94 Perché il 1914 è un anno particolare

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Perché il 1914 è un anno particolare?
Molti personaggi illustri del nostro secolo, hanno
affermato che dall’anno 1914 in poi, con
l’evento della prima guerra mondiale, il mondo,
non è stato più lo stesso di prima. I testimoni di
Geova, addirittura decenni prima, predicavano
che il 1914, sarebbe stato l’anno della fine dei
tempi di Satana; che dal 1914 in poi, saremmo
stati governati da Gesù Cristo e che avrebbe
eliminato ingiustizia e morte. Ma, invece che
cessassero le ingiustizie e la morte, in questo
anno, scoppiò la prima guerra mondiale e finì,
nel 1918, e nei 4 anni che il mondo fu in guerra,
le ingiustizie e i morti, invece di cessare, si sono
centuplicati. Questo portò a credere, che le
nefaste previsioni dei testimoni di Geova, che
predicavano da parecchio tempo, la fine di
questo sistema di cose, doveva essere frutto della
loro fantasia e che doveva nascere dai loro
peggiori incubi. Non è vero! Non è proprio
così! Essendo che lo schiavo fedele e discreto,
aveva fatto lo stesso calcolo che fece Daniele per
risalire fino al momento che Gesù sarebbe
diventato il Messia (Gesù, divenne il Messia,
dopo che fu battezzato da Giovanni e venendo
fuori dal giordano, fu riconosciuto da Dio stesso,
quale suo figlio, perché col battesimo, accettava
la missione per la quale era venuto sulla terra) e
che lui, Daniele, calcolò per come c’è scritto in
Nu 14: 34, dove dice: Secondo il numero dei
giorni che esploraste il paese, quaranta giorni,
un giorno per un anno, un giorno per un
anno, risponderete dei vostri errori. Anche in
Ezechiele al 4: 6, si parla di un giorno per un
anno, dicendo: Un giorno per un anno, un
giorno per un anno ti ho dato. Daniele,
facendo il calcolo di un giorno per un anno,
intuì, quando sarebbe apparso il Messia e quando
sarebbe morto: e spiega anche, quando sarebbe
cominciato, il tempo della fine. Ma, andiamo
con ordine cronologico. In Daniele 9: 1, leggo:
Nel primo anno di Dario figlio di Assuero del
seme dei medi, che era stato fatto re sul regno
dei caldei, 2 nel primo anno del suo regno io
stesso, Daniele, compresi dai libri (le sacre
scritture che erano state scritte sino ad allora) il
numero degli anni riguardo ai quali la parola
di Geova era stata rivolta a Geremia il
profeta, per compiere le devastazioni di
Gerusalemme, cioè, settant’anni. 2 Cronache
1
36: 21, porta scritto: Per adempiere la parola
di
Geova per bocca di Geremia, finché il paese
non ebbe scontato i suoi sabati. Tutti i giorni
che giacque desolato osservò il sabato, per
compiere settant’anni. Vedere anche Esdra 1:
1. Daniele, queste informazioni, le traeva dalle
scritture. In Daniele 9: 20, ci sta scritto: Mentre
ancora parlavo pregando e confessando il mio
peccato e il peccato del mio popolo Israele,
esponendo la mia richiesta di favore dinanzi a
Geova mio Dio, 21 e stavo ancora a pregare,
quando Gabriele, che avevo visto nella visione
all’inizio, 22 m’impartiva intendimento,
dicendo: O Daniele, ora sono uscito per farti
avere perspicacia con intendimento. 24
Settanta settimane sono state determinate sul
tuo popolo e sulla tua santa città, per porre
termine alla trasgressione, e porre fine al
peccato, e fare espiazione per l’errore, e
recare giustizia per tempi indefiniti, e
imprimere un suggello sulla visione e sul
profeta, e ungere il Santo dei Santi. 25 E devi
conoscere
e
avere
perspicacia
che
dall’emanazione della parola di restaurare e
riedificare Gerusalemme fino al Messia il
condottiero, ci saranno sette settimane, anche
sessantadue settimane. Dal momento che
sarebbe stata emanata la parola di riedificare
Gerusalemme,
fino
al
tempo
della
manifestazione del Messia, dovevano passare
sessantanove settimane di anni e nella
settantesima settimana, a metà della settimana, il
Messia, sarebbe stato stroncato, per come il
versetto 26 spiega: E dopo le sessantadue
settimane, il Messia (Gesù) sarà stroncato,
senza nulla per lui stesso. 69 Settimane, sono
483 giorni e calcolando un giorno per un anno,
formano 483 anni e in quest'anno, sarebbe
apparso il Messia e nell'altra settimana di anni, a
metà settimana, tre anni e mezzo, il Messia,
sarebbe stato stroncato: per come avvenne. Ora,
bisogna
individuare,
il
momento
dell’emanazione dell’ordine di riedificare
Gerusalemme, per sapere da quale anno
iniziavano i 483 anni, per poter stabilire quando
sarebbe stata la comparsa del Messia. Neemia 2:
1, scrive: E avvenne nel mese di nisan, nel
ventesimo anno di Artaserse il re, che il vino
era davanti a lui, e io presi come al solito il
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Perché il 1914 è un anno particolare?
vino e lo diedi al re. Io, non ero mai stato
triste davanti a lui. 2 Il re dunque mi disse:
perché la tua faccia è triste? 5 Dopo ciò
risposi al re: Se al re in effetti sembra bene, e
se il tuo servitore sembra buono davanti a te,
che tu mi mandi in Giuda, alla città dei luoghi
di sepoltura dei miei antenati, affinché io la
riedifichi. Qui, Neemia, che era uno schiavo,
sta dicendo al suo re, di lasciarlo tornare in
Israele, perché desiderava poter riedificare
Gerusalemme e il tempio di Dio, che
Nabucodonosor, aveva distrutto (2 Re 25: 1-16).
Quale re, avrebbe mai concesso di liberare un
popolo, suo schiavo, per mandarli a fargli
ricostruire la loro città, potendo divenire una
probabile nemica? Abbiamo l’esempio del
popolo egizio, che pur di non lasciare liberi gli
ebrei, combatterono contro Dio, e per come
dicono le scritture, dell’esercito egiziano, non né
rimase nessuno. Invece con Artaserse, non fu
così.
Artaserse, gli firmò delle lettere da
presentare ai governatori del suo regno, affinché
non intralciassero Neemia, nella riedificazione di
Gerusalemme. Gli storici confermano che il
regno di Artaserse iniziò nel 475 avanti era
volgare (A.C.). Quindi, 20 anni dopo, arriviamo
nel 455 prima di Cristo. Dalla parola di
restaurare Gerusalemme, fino alla sua completa
restaurazione, passarono 7 settimane, cioè: a un
anno per giorno, sono, 49 anni.
Dalla
riedificazione, fino a quando Gesù fu battezzato,
per iniziare il suo ministero, ci vollero altre 62
settimane, il ché equivale a 434 anni e
sommando i 49 più i 434, arriviamo a 483 e
nell’ultima settimana (la settantesima), a metà
settimana (per come dice il versetto 27, del
capitolo 9 di Daniele), il messia avrebbe fatto
cessare sacrifici e offerte di dono di animali,
perché avrebbe offerto se stesso, come olocausto
a Geova, cancellando per sempre, i sacrifici per i
peccati che gli erano state offerte a Geova, fino
ad allora, per tradizione, dal popolo israelita.
Quindi, Daniele sta dicendo che 483 anni dopo
che sarebbe stato dato l’ordine di poter
riedificare Gerusalemme, sarebbe apparso il
Messia, per come avvenne. Tenendo presente
questo genere di calcolo, andiamo a vedere
come si possa essere arrivati all’anno 1914.
Questa è una data, che riguarda l’incoronazione
di Gesù, da parte di Geova, come Re
dell’universo, ma rimanendo, sempre secondo;
1
primo, è sempre Geova. In Ezechiele 17: 22-24,
Dio, parlando di Cristo, dice: Il Sovrano
Signore Geova, ha detto questo: Io stesso
certamente prenderò e metterò parte dell’alta
punta del cedro;
dalla cima dei suoi
ramoscelli, ne svellerò uno tenero (il cedro,
all'ora, era considerato un albero nobile, e in
questo caso, rappresenterebbe la nobile stirpe
(che sarebbero i re) del popolo ebraico, dato che
era il popolo di Dio, e da questa nobile stirpe, ne
avrebbe preso uno in particolare e lo avrebbe
innalzato sopra tutti gli esseri viventi) e Io stesso
certamente lo trapianterò su un monte alto ed
elevato. 23 Sul monte dell’altura d’Israele lo
trapianterò (qui, dicendo Israele, si riferisce
all’Israele spirituale), e certamente, porterà
rami e produrrà frutto e diverrà un cedro
maestoso. E sotto di esso, in effetti,
risiederanno tutti gli uccelli di ogni ala;
risiederanno all’ombra del suo fogliame. 24
E tutti gli alberi del campo dovranno
conoscere che io stesso, Geova, ho abbassato
l’albero alto e ho innalzato l’albero basso, che
ho fatto seccare l’albero umido e che ho fatto
fiorire l’albero secco. Io stesso, Geova, l'ho
detto, e l'ho fatto. Molte volte nella Bibbia si
parla di re, che vengono paragonati a degli
alberi, per come Giovanni Battista stesso dice,
riferendosi agli uomini: Che ogni albero che
non produce buoni frutti, sarebbe stato
sradicato. Geova, vedendo che i re del suo
popolo, nove su dieci, si allontanavano
volgendogli le spalle e offendendolo, andando ad
inchinarsi davanti a delle pietre o legni che
rappresentavano delle divinità che stavano in
contrapposizione a Geova Dio, un bel momento,
decise, che sul suo popolo, non ci sarebbe stato
nessun altro re, se non quello che aveva prescelto
Lui. Da allora in poi, il popolo israelita, non
ebbe più un re vero e proprio, che avesse
l'approvazione di Geova, ma ebbero, dei
governanti, senza avere una vera patria, che gli
appartenesse come al tempo di Davide o di
Salomone. Per questo in Ezechiele 21: 26-27, ci
sta scritto: Il Sovrano Signore Geova, ha detto
questo: Rimuovi il turbante e togli la corona.
Questa non sarà la stessa. Innalza pure ciò
che è basso, e abbassa pure quel che è alto. 27
Una rovina, una rovina, una rovina ne farò!
Anche in quanto a questa (corona),
certamente non diverrà di nessuno finché
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1
venga colui che (ne) ha il diritto legale, e a lui
(la) devo dare. L’angelo Gabriele, in Luca 1:
32-33, dice a Maria, parlando di Gesù, il figlio
sarà predicata in tutta la terra. Se facendo il
calcolo che fece Daniele, arriviamo in un tempo
che troviamo tutto questo profetizzato da Cristo,
che avrebbe portato in grembo: Questi sarà
grande sarà chiamato Figlio dell’altissimo; e
Geova Dio, gli darà il trono di Davide suo
padre, 33 ed egli regnerà sulla casa di
Giacobbe, per sempre; e del suo regno, non ci
sarà fine. (fino a quando non arriva Maometto).
Anche qui, per come ha fatto Daniele (per sapere
quando sarebbe avvenuta la presenza del Cristo),
si deve fare un calcolo, usando il suo stesso
parametro, cioè: calcolare le cose per come le
calcola Dio, per poter comprendere quando ciò,
sarebbe avvenuto. Dio stesso, lo spiega nel suo
memoriale e noi, andiamo a dargli un’occhiata.
In Daniele, nel capitolo 4, Dio spiega il tempo
esatto, di quando il Cristo sarebbe stato
incoronato Re e per come dice Rivelazione 12: 9,
Cristo e i suoi angeli, avrebbero fatto pulizia nei
cieli, scacciando Satana e i suoi seguaci nei
pressi della terra, (unico luogo concessogli, in
tutto l’universo) e quando questo si sarebbe
avverato, ci sarebbero state tutte quelle
conseguenze citate da Gesù in Matteo 24: 6,
dove dice: Voi udrete di guerre e di notizie di
guerre. 7 Poiché sorgerà nazione contro
nazione (quando il Cristo sarebbe stato
incoronato e avrebbe scacciato Satana e i suoi
demoni nei pressi della
terra, si sarebbe
realizzata questa profezia. Difatti, in base agli
stessi calcoli fatti da Daniele, arriviamo all’anno
1914, e in quell’anno, scoppio la prima guerra
mondiale) e regno contro regno, (qui, si
riferisce, che si è alla fine dei conti, tra il regno
di Satana e il Regno che sostiene il Cristo
(l’Unto); sostenendo che il Regno di Geova, è il
migliore, ma prima che queste cose arrivassero
alla loro conclusione, sarebbero avvenute altre
cose. La profezia, prosegue dicendo:) e ci
saranno penuria di viveri e terremoti in un
luogo dopo l’altro. 12 A causa dell’aumento
dell’illegalità, l’amore della maggioranza si
raffredderà (sia nei riguardi del Creatore, che in
quelli del nostro prossimo, incominciando da chi
ci sta più vicino, i genitori. Ma nello stesso
tempo, ci sarebbe dovuto essere anche la
predicazione per come dice il versetto) 14 E
questa buona notizia del regno (in quel tempo),
trovando quello che Geova aveva predetto, e
trovando anche quello che dice Paolo in Timoteo
3: 1, dove parlando di questi fenomeni che si
sarebbero dovuti manifestare per riconoscere il
tempo della fine, spiega: Ma sappi questo, che
negli ultimi giorni ci saranno tempi difficili
(se Paolo sta parlando con Timoteo, che è
vissuto nel suo stesso tempo e mi chiedo: cosa
poteva importargli di quello che sarebbe
avvenuto, ai nostri giorni, visto che son passati
più di 1900 anni? O parlava a lui, e si riferiva a
noi, oggi?). 2 Poiché gli uomini saranno
amanti di se stessi (oggi sono tutti palestrati e
come Narciso, i loro occhi sono puntati sulla loro
immagine, che riflettono gli specchi che gli
stanno attorno o su qualunque cosa che rifletti la
loro
immagine),
amanti
del
denaro,
millantatori,
superbi,
bestemmiatori,
disubbidienti ai genitori, ingrati, sleali, 3
senza affezione naturale, non disposti a
nessun
accordo,
calunniatori,
senza
padronanza di se, fieri, senza amore per la
bontà, 4 traditori, testardi, gonfi di se,
amanti dei piaceri anziché amanti di Dio.
ecc… ecc. Se nel tempo indicato dalle profezie,
dovremmo trovare tutto questo, allora,
dovremmo veramente pensare di essere nel
tempo della fine, dato che nel nostro tempo,
accade proprio questo. Quindi, tornando a
Daniele 4: 4, leggiamo: Io, Nabucodonosor,
ero a mio agio nella mia casa e fiorivo nel mio
palazzo. 5 Ebbi un sogno ed esso mi
intimoriva. 10 Ora io guardavo le visioni
della mia testa ed ecco, un albero in mezzo
alla terra, la cui altezza era immensa
(Quest’albero, rappresenta la persona di
Nabucodonosor e nella sua retrospettiva,
rappresenterebbe il dominio di Geova sulla
terra). 13 Continuai a guardare nelle visioni
della mia testa, ed ecco un vigilante, sì, un
santo (sarà stato l’Arcangelo Michele) scendere
dai cieli stessi. 14 Egli chiamava ad alta voce,
e diceva questo: Tagliate l’albero (qui, si
doveva interrompere la reggenza che avrebbe
dovuto rappresentare Geova sulla terra, fino a
quando non fosse arrivato il tempo di
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riconoscere il suo rappresentante come Re che
Lui aveva scelto, Gesù) e stroncatene i rami.
Scuotetene il fogliame, e spargetene i frutti.
15 Tuttavia, lasciatene il ceppo stesso con le
radici nella terra, pure con un legame di ferro
e di rame. 16 e passino su di esso, sette
tempi. (In queste citazioni, sto eliminando le
cose che riguardano Nabucodonosor e prendendo
solamente
quelle
che
riguardano
l’intronizzazione di Cristo). Quest’angelo, che
viene definito da Nabucodonosor, un santo
vigilante, con autorità comandava di tagliare
l’albero (quello che l’angelo diceva, era l’ordine
di Geova, quindi, quello che gli altri angeli
facevano, lo facevano perché lo ordinava Geova
e non perché lo diceva l'angelo che ha parlato), e
che venisse legato da dei cerchi metallici ben
stretti, affinché da questo tronco, non spuntasse
alcun germoglio, fino a quando questi cerchi di
rame e ferro, non fossero stati tolti, per farlo
germogliare e crescere nuovamente, facendo
rispuntare il dominio di Dio, nel cielo e sulla
terra. Ma, quando, sarebbe accaduto? Il versetto
finisce dicendo che devono passare sette tempi.
Il sette, nelle scritture, è usato spesso per
indicare perfezione. A volte, è relazionato col
completamento di qualcosa che Dio ha stabilito.
Nei sei giorni che Dio creò l’universo, il settimo
si riposò. Potremmo guardare la settimana che è
stabilita da sette giorni, nel quale in uno di questi
giorni, ci si riposa per come ci insegnò Dio. Le
persone che si offrivano come schiavi (per debiti
o per bisogno di denaro), nel settimo anno,
sarebbero dovuti essere liberati. Il Giubileo,
avveniva dopo sette volte sette anni. Sia la festa
delle capanne che dei pani non fermentati,
duravano sette giorni. Quindi, si tratta di uno
spazio tempo. E a quanto tempo si riferiscono
questi sette tempi? In Rivelazione 12: 14, ci sta
scritto: Ma alla donna furono date le ali della
grande aquila, affinché volasse nel deserto al
suo luogo; quivi è nutrita per un tempo e dei
tempi e la metà di un tempo, lontano dalla
faccia del serpente. Qui, sta nominando tre
tempi e mezzo, che sono la metà di sette, e a
quanto corrispondono tre tempi e mezzo? Nello
stesso capitolo, al versetto 6, parlando della
stessa donna che fugge dal serpente, che
rappresenta Satana, dice: E la donna fuggì nel
deserto dove ha un luogo preparato da Dio,
affinché vi sia nutrita per 1260 giorni.
1
Essendo che la donna è la stessa del versetto 14 e
il luogo è lo stesso, il deserto, i tre tempi e
mezzo, dovrebbero corrispondere a 1260 giorni,
quindi, i sette tempi nominati in Daniele,
dovrebbero essere il doppio, cioè: 2520.
Calcolando un giorno per un anno, si arriva a
2520 anni. La medesima cosa, dice Daniele
nominando i sette tempi, che riguardano la
pazzia di Nabucodonosor e che corrispondono a
sette anni e per come calcolavano l'anno all'ora,
di 360 giorni, 360 anni x 7, corrispondono a
2520. Alla scadenza di questi anni, l'albero di
Geova, doveva iniziare e rigermogliare; sarebbe,
la parusia di Cristo. E quando cominciarono
questi anni, per sapere quando dovevano finire?
Iniziarono alla distruzione del tempio di
Gerusalemme, nell’ottobre 607 A.E.V. Partendo
da questa data, si arriva al 1914 E.V. Questo è
quanto fece lo schiavo fedele e discreto;
riconoscere il tempo della fine e come sentinelle,
emettevano grida d’allarme. Particolarmente,
sentendo notizie di guerre e leggendo Matteo 24:
6, che dice: Voi udrete di guerre e di notizie di
guerre, loro (i testimoni di Geova) erano
convinti che fosse arrivata la fine, ma lo stesso
versetto prosegue dicendo: guardate di non
atterrirvi.
Poiché queste cose devono
avvenire, ma non è ancora la fine. Non
avevano compreso questo particolare, e vedendo
che la fine non avvenne, cercarono di capire,
dove stava l’errore e lo compresero dopo che il
1914 era trascorso,
perché non vedevano
l'intervento di Dio e le sue benedizioni promesse,
visto che le sofferenze, proseguivano sulla terra.
Un errore simile, lo fecero anche gli apostoli,
perché pensavano che il tempo della fine, fosse
nel loro tempo. Dal 1914 in poi, per come
spiega Daniele, nel suo libro, nel 7: 13-14, dice:
Continuai a guardare nelle visioni della notte,
ed ecco, con le nubi (per come era scomparso
Gesù, davanti agli occhi degli apostoli, come
spiega Atti 1: 9, che dice: E, dette queste cose,
mentre essi guardavano, fu innalzato e una
nube lo nascose alla loro vista, alla stessa
maniera, tornerà ma non sarà visto, se non con
gli occhi della fede) dei cieli veniva qualcuno
simile a un figlio dell’uomo; e ottenne accesso
presso l’Antico dei giorni, e lo fecero
accostare proprio davanti a Lui. 14 E gli
furono dati dominio e dignità e regno,
affinché tutti i popoli, i gruppi nazionali e le
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lingue, servissero proprio lui. Il suo dominio
è un dominio di durata indefinita che non
passerà, e il suo regno, un regno che non sarà
ridotto in rovina. Gesù, riguardo a questo
specifico tempo, dice in Luca 21: 11: Ci
saranno grandi terremoti, e in un luogo dopo
l’altro pestilenze e penuria di viveri; e ci
saranno paurose visioni (visioni peggiori di una
probabile guerra atomica, non esistono e noi,
ormai, ci siamo tutti abituati a convivere con
questa idea) e dal cielo, grandi segni. Che qui
si possa riferire al fatto che nei nostri tempi, ci
siano razzi che vanno nello spazio, non lo posso
sostenere, ma che una volta, volavano solamente
gli uccelli e che non era prevedibile per un
cervello umano di allora, pensare che dei pesi
enormi, come un aereo di linea, si potessero
librare nell’aria, per come avviene oggi, mi
sembra poco probabile. Anche questi, possono
essere i grandi segni dal cielo. Poi, possono
essere altri generi di segni. ma pensate quello
che volete, la fine arriverà in ogni caso! Non si
sa il giorno esatto, ma arriverà! Ormai, è
questione di poco. Gesù, in Luca 16: 17, dice: In
realtà, è più facile che passino il cielo e la
terra, piuttosto che una particella di lettera
della Legge, rimanga inadempiuta. Che siamo
nel tempo della fine, ne sono talmente certo, che
sarei pronto a buttarmi nel fuoco. E nel caso
dovessi sbagliarmi sul tempo, non posso
sbagliarmi (attenendomi), sulla realizzazione
dell’ultimo versetto citato.
Oggi, 11/10/2011, sul giornale “city”, leggo in
un trafiletto: Los Angeles – Il reverendo ci
riprova: Dopo aver previsto la fine del mondo
per il 6 settembre del 1994 e poi per il 21
maggio scorso, il noto predicatore statunitense
Harold Camping ci riprova: la fine del mondo
sarà il 21 ottobre (quindi: tra dieci giorni), alle
ore 18 (ora della California).
Come può, questo reverendo, fare simili
affermazioni, quando Gesù, rispondendo agli
Apostoli, che gli chiesero il momento che
sarebbe avvenuto il giorno di Geova, in Matteo
24: 36 risponde: In quanto a quel giorno e a
quell'ora nessuno sa, né gli angeli dei cieli, né
il figlio dell'uomo (cioè: Gesù Cristo). Se non lo
avrebbe saputo neanche il Cristo, questo
reverendo, per saperlo, dovrà essere, un gradino
sopra di Cristo. Se Gesù, sarebbe stato come
1
questo reverendo, come gli si poteva credere? Se
quello che ha affermato Gesù, non si sarebbe
avverato, per come ha fatto per ben due volte
questo reverendo californiano, come gli si
sarebbe potuto credere, in quello che Gesù ha
detto? Gesù, nel capitolo 24, afferma cose che
sarebbero accadute, nel periodo della fine, ma
non sa, quando arrivava questo periodo. Però,
quando sarebbe arrivato il tempo della fine,
questo periodo, si sarebbe riconosciuto, dalla
realizzazione delle sue profezie; ma riguardo al
giorno esatto e all'ora dell'avvenimento, non lo
sapeva neanche lui. Se al reverendo glielo avesse
riferito Dio, la cosa, si sarebbe realizzata la
prima volta ma, se ciò non accadde, è perché,
questa data, l'ha prevista lui, da solo. E perché
cita date specifiche? Un motivo, ci dovrà pur
essere! Avete presente la storiella di quello che
si divertiva a prendere in giro i contadini,
gridando: al lupo! Al lupo? Questo, lo faceva per
prendersi gioco dei contadini, senza rendersi
conto, che se fosse stato vero, che qualche
branco di lupi, si fosse aggirato per quei paraggi,
avrebbe potuto dare tutti gli allarmi, che avrebbe
voluto, che tanto, non sarebbe stato creduto. Non
dico, che questo reverendo, lo abbia fatto per
prendersi gioco dei suoi fedeli, per come faceva
lo schernitore, perché lui, il reverendo, essendo
certo che quello che la Bibbia dice, si avvera
certamente, sicuramente, come una sentinella, si
è sentito in dovere, di dover dare l'allarme, a
tutte le genti. Essendo che si è già sbagliato due
volte (e tra dieci giorni, sarà la terza), anche se
dovesse per caso a furia di dire date, indovinare
il giorno esatto, chi volete che gli creda? Le
persone che hanno letto i suoi allarmi, la seconda
volta, si saranno fatti beffe delle sue previsioni
ma, il guaio è, che questi facendo così, i popoli,
non avrebbero creduto, neanche al giorno deciso
da Geova Dio, di far intervenire suo figlio Gesù,
per eliminare il malvagio e tutto il male che
esiste nell'universo e sulla terra. Senza rendersi
conto (almeno, credo che sia così) questo
reverendo, fa il gioco di Satana il Diavolo,
affinché la gente, non creda più, questo fatidico
giorno. Così, fanno passare la parola di Geova
Dio, come la parola di un qualsiasi dio che
proferisce cose false (dato che non si sono mai
realizzate) e anche se quello che viene detto, si
comprende, essendo che a causa di tutte quelle
volte che le cose dette, non si sono realizzate, la
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Perché il 1914 è un anno particolare?
gente, non crede più agli allarmi, anche se questi
allarmi, provengono da Dio stesso (per come
dicono costoro. Queste persone, agendo così,
fanno condannare tutti coloro, che non daranno
ascolto, all'avvertimento di Geova e confermato
da Gesù a da tutti gli Apostoli. Questo reverendo
fa, gli interessi di Satana e non quelli nostri e di
Dio. Che questo signore, spari sciocchezze, non
vuol certo dire, che parla a nome del Creatore
Geova Dio! Anzi, rende testimonianza a Dio,
quando Dio dice, di non credere alle loro parole,
perché quel che dicono, lo dicono da se. Lui (il
reverendo) crede di far bene, senza rendersi
conto, che con la sua audacia, rende vana la
parola di Geova.
Tito,al capitolo 1 versetto 2, afferma che: Dio,
non può mentire.
Penso che Tito, sia più autorevole di questo
reverendo; o no!? D'altronde, lo dicono anche
gli apostoli e lo conferma, anche Gesù.
Credete a Dio, e non agli uomini!
Il 1914 è importante, perché sarebbe stato l'anno
dell'intronizzazione di Gesù Cristo, nei cieli.
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