AGRUMI Il termine agrume, che deriva dal latino acer (agro) e dal lat medievale acrumen, è il nome generico con cui si definiscono un insieme di piante legnose, sempre verdi, appartenenti alla famiglia delle Rutaceae, che comprende più di 1600 specie di piante arboree ,ricche di oli essenziali. Il genere Citrus è il più importante comprende 20 specie con frutti ricchi di Vit. C, di flavonoidi, di oli essenziali e con frutto a esperidio. Le più note e diffuse sono l’Arancio dolce, l’arancio amaro, il Limone, il Mandarino, il Cedro, il Bergamotto, la Limetta e il Pompelmo tralasciando gli ibridi ottenuti ultimamente come il mapo o il mandarancio. Anche se può sembrare superfluo parlare di queste piante molto note, desidero sottolinearne qualche importante caratteristica evidenziata in questi ultimi tempi. L’Arancio, Citrus aurantium (il nome deriva dal Persiano narang) Originario dell’India o della Cina, ha dimensioni variabili, da arbusto ad albero alto fino a 12 m, la chioma è rotonda con foglie ovali arrotondate alla base e acuminate all’apice. I fiori, isolati o riuniti in piccoli grappoli, hanno calice e corolla con cinque lobi di colore bianco ed emanano un delizioso profumo. Il frutto ad esperidio, con la polpa divisa in spicchi, è di forma ovoidale lievemente depressa ai poli, la buccia arancione con superficie rugosa o liscia è ricca di olio essenziale usato in profumeria e nella preparazione di molti liquori e del curacao. Il frutto contiene moderate quantità di zuccheri, ( complessivamente il 9% di saccarosio, destrosio e levulosio ), vitamine C B1, B2, carotenoidi cui è dovuto il caratteristico colore, minerali, specialmente potassio, calcio e piccole quantità di ferro e magnesio, acido folico, sostanza nutritiva importante specialmente durante la gravidanza perché favorisce lo sviluppo del sistema nervoso del feto, inoltre agisce da antiossidante e da stimolante del sistema immunitario. Le fibre bianche del mesocarpo, ricche di pectina prevengono la formazione del colesterolo. Il succo di Arance contiene più di 170 elementi fitochimici con importantissime azioni organiche, è anche ricco di acidi organici come l’acido citrico che potenzia l’azione della Vit. C e favorisce l’eliminazione di residui tossici e dell’acido urico, contiene inoltre flavonoidi che esplicano la loro azione sulle pareti dei vasi aumentandone il tono e riducendone la permeabilità. Quindi si può concludere dicendo che l’Arancia stimola le difese, ostacola lo sviluppo dei batteri, riduce la durata e l’intensità del raffreddore e dell’influenza, fa aumentare la produzione di interferone che combatte i virus, protegge le arterie inibisce i coaguli, rende il sangue più fluido migliorando l’afflusso di sangue al cuore e al cervello è antiallergica, alcalinizzante, remineralizzante. Di Questa pianta in fitoterapia si usano anche i fiori le foglie e la corteccia dei frutti. Per distillazione dei fiori si ottiene un’essenza molto pregiata in profumeria ”l’essenza di neroli”. I fiori, per il loro candore, simbolo di purezza, sono per tradizione i fiori delle spose, per cui l’espressione “fiori d’arancio “è sinonimo di nozze ;si raccolgono quando non sono ancora del tutto sbocciati, si fanno essiccare all’ombra e si conservano in vasi di vetro scuro. I fiori contengono 1-1,5 di essenza di neroli composta da limonene, geraniolo, nerolo e terpeni, sotto forma di “acqua distillata ai fiori di arancio, leggermente ipnotica, si usa come calmante contro gli spasmi, l’ansietà precordiale e le coliche nervose. Le foglie si raccolgono prima della fioritura, si fanno essiccare all’ombra e poi si conservano in barattoli di vetro scuro ;esercitano azione sedativa antispasmodica, tonica, stomatica, febbrifuga, vermifuga e diaforetica. La buccia , per il suo contenuto di flavonoidi esplica un’azione protettiva vasale, inoltre è stimolante della digestione, tonica, carminativa, sedativa, febbrifuga e vermifuga. Ed ora qualche curiosità, i piemontesi come i catalani, chiamano l’Arancia Portugal e i napoletani Purtualle, probabilmente perché furono gli Arabi per primi a portare questa pianta in Portogallo da dove, poi si diffuse in tutta Europa ;infatti già dal VII, in alcune poesie arabo-andaluse, sono celebrati sia i fiori che i frutti di Arancio. Anche il Poliziano celebra le arance evocando la leggenda di Atalanda: Raggia davanti all’uscio una gran pianta, che fronde ha di smeraldo e pomi d’oro : e pomi ch’arrestar fermo Atalanta, ch’ad Ippomene dierno il verde alloro. Si racconta che la principessa Atalanta, abile nella corsa e nella caccia, figlia di Scheneo, re di Siro, rifiutasse di sposarsi, e che alle preghiere del padre che la supplicava di scegliersi uno sposo, avesse posto una condizione, avrebbe sposato colui che, in un percorso obbligato non si fosse fatto raggiungere da lei, altrimenti lei stessa lo avrebbe decapitato. Fra gli aspiranti sposi vi era Ippomene a cui Afrodite aveva donato 3 pomi d’oro suggerendogli di gettarle a terra durante la corsa. Ippomene quando stava per essere raggiunto da Atalanta gettò le tre Arancie, lei incuriosita si fermò e perse la gara. Il Mattioli, rifacendosi a questa leggenda, riteneva che il nome Arancia derivasse dal latino “Aurantia Poma”. A Roma abbiamo un agrume molto famoso nel cortile del convento di Santa Sabina, si ritiene che sia stato piantato da San Domenico Guzman, quando nel 1220 fondò la comunità domenicana Sull’Aventino. Arancio amaro Citrus aurantium Bigaradia Chi ha visitato gli scavi di Pompei certamente sa che su una parete della casa dell’Ara Massima c’è dipinto un albero di arancio amaro. L’Arancio amaro si conosce anche come Arancio forte o Arancio selvatico, il suo aspetto è simile a quello dell’Arancio dolce, per tanto non mi dilungherò ad esporne le caratteristiche botaniche avendolo già fatto per l’Arancio dolce. Tuttavia le foglie presentano una caratteristica che desidero sottolineare, infatti il picciolo presenta alla base un’espansione a forma di cuore, da cui per la teoria delle” segnature “elaborata da Teofrasto, questa pianta conteneva principi attivi utili per il cuore, teoria , poi rivelatasi esatta alla luce delle moderne ricerche. Il frutto, più piccolo dell’Arancio dolce, ha la polpa di sapore acido –amaro non gradevole al gusto . Come gli altri agrumi è originario dell’Asia e vegeta bene lungo tutte le coste del Mediterraneo. La droga è costituita dalle foglie, dai fiori e dalle bucce dei frutti. I fiori si raccolgono non completamente sbocciati in giornate asciutte, le foglie si prendono senza picciolo, la corteccia si deve prendere , dai frutti non completamente maturi, quando è ancora verde. Si essiccano all’ombra, e in ambiente ventilato, avendo cura di rimuovere spesso il tutto. Quando sono bene asciutti si conservano in vasetti di vetro al riparo dalla luce . I principi attivi dell’Arancia amara sono pressappoco gli stessi dell’Arancio dolce, sono più abbondanti le sostanze amare, che potenziano l’azione aperitiva, eupeptica, digestiva e antispasmodica. L’acqua che si ottiene dai fiori, dalle delicate proprietà aromatiche si usa, oltre che in preparazioni decongestionanti, anche in cosmetica. Applicazioni terapeutiche. Per stimolare l’appetito e la digestione. Infuso :2 g in 100 cc di acqua bollente si addolcisce con miele. . Una tazza prima o dopo i pasti. Tintura :2 g in 100 cc alcool a 70°lasciare a macero per 15 giorni poi filtrare. 20 gocce su zucchero o in acqua prima dei pasti. Tintura vinosa :3 g in 100 cc di vino dolce a macero per 10 giorni un bicchierino dopo i pasti. Elisir 15 cc di tintura si mettono in 100 cc di alcool a95°poi si aggiunge uno sciroppo fatto con 50 g di zucchero e 25 cc di acqua. Un bicchierino dopo i pasti. Per l’insonnia dei bambini si può preparare un infuso con 2 g di fiori in 100 cc di acqua bollente una tazza prima di andare a letto. Sempre per l’insonnia si può preparare un infuso con 2 g di foglie in 100 cc di acqua. Bergamotto Citrus Bergamia Fam Rutaceae Le caratteristiche botaniche di questa pianta non sono molto dissimili da quelle delle altre specie appartenenti alla famiglia delle rutacee, tuttavia sia l’albero che il frutto sono di dimensioni più modeste. Il frutto di sapore acidulo, somiglia più ad un’arancia che ad un limone, dalla sua corteccia si ricava l’olio essenziale di Bergamotto, un liquido assai pregiato, di colore giallo e odore gradevole, che contiene limonene, linalolo, acetato di linalile, ecc.e potrei continuare così ancora a lungo perché i componenti del bouquet aromatico sono più di 350 almeno per quanto riguarda la varietà coltivata nella fascia costiera calabrese, compresa fra Villa san Giovanni e Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria, grazie ad un microclima ideale. Anche in Costa D’Avorio esistono piantagioni di Bergamotti, ma la qualità dei frutti non eguaglia quelli calabresi. Non si conosce l’origine del Bergamotto, certamente è il risultato di una serie di mutazioni nell’ambito del genere Citrus ;l’etimologia del nome pare che sia di origine turca Beg-armudi letteralmente pera del Signore. La coltivazione di questa pianta un tempo molto fiorente era stata quasi abbandonata perché l’industria aveva preferito servirsi dell’essenza ottenuta per sintesi, molto più economica, ma ben lontana dall’avere i 350 componenti di quella naturale. Oggi si sta verificando una rivalutazione del Bergamotto calabrese e non solo nell’ambito della profumeria e della cosmetica, infatti sta acquisendo uno spazio specifico nella gastronomia, soprattutto nella pasticceria, ma il motivo per cui, questa pianta ha trovato spazio in questa rubrica, è che anche la medicina se ne sta interessando, infatti è stato dimostrato che è un efficace antidepressivo ed inoltre è utile per combattere l’herpes e l’acne purifica e deodora la pelle, disinfetta blandamente la cavità orale, normalizza le pelli grasse. In caso di necessità può essere un buon disinfettante, basta metterne qualche goccia su una garza e disinfettare le ferite. E’ bene ricordare che non si deve mai esagerare con l’applicazione dell’essenza sulla pelle, specie se ci si espone al sole. Spero di aver stimolato la vostra curiosità cosi da essere indotti a conoscere questa pianta nei suoi diversi aspetti. Limone Citrus Limon-Rutaceae Il Limone, originario delle Indie, diffuso da secoli in Palestina, fu conosciuto prima in Grecia e poi in Italia. Gli Arabi più tardi lo introdussero nella penisola Iberica Il Limone è, come tutti gli altri agrumi, una pianta legnosa sempre verde, alta 4-5 m, i rami giovani muniti di spine, sono di colore violaceo caratteristica diversa dagli altri agrumi. Le foglie ovali, oblunghe, lucide presentano in trasparenza dei puntini traslucidi corrispondenti alle ghiandole che producono gli oli essenziali. I fiori di forma simile a quelli degli altri agrumi sono rosa esternamente. I frutti sempre ad esperidio sono ovali, con protuberanza conica all’apice e con buccia gialla. Le parti utilizzate sono la buccia e il succo. La buccia è ricca di olio essenziale che contiene limonene, cumarine e flavonoidi. La corteccia che ha proprietà amaro –toniche, aperitive si usa fresca, se si vuole conservare, si taglia a pezzetti, si essicca al sole e si mette in barattoli di vetro. Dalla scorza si estrae l’olio essenziale che è utilizzato dall’industria farmaceutica, cosmetica, alimentare e liquoristica. Il succo che contiene acido citrico, zuccheri, vitamine C, B, P, ha proprietà aromatizzanti, vitaminizzanti, digestive, depurative e antisettiche ;è utilizzato come disinfettante delle mucose della cavità orale per curare afte, angine e stomatiti, come schiarente delle efelidi, detergente e purificante, inoltre è utile contro il colesterolo, il reumatismo, l’artrite e le carenze di Vit.C. Mi sembra superfluo aggiungere altro, desidero solo dare le indicazioni per una maschera di bellezza, che spero sia gradita alle gentili signore. Si monta a neve una chiara d’uovo poi si aggiunge il succo di un Limone, si applica sul viso e sul collo per 20 minuti, si asporta con acqua tiepida e si tampona con acqua di rose. Il succo di limone è utile anche per i pori dilatati e per i punti neri ;per avere sempre mani bianche è sufficiente frizionarle con mezzo limone anche se già usato. Si dice che la capitale del Limone sia Mentone, la graziosa cittadina francese sulla costa azzurra, perché una leggenda racconta che Adamo ed Eva, cacciati dal Paradiso terrestre, cercando un posto che ricordasse loro il paradiso perduto, arrivati davanti la baia di Garavan si fermarono, Eva depose a terra il Limone che aveva portato con se e disse :”Cresci e moltiplicati o frutto del cielo in questo luogo degno di te”. Anche in Italia abbiamo una capitale del Limone, per motivi meno leggendari ma più pratici. Sul Lago di Garda c’è una cittadina che prende il nome proprio da questo agrume, appunto Limone che è rinomata perché la popolazione ha il fortunato primato della più bassa incidenza di malattie cardio circolatorie, in quel luogo per le caratteristiche del clima vegetano molto bene gli Agrumi, quindi è spontaneo mettere in rapporto l’alimentazione dei cittadini di Limone con la loro salute. Cedro Citrus Medica Famiglia Rutaceae Il cedro ha le stesse caratteristiche botaniche degli altri agrumi Il frutto molto grande è costituito per il 50 % da una scorza giallo-verde, rugosa e molto spessa . La polpa mangereccia ha sapore dolce - acido ed è ricca di Vitamina C e di calcio. La scorza è utilizzata in farmacia per ricavare un’essenza con cui si prepara l’acqua di cedro e in pasticceria per farne canditi. Pompelmo Citrus Paradisi Famiglia Rutaceae Anche questo agrume è originario dell’Estremo Oriente, il nome deriva dal malese pompel =grosso e limoes=limone. E’ una pianta alta più di 7 metri, coltivata in tutti i paesi caldi. Il frutto con buccia liscia giallo –pallido può raggiungere 2 o 3 Kg di peso. La polpa biancastra, molto succosa, ha sapore acidulo amarognolo, è ricca di tutti i principi attivi già enumerati per gli altri agrumi, per tanto ha azione depurativa, disintossicante e protettiva per i vasi sanguigni. Dalla buccia si estrae un olio essenziale simile a quello prodotto dagli altri agrumi. Mandarino Citrus Reticulata Famiglia Rutaceae Il termine mandarino deriva dal malese mantri e a sua volta dal Sanscritto mantrin denominazione del consigliere, funzionario dell’ Impero cinese, per allusione al colore giallo oro del suo mantello e alla provenienza orientale della pianta. Il Mandarino è una pianta arbustiva originaria della Cina e delle isole della Sonda, introdotta in Europa nella prima metà del secolo 19° ; oggi largamente coltivata nella regione mediterranea per i suoi frutti globoso depressi, con polpa gialla, succosa, zuccherina, buccia sottile e profumata. Il mandarino, ricco di vitamine e minerali è l’agrume più digeribile, si usa fresco per l’alimentazione e per la preparazione di marmellate e canditi ;dalla buccia si estrae l’olio essenziale utilizzato nell’industria dei liquori, dei cosmetici e dei profumi. Kumquat Fortunella Margarita Il kumquat è un arbusto sempre verde con frutti piccoli, ovali di colore arancione. Il termine Kumquat è inglese, derivato dal cinese parlato a Canton Kwat arancio e kam oro. Si coltiva estesamente in Cina, Giappone e nel meridione degli Stati Uniti per siepi ornamentali e per i frutti che si mangiano con la buccia aromatica e dolce o si usano per preparare marmellate, gelatine e canditi. Limetta Citrus Limetta La Limetta è un agrume poco pregiato, coltivato in Sicilia per estrarre dalle bucce l’olio essenziale utilizzato in profumeria in cosmetica e nell’industria dei saponi. A questo punto credo di avervi parlato degli agrumi più importanti. per tanto desidero concludere questa breve rassegna riportando i versi che Ludovico Ariosto, celebrando queste piante in modo sublime, fa dire a Ruggero mentre, cavalcando Ippogrifo va verso l’isola di Alcina : Vaghi boschetti di soavi allori di palme e di amenissime mortelle cedri e aranci ch’avean frutti e fiori contesti in varie forme e tutte belle facean riparo a fervidi calori