Profili di comunità Dr. Teresa Tuozzi [email protected] 1 L’ANALISI DI COMUNITÀ: il metodo dei profili di comunità L’Analisi di Comunità s’inserisce all’interno del più ampio ambito della ricerca-azione partecipata e consente di “valutare la qualità del luogo in cui si vive” (Francescato, 2010). • Territoriale • Demografico Valutazione del grado di empowerment • Servizi Diagnosi Multidimensionale • Attività Produttive • Istituzionale interconnessioni • Psicologico • Antropologico • Futuro Interventi di sviluppo della comunità L’ANALISI DI COMUNITÀ: il metodo dei profili di comunità L’INTERA COMUNITÀ Chi coinvolge? minoranze/maggioranze, associazioni, amministratori, esperti, gruppi di cittadini individui Capacità di lettura dei contesti gruppi Lavoro di rete, empowerment gruppi minoritari organizzazioni Mappatura aziende e servizi, progettazione condivisa A chi è utile? comunità Senso di comunità, partecipazione attiva, responsabilizzazione Una Comunità EMPOWERED… offre ai residenti opportunità di - esercitare controllo - sviluppare competenze - partecipare alle politiche decisionali. “Una comunità locale può offrire opportunità empowering ai propri residenti e aiutarli a diventare cittadini partecipi e attivi. A loro volta, figli, lavoratori e cittadini empowered possono contribuire al miglioramento di famiglie, scuole e luoghi di lavoro, innestando un circuito virtuoso” (Francescato, 2010). Una Comunità EMPOWERED… COMUNITÀ EMPOWERED BENESSERE promuove AUTONOMIA Si cambia ottica… CURARE “riparare i danni” PREVENIRE/PROMUOVERE “prendersi cura” cioè promuovere le migliori condizioni affinché i cittadini potenzino le abilità di base per fronteggiare eventuali crisi PROFILI DI COMUNITÀ 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Profilo TERRITORIALE Profilo DEMOGRAFICO Profilo ISTITUZIONALE Profilo delle ATTIVITA’ PRODUTTIVE Profilo dei SERVIZI Profilo ANTROPOLOGICO-CULTURALE Profilo PSICOLOGICO Profilo del FUTURO Profilo TERRITORIALE Comprende tutti i dati relativi al territorio: estensione, composizione fisica, clima, risorse naturali, infrastrutture, degrado ambientale, suddivisione degli spazi (abitativo, lavorativo, tempo libero, etc.) e la loro fruibilità. Queste informazioni possono essere reperite negli uffici comunali o circoscrizionali e nelle sedi delle organizzazioni che forniscono e curano le infrastrutture e i servizi di base (illuminazione, rete idrica e fognaria, etc.). Profilo TERRITORIALE Per l'analisi di questo profilo possono essere utilizzate tecniche quali la passeggiata, che consiste nel far camminare per le strade del territorio, persone estranee alla comunità in esame, per far loro registrare e fotografare aspetti dell'ambiente fisico che li colpiscono, e fare un elenco degli aspetti positivi e negativi che riscontrano, descrivendo la prima impressione che quel luogo fa ad un estraneo. Altra tecnica è rappresentata dalle fotografie del quartiere, che consiste nel chiedere a membri di gruppi diversi di fotografare i luoghi che secondo loro danno un'immagine della loro città o del loro quartiere. Quindi si chiede anche a loro quali aspetti positivi e negativi del loro territorio le fotografie ritraggono. Profilo TERRITORIALE • • • • • • • • • • Morfologia del territorio Condizioni abitative Infrastrutture Vie di comunicazione Tecnica della “passeggiata” Tecnica delle “fotografie” Clima Opuscoli turistici Risorse naturali Mappe territoriali Aree verdi Osservazione Aree storico-artistiche Inquinamento Abbattimento barriere architettoniche Profilo DEMOGRAFICO Riguarda il numero degli abitanti, divisi per fasce d’età, sesso scolarizzazione, incremento/decremento della popolazione, flussi migratori e mobilità. Nella raccolta dei dati per questo profilo è importante l’approfondimento dei tipi di immigrazione, che risultano dai cambi di residenza, studiando le caratteristiche di chi chiede la residenza e di chi va a vivere altrove. I dati per delineare questo profilo possono essere reperiti presso uffici pubblici quali: l’Anagrafe, l’Ufficio di collocamento, la Questura, l’Ufficio di immigrazione. Profilo DEMOGRAFICO • Numero di abitanti divisi per sesso, età, status, livelli di istruzione • Famiglie (numero ed ampiezza) • Tasso di natalità e mortalità • Mobilità • Densità abitativa Elaborazione dei dati • Immigrati/Emigrati Profilo delle ATTIVITÀ PRODUTTIVE Le attività produttive vengono suddivise in: primarie (agricoltura e allevamento), secondarie (industria) e terziarie (servizi e turismo) e vanno connesse con le caratteristiche territoriali. Oltre ai dati riguardanti la presenza e lo sviluppo di tali attività, altre utili informazioni sono quelle relative all'occupazione della popolazione nei vari settori (stabilità lavorativa, disoccupazione, crisi del mercato, lavoro nero, etc.) e al tasso di nocività ambientale legato a determinate attività produttive. Queste informazioni sono reperibili in parte presso strutture pubbliche (ufficio di collocamento, ufficio del lavoro, Camera di Commercio, Sindacati e Patronati, etc.) e in parte presso i privati. Esaminiamo, inoltre, se le organizzazioni che forniscono posti di lavoro nel territorio sono particolarmente esposte alla concorrenza internazionale. Profilo delle ATTIVITÀ PRODUTTIVE • • • • • • • • • • Settore primario, secondario e terziario Tasso di occupazione nei vari settori Stabilità lavorativa/Crisi del mercato Tasso di disoccupazione Interviste a persone chiave Pendolarismo Elaborazione dei dati Osservazione Lavoro nero Questionari Lavoro minorile Reddito medio pro-capite Tenore di vita Tasso di nocività ambientale Profilo dei SERVIZI I servizi vengono suddivisi in: sociosanitari, socioeducativi e ricreativo-culturali. Oltre ai dati riguardanti la presenza di tali strutture, è necessario conoscerne l'ubicazione e la facilità di accesso, il bacino di utenza, le modalità organizzative e di funzionamento. Questo permette di evidenziare le eventuali carenze e le potenzialità da sviluppare. E' utile tracciare, quando è possibile, la rete di collegamento tra le diverse strutture e servizi. Per raccogliere i dati necessari è utile rivolgersi non solo agli uffici competenti (Provveditorato, ASL, Associazioni sportive e culturali) ma anche intervistare i responsabili dei vari settori, per avere un quadro il più dettagliato e realistico possibile. Profilo dei SERVIZI - Area socioeducativa • Scuole presenti nel territorio per ogni ordine e grado (pubbliche e private) • Scuole di formazione professionale • Università Profilo dei SERVIZI - Area sociosanitaria • Sevizi sanitari pubblici e privati • Servizi sociali pubblici e privati Profilo dei SERVIZI - Area ricreativo-culturale • • • • • • • Cinema Biblioteche Musei Centri sportivi Pub Discoteche Spazi verdi Interviste a persone chiave Elaborazione dei dati Osservazione Focus group Profilo ISTITUZIONALE Riguarda l'organizzazione politico-amministrativa che la comunità si è data, i suoi riferimenti ideologici, la presenza o meno di particolari istituzioni (commissariato, carceri, chiesa/e etc.) e i possibili legami con le problematiche sociali presenti nella comunità. Tali informazioni sono reperibili presso i Consigli comunali e circoscrizionali, gli uffici giudiziari, l'ufficio elettorale, le sezioni di partito, etc. Un altro referente importante, a questo livello, è la chiesa, o le chiese, presenti sul territorio: intervistare il parroco o altre figure responsabili fornisce numerose informazioni sulle iniziative culturali e assistenziali da essa promosse e sul tipo di fruitori. Profilo ISTITUZIONALE • • • • • • Organizzazione politico-amministrativa Sedi di partito Istituzioni religiose cattoliche e non Forze armate Uffici giudiziari Istituti di pena Interviste a persone chiave Elaborazione dei dati Profilo ANTROPOLOGICO-CULTURALE Si delinea studiando la storia di una comunità dalla sua nascita, attraverso documenti di vario tipo (scritti, opere d'arte, feste e tradizioni, etc.). In tal modo è possibile conoscere i valori che la caratterizzano e identificare gli atteggiamenti individuali e sociali di fronte ai problemi che la riguardano direttamente e indirettamente: questo permette di comprendere, per esempio, il grado di coesione e di coinvolgimento dell'intera comunità alla vita dei singoli componenti. Profilo ANTROPOLOGICO-CULTURALE • • • • • • • Storia della comunità Feste e tradizioni Valori Atteggiamenti e stereotipi Usanze e costumi Percezione delle istituzioni Tempo libero Interviste a persone chiave Focus group Profilo PSICOLOGICO E' dato dalle dinamiche affettive, dal senso di appartenenza, dai fattori di identificazione collettiva. L'estensione e la densità delle reti sociali all'interno di una comunità (Sgarro, 1988) ci possono fornire numerose indicazioni sul grado di apertura/chiusura dei vari sottogruppi che convivono al suo interno, e quindi sul livello di partecipazione, collaborazione, sicurezza affettiva. Questo profilo è il più difficile da tracciare, in quanto i dati che vengono raccolti non sono di natura oggettiva ma appartengono a dimensioni soggettive, più complesse da indagare e da interpretare. Per riuscire a cogliere tali aspetti è necessario mettere in atto quella che Martini e Sequi definiscono "osservazione partecipante", cioè un buon livello di integrazione del ricercatore nel tessuto stesso della comunità e la capacità di osservare e cogliere tutta una serie di comportamenti, atteggiamenti, legami che ne creano il tessuto psicoaffettivo. Profilo PSICOLOGICO Per raccogliere tali tipologie di informazioni è importante individuare i luoghi di incontro sociale, sia formali (sedi di partiti e associazioni, parrocchia, centri ricreativi, etc.), che informali (piazze, "muretti", parchi pubblici, etc.); dopo aver raccolto tali primarie informazioni è importante verificare quante e quali persone sono coinvolte in questi momenti di aggregazione, così come è importante disegnare una "mappa" delle reti e del sostegno offerto e ricevuto all'interno di una comunità. Per il profilo antropologico e psicologico si possono utilizzare una serie di strumenti di rilevazione: analisi di documenti e interviste sulla storia, le feste, gli eventi speciali della zona, distribuzione a gruppi rappresentativi di questionari sul senso di comunità e sul sostegno sociale percepito. Profilo PSICOLOGICO Due tecniche di gruppo sono inoltre rappresentate dal disegno del quartiere e dallo sceneggiato in cui i membri dei gruppi coinvolti sono invitati a rappresentare il loro quartiere con un disegno o tramite una sceneggiatura di un film. Con l'utilizzo di tali tecniche proiettive emergono gli atteggiamenti e i vissuti che i vari sottogruppi hanno verso la comunità e il tipo di risposta emotiva che l'ambiente è in grado di evocare in loro. Profilo PSICOLOGICO • • • • • • • Vissuti relativi alla propria comunità Senso di appartenenza Integrazione/Emarginazione Presenza di sottogruppi e loro chiusura/apertura Senso di comunità Sicurezza affettiva Sostegno sociale percepito Interviste a persone chiave Focus group Profilo del FUTURO Attraverso questo profilo vengono esplorate le aspettative sul futuro della comunità di appartenenza. Si cerca, inoltre, di individuare quali modelli di città e di convivenza vengono proposti dai mass media e come questi influenzino il modo di vedere il futuro. Le informazioni vengono raccolte tramite interviste alle persone chiave della comunità e attraverso discussioni nei focus groups (gruppi di persone che esprimono la varietà degli attori sociali e comprendono sempre esponenti dei gruppi ritenuti più marginali o meno visibili). Profilo del FUTURO • Come sarà secondo lei fra 10 anni questa città? • Cosa teme maggiormente per il futuro di questa città? • Cosa desidera maggiormente per il futuro di questa città? Interviste a persone chiave Focus group ANALISI PRELIMINARE GRUPPO INTERDISCIPLINARE FOCUS GROUP Tecnica del BRAINSTORMING La tecnica del BRAINSTORMING •Si tratta di una tecnica di creatività, che ha lo scopo di produrre il maggior numero di idee, senza preoccuparsi della loro qualità e senza fare né critica né autocritica. • I problemi adatti ad essere affrontati con la tecnica del brainstorming sono quelli abbastanza semplici da poter essere racchiusi in una formula o in una domanda precisa e non scomponibili in più parti (nel qual caso si potrebbero fare tanti brainstorming quanti sono gli elementi del problema). La tecnica del BRAINSTORMING Dopo l’esposizione del problema da parte del conduttore, si procede alla fase creativa (quella del pensiero divergente), nella quale è fondamentale osservare alcune REGOLE: •La libera immaginazione è la benvenuta, anche se le idee sembrano assurde. È necessario lasciarsi andare concedendo spazio alla creatività e alla fantasia. •Bisogna produrre il massimo delle idee nel minimo tempo, la quantità è più importante della qualità. •La critica e l’autocritica di un’idea espressa sono rigorosamente vietate, in quanto fortemente paralizzanti rispetto alla creatività. •È necessario ascoltare le idee degli altri e collegarvisi direttamente, associando idea a idea La tecnica del BRAINSTORMING Nella successiva fase di analisi delle idee emerse (pensiero convergente), tutte le proposte vengono raccolte in categorie ed esaminate in termini di originalità, di realismo, facilità di applicazione, efficacia. Questa fase può essere condotta dalle stesse persone che hanno prodotto le idee oppure da un’apposita giuria di esperti, interessati alla soluzione del problema e competenti rispetto ad esso. ANALISI PRELIMINARE L’Analisi Preliminare è uno schema che permette di confrontare i punti forza e le aree problema percepite dai vari sottogruppi e di confrontare le loro percezioni con i dati raccolti durante l’analisi dei profili di comunità. Tramite brainstorming si chiede ai soggetti appartenenti al gruppo focus di elencare i punti deboli e i punti forza della loro cittadina, o del loro quartiere a seconda dei casi. Per ogni punto forza e/o debole proposto da un partecipante, viene chiesto quanti altri ritengono quell’aspetto un punto forza o debole della loro comunità. Questi aspetti emersi vengono poi classificati negli otto profili, (ad esempio degrado ambientale viene inquadrato nel profilo territoriale, buone scuole nel profilo dei servizi ecc.). ANALISI PRELIMINARE Con questo metodo si arriverà, pertanto, ad una prima valutazione della situazione della comunità, sommando i punti deboli e i punti forza emersi. Dove prevalgono i punti deboli e scarseggiano i punti forza, la comunità si presenta come complessivamente meno empowered, inoltre questa misurazione può essere fatta per ogni profilo. Da questa prima analisi si può anche capire quali profili sono più salienti per il gruppo di ricerca interdisciplinare. I gruppi focus sono composti da piccoli (da 6 a massimo 20) gruppi di cittadini che esprimono la varietà degli attori sociali e comprendono sempre esponenti dei gruppi ritenuti più marginali o meno visibili. Vengono organizzati un certo numero di gruppi focus, in genere omogenei al loro interno (ad es. un gruppo di studenti, uno di casalinghe, uno di immigrati, etc.). L’analisi preliminare viene fatta anche con ogni persona chiave e dai risultati di queste diverse analisi preliminare si può avere un primo quadro d’insieme delle percezioni dei vari profili da parte dei diversi gruppi. ANALISI PRELIMINARE PROCEDURE FOCUS GROUP Il Focus Group prevede il coinvolgimento di un gruppo variabile di soggetti da un minimo di 6 a un massimo di 20 e ha una durata media di un’ora e trenta. PRIMA PARTE: BRAINSTORMING (20 minuti totali) Si chiede ai membri del gruppo di elencare i punti deboli e i punti forza della loro comunità. Terminate le associazioni, nella fase di pensiero convergente, il conduttore chiede per ogni PF e PD proposto quanti altri partecipanti ritengono quell’aspetto un PF o un PD della comunità. Si passa poi alla presentazione dello schema dei profili di comunità e viene chiesto ai partecipanti, con l’aiuto del conduttore, di classificare i punti emersi negli otto profili. ANALISI PRELIMINARE SECONDA PARTE: SCENEGGIATO (20 minuti totali) Viene esposta al gruppo la tecnica dello sceneggiato facendo attenzione a proporre una consegna sintetica e generica per favorire l’emergere delle proiezioni e delle rappresentazioni gruppali. Si chiede quindi di realizzare la sceneggiatura di un film che abbia per tema la comunità di appartenenza definendone il titolo, il genere, i protagonisti, la trama e il finale. Questa sceneggiatura deve quindi essere il risultato del lavoro di tutto il gruppo, va trascritta in un cartellone e poi condivisa con diverse modalità (letta da un narratore, interpretata a più voci, rappresentata) a discrezione dei partecipanti. Nel caso il gruppo di partecipanti fosse molto numeroso è consigliabile la divisione in sottogruppi omogenei (es. maschi e femmine). ANALISI PRELIMINARE Lo Sceneggiato 1/2 Scheda per la lettura del Film: Dopo la verbalizzazione chiedere ad ogni partecipante: • Descrivere pensieri, sentimenti, atteggiamenti dei protagonisti del film • Che rapporto esiste tra ciò che è espresso dal film e la loro comunità (quartiere) ANALISI PRELIMINARE Lo Sceneggiato 2/2 Traccia di lettura per il conduttore (questi sono spunti di riflessione per voi, sono un modo per facilitare la discussione del gruppo sullo sceneggiato realizzato): • Chi sono i personaggi (sono singoli o gruppi, persone immaginarie o reali) • Che tipo di messaggio viene rappresentato • Trama e finale indicano il livello di speranza espresso dal gruppo • Il titolo indica il modo di affrontare il problema • Se è descritto un problema, come viene affrontato? • La soluzione proposta è una soluzione che fa emergere un impegno o è una soluzione quasi magica del problema? • Che tipo di finale viene rappresentato? ANALISI PRELIMINARE TERZA PARTE: FUTURO (20 minuti) In questa fase si esplorano le percezioni, i desideri e le paure dei partecipanti rispetto al futuro della loro comunità, vengono per questo proposte tre domande stimolo: Come vedi la tua comunità tra 10 anni? Quali sono i timori per il futuro di questa comunità? Quali sono i desideri per il futuro di questa comunità? A discrezione del conduttore il gruppo può rispondere con una discussione libera o con la tecnica del brainstorming. ANALISI PRELIMINARE QUARTA PARTE: PRIORITÀ DI CAMBIAMENTO (10 minuti) Utilizzando la tecnica del brainstorming si chiede al gruppo quali siano le priorità di cambiamento per la loro comunità, si distinguono poi tra obiettivi empowering e obiettivi disempowering (individuando chi ha il potere di implementare il cambiamento auspicato), si propone infine una breve discussione su come i partecipanti al focus possano impegnarsi in prima persona per promuovere i cambiamenti proposti. STRUMENTI DI RILEVAZIONE dei profili Le tecniche proiettive servono ad esplorare gli atteggiamenti e i vissuti che i vari sottogruppi hanno verso la comunità e il tipo di risposta emotiva che l’ambiente è in grado di evocare loro. Secondo quanto teorizzano Mehrabian e Russel [1974], infatti, l’ambiente è in grado di attivare risposte emotive, e quindi comportamenti diversi, a secondo delle caratteristiche fisiche e sociali che lo connotano; le emozioni che le persone avvertono nei setting, cioè, sono solo in parte determinate dalle caratteristiche individuali. Se l’ambiente evoca sensazioni di piacere, ad esempio, più facilmente provocherà nelle persone una tendenza a permanere, se suscita senso di padronanza gli individui probabilmente dimostreranno coinvolgimento e partecipazione. STRUMENTI DI RILEVAZIONE dei profili Ipotizziamo che questi vissuti e dimensioni emozionali possano essere espresse attraverso la scelta selettiva di immagini e simboli (foto, disegni, narrazioni, associazioni). Le tecniche proposte, perciò, servono ad esplorare le emozioni che vari sottogruppi hanno nei confronti della loro comunità, i valori, i timori, le speranze, ma anche gli stili di coping, gli atteggiamenti di fatalismo o progettualità, i tipi di difficoltà ed ostacoli che vengono evidenziati, gli strumenti e le reti di sostegno che utilizzano i protagonisti e il grado di cooperazione e di capacità di lavorare in gruppo. Ovviamente da questo tipo di input qualitativo possono emergere una moltitudine di indicazioni che è possibile (e utile) leggere in modo integrato e trasversale. Il disegno del quartiere 1/2 Consiste nel far disegnare a ogni membro del gruppo qualcosa che per lui rappresenta il suo quartiere; dopo questa prima fase, i disegni vengono tutti appesi ad una parete e viene chiesto ad ogni partecipante di esprimere l’emozione che il disegno gli suscita con una o più parole, che vengono scritte accanto ad ogni disegno. Successivamente, i membri del gruppo producono associazioni libere guardando tutti i disegni nel complesso. Le associazioni vengono poi classificate in neutre, positive e negative, prestando particolare attenzione alle associazioni ripetute più volte. Il disegno del quartiere 2/2 I disegni non vengono interpretati, dato che uno degli scopi di questa ricerca partecipata è rendere in grado i partecipanti di replicare l’analisi dei profili in modo autonomo; viene semplicemente registrato: - se i disegni presentano colori o sono in bianco e nero; - se includono persone e animali. Abbiamo scelto cioè indicatori facilmente misurabili, anche senza precise competenze psicologiche. Interviste e Questionari Questionario: strumento per la raccolta di dati nell’ambito della ricerca. È una tecnica molto strutturata: le domande, le risposte e le variabili sono standardizzate. È un processo che coinvolge un numero elevato di persone. L’intervista: strumento per la raccolta dei dati nell’ambito della ricerca qualitativa. Può essere strutturata o semistrutturata ed è un processo che coinvolge due persone. Obiettivo di entrambe: raccogliere informazioni per individuare e studiare comportamenti ed atteggiamenti dalle persone rispetto a specifiche aree di interesse. Andremo ad approfondire in modo più dettagliato l’intervista in quanto, in questa sede, rappresenta lo strumento che maggiormente verrà utilizzato. FOCUS GROUP Il focus group è una tecnica di rilevazione di dati basata sul gruppo. Corrao (2000) definisce il focus group come “una tecnica di rilevazione per la ricerca sociale, basata sulla discussione tra un piccolo gruppo di persone, alla presenza di uno o più moderatori, focalizzata su un argomento che si vuole indagare in profondità”. Gli elementi caratteristici dei focus group sono: il fatto che la rilevazione si basa sull’interazione tra un gruppo di persone (il numero ottimale è variabile da 6 a 12); la presenza di uno o più moderatori; la focalizzazione su uno specifico argomento, che interessa indagare in profondità. FOCUS GROUP I partecipanti non devono rispondere individualmente, ma discutere e confrontarsi sul tema prescelto. Tale modalità permette il recupero dell’interazione nella rilevazione di opinioni, da cui derivano altri vantaggi: la possibilità che i partecipanti hanno di formarsi un opinione anche nel corso della discussione o di modificare quella espressa inizialmente in modo da formulare alla fine la propria opinione sul tema con maggiore convinzione. FOCUS GROUP Attualmente esistono vari tipi di focus group, diversi per composizione del gruppo (formati anche da persone che si conoscono e che conoscono il moderatore, eterogenei, ecc.); grado di strutturazione (gruppi auto-gestiti, con guida, semistrutturati, ecc.) e ruolo del moderatore (può essere molto marginale; limitato oppure ampio). FOCUS GROUP: abilità richieste Le abilità richieste all’intervistatore-moderatore sono le stesse necessarie nelle interviste individuali (essere flessibile, oggettivo, empatico, persuasivo e un buon ascoltatore), anche se, in più, occorre saper gestire le dinamiche di gruppo, evitando che alcuni individui o gruppetti dominino la discussione, sollecitando i membri meno loquaci a esprimere le proprie opinioni e cercando di ottenere risposte possibilmente da tutto il gruppo, per avere la massima copertura dell’argomento. Inoltre l’intervistatore deve bilanciare il proprio ruolo di intervistatore (interessato allo sviluppo dell’argomento) e di moderatore (che gestisce le dinamiche di gruppo) ricercando un equilibrio ottimale fra la direttività e la non direttività. FOCUS GROUP: abilità richieste È opportuno registrare o video-registrare le discussioni oltre che annotare tutti gli altri elementi relativi al processo (compito di solito affidato all’osservatore o al secondo moderatore). Alla fine di ogni incontro, è utile trascrivere la registrazione effettuata, visionare se è stata effettuata la videoregistrazione, organizzare gli appunti, cercando anche di fare una sintesi delle principali posizioni emerse.