Syllabus Descrizione del corso Modulo Codice del corso Settori scientifici disciplinari del modulo Corso di studio Semestre Anno del corso Crediti formativi Modulare Frequenza Corsi propedeutici Antropologia culturale e Pedagogia interculturale 11318 M-PED/01 e M-DEA/01 Descrizione del corso Il corso modulare comprende un insegnamento e laboratori di Pedagogia interculturale e un insegnamento di Antropologia culturale. Gli obiettivi disciplinari del modulo sono stati definiti unitariamente in modo da offrire agli studenti un omogeneo e integrato percorso formativo finalizzato a fornire loro sia la padronanza di metodi e contenuti scientifici generali sia specifiche conoscenze professionali. Il filo rosso che collega i due ambiti scientifici è rappresentato da una comune verifica e significazione dei contenuti e forme che rendono attuale e rilevante gli statuti delle due discipline in un contesto multiculturale e multietnico connotato dal crescente bisogno di affrontare e riconoscere le diversità culturali in esso presenti. CONOSCERE gli elementi costitutivi della pedagogia interculturale e dell’antropologia culturale, e il loro evolversi storico, attraverso le principali connessioni tra riconoscimento delle culture ed eventi migratori. CONOSCERE le tematiche relative alla multiculturalità e all’interculturalità nel dibattito contemporaneo; CATEGORIZZARE saperi fondativi all’interno di ambiti di conoscenza interpellati in modo sostanziale dai mutamenti culturali, sociali ed economici derivanti da mondializzazione e globalizzazione COMPRENDERE i motivi delle distorsioni comunicative e delle derive culturali che alimentano il sorgere e/o rafforzare i pregiudizi e gli stereotipi, così come il formarsi di atteggiamenti razzisti; COMPRENDERE le situazioni e i processi educativi implicati nelle classi e contesti multiculturali; APPLICARE forme di organizzazione dei contesti multiculturali utilizzando forme di innovazione didattica e di costruzione e valutazione di percorsi interculturali. APPLICARE forme di mediazione culturale per il superamento degli incidenti critici e dei conflitti etnici. Obiettivi formativi specifici del corso Risultati di apprendimento attesi Scienze della Formazione Primaria 2° semestre 3° anno 9 Sì Come da regolamento Nessuno Capacità disciplinari Conoscenza e comprensione La/lo studente conosce le categorie culturali e scientifiche principali dell’antropologia culturale e della pedagogia interculturale; 1/9 conosce i tratti fondamentali delle società multiculturali e li correla ai fenomeni della mondializzazione. Capacità di applicare conoscenza e comprensione La/lo studente è in grado di ipotizzare percorsi di cambiamento di situazioni e contesti utilizzando le categorie interpretative e prassiche delle due discipline Capacità trasversali/soft skills Forma d’esame: Criteri di misurazione e criteri di attribuzione del voto Bibliografia Bibliografia consigliata Autonomia progettuale Sa formulare, strutturare e motivare giudizi critici e interpretativi delle teorie, prassi e modelli dell’intercultura. Prove intermedie scritte e esame orale finale. Il modulo prevede l’attribuzione di un unico voto finale, sintesi di più valutazioni derivate da diverse tipologie di prove, compresa la prova orale multidisciplinare. Nello specifico, per il prodotto, vengono considerate e valutate: pertinenza della metodologia adottata e dei contenuti, struttura logica, chiarezza argomentativa, appropriatezza lessicale e completezza. Peso delle prove scritte: 50%. Soglia minima delle singole prove: 18/30. In relazione alla prova orale vengono considerati e valutati: pertinenza, chiarezza argomentativa, capacità di analisi critica, capacità di rielaborazione e riflessione dell’esperienza fatta all’interno del gruppo dimostrando capacità di trasposizione della teoria in pratica e di lettura della teoria nella pratica. Peso della prova orale: 50%. Soglia minima della prova orale: 18/30. Brani tratti da: - Santerini M. (2016). Intercultura. Brescia: La Scuola. - Ellerani P., a cura di, (2014). Intercultura e cittadinanza. Milano: Bruno Mondadori - Bluebond-Langner, Myra, and Jill E. Korbin. 2007. Challenges and Opportunities in the Anthropology of Childhoods: An Introduction to “Children, Childhoods, and Childhood Studies.” American Anthropologist 109(2): 241–246. - Dracklé, Dorle. 1996. Kulturelle Repräsentationen von Jugend in der Ethnologie. In Jung und Wild: Zur kulturellen Konstruktion von Kindheit und Jugend. Dorle Dracklé, ed. Pp. 14–53. Berlin: Reimer, Dietrich. - Kubik, Gerhard. 1995. Kindheit in außereuropäischen Kulturen: Forschungsprobleme, -methoden und -ergebnisse. In Kinderwelten: Pädagogische, ethnologische und literaturwissenschaftliche Annäherungen. Erich Renner, ed. Pp. 148– 166. Weilheim: Deutscher Studien Verlag. - Levine, Robert A. 2007. Ethnographic Studies of Childhood: A Historical Overview. American Anthropologist 109(2): 247–260. - LeVine, Robert A., and Rebecca S. New, eds. 2008. Anthropology and Child Development: A Cross-Cultural Reader. 1 edition. Malden, MA: Wiley-Blackwell. - Anna Genni Miliotti Le Fiabe per... Parlare di Intercultura, Franco Angeli 2012 Anolli L., (2006) La mente multiculturale, Bari, Laterza. - Bruno, R.T., Fiabe e intercultura, Suggerimenti metodologici per la scuola primaria, Gussago (BS) Vannini editrice, 2010. 2/9 - - Modulo 1 Docente Settore scientifico disciplinare Lingua ufficiale del corso Numero totale di ore lezione Crediti formativi Orario di ricevimento Descrizione del corso: Obiettivi specifici formativi Bruno, R.T., Fiabe e intercultura, Suggerimenti metodologici per la scuola primaria, Gussago (BS) Vannini editrice, 2010. Cambi, F., (2001) Intercultura: fondamenti pedagogici, Roma, Carocci. Chiarioni T., Ti racconto una fiaba... La narrazione come percorso interculturale, Roma, Carocci Faber, 2005. Chiarioni T., Ti racconto una fiaba... La narrazione come percorso interculturale, Roma, Carocci Faber, 2005. Dracklé, Dorle. 1996. Jung und Wild: Zur kulturellen Konstruktion von Kindheit und Jugend. Berlin: Reimer, Dietrich. Favaro G., (2011) A scuola nessuno è straniero, Firenze, Giunti, Loo, Marie-Jose van de, and Margarete Reinhart. 2002. Kinder. Ethnologische Forschungen in fünf Kontinenten. München: Trickster Vlg., München. Lupoli N., (2010) Patrimoni identitari e dialogo interculturale, Milano, FrancoAngeli. Pinto Minerva, F., (2002) L’intercultura, Bari, Laterza. Propp V., Morfologia della fiaba, Torino, Einaudi, 1966. Propp V., Morfologia della fiaba, Torino, Einaudi, 1966. Renner, Erich. 1995. Einleitung. In Kinderwelten: Pädagogische, ethnologische und literaturwissenschaftliche Annäherungen. Erich Renner, ed. Pp. 7–12. Weilheim: Deutscher Studien Verlag. Villano, P, Riccio, B., (2008) Culture e mediazioni, Bologna, Il Mulino. Wulf, Christoph, and Jörg Zirfas. 1994. Theorien und Konzepte der pädagogischen Anthropologie. Donauwörth: Auer Donauwörth. Wulf, Christoph. 2015. Pädagogische Anthropologie. Zeitschrift für Erziehungswissenschaft 18(1): 5–25. Pedagogia interculturale in società multiculturali Prof. Nicola Lupoli M-PED/01 Italiano 30 4 dal lunedì al venerdì previo appuntamento l corso intende verificare e significare contenuti e forme che rendono attuale e rilevante lo statuto della pedagogia interculturale, in un contesto multiculturale e multietnico connotato dal crescente bisogno di riconoscere e affrontare le diversità culturali in esso presenti. Intende, quindi, affrontare i temi connessi alla società multiculturale che, nel suo espandersi attraverso i fenomeni della mondializzazione, modifica forme della convivenza, delle interpretazioni culturali, delle stesse identità CONOSCERE gli elementi costitutivi della pedagogia interculturale, e il suo evolversi storico, attraverso le principali connessioni tra riconoscimento delle culture e ed eventi migratori. CONOSCERE le tematiche relative alla multiculturalità e all’interculturalità nel dibattito contemporaneo; CATEGORIZZARE saperi fondativi all’interno di ambiti di 3/9 Elenco degli argomenti trattati Risultati di apprendimento attesi: Conoscenza interpellati in modo sostanziale dai mutamenti culturali, sociali ed economici derivanti da mondializzazione e globalizzazione; COMPRENDERE i motivi delle distorsioni comunicative e derive culturali che permettono il sorgere e/o rafforzare i pregiudizi e gli stereotipi, così come il formarsi di atteggiamenti razzisti; COMPRENDERE le situazioni e i processi pedagogici implicati nelle classi e contesti multiculturali; APPLICARE forme di organizzazione dei contesti multiculturali utilizzando forme di innovazione didattica o di costruzione e valutazione di percorsi di educazione interculturale; APPLICARE forme di mediazione culturale per il superamento degli incidenti critici e dei conflitti etnici. Lo statuto della pedagogia interculturale nel suo dialettico rapporto con la pedagogia generale e le discipline affini; Le tematiche della multiculturalità e dell’interculturalità nel dibattito contemporaneo; Le distorsioni comunicative e le derive culturali che permettono il sorgere e/o rafforzare gli stereotipi e i pregiudizi; Le situazioni e i processi pedagogici implicati nelle classi e contesti multiculturali; L’ organizzazione didattica dei contesti scolastici multiculturali: Metodo narrativo; Metodo comparativo; Metodo de costruttivo; Metodo del decentramento; Il riconoscimento del debito culturale; Il metodo dell’azione (o pedagogia dei gesti; La via ludica. Capacità disciplinari Conoscenza e comprensione La/lo studente conosce lo statuto della pedagogia interculturale; conosce i tratti fondamentali delle società multiculturali e li correla ai fenomeni della mondializzazione. Capacità di applicare conoscenza e comprensione La/lo studente è in grado di ipotizzare percorsi di cambiamento di situazioni e contesti utilizzando le categorie interpretative e prassiche della disciplina Capacità trasversali/soft skills Attività didattiche previste Metodo d’esame Criteri di misurazione e criteri di attribuzione del voto Autonomia progettuale Sa formulare, strutturare e motivare giudizi critici e interpretativi delle teorie, prassi e modelli dell’intercultura. Lezione frontale partecipata; analisi di brevi testi degli autori trattati e di documenti; discussioni. Scritto e orale: l’esame tiene conto delle prove svolte in itinere (domande di verifica chiuse e aperte e/o eventuali esposizioni orali) sia sui contenuti sia di riflessione sulle tematiche centrali del corso. L’esame viene completato con una breve discussione orale su argomenti, problemi, progetti utilizzando gli strumenti e metodologie acquisiti nell’intero corso unitamente a riflessioni e rielaborazioni personali. Il modulo prevede l’attribuzione di un unico voto finale, sintesi di più valutazioni derivate da diverse tipologie di prove, compresa la prova orale multidisciplinare. Nello specifico, per il prodotto, vengono considerate e valutate: pertinenza della metodologia adottata e dei contenuti, struttura 4/9 logica, chiarezza argomentativa, appropriatezza lessicale e completezza. Peso delle prove scritte: 50%. Soglia minima delle singole prove: 18/30. In relazione alla prova orale vengono considerati e valutati: pertinenza, chiarezza argomentativa, capacità di analisi critica, capacità di rielaborazione e riflessione dell’esperienza fatta all’interno del gruppo dimostrando capacità di trasposizione della teoria in pratica e di lettura della teoria nella pratica. Peso della prova orale: 50%. Soglia minima della prova orale: 18/30. MODULO 2 Anno del corso: Semestre: Codice esame: Anthropologie der Erziehung und der Kindheit/Antropologia dell'educazione e dell'infanzia - in lingua tedesca III° anno 2° semestre 11318 Settore scientifico disciplinare: Docente del corso: M-DEA/01 Dott. Emanuel Valentin Modulo: Docenti dei restanti moduli: Antropologia culturale e pedagogia interculturale Prof. Nicola Lupoli e Prof. Monica Parricchi Crediti formativi: Numero totale di ore lezione: Numero totale di ore ricevimento: Orario di ricevimento: 4 30 12 Modalità di frequenza: Lingua ufficiale di insegnamento: Corsi propedeutici: Descrizione del corso: come da regolamento tedesco nessuno Il termine “antropologia” deriva dal greco “ánthrōpos” (ἄνθρωπος, “umano”) e “lógos” (λόγος, “studio”). Nel suo significato più ampio quindi l’antropologia è lo “studio dell’uomo”. L’antropologia dell’infanzia e dell’educazione nello specifico consiste in uno sguardo antropologico al bambino e a fenomeni e problemi pedagogici. Il corso propone vari punti di riflessione su teorie e metodologie dell’antropologia culturale in generale, e dell’antropologia dell’infanzia e dell’educazione in particolare. La parte introduttiva del corso sarà dedicato alla storia e sviluppo dell’antropologia culturale/sociale negli USA e in Europa (4-field-approach, Franz Boas, Bronislaw Malinowski), le relazioni dell’antropologia con altre discipline (sociologia, folkloristics, psicologia) e a informazioni generali su linee teoriche principali (evoluzionismo, funzionalismo, strutturalismo, approccio olistico, cultura, relativismo culturale, etnocentrismo, ecc.). Inoltre verrà dato uno sguardo particolare alle metodologie principali dell’antropologia cultural/sociale (la ricerca sul campo, l’osservazione partecipata) e ai risultati che si concretiz- dal lunedì al venerdì previo appuntamento 5/9 Obiettivi Formativi specifici del corso: Elenco degli argomenti trattati: Organizzazione della didattica: Risultati di apprendimento attesi: Forma d’esame: Criteri di misurazione e criteri di attribuzione del voto zano nell’etnografia e – con uno sguardo più comparativo – nell’etnologia vera e propria. Il corso sarà soprattutto basato su una lettura e discussione critica di pubblicazioni antropologiche, dalle prime riflessioni ai primi veri e propri studi antropologici sull’infanzia (Franz Boas, Margaret Mead, Bronislaw Malinowski, Meyer Fortes, Ruth Benedict) all’approfondimento di temi concreti tramite la lettura parziale di una serie di etnografie. Tali temi saranno: la cura di neonati in una prospettiva comparativa (LeVine et al., Konner, Tronick et al., Hewlett, Chisholm, Snow et al., Spiro), la prima infanzia - apprendimento della lingua, socializzazione, inculturazione (Clancy, Harkness et al., Briggs, Miller, New, Corsaro, Edwards), seconda e tarda infanzia – lavoro, gioco, partecipazione e apprendimento (Rogoff et al., Weisner et al., Whiting et al., Gaskins, Wenger). L’obiettivo è quello di assicurare agli studenti un’adeguata conoscenza basica di metodi e contenuti scientifici generali dell’antropologia culturale/sociale, dell’antropologia dell’infanzia e dell’antropologia dell’educazione. Relativismo culturale, ricerca etnografica, osservazione partecipante, cultura, etnocentrismo, etica e ricerca sociale, antropologia dell’infanzia, antropologia dell’educazione, riti di passaggio. Lezione frontale partecipata, analisi e discussione dei testi trattati, proiezioni video, presentazioni da parte degli studenti. Capacità disciplinari Conoscenza e comprensione: - conoscenze bibliografiche sugli argomenti trattati a lezione e sugli autori di riferimento; Capacità di applicare conoscenza e comprensione: competenze di auto-riflessività e criticità Capacità trasversali/soft skills Autonomia di giudizio capacità critica nell’interpretazione di teorie esistenti e lo sviluppo di pensieri propri Abilità comunicative l’abilità di formulare la propria opinione in situazioni (non) accademiche Valutazione intermedia: presentazione orale su un tema dell’antropologia dell’infanzia/ dell’educazione. Esame scritto integrativo come rielaborazione dei contenuti del corso. Esame orale finale interdisciplinare Il modulo prevede l’attribuzione di un unico voto finale, sintesi di più valutazioni derivate da diverse tipologie di prove, compresa la prova orale multidisciplinare. Nello specifico, per il prodotto, vengono considerate e valutate: pertinenza della metodologia adottata e dei contenuti, struttura logica, chiarezza argomentativa, appropriatezza les6/9 sicale e completezza. Peso delle prove scritte: 50%. Soglia minima delle singole prove: 18/30. In relazione alla prova orale vengono considerati e valutati: pertinenza, chiarezza argomentativa, capacità di analisi critica, capacità di rielaborazione e riflessione dell’esperienza fatta all’interno del gruppo dimostrando capacità di trasposizione della teoria in pratica e di lettura della teoria nella pratica. Peso della prova orale: 50%. Soglia minima della prova orale: 18/30. MODULO 3 Docente Settore scientifico disciplinare Lingua ufficiale del corso Numero totale di ore laboratorio Crediti formativi Orario di ricevimento: Descrizione del corso: Obiettivi formativi specifici del corso: Lista degli argomenti trattati: Organizzazione della didattica: Risultati di apprendimento attesi: Pedagogia interculturale lab. Prof. Nicola Lupoli (gruppo 3) M-PED/01 italiano 20 1 dal lunedì al venerdì previo appuntamento All’interno del presente laboratorio si intende far lavorare gli studenti, a partire dai concetti teorici affrontati nel modulo, su proposte operative da applicare nei contesti scolastici ed educativi. In particolare si toccheranno alcune tracce proposte in pedagogia interculturale volte alle riflessioni sul tema in oggetto mediante l’approfondimento della principali strategie e buone prassi della didattica interculturale. - Saper riconoscere analogie e differenze, comunanze e specificità; - Saper valorizzare culture diverse; - Acquisire atteggiamenti positivi e di curiosità verso l’altro e le culture altre; - Saper progettare attività didattiche interculturali adeguate al contesto. Metodo narrativo Metodo comparativo Metodo decostruttivo Metodo del decentramento Il riconoscimento del debito culturale Il metodo dell’azione (o pedagogia dei gesti La via ludica Durante il laboratorio si alterneranno momenti di presentazione delle principali metodologie interculturali con attività di approfondimento laboratori ali e analisi di esperienze. Si utilizzeranno slide, power point, filmati, documentazione cartacea e online. Alla fine del laboratorio si giungerà alla produzione di un Project work, individuale e/o in gruppo, identificando target, regole e contesto di riferimento. Capacità disciplinari Conoscenza e comprensione La/lo studente conosce le categorie culturali e scientifiche principali entro le quali collocare la tematica dell’intercultura; conosce le fondamentali strategie didattiche intercultu7/9 Forma d’esame: Criteri di misurazione e criteri di attribuzione del voto: MODULO 4 Docente Settore scientifico disciplinare Lingua ufficiale del corso Orario di ricevimento: Numero totale di ore laboratorio: Crediti formativi: Descrizione del corso: Obiettivi formativi specifici del corso: rali. Capacità di applicare conoscenza e comprensione La/lo studente sa progettare una attività didattica interculturale e sa descriverne i fondamenti metodologici e la correlazione tra contenuti e obiettivi formativi attesi; sa sviluppare il materiale in ordine ai criteri stabiliti Capacità trasversali/soft skills Autonomia progettuale Sa formulare, strutturare e motivare giudizi critici e interpretativi dei materiali didattici proposti Project work (lavoro di gruppo o individuale) + colloquio orale integrativo come rielaborazione dell’esperienza e/o dei contenuti del laboratorio. Il modulo prevede l’attribuzione di un unico voto finale, sintesi di più valutazioni derivate da diverse tipologie di prove, compresa la prova orale multidisciplinare. Nello specifico, per le prove scritte vengono considerate e valutate: pertinenza, struttura logica, chiarezza argomentativa, appropriatezza lessicale e completezza. Peso delle prove scritte: 50%. Soglia minima delle singole prove: 18/30. In relazione alla prova orale vengono considerati e valutati: pertinenza, chiarezza argomentativa, capacità di analisi critica, capacità di rielaborazione e riflessione dell’esperienza fatta all’interno del corso o del tirocinio o anche in ambito professionale dimostrando capacità di trasposizione della teoria in pratica e di lettura della teoria nella pratica. Peso della prova orale: 50%. Soglia minima della prova orale: 18/30. Pedagogia interculturale lab. Prof. Aggr. Monica Parricchi (gruppi 1 e 2) M-PED/01 Italiano dal lunedì al venerdì previo appuntamento 20 1 All’interno del presente laboratorio si intende far lavorare gli studenti, a partire dai concetti teorici affrontati nel modulo, su proposte operative da applicare nei contesti scolastici ed educativi. In particolare si toccheranno alcune tracce proposte in pedagogia interculturale volte alle riflessioni sul tema in oggetto mediante l’analisi di fiabe: questa rappresenta un genere narrativo presente nella tradizione orale di ogni popolo e quindi uno strumento didattico capace di favorire lo scambio fra immaginari, tradizioni e usanze diverse e di creare punti di incontro. - Rintracciare, attraverso le fiabe, analogie e differenze, comunanze e specificità - Valorizzare alfabeti, lingue e scritture diverse - Stimolare atteggiamenti positivi e di curiosità verso l’altro e le culture altre - Progettare attività didattiche per la scuola 8/9 Lista degli argomenti trattati: Organizzazione della didattica: Risultati di apprendimento attesi: Forma d’esame: Criteri di misurazione e criteri di attribuzione del voto: Intercultura e narrazione: Cultura: definizioni, approcci e strumenti Favola e fiaba: contesti e tipologie di comunicazione didattica con la narrazione in ottica interculturale intercultura come risorsa per l’apprendimento la diversità: riflessioni pedagogiche Durante il laboratorio si alterneranno momenti di presentazione dei principali temi del corso con attività laboratoriali, analisi di esperienze. Si utilizzeranno slide power point, filmati, documentazione cartacea e online. Alla fine del laboratorio si giungerà alla produzione di un Project work in gruppo utilizzando una fiaba come oggetto di lavoro didattico sull’Intercultura identificando target, regole e contesto di riferimento o producendone una con finalità di riflessione interculturale Capacità disciplinari Conoscenza e comprensione La/lo studente conosce le categorie culturali e scientifiche principali entro le quali collocare la tematica dell’intercultura Capacità di applicare conoscenza e comprensione La/lo studente sa leggere in ottica pedagogica una narrazione sa progettare un attività ludica o didattica e descriverne le finalità e gli obiettivi formativi sa sviluppare il materiale in ordine ai criteri stabiliti Capacità trasversali/soft skills Autonomia progettuale Sa formulare, strutturare e motivare giudizi critici e interpretativi dei materiali didattici proposti project work (lavoro di gruppo o individuale) + eventuale colloquio orale integrativo come rielaborazione dell’esperienza e/o dei contenuti del corso Il modulo prevede l’attribuzione di un unico voto finale, sintesi di più valutazioni derivate da diverse tipologie di prove, compresa la prova orale multidisciplinare. Nello specifico, per le prove scritte vengono considerate e valutate: pertinenza, struttura logica, chiarezza argomentativa, appropriatezza lessicale e completezza. Peso delle prove scritte: 50%. Soglia minima delle singole prove: 18/30. In relazione alla prova orale vengono considerati e valutati: pertinenza, chiarezza argomentativa, capacità di analisi critica, capacità di rielaborazione e riflessione dell’esperienza fatta all’interno del corso o del tirocinio o anche in ambito professionale dimostrando capacità di trasposizione della teoria in pratica e di lettura della teoria nella pratica. Peso della prova orale: 50%. Soglia minima della prova orale: 18/30. 9/9