crociera msc poesia - Viaggiatori Erranti FVG

CROCIERA MSC POESIA
Dal 02 al 09 maggio 2015
Ogni giorno un’emozione diversa…
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contattate il vostro capogruppo:
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IL PROGRAMMA DELLE ESCURSIONI
03 MAGGIO - BARI
Capitale commerciale e amministrativa della Puglia, oltre che vivace cittadina universitaria, Bari è uno dei più attivi centri economici del sud Italia ed il principale
centro per l'economia dell'intera regione. La città è divisa in due parti: una nuova,
sviluppatasi a partire dagli inizi dell'Ottocento ed una vecchia, che raduna i più importanti monumenti medievali e rinascimentali.
Partenza dal porto per raggiungere la Città
Vecchia, il centro storico, un labirinto di
budelli angusti, corti chiuse, case-torri ed archi che attraversano le strade. Passeggiando
sulla muraglia, le mura antiche di Bari, con il
mare aperto da un lato e le fitta rete di case
bianche dall’altro, ad un certo punto lo
sguardo cade inevitabilmente sul profilo
massiccio della Basilica di San Nicola, in tutta la sua maestosità. Anche l’interno
della basilica è molto imponente con degli enormi archi trasversali ma, come per
l’esterno, piuttosto semplice, in stile romanico-pugliese. Il motivo principale per
cui visitare questa chiesa giace però nella cripta: è qui che è ospitata la reliquia di
San Nicola. All’ingresso della cripta si trova inoltre la ‘colonna miracolosa’ : la leggenda vuole che la colonna fosse stata spinta nel Tevere da San Nicola, durante
un suo viaggio a Roma, e messa poi qui dallo stesso Santo durante la deposizione
delle sue reliquie. Nel suggestivo lungomare che dal porto si snoda fino alle porte
della città, si potrà ammirare anche la Chiesa di San Gregorio Armeno, di origini bizantine (X-XI secolo). L’edificio è in stile romanico-pugliese. In origine, il
prospetto presentava tre porte: due furono murate nel Seicento. L'interno è a tre
navate, che terminano in altrettante absidi.
04 MAGGIO - OLYMPIA
“L’antica città di Olimpia”
Katakolon è un piccolo porto turistico
dell’Ilia, regione nella parte occidentale della Grecia. È nota anche come porta d’accesso
per Olimpia, dato che si trova poco ad est rispetto all’antica città.
Dopo aver lasciato la nave da crociera, ci si trasferirà ad Olimpia, dove si potrà visitare il grande stadio olimpico (capienza 40.000 spettatori) ed i noti templi greci
di Zeus, Era e Apollo.
L’affascinante escursione agli scavi di Olimpia comprende la visita ai monumentali
resti del Tempio di Giove, del Tempio di Era, del Ginnasio, della Palestra e dello
Stadio. Sarà possibile visitare anche il Museo Archeologico e la cittadina di Olimpia.
Olimpia si trova in una piana verdeggiante dove scorre il fiume Alfios, ai piedi di
una dolce collina boscosa (Kronion), dove sono disseminate qua e là le rovine,
ombreggiate dai pini, di uno dei più importanti santuari panellenici dedicati a
Zeus. Per oltre un millennio (dal 775 a.C al 383 d.C) qui si sono riuniti, ogni quattro anni, atleti e pellegrini provenienti da tutta la Grecia, ed è qui che oggi viene
accesa la fiamma olimpica che annuncia l'inizio delle gare di atletica. Le differenti
città greche, gelose ognuna della propria autonomia ed del proprio prestigio, e per
questo perennemente in guerra tra loro, trovavano il modo, solo durante la tregua
sacra dei giochi olimpici, di sviluppare un sentimento di appartenenza comune alla
civiltà greca intera. Oltre a riunire tutti i greci, i giochi avevano infatti un significato sacro, perché venivano celebrati in nome degli Dei. Per questo, durante i giochi
si sospendevano tutte le guerre: era il periodo della "pace divina".
Allo stadio di Olimpia, dove avevano luogo i giochi, si giunge attraverso un passaggio a volta, lo stesso da cui sbucavano gli atleti per affacciarsi alle gare. Ai bordi della pista, che è lunga 192,27 metri (ossia 600 volte il piede di Eracle), possiamo immaginare una folla di 20.000 spettatori (tutti greci e cittadini liberi), ammassata sugli spalti laterali ad acclamante i corridori, i saltatori, i pugili, gli aurighi....
Davanti al bouleuterion, dove i concorrenti giuravano di osservare i regolamenti,
sembra di sentire ancora aleggiare la rigorosa serietà con cui venivano gestiti i
giochi.
Le offerte a Zeus venivano date
nel tempio lui dedicato, da cittadini e atleti uniti dal senso di solidarietà o dal desiderio di gloria.
Del tempio di Zeus purtroppo
restano solo alcuni blocchi giganteschi e pezzi di colonne e di
capitelli sparsi disordinatamente
sul grandioso basamento dell'edificio. Purtroppo è scomparsa,
forse rimossa da Teodosio II e
bruciata durante un incendio a Costantinopoli nel 475 d.C., la mitica statua crisoelefantina (cioè in oro e avorio) di Zeus, eseguita da Fidia tra il 438 e 430 a.C e annoverata tra le Sette Meraviglie del Mondo antico. La statua riproduceva Zeus seduto su un trono tempestato di pietre preziose ed era tanto gigantesca da sfiorare
il soffitto. I meravigliosi frammenti del tempio di Zeus sono conservati nel Museo
di Olimpia.
Il Museo archeologico di Olimpia ospita una delle collezioni più belle della
Grecia, accanto a quelle dei musei di Atene e Delfi.
Si possono vedere anche gli strumenti di lavoro di Fidia ed una coppa con inciso il
suo nome, che ci aiuta ad identificare il luogo dove sorgeva il suo laboratorio. Uno
dei reperti più belli in mostra è una Nike dello scultore Paionio, statua in marmo
del V secolo a. C. che rappresenta la dea della vittoria ed era sicuramente collocata in un angolo del tempio di Zeus.
05 MAGGIO - IZMIR
Da Izmir ad “Efeso e la casa della Vergine Maria”
In passato nota come Smyrna, Izmir si trova nella
provincia Egea della Turchia, che vanta il miglior clima
del paese. È appunto conosciuta anche come “Bella
Izmir”, per via del clima estremamente mite durante
tutto l’anno. Terza città della Turchia per numero di
abitanti, si trova in una regione densa di storia che
l’ha resa una meta ambita di vacanze. Vivace e cosmopolita, Izmir vanta viali costeggiati da palme a ridosso di una scintillante baia, bellissime strade e terrazze
sulle pendici delle montagne circostanti.
Durante l’escursione si ammirerà il sito archeologico di Efeso, una città risalente al 1000 a.C. con tanto di anfiteatro, bagni ed un tempio.
Èfeso è una delle località archeologiche più frequentate di tutta la Turchia, una
notorietà pienamente giustificata perché è un luogo dove la storia delle civiltà che
si sono affacciate lungo le sponde del Mediterraneo ha lasciato profonde e durature tracce nel corso dei secoli.
Il Tempio di Artemide ad Efeso era tra le sette meraviglie del mondo antico.
Raso definitivamente al suolo nel 401 per ordine di Giovanni Crisostomo, arcivescovo di Costantinopoli, né è attualmente rimasta una singola colonna.
Efeso fu una delle più grandi città ioniche in Anatolia, situata in Lidia alla foce del
fiume Caistro, sulla costa dell’odierna Turchia. Fu un importante e ricco centro
commerciale e dal 29 a. C. fu la capitale della provincia romana di Asia. Tra le rovine, che ne fanno uno dei più noti siti archeologici del Mare Mediterraneo, sono
degne di nota quelle del Teatro, del piccolo tempio di Adriano, della Biblioteca di
Celso e dei numerosi stabilimenti di bagni pubblici. Efeso, oltre ad essere un sito
archeologico molto speciale, è anche una meta molto importante
di pellegrinaggio per i cristiani.
Ad Efeso c’è la casa di Maria. Sulla base delle descrizioni della mistica tedesca
Anna Katharina Emmerick, è stata ritrovata a Efeso la casa dove la Vergine visse
dopo la morte di Gesù. Era una casa rettangolare di pietra, a un piano solo, col
tetto piatto e il focolare al centro, che si trovava tra boschi al margine della città,
perché la Vergine desiderava vivere appartata. Il sacerdote francese Don Julien
Gouyet, dando credito a queste visioni, andò in Asia Minore alla ricerca della casa
descritta da Katharina. Gouyet effettivamente trovò i resti dell’edificio, nonostante
le trasformazioni subite nel tempo, a nove chilometri a sud di Efeso, su un fianco dell’antico monte Solmisso, di fronte al mare, esattamente come aveva indicato
la Emmerick.
A partire dal VII secolo a causa delle frequenti aggressioni degli Arabi attorno alla
chiesa, vennero erette delle mura. Nel XIV secolo la basilica era adibita a moschea; nel 1375 fra la basilica ed il tempio di Artemide fu costruita una nuova moschea. La chiesa perse le sue funzioni di culto musulmano e fu completamente
trascurata andando in rovina. Secondo i verbali del concilio di Efeso la Vergine rimase per un breve tempo in locali vicini a quella che fu la chiesa dove si svolse il
concilio, poi si trasferì in una casa posta su un’altura oggi chiamata “monte
dell’usignolo” e vi rimase secondo la tradizione fino all’anno 46, quando a 64
anni d’età fu assunta in cielo.
Nel 1967 il papa Paolo VI e nel 1979 il papa Giovanni Paolo II si recarono
ad Efeso e pregarono nella casa di Maria. Anche papa Benedetto XVI nel suo viaggio in Turchia ha visitato Efeso e pregato nella casa di Maria.
06 MAGGIO - ISTANBUL
Super Istanbul: porta d’Oriente (con pranzo)
Istanbul, ambita meta di vacanze, è un ottimo biglietto da visita della Turchia. In
passato capitale di tre importanti imperi (Romano, Bizantino e Ottomano), questa
città presenta un’affascinante miscela di passato e presente, modernità e tradizioni. I musei, le chiese, i palazzi, le moschee, i bazar ed i meravigliosi paesaggi naturali sembrano non finire mai. Oltre al ricchissimo bagaglio storico e culturale, le
sue numerose attrazioni, gli alberghi moderni, i ristoranti, i locali ed i negozi la
rendono una delle più affascinanti mete della vostra vacanza in crociera nel Mediterraneo.
L'ammaliante voce del Mullah si diffonde nella città per richiamare alla preghiera,
scandendo le giornate con toni echeggianti che conferiscono a questa città europea un carattere decisamente orientale. Di fatto Istanbul si trova proprio a cavallo
tra i due continenti, Europa e Asia. Grazie alla ricca eredità architettonica e culturale, questa città è un luogo ideale in cui trascorrere una splendida giornata, lasciandosi travolgere dall’affascinante miscela di suoni e sapori.
Il tour vi porterà alla scoperta dei luoghi di maggior interesse, permettendovi, nel
contempo, di assaporare la magica atmosfera di questa favolosa città. Una visita
panoramica ci porterà alla scoperta di Palazzo Topkapi “la Reggia dei Sultani” (compreso tesoro, escluso Harem), la Moschea Yeni Camii, risalente al XVII
sec. ed il Grand Bazar, che offre occasioni di shopping senza paragoni ed è il
luogo ideale per acquistare tappeti fatti a mano, oggetti di ceramica e meravigliosi
gioielli. In esterno si vedranno la Moschea Blu e l’Ippodromo.
Istanbul nel dettaglio:
Palazzo di Topkapi è stato costruito nel 1453 in seguito alla presa di Costantinopoli da parte di Maometto il Conquistatore, che qui ha risieduto fino alla sua morte; qui abitarono ben 26 dei 36 sultani dell’Impero Ottomano. Superata la magnifica Porta Imperiale vi troverete di fronte ad un edificio immenso: il Topkapi è un
insieme eterogeneo di chioschi, harem, cortili, corridoi e belvedere, che nasce dalle continue modifiche ed ampliamenti introdotti dai diversi sultani. Ma la sua forma
tentacolare è anche una sorta di campo nomade pietrificato, che ricorda e ricalca
le usanze e i costumi di un popolo in continuo movimento.
La moschea Yeni Camii ha “solo” 400 anni, per questo viene denominata Moschea Nuova. Imponente e spettacolare come tutti gli edifici religiosi della
città, la Yeni Camii sfoggia bellissime maioliche di Iznik, oltre alla moschea Blu. La
cupola regala sensazioni d’immenso (30 metri di altezza), le pareti sono riccamente decorate con marmi scolpiti, il mihrab è imponente e raffinato mentre l’illuminazione rende l’atmosfera del luogo rarefatta. Dalla Loggia del Sultano il regnante
assisteva alle funzioni.
Dotato di vie, piazzette, vicoli e fontane, il Gran Bazar è stato il primo “grande
magazzino” della storia: i caravanserragli consentivano alle carovane di scaricare
la merce direttamente al suo interno ed ogni strada era, allora come oggi, dedicata ad una corporazione (orefici, venditori di tappeti, abiti o scarpe e fabbricanti
di dinanderies, ovvero oggetti in ottone). Costruito nel 1461 questo labirintico
mercato coperto è una vera e propria città nella città: 4000 botteghe su una superficie di 200.000 metri quadri. Qui potrete trovare di tutto per soddisfare la vostra voglia di souvenirs: dai pellami alle lampade, dalle maioliche ai gioielli in oro e
argento.
Ma la vera scoperta di questo immenso mercato è la sua struttura in pietra: una
labirintica città, un tempo in legno e ricostruita in pietra a causa degli incendi, che
non finirà di stupirvi per la sua bellezza così unica e ricca di fascino.
L’Ippodromo di Istanbul (o Atmeydani) ha avuto un’importanza rilevante sin
dai tempi di Bisanzio, grazie alle sue immense dimensioni, 400 metri di lunghezza
e 120 di larghezza, secondo solo al Circo Massimo di Roma.
Non solo era un luogo di divertimento ma qui si sfidavano le classi politiche per ottenere la guida della città: la squadra verde rappresentava il popolo e quella blu la
classe dirigente. Dal gioco molto spesso si passò alla guerra civile: la rivolta di Nika ad esempio mise a ferro e fuoco la città per sei giorni, provocò l’incendio di Aya
Sofya e venne repressa dal generale Belisario con la morte di 30.000 insorti trucidati proprio nell’arena. L’ippodromo, costruito vicino la Moschea Blu, poteva ospitare fino a 100 mila persone. Purtroppo, a causa della IV Crociata, quando Costantinopoli è stata saccheggiata, le opere di maggior valore dell’ippodromo sono andate perse.
La Moschea del Sultano Ahmet è conosciuta come Moschea Blu per le sue meravigliose maioliche di Iznik che rivestono le pareti interne: oltre 21.000 piastrelle in
ceramica dalle diverse tonalità di azzurri e blu ricoprono l’interno della moschea
trasformandola in una vera e propria opera d’arte. La sacralità e bellezza della moschea è accentuata dalle decine di lampade che scendono dall’alto a formare cerchi di luce particolarmente suggestivi. Con i suoi imponenti minareti e la forma aggraziata, la moschea venne realizzata dal sultano esattamente di fronte ad Aya Sofia per competere in bellezza e grandiosità con l’opera di Giustiniano.
08 MAGGIO – DUBROVNIK
Visita libera. Nascosta nell'estremo sud del territorio croato, Dubrovnik è un'inestimabile perla della costa adriatica meridionale. Con le sue bellezze naturali che tolgono il fiato, il suo clima perfetto, la sua ricca eredità culturale ed un'offerta turistica variegata, Dubrovnik è fra le destinazioni più amate e visitate di tutta regione.
Possibilità d’ingresso facoltativo al prezioso Monastero Domenicano, che rappresenta un importante tesoro per l’antica Dubrovnik, per la sua storia e la sua cultura, oltre che per il suo valore religioso. È composto dalla grande chiesa a tre navate di San Domenico e dall’edificio del monastero vero e proprio con un chiostro
centrale ornato da arcate di pietra in forma di trifore. A metà del XV secolo le arcate furono scolpite come il più fine dei pizzi da un maestro locale che seguì il disegno del celebre scultore italiano Maso di Bartolomeo. La parete sud della chiesa
è decorata da un ricco portale gotico con opere del 1419 di Bonino di Jacopo da
Milano. La semplice architettura del monastero intreccia elementi gotici e rinascimentali. All’interno delle mura del monastero si trova una straordinaria collezione
di quadri di antichi maestri, vasi, vesti, reliquie, gioielli. Questi oggetti furono donati ai frati domenicani dai numerosi fedeli come ex-voto per le preghiere esaudite. Il resto delle opere fu ordinato dagli stessi domenicani e dai cittadini per abbellire la chiesa e le altre stanze.
La Flumen Viaggi
vi augura…
buon viaggio !!!
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