DMML Aspetti psicologici nell`impiego di militari fuori area

Aspe% psicologici rela.vi all’impiego dei militari fuori area Ten. Col me Alberto Pillon 17/10/12 1 •  LE MISSIONI (CARATTERISTICHE) 17/10/12 2 •  Dal secondo dopoguerra l’Italia è aFvamente impegnata in missioni internazionali (definite missioni oltremare) •  SeKemila militari mediamente schieraM •  AKuali missioni con reparM: Kosovo, Afghanistan, Libano 17/10/12 3 •  Missioni definite Operazioni di Supporto alla Pace (P. S. O.) •  L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e promuove le organizzazioni internazionali avenM come scopo la pace e la giusMzia tra le nazioni (art. 11 CosMtuzione della Repubblica Italiana) 17/10/12 4 Operazioni di supporto alla pace Interven. a sostegno dei diri% umanitari ed a favore del mantenimento della pace • 
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SoKo l’egida dell’ONU (autorizzate da Risoluzione del Consiglio di Sicurezza) Misure poliMche, diplomaMche umanitarie e militari adeguate alla situazione che le ha innescate AFvità di prevenzione dei confli% (qualora la pace sia minacciata) anche con spiegamento prevenMvo della forza IntervenM allo scopo di ristabilire la pace a confliBo in corso con uso variabile della forza Promozione dello sviluppo della pace a confliBo cessato (p. e. concorrere alla tutela delle isMtuzioni, disarmare combaKenM, bonificare terreni minaM) Operazioni umanitarie (a favore di popolazioni viFme di confliF, caresMe, calamità) 17/10/12 5 Operazioni di supporto alla pace •  Coordinamento direKo dell’ONU •  In alternaMva esecuzione aKribuita ad altra organizzazione militare (p.e. NATO) –  per risposta che richieda dispiegamento di una credibile capacità militare •  Regole di ingaggio (R.O.E.) definiscono le circostanze e i limi. entro i quali può essere applicata la forza –  specificate nel mandato, in generale per •  autodifesa •  in caso di violazioni dei diri% umani –  a conoscenza di tuKo il personale militare 17/10/12 6 Operazioni di supporto alla pace Richiedono •  Consenso da ricercare con il coinvolgimento delle parM •  Imparzialità della Forza rispeKo alle parM in causa •  Credibilità (decisiva per l’efficacia della missione); dipende –  Equipaggiamento, addestramento e preparazione –  Disciplina, professionalità e comportamento del personale •  Trasparenza dell’operato, agevolata dalla comunicazione •  RispeBo per le parM in confliKo, per leggi, usi e costumi locali 17/10/12 7 Operazioni di supporto alla pace Evoluzione delle cara1eris3che delle missioni •  Operazioni di prima generazione (periodo della guerra fredda) •  Operazioni di seconda generazione (successivo, sino ai giorni nostri) 17/10/12 8 Operazioni di supporto alla pace di prima generazione •  In presenza di un accordo di pace, acceKato dalle parM precedentemente in confliKo •  Compito: monitorare il rispeKo degli accordi di pace •  Interlocutori: rappresentan. is.tuzionali •  Uso della forza: per autodifesa •  Ambiente operaMvo stabile 17/10/12 9 • 
Operazioni di supporto alla pace di seconda generazione Intervento frequentemente a confliBo in corso per –  ristabilire delle condizioni minime per avviare traKaMve di pace –  tutelare diriF umanitari violaM •  Interlocutori: vari (fazioni belligeranM differenziate per moMvi religiosi od etnici, potentaM locali) •  Società civile degradata ed ambiente turbolento •  Pressioni dell’opinione pubblica a favore o contro l’intervento •  Uso della forza esteso: dall’autodifesa alla salvaguardia della popolazione in caso di violazione umanitaria •  Possibile cambiamento dello scopo della missione in pieno svolgimento operaMvo 17/10/12 10 •  RICADUTE SUI MILITARI 17/10/12 11 CaraKerisMche richieste al peacekeeper •  Competenze militari 3piche –  disciplina, capacità di lavorare in gruppo, professionalità nella gesMone dei mezzi tecnologici –  non per difendere la Patria dall’invasore (guerriero) ma per finalità altruisMche (operatore di pace) •  Empa3a –  Capacità di comprendere ed immedesimarsi in un contesto complesso •  Diplomazia –  Capacità di comunicare adeguatamente con interlocutori di cultura e tradizioni diverse dalla propria 17/10/12 12 CaraKerisMche richieste al peacekeeper •  Capacità decisionali una crisi improvvisa in prima –  potenzialmente saper gesMre persona •  Sostenere l’ambiguità –  gesMre minacce e provocazioni senza reagire in modo inadeguato (p.e. doversi esporre al rischio del fuoco secondo modalità inacceKabili in situazioni belliche) –  operare in mezzo e non di fronte, a favore e non contro quelli che possono vedere in lui un nemico •  Capacità di ges3re lo stress opera6vo –  partecipare alla missione espone ad una molteplicità di situazioni comportanM potenzialmente disagio e sofferenza per il personale 17/10/12 13 lo stress •  Lo stress è definito come una reazione dell’organismo in risposta a sMmoli differenM che ne compromeKono l’equilibrio –  reazione contemporaneamente organica e psicologica –  finalizzata all’acquisizione di un adaKamento all’ambiente modificato –  può acquisire una potenzialità patologica se eccessivamente prolungata. •  Gli sMmoli possono essere fisiologici, fisici, chimici, malaFe. •  Anche s.moli psicologici e sociali possono evocare una reazione da stress 17/10/12 14 lo stress •  Reazione organica (fisiologica) allo s.molo –  aKraverso la mediazione ormonale immediata l’organismo raggiunge una maggiore efficienza funzionale •  Reazione psicologica allo s.molo –  il soggeKo giudica lo s.molo come irrilevante, buono o minaccioso per la propria sicurezza –  segue la valutazione su cosa si potrebbe fare per fronteggiarlo in base agli strumenM a disposizione ed all’esperienza –  seguono gli sforzi aF a fronteggiare la situazione •  La reazione di stress –  aFvata quando all’evento è aKribuito un significato di minaccia –  cessa quando l’evento è stato adeguatamente affrontato (eustress) –  si accompagna ad una sensazione di benessere psico – fisico ed adeguata prontezza opera.va 17/10/12 15 Distress (anomala reazione da stress) •  Per definizione è una reazione non ada%va rispeKo allo sMmolo •  Eccessiva intensità della reazione: –  Può precipitare scompensi di organi ed apparaM –  Può accompagnarsi a disturbi dell’aKenzione, della concentrazione, della capacità di analisi, aumentare il rischio di reazioni di impulso •  Eccessivo prolungamento della reazione (contrasto inefficace dello sMmolo) –  Rischio sviluppo stato di stress cronico •  Diminuita prontezza opera.va
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Stato di stress cronico – psicologico -­‐ ParMcolare costellazione biologico comportamentale: –  Tensione muscolare cronica – 
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Abitudine a posture e movimenM stereoMpaM, contraF e agitaM Respirazione alta e toracica Il soggeKo si sente e si definisce spontaneamente stressato Valutazione diminuMva delle proprie capacità Difficoltà ad immaginarsi posiMvamente nel futuro Compromessa in misura variabile la capacità di ges6re even6 Difficoltà nel gesMre e migliorare la propria salute •  Condizione di rischio per altri disturbi cosiddeF stress correlaM –  MalaFe fisiche –  Disturbi mentali 17/10/12 17 •  AGENTI POTENZIALMENTE STRESSANTI 17/10/12 18 AgenM potenzialmente stressanM nelle P.S.O. •  IndagaM mediante quesMonari od interviste •  RelaMvi ad alcune Mpiche operazioni di prima e seconda generazione (Missioni in Sinai, nel Sud – Libano, in Somalia, nella ex Jugoslavia, in Afghanistan) •  A presentazione singola od in varia combinazione •  Durata di esposizione variabile: breve o persistente per tuKa la durata della missione •  Alcuni obieFvamente gravi •  In altri casi risulta importante la valutazione soggeFva del loro significato •  Riferiscono alle fasi di: –  Pre impiego –  Missione propriamente deKa –  Post impiego 17/10/12 19 Pre impiego •  Durata fase di approntamento variabile ed incertezza data della proiezione –  Difficoltà nel coniugare esigenze addestraMve ed esigenze personali e familiari •  Può comportare elevato livello a1uale di stress che si riduce almeno inizialmente con la proiezione in zona di operazione 17/10/12 20 Impiego in zona di operazione • 
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Situazioni di ambiguità Sensazione di impotenza (powerlessness) Pericolo Noia Altri agenM potenzialmente stressanM –  Stress psico-­‐sociali –  “Hassles” 17/10/12 21 Situazioni di ambiguità •  Specifiche delle P.S.O. di seconda generazione. –  Si richiede autocontrollo in condizioni di provocazione e minaccia (confli1o tra guerriero e operatore di pace) –  Regole di ingaggio limita.ve della possibilità di intervento dinanzi a palesi violazioni dei diriF umanitari (confli1o tra prestazione richiesta e personali regole eMche) •  “ConfliKo di ruolo” 17/10/12 22 Sensazione di impotenza •  Percezione (soggeFva) negaMva della missione o del suo fallimento •  Percezione negaMva dell’assistenza prestata alle viFme, in contesM caraKerizzaM da deterioramento sociale, soprusi, miseria diffusa, disperazione nella popolazione •  ImpaKo dovuto all’accoglienza negaMva da parte della popolazione indigena •  “AspeF negaMvi dell’esperienza di peacekeeping” 17/10/12 23 • 
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Pericolo AKacchi terrorisMci ConfliF a fuoco Esposizione al fuoco di cecchini Sequestri Raccolta di armi Scorta a convogli in zone pericolose Terreni minaM Alcuni pericoli rappresentano “EvenM potenzialmente traumaMci” 17/10/12 24 EvenM potenzialmente traumaMci •  Tipici delle operazioni di guerra (confliF a fuoco, etc.) •  L’esposizione frequente anche in operazioni di supporto alla pace in teatri ad elevata instabilità •  Comprendono anche ferite o morte di compagni, essere tesMmone di violenza o delle conseguenze della stessa, incontro con morM violente, resM umani e fosse comuni •  Sono accompagnaM da paura intensa, senMmenM di impotenza ed orrore •  Espongono al rischio di sviluppo di disturbi mentali acuM e cronici anche gravi 17/10/12 25 Noia •  AFvità caraKerizzata da rouMne ripeMMve, monotone con –  percezione di carenza di lavoro professionalmente rilevante da fare •  Tipica di operazioni in ambiente operaMvo stabile •  In ambiente instabile: relaMvo ad alcune fasi della missione •  Può associarsi a ridoKa prontezza operaMva ed elevaM livelli di stress 17/10/12 26 Altri agenM potenzialmente stressanM Stressors “psico-­‐sociali” genericamente intesi •  Distacco dal normale ambiente di vita e dalla famiglia –  sopraKuKo se preesistevano contrasM con il partner, problemi di salute di un familiare, problemi finanziari) •  AccentuaM da –  durata della missione –  breve preavviso prima della proiezione all’estero –  mancanza di adeguaM suppor. in Patria 17/10/12 27 Altri agenM potenzialmente stressanM “Hassles” •  Esperienze e condizioni di vita quo.diana che sono giudicate soggeFvamente minacciose per il proprio benessere •  AmplificaM in ambiente –  gerarchizzato –  caraKerizzato da coabitazione forzata •  Esempi: contras. conMnui con commilitoni e/o superiori, sospe% di soprusi e disparità, mancanza di uno spazio riservato personale, limitazioni della libera uscita, deprivazione sessuale, etc. 17/10/12 28 Stressors “organizza.vi” •  ProblemaMche dell’organizzazione logisMca •  Integrazione tra i vari conMngenM e con l’ambiente operaMvo nel suo insieme, spesso instabile e del tuKo nuovo Stressors “fisiologici” •  AFvità prolungata, frequenM spostamenM, deprivazione di sonno, condizioni climaMche avverse, mancanza di adeguato alloggio •  Inadeguatezza o carenza di equipaggiamento 17/10/12 stress e peacekeeping 29 Post impiego •  ProblemaMche relaMve al riadaKamento sociale e familiare •  Accentuate da –  Stato di stress conseguente alla missione –  Immediato reintegro lavoraMvo –  Mancata “rivelazione” di situazioni e reazioni emoMve significaMve perché •  Il reduce teme di non riuscire a “padroneggiarle” •  Coperte da segreto •  In assenza di un debriefing di fine missione –  Qualità dell’accoglienza 17/10/12 30 Conseguenze dell’esposizione “La reazione da stress di un soldato varia da lieve e transitoria a grave e cronica….in dipendenza da una serie di faKori: lo specifico rischio, preesisten3 capacità di coping (p.e. sMle di coping aFvo o evitante), training e preparazione, supporto e coesione del gruppo e la soggeDva valutazione del significato dell’evento. Talvolta, però i rischi sono così inaspeKaM e gravi (per esempio, vedere e percepire gli odori di corpi in putrefazione) che ognuno è a rischio” (B. H. Young, The NaMonal Center for Post TraumaMc Stress Disorder, EducaMon and ExecuMve Divisions, 2000) 17/10/12 31 •  CONSIDERAZIONI SULLE RICERCHE INTERNAZIONALI 17/10/12 32 •  Più di 50 missioni internazionali di P.S.O. •  Scarsi studi sull’impaKo sullo stato di salute del personale militare •  Questo verosimilmente per: –  forze mulMnazionali con singoli conMngenM poco numerosi –  soKovalutazione del problema –  ricerche aKuate ma risultaM non pubblicaM 17/10/12 33 • 
Considerazioni (ogni missione presenta Non correKo generalizzare i risultaM caraKerisMche peculiari) •  La maggior parte dei peacekeepers non sembra riportare conseguenze importanM a lungo termine •  Missioni in aree instabili sembrano comportare –  aumentato rischio per la salute del personale impiegato –  per esposizione a gravi evenM stressanM –  “AspeF negaMvi del peacekeeping” •  Prevalenza istantanea di DPTS: 1% popolazione statunitense (Kessler e coll., 1995) •  Prevalenza di DPTS: 8% campione di reduci operazione Somalia (Litz, 1997) •  Prevalenza di DPTS in un campione di veterani del Vietnam: 15% circa a distanza di 15 anni dalla fine del servizio (NaMonal Vietnam Veterans’ Readjustment Study, 1995). 17/10/12 34 Considerazioni •  La gra.ficazione nel prestare aiuto agisce come faKore prote%vo e mi.gante rispeKo all’impaKo stressante di altri agenM •  Maggior gravità dei sintomi di PTSD e carente supporto sociale, coping evitante •  Minor gravità dei sintomi e adeguato supporto sociale, coping centrato sulla soluzione dei problemi •  La formazione stress mirata pre-­‐impiego ha ridoBo la prevalenza, rispeKo alle aKese, di –  sintomi psicopatologici quali ansia e depressione –  Disturbo Post traumaMco da Stress (Deahl, 1994) 17/10/12 35 • 
Considerazioni Mancano ricerche relaMve a quadri psicopatologici gravi e diversi dal DPTS conseguenM ad esposizioni stressanM –  la ricerca di una correlazione tra “confliBo di ruolo” e comportamen. an.sociali – impulsività occorsi in missione ed al rientro in Patria (suggerita dalla clinica) •  Mancano ricerche relaMve alla prevalenza di sintomi e mala%e soma.che in reduci dalle missioni di PK •  Mancano ricerche relaMve alla valutazione dello stato di stress ed alla sua cronicizzazione 17/10/12 36 • 
Disturbo Post TraumaMco da Stress Consegue ad un’esposizione ad even. connotaM da – 
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minaccia di morte o all’integrità fisica riguardanM il soggeKo, o a cui lo stesso abbia assisMto. Clinicamente si caraBerizza per – 
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17/10/12 tendenza a rivivere l’evento comportamenM di evitamento di sMmoli associaM al trauma sintomi di aumentata allerta compromissione del funzionamento lavoraMvo, sociale, familiare spiccata la tendenza alla cronicizzazione tendenza all’abuso di alcol, psicofarmaci e stupefacenM Frequentemente complicato da Depressione Maggiore e Disturbo d’Ansia. 37 Disturbo Post TraumaMco da Stress TraKamento psicofarmacologico e psicoterapico complesso con risultaM non sempre soddisfacenM •  Le ricerche di BriK e Deahl suggeriscono un approccio preven.vo al Disturbo –  adeguata selezione del personale in base a parMcolari asseF cogniMvi, traF di personalità e sMle di coping –  adeguata formazione stress – mirata precedente l’impiego • 
17/10/12 38 •  SITUAZIONE ITALIANA 17/10/12 39 Situazione italiana •  Italia: circa 20 P.S.O. a parMre dal Libano nel 1979. •  Per consistenza di organici L’Italia è da alcuni anni uno dei principali contributori al mondo •  AKualmente fuori area circa 7000 militari italiani tra ufficiali, soKufficiali e volontari di truppa •  Alcune missioni cui ha partecipato o partecipa l’Italia possono essere considerate come missioni ad elevato rischio stress 17/10/12 40 AREE DI INTERVENTO •  Valutazione del rischio stress •  Selezione •  Sorveglianza sanitaria –  Idoneità alla specifica missione –  Monitoraggio stato di salute al rientro in Patria •  Formazione – informazione •  Strumento operaMvo aKo alla gesMone dello stress in Patria ed in teatro operaMvo 17/10/12 41 Valutazione del rischio stress •  La consultazione della bibliografia internazionale non ha permesso di evidenziare ricerche relaMve all’ eventuale impaKo stressante in peacekeepers italiani •  I risultaM degli studi condoF prevalentemente da autori anglosassoni su peacekeepers connaturaM da “cultura militare” Mpicamente bellica non sono necessariamente validi anche per il nostro personale; possono al più essere indicaMvi •  Ne consegue una necessità di conoscenza 17/10/12 42 • 
Selezione Adeguata per escludere dall’idoneità al servizio militare la maggior parte dei soggeF con spiccata susceFbilità allo sviluppo di gravi quadri psicopatologici e con caraKerisMche di personalità comportanM rischio di maladaKamento operaMvo •  Auspicabile “..la valutazione delle strategie di coping…nella convinzione che proprio la selezione rappresenta il primo, grande momento prevenMvo” (Ten. Col. me. Filippo Di Pirro, psichiatra, Ufficio Reclutamento SME) 17/10/12 43 • 
Sorveglianza sanitaria Monitoraggio dello stato di stress al rientro in Patria e a distanza a cura del d.s.s. –  parMcolare aKenzione al personale esposto ad evenM potenzialmente traumaMci •  In caso di distress accertato: aKuare gli intervenM del caso –  valutazione giudizio di idoneità –  eventuale supporto psicologico (Consultorio Psicologico) 17/10/12 44 Formazione -­‐ informazione •  Dimostratasi efficace nel ridurre le conseguenze dell’esposizione stressante rispeKo a quanto aKeso (Deahl, 2000) •  Stress management (Ufficio Addestramento SME, Ed. 2010) –  programma forma3vo (isMtuM di formazione) –  programma addestra3vo precedente l’impiego estero finalizzato a •  prevenzione, riconoscimento, primo soccorso in caso di distress operaMvo •  suddiviso per linea di comando, staff, truppa •  considerando anche la gesMone dello stress correlato alla separazione della famiglia 17/10/12 45 GesMone dello stress •  Strumento opera.vo nelle operazioni fuori area •  Strumento opera.vo in Patria 17/10/12 46 GesMone dello stress •  PrecedenM esperienze (Servizio di Prevenzione e Supporto Psicologico) in Libano, Bosnia, Afghanistan, Iraq –  Concorso di tuF gli Ufficiali Medici specialisM in Psichiatria e Psicologia Clinica –  Ufficiali Psicologi 17/10/12 47 GesMone dello stress Strumento opera.vo nelle operazioni fuori area u  Cos.tuito da professionisM della salute mentale specificatamente formaM su • 
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TemaMche dello stress Psicologia di comunità Tecniche di conduzione di gruppi Tecniche d’intervento in caso di crisi u  Adeguato all’assolvimento in loco di compi. preven.vi in tema di salute mentale mediante u  Azione di costante monitoraggio del clima psicologico delle unità •  Consulenza ai ComandanM circa proposte d’intervenM ritenuM necessari e faFbili 17/10/12 48 GesMone dello stress Strumento opera.vo nelle operazioni fuori area u  Capacità di intervento clinico in un’ampia gamma di situazioni –  GesMone di “crisi emoMva” –  ConfliKualità di gruppo –  IntervenM immediaM conseguenM all’esposizione potenzialmente traumaMca u  Defusing u  CriMcal Incident Stress Debriefing u  Capacità di raccordarsi con un sistema di supporto presente in Patria 17/10/12 49 GesMone dello stress Compi. dello strumento opera.vo in Patria –  azione di sensibilizzazione –  promuovere e condurre aFvità di ricerca –  informare e formare il personale –  concorrere alla definizione di criteri aF al giudizio di idoneità alla specifica missione –  garanMre la presa in carico e la gesMone dei “casi”, in conMnuità con gli intervenM in teatro estero –  garanMre l’eventuale supporto dei familiari del personale in missione 17/10/12 50 Aspe% psicologici rela.vi all’impiego dei militari fuori area 17/10/12 51