Alcune organizzazioni sovranazionali dello sviluppo

Programmazione e gestione
delle politiche e dei servizi
sociali
Antropologia e sviluppo locale
(Insegnamento: Globalizzazione e
sviluppo locale)
Simone Ghezzi
[email protected]
02-6448-7480
U7-348
Strumenti istituzionali e organizzativi
• (tralasciamo quelli più ovvi come l’apparato
bellico e l’intervento militare diretto=> Corea,
Vietnam, ecc. e indiretto: Centro-Sud america,
Europa). Nel Luglio del 1944 vengono siglati gli
accordi di Bretton Woods e in quella occasione
vengono poste le condizioni per la creazione
del GATT (General Agreement on Tariffs and
Trade - trattato per il commercio e le tariffe), il
Fondo Monetario Internazionale e la World
Bank (Banca Mondiale).
• Il Piano Marshall: strumento attraverso il
quale gli USA affrontano l’impresa della
ricostruzione economica europea (European
Recovery Program ERP) secondo un disegno
preordinato:
- promuovere un’economia di mercato più
aperta;
- assicurare il ripristino dei flussi commerciali;
- garantire sbocchi per le sovrabbondanti
capacità produttive americane;
- proteggere l’impresa privata e ostacolare i
movimenti sindacali di sinistra;
•
•
•
•
1948-1952
12 miliardi di dollari
85% a fondo perduto
15% prestiti agevolati a lungo termine
• i prestiti vennero accordati ai paesi europei
per il 90% sotto forma di consegne di prodotti
agricoli e industriali americani,
• l’occupazione e l’esportazione USA garantite
nel medio periodo, evitando crisi come quella
prodottasi nei primi anni venti.
• Come si alimenta il Piano Marshall (fino al 1951) in un
cotesto nel quale l’Europa era in costante deficit
commerciale nei confronti degli USA?
• In parte anche con un sistema ingegnoso: il sistema
commerciale triangolare.
• Gli Stati Uniti hanno accesso alle materie prime dei paesi
prima protetti dal vincolo coloniale inglese, francese,
tedesco, belga, ecc.
• Le materie prime esportate da questi territori coloniali agli
USA venivano pagate in $ depositati presso conti coloniali
europei delle banche londinesi. Attingendo a questi conti
gli stati europei potevano finanziare le loro importazioni di
prodotti dagli USA. A loro volta gli investimenti americani
nei territori coloniali e postcoloniali stimolavano la
domanda per i manufatti europei, e così il triangolo era
completo.
• Il Fondo Monetario Internazionale che emerse dagli accordi
di Bretton Woods fu in pratica un fondo comune costituito
grazie al versamento di quote finanziarie proporzionali alla
ricchezza posseduta dai paesi che vi aderivano
(contribuenti).
• Forniva il contesto istituzionale per la cooperazione
internazionale su questioni monetarie, per aiutare i paesi
che attraversavano crisi economiche a risollevarsi ed evitare
così che la crisi economica si espandesse. Quindi l’idea era
quella di intraprendere un’azione collettiva a livello globale
per raggiungere e/o mantenere la stabilità economica.
• Ma il diritto di voto fu stabilito non sulla base della regola:
“uno stato un voto”, bensì su un altro criterio: in
proporzione alle quote. Poiché un terzo di queste quote
provenivano dagli Usa, essi si assicurarono, di fatto, un
diritto di veto sui futuri processi decisionali.
• Il ruolo economico del dollaro. In quanto moneta
di riserva mondiale, offriva la liquidità necessaria
per mantenere il sistema monetario
internazionale e la fiducia. Gli Usa quindi si
trovarono sin dall’inizio in una posizione di
egemonia monetaria e tramite il FMI agiscono
ancora da banca centrale mondiale.
• Il dollaro è la principale moneta di riserva
mondiale ed era ancorato all’oro (35 $ per oncia).
Il gold-dollar standard funzionò come un sistema
di cambi basato sull’oro e mediato dal dollaro.
• Tutti i paesi ancoravano le loro valute al dollaro,
permettendo un sistema di cambi fissi.
• Negli anni il FMI è cambiato profondamente.
• Nato sul presupposto keynesiano che i mercati
funzionassero male, e che quindi gli stati
dovessero intervenire con politiche
economiche espansive per stimolare
l’economia, attualmente invece sostiene la
supremazia del mercato e tende a fornire i
fondi soltanto a quei paesi che si impegnano a
contenere il deficit attraverso politiche
economiche molto restrittive (=> contrazione
dell’economia)
• La Banca Mondiale, originariamente Banca
Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BIRS)
(ingl. International Bank for Reconstruction and
Development, IBRD), prende forma grazie all’impegno ed
alla determinazione di Keynes.
• La sua idea era quella di istituire una banca
multilaterale i cui azionisti (clienti) fossero gli statinazione. Ciascuno doveva pagare una quota in oro (o in
valuta convertibile in oro), proporzionalmente alle loro
possibilità;
• Questi contributi avrebbero fatto da garanzia
sull’emissione di bonds sui mercati finanziari
tradizionali che, a loro volta, avrebbero fornito la
maggior parte del capitale prestabile per finanziare i
• Anche in questo caso è evidente che il potere
di gestione e di controllo fosse nelle mani dei
paesi economicamente più potenti (gli USA).
• Inoltre si stabilì che la Banca avesse sede nella
capitale del paese maggiore azionista il quale,
per convenzione, ne avrebbe anche scelto il
presidente. Così con la sede a Washington sin
dall’inizi gli Usa ebbero una influenza enorme,
anzi, ancora più sproporzionata rispetto a
quella garantita loro dallo statuto.
IMF
Source: Wikipedia
World Bank
Source: Wikipedia
WTO
FAO
• La banca non era (e non è) concepita come
ente benefico. Originariamente, infatti, i
prestiti venivano erogati a tassi di mercato.
• Ma quando il focus della banca si sposta dalla
prima (ricostruzione) alla seconda finalità
(sviluppo) si rende necessaria la possibilità di
erogare prestiti a tassi agevolati (concessional
terms). A tal fine fu creata una nuova
istituzione, la International Development
Agency (IDA, 1960).
• Gradualmente, anche la BIRS, diventa
erogatrice di project loans, ovvero prestiti
destinati a progetti specifici.
• sostiene la crescita dei Paesi in via di sviluppo
e dei Paesi in transizione con reddito pro
capite medio basso (oltre i 995 dollari nel
2010)
• La BIRS si finanzia emettendo titoli sui mercati
internazionali e ricavandone un margine: le
entrate derivano in massima parte dal prestito
del proprio capitale.
• Una parte delle entrate va a sostenere
l’operato dell’IDA
• Ma dati i fondi limitati e la dipendenza dai capitali
privati, era essenziale persuadere la comunità
finanziaria mondiale che i paesi debitori
adottassero politiche “competenti”.
• Di qui la necessità di dotarsi di un apparato di
esperti in grado di occuparsi dei problemi dello
sviluppo dal punto di vista economico-finanziario.
• A svolgere questa funzione nasce nel 1955
l’Economic Development Institute (dal 2000 si
chiamerà World Bank Institute) nel quale
operano alcuni membri dello staff della Banca
mondiale. Questa funzione della Banca
mondiale crescerà nel tempo assumendo
sempre più la forma di una impresa
intellettuale orientata ad acquisire una
posizione di preminenza nella formulazione di
analisi e di politiche economiche su scala
locale e globale in stretta collaborazione con
Harvard, MIT, Wharton School (Univ. of Penn.).
• Soltanto sotto la Presidenza (1968-1981) di
Robert McNamara si riconcettualizzò il ruolo
della Banca Mondiale nei termini di politiche che
si ponevano l’obiettivo di coniugare crescita
economica e redistribuzione della ricchezza. Si
comincia a parlare di riduzione della povertà, e
di progetti di intervento nel campo della salute,
alimentazione e istruzione (per rimuovere le
cause che avrebbero potuto alimentare le lotte
rivoluzionarie di ispirazione socialista.
• Politiche growth with equity (innalzare gli
standard di vita senza creare enormi disparità
sociali)
• Soddisfacimento dei basic needs (bisogni
primari)
• Rispetto agli anni in cui vennero istituite sia la World Bank che il
FMI si sono allontanate dai propositi iniziali di ispirazione
keynesiana e sono approdate a comportamenti sempre più liberisti
a partire dal 1981. Si passa da interventi monetari ad interventi
sempre più simili fra loro - “structural adjustment Programs” - di
carattere politico-ideologico sui governi stessi imponendo loro la
via “risolutiva” del libero mercato (ricambio generazionale di
economisti)
• Nell’ultimo trentennio hanno sottratto imponenti quantità di
risorse finanziarie ai paesi poveri che erano già indebitati prima del
crollo dei prezzi cash-crops sui mercati internazionali sul finire degli
anni ’80.
• Per es., il saggio di interesse reale che questi paesi hanno pagato
per i loro debiti esteri equivale al saggio di interesse nominale
rapportato al cambio in dollari dei prezzi delle loro esportazioni. A
causa del crollo dei prezzi, questi paesi hanno pagato saggi di
interesse reali molto più elevati per i prestiti ricevuti dai paesi
ricchi.
• Chi ha provocato la caduta dei prezzi? I governi dei paesi
industrializzati e le grandi corporations che, uscendo dai confini
• Il Fondo Monetario ha svolto/svolge una
funzione di controllo e di pressione sulle
economie interne dei paesi gravemente
indebitati attraverso i “programmi di
aggiustamento strutturale” (structural
adjustment program - SAP), che consiste in
una indiscriminata apertura al mercato
mondiale (che per una economia debole è
svantaggiosa) e li induce a una drastica
riduzione degli investimenti sullo “sviluppo
umano” delle loro popolazioni.
• Ha gestito la transizione all’economia di
mercato dell’ex URSS, generando spesso attriti
con la Banca Mondiale (Vedi Stiglitz 2001,
p.113 e ss.)
• Il GATT. Tra gli strumenti istituzionali e
organizzativi va annoverato anche il General
Agreement on Tariffs and Trade, nato da una
conferenza organizzata dalle Nazioni Unite a
Ginevra nel 1947 a cui aderirono 23 paesi.
• Lo scopo era quello di stabilire degli accordi
commerciali multilaterali tra le nazioni
partecipanti al fine di ridurre le barriere
tariffarie sugli scambi delle merci.
• Doveva costituire un accordo provvisorio in
attesa dell’istituzione di una organizzazione
permanente denominata International Trade
Organization (ITO). In realtà non si realizzò mai
e soltanto nel 1995 si arrivò alla creazione di
una organizzazione simile, World Trade
Organization (WTO), con la partecipazione di
125 paesi membri.
• L’idea di base è che la riforma del commercio
internazionale, promuovendo la libera
circolazione delle merci e di capitali, avrebbe
favorito lo sviluppo in tutti i paesi
(globalizzazione economica).
Washington Consensus
• Termine introdotto dall’economista John Williamson nel 1990 per
descrivere una nuova fase economica mondiale iniziata durante
l’era neoliberista di Reagan-Thatcher in contrapposizione al periodo
keynesiano precedente.
• Stretto controllo esercitato dal alcuni organismi degli Stati Uniti (in
particolar modo dal Dipartimento del Tesoro e dal dipartimento di
Stato) sulle principali istituzioni economiche internazionali, come il
Fondo Monetario, dove gli USA, azionista di maggioranza, sono
l’unico stato ad avere diritto di veto.
- Quali sono in concreto i “valori” imposti dal Washington Consensus?
• Rimozione delle barriere commerciali soprattutto per l’import.
• Liberalizzazione rapida del mercato di capitali e finanziario.
• Privatizzazione delle imprese.
• Disimpegno governativo (il governo non deve introdurre politiche
che possano influenzare il corso del mercato).
• Le disuguaglianze sono ridotte dal mercato, non attraverso
interventi statali. I benefici gradualmente di estenderanno alle fasce
più povere della popolazione.
• Celebrazione di una particolare forma di globalizzazione: il
neoliberismo economico (naturalizzazione del libero mercato).
Post-Washington Consensus
• Stiglitz, premio Nobel per l’economia nel 2001,
sostiene che è necessario un riformismo globale,
affidandosi ad una globalizzazione gestita con
metodi più democratici, sottraendola all’egemonia
americana, e sottoponendo le istituzioni
economiche internazionali ad un controllo più
ampio, rendendo trasparenti i processi decisionali.
• Il problema dell’FMI: (scarsa) rapprensentanza dei
paesi membri; sfiducia di molti paesi (si rivolgono al
FMI solo come ultima ratio); perplessità sul suo
operato; nascita di fondi monetari macroregionali.
• - World Health Organization (WHO), 1948 Sede a
Ginevra – 193 stati membri
• - FAO (Food and Agricultural Organization) 1945, dal
1951 sede a Roma. – oltre 190 stati membri.
• UNICEF (1946, sede New York) oltre 190 stati
membri.
• OECD (Organisation for Economic Co-operation and
Development) nasce nel 1961 a Parigi, sulla base
della Organisation for European Economic Cooperation (OEEC), fondata nel 1948 per gestire la
ricostruzione europea finanziata attraverso il Piano
Marshall. Vi aderiscono originariamente molti stati
europei oltre a Canada e USA e poi si estende a paesi
di altri continenti.
• Altre organizzazioni istituite allo scopo di
finanziare progetti di sviluppo furono create
direttamente dal governo americano:
• - International Cooperation Administration
(1955) (controllato dal Dipartimento di Stato
USA);
• - U.S. Agency for International Development
(1961) (USAID) durante la presidenza di John
F. Kennedy.
• - Alleanza per il Progresso (1961) come
progetto specifico e di lunga durata di USAID
rivolta prevalentemente al Sud America.
• Un iniziativa proveniente dai paesi in via di sviluppo
fu invece la United Nations Conference on Trade and
Development (UNCTAD, 1964 sede a Ginevra). Si
chiedevano misure concrete di intervento che
contribuissero ad accelerare lo sviluppo di queste
nazioni prendendo come riferimento il loro punto di
vista
• Nel 1974 propongono all’Assemblea Generale delle
Nazioni Unite un New International Economic Order
(che migliori la posizione economica di questi paesi
favorendo in primis l’esportazione dei loro prodotti
commerciali).
• Forum annuali in vari città dei paesi in via di sviluppo.
• Asian Development Bank (1966) fu creata su
proposta del Giappone, sostenendo che la
World Bank non tenesse in considerazione gli
interessi e le esigenze dei paesi dell’estremo
oriente. Fu una istituzione nei quali era
evidente il ruolo strumentale del Giappone nel
favorire la propria economia e per gli
americani un afficace baluardo contro il
comunismo (attualmente i maggiori azionisti
sono Giappone, USA, poi vengono Cina e