piemonte terra di santi - Associazione Arturo Toscanini

Presentano:
PIEMONTE TERRA DI SANTI
Il decennale e l’Anfiteatro dell’Anima
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Musica, cultura e spiritualità alla scoperta di
Piemonte Terra di Santi
per un nuovo Rinascimento
Anfiteatro dell’Anima – Strada Salita Mina – Grinzano di Cervere (Cn)
Abbazia di Staffarda – Revello (Cn)
Castello degli Acaja – Piazza Castello – Fossano
Castello della Manta – Manta
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DECIMA
EDIZIONE
“La Santità Sconosciuta – Piemonte
Terra di Santi” è giunta alla decima
edizione, e si conferma come un
appuntamento fisso del panorama
culturale della Provincia di Cuneo e del
Piemonte, ove le personalità di maggiore
spicco del mondo culturale, musicale,
religioso e spirituale, si incontreranno
per convogliare idee, professionalità e
talenti in una profonda riflessione sui
confini della spiritualità tra arte, storia,
letteratura e, naturalmente, musica.
Negli anni scorsi sono stati ospitati
personaggi quali: Uto Ughi, L’Orchestra
Sinfonica nazionale della Rai, I virtuosi
della Scala di Milano,l’orchestra Sinfonica
di Sanremo, Mariella Devia,Raina
Kabaivanska, Barbara Frittoli,Giovanni
Bellucci, Salvatore Accardo, Giancarlo
Giannini, Alessandro Preziosi,Paola
Gassmann, Paolo Mieli, Armando Torno,
Gian Mario Ricciardi, Walter Barberis,
Massimo Ranieri , Roberto Vecchioni,
Franco Battiato, Noa, solo per citarne
alcuni.
Ci onora per il nono anno consecutivo il
Maestro Uto Ughi , anche quest’anno in
triplice veste.
curerà la Masterclass di violino dedicata
ai giovani musicisti e per la prima volta in
forma di lezione-concerto ,declamerà i
sonetti, a corollario dell’opera dialogando
con l’Orchestra dei giovani talenti italiani,
ed effettuando la narrazione dell’opera
vivaldiana.
L’ampia collaborazione del Maestro
Ughi si rivela un attestato di stima per
l’impegno profuso della manifestazione a
far conoscere la musica soprattutto tra le
nuove generazioni .
Una presenza illustre per la nostra
Rassegna , diventata un appuntamento
di primo piano nel panorama culturale
piemontese.
La Santità Sconosciuta è
creatura nata dai fratelli
Natascia e Ivan Chiarlo,
musicisti e ideatori di eventi
culturali.
Il loro obiettivo-stella polare- non è mai
stato disgiunto dalla cura, formazione e
offerta di occasioni per i giovani musicisti
e soprattutto per i talenti emergenti della
nuova generazione musicale ai quali si
dischiudono in tal modo anche speranze di
lavoro altrimenti precluse.
Il nuovo Anfiteatro dell’Anima
è stato ideato e realizzato
da Ivan Chiarlo, presidente
dell’Associazione Arturo
Toscanini, e fortemente voluto
in sinergia con la sorella
Natascia.
Non salirà infatti solo sul palco,
protagonista del concerto per violino
e pianoforte , ma svolgerà il ruolo di
Co-Direttore Artistico della Rassegna ,
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“Abbiamo voluto creare un
luogo spirituale ­- spiegano
Ivan e Natascia Chiarlo -­dove
l’arte, il teatro, la musica, la
danza si coniughino con la
natura.‘La Santità Sconosciuta ­
Piemonte Terra di Santi’, è
stata l’esperienza che ci ha
suggerito questo progetto perché
il pubblico che l’ha seguito ci
ha fatto capire che ci sono tante
persone che ricercano questi
valori e li apprezzano”.
L’opera vuole esprimere il
significato del progetto: un
luogo dedicato all’arte, alla
musica, al teatro.
La strada di accesso lievemente in salita
conduce al teatro, delimitato da una
staccionata in legno. Nessuna struttura
in cemento, solo pietra e erba, con
l’attento studio dell’inclinazione della
platea, per consentire anche agli spettatori
delle ultime file di godere una vista
completa del palco, dichiara la volontà
di Ivan Chiarlo, di mantenere un forte e
rispettoso legame con il paesaggio: campi
coltivati a grano.
L’Anfiteatro potrà accogliere oltre
cinquemila spettatori, con duemila posti
a sedere su poltroncine che verrano
disposte sulle gradinate, e i restanti nel
prato che si estende alle loro spalle.
Tra i luoghi che ospiteranno
la Rassegna, l’Anfiteatro
dell’Anima a Cervere (frazione
Grinzano), l’Abbazia di
Staffarda di Revello, il Castello
della Manta, il Castello degli
Acaja a Fossano.
L’Anfiteatro dell’Anima, a contatto
con la natura, è visivamente abbracciato
dalla cerchia delle Alpi, col Monviso da
un lato, e dai dolci declivi delle colline
della Langhe, dall’altro. Una gradinata
scende verso il palco, chiuso alle spalle
da quinte composte da grandi blocchi
di pietra “da scogliera”, massi recuperati
che danno alla costruzione un senso
arcaico di solidità, quasi a voler sfidare
il tempo. Un palcoscenico a contatto del
cielo davanti ad una platea realizzata sul
declivio erboso, con piccoli terrazzamenti
digradanti fino allo specchio d’acqua che
separa il pubblico dalla scena dominata
al centro dalla scultura “Anima”, una
grande maschera di sette metri opera
realizzata dall’artista saluzzese Germana
Eucalipto.
Centro della meditazione della
manifestazione dello scorso anno è
stato il tema della “lumen fidei”, caro a
Papa Francesco e titolo della Sua prima
enciclica da Santo Padre. Tale tematica
è stata affrontata e sviluppata in una
partecipata serata di dialogo tra il Prof.
Paolo Mieli e il teologo alla Pontificia
Università Gregoriana di Roma Don
Alberto Piola. Tema centrale dell’edizione
del 2012 è stato “La Spiritualità elevata
a musica in viaggio fra Occidente e
Oriente”. La musica come l’elemento in
condivisione, e attraverso un confronto fra
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le diverse fedi e la musica stessa declinata
a 360°, si arriva all’uomo e al senso
sacrale e spirituale nell’Universo.
Preghiera Cristiana: il respiro dell’anima,
il legame intimo con il Suo Creatore e
Salvatore. L’edizione 2011 ha analizzato il
tema della “Pace”, una parola così piccola
e così difficile da coniugare, pace che
si regge sul rispetto, sui diritti umani
fondamentali troppo spesso ignorati.
Questa riflessione è stata al centro
del Forum in programma al Palazzo
Taffini di Savigliano. Per la prima volta
i rappresentanti del Festival de Fès des
Musiques Sacrèes du Monde hanno
dialogato con gli interpreti principali de
La Santità Sconosciuta per fissare territori
comuni sui quali ciascuna tradizione possa
raccontarsi e confrontarsi.
Come sempre l’anima della
manifestazione è l’Associazione culturale
Arturo Toscanini che anche quest’anno è
lieta di proporvi un programma di alto
livello artistico che prende l’avvio con
l’Anfiteatro dell’Anima.
Questa riflessione rimane il tratto
caratteristico della manifestazione. Nella
prima edizione, nel 2006, l’obiettivo è
stato puntato sul patrimonio religioso
del Piemonte che vanta oltre 600 santi
riconosciuti dalla Chiesa Cattolica. La
seconda edizione, nel 2007, ha analizzato
i siti più affascinanti della santità
piemontese, soffermandosi sui luoghi di
culto, in particolare sulle abbazie e sul
monachesimo.
Benvenuti a “La Santità
Sconosciuta – Piemonte
Terra di Santi – per un Nuovo
Rinascimento”.
L’edizione del 2009 in occasione
dell’ottocentesimo anniversario
dell’istituzione dell’Ordine dei
Francescani Minori, ha reso omaggio a San
Francesco, sottolineando l’attualità del
suo messaggio evangelico. L’importanza
del dialogo e il valore dell’universalismo
sono riaffermati attraverso la figura del
“fraticello d’Assisi”: la forza dell’umiltà
e dell’amore per superare ogni barriera
e parlare al cuore dell’intera umanità.
L’edizione 2010 ha analizzato il tema della
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I luoghi
della
Santità
Sconosciuta
Anfiteatro
dell’Anima
Grinzano di
Cervere (CN)
Castello
degli Acaja
Fossano (CN)
Abbazia di
Staffarda
Revere (CN)
Castello
della Manta
Manta (CN)
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ASSOCIAZIONE
ARTURO
TOSCANINI
dell’Associazione, nonché consulente
alla Direzione Artistica e docente della
Masterclass internazionale di violino
dedicata ai giovani musicisti.
L’Associazione si pone come missione la
sensibilizzazione delle nuove generazioni
attraverso azioni concrete di formazione
e istruzione. Di altissimo livello artistico
gli spettacoli di cui cura direttamente la
Direzione Artistica e nei quali si avvale
spesso di collaborazioni prestigiose con
artisti di fama nazionale e internazionale.
L’Associazione è poi anche attiva sul piano
benefico e sociale.
Si pone come missione la
sensibilizzazione delle nuove
generazioni attraverso azioni
concrete di formazione e
istruzione.
In particolare sotto la guida costante
di grandi artisti di fama nazionale e
internazionale, incentreremo l’attenzione
sia sugli studenti che stanno completando
il percorso formativo presso i conservatori
italiani, sia su giovani già diplomati,
attraverso il loro coinvolgimento in
attività concertistiche, cercando in questo
modo di garantire loro un futuro sicuro
nel campo artistico.
A destra:
L’Associazione presieduta dai musicisti
Natascia e Ivan Chiarlo risponde
all’esigenza di dover guardare al futuro
nella maniera più concreta, e quindi
sostenendo, promuovendo e organizzando
numerosi eventi musicali e culturali fra
i quali, il più significativo, “La Santità
Sconosciuta – Piemonte terra di Santi”,
che si ripete ogni autunno nei luoghi più
suggestivi della provincia di Cuneo.
Ivan e
Natascia
Chiarlo
Direttori artistici
Associazione
Arturo Toscanini
@AssToscanini
All’interno di questa rassegna, il Maestro
Uto Ughi, di cui Natascia Chiarlo è
Assistente Artistico personale, è da
anni fedele ospite d’onore nelle attività
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Ivan e Natascia Chiarlo
© Claudio Molinaro
Anfiteatro dell’Anima
Strada Salita Mina
Grinzano di Cervere (CN)
Programma:
Giovedì 3 settembre 2015
Ore 19:45 - Opening Ceremony: Uto Ughi alla presenza
delle istituzioni taglierà il nastro inaugurale
Ore 20:15 - Noa in Concerto “Love Medicine” Tour 2015
Venerdì 4 settembre 2015
Ore 20:30 - Uto Ughi e l’Orchestra dei Giovani talenti Italiani
I biglietti si possono acquistare
in prevendita sui circuiti:
www.piemonteticket.it
www.ticketone.it
e ai punti vendita indicati su:
www.piemonteticket.it
Per informazioni:
+39 340 49 85 136
Anfiteatro dell’Anima
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Il nuovo Anfiteatro dell’Anima è stato
ideato e realizzato da Ivan Chiarlo,
presidente dell’Associazione Arturo
Toscanini, e fortemente voluto in
sinergia con la sorella Natascia.
“Abbiamo voluto creare un luogo
spirituale ­- spiegano Ivan e Natascia
Chiarlo -­ dove l’arte, il teatro, la musica,
la danza si coniughino con la natura.‘La
Santità Sconosciuta ­Piemonte Terra
di Santi’, è stata l’esperienza che ci
ha suggerito questo progetto perché il
pubblico che l’ha seguito ci ha fatto capire
che ci sono tante persone che ricercano
questi valori e li apprezzano”.
L’Anfiteatro potrà accogliere oltre
cinquemila spettatori, con duemila posti a
sedere su poltroncine che verrano disposte
sulle gradinate, e i restanti nel prato che si
estende alle loro spalle.
L’opera, realizzata dall’artista
saluzzese Germana Eucalipto, vuole
esprimere il significato del progetto:
un luogo dedicato all’arte, alla musica,
al teatro.
Germana Eucalipto:
Nasce a Sanfront (CN) dove vive e
lavora. L’artista nel suo evolversi artistico
attualmente è passata ad una scultura più
intimistica che maggiormente si confà
alla sua concezione della vita e dell’animo
umano. Attraverso le sue sculture, attraverso
questi corpi dinamici, che nascono uno
dall’altro, si fondono, si liberano, si elevano
o si ripiegano su se stessi, attraverso questi
volti espressivi, inquietanti, enigmatici;
volutamente distanti, lontani, quasi assenti,
cerca di esprimere, di dare vita alle voci
interiori più profonde, nella ricerca di una
nuova dimensione di un nuovo equilibrio,
di un’unità interna assoluta: l’essenza stessa
delle cose, nel suo costante divenire e nelle
sue molteplici trasformazioni. Incontro
alchemico fra materia e spirito dove questi
corpi e questi volti prendono forma e
concretezza tattile per divenire forme
eterne e cosi’ vincere il tempo. Le opere
di Germana Eucalipto sono presenti presso
musei, chiese, e collezioni private e alcune di
esse sono state realizzate con l’antica tecnica
del bucchero risalente al VII secolo a.c.
Contatto: [email protected].
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Noa ha collaborato con numerosi
artisti del mondo arabo, tra cui Khaled
dall’Algeria e Nabil Salameh dal Libano,
ma soprattutto con l’artista israeliano/
palestinese Mira Awad, con il quale ha
rappresentato Israele nel Eurovision
2009, cantando davanti a un pubblico di
milioni in arabo, inglese ed ebraico.
PROGRAMMA:
Giovedì
3 Settembre
2015
La celebre cantante israeliana Noa, si
esibirà all’Anfiteatro dell’Anima
nel concerto inaugurale sulla collina di
Cervere. Nessuna voce meglio di quella
di Noa può esprimere con tanta forza
la spiritualità del luogo ove natura e
cultura si fondono quasi magicamente.
L’atmosfera che permea la “Santità
Sconosciuta - Piemonte Terra
di Santi” si ritrova nell’Anfiteatro
dell’Anima circondato da un panorama
di montagne e colline su cui lo sguardo
spazia a perdita d’occhio.
Strada Salita Mina
Grinzano di Cervere
(CN)
Ore 19:45
Opening Ceremony
Uto Ughi alla presenza delle Istituzioni
taglierà il nastro inaugurale
Ore 20:15
NOA in Concerto
“Love Medicine”Tour 2015
NOA
Lei è la prima cantante/cantautrice
internazionale di Israele, dopo aver
condiviso il palco con star come Sting,
Pat Metheny, Quincy Jones, Stevie
Wonder, Andrea Bocelli e molti altri,
e insieme al suo collaboratore di lunga
data Gil Dor, ha pubblicato più di 15
album che hanno venduto milioni in tutto
il mondo. Noa è stata la prima ebrea a
esibirsi nel Vaticano. Ha scritto testi e
registrato la canzone per il tema di grande
successo per il film premio Oscar “La
vita è bella”. Noa canta in sei lingue,
inoltre ha collaborato con Orchestre
Sinfoniche in tutto il mondo, e si è esibita
nelle sale più prestigiose del mondo, tra
cui la Casa Bianca.
Alle prime luci della sera la celebre
cantante, accompagnata da Gil Dor,
verrà alla chitarra, Adam Ben Ezra,
al basso, e Gadi Seri alla batteria,
presenterà al pubblico il Suo nuovo
lavoro e al tempo stesso ripercorrerà
le canzoni più amate della sua carriera,
fra cui l’indimenticabile interpretazione
della colonna sonora del film “La vita
è bella” di Roberto Benigni e l’”Ave
Maria” che ha cantò davanti a Papa
Giovanni Paolo II.
La Santità sconosciuta - Piemonte
Terra di Santi la sera del 3 settembre
sarà tappa di una serie di concerti di Noa
chiamati “Love medicine tour” che dal
13 luglio scorso la nostra vocalist porta
nelle città italiane e europee.
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NOA
Il suo ultimo album è frutto della
collaborazione di Noa con Gil Dor da
sempre al suo fianco come direttore
musicale e chitarrista. Il lavoro nasce da
quattro lunghi anni di lavorazione: una
pausa creativa in cui Noa e Gil hanno
tradotto in musica tutte le sfumature delle
emozioni e l’energia scaturite da incontri
significativi e luoghi magici. Tra i luoghi
ispiratori c è sicuramente l’Abbazia di
Staffarda che ha visto Noa fantastica
protagonista alcuni anni fa di uno
straordinario concerto per il festival “La
Santità Sconosciuta - Piemonte
Terra di Santi”, primo momento di
un legame artistico e ideale con i fratelli
Natascia e Ivan Chiarlo, direttori della
rassegna dedicata al “Piemonte terra
di Santi”, e realizzata dall’associazione
Arturo Toscanini di Savigliano.
Il concerto del 3 settembre rappresenta
un’occasione unica per ascoltare, in
un contesto così suggestivo, questa
straordinaria interprete, capace di
conquistare anche l’ascoltatore più
esigente con la sua voce angelica e la sua
presenza scenica magnetica.
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PROGRAMMA:
A. Vivaldi
“Le Quattro Stagioni”
Venerdì
4 Settembre
2015
La Primavera
allegro
largo
allegro
L’ Estate
allegro non molto
adagio
presto
Strada Salita Mina
Grinzano di Cervere
(CN)
L’ Autunno
allegro
adagio molto
allegro
Ore 20.30
Uto Ughi e
l’Orchestra dei Giovani
Talenti Italiani
L’ Inverno
allegro non molto
largo
allegro
Da Expo 2015 all’Anfiteatro dell’Anima
Concerto “Le Quattro Stagioni”
di A.Vivaldi
Violino: Silvia Mazzon
Lettura dei sonetti: Uto Ughi
E. Chausson concerto per violino
pianoforte e orchestra d’archi op.21 in re
maggiore
Ingresso libero su prenotazione fino ad
esaurimento posti
Il Maestro Uto Ughi, per
la prima volta, in forma di
lezione-concerto, fornisce
suggerimenti interpretativi
all’Orchestra, declama i
sonetti narrando l’opera
vivaldiana.
1. Decide
2. Sicilienne
3. Grave
4.Tres anime
Violino: Silvia Mazzon
Pianoforte: Alessandro Marino
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Orchestra dei Giovani
Talenti Italiani
Dopo il primo tempo in cui la musica
mima perfettamente il battere dei
denti per il gelo pungente (l’Inverno
fa in questo senso coppia con l’Estate,
entrambi dominati dal tema delle avversità
della natura), il Largo seguente prova
definitivamente la maestria di Vivaldi
nella creazione melodica: sullo sfondo del
ticchettio della pioggia (il pizzicato degli
archi) al violino solista il compositore
un canto di rara bellezza, disteso, caldo,
intenso e grazioso insieme, perfetta
metafora della quiete casalinga e del
tepore del focolare davanti a cui sentirsi al
sicuro.
Ma toni ben più incerti tornano a
dominare l’apertura del terzo tempo: si
cammina sopra il ghiaccio nel perenne
rischio di scivolare; si rallenta il passo,
poi si corre e si cade rovinosamente, di
nuovo si corre e il ghiaccio si rompe. Un
breve accenno di Sirocco illumina
la scena, mite ma ormai lontano
ricordo dell’estate passata; veniamo
poi sorpresi da «tutti i venti in
guerra» che soffiano furiosi, un
turbine che conclude così una delle
sillogi più immaginifiche della
storia della musica occidentale.
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La recente inaugurazione dell’Anfiteatro
dell’Anima sarà l’occasione di un
concerto speciale dell’ Orchestra dei
Giovani Talenti Italiani. L’Orchestra
eseguirà la celebre opera di Antonio
Vivaldi: Le Quattro Stagioni.
abbiamo un patrimonio enorme di talenti,
di giovani in tutti i campi, da valorizzare”.
L’importante è quindi dare nuova vita
alla cultura per i giovani ricordandoci di
valorizzare i beni culturali.
Alcuni di loro sono stati scelti dal
Maestro Riccardo Muti per far parte
dell’Orchestra Cherubini, altri hanno
frequentato l’Accademia del Teatro
Alla Scala di Milano, altri ancora hanno
fatto parte dell’Orchestra Filarmonica
Veneta e dell’Offerta Musicale di
Venezia, dell’Orchestra del Teatro
Olimpico di Vicenza, hanno vinto i
concorsi per far parte dell’Orchestra
Europea Euyo e della Jugend Mahler
Orchester. Provenienti da differenti
Conservatori Italiani e diplomati col
massimo dei voti e la Lode (Milano,
Reggio Emilia, Adria, Trieste), sono
entusiasti di poter contribuire a diffondere
il loro linguaggio musicale ai propri
coetanei, talvolta purtroppo così estranei
alla musica classica.
Il coinvolgimento di questi artisti
talentuosi implica altresì la valenza sociale
dell’iniziativa fornendo loro una chance
di dimostrare la propria bravura frutto di
passione, sacrificio e applicazione costante.
Implicitamente si può enucleare anche
una denuncia della grave situazione in cui
verte la cultura italiana, anche e soprattutto
musicale che tarpa le ali a ragazzi di
conclamata bravura.
Questa formazione è frutto di un’attenta
selezione di giovani, meravigliosi musicisti,
(dai 17 ai 24 anni) selezionati e formati dai
fratelli Chiarlo per un concerto svoltosi
nel giugno scorso a Expo 2015.
A Expo 2015 si è avuta la conferma
della bontà dell’iniziativa, in quanto
questi giovani hanno meritato il plauso
incondizionato del pubblico e del Ministro
dei beni culturali Dario Franceschini.
Questo Concerto è anche, come già
largamente discusso, un’opera sociale
molto importante per sostenere la cultura
italiana e per poter contribuire a rilanciare
il nostro Paese, partendo proprio dai
giovani, nostro presente e futuro, ricchezza
inestimabile e giovani talenti di cui l’Italia
è ricca. Sponsorizzare e promuovere questi
giovani, dando loro occasioni di visibilità,
è importante per sostenerli premiando
la loro tenacia e costante applicazione ed
è inoltre fondamentale per tenere alto il
livello artistico-culturale italiano.
Ed è stato proprio il Ministro dei Beni
e delle Attività Culturali e del Turismo
che a fine concerto, ha messo in evidenza
un concetto di vitale importanza per la
salvaguardia delle prossime generazioni
di artisti, sostenendo che “Finora abbiamo
pensato, sbagliando, che il compito del
dipartimento dei Beni Culturali fosse di
conservare il nostro straordinario passato. Invece
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“LE QUATTRO
STAGIONI”
di Antonio
Vivaldi
Tra le composizioni più celebri di sempre,
i quattro concerti soprannominati le
Stagioni di Antonio Vivaldi apparvero,
fin dalla pubblicazione a stampa per i tipi
di Le Cène (Amsterdam, 1725) una delle
antologie strumentali più sorprendenti e
significative dell’autore veneziano.
Destinate a fortuna ben viva in pressoché
ogni tipo di pubblico ancora oggi, le
Stagioni costituiscono la vera e propria
pietra di paragone di una tradizione
musicale che, proseguendo sino alla
Sinfonia delle Alpi (1915) di Richard
Strauss, gioca con la Wunderkammer
di stili, forme, ritmi e strumentazioni
possibili per illustrare il ‘programma’,
ossia la traccia – narrativa o, come nel
caso di Vivaldi, descrittiva – da cui il
compositore trae le mosse per forgiare la
propria opera creativa.
Prima della musica vi è dunque un
programma, un intento originale e di
fondo: nel nostro caso si tratta dei celebri
quattro sonetti che, nella totalità del
corpus a stampa e manoscritto superstite,
sono tramandati dalla sola citata prima
edizione del 1725; oltre a questi, di
per sé apparentemente sufficienti a
descrivere per immagini le peculiarità
metereologiche e umane di ciascuna
stagione dell’anno, Vivaldi si curò quasi
sempre di inserire i singoli versi uniti
a ‘rubriche’ aggiuntive (il canto degli
uccelli, gli Zeffiretti, i lampi e tuoni
e il cane che grida della Primavera; il
pianto del villanello, mosche e mosconi,
tuona e fulmina il ciel nell’Estate; e così
via) anche direttamente in partitura,
collegando così direttamente il concetto
da ‘affrescare’ in musica e la sua diretta
manifestazione sonora, e di fatto
obbligando l’esecutore ad uno sforzo
imitativo più chiaro e consapevole.
Nonostante recenti acquisizioni
musicologiche sembrino identificare
nei quattro sonetti un tentativo
(benché riuscitissimo) di descrivere a
posteriori la partitura vivaldiana, ci sono
altrettante prove che dimostrano come
Vivaldi avesse già in mente un preciso
e dettagliato programma fin dalle fasi
antecedenti a quella compositiva, non
fosse altro per il fatto che in nessun altro
suo concerto ‘descrittivo’ (La tempesta
di mare, Il gardellino, La caccia) egli
ha adoperato un ventaglio così vario e
strutturato di onomatopee ed escamotages
imitativi.
Brillanti, coloratissime, lussureggianti,
l’infinita gamma di sfumature e di
possibilità interpretative offerte dalle
Stagioni fu a lungo fonte di ispirazione
stilistica e formale per i compositori
successivi: si pensi al ciclo di cantate
Die Tageszeiten di Telemann, il
quale adotta la struttura quadripartita
per descrivere i quattro momenti
fondamentali della giornata (mattino,
pomeriggio, sera, notte).
17
Ma i quattro concerti costituirono anche
una vera e propria miniera a cui lo stesso
Vivaldi attinse più volte in seguito, citando
se stesso e contribuendo definitivamente
alla fortuna simbolico-evocativa, quasi
da paradigma iconografico, delle ‘figure’
musicali da lui create: il celebre ritornello
iniziale della Primavera, ad esempio,
compare pressoché intatto anche nelle
opere teatrali Dorilla in Tempe e
Giustino (nel primo caso direttamente
associato alla celebrazione della stagion
novella, nel secondo al fine di evocare il
carattere rustico della scena).
di ogni stagione, dalla pesante calura estiva
popolata di fastidiosi mosconi alle luminose
feste autunnali ebbri di vino, dall’ostilità
degli elementi invernali (seppur nel tepore
del focolare) al promesso rinnovo della vita
in primavera.
Concerto “La primavera”
per violino principale, due violini, viola e basso,
da Il cimento dell’armonia e dell’inventione
op. VIII n. 1, RV 269
Mutevoli come il tempo atmosferico,
sintetiche e dalle proporzioni perfette
eppure libere nella struttura e nella durata
dei vari episodi, le Stagioni hanno come
assoluto protagonista «il ritmo perpetuo
e circolare della natura» (C. Fertonani,
La musica strumentale di Antonio
Vivaldi): «come nei paesaggi e nelle vedute
della tradizione pittorica veneta [...] l’umanità
resta sullo sfondo identificandosi in sagome
indistinte, o comunque appare immersa nella
realtà atmosferica e sottoposta all’arbitrio
incontrollabile delle leggi naturali» (ibidem).
Fra i ‘comprimari’ - presenti più volte
all’interno dei quattro concerti – vi sono
la tempesta (la quale si profila all’orizzonte
nella Primavera, e diviene il fil rouge di
Estate e Inverno), lo spirare di venti diversi
(Zeffiro dolce, Sirocco, Borea e tutti i
venti in guerra), il sonno, la rustica festa di
campagna, il canto degli uccelli; ma è una
gioia lasciare all’ascoltatore lo spazio per
riconoscere ed indovinare autonomamente
le peculiarità visive, estetiche e sinestetiche
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Giunt’ è la primavera, e festosetti
La salutan gl’augei con lieto canto,
E i fonti allo spirar de’ Zeffiretti
Con dolce mormorio scorrono intanto.
Vengon’ coprendo l’aer di nero ammanto
e Lampi, e tuoni ad annuntiarla eletti
indi tacendo questi, gl’augelletti
tornan’ di nuovo al lor canoro incanto:
e quindi sul fiorito ameno prato
al caro mormorio di fronde e piante
dorme ‘l caprar col fido can’ à lato.
Di pastoral Zampogna al suon festante
danzan ninfe e pastor nel tetto amato
di primavera all’apparir brillante.
Forse il movimento più celebre dell’intera
silloge, la Primavera si apre con lo slancio
ritmico tipico della danza e una semplicità
solare e festosa; solo poche misure e
l’ascoltatore viene ben presto attorniato da
una moltitudine di uccelli, i cui continui
melodiosi richiami sono magistralmente
plasmati in partitura coinvolgendo i soli tre
violini. Il dolce mormorio degli zefiri lascia
Concerto “L’estate”
poi il posto alle nubi lontane cariche di
pioggia, a tratti scosse da tuoni e lampi; il
ritorno degli augelletti prima e del brioso
ritornello iniziale poi segna la chiusura –
simmetrica – del primo movimento.
per violino principale, due violini, viola e basso,
da Il cimento dell’armonia e dell’inventione
op. VIII n. 2, RV 315
Sotto dura stagion dal sole accesa
langue l’uom, langue ‘l gregge ed arde il pino;
scioglie il cucco la voce, e tosto intesa
canta la tortorella e ‘l gardellino.
«E quindi sul fiorito ameno prato / al
caro mormorio di fronde e piante /
dorme ‘l caprar col fido can’ à lato»:
il secondo movimento è una vera e
propria veduta campestre, un delicato
affresco in cui Vivaldi rinuncia alla
giustapposizione ‘orizzontale’ di episodi
fra loro contrastanti a favore della
rappresentazione simultanea di capraro
assopito (violino solo), mormorio delle
fronde (violini) e cane che grida (viola);
e il ricordo non può non andare al
cinquecentesco Contraponto bestiale alla
mente di Adriano Banchieri, in cui un
cane, un cucù, un gatto e un chiurlo si
divertono, con i propri versi caratteristici,
a intrecciare un contrappunto polifonico.
Infine, in linea con la scena anche
l’organico viene alleggerito, escludendo
violoncelli e bassi e rimanendo perciò
nella fascia sonora più acuta.
Zefiro dolce spira, ma contesa
muove Borea improvviso al suo vicino;
e piange il pastorel, perché sospesa
teme fiera borasca, e ‘l suo destino.
Toglie alle membra lasse il suo riposo
il timore de’ lampi, e tuoni fieri,
e de mosche e mossoni il stuol furioso.
Ah, che pur troppo i suoi timor son veri!
Tuona e fulmina il Ciel, e grandioso
tronca il capo alle spiche e a’ grani alteri.
L’Estate condivide con l’Inverno un
carattere ambiguo, doppio, decisamente
pervaso da tinte ‘negative’: l’uomo è in
totale balia di una natura matrigna e a
tratti violenta («Tuona e fulmina il Ciel,
e grandioso tronca il capo alle spiche
e a’ grani alteri», in chiusura del terzo
movimento), infastidito dall’afosa calura
popolata da mosconi (secondo tempo), e
solo in parte rinfrancato dallo spirare di
Zefiro, episodio brevissimo che ben presto
cede il passo alla furia dei venti.
Il pianto del villanello (primo tempo) è
abilmente costruito lasciando protagonisti
il violino solista ed il basso, impegnato
L’imitazione della pastoral zampogna
domina poi il terzo tempo: ninfe e pastori
danzano leggiadri, non senza qualche
passo ardito e soprattutto senza togliere
alla scena il carattere rustico, autentico e
quasi popolare, più che idillico o bucolico,
immediatamente evocato dai disegni
melodici dei violini al di sopra di note
lunghe di bordone.
19
in dolenti scale cromatiche che, sfruttando
la condotta armonica incerta e in perenne
mutamento, perfettamente illustrano
acusticamente i timori immediati e profondi
del giovane («e piange il pastorel, perché
sospesa teme fiera borasca, e ‘l suo destino»).
tempo (corrispondente in toto alla seconda
quartina del sonetto) è un vero capolavoro
di trascoloramenti armonici, sovrapposizioni
di note tenute e sapiente gestione della
dissonanza.
La memoria corre ad altre pagine intense
della produzione vivaldiana (si pensi
all’incipit del Magnificat, o all’Et in terra
pax dal celeberrimo Gloria RV 589), le quali
condividono il clima sospeso e mai statico,
incerto e tuttavia a tratti appagante, austero
ma ipnotico di questo movimento; una
didascalia aggiuntiva, stampata in partitura,
chiarisce: si tratta di «ubriachi dormienti»,
letteralmente avvolti in un’incoscienza
dominata da visioni e sogni inquieti.
Concerto “L’autunno”
per violino principale, due violini, viola e basso,
da Il cimento dell’armonia e dell’inventione
op. VIII n. 3, RV 293
Celebra il Vilanel con balli e Canti
del felice raccolto il bel piacere,
e del liquor di Bacco accesi, tanti
finiscono col Sonno il lor godere.
Fa’ ch’ogn’uno tralasci e balli e canti
l’aria che temperata dà piacere,
e la stagion, ch’ invita tanti e tanti
d’un dolcissimo sonno al bel godere.
Concerto “L’inverno”
per violino principale, due violini, viola e basso,
da Il cimento dell’armonia e dell’inventione
op. VIII n. 4, RV 297
I cacciator alla nov’alba à caccia
con corni, schioppi, e cani escono fuore;
fugge la belva e Seguono la traccia;
Agghiacciato tremar tra nevi algenti
al severo spirar d’orrido vento,
correr battendo i piedi ogni momento;
e pel soverchio gel batter i denti;
già sbigottita, e lassa al gran rumore
de’ Schioppi e cani, ferita minaccia
languida di fuggir, ma oppressa muore.
Passar al foco i dì quieti e contenti
mentre la pioggia fuor bagna ben cento;
camminar sopra ‘l ghiaccio e a passo lento
per timor di cader girsene intenti;
Ricchissimo di idee e immagini sonore è
l’Autunno: se il primo tempo (omesso nel
presente concerto insieme al terzo, dedicato
al tema della caccia) presenta una vivace
imitazione delle feste campestri dei giorni
di vendemmia, dell’ubriaco che prima
non si regge in piedi e che infine cade in
un profondo sonno mentre sullo sfondo
la festa continua imperterrita, il secondo
gir forte sdrucciolar, cader a terra;
di nuovo ir sopra ‘l ghiaccio e correr forte
sin ch’il ghiaccio si rompe, e si disserra;
sentir uscir dalle ferrate porte
Scirocco, Borea, e tutti i venti in guerra:
quest’è ‘l verno, ma tal, che gioia apporte.
20
Silvia Mazzon
“L’impeto del pianista, nel suo slancio sfrenato ma
sostenuto da non comuni capacità [...] certamente
s’incide nella memoria” - Sara Patera (Giornale di
Ha iniziato i suoi studi musicali a quattro anni
sotto la guida della Prof. F. Pellegrinotti. A nove
anni è stata la più giovane violinista ammessa ai
corsi di perfezionamento presso l’Accademia di
Santa Cecilia di Portogruaro tenuti dai maestri
P. Vernikov, M. Vaitsner, I. Volochine. Dal 1999
al 2008 ha studiato anche alla Scuola di Musica
di Fiesole con I. Grubert, A. Vinnitsky e O.
Semchuk e nel 2006 ha conseguito con massimo
dei voti e lode il Diploma Accademico di Secondo
Livello presso il conservatorio di Adria studiando
coi Prof. A. Simoncini e C. Nonnato.
Sicilia - lunedì 28 novembre 2011)
Alessandro Marino ha conseguito il diploma di
alto perfezionamento rilasciato dall’Accademia
Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro”
di Imola, sotto la guida del M° Piero Rattalino.
Nel 2014 ha debuttato nella Sala Verdi del
Conservatorio di Milano per la prestigiosa
stagione della Società dei Concerti di Milano.
Nel 2013 si è esibito nella Cappella Paolina del
Quirinale in un concerto registrato e trasmesso in
diretta su Rai Radio3. Suona regolarmente come
solista, con orchestra per importanti associazioni
e festival in tutt’Italia tra cui si ricordano Festival
MiTo a Milano e Torino, Accademia Filarmonica
Romana, Festival Verdi 2009 al Teatro Regio di
Parma, Maggio Musicale Fiorentino, Festival
Brescia e Bergamo 2011, Sala Accademica del
Conservatorio S. Cecilia di Roma, Associazione
Amici della Musica di Palermo al Teatro
Politeama, Camerata Musicale Barese, Orchestra
Magna Grecia (direttore M° L. Piovano),
Camerata Musicale Salentina, Amici della Musica
di Padova, Roma Tre Orchestra, Teatro Comunale
di Bologna.
Ha ottenuto, inoltre, nel 2013 il titolo di
Master Elective col massimo dei voti sotto la
guida del M’ I. Grubert al Conservatorium
Van Amsterdam. Si è esibita in molte rassegne
musicali e festivals nazionali ed internazionali ed
ha vinto premi prestigiosi in concorsi solistici e
cameristici tra i quali il Concorso Internazionale
di Stresa, la rassegna e il concorso di Vittorio
Veneto, la Società Umanitaria di Milano, i
concorsi cameristici internazionali Rovere
d’Oro, Arezzo, Luigi Nono, Hyperion, Gaetano
Zinetti, Salieri-Zinetti, Rospigliosi e Val Tidone.
Ha suonato in formazioni cameristiche con
grandi musicisti tra cui E. Dindo, F. Manara, E.
Segre, C. Piastra, G. Bertagnin e A. Specchi.
Si dedica anche all’esecuzione del repertorio
contemporaneo e futurista collaborando coi
compositori M. Pagotto, col quale ha inciso il
cd “Dove dimora la luce”, D. Lombardi e C.
Ambrosini. Nel 2014 ha inciso per Naxos la
sonata per violino e piano del pianista, pedagogo
e compositore di Rijeka Ivo Macek (1914-2014)
realizzato in prima assoluta nel centenario della
sua nascita. Fa parte dei Filarmonici di Roma
di Uto Ughi, dei Solisti dell’ Opera Italiana e
dei Solisti di Pavia di Enrico Dindo e insegna al
Pareggiato “A. Peri” di Reggio Emilia.
Svolge inoltre un’intensa attività concertistica
all’estero, in particolare in Spagna, nei Paesi Bassi
e in Francia. Nel 2009 è ospite e si esibisce in una
puntata in diretta televisiva del più seguito talkshow dei Paesi Bassi, il Pauw&Witteman Show.
Il canale Sky Classica HD, in collaborazione
con l’Accademia del Teatro alla Scala, nel 2014
gli ha inoltre dedicato una puntata dello show
documentario “Talenti!”. Ha conseguito il
diploma col massimo dei voti, la lode e la dignità
d’incisione presso il Conservatorio A. Scontrino
di Trapani, sotto la guida di Salvatore Spanò e
nel 2009 il diploma di laurea di II livello presso
il Conservatorio B. Maderna di Cesena, con la
votazione di 110 e lode. Ha partecipato a diversi
master di perfezionamento con importanti
maestri, tra cui F. Scala, R. Levin, L. Richaud,
Z. Kocsis,Y. Jun, W. Wojtal, Vo. Ashkenazy.
Attualmente è docente presso l’Istituto Superiore
di Studi Musicali “Achille Peri” di Reggio Emilia,
la scuola di musica Ottavanota a Milano e
l’Imola Piano Academy “Talent development Eindhoven”.
Alessandro Marino
“[...] un pubblico numerosissimo che non ha potuto non
apprezzare le straordinarie qualità del solista 24enne
[...], occorrono doti non comuni di scatto felino, grande
velocità digitale e coraggio per cimentarsi in maratone
da gran virtuoso. Alessandro Marino, in questo terreno,
ci pare già a suo agio [...]” - Livio Costarella (La
Gazzetta del mezzogiorno - venerdì 21 ottobre 2011).
21
principali Festivals con le più rinomate
orchestre sinfoniche tra cui quella del
Concertgebouw di Amsterdam, la
Boston Symphony Orchestra, la
Philadelphia Orchestra, la New
York Philharmonic, la Washington
Symphony Orchestra e molte
altre, sotto la direzione di maestri
quali: Barbirolli, Bychkov, Celibidache,
Cluytens, Chung, Ceccato, Colon, Davis,
Fruhbeck de Burgos, Gatti, Gergiev,
Giulini, Kondrascin, Jansons, Leitner, Lu
Jia, Inbal, Maazel, Masur, Mehta, Nagano,
Penderecki, Pretre, Rostropovich,
Sanderlin, Sargent, Sawallisch, Sinopoli,
Slatkin, Spivakov, Temirkanov.
PROGRAMMA:
Mercoledì
16 Settembre
2015
Abbazia di Staffarda – Revello (CN)
Ore 21.00
Uto Ughi - Violino
Bruno Canino - Pianoforte
Programma: Pezzi emblematici della grande
tradizione violinistica
Uto Ughi non limita i suoi interessi alla
sola musica, ma è in prima linea nella
vita sociale del Paese e il suo impegno
è volto soprattutto alla salvaguardia del
patrimonio artistico nazionale.
Ingresso libero su prenotazione fino ad
esaurimento posti
UTO UGHI
Erede della tradizione che ha visto nascere
e fiorire in Italia le prime grandi scuole
violinistiche. Uto Ughi ha mostrato
uno straordinario talento fin dalla prima
infanzia: all’età di sette anni si è esibito
per la prima volta in pubblico eseguendo
la Ciaccona dalla Partita n° 2 di
Bach ed alcuni Capricci di Paganini.
Ha eseguito gli studi sotto la guida di
George Enescu, già maestro di Yehudi
Menuhin. Quando era solo dodicen¬ne
e la critica scriveva: “Uto Ughi deve
considerarsi un concertista artisticamente
e tecnicamente maturo”.
In quest’ottica ha fondato il festival
“Omaggio a Venezia”, al fine di
segnalare e raccogliere fondi per il
restauro dei monumenti storici della
città lagunare. Conclusa quell’esperienza,
il festival “Omaggio a Roma” (dal
1999 al 2002) ne raccoglie l’ideale
eredità di impegno fattivo, mirando
alla diffusione del grande patrimonio
musicale internazionale; concerti
aperti gratuitamente al pubblico ed alla
valorizzazione dei giovani talenti formatisi
nei conservatori italiani.
Tali ideali sono stati ripresi nel 2003 e
attualmente portati avanti dal festival
“Uto Ughi per Roma” di cui Ughi è
ideatore, fondatore e direttore artistico.
Ha iniziato le sue grandi tournèes
europee esibendosi nelle più importanti
capitali europee. Da allora la sua
carriera non ha conosciuto soste. Ha
suonato infatti in tutto il mondo, nei
22
Uto Ughi
Recentemente la Presidenza del Consiglio
dei Ministri lo ha nominato Presidente
della Commissione incaricata di studiare
una campagna di comunicazione a favore
della diffusione della musica classica
presso il pubblico giovanile.
Intensa è la sua attività discografica con
la BMG Ricordi S.p.A- per la quale ha
registrato: i Concerti di Be¬ethoven
e Brahms con Sawallisch, il Concerto
di Cajkovskij con Kurt Sanderling,
Mendelssohn e Bruch con Prêtre, alcune
Sonate di Beethoven con Sawallisch al
pianoforte, l’integrale dei Concerti di
Mozart, Viotti, Vivaldi, “Le Quattro
Stagioni”, tre Concerti di Paganini
nell’edizione inedita di direttore–solista, il
Concerto di Dvorak con Leonard Slatkin
e la Philarmonia Orchestra di Londra; le
Sonate e Partite di Bach per violino solo.
Il 4 settembre 1997 il Presidente della
Repubblica gli ha conferito l’onorificenza
di Cavaliere di Gran Croce per i suoi
meriti artistici.
Nell’Aprile 2002 gli è stata assegnata la
Laurea Honoris Causa in Scienza
delle Comunicazioni.
23
Ultime incisioni sono: “Il Trillo del
diavolo” (disco “live” dei più importanti
pezzi virtuosistici per violino); il Concerto
di Schumann diretto dal M° Sawallish
con la Bayerischer Rundfunk; i
Concerti di Vivaldi con i Filarmonici
di Roma; la Sinfonia Spagnola di Lalo
con l’Orchestra RAI di Torino e de
Burgos; l’incisione discografica per Sony
Classical, nel 2013, dal titolo “Violino
Romantico”, una raccolta di pezzi
emblematici del Romanticismo sul violino,
con la partecipazione dell’Orchestra da
Camera I Filarmonici di Roma.
Europea (luglio - dicembre 2014) e della
Giornata Internazionale della Musica
(1 ottobre 1975), l’Ambasciata della
Repubblica Italiana in Romania,
insieme all’Associazione Musica, Arte
e Cultura e alla Filarmonica George
Enescu, hanno organizzato un concerto
del Maestro presso l’ateneo Romeno di
Bucarest. In quella stessa occasione è stata
conferita al M° Ughi una seconda Laurea
Honoris Causa, dall’Ambasciatore di
Bucarest, dando all’iniziativa un forte
carattere culturale, oltre che politico legato
alla presidenza italiana del semestre dell’UE.
Altro evento di particolare rilievo è la
pubblicazione del libro “Quel Diavolo di
un Trillo - note della mia vita”, avvenuta
nel 2013, edito da Einaudi: la storia di una
vita incredibile, interamente dedicata alla
musica.
Nel mese di febbraio è stato invitato dal
Sistema venezuelano del Maestro
Abreu per commemorare il Maestro
Claudio Abbado nel primo anniversario
della sua morte.
Uto Ughi suona con un violino Guarneri
del Gesù del 1744, che possiede un suono
caldo dal timbro scuro ed è forse uno dei
più bei “Guarneri” esistenti, e con uno
Stradivari del 1701 denominato “Kreutzer”
perché appartenuto all’omonimo violinista
a cui Beethoven aveva dedicato la famosa
Sonata.
Nel 2014 due sono stati gli eventi di maggior
prestigio che hanno visto coinvolto il M°
Ughi nel progetto europeo “all’insegna di
ciò’ che può unire e non dividere”: nel luglio
ha tenuto un concerto al Teatro Bolshoi
di Mosca, in occasione dell’apertura del
semestre italiano in Europa; l’1 ottobre
poi, in occasione della Presidenza
italiana del Consiglio dell’Unione
24
BRUNO CANINO
Ha studiato pianoforte e composizione al
Conservatorio di Milano, dove ha poi
insegnato per 24 anni pianoforte principale.
Come solista e pianista da camera ha suonato
nelle principali sale da concerto e festival
europei, in America, Australia, Giappone,
Cina. Da 40 anni suona in Duo pianistico
con Antonio Ballista e, da quasi 30 ,
fa parte del Trio di Milano. Collabora
con illustri strumentisti come Accardo,
Harrell, Ughi, Viktoria Mullova,
Perlman. E’ stato per alcuni anni direttore
artistico della società di concerti Giovine
Orchestra Genovese e, in seguito,
per la stagione autunnale del Campus
Internazionale di Musica di Latina.
Bruno Canino
Attualmente è direttore della sezione
Musica della Biennale di Venezia.
Numerose le sue registrazioni
discografiche: fra le più recenti le
Variazioni Goldberg di Bach,
l’integrale pianistica di Casella ed
ha iniziato quella di Debussy per la
Stradivarius di cui é uscito il primo
disco. Tiene un corso di perfezionamento
per pianoforte e musica da camera del
Novecento al Conservatorio di
Berna. Ha pubblicato un libro intitolato
Vademecum del pianista da camera edito
da Passigli.
Si è molto dedicato alla musica
contemporanea, lavorando fra gli altri
con Pierre Boulez, Luciano Berio,
Karl-Heinz Stockhausen, György
Ligeti, Bruno Maderna, Luigi
Nono, Sylvano Bussotti e altri di cui
ha presentato spesso le opere in prima
esecuzione.
25
giovani musicisti selezionati partecipanti
alla Masterclass.
PROGRAMMA:
Con la proposta “Masterclass a porte
aperte” si vuole promuovere un incontro
basato sull’ascolto della musica orientato a
soddisfare le curiosità del giovane uditorio
tramite dialoghi e scambi di opinione
tra Maestro e studenti, al fine di creare
un’atmosfera favorevole allo sviluppo
della sensibilità e della comunicazione
dell’idea musicale. Obiettivo di questo
processo creare tra gli esecutori e il
giovane pubblico una sinergia diretta
tramite l’utilizzo della parola.
Giovedì
17 Settembre
2015
Salone delle Grottesche
Castello della Manta (CN)
Dalle ore 10.00
alle ore 19.00
Masterclass di alto
perfezionamento in violino
Docente: Uto Ughi
MASTERCLASS DI ALTO
PERFEZIONMENTO IN VIOLINO
Giovedì 17 settembre dalle ore 10:00 alle ore 19:00 L’Associazione Toscanini in collaborazione con il FAI (Fondo
Ambiente Italiano) e il Comune di
Manta, propone presso il Castello
della Manta, gli incontri “Masterclass
a Porte Aperte” rivolti a tutti i giovani
delle scuole di ogni ordine e grado
(Elementari, Medie, Superiori, Università
e Conservatori). Tali incontri prevedono la
partecipazione attiva dei ragazzi durante la
Masterclass di alto perfezionamento
in violino che si terrà nel “Salone
delle Grottesche” del Castello della
Manta (Cn). Al termine delle lezioni
sarà riservato uno spazio nel quale
instaurare un dialogo aperto tra gli uditori
e il Maestro Uto Ughi insieme ai
26
Sempre nell’ambito dell’esperienza
divulgativa e dell’attenzione ai giovani
si ricorda la lezione - concerto tenuta lo
scorso sabato 5 aprile al Teatro San Carlo
di Napoli dove la narrazione si è alternata
all’esecuzione di importanti pezzi del
repertorio violinistico come: Preludio
e Allegro nello stile di Pugnani
- Kreisler, Sonata per violino e
pianoforte n.5 op. 24 “La Primavera”
di Beethoven, la Polonaise n.1 in re
maggiore e lo Scherzo tarantella di
Wieniawsky.
Scopo di questi incontri è quello di
trasmettere l’amore, la sensibilità
verso la musica e la cultura nelle
nuove generazioni mediante una
conversazione aperta tra i ragazzi e
gli artisti che aderiscono a questo
progetto. A fine dell’esperienza si
auspica possano scaturire ed emergere nei
partecipanti suggestioni, approfondimenti,
aspetti emozionali e valoriali sconosciuti
o dimenticati, attraverso l’universale
linguaggio della musica.
Uto Ughi
Il programma di “La Santità
Sconosciuta - Piemonte Terra di
Santi”, manifestazione organizzata
dall’”Associazione Culturale Arturo
Toscanini di Savigliano”, anche
quest’anno si arricchisce della sezione
dedicata alla letteratura.
Eminenti esperti terranno conferenze sui
temi che hanno segnato la riflessione della
società contemporanea.
Un importante programma collaterale
che tocca la narrazione, il dibattito, la
precarietà di sentimenti e la religiosità.
27
BRASS EXPRESS
Trombe: Marco Braito, Ercole Ceretta
Corno: Valerio Maini
Trombone: Joe Burnam
Tuba: Daryl Smith
PROGRAMMA:
Venerdì
18 Settembre
2015
Il quintetto d’ottoni “Brass Express” si
è formato all’interno della Orchestra
Sinfonica Nazionale della RAI.
È composto da strumentisti di grande
talento e fama internazionale e si propone
come obiettivo quello di far conoscere
ed apprezzare le possibilità tecniche ed
espressive degli strumenti di ottone,
sfruttando al massimo e talvolta in modo
fantasioso la versatilità e la potenzialità dei
singoli strumenti.
Castello degli Acaja
Piazza Castello – Fossano (CN)
Ore 21.00
Quintetto degli ottoni
dell’Orchestra Sinfonica
della RAI
Il gruppo si propone con un repertorio
molto ampio e un percorso che pertanto
dalle antiche armonie di Giovanni
Gabrieli e passando attraverso il
contrappunto di Bach, giunge alla musica
tradizionale italiana, inglese, messicana
fino al grande jazz di Duke Ellington
e Glenn Miller, con alcune sorprese
accattivanti dovute agli arrangiamenti
originali.
Ingresso libero su prenotazione fino ad
esaurimento posti
Proseguendo nella Rassegna della
“Santità Sconosciuta - Piemonte
Terra di Santi” è da molti anni un
graditissimo appuntamento fisso molto
apprezzato dal pubblico e dalla critica
l’esibizione del Quintetto di ottoni
dell’Orchestra Sinfonica Nazionale
della RAI di Torino.
Il quintetto “Brass Express” ha al suo
attivo numerosi concerti in tutto il
mondo, accolti da un pieno successo
di pubblico e favorevoli critiche da
parte della stampa e integra la propria
attività concentristica con registrazioni
e proficue collaborazioni con varie case
discografiche, unendosi sovente a solisti
d’eccezione.
Il concerto si terrà il giorno venerdi 18
settembre alle ore 21,00 a Fossano presso
il cortile del Castello degli Acaja (Piazza
Castello).
La Piazza del Castello di Fossano
rappresenta uno splendido palcoscenico
naturale attiguo alla fortificazione datata
1314.
28
Brass Express
Nelle precedenti edizioni sono stati
con noi Paolo Mieli, Pierangelo
Buttafuoco, Emilio Casalini,
Andrea De Carlo, Gian Antonio
Stella, Vittorio Sgarbi, Gian Mario
Ricciardi, Paola Gasman, Alessandro
Preziosi, Giancarlo Giannini,
Roberto Vecchioni, Marco Aime,
Raffaele Morelli e molti altri ancora.
PROGRAMMA:
Dal 1 al 30
Novembre 2015
Rassegna letteraria
“Oltre la musica... le parole”
Torna anche quest’anno la sezione
dedicata alla letteratura, per un
importante programma collaterale
che tocca la narrazione, il dibattito, la
precarietà di sentimenti e la religiosità.
Eminenti esperti e illustri personaggi
del mondo dello spettacolo terranno
conferenze sui temi che hanno segnato la
riflessione della società contemporanea.
29
30
Via Casalis Lingua, 15
Savigliano (CN)
Ivan Chiarlo
Natascia Chiarlo
Presidente
[email protected]
+39 347 48 10 765
Vice Presidente
Assistente Artistico Maestro Uto Ughi:
[email protected]
+39 347 80 72 022
www.associazionetoscanini.it
I biglietti si possono acquistare
in prevendita sui circuiti:
www.piemonteticket.it
www.ticketone.it
e ai punti vendita indicati su:
www.piemonteticket.it
Per informazioni agli eventi gratuiti:
+39 340 49 85 136
Anfiteatro dell’Anima
Associazione Arturo Toscanini
@AssToscanini
31
PIEMONTE TERRA DI SANTI
Il decennale e l’Anfiteatro dell’Anima
32