COMPLESSO residenziale e uffici IP-ONE “ MISS

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COMPLESSO residenziale e uffici IP-ONE “ MISS SARGFABRIK”
Localizzazione: Missindorfstrasse 10, Vienna, Austria
Architetti: BKK-3 – 2001
La sorprendente facciata arancione e l'alto comignolo della vecchia fabbrica rendono questo
edificio riconoscibile, segnandone la sua unicità, già da lontano.
Questo “ progetto di residenza” rappresenta un modello di successo per quanto riguarda
principalmente la capacità di intrecciare e coniugare pubblico e privato in un contesto
residenziale.
COMPLESSO residenziale e uffici Impulszentrum IP-TWO
Localizzazione: Lerchenfelder Gurtel 43, Vienna, Austria
Architetti: BKK-3 – 2003
“ L'obliqua caffetteria” nel grande atrio di ingresso, la scultura urbana “ Grasshopper” nella
zona di entrata, una zona attrezzata con posti a sedere all'aperto e oggetti d'arte, come anche
la scala composta da vertebre di elementi in cemento, trasformano il nero monolitico di questa
incubatrice per giovani ospiti situata nell'incrocio della Gurtel in un edicifio speciale.
PASSERELLA PEDONALE LUGNERSTEG
Localizzazione: Neubaugurtel. Vienna, Austria
Architetti: Bulant & Wailzer - 2005
L'elegante ponte di vetro con la sua sofisticata struttura in acciaio sospesa su due cavi di acciaio,
con una struttura geometrica sporgente e l' involucro di vetro, collega il centro commerciale
Lunger City alla stazione Burggasse nella parte opposta del Gurtel.
Il progetto vinse l' International Architecture Award per il Miglior Nuovo Progetto Mondiale.
Complesso residenziale SPITTELAU
Localizzazione: Spittelauer Lande, Vienna, Austria.
Architetto: Zaha M. Hadid - 2005
Il complesso residenziale di Hadid ha un aspetto tutt’altro che faraonico ma ugualmente
inconfondibile, tant’è vero che da un paio d’anni è negli highlight della capitale austriaca. Si
presenta come una serie di corpi geometrici sghembi e spigolosi di colore bianco con le gambe
oblique. Oblique anche le finestre. In definitiva, alcuni dei volumi abitativi si reggono su pilastri
di cemento non perpendicolari al terreno. Sotto questi corpi sghembi scorre un vecchio e stretto
viadotto ferroviario in disuso, ora recuperato a percorso pedonale. L’ubicazione è lo Spittelau,
lungo il Donaukanal, zona non centrale, ma pur sempre integrata all’area urbana storica e ben
collegata. Semmai di negativo c’è che il complesso è lambito da trafficate arterie stradali e
ferroviarie, e lì vicino c’è un inceneritore con un’altissima ciminiera la cui notorietà -un must da
cartolina illustrata- è dovuta all’intervento decorativo dell’artista ecologista viennese
Friedensreich Hundertwasser.
Nonostante tutto, la zona non è in stato di degrado. Anzi, il committente vi ha ravvisato una sua
particolare attrattiva urbanistica consistente in quella certa freddezza tardomoderna
potenzialmente riconvertibile in pregio: ecco il pre-testo che ha indotto a bussare alla porta di
un’archistar. A cose fatte, non c’è un motivo concreto per non abitarci, quando anche il costo
d’affitto degli alloggi è stato ribassato sensibilmente. C’è solo che questi edifici non piacciono,
non piacciono a nessuno. La società proprietaria aveva avuto vantaggi dall’amministrazione
comunale in cambio di una politica edile di valore socio-culturale. Così, dopo infruttuosi
tentativi di insediarvi una colta clientela di rango, si è rivolta alle tribù studentesche, ma anche
queste hanno risposto picche. Per ultimo, mentre la società è in fallimento, qualcuno finalmente
ha suggerito di mettere gli alloggi a disposizione dei senza-tetto, a costo zero naturalmente.
Incredibile a dirsi, pare che neppure loro ne vogliano sapere. Pare che i senza-tetto preferiscano
acquartierarsi alla meglio nella idilliaca artificialità della Donauinsel o nella conviviale
atmosfera degli anfratti nei vecchi quartieri del centro. A loro scusante va detto che forse non
hanno mai sentito parlare di Zaha Hadid.
COMPLESSO residenziale MUHLWEG
Localizzazione: Muhlweg, Vienna, Austria
Architetti: Dietrich Untertrifaller, Hubert Rieb, Hermann Kaufmann – 2005
Sin dal 2001, nel Codice per quanto riguarda le Tecnologie degli edifici di Vienna, il legno viene
considerato un materiale da costruzione ammissibile per gli edifici residenziali.
Il complesso comprende tre blocchi di edifici per un totale di 84 appartamenti con uno standard
a basso consumo energetico (30 kWh/mq /a).
Le 3 unità nel Muhwleg riescono a combinare facilmente le strutture in cemento, che sono
essenziali per la protezione dal fuoco e per garantire la staticità della struttura ed un ampio
utilizzo di legno per la struttura del design interno ed il rivestimento in facciata.
Infatti nell'intervento è stato fatto largo uso strutturale di pannelli ad assi incrociati, sia per i
setti parete che per i solai.
Gli architetti provengono dalla zona austriaca del Voralberg, dove l'utilizzo del legno in chiave
contemporanea conta numerosissimi significativi interventi.
CHIESA CHRISTUS HOFFNUNG DER WELT
Localizzazione: Donau-City, Vienna, Austria
Costruita nella "Donau-city", la nuova area urbana recentemente sorta come estensione di
Vienna, la chiesa progettata da Heinz Tesar si presenta quasi come schiacciata al suolo. Ma ogni
dettaglio appare pensato e soppesato così da costituire un tutto ricco di armonia, ma anche
capace di impressionare e di commuovere.
La chiesa si presenta bassa, di colore scuro, metallica rispetto agli altri edifici vicini. Per questo,
pur con le sue ridotte dimensioni, risalta, si distingue, come si distinguerebbe un brillante puro
anche se collocato tra pietre di dimensioni ben maggiori. All'abbondanza delle superfici opache,
la chiesa contrappone le sue nitide facciate dagli spigoli netti, che si stagliano contro le
maggiori moli vicine. Quadrato in pianta, l'edificio è posto in modo tale da porsi diagonalmente
rispetto ai percorsi impliciti nel tessuto degli edifici circostanti Se, a chi si avvicina dalla strada,
si rivela grazie al suo disegno informato a una eleganza schietta e priva di orpelli, semplice ma
efficace nel mostrare da una prospettiva diagonale la croce, dall'altra il basso castello delle
campane che in altezza non arriva alla copertura della chiesa, è dall'alto che a guardarla ci si
commuove. Il suo volume a base quadrata è intagliato agli spigoli così da mostrarsi come una
croce greca dai bracci cortissimi: una croce piccola e schiacciata al suolo, quasi a cercare
l'aderenza alla terra. E sulla copertura si apre un lucernario ad andamento ondulato: un
elemento che si presenta come contrappunto alla regolare simmetricità ortogonale delle parti.
Come una ferita, come un gemito, perché diverso dalle linee diritte che definiscono l'involucro
dell'edificio; ma pure garbato nella sua sinuosità. Un segno forte, evidente, importante che
domina l'aula e "nuovo", perché non inserito nella consuetudine della simbologia chiesastica, ma
che porta la trasparenza della luce e apre un dialogo diretto tra aula e cielo.
Le pareti della chiesa sono rivestite esternamente da lastre metalliche rettangolari. Le lastre
recano un'apertura circolare accanto a uno spigolo e sono disposte in modo tale che questi
"occhi" siano collocati secondo linee diagonali. Essi animano la superficie e all'interno si
presentano come punti di luce espansi, come se le stelle si fossero avvicinate per splendere
dentro la chiesa, e solo per lei. L'ingresso è accarezzato dal movimento avvolgente di un
elemento che disegna la bussola di entrata, quasi a significare il gesto dell'inchinarsi riverente.
La disposizione a semicerchio delle panche attorno all'altare configura una situazione di globalità
e di completezza. Se l'aula ecclesiastica può raffigurare l'universo, qui nell'altare si individua un
centro chiaro e definito e il resto sembra danzargli attorno secondo un moto di splendente
armonia. Pur nella sua preminenza, l'altare stesso si mostra come parte della totalità conchiusa
dell'aula: anche'esso reca il segno del circolo, in posizione identica a quella degli "occhi" nelle
lastre delle superfici. Molteplici sono i segni che compaiono, punteggiando l'aula con discreta
presenza, ognuno studiato con attenzione essenziale, così da non imporsi, da non "gridare" pur
manifestandosi con cristallina presenza. Croce, ambone, candelabri... sembrano tutti trovare un
posto giusto, misurato secondo l'importanza propria definita dalla prossimità con l'altare che qui
più che un "polo" è il centro gravitazionale dello spazio. La cura del dettaglio, lo studio per
trovare la giusta misura di elementi e forme che appaiono semplici, quasi primordiali,
distinguono uno stile di progettazione che riesce a raggiungere un'armonia definita,
autosufficiente seppure non estranea al sito. L'andamento del terreno in leggera ascesa ha
consentito la collocazione di spazi di servizio, quali un'ampia aula per riunioni, a una quota
ribassata rispetto a quella dell'aula.
"La luce giunge attraverso diverse aperture: attraverso finestre piccole o puntiformi che
perforano l'involucro, o vetrate agli spigoli incavati, mentre la luce centrale zenitale è intesa
come metafora delle ferite del cuore di Gesù... Spero di aver costruito una casa per una
comunità viva." (Arch. Heinz Tesar)
progetto: Heinz Tesar
project manager: Oliver Aschenbrenner
collaboratori: Achim Bilger, Urs Heiger, Heidi Schatzl, Franz Steinberger, Marc Tesar, Susanne Veit
consulente strutturale: Arge Lindbauer u. Zehetner
supervisori del sito: Sepp Müller - Ing. Gerhard Kogert
luogo: Donaucity strasse 2, Vienna
cliente: Erzdiözese Wien
area: 1143 mq
superficie costruita:1075 mq
superficie coperta: 485 mq
volume: 6250 mc
progetto: marzo 1998
realizzazione: maggio 1999 - novembre 2000
NUOVO POLO DI SVILUPPO RESIDENZIALE E TERZIARIO “DONAU-CITY”
Localizzazione: Vienna, Austria
La Donau-City - Unità nella varietà
dal 1996 in poi
Nella zona fra il Danubio e la UNO-City [città dell’ONU] sta sorgendo in stimolante contrasto con
la parte storica di Vienna un moderno centro multifunzionale la cui estetica è unica nel suo
genere e il cui linguaggio formale è fonte di entusiasmo per gli appassionati dell’architettura: la
Donau-City [città del Danubio].
Il progetto sarà completato entro il 2012 circa e consiste in tre fasi di costruzione che coprono
un periodo complessivo di 12 anni. Il master plan di questo progetto è stato messo a punto dagli
architetti viennesi Krischanitz e Neumann.
Un terzo della superficie utile è riservato a uffici e negozi. Attualmente, gli edifici più
significativi sono l’Ares Tower dell’architetto Neumann e l’Andromeda Tower dell’architetto
Holzbauer. La zona da adibire ad uso uffici si trova in gran parte vicino alla stazione della
metropolitana Kaisermühlen.
Posizione centrale e varietà d’offerta
La parte centrale della zona ad uso abitazioni si estende lungo il Donaupark e tocca la riva del
Nuovo Danubio. Essa comprende 1500 appartamenti circa a cui si aggiungono un asilo per
bambini, una scuola popolare (architetto Hollein), oltre ad un piccolo centro per prodotti di
prima necessità. Fra gli aspetti particolarmente interessanti di questo complesso abitativo c’è da
notare l’accesso diretto alle zone verdi e la vista sul Danubio, oltre ai buoni collegamenti con i
mezzi di trasporto pubblici.
Nella sua fase finale la Donau City offrirà, all’insegna del motto "Unità nella varietà", spazio
abitativo di altissima qualità a 3.500 persone nonché 12.000 posti di lavoro circa. Il tutto in un
ambiente unico che aggiungerà all’immagine di Vienna una nuova e sorprendente sfaccettatura.
Oltre alla zona uffici e alla zona abitazioni, infatti, sorgerà una serie di attrezzature per il
tempo libero, lo sport, la formazione e la cultura, creando in tal modo un’atmosfera urbana di
grande vitalità che offrirà, in concomitanza con la Copa Cagrana e il Nuovo Danubio, uno spazio
ricreativo interessante e ricco di alternative nelle immediate vicinanze.
Architetti: Margarethe Cufer, Hans Hollein, Adolf Krischanitz, Hermann Czech, Arata Isozaki,
Roman Delugan, Gustav Peichl, Heinz Neumann, Michael Loudon, Wihelm holzbauer
1999 - 2012
TWIN TOWER
Localizzazione: Wienerbergerstrasse 11, Vienna, Austria Architetto: Massimiliano Fuksas - 2001
In una città in cui il codice dell'edilizia non ha permesso la costruzione di grattacieli fino a solo
dieci anni fa, Massimiliano Fuksas ritorna ancora una volta a questo tipo di design con un nuovo
piano di sviluppo che interesserà la crescita di tutti i sobborghi meridionali di Vienna. L'area in
questione è la porta sud della città, ed è conosciuta soprattutto come la vecchia sede
dell'industria Wienerberger, la più grande fabbrica al mondo di mattoni, che ha iniziato a
promuovere una nuova forma di sviluppo per la zona verso l'inizio degli anni novanta, con
l'approvazione delle autorità, la costruzione di un centro commerciale costituito da un piccolo
ufficio torre, un albergo e un club di golf.
Un'altra iniziativa prevede un concorso per nuove idee per lo sviluppo di questa parte della città.
L'architetto Fuksas ha vinto il concorso con il suo complesso costituito da due torri di uffici, un
centro commerciale e un cinema multisala, a cui ha aggiunto un piano per gli edifici residenziali
e infrastrutture . Il nuovo complesso sorge su una zona che non è affatto lineare, delimitata su
un lato da un edificio degli anni settanta “così brutto da essere quasi originale” e da un edificio
degli anni ottanta per uffici dall'altro lato. Il concetto base dell'intero progetto sta nell'intento
da parte dell'architetto di creare una fluida continuità all'interno del contesto urbano cercando
di mantenere un dialogo costante con il suolo urbano e di creare un complesso che non sia solo
funzionale ma un vero e proprio cuore pulsante per la società della città .
Quest' intenzione è evidente negli spazi aperti su più livelli, la vista sulla zona circostante si
alterna a forme chiuse, ed i lucernari contribuiscono a fornire luce naturale all'interno
dell'edificio.
Vi è un evidente desiderio di tessere l'architettura in una trama di connessioni, passaggi, e
continui scambi che non sono solo formali, ma visivi e mentali. I due monumentali blocchi di
uffici sono stati concepiti e costruiti sulla base della stessa logica, nel tentativo di superare le
rigidità della normativa urbanistica.
La percezione delle due torri è strettamente legata al rivestimento chiaro che le copre per tutta
la loro altezza: esse sono essenzialmente due enormi colonne di vetro. La trasparenza dei due
blocchi è la spina dorsale del progetto.
Le torri non sono esattamente uguali, ma si differenziano per la larghezza, l'altezza e quindi per
il numero dei piani.
Complesso residenziale in PALTRAMPLATZ
Localizzazione: Paltramplatz 7, Vienna, Austria
Architetto: Delugan Meissl associated – 2002
L'aspetto dell' edificio residenziale Paltramplatz è quello di un cubo nella superficie nera opaca,
in cui è stato incorporato uno schema a rilievi irregolari di finestre a nastro e logge. Le finestre
e le logge sembrano un compatto armadio con cassetti che può essere tirato fuori a piacimento.
L'edificio residenziale è composto da 22 unità. A formare un emozionante contrasto con la
tranquillità della statica forma di base della costruzione è il trapezoidale sbalzo, ruotato-fuori
asse, che fornisce dinamicità al tetto. Qui, i fori sono stati effettuati per scopi di illuminazione.
Questo tetto perforato e poligonale sembra librarsi sopra l'edificio, creando un originale e
distintivo modello di chiusura.
Complesso uffici e residenze BRANCH BANK
Localizzazione: Favoritenstrasse 118, Vienna, Austria
Architetto: Gunther Domenig - 1979
Lo spazio funzionale interno del Palazzo della Banca Filiale della Z-Bank di Vienna può essere
letto dal di fuori. Vene di circolazione e aree di relax ne determinano l'uso generale.
La forma del tetto cerca di collegare il cielo alla terra. Calcestruzzo, acciaio e metallo sono i
materiali dominanti. Ogni materiale appare così com' è stato prodotto. Gli impianti tecnici sono
all'aperto. Tutti questi elementi architettonici fanno parte del disegno e legato all'aspetto
dell'edificio è anche tutto il quartiere.
Edificio residenziale in HARDTMUTHGASSE
– Vertically Landscaped Housing
Localizzazione: Hardtmuthgasse 68, Vienna, Austria
In un lotto angolare di Vienna , gli architetti
Geiswinkler & Geiswinkler hanno costruito un
blocco compatto di 17 appartamenti. A
bilanciare l'alta densità del progetto sono le
ampie strutture comuni del pian terreno
(laboratori, la stanza degli svaghi, la stanza dei
bambini), il tetto giardino pubblico ed il
giardino privato di fronte a tutti i soggiorni. Al
fine di dare coerenza alla vasta facciata,
inclusa la curvatura del soffitto della loggia, gli
architetti hanno optato per un rivestimento in
alluminio corrugato che può essere applicato
senza l'impiego di giunture. Il risultato è
formidabile ed omogeneo.
Data realizzazione: 2005
Committente: Genossenschaft Leben
Architetti: Geiswinkler & Geiswinkler
Centro uffici T-CENTER ST.MARX
Localizzazione: Rennweg 97-99, Vienna, Austria
Architetto: Gunther Domenig - 2004
Il sorprendente T-Center St. Marx è stato progettato e costruito dall'architetto Günter Domenig.
Completato nel 2004, il progetto ha 119.000 mq di spazio utilizzabile e contiene uffici per 3000
dipendenti. Di insolite proporzioni, l'edificio può essere descritto come una struttura reclinabile
alta 60m. Da un punto di vista urbanistico questo edificio rappresenta il primo passo nello
sviluppo di un nuovo quartiere sul sito dell'ex macello di San Marx. La T-Center St. Marx non è
solo un edificio per uffici perché per il suo proprietario, T-Mobile, è anche una grande scultura.
Domenig ha voluto creare un grattacielo di 280 metri di lunghezza orizzontale e si è concluso con
quello che è forse il più singolare edificio per uffici a Vienna.
Complesso uffici e residenze SCHLACHTHAUSGASSE
Localizzazione: Schlachthausgasse 30, Vienna, Austria
Alla fine del 1998, il Mautner-Markhof Children's Hospital, nel terzo distretto di Vienna è stato
chiuso. Nel 1999 il comune ha valutato le possibilità di uno sviluppo alternativo per la zona
vacante. Si è svolta una gara a numero chiuso, da cui Coop Himmelb(l)au ne è emerso vincitore.
Gli architetti hanno suggerito di conservare il prezioso albereto esistente lungo la Kleingasse e
impostare due edifici sottili in linea con la Slachthausgasse. Il complesso ora contiene 82
appartamenti e circa 12.000 mq di spazio per uffici.
Committente: GPA-WBV/kleingasse Projektierungs
GesmbH
Data concorso: 2000
Data inizio progettazione: 2001
Data inizio costruzione: 2002
Data realizzazione: 2005
Progettista: Coop Himmelb(l)au
GASOMETER CITY
Localizzazione: zona industriale di Simmering, Guglgasse 6, Vienna, Austria.
Città profondamente legata al proprio passato imperiale, austera e monumentale, Vienna
talvolta stupisce per alcune scelte coraggiose e controcorrente, come, ad esempio, quando
venne decisa la costruzione di un centro commerciale assolutamente postmoderno - opera di
Hans Hollein - proprio di fronte alla facciata del Duomo di S. Stefano, in pieno Gräben.
Un' operazione analoga, ma per certi versi ancora più radicale e spregiudicata, è quella che vede
protagonisti quattro grandi gasometri costruiti - sul finire dell'800 - nell'area industriale viennese
di Simmering, per volontà dell'Imperatore Francesco Giuseppe.
Già posti sotto tutela dalle Belle Arti austriache nel 1981 per la loro elevata qualità
architettonica, e ancora attivi nel 1986, hanno, poi, subito un lungo periodo di abbandono, fino
a quando Manfred Wedhorn, esperto in tutela delle Belle Arti, lanciò l'idea di una loro possibile
riconversione: da qui il concorso indetto nel '95, che ha visto vincitori Jean Nouvel, Coop
Himmelb(l)au, lo stesso Manfred Wehdorn e Wilhelm Holzbauer.
Appoggiata non solo finanziariamente dal Comune di Vienna - che ha esteso fin qui una linea
della metropolitana, al fine di un più rapido collegamento con il centro cittadino -, l'operazione
ha sollevato un acceso dibattito, che ha visto fronteggiarsi da un lato i sostenitori del riuso in
senso contemporaneo delle strutture antiche - al fine di ridonare loro quella vitalità che nasce
solo dalla fruizione costante - , dall'altro i detrattori, che vi vedono una speculazione
commerciale in antitesi non solo con qualsiasi principio di tutela e conservazione - in realtà,
degli edifici originari è stato mantenuto il solo involucro esterno -, ma anche con gli standard
abitativi correnti.
La pianta circolare, infatti, - tradizionalmente poco consona alla tipologia residenziale,
nonostante l'ampio raggio dei gasometri - l'elevata densità edilizia e l'ovvia assenza della
considerazione progettuale dell'insolazione e dell'orientamento, segnerebbero, perciò, una netta
antitesi rispetto all'attuale tendenza che cerca di riconferire ai quartieri residenziali varietà e
identità, riproponendo, invece, un'idea di " formicaio " non molto differente da quella che ha
visto nascere gli anonimi palazzi dei "quartieri-dormitorio" degli anni '50-'60.
Complessivamente, il progetto è stato pensato come una sorta di microcosmo autosufficiente.
Gasometer City, infatti, è caratterizzata da un percorso continuo, uno shopping mall
contraddistinto dalla regolare alternanza tra passaggi rettilinei - le passerelle esterne ai
gasometri - e piazze coperte, ricavate all'interno dei gasometri stessi.
La distribuzione funzionale - che vede un mix di destinazioni d'uso - privilegia, ovviamente, la
zona commerciale al piano terra, mentre ai livelli superiori trovano spazio uffici e appartamenti.
Destinazioni d'uso:
1. Jean Nouvel: area commerciale (7500 mq.), direzionale (5100 mq.), residenziale (128 unità)
2. Coop Himmelb(l)au: auditorium ipogeo (3000 posti a sedere), area commerciale (4680 mq.)
area residenziale (254 unità, più 76 alloggi per studenti)
3. Manfred Wedhorn: area commerciale (4700 mq.), direzionale (5400 mq.),residenziale (92
unità)
4. Wilhelm Holzbauer: area direzionale (15500 mq.) e residenziale (141 unità)
Le soluzioni più innovative e contemporanee risultano quelle di Jean Nouvel e della Coop
Himmelb(l)au.
Nel
caso
di
Nouvel
sempre
straordinariamente attento alle situazioni di
frangia e affascinato dai luoghi in perenne
evoluzione - la scelta è stata quella di una
struttura interna scintillante, caratterizzata
dal metallo e dal vetro: il continuo gioco di
specchi, rifrazioni e trasparenze non dimentica
di lasciare intravedere le strutture originarie,
in una coesistenza visiva tra antico e
contemporaneo, priva di mediazioni o
maquillages, che sottolinea e sintetizza
l'attuale situazione di work in progress delle
metropoli europee.
Coop Himmelb(l)au, invece, risolve il tema
con quell'impatto straniante e polemico che è
la cifra più riconoscibile del suo stile: la
soluzione progettuale, che prevede anche un
grande auditorium ipogeo, sceglie la cifra
decostruttivista, costruendo anche una sorta di
"scudo" piegato che raddoppia parte della
facciata.
Per quanto riguarda Wehdorn e Holzbauer, il
primo si distingue per la presenza di un
giardino
interno
e
la
progettazione
ecocompatibile della sua struttura a gradoni,
mentre il secondo rappresenta l'unico caso di
assenza della piazza interna, dato che l'asse
centrale del gasometro viene occupato dagli
impianti di risalita: ne deriva un blocco edilizio
centrale da cui si dipartono tre sezioni
compatte, divise tra loro da altrettante corti
interne che insistono sul perimetro dell'edificio
esistente.
La singolare iniziativa ha, comunque, riscosso grande successo: quasi tutte le unità di Gasometer
City sono già state occupate, mentre la compresenza di funzioni differenti determina un afflusso
costante durante tutto l'arco della giornata. La centralità dell'area, poi - limitrofa al Prater -, e
la singolarità della soluzione ne fanno una situazione altamente appetita da una clientela
giovane - prevalentemente appartenente ad un ceto medio-alto per reddito e cultura -, attratta
dalla seduzione di uno spazio autosufficiente che, se ricorda da un lato i grandi centri
commerciali, lo nobilita dall'altro con il fascino dell'archeologia industriale e il prestigio di
alcune tra le più importanti firme della scena architettonica internazionale.
Sezione longitudinale e Pianta piano terra
Progettisti: Jean Nouvel, Coop Himmelb(l)au, Manfred Wedhorn, Wilhelm Holzbauer
Costo di costruzione: 2,3 miliardi di scellini (300 miliardi £)
Datazione costruzione edifici originari: 1896-1899
Datazione concorso per la riconversione: 1995
Datazione progetto e realizzazione: 1999-2001
GRAZ MUSIC THEATRE “MUMUTH”
Localizzazione: Graz, Austria
Architetti: UN Studio - 2009
E' stato inaugurato il 1 marzo 2009 il MUMUTH di Graz, progettato da UN Studio. Il Teatro
è parte dell'Università degli Studi di Musica e dello Spettacolo di Graz.
Il Nuovo Teatro, del cui design se ne è occupato l'architetto Ben van Berkel, è stato
selezionato tra 212 progetti in gara nel concorso per la progettazione architettonica
dell'edificio. Ci sono voluti 10 anni per crearlo inclusi 2 anni per la sua costruzione
(iniziata nel 2006) ed è stato ufficialmente aperto nel 2009. il costo della costruzione è
stato di 19 milioni di euro.
Il disegno si è sviluppato intorno all'idea di una struttura a molla che sostiene ed avvolge
tutti gli elementi.
STADTHALLE
Localizzazione: Graz, Austria
Architetto: Klaus Kada - 2003
Nella Stadthalle di Graz gli eventi live assumono tutta una nuova dimensione grazie alla sua
ottima acustica, alla professionale attrezzatura scenografica e alla flessibilità della sala
d'arredo.
L'intento è quello di creare un'atmosfera unica per eventi di qualsiasi genere, da concerti pop a
conferenze a mostre. Uno spazio di 6500 mq, senza pilastri; completamente attrezzato con aria
condizionata e con la più recente tecnologia; per mostre o fiere è possibile estendere l'area fino
a 14000 mq; numero di posti a sedere 8000.
Piano terra: tre spaziosi atrii (sud, nord, al centro) danno un totale di 3000 mq; biglietteria,
servizi igienici fruibili anche dalle persone disabili, infermeria, ascensore e ristorazione.
Piano primo: la versatilità del centro convegni, Stadthalle Graz, è messa in evidenza dal
moderno centro congressi. Uno spazio da 55 mq a 630 mq per i seminari e le riunioni, un VIP-bar,
terrazze, video conferenze.
Lo spazio all'aperto è ideale per i ricevimenti in estate.
TRADE FAIR GRAZ
Localizzazione: Graz, Austria
Architetto: Riegler Rieve – 2002
La Graz Fiera si trova in una zona di transizione posta tra un'area urbana ad alta densità
abitativa ed una a sud con uno sviluppo minore. Con la costruzione e l'apertura nel 2002 della
Stadthalle fu costruito un edificio simbolico che stabilisce un senso di identità ed occupa una
posizione importante nel contesto urbano. Al fine di non influire sulla sua indipendenza e la sua
visibilità da sud, il nuovo padiglione non è stato posto parallelamente ma ruotato ad angolo
acuto alla Stadthalle.
All'interno le pareti portanti sono realizzate in cemento armato mentre le facciate esterne sono
costituite da elementi di metallo espanso.
KUNSTHAUS
Localizzazione:
Graz, Austria
Architetti: Peter Cook e Colin Fournier - 2003
L'edifico, a forma di bolla, è coperto da una pelle di 1.066 elementi di plexiglas ed è denominato
anche "friendly alien" per la sua forma bizzarra; di sera, la sua facciata si illumina e trasmette
dei segnali luminosi, mentre di giorno la luce è risucchiata da alcune finestre rivolte al nord,
tranne una diretta verso est, in direzione del simbolo storico di Graz, la Torre dell'Orologio
(Uhrturm).
La struttura, nella sua forma e nei materiali utilizzati, mostra la volontà di distaccarsi
coscientemente dalle case antiche dell'area circostante, con le loro tipiche tegole di cotto rosso,
ma, tuttavia, si inserisce con molto rispetto verso l’antico. L'edificio ospita continuamente
mostre d'arte moderna, anche grazie alla sua superficie gestita in maniera ottimale, che
consente di dedicare due piani alle sole opere degli ultimo cinquantennio; al suo interno si
trovano anche un negozio, un ristorante, la medialounge e la Camera Austria, un’istituzione che
organizza mostre e gestisce l’omonima rivista di fotografia.
MUR ISLAND
Localizzazione: Graz, Austria
Progettista: Vito Acconci - 2003
Mur Island ha riportato il fiume Mur al popolo di Graz. Fino a pochi anni fa, il fiume è stato
inquinato da acque luride e scarichi industriali. Ora il fiume che collega e divide la città ha
nuovamente una buona qualità dell'acqua ed è diventato invitante. Robert Punkenhofer ha
suggerito a Vito Acconci la progettazione di un'isola artificiale accessibile. Il progetto è un lungo
reticolare in acciaio lungo 47 metri. Le curve e le forme attorcigliate possono essere associate
ad una mezza conchiglia aperta. Nella sua parte aperta, panchine blu a forma di onda formano
un anfiteatro per eventi di ogni genere. Sotto la cupola di vetro del tetto, una caffetteria in blu
e bianco, offre l'opportunità di godere da vicino del Mur.
HELMUT LIST HALLE (Auditorium)
Localizzazione: Graz, Austria
Architetto: Markus Pernthaler - 2002
Helmut List Halle è un progetto che definisce nuove tendenze per le produzioni d'arte
contemporanea. È un nuovo mondo di suoni e di luci che cancella il confine tra tecnologia ed
arte. Vengono offerti 2000 mq di area con prestazioni variabili per una capienza di 2400 persone
ed una vasta varietà di produzioni. La Helmut List Halle soddisfa tutti i requisiti degli esperti
coinvolti nella pianificazione preliminare della struttura con particolare riguardo alle
attrezzature tecniche ed alla qualità acustica. Il legno massiccio all'interno crea un guscio
acustico mentre la leggerezza e la trasparenza dei quadri di acciaio e vetro in facciata
contrastano con la solida struttura in calcestruzzo. Vetro, acciaio e cemento sono I materiali
predominanti.
Edificio per uffici FROG QUEEN
Localizzazione: Graz, Austria.
Architetti: Splitterwerk - 2008
L'applicazione sistematica del tema pixel mostra un fiducioso senso di identità e di autoconsapevolezza.
L'edificio noto come " Frog Queen ",è caratterizzato da diverse case, uffici di ingegneria e da un
impianto di prova per una società di ingegneria con sede a Graz. La forma geometrica di base
della struttura è un cubo.
Come il visitatore si avvicina all'edificio, il bianco ed il nero della pelle esterna, si rivelano come
un motivo ornamentale, visto in una sempre più grande risoluzione. Le facciate sono rivestite
con pannelli in alluminio con una stampa serigrafica. Le varie scale di grigio sono generate
attraverso la disposizione delle diverse dimensioni dei punti stampati in forma di motivi
ornamentali. Da una certa distanza,l'estensione grafica appare come una monumentale
immagine bidimensionale nel paesaggio.
L'interno si apre in un atrio, illuminato da luce naturale. Qui gli architetti hanno giocato con la
relazione
dinamica
tra
interno
ed
esterno.
L'atrio è rivestito con una vernice di resina epossidica con frammenti d'argento.
All'interno dell'ufficio, un gran numero di finestre singole, incorniciano la vista del quartiere
circostante. Le visuali dalle finestre, combinate con fotografie di grande formato rappresentanti
scene del paese sulle pareti riescono a creare una sorta di immagini decorative.
Gli uffici per il consiglio di amministrazione sono situati al piano superiore. Amministrazione,
ingegneri e sale conferenze sono al 1 ° e 2 ° piano. La sala prova per impianti di perforazione si
trova al piano terra.
MUMOK – MUSEUM MODERNER KUNST
Localizzazione: Museumplatz 1, Vienna, Austria
Architetti: Ortner & Ortner - 2001
Il Museo d'Arte moderna è coperto da un solaio nervato dalla forma di volta a vela tagliata in più
punti da ampi lucernari, il parallelepipedo formato da setti in cemento armato è interamente
coperto da un rivestimento - sulle pareti e in copertura - composto da spesse lastre di pietra
basaltica scura che lascia apparire nella propria trama sottili feritoie verticali, accentuando la
monoliticità dell'intero volume.
Le lastre in pietra nera si saldano ai bancali delle aperture e ai pezzi speciali di coronamento
dell'edificio, formando una pelle continua e risolvendo il difficile problema dell'evacuazione
delle acque meteoriche in un volume stereometricamente determinato.
Il carattere monolitico dell'edificio è elegantemente evocato all'interno dallo spessore
perimetrale prodotto dalle due opposte maniche dei collegamenti verticali e degli spazi di
servizio, che disimpegnano le sale di esposizione. Trasversalmente a questo sistema, viene
operata una profonda cesura che attraversa l'edificio nella sua interezza, tramite la quale si
accede ai diversi livelli del museo: le rampe di scale, raccordate ai diversi piani e ammezzati,
sono traslate al di fuori di questo spazio cavo e collegate tra loro da leggere passerelle
delimitate da parapetti in vetro temperato, lasciando come protagonisti dello spazio interno la
batteria di tre ascensori e l'interessante montacarichi a doppio accesso che raggiunge l'ultimo
piano interrato..
Il Museo d'Arte moderna mostra la propria monoliticità attraverso la continuità della pelle
lapidea di rivestimento.
Considerando sia il Museo d'Arte moderna che il Leopold Museum che la nuova Kunsthalle, questo
intervento di Ortner & Ortner, oltre a mostrare un interessante esempio di applicazione di
materiali di rivestimento nell'architettura contemporanea, sollecita peraltro un'ampia riflessione
disciplinare sui modi di riqualificazione di complessi architettonici storici nella città e sulla
distanza - culturale, amministrativa, normativa - che separa queste esperienze da quelle che in
Italia - purtroppo assai di rado - vedono l'architettura contemporanea dialogare con le
preesistenze.
Sezione longitudinale e trasversale
Pianta livello 9,08 m e Pianta livello 17,08 m
Committente MuseumsQuartier Errichtungs - und Betriebsgesellschaft
Progettista Laurids Ortner, Manfred Ortner con Christian Lichtenwagner
Collaboratori Angela Hareiter, Walter Beer, Eva Maria Rebholz, Josef Zapletal, Alfred Pleyer, Karl
Meinhart, Melih Yerlikaya, Helmut Kirchhofer, Marc Berutto, Rosa Borscova, Margarete Dietrich,
Mona El Khafif, Mehmet Even, Leszek Liszka, Heimo Math, Richard Messner, Christan
Nuhsbaumer, Georg Smolle, Roswitha Kauer, Judith May, Szczepan Sommer, Wolfgang Steininger,
Phillip Tiller, Michael Wildmann, Arzt Natalie, Harald Lutz, Martina Küng, Gerhard Abel
Progetto strutture Fritsch, Chiari & Partner
Direzione lavori Markus Spiegelfeld
Impianti Austroconsult
Illuminazione Kress & Adams
Data progetto 1990
Data costruzione 1998 - 2001
Area 14.000mq di cui 4.500mq (superficie espositiva) e 1.800mq (depositi)
Costo di costruzione Euro45.345.668,33
KUNSTHALLE
Localizzazione: Museumsplatz 1, Vienna, Austria.
Architetti: Orner & Ortner - 2001
La Kunsthalle Wien, un edificio progettato dagli architetti Ortner & Ortner, è dedicata
principalmente alle presentazioni di arte contemporanea moderna e alle mostre d’arte moderna
classica.
Il nuovo edificio progettato dallo studio degli architetti Ortner & Ortner colpisce per la sua
presenza funzionale nella quale il contenuto prevale sulla performance trionfalistica. All’antico
maneggio invernale in stile barocco si aggiunge un nuovo edificio funzionale, mentre la sostanza
storica dell’edificio viene collegata con elementi di architettura contemporanea. Un eccitante
luogo d’arte e di architettura.
LEOPOLD MUSEUM
Localizzazione: Museumsplatz1, Vienna, Austria.
Architetti: Ortner & Ortner - 2001
Il Leopold Museum di Vienna trae origine dalla grande collezione dei coniugi Dr. Rudolf e
Elisabeth Leopold.
Rudolf iniziò a collezionare opere d'arte dal 1953. Con risorse economiche risicate acquistò in
modo sistematico opere di Egon Schiele, che allora era tenuto in scarsa considerazione. Con il
tempo, i suoi interessi si allargarono a tutta la produzione artistica viennese di inizio '900, ivi
comprese le arti applicate.
Ma l'interesse di Rudolf non si limitò al collezionare. A partire dal 1955, infatti, si prodigò per
valorizzare la figura di Schiele e dei suoi contemporanei, promuovendo mostre e scrivendo testi
critici.
Nel 1994, Leopold, con il supporto della Repubblica d'Austria e della Banca Nazionale Austriaca,
creò la Stiftung Leopold ( Fondazione Leopold ). Scopi della Fondazione erano gestire il
patrimonio di oltre 5000 oggetti d'arte, trasferitole da Leopold, e occuparsi della costruzione di
un edificio per permettere la visione al pubblico della collezione.
I lavori iniziarono nel 1998 e terminarono nel 2001. L'inaugurazione ufficiale è avvenuta il 21
settembre 2001.
Il Leopold Museum è situato all'interno del Museumsquartier. L'edificio è, forse, l'elemento più
caratteristico del vasto complesso di recente ristrutturazione.
Il progetto è opera dello studio di architettura Ortner & Ortner, autore anche del vicino MUMOK.
L'edificio si presenta come un cubo compatto, rivestito da pietra calcarea chiara. La massa
squadrata è interrotta solo da piccole finestre e fessure disposte irregolarmente e a filo con la
superficie.
L'interno è imperniato su un ampio atrio, chiuso in alto da un soffitto vetrato. Attorno ad esso
sono disposte le sale espositive, organizzate su tre livelli. Altri due livelli risultano, invece,
interrati.
La collezione del Leopold Museum di Vienna comprende oltre 5200 oggetti d'arte. In massima
parte sono dipinti, disegni e stampe. È, però, presente anche un gruppo consistente di mobili e
oggetti d'uso prodotti nell'ambito della Wiener Werkstätte. Tra essi opere di Adolf Loos, Otto
Wagner, Josef Hoffmann, Koloman Moser e Dagobert Peche.
La collezione di pittura e disegni documenta principalmente l'arte austriaca di inizio '900. In
pratica, il periodo che ha visto affermarsi la Wiener Secession.
Fiore all'occhiello del museo è la vasta collezione di opere di Egon Schiele.
Con 44 dipinti su tela e circa 180 tra disegni, tempere e acquerelli su carta, è il gruppo più
importante al mondo.
Lo affiancano quadri a olio e disegni di illustri contemporanei e amici di Schiele: Gustav Klimt,
Oskar Kokoschka, Richard Gerstl, Koloman Moser, Karl Moll, Albin Egger-Lienz, Alfred Kubin.
Particolarmente importante è il monumentale capolavoro di Gustav Klimt Tod und Leben (Morte
e vita) (1908-15). Altri espressionisti rappresentati sono: Anton Faistauer, Ernst Ludwig Kirchner,
Max Oppenheimer, Georges Rouault e Wilhelm Thöny. Sono presenti, inoltre, opere di artisti
austriaci che hanno operato nel controverso periodo tra le due guerre mondiali: Herbert Boeckl,
Hans Böhler, Anton Kolig e Franz Wiegele.
Nel corso della visita al Leopold Museum bisogna considerare il fitto programma espositivo. Data
la fisionomia delle collezioni, è incentrato sull'arte austriaca della prima metà del '900.
MUSEUM JUDENPLATZ
Localizzazione: Judenplatz 8, Vienna, Austria
Architetti: Jabornegg & Palffy with Rachel Whiteread – 2000
Il Judenplatz è considerato un luogo del ricordo unico nel suo genere. In questa piazza, infatti, si
trovano il monumento commemorativo di Rachel Whiteread, gli scavi che portarono alla luce una
sinagoga medievale ed il museo del giudaismo medievale, riuniti in un'unica unità
commemorativa.
Sulle piastrelle incassate nel pavimento intorno al monumento commemorativo sono immortalati
i nomi delle località in cui persero la vita gli ebrei austriaci durante il dominio dei nazisti. Il
nucleo del museo è costituito da 3 sale aperte al pubblico dedicate al giudaismo medievale a
Vienna ed agli scavi.
Gioielleria SCHULLIN I
Localizzazione: Graben 26, Vienna, Austria
Architetto: Hans Hollein – 1974
In questa piccola opera Hollein mescola in modo magistrale arte ed architettura, artificiale e
naturale, razionale ed organico. In questo negozio di gioielli a Vienna, gli ornamenti sono sia un
messaggio che un mezzo espressivo. Hans Hollein ha preso la forma base degli edfici del
diciannovesimo secolo, correggendola leggermente, e l'ha colorata di bianco. Egli sovrappone in
modo differente e chiaro gli elementi non solo funzionali ma fantastici e lussuosi. Paradossalente
per il negozio di gioielli (e anche un pò intenzionalmente) egli utilizza materiali con evidente
noncuranza del loro reale valore: alcuni sono preziosi altri sono comuni, ma tutti suscitano nel
visitatore un'impressione di pace e mistero.
Gioielleria SCHULLIN II
Localizzazione: Kohlmarkt 7, Vienna, Austria
Architetto: Hans Hollein – 1982
Negozio di candele RETTI
Localizzazione: Kohlmarkt 12, Vienna, Austria
Una delle prime opere realizzate da Hollein è
questo piccolo negozio, situato nel pieno
centro di Vienna. La centrale e simmetrica
entrata è dominata sopra dal singolare
intervallo ellittico e le due nicchie sono
ritagliate all'interno della facciata in alluminio
in uno stile quasi scultoreo. Anche all'interno,
gli scaffali a muro aderiscono, si attaccano,
alle due parti (quadrata ed ottagonale)
dell'esposizione.
Architetto: Hans Hollein – 1988
HAAS HAUS (successivamente DO & CO hotel)
Localizzazione: Stephansplatz 12, Vienna, Austria
Architetto: Hans Hollein – 1989-2005
La nuova Haas Haus sorge di fronte alla Cattedrale di Santo Stefano, nell'angolo fra il Graben e
la piazza, con un prospetto sulla Goldschmiedgasse.
Il compito non facile di progettare in un luogo così importante e ricco di storia, è stato affidato
all'architetto Hans Hollein.
L'Architetto ha voluto ripercorrere lo sviluppo delle antiche mura fortificate romane di
Vindobona (sul quale sorge l'edificio) dando luogo così ad una linea curva.
Oggi parte della Haas Haus ospita un hotel, un ristorante e un caffè, mentre i quattro piani
dell’altra parte sono stati adibiti da una catena di negozi di moda internazionale a zona vendita.
NEGOZIO DI ABBIGLIAMENTO KNIZE
Localizzazione: Graben 13, Vienna, Austria
Architetto: Adolf Loos – 1910
Lo stretto portale in marmo si apre in un piccolo negozio con una scala a chiocciola che conduce
sopra, nello spazioso piano superiore.
Gli eleganti pannelli in legno all'interno, fatti con il tipico stile e la precisione di Loos
enfatizzano l'atmosfera.
ZACHERL HAUS
Localizzazione: Wildpretmarkt 2-4, Vienna, Austria
Architetto: Josef Plecnik - 1905
Josef Plečnik (1872-1957) fu un allievo di Otto Wagner, ma, dopo un avvio gratificato da ampi
successi, voltò le spalle a Vienna. Tra i numerosi edifici costruiti nella capitale austriaca e
destinati al commercio e all’abitazione la Zacherlhaus sul Wildpretmarkt è una delle opere
migliori di Plečnik; costruita su incarico del fabbricante Johann Evangelist Zacherl tra il 1903 e il
1905. Si tratta di un edificio “audace” sia dal punto di vista tecnico che da quello estetico,
costruito interamente su di una impalcatura metallica; è rivestito di piastrelle di granito
lucidate, fra le quali scorrono travi di ferro a vista in doppia fila. L’aspetto di blocco cubico è
ammorbidito dalla dinamicità sferica sul lato del Bauermarkt; le finestre del primo piano
sporgono leggermente, il basamento è poco accentuato, ed una serie di Atlanti – come Telamoni
– opera di Franz Metzner, sorreggono il cornicione sporgente. Splendida è la soluzione della scala
lenticolare, che si conclude con una scultura-candelabro simile ad una proboscide, ironica
allusione al proprietario Zacherl, produttore di insetticidi.
POSTSPARKASSE
Localizzazione: Georg-Coch-Platz 2, Vienna, Austria
Architetto: Otto Wagner - 1912
Rappresenta il primo passo di Otto Wagner lontano dall'Art Nouveau e dal Neoclassicismo, la
Postsparkasse di Vienna (la cassa postale di risparmio d'Austria) è considerata come un primo
importante lavoro dell'architettura moderna.
L'edificio occupa un intero lotto della città, dopo il viale Ringstrasse.
La facciata della banca allude chiaramente al classicismo. L'idea chiave di Wagner fu quella di
celebrare i materiali moderni attraverso lo sviluppo di nuove forme. L'intera facciata è ricoperta
da marmo piatto quadrato. All'interno, il salone principale è disegnato simile ad un atrio con un
grande lucernario in vetro.
MAJOLICA HAUS
Localizzazione: Linke wienzeile 40, Vienna, Austria
Architetto: Otto Wagner - 1899
Questo edificio residenziale in Vienna, conosciuto come Majolica Haus, venne disegnato
dall'architetto Otto Wagner verso l'inizio del ventesimo secolo.
La facciata dell'edificio è ricoperta da piastrelle in ceramica nelle forme di disegni floreali.
L'edificio è un chiaro e perfetto esempio dello stile del periodo della seccessione, la versione
viennese dell'Art Nouveau.
STADTBAHN (stazione ferroviaria)
Localizzazione: Karlsplatz, Vienna, Austria
Architetto: Otto Wagner – 1899
Padiglione della vecchia metropolitana di Otto Wagner
Otto Wagner, architetto d'avanguardia durante il periodo Liberty, condusse dal 1894 al 1901 i
lavori di costruzione della metropolitana (Stadtbahn; ferrovia sopraelevata e sotterranea,
originariamente con motrici a vapore).
Egli considerò il progetto come decisivo per l'immagine della città e si dedicò con creatività sia
alle componenti più grandi, come i ponti e gli edifici delle stazioni, che a quelle più piccole
(ringhiere, lampade, insegne); la metropolitana viene quindi considerata nel suo complesso
un'opera d'arte.
Le linee della Stadtbahn rispondevano alla richiesta del governo di collegare le grandi stazioni di
testa e quindi di migliorare la funzione di Vienna in quanto "fulcro" della monarchia. Le linee che
avrebbero portato direttamente al centro città, richieste urgentemente, rimasero allo stadio di
progettazione; i lavori furono ripresi solo dopo le due guerre mondiali, cioè nel 1969. Nel corso
dei lavori per la costruzione della metropolitana nuova, fu usata la metropolitana vecchia. (La
linea di periferia fu usata come trenino urbano dal 1987.) Gli edifici di alcune stazioni furono
restaurati in stile originale.
Le signorili discese (marmo con lamina dorata) dell'ex--stazione di Karlsplatz (oggi punto
d'incrocio delle linee U1, U2 e U4) furono restaurate alla perfezione: uno dei due padiglioni sarà
aperto durante la stagione estiva per la mostra su Otto Wagner del Wien Museum. Oltre
all’architettura delle stazioni della linea ferroviaria urbana “Stadtbahn” verranno esposti anche i
modelli ed i disegni di importanti opere come la chiesa di Steinhof e la Postsparkasse.
SEZESSION HAUS
Localizzazione: Friedrichstrasse 12, Vienna, Austria
Architetto: J.M.Olbrich - 1896
Il grande e bianco edificio cubico della secessione fu disegnato dall'architetto Joseph Maria
Olbrich nel 1897 e rappresenta il manifesto del movimento Secessionista.
Il salone d'esposizione fu aperto nell'ottobre del 1898. Molto dell'originale interno fu
saccheggiato durante la Seconda Guerra Mondiale e l'edifcio fu lasciato in uno stato di
desolazione fino al 1970 quando fu riscoperto dalla passione per l'Art Nouveau Viennese ed il
padiglione si salvò dalla rovina.
L'edificio è sobrio, vengono utilizzati solamente due colori, il bianco ed il dorato. La corona di
alloro simboleggia vittoria, dignità e purezza. Oggi la struttura è uno dei più grandi esempi di un
particolare periodo artistico viennese.
COMPLESSO residenziale TOWNHOUSE in Wimbergerstrasse
Localizzazione: Wimbergergasse 14, Vienna, Austria
Architetti: Delugan Meissl associated – 2001
Un tipico cortile nel 7 distretto vicino a Gurtel, fu dato in affitto insieme ad un edificio
residenziale ed ad uno di uffici.
I progettisti viennesi hanno realizzato un complesso misto residenza e uffici, riempiendo la
cavità del cortile con nastri orizzontali che ospitano gli uffici del complesso e offromo un'area
pubblica con i loro tetti verdi ed un gradevole affaccio peri i piani superiori della manica
residenziale.
La facciata della parte residenziale che si affaccia su Wimbergergasse offre un gradevole pattern
di vetrate serigrafate, che crea un effetto tridimensionale di profondità e un gioco suggestivo di
luci ed ombre all'interno.
Le due parti del complesso sembrano quasi due progetti separati, che dialogano tra di loro in
maniera suggestiva.
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