I bisogni irrinunciabili dei bambini Ciò che un bambino deve avere

+
L’alunno
ADHD
in classe
Cosa può fare
la scuola
Osservazione e
analisi
funzionale dei
comportamenti
problema
Dott.ssa STUPIGGIA CHIARA
Psicologa
Centro Diurno Archimede
Il
coinvolgimento
della classe
Tecniche
specifiche di
intervento
psicoeducativo
comportamenta
le
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
La predisposizione di un contesto
facilitante
Offrire
informazioni
di ritorno al
bambino
Instaurare
delle
routine
Stabilire
delle regole
Ambiente
prevedibile
+
Predisposizione di un contesto
facilitante:
offrire delle informazioni di ritorno
I bambini ADHD spesso hanno una scarsa capacità
di prevedere le conseguenze
Gli insegnanti possono intervenire aiutando il
bambino a prevedere le conseguenze di
determinati eventi prima di agire: così si
incrementeranno i comportamenti adeguati alle
situazioni e il bambino potrà scegliere con più
obiettività quali conseguenze affrontare
+
La capacità di prevedere le conseguenze del
proprio agire può essere favorita dall’adulto
attraverso varie strategie:

Offrire informazioni di ritorno al bambino:
spiegare perché si sia verificata una determinata
conseguenza dando chiare indicazioni sul grado di
correttezza del suo comportamento
+
Predisposizione di un contesto
facilitante:
instaurare delle routine
Tutte le regolarità e scadenze prestabilite
forniscono al bambino una cornice di supporto
nella comprensione di ciò che accade intorno a lui.
Gli avvenimenti che si ripetono sistematicamente
aiutano il bambino a tenere presente i suoi
impegni e a pianificare tempi
+
Predisposizione di un contesto
facilitante:
stabilire delle regole
Stabilire delle regole chiare e conosciute da tutti
aiuta il bambino a organizzare i propri spazi e
tempi e a sapere in anticipo quali azioni siano da
considerarsi fuori dalle norme stabilite
+
L’organizzazione della classe e dei
tempi di lavoro
 La
disposizione dei banchi
 I potenziali distrattori
 Per ogni bambino il posto adatto
 Un grande orologio a disposizione
dell’insegnante
 Attività routinarie e strutturate e tempi di
lavoro prestabiliti
 Le regole della classe
 Stabilire e prevedere i tempi di lavoro
+
La disposizione dei banchi
 Dalla
È
cattedra si vede il bambino?
facilmente raggiungibile?
È
favorito lo scambio di sguardo insegnantebambino?
 Ha
compagni vicino a lui?
 Se
sì, sono compagni tranquilli o piuttosto vivaci?
 Se
il bambino si alza per qualche motivo, quanti
bambini possono essere disturbati o coinvolti?
È
corretta la posizione delle fonti di luce?
 Quanti
bambini guardano direttamente fuori dalle
finestre?
 Il
bambino quanti bambini osserva dal suo posto?
+
I potenziali distrattori
 Cartelloni
 Cestino
 Porta
 Finestre
 Orologio
 Compagni
vivaci
 Armadi/librerie
 Tavolo con materiale pittorico o altro
+
Per ogni bambino il posto adatto
È importante selezionare i posti più o meno esposti
ai potenziali distrattori, per poter assegnare a ogni
bambino un posto adatto alle sue esigenze.
Un grande orologio
È molto utile per segnare i tempi di lavoro e
facilitare il rispetto delle consegne, ma può anche
diventare una fonte di distrazione.
+
Attività routinarie e tempi di lavoro
prestabiliti
La difficoltà ad autoregolare il proprio comportamento
porta il bambino ad agire in modo apparentemente
disorganizzato
Più il bambino diventa capace di prevedere cosa
l’ambiente si aspetta da lui, maggiore è la possibilità che
cerchi di soddisfare le richieste.
Più routine ci sono nella classe, più il bambino può
prevedere tempi e richieste, e può cercare di adattare ad
essi il proprio comportamento
+
+
+
Le regole della classe
Regole chiare per regolare le interazioni fra i pari e
con gli adulti.
Perché siano efficaci è importante che siano
condivise.





Proposizioni positive e non divieti;
Semplici, espresse chiaramente;
Devono descrivere le azioni in modo operativo
Dovrebbero utilizzare simboli pittorici colorati
Poche ed espresse sinteticamente
+
+
+ Il cartellone delle regole

Non si deve parlare senza aver
alzato la mano per chiedere la
parola

Non si corre nei corridoi durante la
ricreazione




 Quando vuoi parlare ricordati di
alzare la mano

Cammina lentamente

 Preparati in fila al suono della
campana

|| Usciamo tutti in fila per due
Bisogna aver cura delle piante della
classe

 Ricordati di bagnare le piante
......

.......
Per uscire bisogna essere in fila per
due, ed essere tutti pronti
+
Stabilire e prevedere i tempi di
lavoro
I bambini ADHD sono poco abili nel fare le stime
realistiche di grandezze, tempi, quantità, difficoltà.
Abituarli a lavorare con tempi stabiliti significa aiutarli a
valutare meglio e ad essere efficaci nella pianificazione
e organizzazione del lavoro.
All’inizio l’insegnante guiderà i tempi, poi coinvolgerà i
bambini in forma di gioco “quanto tempo serve per..?”.
È molto utili introdurre simboli pittorici.
+
+
+ Programma della lezione
Cosa si fa
Leggere
Quanto
è lungo
Scrivere
Fare un disegno
Quanto è difficile
+
L’organizzazione del materiale
 Uso
di materiale visivo: può essere utile
appendere in aula un cartellone, dei materiali,
assegnare quaderni con copertine di colore
diverso a seconda delle materie
 All’inizio
dell’anno si può preparare uno schema
del materiale necessario per ogni materia, in
forma di cartellone o tabella da apporre sul diario
 Introduzione
di routine finalizzate
+
+
+
L’organizzazione del lavoro
scolastico
①
Punti di forza e punti di debolezza del bambino
spesso i punti di forza rimangono in secondo piano,
ma sono la base su cui lavorare per cercare di
recuperare i comportamenti non corretti o punti
deboli
+ L’organizzazione del lavoro
scolastico
②
Attenzione, modulazione dell’impulso e
procedure di controllo
Difficoltà a mantenere
l’attenzione per un
tempo prolungato
Procedure di controllo
poco efficaci
Difficoltà di
pianificazione
Difficoltà a porre
attenzione alle
consegne orali o
scritte
Impulsività
nell’esecuzione
+
Difficoltà a mantenere l’attenzione
nel tempo
 Farsi
un’idea abbastanza precisa di quale sia il tempo di
“tenuta attentiva” dell’alunno
 Valutare
il tempo necessario per lo svolgimento del
compito e confrontarlo con la stima attentiva
 spezzettare
 Ripartire
 Con
i compiti lunghi con brevi pause
i compiti in sequenze
l’esercizio sarà possibile allenare il bambino a
mantenersi concentrato per periodi sempre più lunghi
+
Difficoltà a porre la necessaria
attenzione alle consegne
 Accertarsi
della correttezza della lettura e
comprensione delle consegne, far rileggere la
consegna facendo ripetere con parole proprie
 Riassumere
le consegne per punti piuttosto che in
modo discorsivo
+
Impulsività e scarsa pianificazione
 Tra
la lettura o la scrittura delle consegne e l’inizio
dello svolgimento del compito è possibile
chiedere ai bambini di posare le penne per un
tempo prestabilito
 Stabilire
una routine per cui “è valido” cominciare
il lavoro solo quando è l’insegnante a dare il via
+
Attività pianificate nel tempo libero
o nelle situazioni di transizione
Il comportamento del bambino ADHD è
spesso variabile e imprevedibile e
fortemente influenzato dalla situazione in
cui si trova calato
È possibile individuare alcune situazioni
“scatenanti”; in cui regole e ruoli non sono
chiari; situazioni caotiche, fluide, poco
definite
Usare regole e attività strutturate,
prevedibili, definire tempi e limiti
+
L’approccio al compito e la
struttura della lezione
Le consegne scritte sul diario





dettare i compiti in un momento stabilito, preferibilmente
non quando sta per suonare la campanella di fine lezione
formulare consegne chiare e alla portata dell’allievo
verificare che il bambino stia scrivendo le consegne, se
necessario avvicinandosi al banco durante la dettatura
chiedere a qualche alunno di ripetere le consegne
stabilire un contratto di gratificazione e visionare il diario
del bambino
 Non
punire il bambino per eventuali carenze, ma esortarlo a
fare attenzione e fargli compilare la compilazione
+
L’approccio al compito e la
struttura della lezione
La lezione efficace
 seguire l’ordine degli argomenti dato all’inizio della mattina
 usare tempi di lavoro corretti, non troppo lunghi
 presentare l’argomento in modo stimolante, con supporti
tecnologici, ponendo ai bambini degli interrogativi
 ricordare che le domande rendono i bambini attivi e
motivati, e che se fatte chiamando per nome catturano
l’attenzione
 strutturare il più possibile i compiti, rendendo esplicite le
procedure utili per lo svolgimento
 usare un tono di voce variato, vivace
 alternare compiti attivi, che richiedono al bambino di agire,
e compiti passivi
 favorire la partecipazione attiva, ma secondo le regole di
comportamento condivise
+
L’approccio al compito e la
struttura della lezione
Per il bambino ADHD
 accorciare i tempi di lavoro, quando possibile
spezzettando con brevi pause
 ricorrere spesso al canali visivo, a stimoli colorati, a
“segnali” concordati con il bambino, sia verbali che
gestuali o visivi
 far ripetere al bambino le informazioni rilevanti in un
testo, consegna, spiegazione
 chiarire i tempi di lavoro, il grado di difficoltà del
compito, i materiali utili al suo svolgimento
 verificare che tutto sia predisposto prima che i
bambini inizino a svolgere la consegna
+
L’approccio al compito e la
struttura della lezione
Alcuni suggerimento per la didattica
 utilizzo del computer
 processo di insegnamento/apprendimento di tipo
cooperativo
 evitare di utilizzare subito i rimproveri, cercando
invece di interrompere il comportamento indesiderato
del bambino fornendogli informazioni
 è fondamentale che non vi sia alcuna aggressività nel
richiamo fatto al bambino
 passare spesso tra i banchi per controllare lo
svolgimento dei compiti segnalando subito eventuali
errori o procedure scorrette.
+
L’approccio al compito e la
struttura della lezione
Alcuni suggerimento per la didattica
 le note: molti bambini assegnano poco peso alla
qualità dell’attenzione loro rivolta; per molti la nota non
è una punizione ma una forma speciale di attenzione
 una riflessione metacognitiva sull’attenzione e sui
fattori di disturbo fatta in aula può rivelarsi utile
Autovalutazione del proprio comportamento attentivo
 Considerazione dei fattori che producono
disattenzione
 Un esame di quello che succede in classe e del
comportamento dell’insegnante
 Svolgimento di attività volte a sviluppare una maggiore
consapevolezza relativa all’attenzione

+
Alcune idee per catturare
l’ATTENZIONE

Porre una domanda interessante mostrando una figura o
raccontando una breve storia

Essere un po’ attori aggiungendo humor

Usare una dose di mistero alle spiegazioni

Variare il tono (grida - sussurra)

Dare chiari segnali “ora aprite bene le orecchie”

Usare gessi colorati

Creare aspettativa verso la lezione

Usare molto spesso il contatto oculare
+
Altre idee per catturare l’attenzione

Usare molti supporti visivi: parole chiave colorate, schemi,
oggetti, gesti

Illustrare, illustrare, illustrare….anche se le proprie abilità
grafiche non sono eccellenti

Aggiungere note scritte alla spiegazione orale

Pianificare attività preparatorie alla lettura per la
comprensione del testo: analizzare le figure, dare una veloce
scorsa ai titoli e paragrafi, indovinare gli argomenti del
brano, recuperare proprie conoscenze, discutere il contenuto
del testo, monitorare la comprensione
+
Altre idee per mantenere l’attenzione

Muoversi in classe per essere visibili

Evitare tempi vuoti

Definire con chiarezza i tempi di lavoro

Utilizzare domande aperte che lascino spazio a risposte diverse

Ridurre il tempo della spiegazione orale e aumentare quello per le
discussioni e dimostrazioni pratiche

Fare piccoli gruppi di lavoro

Usare il nome degli alunni disattenti per richiamarli

Creare situazioni di gioco per le spiegazioni
+
IL COINVOLGIMENTO
DELLA CLASSE
+
Il tutoraggio (peer tutoring)

Modalità cooperativa di apprendimento che favorisce le
interazioni fra compagni stimolando anche gli scambi verbali
e la prossimità fisica

Si basa sull’assegnazione a una coppia di bambini dei due
ruoli, di tutee (l’allievo che riceve l’insegnamento) e di tutor
(la persona che prende il ruolo attivo di insegnante).
+
IL TUTORAGGIO
• Rivede e consolida le
proprie acquisizioni
• Colma lacune
• Individua nuovi significati
• Riformula le proprie
conoscenze
• Assimila meglio i concetti
tutor
tutee
• Ha la possibilità di
apprendere in modo
individualizzato
• Ottiene continui feedback
sulla propria prestazione e
indicazioni utili in caso di
difficoltà
+
Vantaggi del tutoring
Permette di sfruttare
una risorsa
immediatamente
disponibile nella classe:
i compagni
Permette di ottenere
alta soddisfazione
durante il lavoro che
favorisce un grado
ottimale di motivazione
Migliora il
funzionamento sociale
del bambino, favorendo
collaborazione e
autostima
Fornisce un percorso di
istruzione
individualizzata
Può essere usato ad
ampio raggio su
argomenti diversi
Il beneficio è sia per
alunni con minori
abilità che per quelli
dotati
Consente di dare un
feedback continuo sulle
performance del
bambino
Applicata all’intera
classe permette di non
sottolineare “diversità”
pur fornendo un
supporto specifico
Permette di imparare
anche abilità sociali
+
Il programma di peer tutoring
①
L’insegnante seleziona un ambito di apprendimento a cui applicare
la procedura
②
Gli studenti della classe vengono associati in coppie, in modo
casuale oppure secondo un preciso piano di lavoro stabilito
dall’insegnante
③
Prima di iniziare vengono impiegati tre o quattro incontri di circa
20-30 minuti per chiarire: cosa è il Tutoring, quali procedure
utilizza, qual è l’atteggiamento da tenere in funzione del ruolo,
quali sono i modi stabiliti per determinare i progressi fatti dal tutee
e quali modalità di gratificazione, cosa si intende insegnare
all’interno delle sedute e con quale materiale
+
Il programma di peer tutoring
④
Viene stabilita la cadenza delle sedute di tutoring
(giornaliera, settimanale …) e la durata di ogni attività (20-30
minuti)
⑤
Nell’incontro di tutoring, il tutor ha una lista di compiti o di
stimoli inerenti l’argomento scelto, che viene proposta punto
per punto al tutee, il quale ha la possibilità di guadagnare dei
punti rispondendo correttamente
⑥
In caso di risposta errata il tutor fornisce quella corretta e
invita il tutee ad esercitarsi
+
Il programma di peer tutoring
⑦
Dopo circa 10-15 minuti i due alunni si scambiano i ruoli
⑧
L’insegnante supervisiona il lavoro, offrendo eventuali aiuti
e assegnando punti aggiuntivi alle coppie che lavorano
correttamente ed esibiscono un comportamento adeguato
⑨
Terminato il tempo l’insegnante registra i punti guadagnati
+
Il tutoraggio
Nel caso di bambini ADHD con problemi comportamentali
severi, il tutoring non può sempre avere carattere reciproco.
La responsabilizzazione ruotata di compagni nell’aiuto del
bambino ADHD può comunque avere effetti benefici
notevoli.
+
L’apprendimento cooperativo
È un metodo di insegnamento che prevede di unire gli alunni
in piccoli gruppi e che, attraverso la cooperazione, si
propone di massimizzare il loro apprendimento e le loro
abilità sociali.
Non si realizza semplicemente nel “lavorare insieme” ma fa
riferimento a caratteristiche del gruppo riassunte in 5 punti
principali
+
Caratteristiche del gruppo
Interdipendenza
positiva
Valutazion
e del
gruppo
Abilità
sociali
Responsabil
ità
individuale
Interazion
e
costruttiva
diretta
+
L’apprendimento cooperativo

assegnare a ciascuno un ruolo specifico che stabilisca CHI
deve fare una certa cosa, QUANDO e COME deve farla

spiegare agli studenti che si organizza la classe in gruppi di
apprendimento cooperativo in cui ogni membro rivestirà un
RUOLO chiave e complementare.

Ricordiamo che vi sono ruoli COGNITIVI e ruoli SOCIALI.
+
Vantaggi

Valorizza le differenze individuali

Insegna abilità sociali utili all’interazione cooperativa e a una
corretta comunicazione

Allena le abilità sociali senza trascurare gli obiettivi di
apprendimento

Migliora la qualità dei rapporti fra i pari

Invita i compagni ad aiutare il bambino ADHD
nell’autoregolazione, in funzione del raggiungimento di scopi
comuni
+
Vantaggi

Aggira la tendenza a sviluppare un comportamento oppositivo
rendendo tutti più disponibili alla collaborazione

Permette una parziale autogestione delle modalità di lavoro,
fattore che aumenta la motivazione

Migliora le abilità di autovalutazione dei risultati

Stimola la collaborazione in funzione di una meta

Assegna responsabilità al singolo, valorizzandolo
+
OSSERVAZIONE E ANALISI
FUNZIONALE DEI
COMPORTAMENTI
PROBLEMA
+
Osservazione e analisi funzionale
del comportamento: FASE 1
Osservare in modo non strutturato, per
creare un inventario di comportamenti
POSITIVI da aumentare e NEGATIVI da
estinguere
 Si tratta di descrizioni e non interpretazioni!
 Durata: una-due settimane

+
Lunedì
Martedì
Mercoledì
..........................
..........................
..........................
..........................
..........................
..........................
..........................
..........................
..........................
Giovedì
Venerdì
Sabato
..........................
..........................
..........................
..........................
..........................
..........................
..........................
..........................
..........................
+
Osservazione e analisi funzionale
del comportamento: FASE 2
Creare categorie di comportamenti problema
oggetto d’intervento, organizzandoli per tipo
 Dar loro un ordine, in base alla necessità di
incrementarli o alla loro gravità
 Es: chiedere all’insegnante spiegazioni dopo la
consegna, svolgere i compiti a casa
(apprendimento), rimanere seduto
(comportamento motorio), lasciare che il
compagno finisca di parlare prima di
intervenire (relazione), ecc..
 Dopo la fase di osservazione non strutturata

+
Osservazione e analisi funzionale
del comportamento: FASE 3

Costruire 2 griglie per analizzare i
comportamenti:
1)
Antecedenti e conseguenze per ogni
comportamento emesso;
Frequenza e distribuzione di emissione
dei comportamenti della giornata
2)
+
Prima Griglia
Comportamento
Antecedente
Risposta
ambientale
Conseguente
+
Prima Griglia
Comportamento
Antecedente
Risposta
Conseguente
ambientale
Paolo alza la mano
per intervenire
L’Insegnante pone
una domanda a
tutta la classe
L’Insegnante dice
“Bravo, è corretto!
Inoltre hai alzato la
mano”
Paolo sorride e
prosegue il lavoro
+Antecedenti
dei comportamenti negativi

Mancanza di affetto, attenzione, stima

Noia o disinteresse verso i compiti

Inadeguatezza rispetto ai pari

Deficit di abilità di apprendimento

Mancata comprensione delle consegne

Inadeguata stima della difficoltà o della
lunghezza del compito

Esperienze negative precedenti legate alla stessa
attività
+
Osservazione e analisi funzionale
del comportamento: FASE 4

Riflettere sui dati raccolti al fine di:

Scegliere le categorie di comportamenti
su cui vogliamo lavorare
Individuare probabili fattori scatenanti e
probabili fattori di rinforzo

+
Osservazione e analisi funzionale
del comportamento: FASE 5

Sviluppare l’intervento allo scopo di:

Far aumentare i comportamenti positivi e
prevenire il verificarsi di comportamenti
da ridurre
Favorire le risposte dell’ambiente che
rinforzano i comportamenti positivi e
attenuare quelle che rinforzano
l’emissione dei comportamenti
problematici

+
Osservazione e analisi funzionale
del comportamento: FASE 6


Verifica dei risultati ottenuti, mediante le
griglie di osservazione (in particolare per la
distribuzione temporale) a seguito di
indicazioni dedotte dall’osservazione
In seguito ad almeno tre-quattro mesi di
lavoro
+
TECNICHE SPECIFICHE DI
INTERVENTO
PSICOEDUCATIVO
COMPORTAMENTALE
+
Tecniche comportamentali
1.
2.
Positive: fare un piano di rinforzi (non solo
materiali), creando un inventario in base all’età e
alle preferenze, cercando di evitare errori e farsi
aiutare nel monitoraggio.
Negative: ignorare pianificato, uso dei
rimproveri, contratto comportamentale, costo
della risposta, punizioni con la noia o punizioni
che richiedono impegno e sforzo.
+
Rinforzare i Comportamenti Positivi
Far compilare al bambino un elenco di rinforzi: possono essere
premi materiali, occasioni positive sociali, privilegi per attività, al
fine di utilizzare eventi/oggetti/comportamenti che siano
effettivamente delle gratificazioni per il bambino.
Es: Cosa ti piacerebbe ottenere quando meriti un premio?
Nel caso di rinforzi materiali, convertirli in simboli e stabilire le
regole di conversione.
+
Rinforzare i Comportamenti Positivi
Definire operativamente l’azione oggetto di
gratificazione sistematica.
Può essere un’azione corretta già presente nel
patrimonio comportamentale del bambino, ma messa
in atto poco frequentemente.
È possibile utilizzare la gratificazione per insegnare ai
bambini comportamenti positivi nuovi, gratificando i
traguardi parziali.
L’azione va esplicitata chiaramente e in forma positiva.
Es: La stipula del contratto.
+
Rinforzare
i Comportamenti Positivi
Gratificare in modo coerente, sempre la stessa azione e
ogni volta che si manifesta.
Applicare la gratificazione immediatamente, subito
dopo la manifestazione del comportamento da
aumentare.
Commisurare la gratificazione allo sforzo che fa
l’alunno per manifestare un comportamento da
aumentare (importanza di micro-obbiettivi!).
Gratificare riferendosi al comportamento e non
giudicando l’alunno.
Non aspettare che la gratificazione perda di valore.
Utilizzare per un tempo corretto lo stesso premio,
potendo contare su una serie di gratificazioni diverse
già individuate.
+
Possibili errori nella fase di gratificazione
Avere tanta buona volontà e decidere che bisogna
gratificare di più gli alunni difficili, ma interrompere il
programma dopo qualche difficoltà o risultati deludenti.
Se chiediamo impegno e costanza agli alunni dobbiamo
manifestarlo prima di tutto noi!
Gratificare alcuni comportamenti positivi, diversi da
quelli concordati con l’alunno (coerenza).
Es: Sono proprio contento di te e per questo ti do il
premio, anche se non c’entra con quello che devi fare.
Aggiungere commenti negativi ai rinforzi positivi.
Es: Hai visto che quando ti impegni ce la puoi fare? Ieri
invece...
+

Contratti comportamentali

La gratificazione a punti

Il costo della risposta: ad un comportamento inadeguato segue per il
bambino la perdita di un privilegio o di un’attività gradevole.

La punizione: quando ritenuta necessaria deve essere priva di
aggressività, psicologicamente neutra, immediata, proporzionale alla
gravità dell’azione compiuta dal bambino, facilmente applicabile e
inevitabile per il bambino.
+
Rinforzamento e
Token Economy
BENE
COSI’ COSI’
MALE
+
Rinforzamento e token economy
DATA
TEMPO
SEDUTO
ATTIVITA’
SVOLTA
SMILE
+
Stabilire un contratto educativo
Il contratto educativo deve coinvolgere tutti coloro che hanno
un ruolo nella vita del bambino, lui per primo!
 Gli insegnanti e genitori devono definire due o tre obbiettivi,
relativi a comportamenti da modificare.
 Il bambino viene coinvolto rendendolo partecipe del
progetto.
 Si stabiliscono dei punti e ricompense.
 Gli obiettivi (espressi in modo positivo) deve essere
inizialmente molto accessibili per permettere al bambino di
raggiungerli facilmente per consentire a insegnanti e genitori di
ricompensare anche piccoli cambiamenti.
+
CONTRATTO di tipo A
Io sottoscritto, Marco Rossi,
mi impegno a mantenere questi accordi presi con i
miei insegnanti Andrea, Marina e Franca:
1) Chiedere di andare in bagno due volte
all’ora;
2) Stare seduto per almeno 20 min;
3) Controllare che tutto il mio materiale sia
nello zaino prima di uscire.
Per ogni giorno in cui riuscirò a rispettare
questi 3 punti, potrò scegliere un premio fra:
a) Giocare 15 min al computer (dopo la
mensa)
b) Fare un disegno libero negli ultimi 15 min
di lezione
Firme ___________________________
___________________________
+
CONTRATTO di tipo B
……. Ogni volta che riuscirò a mantenere gli accordi
di questo contratto, riceverò 1 punto.
Quando raggiungerò 50 punti, vincerò una
giornata al luna-park con la mia famiglia.
Guadagno un punto ogni volta che:
1) completo 2 schede di lavoro di Italiano;
2) faccio tutti i miei compiti a casa;
3) porto tutto il materiale ;
4) svolgo correttamente una pagina di
operazioni.
Ogni giorno ricorderò la mia insegnante
Elvira segnerà i punti sul cartellone. I miei
genitori saranno avvertiti con comunicazione
scritta ogni volta che raggiungerò 10 punti
fino a 50 stabiliti
Firme ___________________________
___________________________
+
CONTRATTO di tipo C
……. Ogni volta che riuscirò a fare una delle cose
elencate in questo contratto, potrò
scegliere un premio previsto; se non soddisferò
almeno uno dei punti, perderò la
possibilità di fare la mia attività di
disegno libero.
Posso guadagnare un premio se:
1) completo 3 schede di Italiano
correttamente;
2) durante la ricreazione seguo le regole di
comportamento della classe;
3) mi ricordo di bagnare le piante.
Per ogni azione corretta potrò scegliere fra:
a) Figurine colorate
b) Un timbrino smile da mettere sul diario
c) Il turno per cancellare la lavagna
+
I Comportamenti Negativi
+
Strategie sulle conseguenze negative

Ignoramento pianificato

Contratto Comportamentale

Costo della risposta

Punizione
+ Ignoramento Pianificato
L’attenzione dell’adulto è un’efficace gratificazione.
 Togliere l’attenzione, quindi ignorare i comportamenti
inadeguati di scarsa intensità può essere utile per farli
scomparire.
 A quali comportamenti applicarlo?
 Proteste sproporzionate e “scenate”
 Dispetti ai compagni
 Lamenti e piagnucolii
 Piccole azioni di disturbo
 Comportamenti finalizzati ad ottenere l’attenzione
dell’adulto (es. parolacce)

+ Costo della Risposta

Ad un comportamento inadeguato segue la perdita di un privilegio o di un’attività
gradevole.

E’ utile soprattutto per comportamenti negativi non gravi, specie in relazione allo
scarso impegno (dire bugie, disubbidire, non fare o terminare i compiti, rifiutarsi di
svolgere o abbandonare un’attività..).

Questo “pagare pegno” del bambino deve essere:

Comunicato o concordato in anticipo

Proporzionale all’azione negativa

Corredato da informazioni chiare

Controllabile nella sua applicazione
 E’ necessario impostare l’intervento in modo tale da garantire che il bambino
guadagni più punti di quanti ne possa perdere
+
La Punizione

Qualsiasi evento, oggetto o comportamento che riduca la probabilità che si
ripeta il comportamento a cui viene applicata.

E’ sempre necessario fornire al bambino un’alternativa per raggiungere gli
stessi scopi!

A seguito di comportamenti gravemente negativi
+ La Punizione








Quando ritenuta necessaria deve essere:
priva di aggressività;
psicologicamente neutra (centrata sul comportamento e
non sulla persona);
fonte di infromazioni;
immediata;
proporzionale alla gravità dell’azione compiuta dal
bambino;
facilmente applicabile e inevitabile per il bambino;
spiacevole per il bambino.
+
LA MAGGIOR PARTE DEI PROGRAMMI DI MODIFICAZIONE DEL
COMPORTAMENTO PROPOSTI IN CLASSE PREVEDE L’USO DI STRATEGIE
BASATE SUI RINFORZI POSITIVI
affinchè…
il bambino e l’adulto traggano sensazioni piacevoli nell’interazione tra di loro
cosicchè…
si stabilisca nel tempo un buon legame emotivo e si incrementino le relazioni tra
insegnante e allievo
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Time-out:
Modalità di attuazione
1.
Esclamare in modo perentorio la parola “Stop!”
2.
Comunicare all’alunno in modo pacato, ma deciso che il suo
comportamento sta violando il diritto di qualcun altro o la regola
concordata
3.
Allontanamento necessario per bloccare il comportamento nocivo
4.
Comunicare la durata del time-out (solitamente 10-15 min)
+ Impulsività e
Scarsa Pianificazione
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Strategia del piano a cinque fasi: Autoistruzioni Verbali (Cornoldi et
l., 1996)

L’introduzione della procedura prevede una spiegazione ai bambini,
la realizzazione di un cartellone con simboli pittorici, l’associazione
ad ogni passaggio della strategia di una formulazione verbale che
ne faciliti la memorizzazione e la successiva interiorizzazione sotto
forma di dialogo interno.
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Importante è
costruire un’alleanza
solida tra agenzie educative