Muse alla Lavagna
“TEATRO E FILOSOFIA”
Favolosofia numero 3 – Costruttori di bellezza
PERCORSO DI TEATRO E FILOSOFIA SULLA BELLEZZA
Domande e risposte dei ragazzi che hanno partecipato
al secondo percorso di teatro e filosofia nelle scuole biellesi
a cura del Progetto favole filosofiche
Responsabili dei laboratori
Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci
collaborazione alla documentazione
Alice Marsero
Marta Delmastro
collaborazione didattica
dott. Egidia Lotti
“Muse alla Lavagna - Teatro e Filosofia”
è un progetto voluto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella,
a cura di:
Associazione Arcipelago Patatrac, Opificiodellarte,
Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus di Torino, Progetto favole filosofiche.
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Indice
Indice ………………………………………………………………………………………………………………..…pag. 2
Condizioni e contesto del laboratorio
Obiettivi e metodo
Le dinamiche dell’incontro
Le domande e le grandi domande.……….……………………………………………….…….……...pag. 3
La favola della bellezza.………….……………..….………………………………………………………...pag. 4
Giochi e favole metodologiche.….……………………..………………………………………..……….pag. 5
Giochi sulla bellezza.……….………………….…………………………………………………….…….…..pag. 6
I pensieri dei ragazzi.…….…………………………………………………….………………..….…………pag. 7
DOMANDA: Che cos’è la filosofia? …………….…………………………….………….…...……...pag. 8
DOMANDA: Quali grandi domande sappiamo fare? ….……………….…..………………..pag. 10
DOMANDA: Che cos’è la bellezza?.……………………….………….….…….….………………….pag. 13
DOMANDA: Ci sono delle regole per la bellezza?.…….………………………………………..pag. 15
DOMANDA: Perché questo è bello?..………………………….…………..…...……………………pag. 20
DOMANDA: Se tu fossi il Re che riforma faresti per il tuo regno?..…………………....pag. 22
“COSTRUTTORI DI BELLEZZA” - IL PROGETTO DI BELLEZZA NEL TERRITORIO………pag. 24
Appendice.…..………………..…..…………………………………...………………………………….…..…pag. 25
Introduzione di Alice Marsero ………………………….………………………………………………pag. 26
Sandigliano, 19/03/2013, CLASSE II ..……………………………...……………………......….…pag. 27
Occhieppo inferiore, 22/04/2013, CLASSI VA-VB .…………………...…………….………...pag. 31
Vigliano Biellese, 26/03/2013, CLASSE III ……………………….…………….……….…….…..pag. 36
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Condizioni e contesto del laboratorio
I laboratori nelle scuole elementari biellesi per il “Progetto Diderot: Muse alla lavagna” hanno previsto un
unico incontro di massimo due ore con i ragazzi di una o due classi, per un numero variabile dai 16 ai 45
ragazzi alla volta.
Gli attori e conduttori del laboratorio di favole filosofiche sul tema della bellezza hanno incontrato i ragazzi
con i loro insegnanti all’interno di un’aula della scuola.
L’età dei ragazzi è stata resa omogenea per primo ciclo (prime e seconde) e secondo ciclo (terze quarte e
quinte).
Obiettivi e metodo
Obiettivo del laboratorio è stato quello di avviare un dialogo filosofico con i ragazzi sul tema della bellezza
per il tramite di una favola, teatralizzata dagli attori e conduttori del laboratorio.
Gli attori si sono quindi proposti come facilitatori di un confronto fra i ragazzi e con i ragazzi, un dialogo
sempre aperto nel reciproco ascolto sul terreno dell’esperienza e dell’immaginazione.
A questo fine il gioco teatrale è stato proposto come strumento di conoscenza: uno strumento attivo
quando i ragazzi sono stati interpreti di ruoli immaginari utili a ipotizzare scelte e comportamenti ma anche
narratori di esperienze esemplificative o probanti; oppure passivo, quando era loro chiesto di essere
spettatori di una rappresentazione. Sempre però strumento di una conoscenza partecipativa. L’aula della
classe si è trasformata per questo in anfiteatro di una rappresentazione e insieme agorà, piazza, spazio di
un confronto pubblico.
Le dinamiche dell’incontro
I due conduttori dell’incontro, dopo aver disposto i ragazzi ad anfiteatro intorno allo spazio della
narrazione, hanno introdotto le regole di un laboratorio voluto per pensare insieme: la prima è quella di
imparare a fare domande prima di offrire qualunque risposta, la seconda è quella di imparare ad ascoltare
gli altri prima di esprimersi.
A questo scopo la prima domanda proposta ai ragazzi è stata “Che cos’è la filosofia?” offrendone
l’interpretazione di uno spazio aperto alla critica dei nostri pensieri su ogni aspetto della nostra vita. Una
critica che passa necessariamente attraverso il confronto e quindi l’ascolto del pensiero degli altri.
La struttura del laboratorio di favole filosofiche rispecchia questa dinamica nell’alternare il momento
narrativo (ascolto della favola interpretata dagli attori) a quello riflessivo (il confronto su una domanda,
riferibile al racconto, sul tema della bellezza).
Per questo motivo i due conduttori hanno vestito e svestito i panni di attori, entrando e uscendo dal
tappeto narrativo, per riproporsi come facilitatori di una volontà critica condivisa.
Le domande e le grandi domande.
Per chiarire il senso dell’incontro, ovvero fare insieme della filosofia con le favole e il teatro, è importante
chiarire che la chiave per pensare insieme è domandare prima ancora che rispondere. Interrogare noi
stessi, gli altri, le nostre esperienze, le storie che ci raccontano.
La filosofia in particolare sveleremo essere quella attività che dà valore a ogni domanda, piccola o grande
che sia. Ma quali grandi domande sappiamo fare alla filosofia e a noi stessi? Questa indagine molto libera
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sui grandi misteri della vita come della scienza o della storia, consente ai ragazzi di avvertire come
esperienza e immaginazione avranno uguale peso nel dialogo che ci avvieremo a fare intorno a una grande
domanda che ci riguarda tutti: che cos’è la bellezza?
La favola della bellezza
Il laboratorio ha presentato tre episodi della favola della bellezza integralmente rappresentata al Teatro
Sociale col titolo Favolosofia numero tre, la favola della bellezza in occasione della festa finale di tutte le
scuole. Gli episodi rappresentati nelle scuole, suddivisi a loro volta in brevi scene teatrali sono:
1° - Il re spiega al suo giullare di essere triste perché, nonostante tutti i suoi sforzi, il regno non è bello e la
gente è triste.
2° - Il re educa il suo giullare a diventare re istruendolo a conformarsi ai princìpi tradizionali di bellezza.
3° - La riforma del regno ad opera del giullare.
Questi episodi e le rispettive scene hanno consentito di strutturare il dialogo con i ragazzi su almeno tre
aspetti di critica e analisi della bellezza:
1. Cosa riconosco di bello o di brutto intorno a me
2. Esistono delle regole o dei comuni denominatori di bellezza?
3. Come diventare costruttori di bellezza nella vita di tutti i giorni?
La favola, che ha per protagonisti il re e il giullare di un regno imperfetto, si offre come una avventurosa
ricerca, divertente e poetica, del segreto della bellezza. La “morale” della favola e della filosofia del nostro
progetto, è che solo il continuo interrogarsi sulla bellezza produrrà bellezza, ma pensandola insieme agli
altri la bellezza può diventare un progetto di cura e responsabilità comuni.
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Giochi e favole metodologiche
Sono giochi metodologici tutti quei giochi che possono ritornare in ogni momento di un laboratorio o di una
discussione - e quindi su qualunque argomento - perché rendono esplicite la volontà e la responsabilità
critica di ognuno esaltando il senso di partecipazione.
Il gioco è per noi metodologico quando aiuta a riconoscere, nelle premesse e nelle regole, il gusto per
l’ascolto degli altri e l’autonomia di giudizio.
In questo senso possiamo dire che il gioco metodologico è una favola che ha un fine, ovvero una morale,
determinata non dal finale ma dal suo sviluppo. È esso stesso una favola filosofica.
Qualcosa di vero c’è! Obiettivo propedeutico al dialogo filosofico e alla favola filosofica è quello di
familiarizzare con la parola “filosofia”. L’incontro inizia infatti con una domanda, “cos’è la filosofia?”,
e un gioco: “Scommettete che qualunque cosa direte della filosofia sarà giusta?”.
È il primo dei giochi in ordine cronologico dei nostri laboratori perché pensato appositamente per
presentare ai ragazzi il senso dell’incontro e invitarli a focalizzare immaginazione e desideri intorno alla
parola “filosofia”. Fra i più piccoli è quasi certamente una parola nuovissima, ma anche per i più grandi è
spesso una parola sconosciuta o fraintesa, un luogo comune o una nozione incerta
Le ipotesi dei ragazzi oltretutto svelano e creano aspettative favolose intorno a questa parola e al nostro
obiettivo. Cosa sarà mai dunque questa “filosofia” che risponde ad ogni ipotesi o attesa? La sfida è vinta
agevolmente svelando il significato letterale ed etimologico della parola: “amicizia per il sapere, per la
conoscenza”. Tutto può essere oggetto di conoscenza e ha a che vedere con la filosofia e in tutte le
ipotesi azzardate dai ragazzi sul significato o sul contenuto della filosofia “…qualcosa di vero c’è!”.
La macchina delle domande. Con il gioco della “macchina delle domande” si chiede ai bambini di
formulare una domanda su un tema prescelto. A quelli che, magari aiutati dall’elenco scritto alla lavagna
dei pronomi interrogativi, fanno una domanda sul tema (per esempio, la bellezza) viene chiesto di
mimare l’ingranaggio di una macchina immaginaria. Basta scegliere un gesto qualunque di fantasia,
anche astratto o casuale, meglio ancora se accompagnato da un suono. La macchina è messa in moto
dalla sequenza ritmata dei gesti e dei suoni accompagnati dal sostegno corale della classe.
La favola dei mille re è un gioco utile a evidenziare come per ogni grande domanda non ci sia una sola
risposta e può tornare utile in diversi momenti di un laboratorio. La sua premessa, racconta di un paese
immaginario che essendo nato da poco tempo, viveva felice ma del tutto sprovvisto di un re. Un giorno
giunse in questo paese un cavaliere da un regno lontano con una domanda per il re di quel paese, ma
non essendovi un re da interrogare disperava di portare a compimento la missione. I compaesani
stabilirono allora che chi avesse saputo dare la risposta al quesito del cavaliere sarebbe diventato per
tutti il Re. Fatta questa premessa, e invitando i presenti a figurarsi di essere quei compaesani, il cavaliere
espone la “grande domanda”. Il primo a dare una risposta accettata da tutti diventa il primo Re del
paese.
Ma chiunque sappia fornire altre risposte accettabili e sensate può a sua volta regnare accanto all’altro
re. Per ciascun Re i compaesani si ingegneranno a confezionare una improvvisata corona, con il risultato
che a fine del sondaggio saranno ben visibili una moltitudine di pacifici e saggi regnanti buffamente
coronati.
Il fumetto o gioco del “Io lo so!”. Un gioco alternativo a quello dei “Mille re” ma altrettanto efficace
nella sua semplicità. L’occasione utile la offrono i bambini quando, più avvezzi alla prestazione che alla
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partecipazione, posti davanti ai grandi temi della vita, dicono: “Io lo so!”. Torna utile e giocoso
omaggiare il prescelto invitandolo ad alzarsi e avvicinarsi alla lavagna. Qui ci apprestiamo a farne un
“memorabile ritratto” col gesso partendo dalla sagoma addossata alla lavagna e completandone
l’immagine magari con un po’ di ironia. Facciamo poi partire dalla testa del ritratto un grande fumetto
dove scriveremo la sua risposta alla grande domanda. A quel punto chiediamo alla classe se qualcuno
conosce altre risposte e, se ritenute accettabili dal bambino del ritratto, le scriveremo tutte dentro lo
stesso fumetto. Alla fine mostreremo come la testa del ritratto si è arricchita di pensieri nuovi e
alternativi al suo “Io lo so” e di come il sapere di ognuno si arricchisca con l’ascolto degli altri saperi.
Il gioco del Tiranno ha di nuovo una cornice narrativa: un giorno il re di un villaggio, temendo di essere
dimenticato dai suoi sudditi, decide di legiferare come un tiranno e chi non la pensa come lui sarà
esiliato. A questo punto il conduttore sostiene di essere quel tiranno, sceglie i suoi fedeli scagnozzi e
tuona la sua legge (per esempio: “Io, vostro tiranno, ho stabilito che il passato è inutile perché tanto è
già passato, non serve e d’ora in poi sarà vietato ricordare il passato ” oppure “Il giallo è un colore bello
e voglio che sia bello anche il mio regno, dunque d’ora in poi tutti gli edifici del regno dovranno essere
colorati di giallo!”).
La tesi del Tiranno così impostata, non può che mortificare l’orgoglio o il buon senso dei sudditi che ben
presto protesteranno di non essere d’accordo, ciascuno con le sue motivazioni.
Il gioco ha un’immediatezza straordinaria per la capacità di coinvolgere i ragazzi nel gusto per la
ribellione, ma non tarderanno a svelarsi anche i controrivoluzionari che sosterranno le ragioni del
Tiranno. Il primo obiettivo del gioco è proprio questo: prendere partito, pro o contro qualcuno può
essere divertente ma obbliga a fare scelte importanti e a motivarle.
L’abbandono momentaneo della classe. Un espediente per motivare nuove dinamiche di dialogo è
quello che i conduttori di un dibattito, magari fingendo di non essere fra loro d’accordo, escano dall’aula
invitando la classe a continuare senza di loro. Questa piccola responsabilità di autogoverno genera
dinamiche sorprendenti di dialogo fra i ragazzi che più facilmente producono una sintesi delle posizioni.
Giochi sulla bellezza
Il gioco della zattera è uno dei più elementari esercizi di teatro per il gruppo. I ragazzi sono invitati a
camminare insieme in silenzio in uno spazio che devono immaginare come una zattera pronta a
rovesciarsi se i pesi non saranno ben distribuiti nello spazio. I ragazzi dovranno camminare seguendo
uno stesso ritmo - che può variare a piacere del conduttore del gioco – mantenendo però compostezza
e distanze. Quando il conduttore arresterà il gioco valuterà se le distanze sono adeguate o se la zattera
si è rovesciata. Il gioco, utile a sperimentare concetti estetici - come quelli di ordine, ritmo ed eleganza –
obbliga ciascuno a percepirsi fra gli altri, come parte di organismo di cui essere tutti responsabili.
Due capolavori a confronto. Vengono mostrati ai ragazzi due quadri, esposti in seguito anche durante lo
spettacolo a teatro, di epoche e stili molto differenti. Il primo è un dipinto di Velazquez che raffigura Il
principe Baldassarre Carlo a cavallo (1635), il secondo è un capolavoro surreale di Picasso, la bagnante
mentre apre la cabina (1928). Senza dare alcuna informazione sui dipinti invitiamo a esprimere
liberamente un parere sulla bellezza dell’uno o dell’altro con solo impegno ad argomentare il perché. Il
valore soggettivo riconosciuto ai particolari, all’uso dei colori, al disegno, al realismo o alla fantasia svela
differenti parametri di giudizio e prospettive di bellezza. Solo alla fine verrà però svelato che, non solo si
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tratta di capolavori di due grandi artisti, ma che il quadro di Picasso non raffigura un cavallo, come tutti
hanno immaginato, bensì una donna.
Se tu fossi il re o la regina di questo popolo? Il gioco è esplicitamente “teatrale” perché invitiamo i
ragazzi a recitare un ruolo preciso dentro una scena: un Re o una Regina che annuncia in piazza una
grande riforma. Il bambino prescelto viene quindi invitato a improvvisare un personaggio,
concentrandosi su una adeguata postura regale e inventando un personalissimo saluto ai suoi sudditi; gli
viene quindi messa sul capo una corona fittizia e, pomposamente annunciato alla folla, farà il suo breve
discorso da un immaginario balcone. In realtà tutti giocano il loro ruolo teatrale perché gli spettatori
sono al tempo stesso la folla dei sudditi che reagisce con favore e o disappunto al discorso di un re che
prospetta loro nuove regole di comportamento.
I PENSIERI DEI RAGAZZI
Riportiamo qui di seguito i pensieri dei ragazzi in forma di elenco. Come tale si tratta di una testimonianza
molto parziale delle dinamiche di dialogo e di gioco in cui i pensieri sono stati espressi.
In compenso, così raggruppati in base alle domande ricorrenti, rendono evidenti pensieri ricorrenti, luoghi
comuni ma anche intuizioni e interessi differenti. Le dinamiche dei laboratori, pur seguendo un metodo e
una scaletta di riferimento, hanno seguito percorsi ogni volta diversi, adattandosi all’età, al numero dei
partecipanti e alla naturale eccezionalità di ogni incontro.
In appendice riportiamo, a titolo esemplificativo, gli appunti integrali di tre incontri in tre scuole differenti
così da rendere evidente l’andamento unitario e solo apparentemente ripetitivo dei laboratori.
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(N.B. In carattere normale gli interventi dei conduttori del laboratorio.
In carattere corsivo sono riportati i pensieri dei ragazzi.
Il trattino ( - ) indica un dialogo scaturito dall’intervento precedente
DOMANDA
Che cos’è la filosofia?
(Gioco: Qualcosa di vero c’è!)
Sandigliano, classe IV
Muoversi
Giocare
Nutrirsi
Imparare
Teatro
Divertirsi
Musica
Mangiare
Danza
Stare insieme
Amore
Amicizia
Sandigliano, classe II
Teatro
Felicità
Fantasia
Amicizia
Amore
Non picchiare la gente (non sparare alle persone)
Stare insieme
Tristezza, rabbia, paura
Divertirsi, ridere
Giocare insieme
Rispettare la natura
Rispetto
Non dare la colpa agli altri
Ascoltare (di bambino che non aveva voluto esprimersi)
I.C. Biella, Elementare Gromo Cridis, classe I e II
Una cosa preziosa
Qualcosa che fa ridere
È qualcosa di molto figo
Arte
Fare sport
Danza
Guardare
Cantare e Musica
Parlare
Pensare
I.C. Biella, Elementare Gromo Cridis, classe III
E’ una parola composta
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Secondo me sono le poesie
L’intelligenza
Un’emozione
Arte
Musica
Sono le filastrocche
E’ una materia
Una malattia
I.C. Biella, Elementare Collodi, classe III
(classe con cui già lavorato l’anno prima sul tema dei “cambiamenti”)
Porsi delle domande.
Giocare con la fantasia.
Filosofia è essere amici del sapere
Farsi delle domande.
Un labirinto
Mettere insieme i pensieri perché così si sa di più!
Sapere, perché se uno non sa niente crede a tutto quello che gli dice l’altro.
I.C. Biella, Elementare Collodi, classi V
(classe con cui già lavorato l’anno prima sul tema dei “cambiamenti”)
Fare le domande più importanti dell’uomo
Amico del sapere.
Vigliano Biellese, classe III
È una materia
Il nome di un libro
Il titolo di una musica
Il filosofo è uno che prevede il futuro
Una poesia
Un’emozione
È un’arte
Il nome di un negozio
Il nome di un artista
Una scrittura
Salussola, I.C. Cavaglia, classe IV e V
È fantasia
Una materia
Guardare nella faccia qualcuno e leggerne il pensiero
Uno studio
La vita di tutto quello che esiste
Imparare
Ridere, divertirsi
La fortuna
Giocare
Avere emozioni
Stare insieme
Benna, classe III, IV e V
È quando ti piace qualcosa
È qualcosa di interessante
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Un gioco?
Divertimento
La filosofia è come la poesia praticamente
È qualcosa di strano
È come il giardinaggio
Animali, una fattoria
Ha a che fare con la cultura
È un fiume di cose
Ha a che fare con la storia
Occhieppo inferiore, classi V
Sapere tante cose
È una cosa noiosissima
È fantasiosa
Qualcosa di vecchio
È una passione
Qualcosa di vero c’è!
È storia
Qualcosa di vero c’è!
È un lavoro
Qualcosa di vero c’è!
Mia mamma la insegna
E la fa?
Questo non lo so
DOMANDA
Quali grandi domande sappiamo fare?
Sandigliano, classe IV
Perché la terra gira e noi siamo fermi?
Nasce prima la gallina o l’uovo?
-E’ facile!! La gallina perché l’ha creata Dio!
- E chi ti dice che Dio non ha creato prima l’uovo?
- Se no chi lo scalda l’uovo?
Perché l’uomo rutta?
INSEGNANTE - Ti sembra una domanda furba? Non ti senti un po’ ridicolo a farla?
- È comunque una domanda! Perché?
- Per digerire!
- Ma tu rutti sempre quando digerisci?
- Io non sempre!!
Io ho una domanda…perché la Giada sa così tante cose?
- Perché io cerco tante cose su internet!
- E chi ti dice che tutto quello che trovi su internet è giusto?
- Infatti non bisogna mai fermarsi alla prima risposta che si trova!
Quanti anni luce ci sono da qui a Nettuno?
- Ma dove finisce quest’universo!
- Non finisce!!
- Come fai a saperlo?
- È infinito come la come la retta!
- Ma se non sei mai arrivato alla fine, come fai a dire che non finisce?
Si può uscire dalla galassia?
- Tu lo sai?
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- Si!!
- E quanto ci metti?
- Anni luce?
- Quindi si sa…basta fare i calcoli!!
Perché gli uomini non hanno le ali?
- Ma chi lo dice?
- Se l’uomo avesse le ali non sarebbe più facile?
- Io lo so! Perché l’uomo ha le ossa pesanti!!
- E perché le ossa dell’uomo sono pesanti?
- Se no non riuscirebbe ad alzare le cose pesanti!
- Gli uccelli non portano le cose pesanti!
- Ma perché l’uomo ha le braccia!
- Perché non ha le ali?
- E’ la struttura del corpo
- Perché camminiamo
- Forse perché Dio quel giorno non aveva le ali
- Perché Dio voleva farci diversi dagli altri!!
- Per la diversità!
- Ci sarebbe troppo traffico in aria
- Se l’uomo avesse le ali non potremmo imparare tante cose perché non potremmo scrivere!!
- A meno che gli uccelli non scrivano con il volo, ma non lo sappiamo!
- Perché se no non potremmo ammirare gli uccelli con le ali
- Però l’uomo è riuscito a costruire dei mezzi per volare
- Ma perché non possiamo avere sia le braccia che le ali?
I.C. Biella, Elementare Gromo Cridis, classe I e II
Perché abbiamo non abbiamo le ali?
- Perché noi siamo uomini!
- Perché forse fanno male
Perché non abbiamo gli occhi di tanti colori?
Perché non siamo metà uomo metà cavallo?
Perché non abbiamo le antenne?
Perché non abbiamo le zampe?
Perché non nasciamo già grandi?
Perché quando si diventa vecchi vengono i capelli bianchi?
Perché invecchiamo?
Come ha fatto a nascere Dio?
- Dalla sua mamma!
- E chissà lei chi l’ha fatta nascere?
Perché non abbiamo le piume colorate?
Chi è il primo nato?
- Dio!
- Adamo ed Eva!
I.C. Biella, Elementare Gromo Cridis, classe III
Chi ci ha dato la vita?
- Dio? Prima Dio era una persona!
- Mio papà e mia mamma
- Ma se Dio ha dato la vita a noi, chi ha dato la vita a lui?
Come si è formata la terra?
Come funziona il nostro corpo?
Come si è formato il cervello?
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Come si è formata l’Italia?
Perché siamo sulla Terra e non su Giove?
Come si sono formati gli alberi se non c’erano ancora i semi?
Come si è formato il cielo?
Perché siamo umani e non un’altra cosa?
Come si è formato il mare?
Come fanno gli scienziati a sapere così tante cose?
Perché ci cadono i denti da latte?
Esistono gli alieni?
Perché abbiamo le budella?
Perché quando invecchiamo moriamo?
Perché siamo così intelligenti rispetto agli animali?
Come si sono formati gli occhi?
Perché esistono gli animali?
Come si è formato il tempo?
Come si sono formati i continenti?
Esiste la magia?
Come si sono formate le nuvole?
Come si è formato il sole?
Perché respiriamo?
Perché saturno ha gli anelli?
Come si sono formati i capelli?
I.C. Biella, Elementare Collodi, classe III
(classe con cui già lavorato l’anno prima sul tema dei “cambiamenti”)
È nato prima l’uovo o la gallina?
Perché esistono le persone?
Perché si sono estinti i dinosauri?
Perché ci siamo evoluti?
- Io lo so! Perché l’uomo doveva mandare avanti la vita
I.C. Biella, Elementare Collodi, classi V
(classe con cui già lavorato l’anno prima sul tema dei “cambiamenti”)
Che scopo abbiamo nella vita?
Perché Dio ci ha creato?
Il mondo come ha fatto ad essere costruito?
Come ha fatto la vita a nascere?
Esistono gli extraterrestri?
Cosa c’è fuori dalla terra?
Come e da dove nascono le emozioni?
Come ha fatto quel signore a farsi lanciare dallo spazio col paracadute?
Cosa capita dopo la morte?
Cos’è la materia oscura?
Come sono stati creati gli esseri viventi?
Per la scienza le scimmie si sono trasformate in uomini, ma adesso perché le scimmie non si trasformano?
Lo spazio è infinito?
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Benna, classe III, IV e V
(Domanda: Perché esiste l’uomo?)
-
Per mangiare le uova
Per dar da mangiare alla gallina
Per mangiare la gallina
Vive per ospitare la Terra
È la specie dominante
Per crescere
Per aiutare gli altri per farci compagnia
Per imparare cose
Per scoprire delle cose
Anche per sapere
Per scoprire e trovare nuovi amici
Per vivere
Occhieppo inferiore, classi V
Cosa c’è dopo la morte?
Cosa succede prima di nascere.. di essere nella pancia?
Come fare a scoprire i trucchi dei maghi?
C’è stata una vita passata?
Si rinasce?
Perché le donne devono far nascere i bambini e non gli uomini?
Come sono fatti i computer?
Cosa ci sarà tra tantissimi anni nel mondo?
Perché l’universo è infinito?
Perché la Terra gira?
Perché le navi e gli aerei spariscono nel triangolo delle Bermuda?
Dio esiste veramente?
Cos’è la Sindone veramente?
Perché le scimmie si sono evolute ma non tutte?
Perché sono stati dati certi nomi alle cose?
È esistita davvero Atlantide?
Perché le scimmie si sono evolute proprio in quel momento?
Riusciremo a costruire una macchina del tempo?
Finirà davvero il mondo?
Se entri in un buco nero che cosa succede?
DOMANDA
Che cos’è la bellezza?
Sandigliano, classe II
(GIOCO: La macchina delle domande)
Com’è la bellezza? (I meccanismo : mani dentro – mani fuori dalle tasche)
Qual è la bellezza? (II meccanismo: saluto militare)
Dov’è la bellezza? (III meccanismo: mani dentro – mani fuori dalle tasche)
Nel cuore
Chi ha la bellezza?
Chi è la bellezza?
Quando è bellezza?
Quando la mamma fa un regalo (IV meccanismo: su e giù con il grembiule)
Perché c’è la bellezza?
Ma chi l’ha inventata?
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- Io lo so! L’ha inventata Dio
Cos’è la bellezza?
Allora, adesso prendiamo una domanda, per esempio: “Cos’è la bellezza?”.
Io lo so, è quando si è felici!
(Gioco: Fumetto del “Io lo so!”)
Ma c’è solo una risposta per questa domanda?
- Quando si sta con gli altri amici
- La felicità
- L’amore
- Giocare con gli altri
- La bellezza
- Quello che è nel cuore
- Ricevere un regalo
- Vedere una cosa bella
- Cantare con gli amici
- Ricevere un abbraccio
- Aiutare gli altri
- Vedere un parente
- Toccare una cosa bella
I.C. BIELLA, Elementare Gromo Cridis, classe I e II
(Gioco: La macchina delle domande)
Chi è il più bello del mondo? (I meccanismo)
Perché quando gli altri fanno sport diventano più belli? (II meccanismo)
Chi è bello? (III meccanismo)
Già…come si fa a dire che cos’è bello?
Chi si crede il più bello del mondo? (IV meccanismo)
Perché non tutti nel mondo sono belli? (V meccanismo)
Come mai il re è bello? (VI meccanismo)
- E’ bello dentro!
- Già…come mai i re sono sempre belli?
Qual è la cosa più bella del mondo?
I.C. BIELLA, Elementare Gromo Cridis, classe III
(Gioco: La favola dei mille re)
E’ una cosa che ti piace (I regina)
E’ un aggettivo (II regina)
Secondo me è quando si sta con la famiglia (III re)
Un regalo che ricevi (c.s.)
Ritrovare una persona dopo tanto tempo(c.s.)
Stare con gli amici(c.s.)
Quando diventi amica (c.s.)
Quando hai un lavoro bello (c.s.)
Quando fai o ti fanno un gesto carino (c.s.)
Quando ti piace un gioco (c.s.)
Quando un ragazzo è bello (c.s.)
I.C. Biella, Elementare Collodi, classe III
È qualcosa che si può utilizzare
È dentro di noi
Fuori di noi
Educazione, vestirsi bene, piacere agli altri, decoro
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Una cosa segreta (Come il segreto della Monna Lisa)
Possiamo farla noi
Giocare
Anche se una persona è brutta, qualcosa di bello c’è
Ha a che fare con l’intelligenza.
- Ma è solo così? Anche il pittore Ligabue, che era pazzo, faceva quadri bellissimi
- Magari non serve, si usa altro, tipo il cuore
Essere famoso
Vigliano Biellese, classe III
Ognuno ha una bellezza propria
La bellezza è quella che la natura, che fa parte della vita
L’amicizia
L’amore
La felicità
La bellezza è vivere
La bellezza è una cosa che ti ispira
La famiglia
Simpatia
Stare insieme …
Salussola, I.C. Cavaglia, classe IV e V
(Gioco: Fumetto del “Io lo so!”)
Truccarsi , farsi i capelli , vestirsi..
Siete d’accordo?
Sì…però è anche fare qualcosa di bello
È anche qualcosa di interiore
Per esempio essere bello
La filosofia
Essere disponibile, gentile con gli altri
Salutare sempre
Qualcosa che ti piace
Se vedi un bel vestito in vetrina
- Ma il vestito è bello anche se non lo compri?
- Sì
- Quindi anche solo guardare qualcosa di bello!
Il comportamento
L’emozioni che provi per qualcuno
Aiutare le persone bisognose
Amare.
DOMANDA
Ci sono delle regole per la bellezza?
(Cosa c’è che non va in quest’aula?)
Sandigliano, classe IV.
Il cartello “Vietato fumare!”
I banchi sono tutti uguali!
Le finestre…sono tutte uguali!
Il colore delle finestre!
Le persiane...sono grigie e sono tristi!
Il colore delle pareti…lo vorrei più acceso!
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Le cartine…ne vorrei di più! Anche disegni o quadri!
Io vorrei il soffitto con i pianeti
I grembiuli sono tutti uguali!
Neri…sono tristi!!
La porta!
- Perché è brutta?
- Il colore!
- Ci potrebbero essere le bandiere del calcio!
- Nooooo!!
- Piacerebbe a tutti??
- No
- Il calcio non è bello per tutti!
Sandigliano, classe II
La vostra aula è bella?
Fin troppo bella!
Allora, c’è qualcosa che non va?
È un po’ disordinata, ci vorrebbe più ordine per farla più bella;
C’è troppa roba;
- Troppo colorata?
- Ma no, troppo poco! ;
Possiamo spostare i cartelloni, se si spostano le cose sembra una stanza nuova;
Le cose che si appendono alle finestre (ad alcuni piacciono e ad altri no)
I giochi che si mettono alle finestre
Pulire un po’ di più
Si potrebbe cambiare la maestra!
I.C. Biella, Elementare Gromo Cridis, classe I e II
Questa non è la vostra aula, è la stanza delle fotocopie ma è bella, vero?
Il muro… ci sono dei buchi!!
Ci sono cose in disordine
Il muro è sporco
Il muro è rotto, ci sono delle crepe
Li sopra è grigio
C’è un bastone storto
I colori non sono tanto allegri
Ci sono dei chiodi sparsi
Ci sono le forbici attaccate al muro
La lavagna è piccola
Ma cosa fareste perla più bella?
Bisognerebbe dipingerla d’oro
Quei pallini sulle luci…metterei dei cuoricini
Le luci azzurre
La porta rossa
Dipingerei anche le sedie d’oro
Il tavolo più lungo
D’argento
Dobbiamo colorare anche il pavimento di un colore bello!
Il pavimento fuxia
Metterei degli accessori da re!
Io vorrei mettere un po’ di Winx!
16
Ma esiste una cosa bella per tutti? E’ difficile!
Io farei la tele di bronzo
I.C. Biella, Elementare Gromo Cridis, classe III
(Sandro e Pasquale escono fingendo di essere in disaccordo sulla bellezza della stanza. Al rientro chiedono il
parere dei ragazzi)
E’ bella a parte i muri, sono un po’ sporchi
A me piace tutta la stanza
E’ strana, ci sono troppe cose diverse
I buchi
A me piace l’albero decorato e le coppe
La libreria…
- Com’è?
- E’ brutta
Prima pensavo fosse brutta a adesso guardandola meglio è bella tranne i muri.
- A me piacciono perché ci sono i colori
- L’ordine
I. Biella, Elementare Collodi classe III
È bella!
Un difetto è che è piena di un sacco di cose appese al muro, cose non finite.
Non c’è più spazio per mettere altre cose
Lavagna nuova
Cartelloni vecchi (sull’autunno ma è primavera!)
Cosa si può fare per renderla più bella?
Mancano delle tende.
Cambiare colore.
Aggiungere dei quadri.
Fare in modo che ci sia più spazio nella disposizione dei banchi.
Aggiungere un lampadario.
Fare un po’ di ordine.
I.C. Biella, Elementare Collodi, classi V
(Sandro e Pasquale escono fingendo di essere in disaccordo sulla bellezza della stanza.
Al rientro chiedono il parere dei ragazzi)
Il colore è spento
Porte un po’ rovinate
Finestre un po’ vecchie
Troppo poco moderno, è out
Le sbarre sanno di prigione
Sembra una caserma
Pavimento pieno di buchi
È vuota
La porta stona col colore della parete
Le porte dovrebbero essere tutte uguali
Hanno tolto i cartelloni e prima c’era più colore
Danno fastidio i cartelli sulla porta
C’è scotch sui muri
Buchi nel muro
Cosa la renderebbe più bella?
Le pareti di un altro colore, tipo il rosso, e il pavimento con il tappeto
Poltrone al posto che le sedie
17
Decorare la parete con qualcosa che abbia a che fare con gli studenti, personalizzarle
Porte dello stesso colore
Attaccare poster alle pareti e aggiungere un bancone del bar!
Mettiamo una nostra foto
Aggiungere una televisione e un Monopoli
Delle serve che così ci massaggino mentre mangiamo
- no, persone che si danno i turni,
- magari non solo donne, siamo in democrazia, tutti abbiamo gli stessi diritti,
- al posto delle serve i robot
Mettere un lampadario di vetro;
Mettere tende alle finestre e togliere le sbarre
Togliere la finestra e la porta in più
Mettere la porta che han tolto che fa comunicare le due stanze, o riempire il varco nel muro
Mettere le casse per ascoltare la musica
Luce più potente
Acquario con i pesci e nell’altra stanza una piccola fattoria con un animale
Pavimento trasparente con sotto l’acquario
Nella stanza accanto un grande tavolo dove mangiamo tutti insieme e in questa mettiamo cose per svagarci
Pareti con pannelli che assorbono i suoni
Fare stanze più piccole dove puoi mangiare con meno persone
Nell’altra stanza per la sera mettiamo una discoteca, e in questa stanza una pizzeria kebab.
Cinema o grande tv, e al posto delle classi un luna park In una stanza tutti gli animali domestici
- gli animali è giusto perché a casa magari stan soli, cine e luna park no perché studiare è un dovere,
- No anche agli animali perché magari litigano, e no al resto perché siamo qui per imparare.
- Dato che a scuola bisogna andar lo stesso, facciamo metà e metà
Vigliano Biellese, classe III
I buchi con i fili elettrici
Le crepe
Le ragnatele
I buchi sul muro
Si stacca l’intonaco
I muri sporchi
Quindi una cosa sporca non ha niente a che fare con la bellezza? Chi lo sa?
Le sedie rotte
…e poi tirano i capelli
È vero…anche il grembiule…si aggancia sempre qui
A me non piace la disposizione dei banchi
Salussola, I.C. Cavaglia, classe IV e V
Sembra un po’ vecchia!
Ma noi veniamo a scuola per studiare non per vedere un posto bello!
È bella però è disordinata
Cos’è disordinato?
Gli scatoloni e le cose vecchie lasciate lì.
La finestra è rotta
È spenta…i colori dovrebbero essere allegri…
Hanno le strisce
I colori sono tutti uguali
Le tende vecchie
Sembra una prigione con le sbarre
Però così non entrano i ladri
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Prima era una casa, chi l’ha fatta magari pensava che così era bella!
È brutto il pavimento di due colori
Secondo me è bella, e le cose messe lì sono più facili da trovare
Non siamo mica qui a fare chissà cosa, siamo qui a scrivere
Le luci sono fulminate
Proviamo un po’ a immaginare: come potremmo fare più bella questa stanza?
Dipingiamo il muro
Sì, rallegriamo i muri
Compriamo computer nuovi
Mettere un soffitto vero e non i pannelli
La palla da discoteca
Per stare insieme la sera
Togliamo le crepe
Cambiare il pavimento
Possiamo mettere una moquette
Distruggiamo tutto e la rifacciamo
Dipingiamo i muri di arancione e mettiamo le LIM
Al posto del pavimento mettiamo l’erba finta
Televisione nuova
Benna, classe III, IV e V
È un po’ in disordine
Ci sono gli scatoloni
- E non ti piacciono?
- Sono troppi, vuoti e inutili
Troppa roba ammucchiata
Sembra un ripostiglio
C’è una luce che non va
C’è la tapparella rotta
Gli appendini
Sono fuori posto!
Lo scotch sul muro
I ganci sul muro
Le puntine
La mucca (disegno)
C’è un buco sul muro
L’armadio senza una maniglia
Occhieppo inferiore, classi V
La tapparella è rotta!
Anche la lavagna
Ci sono tutte le piastrelle verdi e una blu
Ci sono i buchi e le crepe nei muri
Le piastrelle sono rotte
Ma qualcuno avrebbe qualche idea per renderla più bella
Dipingere i muri con colori vivaci
Mettere un condizionatore e aggiustare le tapparelle
Chiamare il muratore per le crepe
Cambiare le piastrelle…farle di tanti colori
Mettere le luci di due colori diversi
Mettere lo schienale alle panche
Cambiare la porta
19
Rinnovare gli apparecchi elettronici
Mettere la Wii e la Play Station
Fare il soffitto a mosaico
Mettere dei divani
Aggiungere altri strumenti
DOMANDA
Perché questo è bello?
(I quadri di Velazquez e di Picasso)
Sandigliano, classe IV
Quadro Velazquez
Perché è disegnato bene
Perché ha tanti colori
Perché significa la natura
Perché rappresenta qualcosa di più importante
Perché?
Perché sembrano tutti importanti
Perché rappresenta…in pratica è bello davvero…perché rappresenta qualcosa di vero
Perché quello forse è un re
Quadro Picasso
Perché sembra un cartone
Perché rappresenta la pittura di un bambino
Perché è divertente
E’ diverso
E’ strano
Poi è anche bello perché ha delle cose particolari
Perché è unico
Perché è spiritoso
Perché sono belli i colori
Che pittore è ?
Picasso… (Storia di Picasso)
I.C. Biella, Elementare Gromo Cridis, classe III
Quadro di Velazquez
Lo sfondo, ha un bel colore
Il cavallo
E’ ben dipinto
Il paesaggio, Perché ci sono varie cose
Il bambino, il modo in cui è vestito
Il cielo, perché è pieno di nuvole
Perché è ben fatto
Sembra il principe della storia che ci avete raccontato
Il cavallo è maestoso
Quadro di Picasso
E’ semplice
E’ disegnato come se l’avesse disegnato un bambino
Questo sembra senza un paesaggio
E’ misterioso
E’ di fantasia
Sembra che stia aprendo una porta
È vivace il colore
20
Lo sfondo
Il cavallo sembra dentro l’acqua
Sapete, questi due quadri sono due quadri importantissimi, milioni di persone vanno a vederli tutti gli anni e
sono nei più importanti musei del mondo
Salussola, I.C. Cavaglia, classe IV e V
Quadro di Velazquez
(quasi tutti)
Il cavallo è grosso
Quadro di Picasso
(Non molti)
Perché è originale
Fatto con fantasia
Benna, classe III, IV e V
Quadro di Velazquez
E’ carino
Per la natura
Per il cavallo, perché sembra vero
Anche le montagne, sembrano vere
Fa ricordare la vittoria
Perché è disegnato molto bene, con molti dettagli
Sembra tutto vero
I colori
Ci sono delle belle sfumature
È un ricordo
Tutto ciò che ci sta intorno ci sta bene
Quadro di Picasso
È bello perché ha una chiave e apre una porta…è fantastico!
Il cielo è bello…l’unica cosa
Non è stato fatto da un artista ma da un uomo normale
Mi piace lo sfondo
- Perché?
- Non lo so
È bello il cavallo
- Ma perché?
- È un bel cavallo
La persona che l’ha fatto si è impegnato
Poi se piace alla persona che l’ha fatto…
- E a te piace?
- Sì
I capelli al contrario…
Per me è un po’ banale
Occhieppo inferiore, Classi V
Quadro di Velazquez
Per esempio, questo quadro vi piace?
È un po’ grasso però è divertente
Le cose inaspettate a volte sono belle
Mi sorprende perché le ha le zampe corte
Il muso del cavallo, l’espressione con la criniera
Che espressione ha?
21
È seriosa
Beh, è il cavallo dell’imperatore.. il bambino sul cavallo è l’imperatore
A me piace il paesaggio
È un disegno ma sembra vero
È un po’ strano perché il cavallo ha una collana
Ogni giudizio che avete dato finora ha a che fare con la bellezza. E questo vi piace?
Quadro di Picasso
Non ha la coda
È simpatico
E lo trovi bello?
È carino però preferisco questo
È strano
È tutto striminzito
A qualcuno può sembrare qualcos’altro
Ha le gambe lunghe…sembra che abbia le zampe in acqua e la casa lì.
A me non piace perché stona un po’
È bello perché sta su due zampe
È divertente perché sembra una sedia
Sembra più giocoso
DOMANDA
Se tu fossi il Re che riforma faresti per il tuo regno?
Sandigliano, classe IV
Ciao! Cari sudditi, la riforma… è che voglio tutto colorato!
Buongiorno a tutti, miei cari sudditi! La nuova legge sarà che è vietato andare in macchina!
Buongiorno miei cari sudditi! Ordino che non ci sia più fumo delle macchine!
Nessuno può fumare!
Non dobbiamo più intrappolare gli animali!
Non si può più andare in bici e in moto
Non si potrà più andare sullo skateboard
Non si potrà più andare a cavallo / si potrà andare in gita tutti i giorni che volete
Non si può giocare coi videogiochi / si può mangiare la pizza e giocare con lo skateboard
Non si può giocare con lo skateboard e i beyblade
Si può giocare con lo skateboard e la play
Si può riandare in moto
Niente più compiti a scuola
Sandigliano, classe II
Io ordino che tutti i ricchi diano i soldi ai poveri!
- Bisognerebbe dividerli però…altrimenti diventano loro ricchi e poi dovrebbero ridarli.
Vi ordino di giocare sempre al 3DS!
(Giovanni senza parlare, chiama tutti i suoi compagni dietro la finestra. Giovanni ha nominato così tutti re e
regine e sorride felice)
I.C. Biella, Elementare Gromo Cridis, classe I e II
Io ho una nuova regola: che d’ora in poi tutti vendano le cose gratis
Che tutti vadano in piscina tutto il giorno
I.C. Biella, Elementare Collodi, classi V
Tutti i cibi saranno gratis
Tutti i buoni bambini faranno quello che gli pare
22
Vigliano Biellese, classe III
Gioco del re tiranno - variazione sul tema del re e delle riforme
(Legge del tiranno: Far ginnastica fa bene a tutti, quindi d’ora in poi …
…dalle 17 alle 19 tutti devono andare in palestra! )
No… Perché ognuno deve poter fare ciò che vuole!
E poi chi è già magro…diventa così!!
Ma io faccio sport dalle 18 alle 20
Ma scusa fallo dalle 17 alle 19!
Allora vado dalle 19 alle 21…
Ma solo per ribellarti?
Sì!!
Allora in galera!
Io voglio guardare la tv
Io penso sia giusto ma magari non tutti i giorni…voglio fare i compiti
Io non sono d’accordo perché è troppo tardi e poi ci si può anche far male
Meglio se vi costruisco delle palestre e voi ci andate obbligatoriamente ma quando volete! Va bene?
Sì
No, io non voglio far nulla…voglio solo ascoltare musica
Visto che non siete d’accordo con me, io e la mia guardia ce ne usciamo. Pensate voi una legge che vada
bene per tutti e al ritorno ce la comunicherete. (Pasquale e Sandro escono)
(Discussione tra i bambini con presenti gli insegnanti)
Che tutti facciano nuoto!
Che tutti facciano calcio!
Ognuno fa lo sport all’ora che vuole
E se qualcuno non può pagare?
È gratis
Tutti fanno quello che vogliono all’ora che vogliono e se c’è qualcuno che ha problemi di soldi può pagare in
più mesi
Insegnante - O in base alla ricchezza della famiglia; ma tutti sono obbligati a fare sport?
Non è obbligatorio…qualcuno ha magari delle altre cose da fare
Insegnante - Però almeno uno sport bisogna provarlo
Si, almeno provare e poi decidere…
Il re costruisce delle palestre gratis
E i soldi li si potrebbero dare alle persone che hanno bisogno
Si può inventare uno sport…
Insegnante - Allora la proposta definitiva l’abbiamo trovata?
Sì. Che tutti facciano uno sport quando vogliono. I poveri pagano poco però bisogna provare almeno uno
sport. E poi i soldi raccolti si danno ai bisognosi.
(Pasquale e Sandro rientrano)
Allora avete deciso, sudditi, quale legge?
Sì, tutti fanno sport quando vogliono, però bisogna almeno provare uno sport. I poveri non pagano oppure
pagano secondo la ricchezza… E il re deve costruire le palestre gratis.. Poi i soldi si danno ai poveri.
Io non sono d’accordo però …li voglio tutti io
No, non è giusto
Ma tu non eri d’accordo prima con loro?
Appunto…prima non hai detto niente!
In galera!!
Allora, voi avete protestato contro il re perché era un tiranno ma alla fine avete fatto la stessa proposta del
tiranno mi sembra?
No perché i poveri non pagano…
23
Salussola, I.C. Cavaglia, classe IV e V
I riforma: tutte le case devono avere colori vivaci
- Ma la mia è bianca
- Ma è bella la sua casa
- Questa è la volontà di Sua maestà ed è una legge!
II riforma: divertimento…d’ora in poi tutti in discoteca con le cose colorate
- È bello così non andiamo più a scuola
- Beh… così però non le puoi costruire le discoteche, non hai studiato per imparare a farle
- Chiedo ai nonni
III Riforma: Da oggi tutti i giorni arrivano almeno dieci giochi a casa nuovi!
IV Riforma: Siano demolite tutte le scuole
V Riforma: Regalati tutti i trattori
VI Riforma: Stadi al posto delle scuole
VII Riforma: In ogni bosco si deve fare la bosco-dance
VIII Riforma: Scuola e divertimento sette giorni su sette
IX Riforma: Cocaina per tutti.
X Riforma: Vorrei la pace in tutte le case
XI Riforma: Vorrei la pace nel mondo
Occhieppo inferiore, Classi V
Bandire tutte le scuole
- Però, senza sapere, rimarremmo solo dei burattini in mano a qualcuno che ha studiato… tu per esempio
che lavoro vorresti fare?
- Il muratore
-E come faresti a tirare su i muri se non hai studiato la matematica?
- Mi insegna mio papà…lui fa il muratore…
- Voi che lavoro volete fare?
- Io la maestra
- Senza scuola, fuori da questo paese!
L’avvocato
- Senza scuola, fuori da questo paese!
L’attrice
- Senza scuola, fuori da questo paese!
L’astrofisico
- Senza scuola dovete tutti andarvene da questo paese per fare quello vi piace!
- Io non bandirei la scuola però toglierei i pomeriggi e lascerei il sabato e la domenica a casa. Poi
aggiungerei parchi giochi e toglierei i privilegi ai ricchi.
“COSTRUTTORI DI BELLEZZA” - IL PROGETTO DI BELLEZZA NEL TERRITORIO
Come rendere più bello il nostro territorio?
Al termine di ogni incontro abbiamo chiesto ad ogni classe di lavorare su un progetto comune in
vista dell’incontro festoso a teatro. Individuare nel proprio quartiere, o nel proprio paese,
qualcosa da migliorare nell’interesse di tutti e insieme progettare come.
Il compito finale assegnato ai ragazzi e agli insegnanti ha l’obiettivo di rilanciare tutte le riflessioni
e i dibattiti fatti durante il laboratorio in una proposta comune di intervento sulla vita reale.
La dimensione progettuale della riflessione, oltre a costringere ulteriormente i ragazzi a negoziare
fra diverse prospettive e interessi comuni, è il momento conclusivo del laboratorio che vuole
offrire un sbocco pratico e comunitario del pensare filosofico.
(Maggio 2013)
24
APPENDICE
Dagli appunti di Alice Marsero
Riportiamo qui alcuni appunti, nel loro formato integrale, raccolti da Alice Marsero durante gli incontri
in tre classi differenti di età differente. Non differiscono dai precedenti, ovviamente, per il contenuto ma
restituiscono la vivacità delle dinamiche dei laboratori. Ad introdurre gli appunti, una breve riflessione di
Alice sull’esperienza.
25
Introduzione
di Alice Marsero
La bellezza è una forma di genio;
anzi, è più alta del genio perché non richiede spiegazioni.
Oscar Wilde
Bellezza. Il dizionario della lingua italiana la definisce come "qualità di ciò che è bello". Ora sorge spontaneo
chiedersi: ma che cos'è il bello?
Nell'antichità classica il bello era distinto dall'arte, il primo era infatti considerato come fatto della Natura
mentre la seconda era il frutto dell'attività produttiva dell'uomo.
Platone parlando del bello lo fa coincidere con il "Vero", dunque oggetto che prescinde dal nostro spirito e
collocato nel mondo delle idee. L'arte, considerata come imitazione della Natura (che a sua volta è
imitazione dell'Idea) viene ritenuta "copia della copia" e pertanto esperienza che allontana l'uomo dal
mondo ideale.
Aristotele riprende poi questo concetto di arte ma le assegna una funzione positiva, educatrice e catartica.
Il Medioevo ha, invece, una concezione del bello oggettivistica: la bellezza è opera di Dio.
Nel Rinascimento il bello, pur conservando la caratteristica di obiettività, subisce un’ulteriore
trasformazione: il punto nodale diventa l’idea di armonia, ottenibile artisticamente e conoscibile
criticamente. Proprio la ribellione contro le regole formali in nome della percezione del soggetto porta, nel
XVIII secolo, alla fondazione dell'estetica come disciplina autonoma e alla connessione sistematica di
bellezza e arte.
Dunque la riflessione sulla bellezza ha assunto, nel corso dei secoli, molteplici valenze e significati ma ciò
che ritroviamo costantemente in tutti questi pensieri è la ricerca di una definizione che possa essere
universalmente accettata.
Afferma in un’intervista il Prof. Stefano Zecchi, docente di estetica presso l’Università di Milano:
“La Bellezza significa riconoscere il senso delle cose, l’identità delle nostre relazioni. […] Questo è il senso
della Bellezza, una continua interrogazione sulla funzione di ciò che ci circonda.”
E quale disciplina ci può aiutare più della filosofia a porci domande, a farci riflettere? Essa è un’opportunità
per darsi gli strumenti per capire le cose, per essere coscienti di ciò che si è e di chi sono le persone con cui
ti incontri, le cose che vedi.
La filosofia interroga costantemente la nostra esperienza, tutti i giorni, e fare filosofia insieme ci permette
di spogliarci dei nostri abiti mettendo in comune momenti di vita, nel pieno rispetto del pensiero dell’altro
e della diversità. Fa sì, inoltre, che si sviluppino in noi capacità di riflessione, argomentazione, condivisione,
autocritica: capacità relazionali.
Ecco, quindi, che l’obiettivo di questi laboratori “Costruttori di bellezza” è grande, grandissimo. Far sì che i
bambini imparino a non perdere mai la meraviglia di fronte al mondo e alle persone, caratteristica naturale
nella loro indole infantile, e che mai smettano di usare quella parolina che tanto fa impazzire noi adulti
quando abbiamo a che fare con bambini piccoli, ovvero “Perché…?” .
Proprio molti dei “grandi perché” ai quali nella storia non sempre si è riusciti a dare una spiegazione, sono
stati raccolti dentro delle storie, si pensi solamente ai miti dell’antichità classica.
E una favola è proprio ciò che ci ha accompagnati nel viaggio fatto nelle scuole primarie di Biella e dintorni,
la storia di un re e del suo giullare impegnati reciprocamente a rendere il loro regno un regno Bello…per
tutti!
Ma a questo proposito… di questo fatidico Bello, che cosa ne pensano i bambini? Lo sappiamo?
Prima di andare a leggere che cosa ne dicono loro, vorrei concludere rivolgendo un augurio a tutti i bambini
che abbiamo incontrato affinché possano continuare a essere dei grandi filosofi, da cui noi tutti possiamo
imparare, e non smettano mai di interrogare se stessi e gli altri con delle grandi domande.
Alice Marsero
26
Sandigliano, 19/03/2013, CLASSE II
Ciao bambini, sapete cosa siamo venuti a fare qui oggi? Oggi facciamo filosofia insieme! Voi sapete che
cos’è la filosofia? Facciamo un GIOCO, scommettiamo che qualsiasi cosa direte è giusto? Proviamo:
Rabbia
Amore
Paura
Non picchiare la gente
Teatro
Divertirsi
Felicità
La tristezza
Fantasia
FILOSOFIA
Rispettare le persone
Giocare insieme
Stare insieme
Amicizia
Ridere
Non sparare alle persone
Non dare colpa agli altri
Rispetto della natura
Sapete cosa significa “filosofia”? Significa amico del sapere. A voi diverte sapere le cose? Essere curiosi?
Per essere curiosi bisogna fare delle grandi domande! Voi ci avete mai pensato? Prendiamo la
parola…BELLEZZA!! Chi riesce a fare una domanda con la parola bellezza?
CHI
QUANDO
QUALE
COME
COSA
PERCHÉ
GIOCO: La macchina delle domande
Com’è la bellezza? (I meccanismo : mani dentro – mani fuori dalle tasche)
Qual è la bellezza? (II meccanismo: saluto militare)
Dov’è la bellezza? (III meccanismo: mani dentro – mani fuori dalle tasche)
- Nel cuore!
Chi ha la bellezza?
Chi è la bellezza?
Quando è bellezza?
Quando la mamma fa un regalo (su e giù con il grembiule)
Perché c’è la bellezza?
Ma chi l’ha inventata?
27
Ma chi l’ha inventata?
Io lo so! L’ha inventata Dio
Cos’ha la bellezza?
Allora, adesso prendiamo una domanda, per esempio…
Cos’è la bellezza?
E quando si è felici!
Bene, adesso vieni qui che adesso facciamo una cosa bella.
(GIOCO: “ Il fumetto del fumetto”. Ritratto alla lavagna con il fumetto dei pensieri)
Ma c’è solo una risposta per questa domanda?
Tante!
Quando si sta con gli altri amici
La felicità
L’amore
Giocare con gli altri
La bellezza
Quello che è nel cuore
Ricevere un regalo
Vedere una cosa bella
Cantare con gli amici
Ricevere un abbraccio
Aiutare gli altri
Vedere un parente
Toccare una cosa bella
Sono tante risposte e in ognuna “qualcosa di vero c’è”. Mettere insieme i pensieri ci fa sapere qualcosa in
più.
- Ma chi sono i filosofi?
Sono quelle persone che si divertono a fare domande perché sono amici del sapere
Ora, proprio per questo, vi racconteremo una storia che ci aiuterà a farci altre domande sulla bellezza.
Bambini adesso viene il momento dell’ascolto quindi, mi raccomando, aprite bene le orecchie e seguite che
cosa succede nella storia!
(I conduttori indossano gli abiti dei due personaggi: il re e il giullare iniziano la narrazione)
Prima scena
Il re spiega al giullare che è triste perché, nonostante tutti i suoi sforzi, il regno
non è bello e la gente è triste: c’è qualcosa che non va.
C’è qualcosa che non va! Il re ce la mette tutta però… Che cos’è la bellezza? Come si fa a rendere bello il
regno? Certo però che la vostra classe è bella… sì, ma forse c’è qualcosa che non va?!
E’ un po’ disordinata
E’ troppo piena di roba
Troppo colorata
No
E’ più bella con i colori
Gialla
E’ poco colorata
Perché i colori hanno a che fare con la bellezza?
28
Si
A me non piace niente!!
Ci vogliono più colori
Vorrei togliere qualche cartellone
Oppure metterli su quel muro lì
Già, a volte cambiando il posto delle cose cambia la stanza
Sono brutte le cose attaccate alle finestre
Ma sono bellissime
I giochi sul davanzale
Perché, anche tu li metti lì
Si, in effetti guardando bene forse…
Pulire un po’ li che c’è la polvere
Ma possiamo fare noi il re adesso?
Comprare qualcosa di nuovo
Adesso abbiamo pensato come fare più bella la vostra classe, andiamo avanti con la storia?
Seconda scena
Il re educa il suo giullare a diventare il nuovo re, istruendolo sui princìpi
tradizionali di bellezza: ordine, eleganza, armonia, ritmo
A proposito di essere re… Lo sapete che il re e le regine camminano in modo ordinato, armonioso…
Adesso proviamo a camminare in modo da occupare tutti gli spazi, senza toccarsi, rispettando le distanze…
GIOCO TEATRALE: La zattera
Dobbiamo camminare come se fossimo sopra una zattera, quindi dobbiamo fare attenzione a non creare
dei buchi, ok?
I CAMMINATA - Regale
Quando diciamo stop ci fermiamo, ci guardiamo attorno e tutti gli spazi devono essere occupati
II CAMMINATA – Elegante e lenta
Adesso quando si dice stop facciamo un saluto elegante e al via si riparte, ok?
III CAMMINATA – Elegante sempre più veloce
Bravi…!!! Adesso, tutti dalla maestra salutiamo la maestra. Seduti!!!
Avete visto? Ci vuole un po’d’ordine per stare bene in uno spazio piccolo.
Non c’era confusione ed eravate belli… per essere una comunità bella bisogna creare armonia.
Terza scena
La riforma del regno ad opera del giullare: ogni giorno della settimana sarà
domenica e impareranno tutti a giocare a palla
Che bella riforma… ci voleva una nuova riforma! CI VOGLIONO IDEE NUOVE…
GIOCO: Ma se voi foste dei re o delle regine… che riforme, che regole nuove fareste?
Voglio tutto il regno colorato
Vietato andare in macchina
Non voglio più fumo delle macchine
Non si può più fumare
Non intrappolare gli animali
Non si può più andare in bici e in moto
Non si può andare sullo skate
29
Da oggi in poi si potrà andare in gita ogni giorno che volete
Mangiare sempre la pizza
Niente compiti e scuola
PRESENTAZIONE PROGETTO “COSTRUTTORI DI BELLEZZA”
Adesso, prima di salutarci, vi diamo un compito: noi ci rivedremo l’8 maggio a teatro per scoprire come
finisce questa storia; per allora, se avete tempo, potreste pensare a un posto del vostro paese o della vostra
scuola che vorreste rendere più bello. Guardatevi attorno e cercate se c’è qualcosa che non va, qualcosa
che voi vorreste cambiare e portateci un progetto a teatro, qui faremo una piccola presentazione di tutti i
progetti, le idee delle classi che hanno partecipato come voi! D’accordo?
(I due conduttori salutano i bambini e termina l’attività)
30
Occhieppo inferiore, 22/04/2013, CLASSI VA-VB
Allora, oggi noi insieme facciamo una cosa noiosa insieme: facciamo filosofia! Che cos’è la filosofia?
Io lo so: amicizia del sapere
Insegnante - Lo sanno perché abbiamo studiato chi erano i filosofi e che cos’è la filosofia.
Ma volete scommettere che, anche se questa è una risposta giusta non è la sola e qualsiasi cosa direte sarà
filosofia? Proviamo…
Sapere tante cose
Qualcosa di vero c’è!
È una cosa noiosissima
Qualcosa di vero c’è!
È fantasiosa
Qualcosa di vero c’è!
Qualcosa di vecchio
Qualcosa di vero c’è!
È una passione
Qualcosa di vero c’è!
È storia
Qualcosa di vero c’è!
È un lavoro
Qualcosa di vero c’è!
Mia mamma la insegna
E la fa?
Questo non lo so
Questo è importantissimo: noi oggi qui “faremo filosofia” che come diceva il vostro compagno, vuol proprio
dire “ essere amici della conoscenza”, del sapere. Come le due parole greche da cui è formata la parola: filo
(amico) e sofia (sapere, conoscenza). Ma chi è amico del sapere?
I maestri
Gli storici
Certo. Tutti da sempre si sono fatti delle domande per sapere come funzionano le cose, come sono fatte.
Grandi domande sulla vita, sulla morte… voi avete delle grandi domande?
Cosa c’è dopo la morte?
Cosa succede prima di nascere? Di essere nella pancia?
Come fanno a scoprire i trucchi dei maghi?
C’è stata una vita passata?
Si rinasce?
Perché le donne devono far nascere i bambini e non gli uomini?
Come sono fatti i computer?
Tu vai anche sulla tecnologia, giustamente.
Cosa ci sarà tra tantissimi anni nel mondo?
Perché l’universo è infinito?
Beh, forse…
Noi eravamo i dinosauri?
Perché la Terra gira?
Perché le navi e gli aerei spariscono nel triangolo delle Bermuda?
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Dio esiste veramente?
Dipende
C’è la Sindone?
Perché le scimmie si sono evolute ma non tutte?
Perché sono stati dati certi nomi alle cose?
È esistita davvero Atlantide?
Perché le scimmie si sono evolute proprio in quel momento?
Riusciremo a costruire una macchina del tempo?
Finirà davvero il mondo?
Se entri in un buco nero che cosa succede?
Ognuno di noi ha fatto una domanda. È importante non vergognarsi mai di fare domande. Ecco cosa
faremo oggi! La domanda che ci guida è “che cos’è il bello?”. Saperlo ci aiuterebbe a circondarci di cose
belle ed essere delle belle persone. Noi oggi vi abbiamo portato una storia: ogni racconto porta con sé delle
domande. Ascoltate.
Prima scena
Il re spiega al giullare che è triste perché, nonostante tutti i suoi sforzi, il regno
non è bello e la gente è triste: c’è qualcosa che non va.
Il re ci ha provato in tutti i modi, lui aveva un’idea di bello, ma sapete una cosa? Quando siamo arrivati in
questa vostra aula di musica, abbiamo proprio detto “ma che bella classe”… Io non l’avevo mica un’aula
così bella a scuola! Certo, qualcosina che non va forse c’è…
La tapparella è rotta!
Anche la lavagna
Ci sono tutte le piastrelle verdi e una blu
Ci sono i buchi e le crepe nei muri
Le piastrelle sono rotte
Ma qualcuno avrebbe qualche idea per renderla più bella
Dipingere i muri con colori vivaci
Mettere un condizionatore e aggiustare le tapparelle
Chiamare il muratore per le crepe
Cambiare le piastrelle, farle di tanti colori
Mettere le luci di due colori diversi
Mettere lo schienale alle panche
Cambiare la porta
Rinnovare gli apparecchi elettronici
Mettere la Wii e la Play Station
Fare il soffitto a mosaico
Mettere dei divani
Aggiungere altri strumenti
Vetri colorati alle finestre e farla più grande perché siamo tanti
Che bella che verrebbe! Facciamo una cosa adesso, andiamo avanti con la storia perché questo giullare
deve ancora imparare tante cose…
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Seconda scena
Il re educa il suo giullare a diventare il nuovo re, istruendolo sui princìpi
tradizionali di bellezza: ordine, eleganza, armonia, ritmo.
In ogni storia qualcosa su cui ragionare c’è sempre. In realtà ogni cosa detta ha a che fare con la bellezza. Il
ritmo, l’armonia hanno a che fare con la bellezza. Le cose che avete detto per la stanza, per esempio,
devono stare bene insieme! Adesso vi facciamo vedere due quadri. (Presentazione quadri di Velazquez e
Picasso) Per esempio, questo quadro vi piace?
Diego Velazquez – “Il principe Baltasar Carlos a cavallo” (1635)
Quadro di Velazquez
È un po’ grasso però è divertente
Le cose inaspettate a volte sono belle
Mi sorprende perché le ha le zampe corte
Il muso del cavallo, l’espressione con la criniera
Che espressione ha?
È seriosa
Beh, è il cavallo dell’imperatore… Il bambino sul cavallo è l’imperatore
A me piace il paesaggio
È un disegno ma sembra vero
È un po’ strano perché il cavallo ha una collana
Ogni giudizio che avete dato finora ha a che fare con la bellezza. E questo vi piace?
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Pablo Picasso – “Bagnante mentre apre la cabina” (1928)
Quadro di Picasso
Non ha la coda
È simpatico
E lo trovi bello?
È carino però preferisco questo
È strano
È tutto striminzito
A qualcuno può sembrare qualcos’altro
Ha le gambe lunghe …sembra che abbia le zampe in acqua e la casa lì.
A me non piace perché stona un po’
È bello perché sta su due zampe
È divertente perché sembra una sedia
Sembra più giocoso
Sono così diversi! la bellezza allora sarà solo una questione di gusti? ci sarà qualcosa che tocca tutti?
Qualcosa che rende le cose belle per tutti? Adesso andiamo avanti con la storia.
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Terza scena
La riforma del regno ad opera del giullare: ogni giorno della settimana sarà
domenica e impareranno tutti a giocare a palla.
Certo è una riforma strana quella del giullare, ma come finirà? Lo scopriremo l’8 maggio a teatro. Adesso
potremmo provare a fare noi una riforma per rendere più bello questo regno… il vostro regno! Voi che
riforma fareste?
Bandire tutte le scuole
Beh, però pensaci: senza sapere rimarremmo solo dei burattini in mano a qualcuno che ha studiato! Tu per
esempio che lavoro vorresti fare?
Il muratore
E come faresti a tirare su i muri se non hai studiato la matematica?
Mi insegna mio papà, lui fa il muratore…
E ma tu come fai a fare i calcoli che ti dice tuo papà, se non hai studiato? Voi che lavoro volete fare?
La maestra
Cacciata da questo paese…
L’avvocato
Cacciata da questo paese
L’attrice
L’astrofisico
Tutti e due banditi dal paese! Mettetevelo in testa che se volete fare un lavoro così siete obbligati ad
andare via per imparare a farlo!
Io non bandirei la scuola, però toglierei i pomeriggi e lascerei il sabato e la domenica a casa. Poi aggiungerei
parchi giochi e toglierei i privilegi ai ricchi.
Beh…adesso prima di salutarci vi dobbiamo chiedere una cosa
(PRESENTAZIONE PROGETTO)
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Vigliano Biellese, 26/03/2013, CLASSE III
Allora…ciao a tutti!! Tutto bene?
Si
Bene… Ma voi sapete perché siamo venuti qui oggi?
NO
Siamo venuti perché oggi faremo insieme filosofia… sapete che cos’è?
Provate a dare una risposta e noi scommettiamo che qualsiasi cosa direte è giusta! Guardate che è
bellissimo…a scuola poter dire che qualsiasi risposta a una domanda è giusta!
È una materia
Qualcosa di vero c’è!!
Il nome di un libro
Qualcosa di vero c’è!!
Il titolo di una musica
Qualcosa di vero c’è!!
Il filosofo è uno che prevede il futuro
Qualcosa di vero c’è!!
Una poesia
Ti sei fatta ispirare da questi pensieri qui?
Sì
Brava, hai fatto bene. Qualcosa di vero c’è!!
Un’emozione
Questa è nuova… non si è fatto ispirare! Ha pensato con la sua testa! Anche questo c’entra con quello che
facciamo qui oggi! Qualcosa di vero c’è!!
È un’arte
Qualcosa di vero c’è!!
Il nome di un negozio
Qualcosa di vero c’è!!
Il nome di un artista
Qualcosa di vero c’è!!
Una scrittura
Cioè?
Un foglio scritto
Qualcosa di vero c’è!!
Bene, allora: filosofia è una parola che viene dal greco ed è composta da due parole: FILO + SOFIA.
Il filo
Sofia è Sofia!
È anche il nome di una città
Ma queste parole in greco vogliono dire “amico del sapere”. L’amico del sapere è quello che ha voglia di
farsi un sacco di domande. Voi va fate tante domande? Siete curiosi?
Sì!
Oggi questa filosofia la faremo insieme e se voi ci aiuterete vi premieremo con una storia. La domanda che
ci facciamo oggi è: “Che cos’è la bellezza?”
Per ognuno ha una bellezza propria
La bellezza è quella che la natura, che fa parte della vita, ci dona
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Siete d’accordo?
Sì
Ma quello che mi chiedo io, per esempio, è se non è possibile che ci sia qualcosa che sia bello per tutti!
L’amicizia
Giusto, è talmente grande
L’amore
La felicità
La bellezza è vivere
La bellezza è una cosa che ti ispira
La famiglia
Quindi gli affetti
Simpatia
Abbiamo messo già tante risposte ma ce ne sarebbero ancora tante altre… Oggi noi, proprio su questa
domanda vi abbiamo portato una storia, volete sentirla?
Sì
Allora cominciamo…
Prima scena
Il re spiega al giullare che è triste perché, nonostante tutti i suoi sforzi, il regno
non è bello e la gente è triste: c’è qualcosa che non va.
Il re si è impegnato ma…
Le cose erano tutte uguali e nessuno riconosceva più la sua
Mancava la gente
Mancava la gioia
Mancava la bellezza
Mancava la fantasia
La bellezza ha a che fare con la fantasia?
Sì
Forse perché non piacevano le cose
Forse mancava il gusto
Non c’era da mangiare?
Erano poveri
Visto che il re aveva fatto abbandonare le case e loro ci sono rimasti male
Allora…vi racconto un’altra storia
(Storia del tiranno)
Legge del tiranno: Dalle 17 alle 19 tutti in palestra! Siete d’accordo?
(Pasquale mantiene il ruolo del tiranno)
No… Perché ognuno deve poter fare ciò che vuole!
E poi chi è già magro…diventa così!!
E allora ai semafori? Allora al rosso non ci fermiamo!
Ma per i semafori va bene!
Ma io faccio sport dalle 18 alle 20
Ma scusa fallo dalle 17 alle 19!
Allora vado dalle 19 alle 21…
Ma solo per ribellarti?
Sì!!
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Allora in galera!
Io voglio guardare la tv
Io penso sia giusto ma magari non tutti i giorni…voglio fare i compiti
Io non sono d’accordo perché è troppo tardi e poi ci si può anche far male
Ascoltandovi ,forse è meglio se vi costruisco delle palestre e voi ci andate quando volete! Va bene?
Sì
No, io non voglio far nulla…voglio solo ascoltare musica
Allora adesso facciamo così… noi usciamo e voi pensate a una legge che vada bene per tutti e quando
torniamo ce la dite, ok? (Pasquale e Sandro escono)
DISCUSSIONE TRA I BAMBINI:
Che tutti facciano nuoto!
Che tutti facciano calcio!
Insegnante - Dev’essere una legge che vada bene per tutti
Ognuno fa lo sport all’ora che vuole
E se qualcuno non può pagare?
È gratis
Tutti fanno quello che vogliono all’ora che vogliono e se c’è qualcuno che ha problemi di soldi può pagare in
più mesi
Insegnante - O in base alla ricchezza della famiglia; ma tutti sono obbligati a fare sport?
Non è obbligatorio…qualcuno ha magari delle altre cose da fare
Insegnante - Però almeno uno sport bisogna provarlo.
Si, almeno provare e poi decidere…
Il re costruisce delle palestre gratis
E i soldi si potrebbero dare alle persone che hanno bisogno
Si può inventare uno sport…
Insegnante - Allora la proposta definitiva l’abbiamo trovata?
Sì
PROPOSTA: Che tutti facciano uno sport quando vogliono. I poveri pagano poco però bisogna provare
almeno uno sport. E poi i soldi raccolti si danno ai bisognosi.
(Entrano Sandro e Pasquale)
Allora avete deciso sudditi quale legge?
Sì, tutti fanno sporto quando vogliono, però bisogna almeno provare uno sport. I poveri non pagano oppure
pagano secondo la ricchezza… E il re deve costruire le palestre gratis. Poi i soldi si danno ai poveri.
Io non sono d’accordo però …li voglio tutti io.
No, non è giusto.
Ma prima tu non eri d’accordo con loro?
Appunto, prima non hai detto niente, no!
In galera!!
Allora, voi avete cacciato il re perché era un tiranno e poi avete fatto la stessa cosa e avete fatto la stessa
proposta del re?
No perché i poveri non pagano…
Bene, allora adesso continuiamo con la storia?
Sì
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Seconda scena
Il re educa il suo giullare a diventare il nuovo re, istruendolo sui princìpi
tradizionali di bellezza: ordine, eleganza, armonia, ritmo.
Le regole! Beh, ma non abbiamo ancora guardato la vostra stanza: è bella ma… c’è qualcosa che non va?
Guardate con attenzione, guardare i particolari…
I buchi con i fili elettrici
Le crepe
Le ragnatele
I buchi sul muro
Si stacca l’intonaco
I muri sporchi
Quindi una cosa sporca non ha niente a che fare con la bellezza? Chi lo sa?
Le sedie rotte
…e poi tirano i capelli
È vero, anche il grembiule si aggancia sempre qui!
A me non piace la disposizione dei banchi
Beh, qualcosa che non va, in effetti, c’è. Allora adesso continuiamo la storia…
Terza scena
La riforma del regno ad opera del giullare: ogni giorno della settimana sarà
domenica e impareranno tutti a giocare a palla.
Questa è la nuova legge! Visto che il bello è quello che piace a me allora adesso fanno tutti quello che vuole
il giullare!!
Adesso bambini saprete come finisce la storia quando ci rivedremo a teatro… Prima di andare via però vi
chiederemo una cosa…
(PRESENTAZIONE PROGETTO)
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Ringraziamo tutti
gli insegnanti e i bambini
delle scuole che hanno partecipato:
I.C. BIELLA, Scuola Villaggio Lamarmora - 3A / 3B
I.C. BIELLA, Scuola De Amicis - 1A / 1B
I.C. SANDIGLIANO - 2A / 4A
I.C. BIELLA, Scuola Gromo Cridis - 1B / 2A / 3° / 4B / 5A / 5B
I.C. BIELLA, Scuola Collodi - 3A / 5A / 5B
D.D. VIGLIANO - 3A
I.C. CAVAGLIA, S.E. SALUSSOLA - 4 / 5
I.C. SANDIGLIANO, S.E. BENNA - 3 / 4 / 5
I.C. OCCHIEPPO INFERIORE - 5A / 5B
(Biella 2013)
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