estratto da INSEGNARE ALL’UNIVERSITÀ formazione dei docenti e qualità della didattica a cura di Muzio M. Gola, Adriana Luciano Utet Libreria, Torino, apr, 1999 App. II - Lessico minimo per la formazione Il linguaggio della formazione non è univoco: purtroppo vengono utilizzati termini uguali con significati differenti, e la situazione peggiora se si considera la difficoltà di trovare termini di ugual significato in lingue diverse. Ciò dipende da due fattori: la materia è complessa, e la terminologia subisce le stesse difficoltà delle definizioni analitiche, che è quella di ridurre la complessità della realtà per poterla manipolare, operazione che lascia zone di contorno separabili in modo incerto e convenzionale tra concetti e termini contigui le diverse «scuole» hanno preso le mosse da problematiche diverse, e quindi hanno adattato il loro linguaggio al loro problema. Qui si è deciso di prendere partito per la griglia interpretativa e per l’uso dei termini più vicino a quello delle scienze cognitive, dando però anche notizia delle altre terminologie in modo da poter aprire canali di comunicazione. Vengono definiti alcuni termini di base. Conoscenza dichiarativa: attività riflessiva, che compone un repertorio di notizie o informazioni organizzate in una rete di connessioni. C’è una gradualità che porta da connessioni deboli (notizie, sapere cosa, knowledge) a conoscenze fortemente interconnesse (comprensione ovvero comprensione profonda, sapere perché, padronanze, understanding). Ai livelli più alti, si ha la capacità di produrre nuove connessioni e di autogovernare il proprio apprendimento. Conoscenza procedurale: attività irriflessiva dovuta ad addestramento o all’imitazione e ripetizione di precedenti esperienze, mediante la quale si affrontano e risolvono compiti in modo veloce e diretto. Anche qui c’è una gradualità che può andare da compiti monotematici (quali utilizzare strumenti di disegno, rispondere in una lingua straniera, suonare uno strumento musicale...) a compiti complessi (il know-how di certe professioni che affrontano sempre le stesse situazioni-tipo). In alcuni contesti queste conoscenze procedurali vengono chiamate «abilità». Disposizioni individuali (doti, saper essere): relazionali: saper comunicare, saper lavorare in gruppo, autocontrollo, saper ascoltare, gestire i conflitti, persuadere. decisionali: assunzione di rischi e responsabilità, iniziativa e orientamento ai risultati, resistenza alla fatica fisica e mentale. motivazioni e valori: autostima, senso di appartenenza, impegno, ... In alcuni modelli queste vengono chiamate abilità o abilità trasferibili (transferable skills), con una certa confusione rispetto all’uso visto sopra. In questi modelli compaiono anche le cosiddette «abilità diagnostiche» (riconoscimento e modellazione), che non sono state qui considerate in quanto sono già incluse nelle capacità cognitive. Competenza: è un insieme di più dimensioni – tutte le precedenti – che dà conto della capacità di affrontare e risolvere con successo i compiti di un contesto lavorativo. Ha quindi a che fare con l’organizzazione strutturata di un repertorio di notizie in una rete di collegamenti (conoscenze dichiarative) tramite la capacità di saper scegliere rapidamente la strategia più efficace (conoscenze procedurali) e con il contributo di doti o disposizioni individuali (capacità di relazione, di decisione, motivazioni e valori). Conoscenze dichiarative grado o livello come (vari termini) si insegnano sapere cosa, enunciazione o conoscenza, descrizione knowledge sapere perché, porre attenzione comprensione, ai significati, padronanze, organizzare la understanding struttura dei contenuti in un insieme coerente Conoscenze procedurali grado o livello come (vari termini) si insegnano saper fare, addestramento, abilità, skills, esempi, su compiti interazione monotematici saper fare, combinazione di know how informazioni di su compiti varia complessi provenienza come si apprendono ascolto, lettura, osservazione come si accertano domande, richieste di descrizioni riconoscimento dei modelli di riferimento adozione della tecnica di soluzione appropriata correlare conoscenze creazione di nuove a quelle modelli della precedenti realtà a complessità appropriata come come si apprendono si accertano pratica ripetuta, osservazione esercizio diretta o interazione richiesta di progetti formulare multidisciplinar procedimenti o i o trasversali modelli di soluzione