Vulnerabilità e fragilità sociale. Una teoria delle disuguaglianze di salute Giovanni Bertin Dip. Economia, Università Ca’ Foscari, Venezia Il concetto di vulnerabilità è utilizzato da molte discipline ma gioca un ruolo rilevante anche all’interno del dibattito sociologico e la sua attualità è legata alle dinamiche della società liquida ed alle caratteristiche della società del rischio di cui parla Beck. Queste due prospettive di interpretazione dei cambiamenti prodotti dal passaggio alla post modernità hanno in comune l’idea della instabilità sociale e la (continua) necessità di confrontarsi con eventi critici imprevisti. Ogni persona si trova a fronteggiare rischi e cambiamenti (in misura maggiore rispetto alle generazioni precedenti) e ad utilizzare le risorse sociali disponibili per rielaborare tali cambiamenti e ridefinire il proprio percorso di vita. Sono questi elementi che definiscono i riferimenti entro i quali sviluppare il concetto di vulnerabilità. La vulnerabilità sociale si attiva quando il soggetto non ha le risorse (o non è in grado di utilizzarle) necessarie per far fronte al cambiamento e tale incapacità influenza la salute delle persone. In questa prospettiva, la salute è vista prevalentemente come il risultato delle interazioni fra il singolo individuo e le dinamiche ambientali, sociali ed economiche che condizionano il suo percorso di vita. Questa impostazione ci porta a considerare che il concetto di vulnerabilità va associato ad almeno tre aspetti fondamentali, quali: - la sua multidimensionalità. Un evento critico che origina dalla dimensione fisica, non implica una risposta solo a questo livello, ma rompe un equilibrio che riguarda anche la sfera psicologica e quella sociale. Così come un evento critico che riguarda la sfera sociale non rimane circoscritto alle dinamiche socio economiche e relazionali ma crea effetti, che necessitano di una rielaborazione, anche sul piano psicologico e fisico; - la complessa rielaborazione degli eventi critici. Il manifestarsi di tali eventi viene affrontato dalle persone attraverso l’attivazione di risorse di tipo individuale (proprie della dimensione micro), ma anche di tipo collettivo (o meglio di beni pubblici, che attengono alla dimensione macro) e che quindi, se presenti e disponibili, possono essere attivate; - la sommatività del processo. Gli eventi, le risposte date e la rielaborazione orientata alla costruzione di nuovi equilibri si sommano nel tempo, contribuendo a costruire le condizioni che favoriscono o contrastano l’insorgere di nuovi eventi critici o la capacità di darvi risposta. Questi aspetti aiutano ad evidenziare l’articolazione del legame fra vulnerabilità e salute, e ne rafforzano la rilevanza della dimensione processuale e di legame con la storia personale. Affrontare il legame fra la vulnerabilità sociale e le diseguaglianze di salute significa analizzare: i) le dinamiche di tipo macro che attivano la vulnerabilità sociale. In una prospettiva di analisi della salute come prodotto sociale, la vulnerabilità costituisce il risultato dell’incapacità di utilizzare le risorse personali o collettive per rielaborare (in modo riflessivo) l’esperienza e far fronte agli eventi critici che accompagnano il corso di vita. Il primo elemento da approfondire riguarda l’individuazione delle dinamiche sociali che attivano condizioni di vulnerabilità. La letteratura definisce “determinanti sociali” tutti gli aspetti che la ricerca ha evidenziato avere un effetto sulla salute delle persone creando diseguaglianze. Dentro questo contenitore troviamo le condizioni socio-economiche che attivano disagio, ma anche le politiche che nascono orientate da finalità di riequilibrio. Ne deriva un concetto molto ampio che contiene elementi fortemente differenziati che lo rendono ambiguo e richiedono un approfondimento dell’uso in letteratura; ii) gli eventi del corso di vita e alle condizioni che favoriscono l’insorgenza della vulnerabilità. Per eventi critici s’intendono gli accadimenti che producono discontinuità e rompono un equilibrio che richiede agli individui un riallineamento (psicologico, materiale, sociale) del loro percorso di vita (fratture esistenziali). Anche il mancato accadimento di un evento atteso attiva le stesse dinamiche di un evento critico e può essere considerato alla stessa stregua. L’attivazione di eventi critici non si traduce automaticamente in una condizione di vulnerabilità, tale condizione si attiva quando la persona non è in possesso delle risorse necessarie per fronteggiare le criticità o quando non è in grado di utilizzarle. Anche in questo caso è ben specificare la natura e le caratteristiche degli eventi critici e delle risorse che possono essere attivate; iii) le dinamiche sociali che connettono la vulnerabilità alla salute. In questo caso l’attenzione sarà posta sulle indicazioni della letteratura sociologica (ma anche epidemiologica e psicologia) che presentano ipotesi, o loro verifiche empiriche, in merito ai processi sociali (pur complessi e non di tipo deterministico) che aiutano a spiegare il rapporto fra vulnerabilità sociale e salute; iv) l’impatto dei sistemi di welfare. La crisi dei sistemi di welfare ed il loro processo di ridefinizione pone il problema dell’analisi della capacità dei sistemi di welfare, sviluppatisi in Europa, di contrastare (o meno) la vulnerabilità sociale e di rompere la relazione fra vulnerabilità e disuguaglianze di salute.