+ L’alunno ADHD in classe Cosa può fare la scuola Osservazione e analisi funzionale dei comportamenti problema Dott.ssa STUPIGGIA CHIARA Psicologa Centro Diurno Archimede Il coinvolgimento della classe Tecniche specifiche di intervento psicoeducativo comportamenta le + + + + + + + + + + La predisposizione di un contesto facilitante Offrire informazioni di ritorno al bambino Instaurare delle routine Stabilire delle regole Ambiente prevedibile + Predisposizione di un contesto facilitante: offrire delle informazioni di ritorno I bambini ADHD spesso hanno una scarsa capacità di prevedere le conseguenze Gli insegnanti possono intervenire aiutando il bambino a prevedere le conseguenze di determinati eventi prima di agire: così si incrementeranno i comportamenti adeguati alle situazioni e il bambino potrà scegliere con più obiettività quali conseguenze affrontare + La capacità di prevedere le conseguenze del proprio agire può essere favorita dall’adulto attraverso varie strategie: Offrire informazioni di ritorno al bambino: spiegare perché si sia verificata una determinata conseguenza dando chiare indicazioni sul grado di correttezza del suo comportamento + Predisposizione di un contesto facilitante: instaurare delle routine Tutte le regolarità e scadenze prestabilite forniscono al bambino una cornice di supporto nella comprensione di ciò che accade intorno a lui. Gli avvenimenti che si ripetono sistematicamente aiutano il bambino a tenere presente i suoi impegni e a pianificare tempi + Predisposizione di un contesto facilitante: stabilire delle regole Stabilire delle regole chiare e conosciute da tutti aiuta il bambino a organizzare i propri spazi e tempi e a sapere in anticipo quali azioni siano da considerarsi fuori dalle norme stabilite + L’organizzazione della classe e dei tempi di lavoro La disposizione dei banchi I potenziali distrattori Per ogni bambino il posto adatto Un grande orologio a disposizione dell’insegnante Attività routinarie e strutturate e tempi di lavoro prestabiliti Le regole della classe Stabilire e prevedere i tempi di lavoro + La disposizione dei banchi Dalla È cattedra si vede il bambino? facilmente raggiungibile? È favorito lo scambio di sguardo insegnantebambino? Ha compagni vicino a lui? Se sì, sono compagni tranquilli o piuttosto vivaci? Se il bambino si alza per qualche motivo, quanti bambini possono essere disturbati o coinvolti? È corretta la posizione delle fonti di luce? Quanti bambini guardano direttamente fuori dalle finestre? Il bambino quanti bambini osserva dal suo posto? + I potenziali distrattori Cartelloni Cestino Porta Finestre Orologio Compagni vivaci Armadi/librerie Tavolo con materiale pittorico o altro + Per ogni bambino il posto adatto È importante selezionare i posti più o meno esposti ai potenziali distrattori, per poter assegnare a ogni bambino un posto adatto alle sue esigenze. Un grande orologio È molto utile per segnare i tempi di lavoro e facilitare il rispetto delle consegne, ma può anche diventare una fonte di distrazione. + Attività routinarie e tempi di lavoro prestabiliti La difficoltà ad autoregolare il proprio comportamento porta il bambino ad agire in modo apparentemente disorganizzato Più il bambino diventa capace di prevedere cosa l’ambiente si aspetta da lui, maggiore è la possibilità che cerchi di soddisfare le richieste. Più routine ci sono nella classe, più il bambino può prevedere tempi e richieste, e può cercare di adattare ad essi il proprio comportamento + + + Le regole della classe Regole chiare per regolare le interazioni fra i pari e con gli adulti. Perché siano efficaci è importante che siano condivise. Proposizioni positive e non divieti; Semplici, espresse chiaramente; Devono descrivere le azioni in modo operativo Dovrebbero utilizzare simboli pittorici colorati Poche ed espresse sinteticamente + + + Il cartellone delle regole Non si deve parlare senza aver alzato la mano per chiedere la parola Non si corre nei corridoi durante la ricreazione Quando vuoi parlare ricordati di alzare la mano Cammina lentamente Preparati in fila al suono della campana || Usciamo tutti in fila per due Bisogna aver cura delle piante della classe Ricordati di bagnare le piante ...... ....... Per uscire bisogna essere in fila per due, ed essere tutti pronti + Stabilire e prevedere i tempi di lavoro I bambini ADHD sono poco abili nel fare le stime realistiche di grandezze, tempi, quantità, difficoltà. Abituarli a lavorare con tempi stabiliti significa aiutarli a valutare meglio e ad essere efficaci nella pianificazione e organizzazione del lavoro. All’inizio l’insegnante guiderà i tempi, poi coinvolgerà i bambini in forma di gioco “quanto tempo serve per..?”. È molto utili introdurre simboli pittorici. + + + Programma della lezione Cosa si fa Leggere Quanto è lungo Scrivere Fare un disegno Quanto è difficile + L’organizzazione del materiale Uso di materiale visivo: può essere utile appendere in aula un cartellone, dei materiali, assegnare quaderni con copertine di colore diverso a seconda delle materie All’inizio dell’anno si può preparare uno schema del materiale necessario per ogni materia, in forma di cartellone o tabella da apporre sul diario Introduzione di routine finalizzate + + + L’organizzazione del lavoro scolastico ① Punti di forza e punti di debolezza del bambino spesso i punti di forza rimangono in secondo piano, ma sono la base su cui lavorare per cercare di recuperare i comportamenti non corretti o punti deboli + L’organizzazione del lavoro scolastico ② Attenzione, modulazione dell’impulso e procedure di controllo Difficoltà a mantenere l’attenzione per un tempo prolungato Procedure di controllo poco efficaci Difficoltà di pianificazione Difficoltà a porre attenzione alle consegne orali o scritte Impulsività nell’esecuzione + Difficoltà a mantenere l’attenzione nel tempo Farsi un’idea abbastanza precisa di quale sia il tempo di “tenuta attentiva” dell’alunno Valutare il tempo necessario per lo svolgimento del compito e confrontarlo con la stima attentiva spezzettare Ripartire Con i compiti lunghi con brevi pause i compiti in sequenze l’esercizio sarà possibile allenare il bambino a mantenersi concentrato per periodi sempre più lunghi + Difficoltà a porre la necessaria attenzione alle consegne Accertarsi della correttezza della lettura e comprensione delle consegne, far rileggere la consegna facendo ripetere con parole proprie Riassumere le consegne per punti piuttosto che in modo discorsivo + Impulsività e scarsa pianificazione Tra la lettura o la scrittura delle consegne e l’inizio dello svolgimento del compito è possibile chiedere ai bambini di posare le penne per un tempo prestabilito Stabilire una routine per cui “è valido” cominciare il lavoro solo quando è l’insegnante a dare il via + Attività pianificate nel tempo libero o nelle situazioni di transizione Il comportamento del bambino ADHD è spesso variabile e imprevedibile e fortemente influenzato dalla situazione in cui si trova calato È possibile individuare alcune situazioni “scatenanti”; in cui regole e ruoli non sono chiari; situazioni caotiche, fluide, poco definite Usare regole e attività strutturate, prevedibili, definire tempi e limiti + L’approccio al compito e la struttura della lezione Le consegne scritte sul diario dettare i compiti in un momento stabilito, preferibilmente non quando sta per suonare la campanella di fine lezione formulare consegne chiare e alla portata dell’allievo verificare che il bambino stia scrivendo le consegne, se necessario avvicinandosi al banco durante la dettatura chiedere a qualche alunno di ripetere le consegne stabilire un contratto di gratificazione e visionare il diario del bambino Non punire il bambino per eventuali carenze, ma esortarlo a fare attenzione e fargli compilare la compilazione + L’approccio al compito e la struttura della lezione La lezione efficace seguire l’ordine degli argomenti dato all’inizio della mattina usare tempi di lavoro corretti, non troppo lunghi presentare l’argomento in modo stimolante, con supporti tecnologici, ponendo ai bambini degli interrogativi ricordare che le domande rendono i bambini attivi e motivati, e che se fatte chiamando per nome catturano l’attenzione strutturare il più possibile i compiti, rendendo esplicite le procedure utili per lo svolgimento usare un tono di voce variato, vivace alternare compiti attivi, che richiedono al bambino di agire, e compiti passivi favorire la partecipazione attiva, ma secondo le regole di comportamento condivise + L’approccio al compito e la struttura della lezione Per il bambino ADHD accorciare i tempi di lavoro, quando possibile spezzettando con brevi pause ricorrere spesso al canali visivo, a stimoli colorati, a “segnali” concordati con il bambino, sia verbali che gestuali o visivi far ripetere al bambino le informazioni rilevanti in un testo, consegna, spiegazione chiarire i tempi di lavoro, il grado di difficoltà del compito, i materiali utili al suo svolgimento verificare che tutto sia predisposto prima che i bambini inizino a svolgere la consegna + L’approccio al compito e la struttura della lezione Alcuni suggerimento per la didattica utilizzo del computer processo di insegnamento/apprendimento di tipo cooperativo evitare di utilizzare subito i rimproveri, cercando invece di interrompere il comportamento indesiderato del bambino fornendogli informazioni è fondamentale che non vi sia alcuna aggressività nel richiamo fatto al bambino passare spesso tra i banchi per controllare lo svolgimento dei compiti segnalando subito eventuali errori o procedure scorrette. + L’approccio al compito e la struttura della lezione Alcuni suggerimento per la didattica le note: molti bambini assegnano poco peso alla qualità dell’attenzione loro rivolta; per molti la nota non è una punizione ma una forma speciale di attenzione una riflessione metacognitiva sull’attenzione e sui fattori di disturbo fatta in aula può rivelarsi utile Autovalutazione del proprio comportamento attentivo Considerazione dei fattori che producono disattenzione Un esame di quello che succede in classe e del comportamento dell’insegnante Svolgimento di attività volte a sviluppare una maggiore consapevolezza relativa all’attenzione + Alcune idee per catturare l’ATTENZIONE Porre una domanda interessante mostrando una figura o raccontando una breve storia Essere un po’ attori aggiungendo humor Usare una dose di mistero alle spiegazioni Variare il tono (grida - sussurra) Dare chiari segnali “ora aprite bene le orecchie” Usare gessi colorati Creare aspettativa verso la lezione Usare molto spesso il contatto oculare + Altre idee per catturare l’attenzione Usare molti supporti visivi: parole chiave colorate, schemi, oggetti, gesti Illustrare, illustrare, illustrare….anche se le proprie abilità grafiche non sono eccellenti Aggiungere note scritte alla spiegazione orale Pianificare attività preparatorie alla lettura per la comprensione del testo: analizzare le figure, dare una veloce scorsa ai titoli e paragrafi, indovinare gli argomenti del brano, recuperare proprie conoscenze, discutere il contenuto del testo, monitorare la comprensione + Altre idee per mantenere l’attenzione Muoversi in classe per essere visibili Evitare tempi vuoti Definire con chiarezza i tempi di lavoro Utilizzare domande aperte che lascino spazio a risposte diverse Ridurre il tempo della spiegazione orale e aumentare quello per le discussioni e dimostrazioni pratiche Fare piccoli gruppi di lavoro Usare il nome degli alunni disattenti per richiamarli Creare situazioni di gioco per le spiegazioni + IL COINVOLGIMENTO DELLA CLASSE + Il tutoraggio (peer tutoring) Modalità cooperativa di apprendimento che favorisce le interazioni fra compagni stimolando anche gli scambi verbali e la prossimità fisica Si basa sull’assegnazione a una coppia di bambini dei due ruoli, di tutee (l’allievo che riceve l’insegnamento) e di tutor (la persona che prende il ruolo attivo di insegnante). + IL TUTORAGGIO • Rivede e consolida le proprie acquisizioni • Colma lacune • Individua nuovi significati • Riformula le proprie conoscenze • Assimila meglio i concetti tutor tutee • Ha la possibilità di apprendere in modo individualizzato • Ottiene continui feedback sulla propria prestazione e indicazioni utili in caso di difficoltà + Vantaggi del tutoring Permette di sfruttare una risorsa immediatamente disponibile nella classe: i compagni Permette di ottenere alta soddisfazione durante il lavoro che favorisce un grado ottimale di motivazione Migliora il funzionamento sociale del bambino, favorendo collaborazione e autostima Fornisce un percorso di istruzione individualizzata Può essere usato ad ampio raggio su argomenti diversi Il beneficio è sia per alunni con minori abilità che per quelli dotati Consente di dare un feedback continuo sulle performance del bambino Applicata all’intera classe permette di non sottolineare “diversità” pur fornendo un supporto specifico Permette di imparare anche abilità sociali + Il programma di peer tutoring ① L’insegnante seleziona un ambito di apprendimento a cui applicare la procedura ② Gli studenti della classe vengono associati in coppie, in modo casuale oppure secondo un preciso piano di lavoro stabilito dall’insegnante ③ Prima di iniziare vengono impiegati tre o quattro incontri di circa 20-30 minuti per chiarire: cosa è il Tutoring, quali procedure utilizza, qual è l’atteggiamento da tenere in funzione del ruolo, quali sono i modi stabiliti per determinare i progressi fatti dal tutee e quali modalità di gratificazione, cosa si intende insegnare all’interno delle sedute e con quale materiale + Il programma di peer tutoring ④ Viene stabilita la cadenza delle sedute di tutoring (giornaliera, settimanale …) e la durata di ogni attività (20-30 minuti) ⑤ Nell’incontro di tutoring, il tutor ha una lista di compiti o di stimoli inerenti l’argomento scelto, che viene proposta punto per punto al tutee, il quale ha la possibilità di guadagnare dei punti rispondendo correttamente ⑥ In caso di risposta errata il tutor fornisce quella corretta e invita il tutee ad esercitarsi + Il programma di peer tutoring ⑦ Dopo circa 10-15 minuti i due alunni si scambiano i ruoli ⑧ L’insegnante supervisiona il lavoro, offrendo eventuali aiuti e assegnando punti aggiuntivi alle coppie che lavorano correttamente ed esibiscono un comportamento adeguato ⑨ Terminato il tempo l’insegnante registra i punti guadagnati + Il tutoraggio Nel caso di bambini ADHD con problemi comportamentali severi, il tutoring non può sempre avere carattere reciproco. La responsabilizzazione ruotata di compagni nell’aiuto del bambino ADHD può comunque avere effetti benefici notevoli. + L’apprendimento cooperativo È un metodo di insegnamento che prevede di unire gli alunni in piccoli gruppi e che, attraverso la cooperazione, si propone di massimizzare il loro apprendimento e le loro abilità sociali. Non si realizza semplicemente nel “lavorare insieme” ma fa riferimento a caratteristiche del gruppo riassunte in 5 punti principali + Caratteristiche del gruppo Interdipendenza positiva Valutazion e del gruppo Abilità sociali Responsabil ità individuale Interazion e costruttiva diretta + L’apprendimento cooperativo assegnare a ciascuno un ruolo specifico che stabilisca CHI deve fare una certa cosa, QUANDO e COME deve farla spiegare agli studenti che si organizza la classe in gruppi di apprendimento cooperativo in cui ogni membro rivestirà un RUOLO chiave e complementare. Ricordiamo che vi sono ruoli COGNITIVI e ruoli SOCIALI. + Vantaggi Valorizza le differenze individuali Insegna abilità sociali utili all’interazione cooperativa e a una corretta comunicazione Allena le abilità sociali senza trascurare gli obiettivi di apprendimento Migliora la qualità dei rapporti fra i pari Invita i compagni ad aiutare il bambino ADHD nell’autoregolazione, in funzione del raggiungimento di scopi comuni + Vantaggi Aggira la tendenza a sviluppare un comportamento oppositivo rendendo tutti più disponibili alla collaborazione Permette una parziale autogestione delle modalità di lavoro, fattore che aumenta la motivazione Migliora le abilità di autovalutazione dei risultati Stimola la collaborazione in funzione di una meta Assegna responsabilità al singolo, valorizzandolo + OSSERVAZIONE E ANALISI FUNZIONALE DEI COMPORTAMENTI PROBLEMA + Osservazione e analisi funzionale del comportamento: FASE 1 Osservare in modo non strutturato, per creare un inventario di comportamenti POSITIVI da aumentare e NEGATIVI da estinguere Si tratta di descrizioni e non interpretazioni! Durata: una-due settimane + Lunedì Martedì Mercoledì .......................... .......................... .......................... .......................... .......................... .......................... .......................... .......................... .......................... Giovedì Venerdì Sabato .......................... .......................... .......................... .......................... .......................... .......................... .......................... .......................... .......................... + Osservazione e analisi funzionale del comportamento: FASE 2 Creare categorie di comportamenti problema oggetto d’intervento, organizzandoli per tipo Dar loro un ordine, in base alla necessità di incrementarli o alla loro gravità Es: chiedere all’insegnante spiegazioni dopo la consegna, svolgere i compiti a casa (apprendimento), rimanere seduto (comportamento motorio), lasciare che il compagno finisca di parlare prima di intervenire (relazione), ecc.. Dopo la fase di osservazione non strutturata + Osservazione e analisi funzionale del comportamento: FASE 3 Costruire 2 griglie per analizzare i comportamenti: 1) Antecedenti e conseguenze per ogni comportamento emesso; Frequenza e distribuzione di emissione dei comportamenti della giornata 2) + Prima Griglia Comportamento Antecedente Risposta ambientale Conseguente + Prima Griglia Comportamento Antecedente Risposta Conseguente ambientale Paolo alza la mano per intervenire L’Insegnante pone una domanda a tutta la classe L’Insegnante dice “Bravo, è corretto! Inoltre hai alzato la mano” Paolo sorride e prosegue il lavoro +Antecedenti dei comportamenti negativi Mancanza di affetto, attenzione, stima Noia o disinteresse verso i compiti Inadeguatezza rispetto ai pari Deficit di abilità di apprendimento Mancata comprensione delle consegne Inadeguata stima della difficoltà o della lunghezza del compito Esperienze negative precedenti legate alla stessa attività + Osservazione e analisi funzionale del comportamento: FASE 4 Riflettere sui dati raccolti al fine di: Scegliere le categorie di comportamenti su cui vogliamo lavorare Individuare probabili fattori scatenanti e probabili fattori di rinforzo + Osservazione e analisi funzionale del comportamento: FASE 5 Sviluppare l’intervento allo scopo di: Far aumentare i comportamenti positivi e prevenire il verificarsi di comportamenti da ridurre Favorire le risposte dell’ambiente che rinforzano i comportamenti positivi e attenuare quelle che rinforzano l’emissione dei comportamenti problematici + Osservazione e analisi funzionale del comportamento: FASE 6 Verifica dei risultati ottenuti, mediante le griglie di osservazione (in particolare per la distribuzione temporale) a seguito di indicazioni dedotte dall’osservazione In seguito ad almeno tre-quattro mesi di lavoro + TECNICHE SPECIFICHE DI INTERVENTO PSICOEDUCATIVO COMPORTAMENTALE + Tecniche comportamentali 1. 2. Positive: fare un piano di rinforzi (non solo materiali), creando un inventario in base all’età e alle preferenze, cercando di evitare errori e farsi aiutare nel monitoraggio. Negative: ignorare pianificato, uso dei rimproveri, contratto comportamentale, costo della risposta, punizioni con la noia o punizioni che richiedono impegno e sforzo. + Rinforzare i Comportamenti Positivi Far compilare al bambino un elenco di rinforzi: possono essere premi materiali, occasioni positive sociali, privilegi per attività, al fine di utilizzare eventi/oggetti/comportamenti che siano effettivamente delle gratificazioni per il bambino. Es: Cosa ti piacerebbe ottenere quando meriti un premio? Nel caso di rinforzi materiali, convertirli in simboli e stabilire le regole di conversione. + Rinforzare i Comportamenti Positivi Definire operativamente l’azione oggetto di gratificazione sistematica. Può essere un’azione corretta già presente nel patrimonio comportamentale del bambino, ma messa in atto poco frequentemente. È possibile utilizzare la gratificazione per insegnare ai bambini comportamenti positivi nuovi, gratificando i traguardi parziali. L’azione va esplicitata chiaramente e in forma positiva. Es: La stipula del contratto. + Rinforzare i Comportamenti Positivi Gratificare in modo coerente, sempre la stessa azione e ogni volta che si manifesta. Applicare la gratificazione immediatamente, subito dopo la manifestazione del comportamento da aumentare. Commisurare la gratificazione allo sforzo che fa l’alunno per manifestare un comportamento da aumentare (importanza di micro-obbiettivi!). Gratificare riferendosi al comportamento e non giudicando l’alunno. Non aspettare che la gratificazione perda di valore. Utilizzare per un tempo corretto lo stesso premio, potendo contare su una serie di gratificazioni diverse già individuate. + Possibili errori nella fase di gratificazione Avere tanta buona volontà e decidere che bisogna gratificare di più gli alunni difficili, ma interrompere il programma dopo qualche difficoltà o risultati deludenti. Se chiediamo impegno e costanza agli alunni dobbiamo manifestarlo prima di tutto noi! Gratificare alcuni comportamenti positivi, diversi da quelli concordati con l’alunno (coerenza). Es: Sono proprio contento di te e per questo ti do il premio, anche se non c’entra con quello che devi fare. Aggiungere commenti negativi ai rinforzi positivi. Es: Hai visto che quando ti impegni ce la puoi fare? Ieri invece... + Contratti comportamentali La gratificazione a punti Il costo della risposta: ad un comportamento inadeguato segue per il bambino la perdita di un privilegio o di un’attività gradevole. La punizione: quando ritenuta necessaria deve essere priva di aggressività, psicologicamente neutra, immediata, proporzionale alla gravità dell’azione compiuta dal bambino, facilmente applicabile e inevitabile per il bambino. + Rinforzamento e Token Economy BENE COSI’ COSI’ MALE + Rinforzamento e token economy DATA TEMPO SEDUTO ATTIVITA’ SVOLTA SMILE + Stabilire un contratto educativo Il contratto educativo deve coinvolgere tutti coloro che hanno un ruolo nella vita del bambino, lui per primo! Gli insegnanti e genitori devono definire due o tre obbiettivi, relativi a comportamenti da modificare. Il bambino viene coinvolto rendendolo partecipe del progetto. Si stabiliscono dei punti e ricompense. Gli obiettivi (espressi in modo positivo) deve essere inizialmente molto accessibili per permettere al bambino di raggiungerli facilmente per consentire a insegnanti e genitori di ricompensare anche piccoli cambiamenti. + CONTRATTO di tipo A Io sottoscritto, Marco Rossi, mi impegno a mantenere questi accordi presi con i miei insegnanti Andrea, Marina e Franca: 1) Chiedere di andare in bagno due volte all’ora; 2) Stare seduto per almeno 20 min; 3) Controllare che tutto il mio materiale sia nello zaino prima di uscire. Per ogni giorno in cui riuscirò a rispettare questi 3 punti, potrò scegliere un premio fra: a) Giocare 15 min al computer (dopo la mensa) b) Fare un disegno libero negli ultimi 15 min di lezione Firme ___________________________ ___________________________ + CONTRATTO di tipo B ……. Ogni volta che riuscirò a mantenere gli accordi di questo contratto, riceverò 1 punto. Quando raggiungerò 50 punti, vincerò una giornata al luna-park con la mia famiglia. Guadagno un punto ogni volta che: 1) completo 2 schede di lavoro di Italiano; 2) faccio tutti i miei compiti a casa; 3) porto tutto il materiale ; 4) svolgo correttamente una pagina di operazioni. Ogni giorno ricorderò la mia insegnante Elvira segnerà i punti sul cartellone. I miei genitori saranno avvertiti con comunicazione scritta ogni volta che raggiungerò 10 punti fino a 50 stabiliti Firme ___________________________ ___________________________ + CONTRATTO di tipo C ……. Ogni volta che riuscirò a fare una delle cose elencate in questo contratto, potrò scegliere un premio previsto; se non soddisferò almeno uno dei punti, perderò la possibilità di fare la mia attività di disegno libero. Posso guadagnare un premio se: 1) completo 3 schede di Italiano correttamente; 2) durante la ricreazione seguo le regole di comportamento della classe; 3) mi ricordo di bagnare le piante. Per ogni azione corretta potrò scegliere fra: a) Figurine colorate b) Un timbrino smile da mettere sul diario c) Il turno per cancellare la lavagna + I Comportamenti Negativi + Strategie sulle conseguenze negative Ignoramento pianificato Contratto Comportamentale Costo della risposta Punizione + Ignoramento Pianificato L’attenzione dell’adulto è un’efficace gratificazione. Togliere l’attenzione, quindi ignorare i comportamenti inadeguati di scarsa intensità può essere utile per farli scomparire. A quali comportamenti applicarlo? Proteste sproporzionate e “scenate” Dispetti ai compagni Lamenti e piagnucolii Piccole azioni di disturbo Comportamenti finalizzati ad ottenere l’attenzione dell’adulto (es. parolacce) + Costo della Risposta Ad un comportamento inadeguato segue la perdita di un privilegio o di un’attività gradevole. E’ utile soprattutto per comportamenti negativi non gravi, specie in relazione allo scarso impegno (dire bugie, disubbidire, non fare o terminare i compiti, rifiutarsi di svolgere o abbandonare un’attività..). Questo “pagare pegno” del bambino deve essere: Comunicato o concordato in anticipo Proporzionale all’azione negativa Corredato da informazioni chiare Controllabile nella sua applicazione E’ necessario impostare l’intervento in modo tale da garantire che il bambino guadagni più punti di quanti ne possa perdere + La Punizione Qualsiasi evento, oggetto o comportamento che riduca la probabilità che si ripeta il comportamento a cui viene applicata. E’ sempre necessario fornire al bambino un’alternativa per raggiungere gli stessi scopi! A seguito di comportamenti gravemente negativi + La Punizione Quando ritenuta necessaria deve essere: priva di aggressività; psicologicamente neutra (centrata sul comportamento e non sulla persona); fonte di infromazioni; immediata; proporzionale alla gravità dell’azione compiuta dal bambino; facilmente applicabile e inevitabile per il bambino; spiacevole per il bambino. + LA MAGGIOR PARTE DEI PROGRAMMI DI MODIFICAZIONE DEL COMPORTAMENTO PROPOSTI IN CLASSE PREVEDE L’USO DI STRATEGIE BASATE SUI RINFORZI POSITIVI affinchè… il bambino e l’adulto traggano sensazioni piacevoli nell’interazione tra di loro cosicchè… si stabilisca nel tempo un buon legame emotivo e si incrementino le relazioni tra insegnante e allievo + Time-out: Modalità di attuazione 1. Esclamare in modo perentorio la parola “Stop!” 2. Comunicare all’alunno in modo pacato, ma deciso che il suo comportamento sta violando il diritto di qualcun altro o la regola concordata 3. Allontanamento necessario per bloccare il comportamento nocivo 4. Comunicare la durata del time-out (solitamente 10-15 min) + Impulsività e Scarsa Pianificazione Strategia del piano a cinque fasi: Autoistruzioni Verbali (Cornoldi et l., 1996) L’introduzione della procedura prevede una spiegazione ai bambini, la realizzazione di un cartellone con simboli pittorici, l’associazione ad ogni passaggio della strategia di una formulazione verbale che ne faciliti la memorizzazione e la successiva interiorizzazione sotto forma di dialogo interno. + + + + + + + + Importante è costruire un’alleanza solida tra agenzie educative