STEP – TERRITORIO, INFRASTRUTTURE E PAESAGGIO. Trento 2011 GEOGRAFIA E PAESAGGIO: SPAZI, ECONOMIE E CULTURE NEI SISTEMI TERRITORIALI ALPINI Giuseppe Dematteis, Associazione Dislivelli e Politecnico di Torino • Concetti generali: Territorio, territorialità, risorse teerritoriali. Capitale territoriale, sostenibilità culturale, paesaggio, sistemi territoriali, reti, sviluppo locale • Montagna alpina: paradosso della marginalità, risorse, sviluppo, città nelle/delle Alpi, la metro-montagna, le Alpi in Europa Territorio “prodotto storico dei processi di coevoluzione di lunga durata fra insediamento umano e ambiente, natura e cultura” quindi: “esito della trasformazione dell’ambiente ad opera di successivi e stratificati cicli di civilizzazione” ( A. Magnaghi) Territorialità (positiva) “L’insieme delle relazioni che una società (e perciò gli individui che ne fanno parte) Intrattengono con l’esteriorità e l’alterità per soddisfare i propri bisogni, con l’aiuto di mediatori(materiali e simbolici) al fine di ottenere la maggior autonomia possibile,tenendo conto delle risorse del sistema” (C. Raffestin) “RISORSA”: CONCETTO RELAZIONALE • La risorsa non è la cosa, ma il valore socialmente attribuito alla cosa, • La risorsa deriva dalla relazione di certi soggetti tra loro e con certe cose (materiali o immateriali) • è una rappresentazione condivisa della cosa come valore • la risorsa non è solo un mezzo per produrre ricchezza LA CONOSCENZA COME COMPONENTE PRIMARIA DI TUTTE LE RISORSE • Che cosa trasforma un oggetto in risorsa? La conoscenza della sua attitudine a soddisfare un bisogno, che può essere: • primario (l’acqua, le piante alimentari e tessili, i materiali da costruzione…) • economico-commerciale (l’oro, il denaro accumulato, le spiagge …..) • sociale (le piazze, le lingue, le feste …..) • culturale ( i monumenti, i paesaggi, le testimonianze storiche ….) RISORSE MOBILI Sono mobili le risorse che si possono spostare da un luogo a un altro. Esempi: • le persone • il denaro • le informazioni • le conoscenze scientifiche e tecnologiche generali • le merci (beni e servizi) circolanti • l’energia RISORSE IMMOBILI Sono immobili le dotazioni di un territorio,da cui derivano risorse fisse, fruibili solo localmente. L’insieme delle risorse immobili costituisce il capitale territoriale Il “capitale territoriale” • E’ un insieme localizzato di beni comuni, che offrono vantaggi collettivi non divisibili e non appropriabili privatamente. Con tre caratteristiche: • l’immobilità: sono risorse immobili • la specificità: hanno qualità e caratteristiche uniche, non reperibili altrove • la patrimonialità: si sono accumulati sul territorio nella lunga durata storica Le componenti del capitale territoriale Componenti passive (“date”): • i beni ambientali • i beni storico-culturali prodotti nel passato (“fossili”) • il “capitale fisso sociale” = le infrastrutture materiali Le componenti del capitale territoriale Componenti attive: • i “servizi ecologici” erogati dagli ecosistemi (regolazione ambientale, produttività dei suoli, circolazione idrica….) • le identità culturali locali • i saperi locali (conoscenze del contesto e “saper fare” • i “beni relazionali” (legami sociali di fiducia, reciprocità, cooperazione, associazione …) • le istituzioni locali e la capacità autoorganizzativa della società locale Le risorse territoriali sono risorse immobili ( = capitale territoriale) che si combinano con risorse mobili Esempi: • giacimento minerario + capitale finanziario = miniera • saperi locali + tecnologia e marketing = produzioni DOP • istituzioni locali + espressioni artistiche = mostre,festival,… • beni ambientali + conoscenze scientifiche = parchi naturali Essere (capitale territoriale , patrimonio) Avere (risorse territoriali) • Il capitale territoriale è il “patrimonio” di un territorio: ha un valore in sé, indipendente dall’uso che se ne fa. Perciò va salvaguardato e trasmesso alle generazioni future • Le risorse territoriali la parte del “patrimonio”. che viene utilizzata in un determinato contesto storico-culturale,in una prospettiva di sviluppo sostenibile IL CAPITALE TERRITORIALE COME PATRIMONIO GENETICO • Il capitale territoriale non è solo una riserva di risorse (avere) • E’ anche un mezzo con cui si trasmette l’eredità culturale specifica di un territorio, la sua identità (essere) IDENTITA’ TERRITORIALE Definizione generale di identità: ciò che dà coerenza interna e tensione verso il futuro a un essere sociale che dura nel tempo Identità di un gruppo o collettiva (Debarbieux): Le regole costitutive (anche non scritte) dell’organizzazione interna del gruppo, che garantiscono una identificazione comune (o senso di appartenenza) ai suoi membri IDENTITA’ TERRITORIALE • Oggi le identità territoriali sono multiple (D. Massey) • Memoria storica e tradizioni culturali non bastano più a garantire la coerenza interna • L’identità collettiva territoriale può però essere costruita attorno a progetti condivisi • Per essere sostenibili questi progetti devono tener conto delle regole di trasformazione storiche del territorio IL PROBLEMA DELLA SOSTENIBILITÀ - ambientale (gestione dei prelievi e delle emissioni, impronta ecologica ecc.) - culturale: le produzioni locali come fattori di diversità culturale (un valore dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 2005) - Il paesaggio come espressione della diversità culturale e come memoria genetica Il patrimonio come DNA culturale • ... i saperi e le pratiche locali di attivazione delle risorse ambientali (...), anche quando non sono più oggetto di trasmissione culturale da una generazione a un’altra, sono pur sempre incorporate nel paesaggio, nelle tracce materiali del paesaggio…… • (A. Lanzani, Paesaggi italiani, cit., p. 222 • ) Il patrimonio come DNA culturale • Il Paesaggio convoca e attiva (...) la memoria di tutte le nostre esperienze precedenti, non solo quelle, dirette, della nostra vita individuale, ma quelle, indirette, che la nostra cultura ci ha inculcato – cioè le esperienze di una società – così come quelle che, biologicamente, sono iscritte nel nostro apparato sensoriale – cioè l’esperienza della specie umana.(A. Berque, Les raisons du paysage, cit., p. 32 • Ogni ciclo di territorializzazione accumula e deposita una propria sapienza ambientale, che arricchisce la conoscenza delle regole genetiche, contribuendo alla conservazione e alla riproduzione dell’identità territoriale attraverso le trasformazioni (distruttive e ricostruttive) indotte dalla peculiarità culturale del proprio progetto di insediamento.( A. Magnaghi, Il progetto locale, p. 63) Il circuito riproduttivo: segni – interpretazione – strutturazione - segni • Come agisce l’uomo sul mondo? per mezzo di nuovi segni. E come può l’abito finale essere descritto se non per mezzo di segni definizionali? Siamo di nuovo, nel momento stesso in cui la semiosi si è consumata nell’azione, in piena semiosi. (U. Eco, Segno, Milano, Mondadori, 1980, p.137) • Le società strutturano il loro ambiente in funzione dell’interpretazione che si danno di esso, e reciprocamente esse lo interpretano in funzione della strutturazione che gli danno.A.Berque, Les raisons du paysage, Ed. Hazan, 1995, p.15) Lo sviluppo locale. Il modello SLoT SISTEMA LOCALE TERRITORIALE (SLoT) è un modello analitico e operativo per la costruzione di: • una rete locale di soggetti in interazione reciproca (legame sociale), • che si comporta come un attore collettivo, • facendo da tramite • tra le risorse e i valori specifici di un milieu locale (legame territoriale) • e le reti sovralocali (delle istituzioni, della cultura, della tecnologia,dell’informazione, della finanza, del commercio ecc.) Lo sviluppo locale. Il sistema territoriale locale Gli effetti della globalizzazione • "compressione spazio-temporale" (Harvey) • omologazione delle società e dei territori (i non luoghi) • l'iperconnessione dei luoghi: ogni luogo e soggetto locale può interagire con qualunque altro del pianeta in tempo reale e legare il proprio sviluppo e quello di altre entità lontane, sganciandolo da quello di entità contigue: frammentazione • Ricomposizione: cooperare per competere: la costruzione dell’attore collettivo territoriale Sviluppo locale Reti sovra-locali RISORSE MOBILI (Cultura, conoscenze, tecnologia, finanza, lavoro) Reti locali ATTORE COLLETTIVO AUTO-ORGANIZZATO milieu territoriale locale RISORSE IMMOBILI (capitale territoriale) Sviluppo locale, reti, città • Strategie comunitarie (Lisbona, Goeteborg, Europa 2020): - economia della conoscenza - competitività a scala mondiale - sinergia tra politiche economiche, sociali e ambientali - gestione delle risorse naturali Sviluppo locale, reti, sistemi territoriali • Risorse mobili: conoscenza, tecnologia ↑↓ • Dotazioni fisse: socio-culturali, ambientali sistemi territoriali urbani ↓↑ sistemi territoriali rurali Sviluppo locale, reti e città nella montagna Città (reti lunghe) ↔ spazi rurali (specificità) ↓ riproduzione delle identità territoriali nel cambiamento ↓ sviluppo sostenibile montano Luoghi comuni sulla montagna • • • • • Marginalità come destino Solo il turismo dà ricchezza Alternativa alla città Sviluppo esogeno e dipendente Spopolamento inarrestabile Marginalità? Qualcosa di vero (nel passato) • debolezza economica e spopolamento • Sviluppo dipendente dall’avampaese: ricreazione (turismo), dormitorio (pendolari), sfruttamento delle risorse primarie con tecnologie esogene • Incapacità “naturale” di competere nei settori economici avanzati ? Il paradosso della marginalità Le Alpi: una regione geografica: • Nel centro dell’Europa, • 190.000 Kmq, • 12,5 milioni di abitanti, • attraversata dai grandi “corridoi” europei, • unica per patrimonio naturale e biodiversità, • con un patrimonio culturale ricco e diversificato • Perché dovrebbe essere esclusa dalle strategie europee dello sviluppo? Quali risorse? • Gli ecosistemi e i loro “servizi” • Le risorse naturali (acqua, boschi, pascoli, terreni agrari, …) • La qualità ambientale e paesaggistica • Il “capitale” umano, sociale, culturale • L’ibridazione delle culture locali con i saperi globali • La coesione sociale e la cooperazione • La rete delle città • Le autonomie politico-amministrative Non solo turismo e svago Specializzazione dei comuni alpini italiani Turismo (posti letto/Kmq) Piemonte Valle d’Aosta Lombardia Veneto Trentino A.A. Friuli V.G. ITALIA 6,0 15,8 11,7 18,8 27,3 8,2 14,0 Made in Italy (imprese > 10 add./1000 ab.) 12,8 4,8 16,5 19,0 7,5 9,4 11,8 Non solo turismo e svago L’esempio dell’Italia: il valore aggiunto dei comuni montani (Censis-Uncem 2007): Agricoltura Industria Servizi Totale Alpi Media nazionale 2,3 32,6 65,1 100,0 2,5 26,6 70,9 100,0 Sviluppo endogeno montano • Le regioni alpine depositarie e promotrici di una “intelligenza territoriale collettiva” (Fourny) • Far emergere il potenziale creativo interno (Raffestin) • Da un ”alpinità ereditata” a un’ ”alpinità progettata” la città necessaria Il diritto alla città (diversa) • La modernità ha portato la città in pianura • Urbs e civitas • Senza popolazione niente civitas / senza civitas spopolamento • La metro-montagna: le opportunità della città in un ambiente diverso Quale sviluppo metro-montano? - Attività a elevato contenuto di conoscenza che possono trarre vantaggio dalla specificità dei contesti territoriali montani: Ricerca ambientale e sue applicazioni Tecnologie appropriate per l’uso agricolo e forestale e produzione di beni strumentali Idem per le abitazioni (domotica alpina) Idem per infrastrutture e impianti sportivi Architettura e design ……. Incapacità “naturale” di competere nei settori economici avanzati ? Esempi di attività hi-tech legate al contesto alpino: • Prevenzione dei rischi naturali: ricerca, monitoraggio, attrezzature e impianti • Tecnologie ambientali e green economy: fonti energetiche rinnovabili, bio-architettura, infrastrutture, ingegneria ambientale • Attrezzature sportive • Genetica applicata a frutticoltura, viticoltura, allevamento: produzioni tipiche di eccellenza • Applicazioni tecnologiche a produzioni tradizionali (legno, pietre ornamentali, latticini ecc.) • Applicazioni avanzate delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione “Lisbona” nelle Alpi: leTecnopoli L’esempio della casa in legno della val di Fiemme • • • All’interno delle Alpi Non solo turismo Risorse del milieu locale 1. naturale 2. sociale e cognitivo 3. istituzionale • • Sostenibilità ambientale e coesione sociale Competitività: 1. Innovazione 2. Accesso alle reti globali Le città, patrimonio delle Alpi • 240 città nelle Alpi (Perlik e Bätzing 2001) • popolazione urbana: 8,7 milioni (62% della popolazione totale) • il 74,6% dei Comuni alpini ha avuto uno sviluppo di tipo urbano tra il 1981 e il 2001 (CIPRA,2007) Le città nello “spazio alpino” Città di livello funzionale: Nelle Alpi 1° 2° 3° 4° 5° - - 2 5 - 8 16 34 altre 11 ~220 (Area Convenz. Alpina) Alpi + avampaese (Interreg Spazio Alpino) 51 n.c. Il rapporto con le metropoli (fino ad oggi) Dare: MONTAGNA Avere: METROPOLI acque I fiumi, l’acqua potabile Minerali e rocce Metallurgia, materiali da costruzione e ornamentali boschi Legna da ardere e da lavoro Energia idroelettrica Take off industriale XX sec. Uomini e donne Forza lavoro Corridoi vallivi Collegamenti internazionali Destino della montagna europea sviluppo sostenibile montano oppure urbanizzazione periferica dipendente dalle metropoli dell’avampaese + rinaturalizzazione delle aree interne? Sviluppo endogeno Il ruolo delle città come attori collettivi dello sviluppo: • Nodi di interconnessione dei territori con le reti globali • Luoghi dove le risorse specifiche di un territorio si combinano con le risorse mobili esogene - cognitive - finanziarie - imprenditoriali Le Alpi in Europa.Come? Potenziare “nodi” alpini di attività innovative e di eccellenza che devono appartenere allo stesso tempo: • a reti di attori radicati nei contesti territoriali locali • a sistemi di città piccole e medie in rete tra loro • a reti “lunghe” internazionali come alternativa alla dipendenza diretta dalla metropoli più vicina • a reti urbano-metropolitane policentriche transfrontaliere, su cui costruire euroregioni Macroregione alpina e grandi regioni funzionali policentriche transfrontaliere STEP – TERRITORIO, INFRASTRUTTURE E PAESAGGIO. Trento 2011 GEOGRAFIA E PAESAGGIO: SPAZI, ECONOMIE E CULTURE NEI SISTEMI TERRITORIALI ALPINI Grazie per l’ascolto