ALLENAMENTO MUSCOLARE RESPIRATORIO G. Miracco Berlingieri (NA) Nei pazienti affetti da BPCO, la forza e la resistenza dei muscoli respiratori risultano ridotti. Le cause sono: l’aumento del lavoro respiratorio dovuto ad iperinflazione, disturbi elettrolitici, ipossiemia, ipercapnia ed acidosi, scarsa nutrizione e generale decondizionamento, trattamento steroideo prolungato, malattie neuromuscolari. Possiamo distinguere la componente muscolare della pompa ventilatoria in componete inspiratoria e componente espiratoria. L’inspirazione, a differenza dell’espirazione è un evento attivo in cui intervengono muscoli inspiratori principali ed accessori. I muscoli inspiratori principali sono: Intercostali esterni, Intercartilaginei parasternali ed il Diaframma. I muscoli inspiratori accessori sono: lo sternocleidomastoideo e gli Scaleni anteriore,medio e posteriore che intervengono ad alti livelli di ventilazione. I muscoli espiratori sono: gli Intercostali interni, il M. Addominale e Retto dell’addome, Obliquo esterno, Obliquo interno dell’addome e trasverso dell’addome; essi intervengono solo nel respiro attivo, dato che durante il respiro regolare l’espirazione è provocata dalla sola retrazione passiva del polmone. Il razionale dell’allenamento muscolare respiratorio è che migliorando l’endurance dei M.R., migliora la ventilazione e quindi si riduce l’ipercapnia e si tollera un maggiore livello di esercizio fisico; inoltre migliorando la coordinazione muscolare, abbiamo una migliore ventilazione alveolare ed una riduzione del lavoro respiratorio e chiaramente, migliorando l’allenamento muscolare, una tosse più efficace. Le modalità di questo tipo di allenamento sono la iperventilazione isocapnica ( di difficile realizzazione nella pratica clinica) (1) e la respirazione contro resistenze aggiunte al respiro (2). Fino al 1997 i risultati di studi effettuati circa i benefici del training dei muscoli respiratori, risultavano contraddittori (3), pertanto le linee guida adottate dall’ACCP/AACVPR ponevano l’allenamento muscolare respiratorio con una evidenza scientifica di tipo B, essendo supportata questo tipo di classificazione, da un lavoro scientifico di I livello e cinque lavori di II livello. Una meta-analisi su questo tipo di allenamento ha sopratutto evidenziato che in generale si usavano intensità insufficienti per evocare una risposta (3). Anche se un effetto fisiopatologico specifico fosse già stato riportato (4) le raccomandazioni erano di non usare questo tipo di allenamento in pazienti con fibre muscolari danneggiate o in adattamento fisiologico come nell’iperinsufflazione (5). L’indicazione principale di questo tipo di esercizio era di preparazione ad interventi di chirurgia o nella tetraplegia (6,7). Non sussiste evidenza di efficacia nelle malattie neuromuscolari e miopatie (8)La riconosciuta evidenza che un training ad alte resistenze è più efficace per stimolare l’adattamento fisiologico nei muscoli scheletrici (9,10) ha portato alcuni autori ad indagare sulla modifica di tempi e modi di somministrazione dei specifici programmi di training dei muscoli respiratori. Le successive evidenze scientifiche (1997-2006 ) emerse, valutando sia solo il training dei muscoli respiratori rispetto a controllo; sia il training muscolare respiratorio nell’ambito di un programma generale di riabilitazione rispetto a controllo, hanno fatto passare l’allenamento muscolare respiratorio dal grado di raccomandazione B al grado A. (11-16) Sanchez Riera et al, hanno studiato 20 soggetti divisi in due gruppi: il gruppo A cui veniva somministrato il training muscolare respiratorio ed il gruppo B di controllo, trovando significativi miglioramenti in MIP, capacità di esercizio, dispnea, qualità della vita e nessuna modifica in consumo di V’O2 e V’E(11) Weiner et al, su 82 soggetti, divisi in gruppo A che effettuava il training, e gruppo B di controllo( che effettuava un training placebo), hanno trovato miglioramenti significativi sia nella forza muscolare che nella dispnea e minore consumo di B2 agonisti durante il periodo di osservazione(12). Gavin Sturdy et al, per valutare la fattibilità di un allenamento intensivo dei muscoli respiratori, hanno studiato 9 soggetti,con BPCO moderata e severa, che completavano un programma di 8 settimane di allenamento dei muscoli respiratori ad intervalli associato ad un programma di allenamento generale. Il programma prevedeva tre sessioni di 20 minuti per settimana, ogni sessione comprendeva sette periodi di due minuti di respirazione contro una soglia di resistenza inspiratoria costante, ed ogni periodo era separato dal successivo da un minuto di respirazione libera. La pressione inspiratoria veniva progressivamente aumentata. Le osservazioni riscontrate sono state di un significativo miglioramento della forza e della resistenza dei muscoli respiratori (16). 1. Scherer TA, Spengler CM, Owapassian D, Imhof E, Boutellier U. Respiratory Muscle Endurance Training in chronic obstructive Pulmonary Disease. Impact on Exercise Capacity, Dyspnea, and Quality of life. Am J Respir Crit Care Med 2000;162: 1709-1714 2. Gosselink R, Decramer M. Muscle training in pulmonary rehabilitation. Eur Respir Mon 2000; 13: 99-110 3. Smith K, Cook D, Guyatt GH, Madhavan J, Oxam AD. Respiratory muscle training in chronic airflow limitation: a meta-analysis. Am Rev Respir Dis 1992; 145:533-539 4. Bischop A, Gayan-Ramirez G, Rollier H et al. Intermittent inspiratory muscle training induces fiber hypertrophy in rat diaphragm. Am J Respir Crit Care Med 1997;155:1110-1116 5. Zhu E, Petrof BJ, Gea J, Comtois N, Grassino AE. Diaphragm muscle fiber injury after inspiratory resistive breathing. Am J Respir Crit Care Med 1997;155:1110-1116 6. Weiner P, Man A, Weiner M, et al. The effect of incentive spirometry and inspiratory muscle training on pulmonary function after lung resection. J Thorac Cardiovasc Surg 1997; 113:552-557 7. Gross D, Lladd HW, Riley EJ, Macklem PT, Grassino A. the effect of training on strength and endurance of the diaphragm in quadriplegic. Am J Med 1980;68: 27-35 8. Ambrosino N, Bagliani S. Allenamento specifico dei muscoli respiratori. In Ambrosino N, Corsico R, Fracchia C, Rampolla C. Riabilitazione nelle malattie respiratorie. UTET.Torino pub.1996; pp299-305. 9.Astrand PO, Rodahl K. Textbook of work physiology.3rd ed New York, NY:McGraw-Hill,1986 10. Fox EL, Mathews DK. Interval training: conditioning for sport and general fitness. Philadelphia, PA: Saunders, 1974 11. Sancher Riera H, et al .Inspiratory muscle training in patients whit COPD. Effect on dyspnea, exercise performance and quality of life. CHEST 2001;120:748 12. Weiner P, et al. Specific inspiratory muscle training in patients whit mild asthma with high consumption of inhaled beta2-agonists. CHEST 2000;117:722 13.Scherer TA, Spengler CM, Owassapian D, et al. Respiratory muscle endurance training in chronic obstructive pulmonary disease, impact on exercise capacity, dyspnea and quality of life. Am J Respir Crit Care Med 2000;162: 1709-1714 14.Larson JL, Covey MK, Wirtz SE, et al. Cycle ergometer and inspiratory muscle training in chronic obstructive pulmonary disease. Am J Respir Crit Care Med 1999; 160:500-507 15.Villafranca C, Borzone G, Leiva A, et al. Effect of inspiratory muscle training with an intermediate load on inspiratory power output tin COPD. Eur Respir J 1998;11:28-33 16. Sturdy G, Hillman D, et al. CHEST 2002; 122:584-589