ISTITUTO TECNICO SETTORE TECNOLOGICO
"Enrico Fermi"
Francavilla Fontana
Parliamo della dislessia Vademecum per il docente Premessa
Il lavoro di raccolta dati, come da bibliografia di seguito riportata, è nato da un' idea maturata, subito dopo un corso di formazione sull'argomento e dalla successiva condivisione con i colleghi di quanto era stato presentato. Non ha alcuna pretesa di essere esaustivo su un tema così importante, quale la dislessia, ma vuole semplicemente offrire materiale informativo utile, interessante e pratico ai fini dell' attività didattica.
A cura di Adele Annicchiarico e Marisa Mascia
1 Disturbi Specifici Apprendimento
La Dislessia
vademecum per il docente
2 La Dislessia
Introduzione
La Dislessia è un Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA)
Con questo termine ci si riferisce ai soli disturbi delle abilità scolastiche ed in
particolare a: DISLESSIA, DISORTOGRAFIA, DISGRAFIA,
Il disturbo interessa uno specifico dominio di abilità (lettura, scrittura, calcolo)
lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Ciò significa che per
avere una diagnosi di dislessia, il bambino NON deve presentare: deficit di
intelligenza, problemi ambientali o psicologici, deficit sensoriali o neurologici.
Tale disturbo è determinato da un'alterazione neurobiologica che caratterizza i
DSA (disfunzione nel funzionamento di alcuni gruppi di cellule deputate al
riconoscimento delle lettere-parole e il loro significato). La dislessia è una
difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e
fluente.
Leggere e scrivere sono considerati atti così semplici e automatici che risulta
difficile comprendere la fatica di un bambino dislessico.
3 Il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo
impegnando al massimo le sue capacità e le sue energie, poiché non può farlo in
maniera automatica e perciò si stanca rapidamente, commette errori, rimane
indietro, non impara.
La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a
problemi nella scrittura: disortografia (cioè una difficoltà di tipo ortografico, nel
60% dei casi) e disgrafia (difficoltà nel movimento fino-motorio della scrittura,
cioè una cattiva resa formale, nel 43% dei casi), nel calcolo (44% dei casi) e,
talvolta, anche in altre attività mentali. Tuttavia questi bambini sono intelligenti
e,di solito,vivaci e creativi.
COME SI MANIFESTA? SI
MANIFESTA CON UNA LETTURA SCORRETTA
(NUMERO DI ERRORI COMMESSI DURANTE LA LETTURA) E/O LENTA (TEMPO
IMPIEGATO PER LA LETTURA) E PUÒ MANIFESTARSI ANCHE CON UNA DIFFICOLTÀ
DI COMPRENSIONE DEL TESTO SCRITTO INDIPENDENTE SIA DAI DISTURBI DI
COMPRENSIONE IN ASCOLTO CHE DAI DISTURBI DI DECODIFICA (CORRETTEZZA E
RAPIDITÀ) DEL TESTO SCRITTO. Il bambino spesso compie nella lettura e nella scrittura errori caratteristici come
l'inversione di lettere e di numeri (es. 21 - 12) e la sostituzione di lettere (m/n;
v/f; b/d). A volte non riesce ad imparare le tabelline e alcune informazioni in
sequenza come le lettere dell'alfabeto, i giorni della settimana, i mesi dell'anno.
Può fare confusione per quanto riguarda i rapporti spaziali e temporali
(destra/sinistra; ieri/domani; mesi e giorni;lettura dell'orologio)
4 e può avere difficoltà a esprimere verbalmente ciò che pensa. In alcuni casi sono
presenti anche difficoltà in alcune abilità motorie (ad esempio allacciarsi le
scarpe), nella capacità di attenzione e di concentrazione. Spesso il bambino
finisce con l'avere problemi psicologici, quale demotivazione, scarsa autostima,
ma questi sono una conseguenza, non la causa della dislessia.
Il bambino appare disorganizzato nelle sue attività, sia a casa che a scuola. Ha
difficoltà a copiare dalla lavagna e a prendere nota delle istruzioni impartite
oralmente. Il disturbo specifico comporta un impatto significativo e negativo
per l'adattamento scolastico e /o per le attività della vita quotidiana .
NON IMORTA IN CHE ORIDNE APAPAINO LE LETETRE IN UNA PAOLRA,L'UNICA CSOA IMNORPTATE E' CHE LA PIMRA E L'ULIMTA LETETRA SINAO NEL PTOSO GITUSO. IL RIUSTLATO PUO' SERBMARE MLOTO CNOFSUO,MA NOONSTATNE TTUTO SI PUO' LEGERGE SEZNA MLOTI PRLEOBMI.
COME SI RICONOSCE? Già nella scuola dell'infanzia bambini che
presentano uno sviluppo linguistico (sia in produzione e/o comprensione) atipico,
come parole storpiate, scarso vocabolario, dovrebbero consultare il pediatra che nel
bilancio di salute annuale deve monitorare le situazioni a rischio valutando anche
l'anamnesi familiare (presenza di disturbo specifico del linguaggio, dislessia)
inviando il bambino alle strutture competenti.
5 QUANDO SI FA LA DIAGNOSI, QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DI UNO STUDENTE DISLESSICO?
La diagnosi viene effettuata da un equipe multidisciplinare composta da
Neuropsichiatria Infantile, Psicologo e Logopedista. Come si comporta nello
studio uno studente dislessico?
Un dislessico si stanca più facilmente ed ha perciò bisogno di molta più
concentrazione
1. Può leggere un brano correttamente e non cogliere il significato.
2. Può avere grosse difficoltà con le cifre (tabelline), la notazione musicale o
qualsiasi cosa che necessita di simboli da interpretare.
3. Può avere difficoltà nella lettura e/o scrittura di lingue straniere (es.
inglese, latino, greco, ecc..) .
4. Può scrivere una parola due volte o non scriverla .
5. Può avere difficoltà nel memorizzare termini specifici, non di uso comune
6. Può avere difficoltà nello studio (storia, geografia, scienze, letteratura,
problemi aritmetici) quando questo è veicolato dalla lettura e si giova invece
dell'ascolto (es. registratori, adulto che legge, libri digitali).
7.
Non prende bene gli appunti perché non riesce ad ascoltare e scrivere
contemporaneamente.
8.
Quando si distrae da ciò che sta leggendo o scrivendo ha grosse difficoltà
a ritrovare il punto.
Un dislessico lavora lentamente a causa delle sue difficoltà, perciò è sempre
pressato dal tempo.
COME SI AFFRONTA? Ottenuta la diagnosi si possono mettere in atto aiuti specifici, tecniche di
riabilitazione e di compenso, nonché alcuni semplici provvedimenti della
modifica della didattica a favore dei ragazzi dislessici e contenute nelle direttive
Ministeriali (Prot. n. 4099/A/4), come ad esempio la concessione di tempi più
lunghi per lo svolgimento di compiti, l'uso della calcolatrice e/o del computer.
6 Tali provvedimenti devono poter essere utilizzati anche nei momenti di
valutazione, compresi gli Esami di Stato.
I dislessici hanno un diverso modo di imparare ma comunque imparano.
COSA FARE DOPO LA DIAGNOSI?
Dopo la diagnosi il percorso è differenziato a seconda dell'età del soggetto
dislessico, della specificità del disturbo (correttezza, rapidità, comprensione del
testo), e dal grado di gravità.
Alcuni elementi importanti dopo aver ottenuto la diagnosi sono:
- il professionista deve comunicare la diagnosi in maniera chiara e precisa
specificando anche gli aspetti psicologici secondari (demotivazione, bassa
autostima, ) e redigere un referto scritto
- indicare la possibilità dell'utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi
- comunicare con la scuola per creare una rete di condivisione di obiettivi e
contattare il referente scolastico per la dislessia
- programmare dei controlli a breve scadenza (minimo 6 mesi, massimo 1 anno)
- la famiglia deve prendere coscienza del problema ricordando che la strada per
il recupero del dislessico è difficile in quanto il carico dei compiti scolastici
resta il problema più gravoso per la famiglia stessa. Per alleggerire questa
situazione si può affidare il lavoro scolastico a casa ad una persona estranea alla
famiglia, in questo modo si ottengono diversi risultati: migliorare il clima
familiare , riappropriarsi del ruolo di madre e non di insegnante, al fine di
ridurre l'ansia della prestazione nel bambino e aumentare l'autostima e la
motivazione.
- se il bambino è nel primo ciclo della scuola primaria si consiglia una terapia
logopedica o una terapia neuropsicologica
- nelle fasi successive è consigliato un intervento metacognitivo che chiarisca
gli scopi della lettura a seconda del materiale da studiare al fine di incrementare
la consapevolezza dei processi che intervengono nella lettura
- l'ambiente, soprattutto quello familiare, deve appoggiare il bambino,
aiutandolo nelle strategie di compenso e nella costruzione di un'immagine
positiva di sé
7 I ragazzi dislessici possono imparare anche se in maniera un po' diversa dagli
altri.
COSA DEVE FARE L'INSEGNANTE ? L'insegnante deve: - riconoscere e accogliere realmente la "diversità";
- parlare alla classe e non nascondere il problema;
- spiegare alla classe le diverse necessità dell'alunno dislessico e il perché del
diverso trattamento;
- collaborare attivamente con i colleghi per garantire risposte coerenti al
problema;
-comunicare con i genitori.
LE COSE DA NON FARE:
• Far leggere lo studente a voce alta
• Ridicolizzarlo
• Correggere tutti gli errori nei testi scritti
• Dare liste di parole da imparare
• Farlo copiare dalla lavagna
• Farlo ricopiare il lavoro già svolto, perché scorretto o disordinato
• Paragonarlo ad altri
8 SOFTWARE L'uso di software specifici permette al dislessico di affrontare più serenamente le
richieste scolastiche e di riabilitare, divertendosi, le competenze deficitarie. Sul
mercato si possono trovare svariati programmi atti ad automatizzare il processo di
lettura per quanto riguarda le abilità strumentali (correttezza e rapidità) oppure
programmi che permettono di migliorare gli aspetti metacognitivi per una miglior
comprensione del testo scritto. Esistono poi software che fungono da strumenti
compensativi: l'editor di testi, una tipologia di software che consente di scrivere dei
testi e può essere usato in abbinamento o in sostituzione al tradizionale quaderno; la
sintesi vocale, che trasforma in audio il testo digitale, importato o scritto; il traduttore
automatico, programma in grado di tradurre testi in diverse lingue; i libri digitali, che
sono libri scolastici forniti dalle case editrici direttamente in formato digitale.
IL RUOLO DELLA SCUOLA
Secondo le Linee Guida allegate al Decreto Attuativo n. 5669 del 11/07/2011,
della Legge N.170 dell' 8 ottobre 2010, sono necessari interventi pedagogicodidattici per il successo formativo degli alunni e degli studenti con DSA,
attivando percorsi individualizzati e personalizzati, attraverso la redazione di un
Piano Didattico Personalizzato (PDP), con l'indicazione degli strumenti
compensativi e delle misure dispensative adottate.
9 Nel PDP bisogna dimostrare che gli obiettivi sono i medesimi della classe, ma
attraverso itinerari diversi. I principi su cui fondare il PDP sono i seguenti:
recupero motivazione,accessibilità, piacevolezza, accomodamento, inclusione.
Gli strumenti compensativi che possono essere usati sono:
•
calcolatrice;
•
tabelle delle misure;
•
tabelle delle formule;cartine geografiche e storiche;
•
tabelle della memoria di ogni tipo;
•
computers con programmi di videoscrittura, con correttore
ortografico e sintesi vocale;
•
libro parlato;
•
audioregistrazione;
•
penna elettronica (sono utili i modelli dotati di registratore vocale
sincronizzato, che registrano l'audio e ciò che viene scritto
sincronizzando entrambe le tracce);
•
i tablet (iPad o altri) che, oltre che a servire di blocknotes possono
registrare l'audio, aggiungendo anche foto ( cosa che si rende molto
utile quando bisogna copiare grafici o slide);
•
cassette registrate (dagli insegnanti, dagli alunni,e/o allegate ai
testi), mediante anche la predisposizione in ogni scuola di una
fonoteca scolastica contenente il testo parlato dei libri in adozione,
ad altri testi culturalmente significativi;
•
dizionari di lingua straniera computerizzati;
•
tabelle;
•
traduttori;
10 •
richiesta alle case editrici di produrre testi anche ridotti e contenenti
audio-cassette o cd-rom.
Dispensa da alcune prestazioni
Parallelamente, in maniera commisurata alle necessità individuali e all'entità del
disturbo di apprendimento, si dovrà garantire la dispensa da alcune
prestazioni quali:
lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, lettura di consegne, uso del
vocabolario, studio mnemonico delle tabelline;
dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma scritta, a causa delle
difficoltà rappresentate dalla differenza tra scrittura e pronuncia;
tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio, mediante una adeguata
organizzazione degli spazi ed un flessibile raccordo tra gli insegnanti;
organizzazione di interrogazioni programmate;
assegnazione di compiti a casa in misura ridotta;
possibilità d'uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine
(come già avviene in vari paesi europei tra i quali la Gran Bretagna dove esiste
lo stesso testo ampio oppure ridotto per i dislessici).
11 COME RENDERE PIU' LEGGIBILE UN TESTO CARTACEO
La GRAFICA 1.
CORREDARE IL TESTO DI IMMAGINI, SCHEMI, TABELLE, IN MODO LINEARE.
2.
USARE LE INTESTAZIONI DI PARAGRAFO PER I TESTI LUNGHI.
3.
USARE ,SE POSSIBILE, LO STAMPATO MAIUSCOLO.
4.
NON SPEZZARE LE PAROLE PER ANDARE A CAPO.
5.
DISTANZIARE SUFFICIENTEMENTE LE RIGHE.
6.
IMPOSTARE IL FONT IN UN FORMATO ABBASTANZA GRANDE.
7. SE POSSIBILE, USARE IL GRASSETTO E/O COLORI DIVERSI PER EVIDENZIARE LE PAROLE
CHIAVE.
COME SCRIVERE UN TESTO ALLA LAVAGNA?
1.
OCCORRE SCRIVERE IN STAMPATO MAIUSCOLO; 2.
USANDO GESSETTI COLORATI; 3.
DISTANZIANDO LE PAROLE. RACCOMANDAZIONI ¾ SONO RAGAZZI INTELLIGENTI, se non riescono è possibile che la
modalità adottata non sia la più confacente.
¾
Bisogna avere fiducia nelle loro capacità senza sminuire le difficoltà.
12 ¾
Bisogna interessare e non pretendere.
¾
Bisogna proporre degli strumenti compensativi, senza imposizioni
¾
Bisogna supportare ma non sostituirsi.
SUGGERIMENTI . . . GENERALI
z
Non fare leggere ad alta voce in pubblico.
z Consentire allo studente di utilizzare gli strumenti compensativi di cui ha
bisogno, sia a casa che a scuola.
z
Concordare le interrogazioni.
z Incoraggiare l'uso di schemi, tracce, uso di schemi, tracce, uso di parole
chiave per favorire l'apprendimento e sviluppare la comunicazione e l'ascolto.
z Favorire l'uso di internet e delle enciclopedie multimediali per fare le
ricerche.
z Caldeggiare la lettura di libri, testi, articoli su argomenti di interesse,
preferibilmente in formato audio.
z Valutare gli elaborati scritti per il contenuto, senza insistere sugli errori
ortografici,
z
valorizzando lo svolgimento nella sostanza piuttosto che nella forma.
z Evitare di consegnare del materiale scritto a mano e prediligere quello
stampato o digitale.
z Perseguire l'apprendimento delle lingue straniere nella loro forma orale,
con la possibilità di utilizzare qualsiasi supporto per quella scritta.
z Leggere i problemi, registrare il testo, scindere la soluzione del problema
dal calcolo, fornendo l'opportunità di usare la calcolatrice, tavole pitagoriche ed
altri supporti.
z
Accordarsi anche sulle prove a tempo ( o si riduce il materiale
della prova o si aumenta il tempo).
L'importanza del computer
La mancanza di autonomia nell'apprendimento è
uno dei maggiori problemi da affrontare, in quanto è causa di disistima e spesso
13 finisce per compromettere il successo formativo. Per raggiungere l'autonomia
formativa occorrono:
A.) adeguati strumenti compensativi; B) buona motivazione; C) un ambiente
favorevole.
L'informatica offre alcune risposte a tutti i livelli sopraccitati.
Il computer è, infatti, veloce, consente di memorizzare enormi quantità di dati.
Produce documenti ben impaginati, riproducibili e rielaborabili e di facile
reperibilità e scambio.
I dislessici, quando devono eseguire compiti di letto-scrittura, spesso sono lenti,
hanno un difficile accesso alla memoria,se sono disgrafici producono testi
illeggibili. Difficilmente il materiale prodotto è riproducibile o rielaborabile,
infatti difficilmente rileggono quanto hanno prodotto. Anche la reperibilità dei
materiali può essere compromessa da difficoltà nella classificazione e
ordinamento.
Da qui si deduce che l'informatica rappresenta un'ottima opportunità per chi
convive con la dislessia, in quanto ponendosi come strumento vicariante
consente un utilizzo pieno delle abilità integre, quali l'intelligenza e la fantasia.
In altre parole l'informatica ha degli indubbi vantaggi sia per promuovere il
Visual Thinking che per valorizzare la gestione orale delle informazioni.
Il computer permette sicuramente anche un vantaggio di tipo psicologico
dovuto ad un aumento di sicurezza nelle proprie capacità.
Oltre ad una funzione compensativa e vicariante, l'informatica assume un
ruolo primario per la possibilità di costruire percorsi didattici abilitativi per vari
motivi. Primo tra tutti, il computer in quanto tale non viene vissuto come una
'protesi per disabili', ma piuttosto come uno strumento usato dai "grandi" o per
giocare, e comunque assume di per sé un ruolo estremamente motivante.
Sappiamo che la motivazione ha un ruolo fondamentale nell'apprendimento in
questo senso altre caratteristiche tipiche dei software didattici assumono una
grande importanza: aspetto ludico, le caratteristiche multimediali ed interattive,
il controllo attivo dell'apprendimento da parte dell'utente e la possibilità di
intervenire a livelli diversi di difficoltà a con la presenza di molti esempi.
14 Bibliografia:
1.
Chiosso G., La personalizzazione dell’insegnamento, saggio pubblicato sul sito ADI,2010
2.
Cornoldi, Tressoldi e altri: Il primo strumento compensativo per un alunno con dislessia: un efficiente
metodo di studio, pag. 77-87, Dislessia genn. 2010
3.
Cantoia M., Carruba L., Colombo B., Apprendere con stile, Roma, Carocci 2004
4.
Cisotto, Didattica del testo, Carrocci editore, 2006
5.
Dehaene S. I neuroni della lettura, Raffaello Cortina Editore 2009
6.
Gentile M., Insegnare alla classe e personalizzare l’apprendimento. L’Educatore, 55,pp.13-16, 2007.
7.
Scalisi T.G.,Pelagaggi D. e Fanini S. Apprendere la lingua scritta: le abilità di base, Carocci 2003
8.
Stella G., La dislessia. Aspetti clinici, psicologici e riabilitativi,Milano, Franco Angeli 1996
9.
Stella G.,Di Blasi F.,Giorgetti W. E Savelli E., La valutazione della dislessia, Enna, Città Aperta 2003
10. Il sito ufficiale dell'Associazione Italiana Dislessia, www.dislessia.it
LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON
DISTURBI SPECIFICI D' APPRENDIMENTO (allegate al Decreto Ministeriale 12 LUGLIO 2011))
Premessa
Parti Scelte
La legge 8 ottobre 2010, n. 170, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come Disturbi Specifici di
Apprendimento (DSA), assegnando al sistema nazionale di istruzione e agli atenei il compito di individuare le forme didattiche e
le modalità di valutazione più adeguate affinché alunni e studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo.
Per la peculiarità dei Disturbi Specifici di Apprendimento, la Legge apre, in via generale, un ulteriore canale di tutela del diritto
allo studio, rivolto specificamente agli alunni con DSA, diverso da quello previsto dalla legge 104/1992. Infatti, il tipo di
intervento per l’esercizio del diritto allo studio previsto dalla Legge si focalizza sulla didattica individualizzata e personalizzata,
sugli strumenti compensativi, sulle misure dispensative e su adeguate forme di verifica e valutazione.
A questo riguardo, la promulgazione della legge 170/2010 riporta in primo piano un importante fronte di riflessione culturale e
professionale su ciò che oggi significa svolgere la funzione docente.
Le Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico sollecitano ancora una volta la scuola - nel
contesto di flessibilità e di autonomia avviato dalla legge 59/99 – a porre al centro delle proprie attività e della propria cura la
persona, sulla base dei principi sanciti dalla legge 53/2003 e dai successivi decreti applicativi: “La definizione e la realizzazione
delle strategie educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata
identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione.”
In tale contesto, si inserisce la legge 170/2010, rivolta ad alunni che necessitano, oltre ai prioritari interventi di didattica
individualizzata e personalizzata, anche di specifici strumenti e misure che derogano da alcune prestazioni richieste dalla scuola.
Per consentire, pertanto, agli alunni con DSA di raggiungere gli obiettivi di apprendimento, devono essere riarticolate le modalità
didattiche e le strategie di insegnamento sulla base dei bisogni educativi specifici, in tutti gli ordini e gradi di scuola.
Le Linee guida presentano alcune indicazioni, elaborate sulla base delle più recenti conoscenze scientifiche, per realizzare
15 interventi didattici individualizzati e personalizzati, nonché per utilizzare gli strumenti compensativi e per applicare le misure
dispensative
Osservazione degli stili di apprendimento
Gli individui apprendono in maniera diversa uno dall’altro secondo le modalità
e le strategie con cui ciascuno elabora le informazioni. Un insegnamento che
tenga conto dello stile di apprendimento dello studente facilita il
raggiungimento degli obiettivi educativi e didattici.
Ciò è significativo per l’argomento in questione, in quanto se la costruzione
dell’attività didattica, sulla base di un determinato stile di apprendimento,
favorisce in generale tutti gli alunni, nel caso invece di un alunno con DSA, fare
riferimento nella prassi formativa agli stili di apprendimento e alle diverse
strategie che lo caratterizzano, diventa un elemento essenziale e dirimente per il
suo successo scolastico.
LA DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA E PERSONALIZZATA.
STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE.
La Legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano l’uso di
una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili
di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari del
soggetto, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia
educativa adeguate?
I termini individualizzata e personalizzata non sono da considerarsi sinonimi.
In letteratura, la discussione in merito è molto ampia e articolata. Ai fini di
questo documento, è possibile individuare alcune definizioni che, senza essere
definitive, possono consentire di ragionare con un vocabolario comune.
E’ comunque preliminarmente opportuno osservare che la Legge 170/2010
insiste più volte sul tema della didattica individualizzata e personalizzata come
strumento di garanzia del diritto allo studio, con ciò lasciando intendere la
centralità delle metodologie didattiche, e non solo degli strumenti
compensativi e delle misure dispensative, per il raggiungimento del successo
formativo degli alunni con DSA
16 “Individualizzato” è l’intervento calibrato sul singolo, anziché sull’intera classe
o sul piccolo gruppo, che diviene “personalizzato” quando è rivolto ad un
particolare discente.
Più in generale - contestualizzandola nella situazione didattica
dell’insegnamento in classe - l’azione formativa individualizzata pone obiettivi
comuni per tutti i componenti del gruppo-classe, ma è concepita adattando le
metodologie in funzione delle caratteristiche individuali dei discenti, con
l’obiettivo di assicurare a tutti il conseguimento delle competenze fondamentali
del curricolo, comportando quindi attenzione alle differenze individuali in
rapporto ad una pluralità di dimensioni.
L’azione formativa personalizzata ha, in più, l’obiettivo di dare a ciascun
alunno l’opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità e, quindi,
può porsi obiettivi diversi per ciascun discente, essendo strettamente legata a
quella specifica ed unica persona dello studente a cui ci rivolgiamo.
Si possono quindi proporre le seguenti definizioni.
La didattica individualizzata consiste nelle attività di recupero individuale che
può svolgere l’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire
specifiche competenze, anche nell’ambito delle strategie compensative e del
metodo di studio; tali attività individualizzate possono essere realizzate nelle
fasi di lavoro individuale in classe o in momenti ad esse dedicati, secondo tutte
le forme di flessibilità del lavoro scolastico consentite dalla normativa vigente.
La didattica personalizzata, invece, anche sulla base di quanto indicato nella
Legge 53/2003 e nel Decreto legislativo 59/2004, calibra l’offerta didattica, e le
modalità relazionali, sulla specificità ed unicità a livello personale dei bisogni
educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze
individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo; si può favorire, così,
l’accrescimento dei punti di forza di ciascun alunno, lo sviluppo consapevole
delle sue ‘preferenze’ e del suo talento. Nel rispetto degli obiettivi generali e
specifici di apprendimento, la didattica personalizzata si sostanzia attraverso
l’impiego di una varietà di metodologie e strategie didattiche, tali da
promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno: l’uso dei
mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.), l’attenzione agli stili di
apprendimento, la calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti,
nell’ottica di promuovere un apprendimento significativo.
La sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata determina dunque, per
l’alunno e lo studente con DSA, le condizioni più favorevoli per il
raggiungimento degli obiettivi di apprendimento.
La Legge 170/2010 richiama inoltre le istituzioni scolastiche all’obbligo di
garantire l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di
apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure
17 dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei
concetti da apprendere.
Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che
sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria.
Fra i più noti indichiamo:
-la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto;
-il registratore, che consente all’alunno o allo studente di non scrivere gli
appunti della
lezione;
-i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la
produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura
e della contestuale correzione degli errori;
-la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo;
-altri strumenti tecnologicamente meno evoluti quali tabelle, formulari, mappe
concettuali, etc.
Tali strumenti sollevano l’alunno o lo studente con DSA da una prestazione resa
difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista
cognitivo. L’utilizzo di tali strumenti non è immediato e i docenti - anche sulla
base delle indicazioni del referente di istituto - avranno cura di sostenerne l’uso
da parte di alunni e studenti con DSA.
Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno o allo
studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano
particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento. Per
esempio, non è utile far leggere a un alunno con dislessia un lungo brano, in
quanto l’esercizio, per via del disturbo, non migliora la sua prestazione nella
lettura.
D’altra parte, consentire all’alunno o allo studente con DSA di usufruire di
maggior tempo per lo svolgimento di una prova, o di poter svolgere la stessa su
un contenuto comunque disciplinarmente significativo ma ridotto, trova la sua
ragion d’essere nel fatto che il disturbo li impegna per più tempo dei propri
compagni nella fase di decodifica degli items della prova. A questo riguardo, gli
studi disponibili in materia consigliano di stimare, tenendo conto degli indici di
prestazione dell’allievo, in che misura la specifica difficoltà lo penalizzi di
fronte ai compagni e di calibrare di conseguenza un tempo aggiuntivo o la
riduzione del materiale di lavoro. In assenza di indici più precisi, una quota del
30% in più appare un ragionevole tempo aggiuntivo.
18 L’adozione delle misure dispensative, al fine di non creare percorsi
immotivatamente facilitati, che non mirano al successo formativo degli alunni e
degli studenti con DSA, dovrà essere sempre valutata sulla base dell’effettiva
incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, in modo tale, comunque, da
non differenziare, in ordine agli obiettivi, il percorso di apprendimento
dell’alunno o dello studente in questione.
Documentazione dei percorsi didattici
Le attività di recupero individualizzato, le modalità didattiche personalizzate,
nonché gli strumenti compensativi e le misure dispensative dovranno essere
dalle istituzioni scolastiche esplicitate e formalizzate, al fine di assicurare uno
strumento utile alla continuità didattica e alla condivisione con la famiglia delle
iniziative intraprese.
A questo riguardo, la scuola predispone, nelle forme ritenute idonee e in tempi
che non
superino il primo trimestre scolastico, un documento che dovrà contenere
almeno le seguenti voci, articolato per le discipline coinvolte dal disturbo:
-dati anagrafici dell’alunno;
-tipologia di disturbo;
-attività didattiche individualizzate;
-attività didattiche personalizzate;
-strumenti compensativi utilizzati;
-misure dispensative adottate;
-forme di verifica e valutazione personalizzate.
Nella predisposizione della documentazione in questione è fondamentale il
raccordo con la famiglia, che può comunicare alla scuola eventuali osservazioni
su esperienze sviluppate dallo studente anche autonomamente o attraverso
percorsi extrascolastici.
Sulla base di tale documentazione, nei limiti della normativa vigente, vengono
predisposte le modalità delle prove e delle verifiche in corso d’anno o a fine
Ciclo.
Tale documentazione può acquisire la forma del Piano Didattico Personalizzato.
A titolo esemplificativo, vengono pubblicati sul sito del MIUR
(http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa) alcuni modelli di Piano Didattico
Personalizzato.
19 Nella stessa pagina web dedicata ai DSA, potranno essere consultati ulteriori
modelli, selezionati sulla base delle migliori pratiche realizzate dalle scuole o
elaborati in sede scientifica.
Scuola secondaria di I e di II grado
La scuola secondaria richiede agli studenti la piena padronanza delle
competenze strumentali (lettura, scrittura e calcolo), l’adozione di un efficace
metodo di studio e prerequisiti adeguati all’apprendimento di saperi disciplinari
sempre più complessi; elementi, questi, che possono mettere in seria difficoltà
l’alunno con DSA, inducendolo ad atteggiamenti demotivati e rinunciatari. Tali
difficoltà possono essere notevolmente contenute e superate individuando
opportunamente le strategie e gli strumenti compensativi nonché le misure
dispensative.
Disturbo di lettura
Nel caso di studenti con dislessia, la scuola secondaria dovrà mirare a
promuovere la capacità di comprensione del testo.
La decodifica, ossia la decifrazione del testo, e la sua comprensione sono
processi cognitivi differenti e pertanto devono essere considerati separatamente
nell’attività didattica. A questo riguardo possono risultare utili alcune strategie
riguardanti le modalità della lettura. E’ infatti opportuno:
-insistere sul passaggio alla lettura silente piuttosto che a voce alta, in quanto la
prima
risulta generalmente più veloce e più efficiente;
-insegnare allo studente modalità di lettura che, anche sulla base delle
caratteristiche tipografiche e della evidenziazione di parole chiave, consenta di
cogliere il significato generale del testo, all’interno del quale poi eventualmente
avviare una lettura più analitica.
20 Per uno studente con dislessia, gli strumenti compensativi sono primariamente
quelli che possono trasformare un compito di lettura (reso difficoltoso dal
disturbo) in un compito di ascolto.
A tal fine è necessario fare acquisire allo studente competenze adeguate nell’uso
degli strumenti compensativi.
Si può fare qui riferimento:
-alla presenza di una persona che legga gli items dei test, le consegne dei
compiti, le tracce dei temi o i questionari con risposta a scelta multipla;
-alla sintesi vocale, con i relativi software, anche per la lettura di testi più ampi
e per una maggiore autonomia;
-all’utilizzo di libri o vocabolari digitali.
Studiare con la sintesi vocale è cosa diversa che studiare mediante la lettura
diretta del libro di testo; sarebbe pertanto utile che i docenti o l’eventuale
referente per la dislessia acquisiscano competenze in materia e che i materiali
didattici prodotti dai docenti siano in formato digitale.
Si rammenta che l’Azione 6 del Progetto “Nuove Tecnologie e Disabilità” ha
finanziato la realizzazione di software di sintesi vocale scaricabili gratuitamente
dal sito del MIUR.
Per lo studente dislessico è inoltre più appropriata la proposta di nuovi contenuti
attraverso il canale orale piuttosto che attraverso lo scritto, consentendo anche la
registrazione delle lezioni.
Per facilitare l’apprendimento, soprattutto negli studenti con difficoltà
linguistiche, può essere opportuno semplificare il testo di studio, attraverso la
riduzione della complessità lessicale e sintattica.
Si raccomanda, inoltre, l’impiego di mappe concettuali, di schemi, e di altri
mediatori didattici che possono sia facilitare la comprensione sia supportare la
memorizzazione e/o il recupero delle informazioni. A questo riguardo, potrebbe
essere utile che le scuole raccolgano e archivino tali mediatori didattici, anche al
fine di un loro più veloce e facile utilizzo.
In merito alle misure dispensative, lo studente con dislessia è dispensato:
-dalla lettura a voce alta in classe;
-dalla lettura autonoma di brani la cui lunghezza non sia compatibile con il suo
livello di abilità;
-da tutte quelle attività ove la lettura è la prestazione valutata.
21 In fase di verifica e di valutazione, lo studente con dislessia può usufruire di
tempi aggiuntivi per l’espletamento delle prove o, in alternativa e comunque
nell’ambito degli obiettivi disciplinari previsti per la classe, di verifiche con
minori richieste.
Nella valutazione delle prove orali e in ordine alle modalità di interrogazione si
dovrà tenere conto delle capacità lessicali ed espressive proprie dello studente.
Disturbo di scrittura
In merito agli strumenti compensativi, gli studenti con disortografia o disgrafia
possono avere necessità di compiere una doppia lettura del testo che hanno
scritto: la prima per l’autocorrezione degli errori ortografici, la seconda per la
correzione degli aspetti sintattici e di organizzazione complessiva del testo. Di
conseguenza, tali studenti avranno bisogno di maggior tempo nella
realizzazione dei compiti scritti. In via generale, comunque, la valutazione si
soffermerà soprattutto sul contenuto disciplinare piuttosto che sulla forma
ortografica e sintattica.
Gli studenti in questione potranno inoltre avvalersi:
-di mappe o di schemi nell’attività di produzione per la costruzione del testo;
-del computer (con correttore ortografico e sintesi vocale per la rilettura) per
velocizzare i tempi di scrittura e ottenere testi più corretti;
-del registratore per prendere appunti.
Per quanto concerne le misure dispensative, oltre a tempi più lunghi per le
verifiche scritte o ad una quantità minore di esercizi, gli alunni con disgrafia e
disortografia sono dispensati dalla valutazione della correttezza della scrittura e,
22 anche sulla base della gravità del disturbo, possono accompagnare o integrare la
prova scritta con una prova orale attinente ai medesimi contenuti.
Area del calcolo
Riguardo alle difficoltà di apprendimento del calcolo e al loro superamento, non
è raro imbattersi in studenti che sono distanti dal livello di conoscenze atteso
che presentano un’impotenza appresa, cioè un vero e proprio blocco ad
apprendere sia in senso cognitivo che motivazionale.
Sebbene la ricerca non abbia ancora raggiunto dei risultati consolidati sulle
strategie di
potenziamento dell’abilità di calcolo, si ritengono utili i seguenti principi guida:
-gestire, anche in contesti collettivi, almeno parte degli interventi in modo
individualizzato;
-aiutare, in fase preliminare, l’alunno a superare l’impotenza guidandolo verso
l’esperienza della propria competenza;
-analizzare gli errori del singolo alunno per comprendere i processi cognitivi
che sottendono all’errore stesso con intervista del soggetto;
-pianificare in modo mirato il potenziamento dei processi cognitivi necessari.
In particolare, l’analisi dell’errore favorisce la gestione dell’insegnamento.
Tuttavia, l’unica classificazione degli errori consolidata nella letteratura
scientifica al
riguardo si riferisce al calcolo algebrico:
-errori di recupero di fatti algebrici;
-errori di applicazione di formule;
-errori di applicazione di procedure;
-errori di scelta di strategie;
23 -errori visuospaziali;
-errori di comprensione semantica.
L’analisi dell’errore consente infatti di capire quale confusione cognitiva
l’allievo abbia consolidato in memoria e scegliere, dunque, la strategia didattica
più efficace per l’eliminazione dell’errore e il consolidamento della
competenza.
Riguardo agli strumenti compensativi e alle misure dispensative, valgono i
principi generali secondo cui la calcolatrice, la tabella pitagorica, il formulario
personalizzato, etc. sono di supporto ma non di potenziamento, in quanto
riducono il carico ma non aumentano le competenze.
Didattica per le lingue straniere
Poiché la trasparenza linguistica, ossia la corrispondenza fra come una lingua si
scrive e come si legge, influisce sul livello di difficoltà di apprendimento della
lingua da parte degli studenti con DSA, è opportuno che la scuola, in sede di
orientamento o al momento di individuare quale lingua straniera privilegiare,
informi la famiglia sull’opportunità di scegliere - ove possibile - una lingua che
ha una trasparenza linguistica maggiore. Analogamente, i docenti di lingue
straniere terranno conto, nelle prestazioni attese e nelle modalità di
insegnamento, del principio sopra indicato. In sede di programmazione didattica
si dovrà generalmente assegnare maggiore importanza allo sviluppo delle abilità
orali rispetto a quelle scritte. Poiché i tempi di lettura dell’alunno con DSA sono
più lunghi, è altresì possibile consegnare il testo scritto qualche giorno prima
della lezione, in modo che l’allievo possa concentrarsi a casa sulla decodifica
superficiale, lavorando invece in classe insieme ai compagni sulla comprensione
dei contenuti. In merito agli strumenti compensativi, con riguardo alla lettura,
gli alunni e gli studenti con DSA possono usufruire di audio-libri e di sintesi
vocale con i programmi associati. La sintesi vocale può essere utilizzata sia in
corso d’anno che in sede di esame di Stato.
Relativamente alla scrittura, è possibile l’impiego di strumenti compensativi
come il computer con correttore automatico e con dizionario digitale. Anche tali
strumenti compensativi possono essere impiegati in corso d’anno e in sede di
esame di Stato.
Per quanto concerne le misure dispensative, gli alunni e gli studenti con DSA
possono usufruire:
-di tempi aggiuntivi;
-di una adeguata riduzione del carico di lavoro;
-in caso di disturbo grave e previa verifica della presenza delle condizioni
previste all’Art. 6, comma 5 del D.M. 12 luglio 2011, è possibile in corso
d’anno dispensare l’alunno dalla valutazione nelle prove scritte e, in sede di
24 esame di Stato, prevedere una prova orale sostitutiva di quella scritta, i cui
contenuti e le cui modalità sono stabiliti dalla Commissione d’esame sulla base
della documentazione fornita dai Consigli di Classe. Resta fermo che in
presenza della dispensa dalla valutazione delle prove scritte, gli studenti con
DSA utilizzeranno comunque il supporto scritto in quanto utile
all’apprendimento anche orale delle lingue straniere, soprattutto in età
adolescenziale.
In relazione alle forme di valutazione, per quanto riguarda la comprensione
(orale o scritta), sarà valorizzata la capacità di cogliere il senso generale del
messaggio; in fase di produzione sarà dato più rilievo all’efficacia
comunicativa, ossia alla capacità di farsi comprendere in modo chiaro, anche se
non del tutto corretto grammaticalmente.
Lo studio delle lingue straniere implica anche l’approfondimento dei caratteri
culturali e sociali del popolo che parla la lingua studiata e, con l’avanzare del
percorso scolastico, anche degli aspetti letterari. Poiché l’insegnamento di tali
aspetti è condotto in lingua materna, saranno in questa sede applicati gli
strumenti compensativi e dispensativi impiegati per le altre materie. Sulla base
della gravità del disturbo, nella scuola secondaria i testi letterari in lingua
straniera assumono importanza minore per l’alunno con DSA: considerate le
sue possibili difficoltà di memorizzazione, risulta conveniente insistere sul
potenziamento del lessico ad alta frequenza piuttosto che focalizzarsi su parole
più rare, o di registro colto, come quelle presenti nei testi letterari.
Ai fini della corretta interpretazione delle disposizioni contenute nel decreto
attuativo, pare opportuno precisare che “l'esonero” riguarda l’insegnamento
della lingua straniera nel suo complesso, mentre la “dispensa” concerne
unicamente le prestazioni in forma scritta.
LA DIMENSIONE RELAZIONALE
Il successo nell’apprendimento è l’immediato intervento da opporre alla
tendenza degli alunni o degli studenti con DSA a una scarsa percezione di
autoefficacia e di autostima. La specificità cognitiva degli alunni e degli
studenti con DSA determina, inoltre, per le conseguenze del disturbo sul piano
scolastico, importanti fattori di rischio per quanto concerne la dispersione
scolastica dovuta, in questi casi, a ripetute esperienze negative e frustranti
durante l’intero iter formativo.
Ogni reale apprendimento acquisito e ogni successo scolastico rinforzano negli
alunni e negli studenti con DSA la percezione propria di poter riuscire nei
propri impegni nonostante le difficoltà che impone il disturbo, con evidenti
connessi esiti positivi sul tono psicologico complessivo. Di contro, non
realizzare le attività didattiche personalizzate e individualizzate, non utilizzare
gli strumenti compensativi, disapplicare le misure dispensative, collocano
l’alunno e lo studente in questione in uno stato di immediata inferiorità rispetto
25 alle prestazioni richieste a scuola, e non per assenza di “buona volontà”, ma per
una problematica che lo trascende oggettivamente: il disturbo specifico di
apprendimento.
Analogamente, dispensare l’alunno o lo studente con DSA da alcune
prestazioni, oltre a non avere rilevanza sul piano dell’apprendimento – come la
lettura ad alta voce in classe – evita la frustrazione collegata alla dimostrazione
della propria difficoltà.
È necessario sottolineare la delicatezza delle problematiche psicologiche che
s’innestano nell’alunno o nello studente con DSA per l’utilizzo degli strumenti
compensativi e delle misure dispensative. Infatti, ai compagni di classe gli
strumenti compensativi e le misure dispensative possono risultare
incomprensibili facilitazioni. A questo riguardo, il coordinatore di classe, sentita
la famiglia interessata, può avviare adeguate iniziative per condividere con i
compagni di classe le ragioni dell’applicazione degli strumenti e delle misure
citate, anche per evitare la stigmatizzazione e le ricadute psicologiche negative.
Resta ferma, infine, la necessità di creare un clima della classe accogliente,
praticare una gestione inclusiva della stessa, tenendo conto degli specifici
bisogni educativi degli alunni e studenti con DSA.
I DOCENTI La eventuale presenza all’interno dell’Istituto scolastico di un docente esperto,
con compiti di referente, non deve sollevare il Collegio dei docenti ed i Consigli
di classe interessati dall’impegno educativo di condividere le scelte. Risulta, infatti, indispensabile che sia l’intera comunità educante a possedere gli
strumenti di conoscenza e competenza, affinché tutti siano corresponsabili del
progetto formativo elaborato e realizzato per gli alunni con DSA.
In particolare, ogni docente, per sé e collegialmente:
26 -durante le prime fasi degli apprendimenti scolastici cura con attenzione
l’acquisizione dei prerequisiti fondamentali e la stabilizzazione delle prime
abilità relative alla scrittura, alla lettura e al calcolo, ponendo contestualmente
attenzione ai segnali di rischio in un’ottica di prevenzione ed ai fini di una
segnalazione;
-mette in atto strategie di recupero;
-segnala alla famiglia la persistenza delle difficoltà nonostante gli interventi di
recupero posti in essere;
-prende visione della certificazione diagnostica rilasciata dagli organismi
preposti;
-procede, in collaborazione dei colleghi della classe, alla documentazione dei
percorsi
didattici individualizzati e personalizzati previsti;
-attua strategie educativo-didattiche di potenziamento e di aiuto compensativo;
-adotta misure dispensative;
-attua modalità di verifica e valutazione adeguate e coerenti;
-realizza incontri di continuità con i colleghi del precedente e successivo ordine
o grado di scuola al fine di condividere i percorsi educativi e didattici effettuati
dagli alunni, in particolare quelli con DSA, e per non disperdere il lavoro
svolto.
I CONTENUTI DELLA FORMAZIONE
Legge170/2010 e caratteristiche delle diverse tipologie di DSA.
La conoscenza della legge consente di avere consapevolezza del percorso
completo di gestione dei DSA all’interno della scuola; i vari momenti di tale
percorso e i processi conseguenti devono essere ben chiari al fine di assicurarne
l’applicazione. La legge e le disposizioni attuative, contenute nel DM 12 luglio
2011, riassumono e superano tutti i provvedimenti e note ministeriali
precedentemente emanati riguardo ai DSA.
Risulta inoltre opportuno conoscere le caratteristiche dei singoli disturbi di
apprendimento, anche da un punto di vista medico-sanitario e psicologico, sia
perché tali caratteristiche giustificano gli specifici interventi previsti dalla
Legge, sia perché ciò consente di costruire un linguaggio comune fra mondo
scolastico e mondo dei servizi di diagnosi e di trattamento.
27 STRATEGIE EDUCATIVE-DIDATTICHE DI POTENZIAMENTO E DI
AIUTO COMPENSATIVO
È necessario che i docenti acquisiscano chiare e complete conoscenze in merito
agli strumenti compensativi e alle misure dispensative, con riferimento alla
disciplina di loro competenza, al fine di effettuare scelte consapevoli ed
appropriate.
Inoltre, gli insegnanti devono essere in grado di utilizzare le nuove tecnologie e
realizzare una integrazione tra queste e le metodologie didattiche per
l’apprendimento, dato che le ricerche dimostrano che ambienti didattici
supportati dall’uso delle nuove tecnologie risultano maggiormente efficaci.
Gestione della classe con alunni con DSA.
I docenti devono porre attenzione alle ricadute psicologiche delle scelte
educative e didattiche, ricordando che nell’apprendimento un ruolo di grande
rilievo è rappresentato dagli aspetti emotivi,motivazionali e relazionali. La
formazione, in tale ambito, ha l’obiettivo di sviluppare competenze per creare
ambienti di apprendimento capaci di sviluppare autostima, stile di attribuzione
positivo, senso di autoefficacia negli alunni e negli studenti con DSA.
Forme adeguate di verifica e di valutazione.
La valutazione deve concretizzarsi in una prassi che espliciti concretamente le
modalità di differenziazione a seconda della disciplina e del tipo di compito,
discriminando fra ciò che è espressione diretta del disturbo e ciò che esprime
l’impegno dell’allievo e le conoscenze effettivamente acquisite.
Indicazioni ed esercitazioni concernenti le misure educative e didattiche.
La concreta applicazione delle misure didattiche e valutative personalizzate
richiede un allenamento pratico, da attuare già in fase di formazione mediante
attività laboratoriali. È auspicabile che ogni docente ne acquisisca la
competenza, perlomeno per le discipline di propria pertinenza, onde evitare
meccanismi di delega.
Forme di orientamento e di accompagnamento per il prosieguo degli studi.
È necessario che vengano superate le visioni semplicistiche dettate da pregiudizi
datati per cui i ragazzi con DSA sarebbero destinati a percorsi formativi di
basso livello; la costruzione di nuovi percorsi per orientare le scelte degli
studenti con DSA non può che scaturire da un bilancio a livello personale non
solo delle aree di forza e di debolezza, ma anche della motivazione e delle scelte
personali e delle opportunità disponibili, mettendo in campo l’intuizione delle
potenzialità emergenti.
28 Esperienze di studi di caso di alunni con DSA, per implementare buone
pratiche didattiche
La migliore efficacia formativa si raggiunge probabilmente con lo studio di casi
concreti, dei problemi e del percorso svolto, delle criticità verificatesi in corso e
delle possibili soluzioni. Attività di formazione specifiche devono essere rivolte
anche ai dirigenti scolastici, mirate agli aspetti di competenza: aspetti normativi,
organizzativi e gestionali.
Supporto informativo alla formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici
La conoscenza specifica sui DSA si può acquisire con una formazione protratta
e approfondita, che può avvalersi di molte modalità, ivi comprese quelle rese
disponibili dalle nuove tecnologie e da Internet.
A tal fine, il Ministero attiva una specifica sezione del proprio sito Internet
(all’interno
della
pagina
web
più
volte
richiamata:
http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa ) per la divulgazione di contributi
scientifici, didattici, organizzativi, metodologici predisposti sia dal mondo
scientifico sia dagli Uffici Scolastici Regionali in relazione all’impegno di
ricerca e di elaborazione dei docenti e delle scuole.
I materiali pubblicati possono supportare l’evoluzione culturale generale in
tema di DSA e sono liberamente fruibili.
29 Curiosità: personaggi famosi dislessici
Leonardo da Vinci
Galileo Galilei
Napoleone
Henry Ford
Albert Einstein
Agatha Christie
John Lennon
Cher
Robin Williams
Tom Cruise
Will Smith
Isaac Newton
30 INDICE:
Premessa..................................................................................................................pag.1
Introduzione............................................................................................................pag.3
Come si manifesta?.................................................................................................pag.5
Come si riconosce?.................................................................................................pag.7
Quali sono le caratteristiche di uno studente dislessico.......................................pag7
Come si affronta?...................................................................................................pag.8
Cosa fare dopo la diagnosi?................................................................................. pag.9
Cosa deve fare l'insegnante?...............................................................................pag.11
Le cose da non fare...............................................................................................pag.11
Software................................................................................................................pag.13
Il ruolo della Scuola..............................................................................................pag.14
Come rendere più leggibile un testo cartaceo....................................................pag.18
Come scrivere un testo alla lavagna...................................................................pag.18
Raccomandazioni.................................................................................................pag.19
Suggerimenti generali..........................................................................................pag.19
L'importanza del computer.................................................................................pag.21
Bibliografia...........................................................................................................pag.24
LINEE GUIDA(allegato al D.M. 13 Luglio 2011).............................................pag.25
Curiosità: personaggi famosi dislessici...............................................................pag.49
31