30 novembre 2009 L`Altra Faccia dell`Influenza

ILTEMPO
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Lunedì 30 Novembre 2009
Medicinali
«diversi»
Farmaci Composti sofisticati capaci di
prevenire con risultati soddisfacenti
I principi L’omeopatia mette l’organismo
nelle condizioni di reagire il meglio possibile
L’altra faccia dell’influenza
Anche l’omeopatia offre
i rimedi adatti a curare
tutti i malanni di stagione
Claudio Lo Tufo
n Le pagine dei giornali, i
focus televisivi e la rete hanno consumato innumerevoli parole sull’influenza Suina e sui possibili pericoli di
questa pandemia. Eppure,
la sindrome influenzale ormai è divenuto un appuntamento immancabile, infatti,
con l’arrivo dei primi freddi
sono milioni i malcapitati
costretti a letto dai più disparati sintomi. Antonello
Arrighi pediatra e ricercatore nel campo delle medicina non convenzionale da
tempo integra le cure tradizionali con quelle omeopatiche «perché credo fermamente nella capacità dei
metodi naturali. Il punto è
che il nostro organismo è in
possesso di tutti gli strumenti in grado di difenderlo da
questi mali, il nostro compito deve essere quello di attivare le difese così da renderle pronte a possibili attacchi».
Cure
«Uno spray capace
di attivare le difese
naturali del naso»
Sta dicendo che l’omeopatia possiede la soluzione?
«Assolutamente no. Non
è questione di verità assolute. Di certo oggi l’omeopatia ha raggiunto livelli scientifici di rilievo e quindi può
offrire composti sofisticati
capaci sia di prevenire che
di curare. Certo, nessuno discute che l’uso delle medicine allopatiche sia necessario, ma usando i nostri rimedi si riscontrano ugualmente risultati tangibili. I pazienti utilizzando rimedi omeopatici riscontrano un risparmio di farmaco convenzionale (ad esempio utilizzando Belladonna omeopatica
per la sintomatologia febbrile si assiste ad un minor
utilizzo di paracetamolo) e
osservano che i tempi di
guarigione della loro malattia si accorciano».
In cosa consiste la terapia?
«I prodotti che consiglio
per la prevenzione e la terapia sono sostanzialmente
tre. La frequenza di somministrazione è minima per la
parte preventiva e alla comparsa dei primi sintomi va
semplicemente aumentata
la dose dei ritrovati. I tre
prodotti permettono una
protezione costante che di-
INFO
“
Antonello Arrighi
«Oggi l’omeopatia ha
raggiunto livelli
scientifici di rilievo e
quindi può offrire
composti sofisticati
capaci sia di
prevenire che di
curare».
Esperto
Antonello
Arrighi
Specialista
in Pediatria
Medico
Esperto in
Omeopatia,
Omotossicologia e
Discipline
integrate
Docente
A.I.O.T
Associazione Medica
Italiana di
Omotosicologia
minuisce in maniera rilevante la possibilità di contagio.
il primo rimedio è l’Euphorbium Compositum è uno
spray che ha un effetto sui
sintomi nasali capace di attivare le difese locali prima
avanguardia della risposta
immunitaria».
Insomma dentro di noi
la cura di tutti i mali?
«Di tutti no, ma di molti
si. Basti pensare che queste
strategie difensive sono in
nostro possesso e quindi
noi non facciamo altro che
attivarle così da essere maggiormente protetti».
Cosa differenzia questi rimedi da quelli allopatici?
«Si potrebbe partire dalle
parole, infatti, i rimedi tradizionali sono tutti “anti”. Antinfiammatori, antivirali, antistaminici, etc. Il loro compito è quello di agire sul
sintomo, quindi, molto spesso, il paziente non ha più
sintomi ma è ancora ammalato. I Rimedi omeopatici
puntano a ristabilire lo stato di salute».
Ma le medicine alternative non sono molto ben
viste dalla medicina tradizionale?
«In primo luogo preciso
che l’intento dell’omeopatia è quello di integrare la
medicina classica, non certamente di sostituirla. Oggi
abbiamo dalla nostra parte
molti studi scientifici, questo dimostra che l’omeopatia è maturata offrendo risposte sempre più certe e
soprattutto perfezionandosi. Ma quello che davvero ci
fa onore è la risposta da
parte dei pazienti, oggi in
Italia c’è un tessuto sociale
ricettivo, che guarda con interesse alle medicine non
convenzionali».
Obiettivo
Non solo cura dei
sintomi, ma il ripristino
dello stato di salute
L’intervento
Un diritto per i medici e per i pazienti
Giovanni Gorga *
INFO
Il fatto
Oltre tre
anni fa il
nostro
Paese ha
recepito,
attraverso
un Decreto
Legislativo
(219/2006)
una Direttiva
Europea che
sancisce
giuridicamente lo status
di "farmaco"
del prodotto
omeopatico
n In genere quando in Italia si parla di Omeopatia lo
si fa sempre in maniera negativa, o meglio, tra le tante voci che si levano, a prevalere sono sempre quelle
dei detrattori e quasi mai
quelle dei sostenitori.
Tutto questo può avere
un senso quando il dibattito resta nei confini della
scienza, perchè la scienza
si nutre del dubbio, e certe
perplessità da parte di alcuni farmacologi possono anche apparire comprensibili
anche se anacronistiche alla luce della documentazione scientifica e clinica che
l’omeopatia oggi è in grado di produrre.
Rimane invece del tutto
incomprensibile quando il
dibattito, le critiche, le resistenze si attestano su un
piano puramente giuridico
e di interpretazione delle
leggi. Oltre tre anni fa il
nostro Paese ha recepito,
attraverso un Decreto Legislativo (219/2006) una Direttiva Europea che sancisce giuridicamente lo status di "farmaco" del prodotto omeopatico.
Lo scopo di questa norma, tra l’altro recepita da
tutti i Paesi della Comunità
Europea, è quello di armonizzare il mercato e dare
regole certe relative alla registrazione e commercializzazione dei farmaci omeopatici. Ad oggi siamo anco-
ra molto lontani dall’attuazione di questa norma da
parte del nostro Paese con
grave danno all’immagine
dell’Italia, ed al comparto
produttivo che, nonostante
la crisi economica in atto,
cresce annualmente del
3% circa e rappresenta il
terzo mercato in Europa
dopo Francia e Germania.
Attuare nel più breve
tempo possibile quanto ci
viene chiesto dall’Europa,
non solo sarebbe auspicabile da parte dei produttori,
che finalmente avrebbero
la possibilità di registrare
ed immettere sul mercato
nuovi ritrovati farmaceutici a beneficio dell'intera
collettività, cosa che non
avviene dal 1995 per un di-
vieto che proprio la direttiva europea si prefigge di
eliminare, ma garantirebbe
agli oltre 9 milioni di italiani ed alle migliaia di medici che usano l’omeopatia,
il riconoscimento dei propri diritti.
L’appello per una maggiore e più corretta considerazione della disciplina
omeopatica viene anche
dal nostro Parlamento che
attraverso la Commissione
Sanità del Senato sta lavorando ad una proposta di
Legge che metta ordine all’interno della professione
medica e soprattutto stabilisca i parametri legati alla
formazione specifica del
medico.
* Public Affairs Manager
Guna S.p.a.