluzione, altro). 2.5.2 Accertamenti riguardanti la sicurezza Gli accertamenti riguardanti la sicurezza consistono nel monitoraggio e nella registrazione di tutti gli eventi avversi e di tutti gli eventi avversi severi, nel monitoraggio regolare dei valori ematologici, biochimici e delle urine, nella misurazione regolare dei parametri vitali e della performance fisica. EVENTI AVVERSI Nell’ Adverse Event CRF, vengono riportate le informazioni riguardanti gli eventi avversi sia che essi vengano riferiti spontaneamente dal soggetto, che scoperti dallo sperimentatore attraverso questionari, che messi in evidenza attraverso esami fisici, test di laboratorio od altro. Un evento avverso è qualsiasi segno, sintomo o condizione medica indesiderabile che accade dopo l’inizio della somministrazione del farmaco in studio anche se l’evento non è considerato essere correlato al farmaco in studio stesso. Per farmaco in studio si intendono sia il farmaco sotto esame che qualsiasi farmaco di riferimento o placebo dato durante qualche fase del trial. Condizioni mediche o malattie presenti prima di incominciare il trattamento in studio sono considerate eventi avversi solo se sono peggiorate dopo la randomizzazione e la prima dose di medicamento. Gli eventi avversi (non severi) che si verificano prima di iniziare il trattamento in studio ma dopo la firma del consenso informato devono essere riportati nel Medical History/Current Medical Conditions CRF . Valori di laboratorio o risultati di test anormali costituiranno 26 eventi avversi solo se causano segni o sintomi clinici oppure se richiedono una terapia. Ogni evento avverso dovrebbe essere descritto da; 1. la sua durata (data di inizio e data di fine) 2. il grado di severità (leggero, moderato, severo) 3. la sua relazione con il farmaco in studio (sospetto/ non sospetto) 4. l’azione che è stata intrapresa e l’outcome finale EVENTI AVVERSI SEVERI Gli eventi avversi severi vengono registrati nel Serious Adverse Event Report Form. Un evento avverso severo è un segno, sintomo o condizione medica indesiderabile che: 1. risulta fatale o minaccia la vita del paziente 2. richiede ospedalizzazione prolungata 3. dà come risultato una disabilità/incapacità persistente o significativa 4. costituisce un’anomalia congenita o difetto di nascita 5. è significativa dal punto di vista medico in quanto richiede intervento medico o chirurgico per prevenire uno degli outcome riportati sopra Eventi non considerati eventi avversi severi sono le ospedalizzazioni: 1. per il trattamento e/o il monitoraggio di routine non associati al deterioramento delle condizioni fisiche del paziente 2. per trattamenti elettivi o pre-pianificati per una pre-esistente condizione non correlata allo studio e che non è peggiorata 3. per cure generali non associate al deterioramento delle condizioni fisiche Gli episodi di rigetto devono essere riportati nel Rejection form e non nel SAE form. La perdita del trapianto invece deve essere registrata sia nel SAE form che nello AE form e nel caso di un precedente episodio di rigetto anche nel Rejection form. INFEZIONI Alcuni episodi di infezione necessitano di essere collocati nell’ Adverse Events CRF. Le infezioni dovrebbero essere descritte attraverso: data di inizio, data di 27 fine, tipo di infezione, se è stato utilizzato qualche medicamento (il nome del farmaco deve essere quindi riportato nel Concomitant Medication CRF). VALUTAZIONI DI LABORATORIO I risultati di laboratorio anormali che sono “notabili” e considerati clinicamente significativi dallo sperimentatore saranno ripetuti e seguiti fino al ritorno alla normalità per quel paziente oppure saranno stabilizzati. Lo sperimentatore inoltre dovrà fornire un commento scritto che riporti se il risultato sia clinicamente significativo, se porti alla discontinuità del paziente oppure se richieda la somministrazione di una specifica terapia. Anche queste anormalità vengono registrate nell’ Adverse Events CRF. I seguenti esami ematologici e biochimici vengono eseguiti alla baseline, ai giorni 1, 7, 14 e 28 e ai mesi 3, 6, 9 e 12. ESAMI EMATOLOGICI emoglobina, ematocrito, RBC (globuli rossi), WBC (globuli bianchi) con conta differenziale, piastrine ESAMI BIOCHIMICI creatinina sierica bilirubina totale, AST/SGOT e ALT/SGPT (transaminasi), GGT (gamma glutamil transferasi), fosfatasi alcalina urea (BUN), acido urico, albumina, sodio, potassio, PT/PTT, glucosio, emoglobulina glicata A1C, trigliceidi, colesterolo totale, colesterolo HDL, colesterolo LDL SCREENING SIEROLOGICO VIRALE Alla baseline tutti i pazienti vengono screenati per epatite B (HbsAg, AntiHBs, AntiHBc), epatite C, HSV, CMV, EBV e HIV. Pazienti positivi per epatite B o HIV saranno scartati. Se comunque la positività ad HbV o HIV viene scoperta solo successivamente all’inizio della sperimentazione il paziente verrà tenuto lo stesso nel trial clinico a meno di altre cause. 28 SEGNI VITALI I segni vitali includono: pressione sanguigna diastolica e sistolica polso radiale altezza (solo alla baseline) peso Vengono rilevati e registrati nel Vital Sign CRF alla visita di base, ai giorni 1, 4 e 28 e ai mesi 3, 6, 9 e 12. I segni vitali anormali (notabili e clinicamente significativi) verranno ripetuti e seguiti fino al ritorno alla normalità del paziente o alla sua stabilizzazione. Se l’anormalità è considerata severa o porta a discontinuità del paziente deve essere registrata tra gli eventi avversi. 2.6 Metodi statistici 2.6.1 Metodi statistici Lo scopo dello studio è quello di dimostrare che il tasso di successo del trapianto ad un anno, definito come rapporto tra vivi con il trapianto originale dopo un anno e sopravvissuti ai primi 30 giorni dopo il trapianto, sia più elevato nei pazienti trattati con l’anticorpo piuttosto che nei pazienti trattati con steroidi. Tasso di successo del trapianto ad un anno = Vivi con trapianto originale dopo 1 anno Sopravvissuti ai primi 30 giorni dopo il Tx Popolazioni La valutazione dell’Efficacia Primaria viene condotta sul data set di pazienti valutabili per l’efficacia. Questo data set comprende tutti i pazienti trattati secondo il principio dell’Intention-to-treat (ITT) che sono sopravvissuti con il trapianto originale ai primi 30 giorni dopo il trapianto. Tutte le valutazioni secondarie vengono condotte invece sul full analysis set (FA-Set), costituito da 29 tutti i pazienti ITT. I risultati della sola variabile primaria saranno poi confermati nei pazienti Per-Protocol (PP). I pazienti ITT sono tutti i pazienti randomizzati che hanno ricevuto la prima dose del farmaco sperimentale e che sono stati sottoposti alla procedura di trapianto. I pazienti PP sono tutti quei pazienti che sono morti o hanno perso il trapianto dopo i primi 30 giorni dall’intervento chirurgico oppure che hanno completato lo studio senza qualche deviazione maggiore rispetto alle procedure del protocollo. Tutte le altre analisi saranno condotte su tutti i pazienti che hanno ricevuto la prima dose del medicamento sperimentale (safety set). 2.6.2 Background e caratteristiche demografiche Le variabili demografiche e di background saranno sintetizzate attraverso medie per le variabili continue e attraverso tabelle di frequenza per le variabili discrete. Non sarà condotto nessun test per l’omogeneità delle caratteristiche alla baseline: eventuali sbilanciamenti clinicamente rilevanti verranno descritti e discussi e saranno implementati appropriati modelli di analisi. 2.6.3 Medicamento in studio La durata (in giorni) dell’esposizione agli steroidi così come la dose totale di steroidi somministrata (espressa come prednisone equivalenti) saranno sintetizzate sia nel gruppo trattato con steroidi che per tutti quei pazienti del gruppo anticorpo per cui sono stati prescritti steroidi durante lo studio per qualsiasi ragione. Questo includerà periodi di temporanea interruzione del medicamento per ragioni di sicurezza. Il numero e la percentuale dei pazienti che hanno ricevuto una o entrambe le somministrazioni di anticorpo saranno riportate nel solo gruppo anticorpo. 2.6.4 Valutazione dell’efficacia Tutti i tests sulle variabili di efficacia primaria e secondaria saranno condotti ad un livello di significatività pari a 0.05. 30 VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA PRIMARIA La variabile di efficacia primaria è rappresentata dal successo del trapianto ad un anno. Siccome è ampiamente accettato che la morte o la perdita del trapianto durante i primi 30 giorni dopo l’intervento siano principalmente dovute alle complicanze chirurgiche, essendo perciò meno influenzate dalla somministrazione o meno di corticosteroidi, la valutazione dell’efficacia primaria verrà fatta solo sui pazienti sopravvissuti con organo funzionante ai primi 30 giorni dopo il trapianto. Le analisi primarie saranno quindi effettuate sul data set di pazienti valutabili per l’efficacia (data set ITT senza morti o perdite di trapianto nei primi 30 giorni dall’intervento chirurgico) e confermate nel data set di pazienti PP. Il confronto dell’intera sopravvivenza basato sul data set FA verrà considerato come una valutazione secondaria. Ogni paziente sarà considerato un successo se all’ultima visita dello studio, dopo 12 mesi dal momento del trapianto, sarà: vivo con il trapianto originale (cioè non ritrapiantato). Se non si riscontrano i criteri di successo sopra riportati, il paziente sarà considerato un insuccesso. I pazienti che si sono ritirati dallo studio per ragioni differenti dalla morte o dalla perdita del trapianto dovrebbero comunque essere seguiti fino al dodicesimo mese (questo però non è sempre possibile) allo scopo di constatare il loro status rispetto alla variabile di efficacia primaria. I pazienti persi al follow-up vengono in primo luogo considerati insuccessi: sarà anche condotta un’analisi di sensitività che considera le perdite al follow-up come successi allo scopo di valutare meglio l’impatto delle perdite sul risultato finale dello studio. Il numero e la percentuale di successi e di insuccessi per ciascun gruppo di trattamento saranno raccolti in tabelle così come il numero e la percentuale delle cause di insuccesso (morte, perdita del trapianto o perdita al follow-up). Verrà effettuata anche un’analisi di sopravvivenza secondo Kaplan-Meier per fare una stima del prodotto-limite della probabilità di sopravvivenza a 12 mesi in entrambi i gruppi di trattamento. L’effetto del trattamento sulla sopravvivenza a 12 mesi sarà analizzato attraverso il modello di regressione di Cox, usando il gruppo di trattamento come covariata così come il centro ed altre variabili note per 31 influenzare l’outcome (età del donatore, età del ricevente). L’anticorpo sarà considerato più efficace degli steroidi se il coefficiente di trattamento nel modello di Cox risulterà significativo con un alfa di 0.05. VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA SECONDARIA Le variabili per l’efficacia secondaria sono: il successo globale del trapianto, come definito precedentemente, considerando anche i pazienti che hanno avuto l’insuccesso nei primi 30 giorni dopo il trapianto (FA data set); l’incidenza dei rigetti acuti provati da biopsia nei primi 6 mesi dopo l’intervento chirurgico di trapianto; la sopravvivenza del paziente e del trapianto a 6 e 12 mesi; la carica virale dopo 1 e 7 giorni e dopo 1 e 3 mesi. L’incidenza dei rigetti acuti provati da biopsia sarà confrontata tra i gruppi attraverso le medie del test di Cochran-Mantel-Haenszel stratificate per centro. L’effetto del trattamento sulla sopravvivenza pura dell’organo e del paziente sarà analizzato sempre attraverso il modello di regressione di Cox, utilizzando le stesse covariate adoperate per l’analisi primaria nel modello iniziale. Per entrambi i gruppi, saranno presentate statistiche di sintesi associate alla carica virale a livello di tutte le visite, così come il numero e la percentuale di pazienti sopra o sotto un valore soglia desiderabile. Queste frequenze all’ultima visita disponibile saranno comparate attraverso le medie del test di CochranMantel-Haenszel, stratificate per centro. 2.6.5 Valutazione della sicurezza L’accertamento della sicurezza sarà basato principalmente sulla frequenza degli eventi avversi e sul numero di valori di laboratorio che cadono al di fuori di intervalli pre-determinati. L’incidenza di specifici eventi avversi correlati agli steroidi sarà presentata e confrontata nei due gruppi di trattamento. I pazienti saranno classificati come aventi un evento avverso (AE) correlato agli steroidi se viene osservato qualcuno dei seguenti eventi: 32 insorgenza di diabete non presente alla baseline (nuova diagnosi di diabete mellitus in seguito alla presenza di valori di glucosio >= a 7 mmol/L oppure 126 mg/DL) oppure peggioramento di diabete preesistente (introduzione di insulina o ipoglicemizzanti orali durante lo studio). insorgenza di ipercolesterolemia non presente alla baseline (nuovi livelli di colesterolo totale superiori a 240 mg/dl oppure LDL superiori a 160 mg/dl) oppure peggioramento di ipercolesterolemia già preesistente che richieda un trattamento con nuovi farmaci ipolipemici. insorgenza di ipertensione (definita come pressione sanguigna sistolica >= a 140 mmHg e diastolica >= a 90 mmHg) non presente alla baseline oppure peggioramento di ipertensione preesistente che richieda un nuovo trattamento o aggiunta di un nuovo farmaco. segni e sintomi di CAD (Coronary Artery Disease) (definiti come angina pectoris, angina instabile, infarto miocardico, morte cardiaca improvvisa dovuta ad aritmia, morte cardiaca) che insorgono come nuovi eventi o che rappresentano un peggioramento di una condizione clinica preesistente. cataratta, necrosi o fratture ossee che insorgono ex-novo o che rappresentano un peggioramento di una condizione preesistente. Le frequenze dei pazienti che hanno o non hanno qualcuno degli eventi avversi soprastanti nei due gruppi saranno comparate tra i gruppi attraverso le medie del test di Cochran-Mantel-Haenszel, stratificate per centro. Tutti gli eventi avversi saranno sintetizzati presentando, per ogni gruppo di trattamento, il numero e la percentuale dei pazienti che hanno avuto qualche evento avverso, che hanno avuto un evento avverso in qualche sistema corporeo e che hanno avuto qualche evento avverso individuale. I dati di laboratorio saranno sintetizzati presentando statistiche di sintesi (media, mediana, deviazione standard, ranges) che mostrano gli eventuali cambiamenti rispetto ai valori basali. 33 2.6.6 Considerazioni sull’ampiezza del campione e sulla potenza Lo studio ha come scopo quello di dimostrare l’efficacia superiore dell’anticorpo in confronto agli steroidi nel ridurre l’incidenza di insuccessi (perdita del trapianto, morte o ricorrenza dell’epatite C) nei primi 12 mesi dopo il trapianto. Dopo i risultati di uno studio precedente, è stato ipotizzato che l’incidenza di insuccesso a 12 mesi in tutti i pazienti sopravvissuti ai primi 30 giorni dopo il trapianto sia del 21% nel gruppo trattato con steroidi e del 6% nel gruppo trattato con l’anticorpo (79% vs 94% di sopravvissuti). Per dimostrare questa differenza usando un test di significatività a due code che fa un confronto tra medie e che ha un livello di significatività pari a 0.05 ed una potenza dell’80%, sono necessari 85 pazienti per gruppo. Sono stati quindi arruolati 190 pazienti. 34 Capitolo 3 RISULTATI Per motivi di sicurezza aziendale dovuta alla sensibilità dei dati, i risultati che verranno riportati di seguito rappresentano solo dei risultati parziali in quanto non mi è stato possibile condurre l’analisi statistica sui dataset completi, ma solo su dataset contenenti circa la metà dei soggetti arruolati nel trial clinico. 3.1 Pazienti in studio La Tabella 7.1-1 mostra come sono distribuiti i pazienti complessivamente e in ciascuno dei due gruppi di trattamento. Il numero totale dei pazienti arruolati, randomizzati e sottoposti a trattamento è pari a 101 soggetti, 50 per il gruppo trattato con il farmaco sperimentale in studio (anticorpo) e 51 per il gruppo trattato con il farmaco standard di riferimento (steroidi). Hanno completato lo studio 79 pazienti, pari al 78.2% del totale e di questi 39 (78.0%) appartengono al gruppo anticorpo e 40 (78.4%) al gruppo steroidi. I pazienti che hanno interrotto lo studio prematuramente sono stati 22, pari al 21.8% del totale: 11 (22%) nel gruppo sperimentale e 11 (21.6%) nel gruppo controllo. Le principali ragioni di discontinuità sono state: morte del soggetto: 11 morti totali pari al 10.9%, 5 morti nel gruppo anticorpo (10.0%) e 6 morti nel gruppo steroidi (11.8%) eventi avversi: 5 eventi avversi totali pari al 5.0%, 3 nel gruppo anticorpo (6.0%) e 2 nel gruppo steroidi (3.9%) perdita del trapianto: sono state complessivamente 5 (5.0%) di cui 3 (6.0%) nel gruppo sperimentale e 2 (3.9%) nel gruppo controllo perdite al follow-up: una perdita al follow-up nel gruppo degli steroidi Nella Tabella 7.1-2, viene riportata la distribuzione dei pazienti a 30 giorni dopo il trapianto. I pazienti sopravvissuti dopo i primi 30 giorni dall’intervento chirurgico con organo funzionante sono in totale 94 (93.1%), di cui 46 (92.0%) nel gruppo anticorpo e 48 (94.1%) nel gruppo steroidi. I morti nei primi 30 giorni sono stati 35 Table 7.1-1 Patients disposition overall and by treatment All enrolled patients ______________________________________________________________________________________________ All patients Antibody group Steroids group n (%) n (%) n (%) ______________________________________________________________________________________________ Enrolled 101 Randomized and treated 101 50 51 Completed the study 79 ( 78.2%) 39 ( 78.0%) 40 ( 78.4%) Discontinued 22 ( 21.8%) 11 ( 22.0%) 11 ( 21.6%) ______________________________________________________________________________________________ Main reason for discontinuation Death 11 ( 10.9%) 5 ( 10.0%) 6 ( 11.8%) Adverse event(s) 5 ( 5.0%) 3 ( 6.0%) 2 ( 3.9%) Abnormal lab/test results 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) Lack of efficacy (graft loss) 5 ( 5.0%) 3 ( 6.0%) 2 ( 3.9%) Protocol violation(s) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) Withdrawal of consent 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) Lost to follow-up 1 ( 1.0%) 0 ( 0.0%) 1 ( 2.0%) Administrative reasons 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) ______________________________________________________________________________________________ Study folder/report/pmg_saf/ptt_7_1_1.sas 02FEB2006 36 Table 7.1-2 Patients disposition at 30 days after transplantation All randomized patients ______________________________________________________________________________________________ All patients Antibody group Steroids group N = 101 N = 50 N = 51 n (%) n (%) n (%) ______________________________________________________________________________________________ Situation at 30 days after transplantation Alive with functioning graft after the first 30 days from Tx 94 ( 93.1%) 46 ( 92.0%) 48 ( 94.1%) Death or graft loss in the first 30 days from Tx 7 ( 6.9%) 4 ( 8.0%) 3 ( 5.9%) - death 4 ( 4.0%) 2 ( 4.0%) 2 ( 3.9%) - graft loss 3 ( 3.0%) 2 ( 4.0%) 1 ( 2.0%) ______________________________________________________________________________________________ Study folder/report/pgm_saf/ptt_7_1_2.sas 02FEB2006 37 in totale 4 (2 per ciascun gruppo) e le perdite dell’organo trapiantato sono state in totale 3 (2 nel gruppo sperimentale e una in quello di controllo). E’ comunque ampiamente riconosciuto dalla comunità scientifica che gli eventi che accadono nei primi 30 giorni dall’intervento chirurgico sono da implicare alle complicanze post-operatorie piuttosto che ai trattamenti farmacologici utilizzati. Nella Tabella 7.2-1, vengono riportate le violazioni e le deviazioni dal protocollo a carico dei soggetti arruolati nello studio clinico. Nel gruppo anticorpo, abbiamo complessivamente 11 pazienti (pari al 18% del totale) che hanno violato il protocollo e di questi, 2 pazienti (3.3%) hanno violazioni maggiori del protocollo, mentre 9 pazienti (14.8%) hanno violazioni minori. Entrambi i soggetti con violazioni maggiori non hanno ricevuto il trattamento con MMF e Ciclosporina dopo il trapianto, mentre tra i 9 pazienti con violazioni minori, 5 hanno usato un background immunosoppressore oltre all’MMF e alla Ciclosporina e 4 avevano anemia con un valore di emoglobina inferiore a 6 g/dl. Nel gruppo steroidi, abbiamo complessivamente 14 pazienti (pari al 21.5% del totale) che hanno violato il protocollo e di questi, 3 pazienti (4.6%) hanno una violazione maggiore del protocollo, mentre 11 pazienti (16.9%) hanno violazioni minori. Tra i soggetti con violazioni maggiori, 2 non hanno ricevuto il trattamento con MMF e Ciclosporina dopo il trapianto e uno era HBsAg o HIV positivo. Tra gli 11 pazienti con violazioni minori invece, 7 hanno usato un background immunosoppressore oltre all’MMF e alla Ciclosporina e 4 avevano anemia con un valore di emoglobina minore di 6 g/dl. La Tabella 7.3-1, mostra il numero di pazienti complessivo e per gruppo a livello delle differenti popolazioni d’analisi: ITT, EFF e PP. Il numero totale di pazienti appartenenti alla popolazione ITT (popolazione valutabile per la sicurezza che rappresenta l’intera popolazione arruolata) è pari a 101 soggetti, 50 nel gruppo anticorpo e 51 nel gruppo steroidi. Il numero totale di pazienti appartenenti alla popolazione EFF (popolazione valutabile per l’efficacia, che comprende solo i pazienti ITT che sono sopravvissuti dopo i primi 30 giorni dal trapianto) è pari a 94 soggetti, 46 nel gruppo anticorpo e 48 nel gruppo steroidi. 38 Table 7.2-1 Protocol violations and deviations Safety population Antibody group Steroids group N = 50 N = 51 n (%) n (%) ________________________________________________________________________________________________________________ Patients with any protocol violation or deviation 11 ( 18.0%) 14 ( 21.5%) Patients with any major protocol violation or deviation 2 ( 3.3%) 3 ( 4.6%) Patients with any minor protocol violation or deviation 9 ( 14.8%) 11 ( 16.9%) ________________________________________________________________________________________________________________ Major protocol violations or deviations 1 - HCV-negative patients 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 2 – HBsAg- or HIV- positive patients 0 ( 0.0%) 1 ( 1.5%) 3 - no treatment with MMF and CsA after transplantation 2 ( 3.3%) 2 ( 3.1%) 4 – multiple organ transplant or previous liver transplant 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) ________________________________________________________________________________________________________________ Minor protocol violations or deviations 5 6 7 8 9 10 - use of background immunosuppressants other than MMF and CsA 5 ( 8.2%) 7 ( 10.8%) age less than 18 or greater then 75 years 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) anemia (hemoglobin < 6 g/dl) 4 ( 6.6%) 4 ( 6.2%) creatinine > 18 mg/dl or renal dialysis before transplantation 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) neoplasia in the last 5 years † 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) severe active infections except cholangitis, previous myocardial infarction or other severe and unstable medical condition 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) ________________________________________________________________________________________________________________ † except basocellular or squamocellular skin tumors successfully excised Study folder/report/pgm_saf/ptt_7_2_1.sas 02FEB2006 39 Table 7.3-1 Number of patients in the analysis populations overall and by treatment All randomized patients ______________________________________________________________________________________________ All patients Antibody group Steroids group ______________________________________________________________________________________________ n n n ______________________________________________________________________________________________ Randomized and treated (ITT and safety evaluable pts - SAF) 101 50 51 ITT patients alive with functioning graft after the first 30 days from Tx (efficacy evaluable patients - EFF) 94 46 48 Per-protocol evaluable patients (PP) 85 42 43 ______________________________________________________________________________________________ Study folder/report/pgm_saf/ptt_7_3_1.sas 02FEB2006 40 Il numero totale dei pazienti appartenenti alla popolazione PP (popolazione per-protocol che non ha commesso nessuna violazione del protocollo) è pari a 85 soggetti, 42 nel gruppo anticorpo e 43 nel gruppo steroidi. La tabella 7.4-1, riporta le caratteristiche demografiche dei pazienti. L’età media dei soggetti è di 50 anni per il gruppo sperimentale e di 51 per il gruppo controllo. Nel gruppo anticorpo, non ci sono soggetti di età inferiore o uguale a 30 anni, abbiamo 24 soggetti di età compresa tra i 31 e i 50 anni, 25 soggetti di età compresa tra i 51 e i 65 anni ed un solo soggetto di età superiore o uguale a 66 anni. Nel gruppo steroidi, invece, abbiamo 1 soggetto di età inferiore o uguale a 30 anni, 10 soggetti di età compresa tra 31 e 50 anni, 39 soggetti di età compresa tra 51 e 65 anni ed un solo soggetto di età superiore o uguale a 66 anni. Per quanto riguarda il sesso, ci sono 36 maschi (72%) e 14 femmine (28%) nel gruppo anticorpo, mentre ci sono 33 maschi (64.7%) e 18 femmine (35.3%) nel gruppo steroidi. La razza in entrambi i gruppi è prevalentemente Caucasica. La tabella 7.4-2, riporta i dati riferiti al background dei riceventi il trapianto. Come si può notare, la malattia allo stadio terminale che ha condotto al trapianto è stata prevalentemente l’epatite C (62% nel gruppo anticorpo e 60.8% nel gruppo steroidi), seguita da cirrosi alcolica e da altre malattie. Le classificazioni CHILD e UNOS indicano la gravità dello stadio della malattia. Nella tabella 7.4-3, vengono invece riportate le caratteristiche demografiche dei donatori. L’età media dei donatori è di 50 e 51 anni rispettivamente nel gruppo sperimentale e nel gruppo controllo. Nel gruppo anticorpo, abbiamo 9 donatori di età inferiore o uguale a 30 anni, 16 donatori di età compresa tra 31 e 50 anni, 14 donatori di età compresa tra 51 e 65 anni e 11 donatori di età uguale o superiore a 66 anni. Nel gruppo steroidi, abbiamo 10 donatori di età inferiore o uguale a 30 anni, 12 donatori di età compresa tra 31 e 50 anni, 15 donatori di età compresa tra 51 e 65 anni e 14 donatori di età uguale o superiore a 66 anni. Per quanto riguarda il sesso dei donatori, ci sono 31 maschi e 19 femmine nel gruppo sperimentale e 25 maschi e 26 femmine nel gruppo controllo. Anche per i donatori, la razza è prevalentemente Caucasica. 41 Table 7.4-1 Patients demographic characteristics by treatment Safety population ___________________________________________________________________________________ Antibody group Steroids group N = 50 N = 51 ___________________________________________________________________________________ Age (years) N 50 51 Mean 52.0 55.0 SD 8.8 7.8 Median 51.0 56.0 Range 37 - 66 21 - 67 Age group up 31 51 66 – n (%) to 30 to 50 to 65 or older Sex – n(%) Male Female 0 24 25 1 ( 0.0%) ( 48.0%) ( 50.0%) ( 2.0%) 1 10 39 1 36 ( 72.0%) 14 ( 28.0%) ( 2.0%) ( 19.6%) ( 76.5%) ( 2.0%) 33 ( 64.7%) 18 ( 35.3%) Race – n(%) Caucasian 47 ( 94.0%) 51 (100.0%) Black 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) Oriental 1 ( 2.0%) 0 ( 0.0%) Other 2 ( 4.0%) 0 ( 0.0%) ___________________________________________________________________________________ Study folder/programs/PTSuppl3/ptt_7_4_1.sas 02FEB2006 42 Table 7.4-2 Recipients background characteristics by treatment Safety population ___________________________________________________________________________________________ Antibody group Steroids group N = 50 N = 51 ___________________________________________________________________________________________ End-stage disease leading to transplantation – n(%) Primary biliary cirrhosis 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) Sclerosing cholangitis 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) Biliary atresia 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) Metabolic disease 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) Hepatitis C 31 ( 62.0%) 31 ( 60.8%) Alcoholic cirrhosis 5 ( 10.0%) 4 ( 7.8%) Other disease 14 ( 28.0%) 16 ( 31.4%) CHILD classification – n(%) Status A Status B Status C 7 ( 14.0%) 18 ( 36.0%) 25 ( 50.0%) 7 ( 13.7%) 21 ( 41.2%) 23 ( 45.1%) UNOS classification – n(%) Status 1 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) Status 2 31 ( 62.0%) 27 ( 52.9%) Status 3 18 ( 36.0%) 20 ( 39.2%) Status 4 1 ( 2.0%) 4 ( 7.8%) _____________________________________________________________________________________________ Study folder/report/pgm_saf/ptt_7_4_2.sas 02FEB2006 43 Table 7.4-3 Donors demographic characteristics by treatment Safety population ___________________________________________________________________________________ Antibody group Steroids group N = 50 N = 51 ___________________________________________________________________________________ Age (years) N 50 51 Mean 49.8 51.5 SD 18.9 19.2 Median 51.5 57.0 Range 11 - 81 18 - 87 Age group up 31 51 66 – n (%) to 30 to 50 to 65 or older Sex – n(%) Male Female 9 16 14 11 ( ( ( ( 18.0%) 32.0%) 28.0%) 22.0%) 10 12 15 14 31 ( 62.0%) 19 ( 38.0%) ( ( ( ( 19.6%) 23.5%) 29.4%) 27.5%) 25 ( 49.0%) 26 ( 51.0%) Race – n(%) Caucasian 48 ( 96.0%) 51 (100.0%) Black 1 ( 2.0%) 0 ( 0.0%) Oriental 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) Other 1 ( 2.0%) 0 ( 0.0%) Unknown 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) ___________________________________________________________________________________ Study folder/report/pgm_saf/ptt_7_4_3.sas 02FEB2006 44 La Tabella 7.4-4, mostra le caratteristiche di background dei donatori riportando informazioni che sono molto tecniche e che riguardano le condizioni del donatore al momento dell’espianto dell’organo e il tipo di trapianto; nel gruppo anticorpo abbiamo 47 trapianti con fegato intero (94%) contro i 51 del gruppo steroidi (100%). Anche la Tabella 7.4-5, riporta informazioni estremamente tecniche legate alle caratteristiche della procedura di trapianto come il tempo d’ischemia a freddo, l’uso del T-tube, i giorni trascorsi dalla chiusura del T-tube, il numero di unità di sangue intero e il numero di unità di plasma che sono stati dati prima e dopo l’intervento. Nella Tabella 7.4-6, viene riferita la sierologia virale del ricevente. Nel gruppo anticorpo, abbiamo che tutti i 50 soggetti presenti sono positivi all’epatite C (HCVAb), mentre nel gruppo steroidi 50 pazienti sono HCVAb positivi ed 1 non ha fatto il test. Nel gruppo steroidi, abbiamo anche 1 soggetto con epatite B (HBsAg) che come abbiamo già visto in precedenza rientra nelle violazioni maggiori. Il 64% dei pazienti trattati con il farmaco sperimentale e il 70.6% dei pazienti trattati con la terapia classica è anche affetto da CMV. Nella Tabella 7.4-7, viene invece riportata la sierologia virale del donatore ; 3 donatori del gruppo steroidi erano positivi all’epatite C ed 1 all’epatite B; il 40% dei donatori del gruppo anticorpo e il 43.1% dei donatori del gruppo steroidi erano positivi anche al CMV. 45 Table 7.4-4 Donors background characteristics by treatment Safety population ___________________________________________________________________________________________ Antibody group Steroids group N = 50 N = 51 ___________________________________________________________________________________________ Donor characteristics – n(%) Cadaveric heart beating 48 ( 96.0%) 51 (100.0%) Cadaveric non-heart beating 2 ( 4.0%) 0 ( 0.0%) Living related 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) Living unrelated 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) Type of transplant - n (%) Whole liver Split liver Reduced size liver 47 ( 94.0%) 3 ( 6.0%) 0 ( 0.0%) 51 (100.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) Hypotension prior to procurement – n(%) yes 10 ( 20.0%) 11 ( 21.6%) no 35 ( 70.0%) 35 ( 68.6%) unknown 5 ( 10.0%) 5 ( 9.8%) _____________________________________________________________________________________________ Study folder/report/pgm_saf/ptt_7_4_4.sas 02FEB2006 46 Table 7.4-5 Transplantation procedure characteristics by treatment Safety population ___________________________________________________________________________________ Antibody group Steroids group N = 50 N = 51 ___________________________________________________________________________________ Cold ischemia time (hours) N 50 51 Mean 8.4 8.8 SD 2.3 3.0 Median 8.1 8.8 Range 2 - 13 2 - 18 Use of T-tube - n (%) yes no not reported 39 ( 78.0%) 11 ( 22.0%) 0 36 ( 70.6%) 15 ( 29.4%) 0 Days up to closing of t-tube – n (%) <= 4 days 5 – 7 days 8 - 14 days >14 days not reported 2 7 5 16 20 5 6 7 15 18 ( 4.0%) ( 14.0%) ( 10.0%) ( 32.0%) Number of whole blood units given pre- and post-operatively N 40 Mean 8.8 SD 7.9 Median 7.5 Range 0 - 41 ( 9.8%) ( 11.8%) ( 13.7%) ( 29.4%) 47 7.7 8.7 5.0 0 - 50 Number of plasma units given pre- and post-operatively N 42 47 Mean 13.7 14.5 SD 12.2 11.6 Median 12.0 13.0 Range 0 - 49 0 - 54 ___________________________________________________________________________________ Study folder/report/pgm_saf/ptt_7_4_5.sas 02FEB2006 47 Table 7.4-6 Recipient viral serology by treatment Safety population ________________________________________________________________________________ Antibody group Steroids group N = 50 N = 51 ________________________________________________________________________________ CMV negative 17 ( 34.0%) 12 ( 23.5%) positive 32 ( 64.0%) 36 ( 70.6%) not done 1 ( 2.0%) 3 ( 5.9%) HBsAg negative positive not done 50 (100.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 50 ( 98.0%) 1 ( 2.0%) 0 ( 0.0%) AntiHBs negative positive not done 33 ( 66.0%) 15 ( 30.0%) 2 ( 4.0%) 27 ( 52.9%) 22 ( 43.1%) 2 ( 3.9%) AntiHBc negative positive not done 30 ( 60.0%) 17 ( 34.0%) 3 ( 6.0%) 25 ( 49.0%) 24 ( 47.1%) 2 ( 3.9%) HCVAb negative positive not done 0 ( 0.0%) 50 (100.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 50 ( 98.0%) 1 ( 2.0%) EBV negative positive not done 14 ( 28.0%) 29 ( 58.0%) 7 ( 14.0%) 12 ( 23.5%) 22 ( 43.1%) 17 ( 33.3%) HSV negative positive not done 17 ( 34.0%) 23 ( 46.0%) 10 ( 20.0%) 13 ( 25.5%) 16 ( 31.4%) 22 ( 43.1%) HIV negative 49 ( 98.0%) 50 ( 98.0%) positive 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) not done 1 ( 2.0%) 1 ( 2.0%) ____________________________________________________________________________________ Study folder/report/pgm_saf/ptt_7_4_6.sas 02FEB2006 48 Table 7.4-7 Donor viral serology by treatment Safety population ________________________________________________________________________________ Antibody group Steroids group N = 50 N = 51 ________________________________________________________________________________ CMV negative 20 ( 40.0%) 17 ( 33.3%) positive 20 ( 40.0%) 22 ( 43.1%) not done 10 ( 20.0%) 12 ( 23.5%) HBsAg negative positive not done 49 ( 98.0%) 0 ( 0.0%) 1 ( 2.0%) 48 ( 94.1%) 1 ( 2.0%) 2 ( 3.9%) AntiHBs negative positive not done 28 ( 56.0%) 4 ( 8.0%) 18 ( 36.0%) 38 ( 74.5%) 3 ( 5.9%) 10 ( 19.6%) AntiHBc negative positive not done 37 ( 74.0%) 0 ( 0.0%) 13 ( 26.0%) 38 ( 74.5%) 5 ( 9.8%) 8 ( 15.7%) HCVAb negative 48 ( 96.0%) 44 ( 86.3%) positive 0 ( 0.0%) 3 ( 5.9%) not done 2 ( 4.0%) 4 ( 7.8%) ____________________________________________________________________________________ Study folder/report/pgm_saf/ptt_7_4_7.sas 02FEB2006 49 3.2 Trattamenti farmacologici La Tabella 8.1-1, indica quanti pazienti del gruppo sperimentale hanno ricevuto la prima e la seconda somministrazione dell’anticorpo poiché questo farmaco deve essere somministrato solamente due volte, subito dopo il trapianto (Day0) e quattro giorni dopo il trapianto (Day4). Come si può osservare, la prima somministrazione è stata fatta a tutti i pazienti, mentre la seconda è stata fatta solo a 49 pazienti. La Tabella 8.1-2, riporta la somministrazione di corticosteroidi orali espressa come equivalenti di prednisone. Il numero di pazienti trattati con steroidi orali è di 10 (20%) nel gruppo anticorpo e di 51 (100%) nel gruppo steroidi. La durata media della somministrazione è pari a 24.7 giorni nel gruppo sperimentale e pari a 106.5 giorni nel gruppo steroidi. Inoltre, la dose media giornaliera è di 2.8 mg/giorno per il gruppo anticorpo e di 15.5 mg/giorno per il gruppo steroidi, mentre la dose cumulativa è pari a 228 mg e a 1591 mg rispettivamente nei due gruppi. I pazienti a cui è stato somministrato l’anticorpo monoclonale ancora in trattamento con steroidi orali a 90, 120 e 180 giorni erano l’8%, mentre a 270 giorni e a fine studio erano il 6%. I pazienti del gruppo steroidi ancora in terapia con corticosteroidi orali erano invece il 76.5% a 90 giorni, il 25.5% a 120 giorni, il 15.7% a 180 giorni, il 5.9% a 270 giorni ed il 17.6% a fine studio. La Tabella 8.1-3, riporta invece la somministrazione complessiva di corticosteroidi espressa come prima in equivalenti di prednisone. I pazienti trattati con steroidi i.v. nel gruppo anticorpo sono in totale 12 (24%), mentre nel gruppo steroidi sono 51 (100%). Il numero di pazienti trattati con qualsiasi tipo di steroide è pari a 15 (30%) nel gruppo sperimentale e a 51 (100%) nel gruppo di controllo. Il numero di pazienti trattati con steroidi in seguito a rigetto acuto è stato di 11 soggetti in entrambi i gruppi (22% e 21.6% del totale rispettivamente). La durata media della somministrazione di qualunque tipo di steroidi è di 25.6 giorni nel gruppo sperimentale e di 115.3 giorni nel gruppo controllo. La dose media giornaliera e la dose cumulativa sono rispettivamente di 90.4 mg/giorno e di 539 mg per il gruppo anticorpo, mentre sono di 30.9 mg/giorno e 2816 mg per il gruppo steroidi. 50 La Tabella 8.1-4, riporta quanti pazienti stavano assumendo steroidi orali e in quale dosaggio medio in giorni dello studio particolari e prestabiliti. Per il gruppo trattato con anticorpo monoclonale abbiamo che: o al giorno 3, un soggetto assumevano una media di 5 mg di prednisone/die o al giorno 30, 10 soggetti assumevano una media di 17.6 mg di prednisone/die o al giorno 60, 4 soggetti assumevano una media di 2.5 mg di prednisone/die o al giorno 90, 4 soggetti assumevano una media di 3.8 mg di prednisone/die Per il gruppo steroidi invece abbiamo che: o al giorno 3, 51 soggetti assumevano una media di 56.3 mg di prednisone/die o al giorno 30, 51 soggetti assumevano una media di 22.1 mg di prednisone/die o al giorno 60, 43 soggetti assumevano una media di 12.4 mg di prednisone/die o al giorno 90, 39 soggetti assumevano una media di 5.9 mg di prednisone/die. Nella Tabella 8.2-2, vengono riportati i livelli medi di ciclosporina presenti nel sangue dei pazienti ai giorni 3, 4, 7 e 28 e ai mesi 3, 6 e 12 per entrambi i gruppi. I livelli di ciclosporina infatti devono essere mantenuti sempre all’interno di un certo range prestabilito (vedi Materiali e Metodi) allo scopo di garantire che non si manifestino i caratteristici effetti tossici a livello renale di questa sostanza; il monitoraggio dei livelli di C2 permette quindi di aggiustare la dose di Neoral somministrato in moda da evitare o limitare questo effetto collaterale del farmaco. 51 Table 8.1-1 Antibody administration Antibody group safety evaluable patients ___________________________________________________ Antibody group N = 50 ___________________________________________________ Number of Antibody administrations – n(%) one 50 ( 33.1%) two 49 ( 32.5%) ___________________________________________________ Study folder/report/pgm_saf/ptt_8_1_1.sas 02FEB2006 52 Table 8.1-2 Oral corticosteroids administration (prednisone equivalents) overall and by subgroup Safety population ______________________________________________________________________________________ Antibody group Steroids group N = 50 N = 51 ______________________________________________________________________________________ Number of patients treated with oral steroids - n (%) 10 ( 20.0) 51 (100.0) Duration of admin. (days) N Mean SD Median Range 10 24.7 71.6 0.0 0 - 310 51 106.5 74.6 89.0 6 - 372 Average daily dose (mg/day) N Mean SD Median Range 10 2.8 6.4 0.0 0 - 25 51 15.5 4.7 14.8 5 - 25 Cumulative dose (mg) N Mean SD Median Range 10 228 616 0 0 - 2605 51 1591 1414 1320 120 - 9300 Patients still on treatment with oral steroids by: day 90 n (%) 4 ( 8.0) 39 ( 76.5) day 120 n (%) 4 ( 8.0) 13 ( 25.5) day 180 n (%) 4 ( 8.0) 8 ( 15.7) day 270 n (%) 3 ( 6.0) 3 ( 5.9) end of study† n (%) 3 ( 6.0) 9 ( 17.6) ______________________________________________________________________________________ † considering only patients completing the study (12-month visit) Study folder/report/pgm_saf/ptt_8_1_2.sas 02FEB2006 53 Table 8.1-3 Total corticosteroids administration (prednisone equivalents) overall and by subgroup Safety population ______________________________________________________________________________________ Antibody group Steroids group N = 50 N = 51 ______________________________________________________________________________________ Number of patients treated with IV steroids - n (%) 12 ( 24.0) 51 (100.0) Number of patients treated with any steroids - n (%) 15 ( 30.0) 51 (100.0) Number of patients treated with steroids due to acute rejection - n (%) 11 ( 22.0) 11 ( 21.6) Duration of admin. (days) N Mean SD Median Range 15 25.6 73.5 0.0 0 - 321 51 115.3 72.5 93.0 10 - 381 Average daily dose (mg/day) N Mean SD Median Range 15 90.4 281.8 51 30.9 22.5 23.4 11 - 114 0 0 - 1E3 Cumulative dose (mg) N 15 51 Mean 539 2816 SD 1171 1667 Median 0 2196 Range 0 5146 1031 - 10883 ______________________________________________________________________________________ Study folder/report/pgm_saf/ptt_8_1_3.sas 02FEB2006 54 Table 8.1-4 Oral corticosteroids doses (mg prednisone/day) at selected study days by treatment Safety population _________________________________________________________________________________________ Study Antibody group Steroid group day N = 50 N = 51 _________________________________________________________________________________________ Day 3 N 1 51 Mean 5.0 56.3 SD 15.8 25.7 Median 0.0 50.0 Range 0 - 50 25 - 156 Day 30 N Mean SD Median Range 10 17.6 8.9 20.0 1 - 25 51 22.1 7.1 25.0 5 - 50 Day 60 N Mean SD Median Range 4 2.5 4.1 0.0 0 - 10 43 12.4 6.6 15.0 0 - 25 Day 90 N 4 39 Mean 3.8 5.9 SD 4.9 5.6 Median 0.0 5.0 Range 0 - 10 0 - 25 _________________________________________________________________________________________ Note: discontinuation of administration is considered for statistics as dose = 0 Study folder/report/pgm_saf/ptt_8_1_4.sas 02FEB2006 55 Table 8.2-2 C2 ciclosporin blood levels by visit and treatment - safety population Safety population Treatment group Study visit day n mean median SD range __________________________________________________________________________________________________ Antibody Day 3 45 474.2 493.0 208.8 118.0 - 916.0 Day 4 39 533.8 514.0 253.0 144.0 - 1196 Day 7 23 693.1 640.0 364.4 51.0 - 1388 Day 28 visit day 42 908.3 852.9 433.7 70.1 - 2400 Month 3 visit day 41 674.3 709.0 298.1 102.0 - 1155 Month 6 visit day 37 704.1 703.0 346.4 138.0 - 1852 Month 12 visit day 35 662.7 638.4 250.8 102.4 - 1168 __________________________________________________________________________________________________ Steroids Day 3 43 741.2 672.0 319.9 124.0 - 1495 Day 4 40 773.5 729.1 327.4 140.0 - 1285 Day 7 20 753.7 726.0 367.0 233.0 - 1420 Day 28 visit day 45 748.2 771.6 354.7 91.0 - 1680 Month 3 visit day 39 732.1 696.0 296.4 121.0 - 1500 Month 6 visit day 35 673.6 698.0 278.7 110.0 - 1472 Month 12 visit day 31 690.8 700.0 265.4 0.0 - 1324 __________________________________________________________________________________________________ Study folder/report/pgm_saf/ptt_8_2_2.sas 02FEB2006 56 3.3 Valutazione dell’efficacia La tabella 9.1-1 riporta il tasso dei successi e degli insuccessi per trattamento e l’analisi di sensitività. I risultati riportati in questa tabella sono stati ottenuti prendendo in esame la popolazione EFF, cioè la popolazione ITT a cui sono stati tolti i soggetti che sono morti o hanno perso il trapianto nei primi 30 giorni dall’intervento chirurgico. La probabilità di sopravvivenza nei due gruppi di trattamento è stata anche calcolata attraverso l’analisi di Kaplan-Meier, mentre l’effetto del trattamento è stato valutato attraverso il modello di regressione di Cox. Nella parte superiore della tabella 9.1-1, i successi a 12 mesi di trattamento sono rappresentati dai pazienti che sono sopravvissuti con il trapianto originale funzionante ed hanno completato lo studio, mentre gli insuccessi sono rappresentati dai soggetti che sono morti, hanno perso il trapianto oppure sono stati persi al follow-up. Come si può osservare, nel gruppo anticorpo i successi sono 42, cioè il 91.3% mentre gli insuccessi sono 4 (8.7%) di cui 3 morti (6.5%) ed una perdita del trapianto (2.2%). Anche nel gruppo steroidi i successi sono 42, cioè l’87.5% mentre gli insuccessi sono 6 (12.5%) di cui 4 morti (8.3%), una perdita del trapianto (2.1%) e una perdita al follow-up (2.1%). Dall’analisi di sopravvivenza di Kaplan-Meier, si vede che la probabilità di sopravvivenza nel gruppo anticorpo è di circa il 91% mentre la probabilità di sopravvivenza nel gruppo steroidi è di circa l’87.5%. Il P-value del Log-Rank Test di eguaglianza tra gli strati ha un valore pari a 0.6115 non significativo per cui si accetta l’ipotesi nulla che i due trattamenti siano uguali. Dal grafico 9.1-1a, si può osservare che fino a circa 113 giorni il numero degli eventi è uguale nei due gruppi (3 eventi per ciascun gruppo); dopo questo intervallo di tempo iniziale invece abbiamo una sopravvivenza leggermente maggiore nel gruppo trattato con l’anticorpo rispetto al gruppo trattato con gli steroidi (1 evento nel gruppo anticorpo e 3 eventi nel gruppo steroidi). Le due curve però ad un certo punto si incrociano, il che significa che abbiamo un’inversione di tendenza della sopravvivenza a livello dei due trattamenti ed in queste condizioni il Log-Rank Test è poco potente. Sarebbe opportuno in questa situazione introdurre la variabile tempo nel nostro modello, ma dal momento che gli eventi sono estremamente pochi in entrambi gli strati questo non porterebbe sicuramente ad una differenza significativa per cui non è stato 57 fatto (lo stesso tipo di discorso vale anche per il successivo modello di Cox). Il modello di regressione di Cox è stato creato utilizzando come covariate il trattamento, il centro, l’età del ricevente e l’età del donatore. L’ Hazard Ratio del trattamento è risultato 1.370 con un p-value=0.627 non significativo. L’effetto dell’anticorpo è quindi da ritenersi uguale a quello degli steroidi. Nessuna delle altre covariate utilizzate ha dato degli Hazard Ratio significativi (HR centro=0.934 P-value=0.4, HR età ricevente=0.761 P-value=0.73, HR età del donatore=0.789 P-value=0.78). 1. 00 0. 75 0. 50 0. 25 0. 00 0 50 100 150 200 250 300 350 400 t t event 212m S T RA T A : t r t =1 t r t =2 Ce n s o r e d Ce n s o r e d t r t =1 t r t =2 Grafico 9.1-1a. Andamento della sopravvivenza nel gruppo anticorpo (in nero) e nel gruppo steroidi (in rosso) considerando come insuccessi morte, perdita del trapianto e perdita al follow-up. Popolazione EFF. 58 Table 9.1-1 Rate of successes and failure by treatment and sensitivity analysis Efficacy evaluable patients _______________________________________________________________________________________________ Antibody group Steroids group N = 46 N = 48 _______________________________________________________________________________________________ 12-month success of treatment 42 ( 91.3%) 42 ( 87.5%) 12-month failure of treatment of which: death graft loss loss to follow-up Product-limit estimate of probability of success 4 ( 8.7%) 6 ( 12.5%) 3 ( 1 ( 0 ( 6.5%) 2.2%) 0.0%) 4 ( 1 ( 1 ( 0.910 8.3%) 2.1%) 2.1%) 0.875 Treatment effect from Cox model p = 0.627 _______________________________________________________________________________________________ Sensitivity analysis: lost to follow up considered as successes 12-month success of treatment 12-month failure of treatment Product-limit estimate of probability of success 42 ( 91.3%) 4 ( 0.910 8.7%) 43 ( 89.6%) 5 ( 10.4%) 0.894 Treatment effect from Cox model p = 0.857 _______________________________________________________________________________________________ Deaths and graft losses occurring both during the study and during the follow-up are considered Study folder/report/pgm_saf/ptt_9_1_1.sas 06FEB2006 59 Nella parte inferiore della tabella 9.1-1, è stata fatta invece un’analisi di sensitività considerando come successi anche le perdite al follow-up allo scopo di valutare meglio l’impatto delle perdite stesse sul risultato finale dello studio. Anche in questo caso, i successi del trattamento a 12 mesi nel gruppo anticorpo sono stati 42, cioè il 91.3% non avendo avuto perdite al follow-up e gli insuccessi sono rimasti 4 (8.7%). Al contrario, nel gruppo steroidi i successi sono diventati 43, cioè l’89.6% avendo avuto una perdita al follow-up mentre gli insuccessi sono diventati di conseguenza 5 (10.4%). Dall’analisi di sopravvivenza di Kaplan-Meier, si vede che la probabilità di sopravvivenza nel gruppo anticorpo è rimasta del 91% mentre la probabilità di sopravvivenza nel gruppo steroidi è salita all’89.4%. 1. 00 0. 75 0. 50 0. 25 0. 00 0 50 100 150 200 250 300 350 400 t t deat hgl 12m S T RA T A : t r t =1 t r t =2 Ce n s o r e d Ce n s o r e d t r t =1 t r t =2 Grafico 9.1-1b. Andamento della sopravvivenza nel gruppo anticorpo (in nero) e nel gruppo steroidi (in rosso) considerando come insuccessi morte e perdita del trapianto. Le perdite al follow-up sono invece considerate successi. Popolazione EFF. 60 Nel grafico 9.1-1b, si può osservare che nel gruppo steroidi viene a mancare un evento a circa 90 giorni che corrispondeva appunto alla perdita al follow-up. Di conseguenza, abbiamo un piccolissimo aumento della sopravvivenza nei primi 113 giorni a livello del gruppo steroidi (2 eventi contro 3 del gruppo anticorpo), mentre la situazione resta inalterata da questo punto in poi. Nel modello di regressione di Cox, l’ Hazard Ratio del trattamento è risultato 1.129 con un p-value=0.857 non significativo. Anche in questo caso quindi l’effetto dell’anticorpo è da ritenersi uguale a quello degli steroidi coerentemente coi risultati precedenti. Nessuna delle altre covariate utilizzate ha dato degli Hazard Ratio significativi. Nella Tabella 9.1-2, vengono fatte esattamente le stesse analisi viste in precedenza, ma utilizzando la popolazione PP (per protocol) che ha seguito il protocollo senza violazioni . Questo ci serve per confrontare che i risultati nelle due popolazioni siano coerenti e seguano effettivamente lo stesso tipo di andamento. Come si può osservare, nel gruppo anticorpo i successi sono 38, cioè il 90.5% mentre gli insuccessi sono 4 (9.5%) di cui 3 morti (7.1%) ed una perdita del trapianto (2.4%). Anche nel gruppo steroidi i successi sono 38, cioè l’88.4% mentre gli insuccessi sono 5 (11.6%) di cui 4 morti (9.3%) e una perdita del trapianto (2.3%). Dall’analisi di sopravvivenza di Kaplan-Meier, si vede che la probabilità di sopravvivenza nel gruppo anticorpo è di circa il 90.5% mentre la probabilità di sopravvivenza nel gruppo steroidi è di circa l’88.4%. Entrambe le percentuali hanno quindi un valore ed un andamento paragonabile a quelli visti in precedenza per la popolazione EFF. Così è anche per l’andamento delle due curve di sopravvivenza (grafico 9.1-2a) che sono perfettamente sovrapponibili a quelle della popolazione EFF precedente. Anche per il modello di regressione di Cox i risultati sono coerenti con quelli visti prima. L’ Hazard Ratio del trattamento è risultato pari a 1.109 con un valore di p-value=0.878 non significativo. Nessuna delle altre covariate utilizzate ha dato degli Hazard Ratio significativi. Nella Tabella 9.2-1, vengono ancora una volta ripetute le stesse analisi descritte fino ad ora , ma utilizzando l’intera popolazione ITT che comprende quindi anche i morti e le perdite del trapianto nei primi 30 giorni dall’intervento chirurgico. Come ci si attendeva le percentuali di sopravvivenza (83.6% nel gruppo anticorpo e 82.3% nel gruppo steroidi) diminuiscono in entrambi i bracci del trial in quanto il numero dei morti e delle perdite del 61 trapianto sono aumentate (complessivamente abbiamo il 16% di insuccessi nel gruppo sperimentale ed il 17.6% di insuccessi nel gruppo controllo). 1. 00 0. 75 0. 50 0. 25 0. 00 0 50 100 150 200 250 300 350 400 t t event 212m S T RA T A : t r t =1 Ce n s o r e d t r t =1 t r t =2 Ce n s o r e d t r t =2 Grafico 9.1-2a. Andamento della sopravvivenza nel gruppo anticorpo (in nero) e nel gruppo steroidi (in rosso) considerando come insuccessi morte, perdita del trapianto e perdita al follow-up. Popolazione PP. Questo aumento dovuto ai morti ed alle perdite del trapianto nei primi 30 giorni è però abbastanza omogeneo nei due gruppi (4 insuccessi in più nel gruppo anticorpo e 3 nel gruppo steroidi) il che conferma che questi eventi sono da attribuire prevalentemente alle complicanze post-operatorio e non al trattamento farmacologico utilizzato. E’ quindi giusto togliere questi eventi dalla popolazione valutabile per l’efficacia. I risultati dell’analisi di sensitività sono quasi identici a quelli appena riportati sopra avendo un unico perso al follow-up, per cui non verranno discussi. 62 1. 00 0. 75 0. 50 0. 25 0. 00 0 50 100 150 200 250 300 350 400 t t event 212m S T RA T A : t r t =1 Ce n s o r e d t r t =1 t r t =2 Ce n s o r e d t r t =2 Grafico 9.2-1a. Andamento della sopravvivenza nel gruppo anticorpo (in nero) e nel gruppo steroidi (in rosso) considerando come insuccessi morte, perdita del trapianto e perdita al follow-up. Popolazione ITT. La Tabella 9.2-2 riporta, a livello della popolazione ITT, l’occorrenza dei soli rigetti acuti e l’occorrenza dei rigetti acuti, della morte o della perdita del trapianto nei primi sei mesi di studio nei due bracci di trattamento. L’analisi è stata condotta stratificando per il centro, che rappresenta sempre un possibile confondente ed utilizzando il test di Cochran-Mantel-Haenszel. Per quanto riguarda l’occorrenza del solo rigetto acuto (BPAR), abbiamo 11 rigetti acuti (22%) nel gruppo sperimentale e 13 rigetti acuti (25.5%) nel gruppo controllo. Il rischio relativo (RR) è di 0.9814 con un P-value di 0.958 non significativo (IC: 0.4980-1.9339). Per quanto riguarda invece l’occorrenza del rigetto acuto, della morte o della perdita del trapianto, abbiamo 18 eventi (36%) nel gruppo sperimentale e 18 eventi (35.3%) nel gruppo controllo. Il rischio relativo (RR) è di 1.1238 con un P-value di 0.640 non significativo (IC: 0.69861.8078). Nella Tabella 9.2-3, vengono mostrati i risultati associati alla sopravvivenza pura del paziente ed alla sopravvivenza pura del trapianto nella popolazione ITT. Dopo 12 mesi, nel gruppo anticorpo, abbiamo 5 morti (10%) e 63 45 vivi (90%) mentre nel gruppo steroidi, abbiamo 6 morti (11.8%) e 45 vivi (88.2%). L’analisi di Kaplan-Meier mostra una probabilità di sopravvivenza pura del paziente dell’89.2% nel gruppo sperimentale e dell’87.8% nel gruppo controllo. L’andamento delle due curve è raffigurato nel grafico 9.2-3a. Il modello di regressione di Cox, dà un HR di trattamento pari a 1.082 con un P-value pari a 0.897 non significativo (stesso effetto dei due trattamenti: anticorpo uguale a steroidi). Dopo 12 mesi, nel gruppo anticorpo, abbiamo 3 perdite del trapianto (6.0%) e 47 organi funzionanti (94%) mentre nel gruppo steroidi, abbiamo 2 perdite del trapianto (3.9%) e 49 organi funzionanti (96.1%). L’analisi di Kaplan-Meier mostra una probabilità di sopravvivenza pura del trapianto pari al 93.7% nel gruppo sperimentale e al 95.7% nel gruppo controllo. L’andamento delle due curve è raffigurato nel grafico 9.2-3b. Il modello di regressione di Cox, dà un HR di trattamento pari a 0.525 con un P-value pari a 0.489 non significativo (anche in questo caso si ha un effetto identico dei due trattamenti: anticorpo uguale a steroidi). Per entrambi i modelli di Cox descritti sopra le altre covariate hanno degli HR non significativi. 1. 00 0. 75 0. 50 0. 25 0. 00 0 50 100 150 200 250 300 350 400 t t deat h12b S T RA T A : t r t =1 Ce n s o r e d t r t =1 t r t =2 Ce n s o r e d t r t =2 Grafico 9.2-3a. Andamento della sopravvivenza pura del paziente nel gruppo anticorpo (in nero) e nel gruppo steroidi (in rosso). Popolazione ITT. 64 1. 00 0. 75 0. 50 0. 25 0. 00 0 50 100 150 200 250 300 350 400 t t gl 12b S T RA T A : t r t =1 Ce n s o r e d t r t =1 t r t =2 Ce n s o r e d t r t =2 Grafico 9.2-3b. Andamento della sopravvivenza pura del trapianto nel gruppo anticorpo (in nero) e nel gruppo steroidi (in rosso). Popolazione ITT. 65 Table 9.1-2 Rate of successes and failure by treatment and sensitivity analysis Efficacy evaluable patients _______________________________________________________________________________________________ Antibody group Steroids group N = 42 N = 43 _______________________________________________________________________________________________ 12-month success of treatment 38 ( 90.5%) 38 ( 88.4%) 12-month failure of treatment of which: death graft loss loss to follow-up Product-limit estimate of probability of success 4 ( 9.5%) 5 ( 11.6%) 3 ( 1 ( 0 ( 7.1%) 2.4%) 0.0%) 4 ( 1 ( 0 ( 0.905 9.3%) 2.3%) 0.0%) 0.884 Treatment effect from Cox model p = 0.878 _______________________________________________________________________________________________ Sensitivity analysis: lost to follow up considered as successes 12-month success of treatment 12-month failure of treatment Product-limit estimate of probability of success 38 ( 90.5%) 4 ( 9.5%) 0.905 38 ( 88.4%) 5 ( 11.6%) 0.884 Treatment effect from Cox model p = 0.878 _______________________________________________________________________________________________ Deaths and graft losses occurring both during the study and during the follow-up are considered Study folder/report/pgm_eff/ptt_9_1_2.sas 06FEB2006 66 Table 9.2-1 Rate of successes and failure by treatment and sensitivity analysis Efficacy evaluable patients _______________________________________________________________________________________________ Antibody group Steroids group N = 50 N = 51 _______________________________________________________________________________________________ 12-month success of treatment 42 ( 84.0%) 42 ( 82.4%) 12-month failure of treatment of which: death graft loss loss to follow-up Product-limit estimate of probability of success 8 ( 16.0%) 9 ( 17.6%) 5 ( 10.0%) 3 ( 6.0%) 0 ( 0.0%) 6 ( 11.8%) 2 ( 3.9%) 1 ( 2.0%) 0.836 Treatment effect from Cox model 0.823 p = 0.933 _______________________________________________________________________________________________ Sensitivity analysis: lost to follow up considered as successes 12-month success of treatment 42 ( 84.0%) 43 ( 84.3%) 12-month failure of treatment 8 ( 16.0%) 8 ( 15.7%) Product-limit estimate of probability of success 0.836 0.841 Treatment effect from Cox model p = 0.873 _______________________________________________________________________________________________ Deaths and graft losses occurring both during the study and during the follow-up are considered Study folder/programs/PTSuppl3/ptt_9_1_1.sas 06FEB2006 67 Table 9.2-2 Occurrence of BPAR and of BPAR, death or graft loss in the first six months of study by treatment ITT population _________________________________________________________________________ Antibody group Steroids group N = 50 N = 51 _________________________________________________________________________ 6-month occurrence of BPAR: yes 11 ( 22.0%) 13 ( 25.5%) no 39 ( 78.0%) 38 ( 74.5%) between-group comparison † p = 0.958 _________________________________________________________________________ 6-month occurrence of BPAR, death or graft loss yes 18 ( 36.0%) 18 ( 35.3%) no 32 ( 64.0%) 33 ( 64.7%) between-group comparison † p = 0.640 _________________________________________________________________________ † Cochran-Mantel-Haenszel test stratified by center, p value Study folder/programs/PTSuppl3/ptt_9_2_2.sas 02FEB2006 68 Table 9.2-3 Pure patient survival and pure graft survival by treatment ITT population _______________________________________________________________________________________________ Antibody group Steroids group N = 50 N = 51 _______________________________________________________________________________________________ 12-month pure patient survival deaths alive after 12 months censored (lost to follow-up) Product-limit estimate of 12-month survival probability 5 ( 10.0%) 45 ( 90.0%) 0 ( 0.0%) 0.892 6 ( 11.8%) 45 ( 88.2%) 1 ( 2.0%) 0.878 Treatment effect from Cox model p = 0.897 _______________________________________________________________________________________________ 12-month pure graft survival graft loss graft functioning after 12 months censored (death or lost to follow-up) Product-limit estimate of 12-month graft survival probability 3 ( 6.0%) 47 ( 94.0%) 5 ( 10.0%) 0.937 2 ( 3.9%) 49 ( 96.1%) 7 ( 13.7%) 0.957 Treatment effect from Cox model p = 0.489 _______________________________________________________________________________________________ Study folder/report/pgm_eff/ptt_9_2_3.sas 05FEB2006 69 Le Tabelle 9.2-4 e 9.2-5, mostrano l’andamento della carica virale (espressa come genoma eq/ml nella prima e come log genoma eq/ml nella seconda) per visita e per trattamento. I valori della carica virale erano espressi inizialmente in unità di misura differenti (genoma eq/ml e UI/ml) per cui è stato necessario applicare un modello trovato in internet come unica possibilità di conversione da unità all’altra (16). Nel gruppo anticorpo, la carica virale aumenta solo leggermente passando dal valore misurato alla prima visita a quello misurato alla visita ad un mese e alla visita a 3 mesi con delle differenze minime rispetto al valore basale (0.51 e 0.65). Per quanto riguarda invece il gruppo steroidi, abbiamo che nel passaggio dal valore misurato alla prima visita a quello misurato alla visita ad un mese, l’aumento è molto piccolo (0.13), mentre dopo 3 mesi l’aumento è leggermente superiore a quello avvenuto nel gruppo anticorpo (0.80) durante lo stesso intervallo di tempo. La Tabella 9.2-6, rappresenta la distribuzione dei pazienti per carica virale, visita e trattamento nella popolazione ITT rispetto ad un valore X desiderabile della carica virale (empiricamente come valore X abbiamo preso la mediana della distribuzione della carica virale di tutti i pazienti ITT). Nel gruppo anticorpo il numero di pazienti con un valore di carica virale al di sotto di X è pari a 10 alla visita basale e poi si mantiene uguale a 6 fino alla visita a 3 mesi. Nel gruppo steroidi invece il numero dei pazienti con valore della carica virale al di sotto di X è inizialmente maggiore rispetto a quello del gruppo sperimentale, ma a 3 mesi scende clamorosamente da 16 soggetti (31.4%) a 6 soggetti (11.8%), il che è indice di un aumentata velocità di replicazione dell’RNA virale in questi pazienti. Comunque, i valori del P-value in tutte e tre le condizioni temporali sono risultati non significativi con il test di Cochran-Mantel-Haenszel corretto per il centro. 70 Table 9.2-4 Viral load (genome Eq/ml) by visit and treatment ITT population ------ Measured value -----Treatment group Visit n mean median SD ----------- Change from baseline -----------n† mean median SD -- 95% CI --- __________________________________________________________________________________________________________________ Antibody Baseline 16 254E4 449E3 613E4 - Day 28 16 399E4 197E4 666E4 16 146E4 132E4 901E4 -25E6 - 221E5 Month 3 16 776E4 227E4 112E5 16 522E4 422E3 955E4 -15E5 - 297E5 __________________________________________________________________________________________________________________ Steroids Baseline 24 731E3 429E3 758E3 - Day 28 24 359E4 357E3 952E4 24 285E4 4772 937E4 -18E5 - 387E5 Month 3 24 66E5 391E4 852E4 24 587E4 349E4 835E4 -13E5 - 283E5 __________________________________________________________________________________________________________________ Study folder/report/pgm_saf/ptt_9_2_4.sas 08FEB2006 71 Table 9.2-5 Logarithm of viral load (log genome Eq/ml) by visit and treatment ITT population ------ Measured value ---------------- Change from baseline -----------Treatment group Visit n mean median SD n† mean median SD -- 95% CI --__________________________________________________________________________________________________________________ Antibody Baseline 16 5.31 5.65 1.76 Day 28 16 5.82 6.29 1.25 16 0.51 0.28 1.91 -1.99 - 6.30 Month 3 16 5.96 6.35 1.32 16 0.65 0.20 2.08 -2.82 - 6.28 __________________________________________________________________________________________________________________ Steroids Baseline 24 5.24 5.62 1.43 Day 28 24 5.37 5.55 1.43 24 0.13 0.08 1.04 -2.60 - 1.93 Month 3 24 6.03 6.59 1.97 24 0.80 0.88 1.09 -2.11 - 2.63 __________________________________________________________________________________________________________________ Study folder/programs/PTSuppl3/ptt_9_2_5.sas 08FEB2006 72 Table 9.2-6 Distribution of patients by viral load, visit and treatment ITT population _________________________________________________________________________ Antibody group Steroids group N = 16 N = 24 _________________________________________________________________________ baseline viral load < X viral load >= X gen.Eq/ml gen.Eq/ml 10 ( 20.0%) 6 ( 12.0%) 15 ( 29.4%) 9 ( 17.6%) between-group comparison † p = 0.949 _________________________________________________________________________ 28-day visit viral load < X viral load >= X gen.Eq/ml gen.Eq/ml 6 ( 12.0%) 10 ( 20.0%) 16 ( 31.4%) 8 ( 15.7%) between-group comparison † p = 0.185 _________________________________________________________________________ 3-month visit viral load < X viral load >= X gen.Eq/ml gen.Eq/ml 6 ( 12.0%) 10 ( 20.0%) 6 ( 11.8%) 18 ( 35.3%) between-group comparison † p = 0.190 _________________________________________________________________________ † Cochran-Mantel-Haenszel test stratified by center, p value Study folder/report/pgm_eff/ptt_9_2_6.sas 08FEB2006 73 3.4 Valutazione della sicurezza Per quanto riguarda la valutazione della sicurezza, nella Tabella 10.1-1 vengono riportati per entrambi i gruppi di trattamento il numero e la percentuale dei principali eventi avversi che sono correlati all’uso degli steroidi: diabete, ipercolesterolemia, segni e sintomi di malattia arteriosa coronarica (CAD), cataratta, necrosi ossea e fratture. Come si può vedere, nel gruppo anticorpo abbiamo in totale 10 eventi avversi (20.0%) contro i 29 eventi avversi (56.9%) del gruppo steroidi. Dal test di Cochran-Mantel-Haenszel corretto per il centro, questa differenza è risultata estremamente significativa con un P-value pari a 0.005, il che significa che l’anticorpo è estremamente più sicuro e ben tollerato rispetto agli steroidi i cui effetti collaterali sono molto importanti specialmente per quanto riguarda l’insorgenza o l’aggravamento di patologie come il diabete mellitus, l’ipertensione arteriosa e le malattie coronariche. Nel gruppo sperimentale infatti, abbiamo un caso di diabete (2.0%), un caso di CAD (2.0%) ed 8 casi di ipertensione arteriosa (16%) contro 6 casi di diabete (11.8%), 6 casi di CAD (11.8%) e 17 casi di ipertensione (33.3%) del gruppo controllo. Nelle Tabelle 10.3-1, 10.3-2, 10.3-3 riportiamo invece sempre per gruppo di trattamento i valori riferiti ai principali esami ematochimici che sono stati rilevati alla visita basale ed all’ultima visita disponibile ed i loro cambiamenti dalla baseline all’endpoint. In particolare, nelle Tabelle 10.3-1 e 10.3-2, vengono riportati i risultati degli esami ematologici principali (RBC, emoglobina, ematocrito, WBC, piastrine e formula leucocitaria), mentre nella Tabella 10.3-3, vengono riportati i risultati degli esami biochimici fondamentali per la valutazione della funzionalità renale ed epatica. Sempre per quanto riguarda la valutazione della sicurezza, nelle Tabelle 10.4-1a, 10.4-1b e 10.4-2, vengono mostrati i valori associati ai parametri vitali principali ed i loro cambiamenti rispetto alla baseline. Nella Tabella 10.4-1a, abbiamo per gruppo di trattamento i valori della pressione sanguigna sistolica e diastolica espressa in mmHg che sono stati registrati alle visite a 1, 3, 6, 9 e 12 mesi ed i loro rispettivi cambiamenti rispetto ai valori della visita basale. Nella Tabella 10.41b, abbiamo invece sempre per gruppo di trattamento i valori del polso radiale (battiti/min) e del peso (kg) che sono stati registrati come prima alle visite a 1, 3, 6, 9 e 12 mesi ed i loro rispettivi cambiamenti rispetto ai valori della visita 74 basale. La Tabella 10.4-2, indica come sono distribuiti all’endpoint i pazienti che alla visita basale avevano valori di pressione sistolica, di pressione diastolica e di polso radiale bassi, normali o alti. Si può notare che all’endpoint la maggioranza dei pazienti si trova in condizioni di normalità per quanto riguarda questi parametri vitali. 75 Table 10.1-1 Steroid-related adverse events Safety population _______________________________________________________________________________________________ Antibody group Steroids group N = 50 N = 51 _______________________________________________________________________________________________ Any steroid-related AE 10 (20.0%) 29 (56.9%) between-group comparison † p = 0.005 diabetes 1 ( 2.0%) 6 (11.8%) hypercholesterolemia 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) hypertension 8 (16.0%) 17 (33.3%) signs and symptoms of CAD 1 ( 2.0%) 6 (11.8%) cataract 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) bone necrosis 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) fractures 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) _______________________________________________________________________________________________ † Cochran-Mantel-Haenszel test stratified by center, p value Study folder/report/pgf_saf/ptt_10_1_1.sas 09FEB2006 76 Table 10.3-1 Laboratory results and their change from baseline by treatment group at endpoint - Hematology Safety population ----------------- Post baseline ---------------Treatment -- Baseline (Day 0) ----- At endpoint ---Change from baseline Variable group n† mean SD median mean SD median mean SD median ________________________________________________________________________________________________________________________ RBC (10E9/mcl) Antibody 48 3.76 0.73 3.71 4.13 0.95 4.18 0.37 1.08 0.21 Steroids 49 3.77 0.53 3.78 4.03 0.85 4.12 0.26 0.89 0.40 ________________________________________________________________________________________________________________________ Hemoglobin (mg/dl) Antibody 49 18.17 26.91 11.60 14.33 16.74 12.30 -3.83 22.30 -0.30 Steroids 51 17.94 25.17 11.80 15.11 17.12 12.50 -2.83 14.63 0.20 ________________________________________________________________________________________________________________________ Hematocrit (%) Antibody 48 33.34 6.36 33.65 35.30 6.55 35.75 1.96 8.77 1.50 Steroids 51 34.51 4.96 33.30 35.60 8.44 35.80 1.09 10.00 1.00 ________________________________________________________________________________________________________________________ WBC (10E6/mcl) Antibody 49 4.81 2.48 4.30 68.08 439.2 4.52 63.27 439.3 -0.05 Steroids 51 4.79 2.56 3.70 4.82 3.01 4.10 0.03 3.87 -0.07 ________________________________________________________________________________________________________________________ Platelets (10E6/mcl) Antibody 49 70.30 47.81 58.00 1270 7982 126.0 1200 7987 51.00 Steroids 51 64.30 32.80 61.70 122.4 67.97 118.0 58.13 61.45 46.00 ________________________________________________________________________________________________________________________ † Number of subjects with both baseline and endpoint values Study folder/report/pgm_saf/ptt_10_3_1.sas 03FEB2006 77 Table 10.3-2 Laboratory results and their change from baseline by treatment group at endpoint - Formula Safety population ----------------- Post baseline ---------------Treatment -- Baseline (Day 0) ----- At endpoint ---Change from baseline Variable group n† mean SD median mean SD median mean SD median ________________________________________________________________________________________________________________________ Neutrophils (%) Antibody 28 63.60 13.28 64.80 66.76 11.73 66.65 3.16 16.72 4.35 Steroids 32 68.20 13.04 68.40 63.49 10.39 64.65 -4.71 15.06 -2.60 ________________________________________________________________________________________________________________________ Lymphocytes (%) Antibody 28 21.46 10.83 20.35 21.33 8.52 20.95 -0.13 12.87 1.80 Steroids 32 20.24 10.30 20.45 25.68 10.01 24.10 5.44 13.00 3.80 ________________________________________________________________________________________________________________________ Eosinophils (%) Antibody 25 2.43 1.23 2.51 2.96 2.08 2.30 0.54 2.22 -0.10 Steroids 30 2.95 2.54 2.10 2.52 2.03 2.00 -0.42 2.04 -0.25 ________________________________________________________________________________________________________________________ Basophils (%) Antibody 25 0.91 1.17 0.50 0.46 0.30 0.40 -0.45 1.24 -0.20 Steroids 29 0.89 1.25 0.50 0.51 0.27 0.50 -0.38 1.25 0.00 ________________________________________________________________________________________________________________________ Monocytes (%) Antibody 26 9.03 4.41 8.85 8.21 4.02 7.92 -0.82 4.96 -0.30 Steroids 30 7.43 3.55 7.80 7.40 2.56 7.15 -0.03 4.44 -0.65 ________________________________________________________________________________________________________________________ † Number of subjects with both baseline and endpoint values Study folder/report/pgm_saf/ptt_10_3_2.sas 03FEB2006 78 Table 10.3-3 Laboratory results and their change from baseline by treatment group at endpoint - Biochemistry Safety population ----------------- Post baseline ---------------Treatment -- Baseline (Day 0) ----- At endpoint ---Change from baseline Variable group n† mean SD median mean SD median mean SD median ________________________________________________________________________________________________________________________ Serum creatinine (mg/dl) Antibody 49 6.9 24.7 0.8 3.2 13.5 1.1 -3.7 20.8 0.3 Steroids 49 8.2 29.7 0.8 7.5 29.8 1.1 -0.7 25.6 0.2 ________________________________________________________________________________________________________________________ Total bilirubin (mg/dl) Antibody 49 6.1 11.4 2.5 3.7 6.8 1.3 -2.4 12.4 -0.5 Steroids 48 5.8 15.6 1.9 3.3 8.7 1.3 -2.5 7.9 -0.5 ________________________________________________________________________________________________________________________ AST (SGPT - U/l) Antibody 48 124.6 86.2 109.5 129.1 181.6 54.5 4.5 203.2 -45.0 Steroids 48 106.3 63.4 91.0 82.1 102.0 48.5 -24.2 116.8 -30.0 ________________________________________________________________________________________________________________________ AlT (SGOT - U/l) Antibody 48 96.0 74.5 82.5 111.0 151.9 61.5 14.9 163.3 -13.5 Steroids 50 81.0 50.5 73.0 84.1 91.0 50.0 3.1 100.5 -14.5 ________________________________________________________________________________________________________________________ Gamma GT (U/l) Antibody 42 62.6 58.5 49.5 122.5 131.6 51.0 59.9 131.6 9.0 Steroids 43 68.7 61.7 42.0 164.6 312.5 63.0 95.9 314.2 20.0 ________________________________________________________________________________________________________________________ Alkaline phosphatase (U/l) Antibody 42 235.9 150.9 212.0 253.4 173.8 196.5 17.5 221.0 19.0 Steroids 42 234.0 142.8 208.5 353.9 665.9 193.0 119.9 592.8 0.0 ________________________________________________________________________________________________________________________ † Number of subjects with both baseline and endpoint values Study folder/report/pgm_saf/ptt_10_3_3.sas 03FEB2006 79 Table 10.4-1 (page 1 of 2) Vital signs and their change from baseline by treatment group and visit Safety population ----------------- Post baseline ---------------Treatment -- Baseline (Day 0) ------ At visit -----Change from baseline Variable group Visit n† mean SD median mean SD median mean SD median ________________________________________________________________________________________________________________________ Systolic Antibody Day 28 46 123.4 11.4 122.5 129.1 16.0 130.0 5.7 19.1 10.0 blood Month 3 39 123.4 11.6 120.0 129.1 14.8 130.0 5.7 18.6 10.0 pressure Month 6 36 122.9 12.4 125.0 125.8 12.0 127.5 2.9 17.8 0.0 (mmHg) Month 9 31 123.4 12.0 125.0 129.5 17.0 130.0 6.1 23.7 10.0 Month 12 35 123.3 12.1 125.0 130.6 12.2 130.0 7.3 17.1 0.0 Steroids Day 28 46 125.1 14.0 122.5 131.9 18.1 130.0 6.8 19.3 5.0 Month 3 42 124.4 13.8 120.0 131.3 15.7 130.0 6.9 21.7 10.0 Month 6 36 124.4 13.5 120.0 127.7 19.7 130.0 3.3 21.7 2.5 Month 9 28 128.4 13.5 130.0 132.3 12.4 130.0 3.9 19.3 5.0 Month 12 27 128.0 13.2 130.0 131.5 11.9 130.0 3.5 18.3 5.0 ________________________________________________________________________________________________________________________ Diastolic Antibody Day 28 46 76.5 8.1 80.0 80.0 10.0 80.0 3.5 12.4 5.0 blood Month 3 39 76.4 8.3 80.0 79.6 8.5 80.0 3.2 9.7 0.0 pressure Month 6 36 77.1 8.4 80.0 78.8 8.6 80.0 1.8 11.9 0.0 (mmHg) Month 9 31 76.4 8.7 80.0 80.9 7.6 80.0 4.5 11.0 5.0 Month 12 35 76.8 8.6 80.0 80.5 8.5 80.0 3.6 13.4 0.0 Steroids Day 28 46 77.3 8.6 80.0 79.0 9.8 80.0 1.7 9.7 0.0 Month 3 42 76.6 8.6 80.0 80.1 10.0 80.0 3.5 13.7 3.0 Month 6 36 76.3 8.4 80.0 78.1 12.4 80.0 1.8 12.9 0.0 Month 9 28 77.2 9.0 80.0 82.0 10.1 80.0 4.8 12.5 9.0 Month 12 27 77.6 8.9 80.0 81.4 8.1 80.0 3.8 12.1 0.0 ________________________________________________________________________________________________________________________ † Number of subjects with both baseline and post-baseline values Study folder/report/pgm_saf/ptt_10_4_1a.sas 04FEB2006 80 Table 10.4-1 (page 2 of 2) Vital signs and their change from baseline by treatment group and visit Safety population ----------------- Post baseline ---------------Treatment -- Baseline (Day 0) ------ At visit -----Change from baseline Variable group Visit n† mean SD median mean SD median mean SD median ________________________________________________________________________________________________________________________ Pulse rate Antibody Day 28 40 75.1 11.4 78.0 77.5 10.2 76.0 2.4 14.0 0.0 (b/min) Month 3 36 73.6 10.7 75.0 75.2 8.8 75.0 1.6 13.2 -1.0 Month 6 28 75.2 10.1 78.0 76.4 10.0 78.0 1.2 13.2 0.5 Month 9 26 74.5 9.4 77.0 76.6 8.4 77.5 2.1 8.7 3.0 Month 12 29 73.7 11.6 76.0 73.8 8.9 72.0 0.1 12.1 0.0 Steroids Day 28 38 75.6 10.0 76.0 79.8 10.5 78.5 4.2 14.4 0.0 Month 3 37 74.4 9.7 76.0 75.2 7.8 74.0 0.8 11.6 0.0 Month 6 31 76.3 11.4 76.0 77.5 13.1 74.0 1.3 17.1 0.0 Month 9 24 77.1 12.6 76.0 77.3 11.7 78.0 0.2 17.6 3.0 Month 12 23 77.9 8.6 76.0 74.6 8.5 76.0 -3.3 11.2 -2.0 ________________________________________________________________________________________________________________________ Body weight Antibody Day 28 42 72.8 12.3 70.0 70.0 12.5 69.5 -2.8 4.2 -2.5 (kg) Month 3 38 74.3 13.1 72.1 71.2 12.3 70.0 -3.1 4.2 -3.0 Month 6 35 73.4 12.3 70.0 72.0 12.3 70.1 -1.4 4.3 -2.0 Month 9 31 75.3 13.3 70.2 75.3 12.3 74.0 0.1 5.6 0.0 Month 12 33 74.7 12.3 74.0 73.7 11.8 75.0 -1.0 5.7 -1.5 Steroids Day 28 44 75.1 11.0 75.0 71.2 11.4 70.6 -3.9 5.6 -2.0 Month 3 40 74.2 11.0 75.0 70.3 11.3 69.5 -3.9 5.8 -2.0 Month 6 31 73.6 12.1 72.0 71.2 12.4 70.0 -2.4 5.9 -1.0 Month 9 31 74.8 11.5 75.0 73.4 11.7 74.0 -1.3 4.9 -1.0 Month 12 31 75.4 11.6 75.0 75.5 10.2 75.0 0.1 5.8 0.0 ________________________________________________________________________________________________________________________ † Number of subjects with both baseline and post-baseline values Study folder/report/pgm_saf/ptt_10_4_1b.sas 04FEB2006 81 Table 10.4-2 Shift table by treatment group - Vital signs Safety population -------- Post-baseline extreme values --------Treatment ------- Baseline ------low normal high Variable group n (%) n (%) n (%) n (%) _______________________________________________________________________________________________________________ Systolic Antibody low 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) blood normal 50 (100.0%) 3 ( 6.0%) 45 ( 90.0%) 2 ( 4.0%) pressure high 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) - total 50 ( 100%) 3 ( 6.0%) 45 ( 90.0%) 2 ( 4.0%) Steroids low 3 ( 5.9%) 0 ( 0.0%) 3 ( 5.9%) 0 ( 0.0%) normal 48 ( 94.1%) 2 ( 3.9%) 46 ( 90.2%) 0 ( 0.0%) high 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) - total 51 ( 100%) 2 ( 3.9%) 49 ( 96.1%) 0 ( 0.0%) _______________________________________________________________________________________________________________ Diastolic Antibody low 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) blood normal 50 (100.0%) 4 ( 8.0%) 46 ( 92.0%) 1 ( 2.0%) pressure high 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) - total 50 ( 100%) 4 ( 8.0%) 46 ( 92.0%) 1 ( 2.0%) Steroids low 3 ( 5.9%) 1 ( 2.0%) 2 ( 3.9%) 0 ( 0.0%) normal 48 ( 94.1%) 5 ( 9.8%) 41 ( 80.4%) 2 ( 3.9%) high 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) - total 51 ( 100%) 6 ( 11.8%) 43 ( 84.3%) 2 ( 3.9%) _______________________________________________________________________________________________________________ Pulse rate Antibody low 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) normal 50 (100.0%) 0 ( 0.0%) 46 ( 92.0%) 4 ( 8.0%) high 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) - total 50 ( 100%) 0 ( 0.0%) 46 ( 92.0%) 4 ( 8.0%) Steroids low 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) normal 51 (100.0%) 0 ( 0.0%) 49 ( 96.1%) 2 ( 3.9%) high 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) 0 ( 0.0%) - total 51 ( 100%) 0 ( 0.0%) 49 ( 96.1%) 2 ( 3.9%) _______________________________________________________________________________________________________________ Low/High categories defined by notable abnormality ranges A subject must have both baseline and post-baseline values to be included Both abnormally low and high extreme values can happen in the same patient: the sum of low and high counts can therefore exceed the total number of patients considered. 82 Capitolo 4 DISCUSSIONE Nella presente ricerca è stata condotta un’analisi statistica nell’ambito di uno studio trapiantologico prospettico, randomizzato, controllato, multicentrico, ad etichetta aperta per comparare l’incidenza cumulativa di morte e di perdita del trapianto a 12 mesi dall’intervento chirurgico, dopo trattamento con un nuovo anticorpo sperimentale o con la terapia steroidea classica, entrambi in associazione con ciclosporine (Neoral) e MMF (Cellcept), in pazienti HCV+ che hanno ricevuto un trapianto di fegato primario. Gli scopi secondari della ricerca sono stati invece quelli di comparare nei due gruppi l’incidenza della ricorrenza dell’epatite C a 6 e 12 mesi dopo l’intervento chirurgico, l’incidenza dei rigetti acuti trattati e provati da biopsia a 6 e 12 mesi dopo l’intervento chirurgico, la sopravvivenza del trapianto e del paziente dopo trattamento con l’anticorpo o gli steroidi a 6 e 12 mesi dopo l’intervento chirurgico, la carica virale (HCV-RNA) dopo trattamento con anticorpo o steroidi alla baseline, a un mese e a tre mesi dopo il trapianto, la sicurezza e la tollerabilità dell’anticorpo in confronto agli steroidi. Per quanto concerne lo scopo primario della nostra ricerca, i risultati ottenuti dal confronto dei due gruppi di trattamento a 12 mesi dal trapianto epatico, attraverso l’analisi di sopravvivenza di Kaplan-Meier ed il modello di regressione di Cox condotti nella popolazione valutabile per l’efficacia, hanno dimostrato l’equivalenza dei due trattamenti con una sopravvivenza del 91% di pazienti nel gruppo sperimentale e dell’87.5% di pazienti nel gruppo controllo. Questo risultato rappresenta un traguardo estremamente importante poiché dimostra che questo anticorpo monoclonale ha un’efficacia paragonabile a quella della classica terapia steroidea usata fino ad ora nel controllare il rigetto dell’organo trapiantato e nel prevenire la morte del paziente senza tuttavia avere gli stessi pesanti effetti collaterali degli steroidi a livello sistemico. Anche i risultati ottenuti dall’analisi dei parametri secondari della nostra ricerca hanno ulteriormente rafforzato i risultati dell’analisi primaria soprastante. Infatti, l’analisi della sopravvivenza pura del paziente e dell’organo trapiantato hanno ulteriormente confermato l’equivalenza dei due trattamenti con una probabilità di sopravvivenza pura del paziente pari all’89.2% nel gruppo anticorpo e dell’87,8% 83 nel gruppo steroidi e con una probabilità di sopravvivenza pura del trapianto pari al 93.7% nel gruppo sperimentale e del 95.7% nel gruppo controllo. Ulteriore conferma è anche venuta dall’analisi dell’occorrenza dei rigetti acuti a 6 mesi di trattamento che mostra anch’essa l’equivalenza dei due trattamenti utilizzati con una percentuale di rigetti acuti del 22% nel gruppo anticorpo e del 25.5% nel gruppo steroidi. Per quanto riguarda invece la ricorrenza dell’epatite C, i risultati sono più difficilmente interpretabili in quanto l’andamento dei parametri biochimici che sono indice della funzionalità epatica (bilirubina totale, AST, ALT, gamma GT, fosfatasi alcalina) non è risultato univoco né all’interno dello stesso gruppo, né tra i due gruppi di trattamento. Per quanto concerne l’andamento della carica virale, i risultati ottenuti a 3 mesi rispetto alla rilevazione fatta alla visita basale mostrano una percentuale maggiore di pazienti con valori di RNA (espressi come genoma eq/ml) al di sopra di un valore soglia desiderabile nel gruppo steroidi piuttosto che nel gruppo anticorpo (35.3% vs 20%) anche se questa differenza non è risultata significativa dal test di Cochran-MantelHaenszel corretto per il centro. La valutazione della sicurezza ha mostrato senza dubbio che questa è significativamente maggiore nel gruppo anticorpo piuttosto che nel gruppo controllo per quanto riguarda tutti gli effetti collaterali correlati all’uso degli steroidi come l’insorgenza o l’aggravamento di patologie importanti tipo diabete, ipertensione arteriosa e malattie coronariche (CAD). I parametri ematochimici (tra cui la funzionalità renale ed epatica) e i parametri vitali (pressione sanguigna diastolica e sistolica, polso radiale e peso), legati anch’essi alla valutazione della sicurezza nell’uso terapeutico dell’anticorpo, sono risultati perfettamente equivalenti nei due gruppi. In seguito alla valutazione dei risultati ottenuti da questo studio quindi, possiamo complessivamente affermare che il nuovo farmaco in studio ha senza dubbio ottime capacità terapeutiche nella prevenzione del rigetto del trapianto e della morte del soggetto a lungo termine, nonché effetti collaterali a livello sistemico estremamente meno pesanti rispetto alle cure classiche a base di steroidi. Inoltre, parrebbero esserci anche alcune indicazioni favorevoli rispetto al controllo della replicazione dell’RNA virale, il che diminuirebbe il rischio di ricorrenza dell’epatite C. 84 BIBLIOGRAFIA 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10 11. 12. 13. 14. 15. Bramhall SR, Minford E, Gunson B, Buckels JAC (2001). Liver transplantation in the UK, World J Gastroenterol, 7(5):602-611. Willelms M, Metselaar HJ, Tilanus HW, Schalm SW, de Man RA (2002). Liver transplantation and hepatitis, C. Transpl. Int, 15:61-72. Forman LM, Lewis JD, Berlin JA, Feldman HI, Lucey MR (2002). 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