Agrumi - di Carolina Bosco

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AGRUMI
Il termine agrume, che deriva dal latino acer (agro) e dal lat medievale acrumen, è il
nome generico con cui si definiscono un insieme di piante legnose, sempre verdi,
appartenenti alla famiglia delle Rutaceae, che comprende più di 1600 specie di piante
arboree ,ricche di oli essenziali. Il genere Citrus è il più importante comprende 20 specie
con frutti ricchi di Vit. C, di flavonoidi, di oli essenziali e con frutto a esperidio. Le più note
e diffuse sono l’Arancio dolce, l’arancio amaro, il Limone, il Mandarino, il Cedro, il
Bergamotto, la Limetta e il Pompelmo tralasciando gli ibridi ottenuti ultimamente come il
mapo o il mandarancio.
Anche se può sembrare superfluo parlare di queste piante molto note, desidero
sottolinearne qualche importante caratteristica evidenziata in questi ultimi tempi.
L’Arancio, Citrus aurantium (il nome deriva dal Persiano narang)
Originario dell’India o della Cina, ha dimensioni variabili, da arbusto ad albero alto fino a
12 m, la chioma è rotonda con foglie ovali arrotondate alla base e acuminate all’apice.
I fiori, isolati o riuniti in piccoli grappoli, hanno calice e corolla con cinque lobi di colore
bianco ed emanano un delizioso profumo. Il frutto ad esperidio, con la polpa divisa in
spicchi, è di forma ovoidale lievemente depressa ai poli, la buccia arancione con
superficie rugosa o liscia è ricca di olio essenziale usato in profumeria e nella preparazione
di molti liquori e del curacao. Il frutto contiene moderate quantità di zuccheri, (
complessivamente il 9% di saccarosio, destrosio e levulosio ), vitamine C B1, B2,
carotenoidi cui è dovuto il caratteristico colore, minerali, specialmente potassio, calcio e
piccole quantità di ferro e magnesio, acido folico, sostanza
nutritiva importante
specialmente durante la gravidanza perché favorisce lo sviluppo del sistema nervoso del
feto, inoltre agisce da antiossidante e da stimolante del sistema immunitario.
Le fibre bianche del mesocarpo, ricche di pectina prevengono la formazione del
colesterolo. Il succo di Arance
contiene più di 170 elementi fitochimici con
importantissime azioni organiche, è anche ricco di acidi organici come l’acido citrico che
potenzia l’azione della Vit. C e favorisce l’eliminazione di residui tossici e dell’acido urico,
contiene inoltre flavonoidi che esplicano la loro azione sulle pareti dei vasi aumentandone
il tono e riducendone la permeabilità. Quindi si può concludere dicendo che l’Arancia
stimola le difese, ostacola lo sviluppo dei batteri, riduce la durata e l’intensità del
raffreddore e dell’influenza, fa aumentare la produzione di interferone che combatte i
virus, protegge le arterie inibisce i coaguli, rende il sangue più fluido migliorando l’afflusso
di sangue al cuore e al cervello è antiallergica, alcalinizzante, remineralizzante.
Di Questa pianta in fitoterapia si usano anche i fiori le foglie e la corteccia dei frutti. Per
distillazione dei fiori si ottiene un’essenza molto pregiata in profumeria ”l’essenza di
neroli”. I fiori, per il loro candore, simbolo di purezza, sono per tradizione i fiori delle
spose, per cui l’espressione “fiori d’arancio “è sinonimo di nozze ;si raccolgono quando non
sono ancora del tutto sbocciati, si fanno essiccare all’ombra e si conservano in vasi di
vetro scuro. I fiori contengono 1-1,5 di essenza di neroli composta da limonene, geraniolo,
nerolo e terpeni, sotto forma di “acqua distillata ai fiori di arancio, leggermente ipnotica,
si usa come calmante contro gli spasmi, l’ansietà precordiale e le coliche nervose.
Le foglie si raccolgono prima della fioritura, si fanno essiccare all’ombra e poi si
conservano in barattoli di vetro scuro ;esercitano azione sedativa antispasmodica, tonica,
stomatica, febbrifuga, vermifuga e diaforetica.
La buccia , per il suo contenuto di flavonoidi esplica un’azione protettiva vasale, inoltre è
stimolante della digestione, tonica, carminativa, sedativa, febbrifuga e vermifuga.
Ed ora qualche curiosità, i piemontesi come i catalani, chiamano l’Arancia Portugal e i
napoletani Purtualle, probabilmente perché furono gli Arabi per primi a portare questa
pianta in Portogallo da dove, poi si diffuse in tutta Europa ;infatti già dal VII, in alcune
poesie arabo-andaluse, sono celebrati sia i fiori che i frutti di Arancio. Anche il Poliziano
celebra le arance evocando la leggenda di Atalanda:
Raggia davanti all’uscio una gran pianta,
che fronde ha di smeraldo e pomi d’oro :
e pomi ch’arrestar fermo Atalanta,
ch’ad Ippomene dierno il verde alloro.
Si racconta che la principessa Atalanta, abile nella corsa e nella caccia, figlia di Scheneo,
re di Siro, rifiutasse di sposarsi, e che alle preghiere del padre che la supplicava di
scegliersi uno sposo, avesse posto una condizione, avrebbe sposato colui che, in un
percorso obbligato non si fosse fatto raggiungere da lei, altrimenti lei stessa lo avrebbe
decapitato. Fra gli aspiranti sposi vi era Ippomene a cui Afrodite aveva donato 3 pomi
d’oro suggerendogli di gettarle a terra durante la corsa.
Ippomene quando stava per essere raggiunto da Atalanta gettò le tre Arancie, lei
incuriosita si fermò e perse la gara.
Il Mattioli, rifacendosi a questa leggenda, riteneva che il nome Arancia derivasse dal latino
“Aurantia Poma”.
A Roma abbiamo un agrume molto famoso nel cortile del convento di Santa Sabina, si
ritiene che sia stato piantato da San Domenico Guzman, quando nel 1220 fondò la
comunità domenicana
Sull’Aventino.
Arancio amaro
Citrus aurantium Bigaradia
Chi ha visitato gli scavi di Pompei certamente sa che su una parete della casa dell’Ara
Massima c’è dipinto un albero di arancio amaro. L’Arancio amaro si conosce anche come
Arancio forte o Arancio selvatico, il suo aspetto è simile a quello dell’Arancio dolce, per
tanto non mi dilungherò ad esporne le caratteristiche botaniche avendolo già fatto per
l’Arancio dolce. Tuttavia le foglie presentano una caratteristica che desidero sottolineare,
infatti il picciolo presenta alla base un’espansione a forma di cuore, da cui per la teoria
delle” segnature “elaborata da Teofrasto, questa pianta conteneva principi attivi utili per il
cuore, teoria , poi rivelatasi esatta alla luce delle moderne ricerche. Il frutto, più piccolo
dell’Arancio dolce, ha la polpa di sapore acido –amaro non gradevole al gusto . Come gli
altri agrumi è originario dell’Asia e vegeta bene lungo tutte le coste del Mediterraneo. La
droga è costituita dalle foglie, dai fiori e dalle bucce dei frutti. I fiori si raccolgono non
completamente sbocciati in giornate asciutte, le foglie si prendono senza picciolo, la
corteccia si deve prendere , dai frutti non completamente maturi, quando è ancora verde.
Si essiccano all’ombra, e in ambiente ventilato, avendo cura di rimuovere spesso il tutto.
Quando sono bene asciutti si conservano in vasetti di vetro al riparo dalla luce . I principi
attivi dell’Arancia amara sono pressappoco gli stessi dell’Arancio dolce, sono più
abbondanti le sostanze amare, che potenziano l’azione aperitiva, eupeptica, digestiva e
antispasmodica.
L’acqua che si ottiene dai fiori, dalle delicate proprietà aromatiche si usa, oltre che in
preparazioni decongestionanti, anche in cosmetica.
Applicazioni terapeutiche.
Per stimolare l’appetito e la digestione.
Infuso :2 g in 100 cc di acqua bollente si addolcisce con miele.
. Una tazza prima o dopo i pasti.
Tintura :2 g in 100 cc alcool a 70°lasciare a macero per 15 giorni poi filtrare.
20 gocce su zucchero o in acqua prima dei pasti.
Tintura vinosa :3 g in 100 cc di vino dolce a macero per 10 giorni un bicchierino dopo i
pasti.
Elisir 15 cc di tintura si mettono in 100 cc di alcool a95°poi si aggiunge uno sciroppo fatto
con 50 g di zucchero e 25 cc di acqua.
Un bicchierino dopo i pasti.
Per l’insonnia dei bambini si può preparare un infuso con 2 g di fiori in 100 cc di acqua
bollente una tazza prima di andare a letto. Sempre per l’insonnia si può preparare un
infuso con 2 g di foglie in 100 cc di acqua.
Bergamotto Citrus Bergamia Fam Rutaceae
Le caratteristiche botaniche di questa pianta non sono molto dissimili da quelle delle altre
specie appartenenti alla famiglia delle rutacee, tuttavia sia l’albero che il frutto sono di
dimensioni più modeste. Il frutto di sapore acidulo, somiglia più ad un’arancia che ad un
limone, dalla sua corteccia si ricava l’olio essenziale di Bergamotto, un liquido assai
pregiato, di colore giallo e odore gradevole, che contiene limonene, linalolo, acetato di
linalile, ecc.e potrei continuare così ancora a lungo perché i componenti del bouquet
aromatico sono più di 350 almeno per quanto riguarda la varietà coltivata nella fascia
costiera calabrese, compresa fra Villa san Giovanni e Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio
Calabria, grazie ad un microclima ideale. Anche in Costa D’Avorio esistono piantagioni di
Bergamotti, ma la qualità dei frutti non eguaglia quelli calabresi. Non si conosce l’origine
del Bergamotto, certamente è il risultato di una serie di mutazioni nell’ambito del genere
Citrus ;l’etimologia del nome pare che sia di origine turca Beg-armudi letteralmente pera
del Signore. La coltivazione di questa pianta un tempo molto fiorente era stata quasi
abbandonata perché l’industria aveva preferito servirsi dell’essenza ottenuta per sintesi,
molto più economica, ma ben lontana dall’avere i 350 componenti di quella naturale.
Oggi si sta verificando una rivalutazione del Bergamotto calabrese e non solo nell’ambito
della profumeria e della cosmetica, infatti sta acquisendo uno spazio specifico nella
gastronomia, soprattutto nella pasticceria, ma il motivo per cui, questa pianta ha trovato
spazio in questa rubrica, è che anche la medicina se ne sta interessando, infatti è stato
dimostrato che è un efficace antidepressivo ed inoltre è utile per combattere l’herpes e
l’acne
purifica e deodora la pelle, disinfetta blandamente la cavità orale, normalizza le pelli
grasse. In caso di necessità può essere un buon disinfettante, basta metterne qualche
goccia su una garza e disinfettare le ferite. E’ bene ricordare che non si deve mai
esagerare con l’applicazione dell’essenza sulla pelle, specie se ci si espone al sole. Spero
di aver stimolato la vostra curiosità cosi da essere indotti a conoscere questa pianta nei
suoi diversi aspetti.
Limone Citrus Limon-Rutaceae
Il Limone, originario delle Indie, diffuso da secoli in Palestina, fu conosciuto prima in
Grecia e poi in Italia. Gli Arabi più tardi lo introdussero nella penisola Iberica
Il Limone è, come tutti gli altri agrumi, una pianta legnosa sempre verde, alta 4-5 m, i
rami giovani muniti di spine, sono di colore violaceo caratteristica diversa dagli altri
agrumi. Le foglie ovali, oblunghe, lucide presentano in trasparenza dei puntini traslucidi
corrispondenti alle ghiandole che producono gli oli essenziali. I fiori di forma simile a quelli
degli altri agrumi sono rosa esternamente. I frutti sempre ad esperidio sono ovali, con
protuberanza conica all’apice e con buccia gialla.
Le parti utilizzate sono la buccia e il succo.
La buccia è ricca di olio essenziale che contiene limonene,
cumarine e flavonoidi. La corteccia che ha proprietà amaro –toniche, aperitive si usa
fresca, se si vuole conservare, si taglia a pezzetti, si essicca al sole e si mette in barattoli
di vetro. Dalla scorza si estrae l’olio essenziale che è utilizzato dall’industria farmaceutica,
cosmetica, alimentare e liquoristica. Il succo che contiene acido citrico, zuccheri, vitamine
C, B, P, ha proprietà aromatizzanti, vitaminizzanti, digestive, depurative e antisettiche ;è
utilizzato come disinfettante delle mucose della cavità orale per curare afte, angine e
stomatiti, come schiarente delle efelidi, detergente e purificante, inoltre è utile contro il
colesterolo, il reumatismo, l’artrite e le carenze di Vit.C.
Mi sembra superfluo aggiungere altro, desidero solo dare le indicazioni per una maschera
di bellezza, che spero sia gradita alle gentili signore. Si monta a neve una chiara d’uovo
poi si aggiunge il succo di un Limone, si applica sul viso e sul collo per 20 minuti, si
asporta con acqua tiepida e si tampona con acqua di rose. Il succo di limone è utile anche
per i pori dilatati e per i punti neri ;per avere sempre mani bianche è sufficiente frizionarle
con mezzo limone anche se già usato. Si dice che
la capitale del Limone sia Mentone, la graziosa cittadina francese sulla costa azzurra,
perché una leggenda racconta che Adamo ed Eva, cacciati dal Paradiso terrestre, cercando
un posto che ricordasse loro il paradiso perduto, arrivati davanti la baia di Garavan si
fermarono, Eva depose a terra il Limone che aveva portato con se e disse :”Cresci e
moltiplicati o frutto del cielo in questo luogo degno di te”. Anche in Italia abbiamo una
capitale del Limone, per motivi meno leggendari ma più pratici.
Sul Lago di Garda c’è una cittadina che prende il nome proprio da questo agrume,
appunto Limone che è rinomata perché la popolazione ha il fortunato primato della più
bassa incidenza di malattie cardio circolatorie, in quel luogo per le caratteristiche del clima
vegetano molto bene gli Agrumi, quindi è spontaneo mettere in rapporto l’alimentazione
dei cittadini di Limone con la loro salute.
Cedro Citrus Medica Famiglia Rutaceae
Il cedro ha le stesse caratteristiche botaniche degli altri agrumi Il frutto molto grande è
costituito per il 50 % da una scorza giallo-verde, rugosa e molto spessa . La polpa
mangereccia ha sapore dolce - acido ed è ricca di Vitamina C e di calcio.
La scorza è utilizzata in farmacia per ricavare un’essenza con cui si prepara l’acqua di
cedro e in pasticceria per farne canditi.
Pompelmo Citrus Paradisi Famiglia Rutaceae
Anche questo agrume è originario dell’Estremo Oriente, il nome deriva dal malese pompel
=grosso e limoes=limone.
E’ una pianta alta più di 7 metri, coltivata in tutti i paesi caldi. Il frutto con buccia liscia
giallo –pallido può raggiungere
2 o 3 Kg di peso. La polpa biancastra, molto succosa, ha sapore
acidulo amarognolo, è ricca di tutti i principi attivi già enumerati per gli altri agrumi, per
tanto ha azione depurativa, disintossicante e protettiva per i vasi sanguigni.
Dalla buccia si estrae un olio essenziale simile a quello prodotto dagli altri agrumi.
Mandarino Citrus Reticulata Famiglia Rutaceae
Il termine mandarino deriva dal malese mantri e a sua volta dal Sanscritto mantrin
denominazione del consigliere, funzionario dell’ Impero cinese, per allusione al colore
giallo oro del suo mantello e alla provenienza orientale della pianta.
Il Mandarino è una pianta arbustiva originaria della Cina e delle isole della Sonda,
introdotta in Europa nella prima metà del secolo 19° ; oggi largamente coltivata nella
regione mediterranea per i suoi frutti globoso depressi, con polpa gialla, succosa,
zuccherina, buccia sottile e profumata. Il mandarino, ricco di vitamine e minerali è
l’agrume più digeribile, si usa fresco per l’alimentazione e per la preparazione di
marmellate e canditi ;dalla buccia si estrae l’olio essenziale utilizzato nell’industria dei
liquori, dei cosmetici e dei profumi.
Kumquat Fortunella Margarita
Il kumquat è un arbusto sempre verde con frutti piccoli, ovali di colore arancione.
Il termine Kumquat è inglese, derivato dal cinese parlato a Canton Kwat arancio e kam
oro.
Si coltiva estesamente in Cina, Giappone e nel meridione degli Stati Uniti per siepi
ornamentali e per i frutti che si mangiano con la buccia aromatica e dolce o si usano per
preparare marmellate, gelatine e canditi.
Limetta Citrus Limetta
La Limetta è un agrume poco pregiato, coltivato in Sicilia per estrarre dalle bucce l’olio
essenziale utilizzato in profumeria in cosmetica e nell’industria dei saponi.
A questo punto credo di avervi parlato degli agrumi più importanti.
per tanto desidero concludere questa breve rassegna riportando i versi che Ludovico
Ariosto, celebrando queste piante in modo sublime, fa dire a Ruggero mentre, cavalcando
Ippogrifo va verso
l’isola di Alcina :
Vaghi boschetti di soavi allori
di palme e di amenissime mortelle
cedri e aranci ch’avean frutti e fiori
contesti in varie forme e tutte belle
facean riparo a fervidi calori
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