Tracciatura e calorimetria per esperimenti di fisica delle alte energie e fisica medica Carlo Civinini INFN-Firenze Introduzione • Misura delle proprietà di una particella carica tramite la visualizzazione della sua traiettoria • Misura dell’energia di una particella, carica o neutra, tramite il suo completo assorbimento • Applicazioni: – Fisica delle alte energie • Esperimenti a ‘collider’ scoperta della particella di Higgs – Fisica medica • ‘Imaging’ con protoni adroterapia 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 2 Particella carica in un campo magnetico • Un metodo sperimentale per la misura della velocità (o quantità di moto) di una particella elettricamente carica è di utilizzare la Forza di Lorentz che questa subisce quando attraversa un campo magnetico: • F=qv˄B • Se il campo è costante particella percorre una traiettoria ad elica con raggio proporzionale alla componente della velocità ortogonale a B e passo proporzionale alla componente parallela a B. 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 3 Moto in un campo magnetico Raggio: R=mvt/qB=pt/qB R Il raggio dell’elica misura l’impulso trasverso mentre il passo l’impulso longitudinale L 13/11/2013 Passo: L=vǁT=vǁ2πR/vt= =2π mvǁ/qB= =2π pǁ/qB C. Civinini - INFN Firenze 4 Un esempio In questo caso la particella percorre una spirale con il raggio decrescente perché questa perde energia nel liquido della camera a bolle 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 5 Un altro... OUT IN 13/11/2013 Scoperta del positrone da parte di C. Anderson nel 1932. Dalla curvatura, dalla direzione del campo magnetico e dalla direzione del moto, si deduce che la particella che lascia una traccia nella camera a nebbia ha una carica positiva. La lastra intermedia è fondamentale per capire la direzione d’ingresso. C. Civinini - INFN Firenze 6 Misura della raggio di curvatura x R x1 s=x2-(x1+x3)/2 |s|=R-Rcosα ~½Rα2=L2/8R= s x x2 L2qB/8pt L/2 α pt=L2qB/8s x 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze x3 δpt/pt=δs/s= =√96 σxpt/L2qB 7 Errore sulla misura della posizione • Nella formula dell’errore sulla misura di pt si vede che questo è proporzionale a σx • Dobbiamo quindi ‘campionare’ i punti di passaggio della particella tramite rivelatori di posizione il più possibile precisi • Nel caso in cui le misure di posizione sono N, equidistanziate, l’errore diventa: δpt/pt=√720/(N+4) σxpt/L2qB 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 8 Contributo dello scattering multiplo • Ma questa non è l’unica sorgente di errore • Una particella carica che attraversa la materia (rivelatori di posizione) subisce una serie casuale di interazioni che alterano la direzione originaria di un angolo che ha una distribuzione gaussiana con una sigma di: θMS=13.6√L/X0/pcβ δptMS/pt=θMS=13.6√L/X0/LqB 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 9 ...ricapitolando Si parte da un errore costante e si peggiora sempre la risoluzione via via che l’impulso aumenta Chorus experiment CERN, 1994 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 10 Rivelatori di posizione • Devono essere precisi (piccola σx) e leggeri (piccolo L/X0) • I rivelatori a semiconduttore sono molto precisi (σx~10µm) e piuttosto leggeri (spessore del sensore ~300µm) • Due tipi: – Microstrip di Silicio – Pixel di Silicio 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 11 Fuzionamento dei rivelatori a SIlicio • Due processi 1. Perdita di energia di una particella carica nella materia (∆E) 2. Formazione di segnale in un semiconduttore (qn,qn+1) pitch~50-200µm E-∆E E ∆E qn qn+1 13/11/2013 d~300µm C. Civinini - INFN Firenze ∆E<<E qn+qn+1~∆E x = Σqixi/qtot 12 Perdita di energia di una particella carica nella materia • Formula di Bethe-Bloch: 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 13 Perdita di energia di una particella carica nella materia Alla fine picco di Bragg Minimo 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze Risalita relativistica 14 Annichilazione di anti-protone con un protone di un atomo di Neon 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 15 Alcuni numeri • -dE/dx (min) = 1.66 MeV g-1 cm2 in Silicio 388 eV/µm [valore medio] • Per un rivelatore spesso 320µm 124KeV [valore medio] • Valore più probabile 83 KeV • La distribuzione della perdita di energia evento per evento è la distribuzione di Landau (con alcune correzioni) 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 16 Distribuzione di Landau Descrive la fluttuazione della perdita di energia, evento per evento, se questa è piccola rispetto all’energia totale Valore medio Valore più prob. 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze L. Landau, On the Energy Loss of Fast Particles by Ionization, J. Phys. USSR 8 (1944) 201. 17 Fluttuazioni di Landau 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 18 Formazione del segnale • Il numero di coppie elettrone/lacuna prodotte da una particella carica che attraversa il Silicio è dato da – NehMostProb=∆EMostProb/W – W=3.6eV • Per un rivelatore di 320µm di spessore e particelle al minimo di ionizzazione che lo attraversano perpendicolarmente: – NehMostProb=∆EMostProb/W=83KeV/3.6eV=23000 – qMostProb= 3.7fC 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 19 Struttura di un rivelatore a microstrip di Silicio 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 20 Struttura di un rivelatore a microstrip di Silicio 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 21 Struttura di un rivelatore a pixel di Silicio Al posto delle strip ci sono delle celle che ‘piastrellano’ la superficie del sensore in 2 dimensioni (pixel). Due tipi di strutture: elettrodi depositati sulle superfici (planari) elettrodi inseriti come colonne nel silicio (3D). 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 22 Lettura di un rivelatore a pixel Ogni pixel è direttamente connesso con il corrispondente canale di elettronica tramite la tecnica di ‘bump bonding’ Una goccia di Indio è depositata su ogni pixel del sensore, il chip di read-out è appoggiato sopra e riscaldato 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 23 Calorimetria • E’ una tecnica che misura l’energia di una particella (sia carica che neutra) tramite il suo completo assorbimento in un rivelatore • I calorimetri si possono distinguere in base al tipo di interazione della particella che si vuol misurare: – Calorimetri elettromagnetici • Per particelle che interagiscono con la materia solo tramite la forza elettormagnetica (elettroni, fotoni) – Calorimetri adronici • Per particelle che interagiscono anche tramite la forza nuclare forte (protoni, neutroni, pioni, ...) 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 24 Interazioni elettromagnetiche • Per un elettrone: – Ionizzazione del materiale: e(E)+Xe(E-∆E)+ne(∆E) – Bremsstrahlung: e(E)+Xe(E-∆E)+γ(∆E) – Se e+: e+(E)+e- 2γ(me/2) • Per un fotone: – Effetto fotoelettrico: γ(E)+Xe(E1) (+X(E2)) ; E1+E2=E – Effetto Compton: γ(E)+Xe(E1)+γ(E2); E1+E2=E – Creazione di coppie γ(E)+Xe+(E1)+e-(E2); E1+E2=E – Interazione fotonucleare: γ(E)+XX1+X2 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 25 Andamento in energia e Z delle interazioni di elettroni e fotoni con la materia 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 26 Cascata elettromagnetica Se la particella è un elettrone (o positrone) o fotone con una energia iniziale >> 1 GeV si sviluppa uno sciame composto da elettroni, positroni e fotoni di energia sempre minore. L’ultimo passo della cascata è costiruito da elettroni di bassa energia che possono perdere energia solo per ionizzazione. Questa è larga parte dell’energia della particella di partenza. Se il materiale risponde alla perdita di energia con un segnale ad essa proporzionale si riesce a determinare l’energia di partenza. 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 27 Sciame elettromagnetico La lunghezza caratteristica di uno sciame si misura in X0 X0 (lunghezza di radiazione) è la distanza che deve percorrere un elettrone di alta energia per perdere una frazione 1/e della sua energia per bremsstrahlung (oppure 7/9 del libero cammino medio di un fotone) es: X0(NaI)=2.59cm, X0(CsI)=1.86cm 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 28 Interazione nucleare forte • Gli adroni (p,n,π,K,...) interagiscono con i nuclei della materia tramite la forza forte • Ad alta energia una buona approssimazione è – Hadron + N(A,Z) nπ + mK + lNi(Ai,Zi); n>>m • I π0 decadono subito in 2γ quindi producono una cascata e.m. • Gli altri adroni e frammenti di nucleo proseguono la cascata • Nel caso di uno sciame in aria i π e K carichi hanno il tempo di decadere in µ e ν formando una componente che interagisce poco con il materiale 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 29 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 30 Cascata adronica Anche in questo caso al termine dello sciame si avranno molte particelle cariche di bassa energia che si fermeranno nel rivelatore. 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 31 Sciame adronico Simulazione di uno sciame adronico in atmosfera (protone da 1019eV, energia di una palla da tennis): Fotoni: celeste Elettroni: blu Muoni: verde Protoni: rosso 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 32 Risoluzione energetica dei calorimetri • La misura di energia con i calorimetri è essenzialmente un conteggio delle particelle che si stanno per fermare • Questo numero è soggetto a fluttuazioni la più importante delle quali è data dalla statistica – N fluttua con sqrt(N) – Se E è proporzionale ad N allora ∆E è proporzionale a sqrt(N) dunque: ∆E/E ~ 1/sqrt(E) • Quindi un calorimetro funziona meglio ad alta energia (complementare ai tracciatori per i quali ∆p/p ~ p) 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 33 Calorimetri e.m. • Gli sciami e.m. sono compatti: – Lunghezza: ~20X0 – Raggio: RM = 0.0265 X0 (Z + 1.2) • Ad esempio per CsI: L=35cm, R=3.8cm 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 34 Ma come si converte l’energia? • Uno dei metodi adottati è quello di usare scintillatori • In uno scintillatore la perdita di energia della particella si converte in luce secondo la legge di Birks: Per kB=0 la resa di luce è proporzionale con l’energia, altrimenti no. Per particelle a fine corsa il dE/dx è molto alto e quindi la resa di luce può non essere lineare 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 35 Scintillatori per calorimetria Scintillator Density [g/cm3] X0 [cm] NaI (Tl) 3.67 2.59 CsI (Tl) 4.51 1.86 CSI pure 4.51 1.86 BaF2 4.87 2.03 BGO PbW04 7.13 8.28 1.13 0.89 13/11/2013 Light Yield γ/MeV (rel. yield) 4×104 5×104 (0.49) 4×104 (0.04) 104 (0.13) 8×103 ≈100 τ1 [ns] λ1 [nm] Rad. Dam. [Gy] Comments 230 415 ≥10 1005 565 ≥10 10 36 0.6 620 300 10 10 310 310 220 310 480 ≈440 ≈530 103 hydroscopic, fragile Slightly hygroscopic Slightly hygroscopic C. Civinini - INFN Firenze 105 10 104 light yield =f(T) 36 Lettura del segnale • Occorre trasformare la luce emessa dallo scintillatore in un segnale elettrico – Fotomoltiplicatori (PMT) – Fotodiodi (PD) – Fotodiodi a valanga (APD) – Fotomoltiplicatori al Silicio (SiPM) 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 37 Fotomoltiplicatore Sensibile a tutto lo spettro, alto guadagno, veloce, disturbato dai campi magnetici, costoso 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 38 Fotodiodo Sensibile solo ad una parte dello spettro, guadagno medio, veloce, immune dai campi magnetici, poco costoso 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 39 Fotodiodo a valanga Zona ad alto campo dove i portatori producono la valanga Zona a basso campo dove il fotone produce i portatori che migrano nella zona ad alto campo Sensibile solo ad una parte dello spettro, altissimo guadagno, veloce, immune dai campi magnetici, sensibile alle variazioni della tensione di alimentazione 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 40 Silicon Photomultiplier Valanghe ancora più intense, tipo contatore Geiger, ma smorzate da una rete di resistenze che diminuisce la tensione di alimentazione della cella con una valanga Sensibile solo ad una parte dello spettro, altissimo guadagno, veloce, immune dai campi magnetici, immune alle variazioni della tensione di alimentazione, matrici molto grandi di piccoli elementi 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 41 Calorimetri adronici • Gli sciami adronici sono più estesi di quelli e.m.: – Lunghezza: ~1 m – Raggio: ~30 cm 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 42 Lunghezza di radiazione e di interazione 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 43 Calorimetri adronici • Viste le notevoli dimensioni degli sciami adronici è difficile, o troppo costoso, realizzare dei calorimetri adronici omogenei • Un esempio di calorimetro adronico omogeneo è l’atmosfera terrestre usata come calorimetro a scintillazione per rivelare raggi cosmici di altissima energia grazie alla luce di fluorescenza delle molecole di azoto dell’aria 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 44 Calorimetri a campionamento Solitamente sono impiegati i calorimetri a campionamento (certe volte anche per i calorimetri e.m.) Il principio è sempre lo stesso, dare una stima della lunghezza delle tracce di bassa energia che si producono alla fine dello sciame. O si misurano tutte omogeneo O se ne misura un parte campionamento (maggiori fluttuazioni) Anche in questo caso i rivelatori possono essere scintillatori, mentre gli assorbitori solitamente sono in metallo 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 45 Applicazioni in Fisica delle alte energie • Le applicazioni di tracciatori e calorimetri in HEP sono innumerevoli • Mi limiterò solo ad esperimenti su LHC • Physics case: scoperta della particella di Higgs 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 46 Gli acceleratori che compongono LHC 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 47 The Large Hadron Collider LHC : 27 Km di circonferenza48 ~100m sotto terra Alcuni numeri su LHC • Tunnel – 3 metri di diametro lungo 27Km • Più di ½ milione di tonnellate di terra scavate e portate vie • Fasci di protoni – 2x1404 pacchetti di protoni • 1.2-1.5x1011 protoni/pacchetto – 20 milioni di collisioni al secondo • Magneti superconduttori – 1232 magneti lunghi 15 metri – Temperatura dei magneti: -271 oC – Più freddi e più vuoti dello spazio intorno alla Terra – Campo magnetico 8.33 Tesla (100000 volte il campo magnetico terrestre) • Energia dei magneti – 10.4 Gjoule • Energia dei fasci di protoni – 362 MJoule – 90Kg di TNT – 15Kg di cioccolato 49 L’esperimento CMS 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 50 Principio di funzionamento di CMS Magnete Tracciatore Superconduttore Calorimetri 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze Tracciatore Per muoni 51 Un esperimento di LHC: CMS Il tracciatore di CMS Tracking System 200 m2 of Silicon strip detectors Dec 2007 53 Il rivelatore a Pixel di CMS 3 cilindri concentrici 2 dischi per lato 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 54 Il calorimetro e.m. Di CMS 76200 cristalli di PbWO4 letti da avalache photodiods 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 55 Cristalli di PbWO4 di CMS 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 56 Il bosone di Higgs • La massa è una proprietà della Natura talmente fondamentale che si tende ad ignorare la domanda: ‘da dove viene?’ • Concetti come ‘gravità’ e ‘inerzia’ non sono delle risposte ma conseguenze • Il Modello Standard delle interazioni fornisce un meccanismo che spiega a livello fondamentale perchè molte particelle hanno una massa 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 57 L’origine della massa • Si pensa che tutto l’Universo sia permeato da un ‘campo’ con proprietà molto particolari • Questo campo, di Higgs, si è formato insieme all’Universo e subito dopo il ‘big bang’ ha assunto spontaneamente un valore diverso da zero 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 58 L’origine della massa • Questo campo ha quattro componenti: – 3 vengono assorbite dai bosoni W+W- Z dando loro la massa, mentre il fotone rimane senza – L’ultima appare come una particella osservabile: il bosone di Higgs 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 59 L’origine della massa • Ma il campo di Higgs interagisce anche con le altre particelle e ne ‘ostacola il movimento’ – Maggiore interazione maggior ostacolo maggiore massa 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 60 Particella con massa Campo di Higgs 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 61 Un sasso in uno stagno • Come rivelare una particella di Higgs? • Il campo di Higgs se perturbato produce delle onde: queste sono particelle osservabili • Occorre quindi trasferire energia al campo per ‘eccitarne i suoi modi di oscillazione’ (come pizzicare le corde di una chitarra) • Questo è stato fatto al CERN con LHC negli ultimi due anni 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 62 Come decade il bosone di Higgs? Ad esempio per MH=125GeV/c2 70% in bb 20% in WW 2% in ZZ (2x10-5 in µ+µ-µ+µ-) 0.2% in γγ 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 63 Hγγ 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 64 La particella di Higgs Un piccolo, ma significativo, eccesso di eventi rispetto al fondo aspettato Si spiega l’eccesso con la produzione di particelle di Higgs che poi decadono subito in due fotoni Hγγ 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 65 HZZ µ+µ-µ+µ- 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 66 HZZ µ+µ-e+e- 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 67 La particella di Higgs Anche in questo caso è presente un eccesso che si spiega con la produzione di particelle di Higgs che decadono in 4 leptoni HZZµ+µ-µ+µHZZµ+µ-e+eHZZe+e-e+e- 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 68 Applicazioni in Fisica Medica • I rivelatori a semiconduttore sono impiegati in diagnostica per immagini, dosimetria ecc. • I calorimetri sono impiegati per rivelare raggi gamma (ad. es. PET) • Parlerò di una tecnica per ricostruire immagini tomografiche usando protoni al posto dei raggi X con applicazioni in Adroterapia 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 69 Proton Radiotherapy First proposed by R.R. Wilson in 1946 "Radiological Use of Fast Protons", Radiology, 47:487-491 (1946) Main advantages with respect to conventional gamma-Xray therapy: i) For a fixed dose at the tumor, the protons give a lower dose to healthy tissues in front of it; ii) The Bragg peak shape ensures that healthy tissues beyond the tumor are not damaged; Some uncertanties to be taken into account: iii) Proton dose distribution could be made highly conformational to the target instrinsically 3D i) Tumor deep estimation error for optimized treatment planning ii) Patient positioning system 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 70 Sincrotrone del CNAO (Pavia) 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 71 Ciclotrone (Trento) 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 72 Adroterapia con fascio fisso 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 73 Fascio mobile (gantry) 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 74 Il ‘gantry’ 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 75 Piano di trattamento 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 76 proton Computed Tomography: motivations for a proton imaging system Patient positioning: Presently this is done using conventional X ray tomographies (X-CT) taken before the proton treatment session and in a potentially different setup: pCT Precision improvement if positioning treatment could be done in one go and Treatment planning: Presently defined using X-CT but protons and photons interact differently with matter pCT 13/11/2013 Direct measure of the stopping power maps with the same particle used to irradiate C. Civinini - INFN Firenze 77 Errors on stopping power from X-CT B. Schaffner and E. Pedroni Phys. Med. Biol. 43 (1998) 1579–1592 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 78 proton Computed Tomography: principles of operation Z Monoenergetic Proton beam ∆E 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 79 proton Computed Tomography: principles of operation Take n-projections and Z combine them using X-CT reconstruction algorithms (FBP) True only as first approximation: protons ≠ X rays Monoenergetic Proton beam ∆E 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 80 Tracks with multiple scattering Measurements: entry and Proton true trajectory exit positions Measurements:and angles entry position and angle L’ straight line with confidence limits L’ L’’ L L straight line with confidence limits L’’ curved trajectory with Norrower confidence limits Measurements: entry and Exit position and angle + Most Likely Path (MLP) calculation 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 81 Most likely path error envelope [cm] MLP example with 200MeV kinetic energy protons in 20cm of water: Entry: Y(0) = 0.2cm Y’(0) = -10mrad Exit: Y(20) = -0.1cm Y’(20) = +10mrad 200MeV in 90MeV out Silicon microstrip detectors: 320µm thick 200µm strip pitch [cm] 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 82 pCT apparatus • Single par]cle proton tracking: silicon strip detectors → MLP • Residual energy measurement: crystal calorimeter → energy loss y x z P1 P2 P3 P4 PARAMETER VALUE Proton beam kinetic energy 250 -270 MeV Proton beam rate 1 MHz Spatial resolution < 1 mm Electronic density resolution <1% Detector radiation hardness >1000 Gy Dose per scan < 5 cGy A set of single event information can be processed by appropriate reconstruction algorithms to produce tomographic images. 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 83 PRIMA collaboration: pCT apparatus First test at INFN-LNS: May 2011 CATANA beam line: 62 MeV protons used to treat ocular tumors Four x-y silicon microstrip based tracking planes Proton entry and exit positions and directions Yag:Ce calorimeter Proton residual energy 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 84 Tracker module Digital board •Parallel strip read-out •Local data storing during measurement •Ethernet data download at measurement completion 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze Front-end board 85 Si Sensor and Front-end ASIC 6.6 x 1.6 mm2 32 inputs - 32 outputs 670 mW power consumption Vcc=+3.3 V 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze p on n single sided <100> 200µm thick 200µm strip pitch 86 Calorimeter and DAQ 4 YAG:Ce scintillating crystals 30 x 30 mm2 x 100mm each 4 Photodiodes 18x 18 mm2 13/11/2013 C. Civinini 87- INFN Firenze 87 pCT image PMMA phantom 36 projection steps: 0° 360° An average of 950000 events per projection E0=62MeV INFN-LNS Filtered Back Projection algorithm Tomographic equation (Wang, Med.Phys. 37(8), 2010: 4138) ∫ S ( x, y, E0 ) dl = Path Unknown stopping power distribution (at E0) E0 S ∫E ρ ( H 2O, E0 ) res ( H 2O, E ) dE ρ S «projection» Eres Wang projection Evaluation of the “projection” term (through numerical integration starting from NIST tables and using the measured Eres) 13/11/2013 C. Civinini - INFN Firenze 88