Comunicato Castaldi... - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare

RINO CASTALDI, curatore della mostra
Sezione di Pisa dell’INFN, Vice Presidente de La Nuova Limonaia
Come è nata e come si è sviluppata l’idea di “Uomo Virtuale”
L’idea di questa mostra nasce più di due anni fa da parte di alcuni fisici membri de
La Nuova Limonaia, un’Associazione di privati cittadini con lo scopo di diffondere la
cultura scientifica, tecnologica e dei diversi rami del sapere. Con la chiusura della
Limonaia-Scienza Viva, che aveva promosso con grande impegno e per molti anni
la divulgazione del sapere scientifico con il sostegno dei più importanti Enti
istituzionali di Pisa come la Provincia e il Comune, si era creato un vuoto che questa
nuova Associazione si è proposta di colmare raccogliendone l’eredità e
continuandone il difficile lavoro di divulgazione scientifica.
Nasce così l’idea di una mostra che racconti come le grandi scoperte di fisica
dell’inizio del 900, oltre a permettere un gigantesco balzo in avanti per la
comprensione del mondo, abbiano fornito nuovi e rivoluzionari strumenti per
esplorare, studiare e conoscere il corpo umano.
Il progetto si presentava molto ambizioso ma eravamo certi di poter contare sulla
collaborazione dei gruppi di ricerca in fisica medica del Dipartimento di Fisica
dell’Università e della Sezione INFN di Pisa; e, infatti, aderirono tutti in modo
entusiastico alla realizzazione dell’idea. Tuttavia c’era il grosso problema che una
mostra, seppur limitata nei contenuti espositivi, necessitava del supporto di sponsor
importanti. Proponemmo quindi il progetto al management dell’INFN che, oltre a
svolgere attività di ricerca in fisica fondamentale, aveva da sempre sostenuto anche
la ricerca in fisica medica e che pensavamo potesse desiderare, come lo
desideravano alcuni di noi che avevamo speso tutta la nostra vita nella ricerca in
fisica fondamentale come ricercatori dell’INFN (e che recentemente ci aveva
permesso di scoprire il bosone di Higgs), di mostrare come le nostre ricerche
potessero sviluppare tecnologie di grande utilità per tutta la società.
Fortunatamente il progetto fu accolto con grande entusiasmo sia dal Presidente che
dai Membri di Giunta dell’INFN e quindi, forti del supporto di questo nostro Ente,
proponemmo il progetto al Presidente della Fondazione Palazzo Blu che lo approvò
con uguale entusiasmo.
Il bellissimo palcoscenico sui Lungarni pisani che Palazzo Blu poteva offrire,
spingeva a concepire una mostra di grande respiro, certamente più ampia di quella
che avevamo immaginato inizialmente. D’altra parte Pisa è una delle poche città
italiane che può vantare un gran numero di centri di ricerca di eccellenza; pertanto
proponemmo anche ad essi di collaborare al progetto, riscuotendo un consenso
entusiasta.
Si poté quindi iniziare una grande collaborazione promossa da Palazzo Blu tra l’INFN
centrale con il suo Ufficio Comunicazione, i fisici de La Nuova Limonaia, i gruppi di
ricerca in fisica medica del Dipartimento di fisica dell’Università di Pisa e della
Sezione INFN di Pisa, avvalendosi dei contributi di Assobiomedica e dei vari
gruppi dell’Aria della Ricerca di Pisa del CNR, dell’Istituto di Fisiologia Clinica,
dell’Istituto Nazionale di Ottica, dell’Istituto di Nanoscienze del CNR, della Scuola
Normale Superiore con il laboratorio Nest e DreamsLab, dell’Istituto di Biorobotica
della Scuola Superiore Sant’ Anna e della IRCCS Fondazione Stella Maris.
Con una collaborazione così ampia di ricercatori con così tante competenze si è
potuto concepire una mostra che spaziasse attraverso aree tematiche di ampio
respiro partendo dall’antichità fino alle più moderne tecnologie di diagnosi e di cura;
dalla tomografia computerizzata all’adroterapia; dalla PET all’ecografia 4D; dalla
risonanza magnetica funzionale alle protesi artificiali; il tutto mostrato col gusto
scenografico e artistico dell’Ufficio Comunicazione dell’INFN e degli architetti
allestitori.