Disturbi alimentari – significato e interpretazione Tratto da “Malattia come simbolo” - R. Dahlke – Edizione Mediterranee Anoressia – significato e interpretazione Livello fisico e sintomatico L’anoressia coinvolge tutto il corpo, specialmente nelle sue forme femminili; lo stomaco come simbolo di sentimento e ricettività. L’interpretazione che se ne dà fa riferimento ad un inconscio rifiuto di compiere il passaggio dalla fanciulla alla donna. E’ presente un conflitto tra le polarità: spirito e materia, purezza ed istinto, fame e rinuncia, bramosia e ascesi, egocentrismo e dedizione e la difficoltà a perseguire l’unità intesa come somma che abbraccia tutte le forme, comprese quelle appartenenti all’ambito delle ombre (*). Paura dell’esperienza orgiastica (in senso di unità) e contemporaneo desiderio di unità; la bramosia insoddisfatta lotta con il desiderio di ascesi; paura della vivacità e contemporaneamente fame del vitale. La meta dominante inconscia è quella della purezza e spiritualità, castità e asessualità, smaterializzazione. L’ideale ascetico: non concedersi godimenti (amore, cibo). E’ presente un rifiuto alla corporeità: ci si assottiglia nel senso di squagliarsela; fuga dal polo femminile con la femminilità pressante considerata impura. Paura dell’amore fisico, resistenza alla sessualità, femminilità e maternità; disgusto nei confronti del femminile e di ogni forma di assunzione (nel senso di assumere, prendere) e di accoglienza; desiderio di premure. Esercizio di potere; ribellione inconscia contro l’immagine femminile dominante. (*) Le ombre sono quelle parti di noi negate e quindi non riconosciute ed accettate perché troppo dolorose da rivivere ed ammettere sul piano cosciente– rabbia, rancore, terrore – o perché considerate scomode e poco desiderabili - intraprendenza, desiderio, vanità, esuberanza.. - dall’ambiente in cui siamo cresciuti e quindi nella maggior parte dei casi anche da noi stessi. Integrare l’ombra significa riconoscere ed accettare queste parti per sbloccare nodi problematici della nostra vita e proseguire nel cammino della crescita. Elaborazione e riscatto La donna deve essere pazientemente accompagnata ad accettarsi come donna. Condurla ad esercizi di conciliazione con le polarità (“Siate o caldi o freddi perché i tiepidi io li vomiterò”): prendere e ricevere, dare e donare in modo intenso. Diventare sincere verso se stesse e la propria ombra (parte di sé negata e non riconosciuta) che va integrata nel processo di ricongiungimento all’unità; abbandonare la torre d’avorio della purezza incorporea, accettazione del principio femminile e materno, imparare a godere della sensualità appagante, tendere tenacemente all’esperienza di unità. Esercizi per realizzare il centro tra i poli: esempio Tai Chi, meditare e dipingere il mandala; psicoterapia per riappacificarsi con la propria rotondità e fertilità. Conciliarsi con l’essere donna, diventare donna scoprendo dentro di sé la forza della femminilità e trovando in sé una prospettiva. Utilizzare i rituali per superare il passaggio dalla pubertà alla vita adulta; lasciarsi alle spalle l’infanzia; amare con il suo gustoso prendere e donare che è al tempo stesso fisico e spirituale; apprezzare l’estasi (per esempio sessuale) come modo per pregustare l’unità.