Laboratorio Metodi di rilevazione del pregiudizio e dell`esclusione

Profili di comunità
Dr. Teresa Tuozzi
[email protected]
1
L’ANALISI DI COMUNITÀ: il metodo dei profili di comunità
L’Analisi di Comunità s’inserisce all’interno del più ampio ambito della
ricerca-azione partecipata e consente di “valutare la qualità del luogo
in cui si vive” (Francescato, 2010).
• Territoriale
• Demografico
Valutazione del grado di
empowerment
• Servizi
Diagnosi
Multidimensionale
• Attività Produttive
• Istituzionale
interconnessioni
• Psicologico
• Antropologico
• Futuro
Interventi di sviluppo
della comunità
L’ANALISI DI COMUNITÀ: il metodo dei profili di comunità
L’INTERA COMUNITÀ
Chi coinvolge?
minoranze/maggioranze, associazioni,
amministratori, esperti, gruppi di cittadini
individui
Capacità di lettura dei contesti
gruppi
Lavoro di rete, empowerment
gruppi minoritari
organizzazioni
Mappatura aziende e servizi,
progettazione condivisa
A chi è utile?
comunità
Senso di comunità, partecipazione
attiva, responsabilizzazione
Una Comunità EMPOWERED…
offre ai residenti opportunità di
- esercitare controllo
- sviluppare competenze
- partecipare alle politiche decisionali.
“Una comunità locale può offrire opportunità empowering ai propri
residenti e aiutarli a diventare cittadini partecipi e attivi.
A loro volta, figli, lavoratori e cittadini empowered possono contribuire
al miglioramento di famiglie, scuole e luoghi di lavoro, innestando un
circuito virtuoso”
(Francescato, 2010).
Una Comunità EMPOWERED…
COMUNITÀ
EMPOWERED
BENESSERE
promuove
AUTONOMIA
Si cambia ottica…
CURARE
“riparare i danni”
PREVENIRE/PROMUOVERE
“prendersi cura”
cioè promuovere le migliori condizioni
affinché i cittadini potenzino le abilità di
base per fronteggiare eventuali crisi
PROFILI DI COMUNITÀ
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Profilo TERRITORIALE
Profilo DEMOGRAFICO
Profilo ISTITUZIONALE
Profilo delle ATTIVITA’ PRODUTTIVE
Profilo dei SERVIZI
Profilo ANTROPOLOGICO-CULTURALE
Profilo PSICOLOGICO
Profilo del FUTURO
Profilo TERRITORIALE
Comprende tutti i dati relativi al territorio:
estensione, composizione fisica, clima, risorse
naturali, infrastrutture, degrado ambientale,
suddivisione degli spazi (abitativo, lavorativo, tempo
libero, etc.) e la loro fruibilità.
Queste informazioni possono essere reperite negli
uffici comunali o circoscrizionali e nelle sedi delle
organizzazioni che forniscono e curano le
infrastrutture e i servizi di base (illuminazione, rete
idrica e fognaria, etc.).
Profilo TERRITORIALE
Per l'analisi di questo profilo possono essere utilizzate
tecniche quali la passeggiata, che consiste nel far camminare
per le strade del territorio, persone estranee alla comunità in
esame, per far loro registrare e fotografare aspetti
dell'ambiente fisico che li colpiscono, e fare un elenco degli
aspetti positivi e negativi che riscontrano, descrivendo la
prima impressione che quel luogo fa ad un estraneo. Altra
tecnica è rappresentata dalle fotografie del quartiere, che
consiste nel chiedere a membri di gruppi diversi di fotografare
i luoghi che secondo loro danno un'immagine della loro città
o del loro quartiere. Quindi si chiede anche a loro quali
aspetti positivi e negativi del loro territorio le fotografie
ritraggono.
Profilo TERRITORIALE
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Morfologia del territorio
Condizioni abitative
Infrastrutture
Vie di comunicazione
 Tecnica della “passeggiata”
 Tecnica delle “fotografie”
Clima
 Opuscoli turistici
Risorse naturali
 Mappe territoriali
Aree verdi
 Osservazione
Aree storico-artistiche
Inquinamento
Abbattimento barriere architettoniche
Profilo DEMOGRAFICO
Riguarda il numero degli abitanti, divisi per fasce d’età,
sesso scolarizzazione, incremento/decremento della
popolazione, flussi migratori e mobilità.
Nella raccolta dei dati per questo profilo è importante
l’approfondimento dei tipi di immigrazione, che risultano
dai cambi di residenza, studiando le caratteristiche di chi
chiede la residenza e di chi va a vivere altrove.
I dati per delineare questo profilo possono essere reperiti
presso uffici pubblici quali: l’Anagrafe, l’Ufficio di
collocamento, la Questura, l’Ufficio di immigrazione.
Profilo DEMOGRAFICO
• Numero di abitanti divisi per sesso, età, status, livelli
di istruzione
• Famiglie (numero ed ampiezza)
• Tasso di natalità e mortalità
• Mobilità
• Densità abitativa
 Elaborazione dei dati
• Immigrati/Emigrati
Profilo delle ATTIVITÀ PRODUTTIVE
Le attività produttive vengono suddivise in: primarie (agricoltura e
allevamento), secondarie (industria) e terziarie (servizi e turismo) e
vanno connesse con le caratteristiche territoriali. Oltre ai dati
riguardanti la presenza e lo sviluppo di tali attività, altre utili
informazioni sono quelle relative all'occupazione della popolazione
nei vari settori (stabilità lavorativa, disoccupazione, crisi del
mercato, lavoro nero, etc.) e al tasso di nocività ambientale legato a
determinate attività produttive.
Queste informazioni sono reperibili in parte presso strutture
pubbliche (ufficio di collocamento, ufficio del lavoro, Camera di
Commercio, Sindacati e Patronati, etc.) e in parte presso i privati.
Esaminiamo, inoltre, se le organizzazioni che forniscono posti di
lavoro nel territorio sono particolarmente esposte alla concorrenza
internazionale.
Profilo delle ATTIVITÀ PRODUTTIVE
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Settore primario, secondario e terziario
Tasso di occupazione nei vari settori
Stabilità lavorativa/Crisi del mercato
Tasso di disoccupazione
 Interviste a persone chiave
Pendolarismo
 Elaborazione dei dati
 Osservazione
Lavoro nero
 Questionari
Lavoro minorile
Reddito medio pro-capite
Tenore di vita
Tasso di nocività ambientale
Profilo dei SERVIZI
I servizi vengono suddivisi in: sociosanitari, socioeducativi
e ricreativo-culturali. Oltre ai dati riguardanti la presenza
di tali strutture, è necessario conoscerne l'ubicazione e la
facilità di accesso, il bacino di utenza, le modalità
organizzative e di funzionamento. Questo permette di
evidenziare le eventuali carenze e le potenzialità da
sviluppare. E' utile tracciare, quando è possibile, la rete di
collegamento tra le diverse strutture e servizi.
Per raccogliere i dati necessari è utile rivolgersi non solo
agli uffici competenti (Provveditorato, ASL, Associazioni
sportive e culturali) ma anche intervistare i responsabili
dei vari settori, per avere un quadro il più dettagliato e
realistico possibile.
Profilo dei SERVIZI - Area socioeducativa
• Scuole presenti nel territorio per ogni ordine e
grado (pubbliche e private)
• Scuole di formazione professionale
• Università
Profilo dei SERVIZI - Area sociosanitaria
• Sevizi sanitari pubblici e privati
• Servizi sociali pubblici e privati
Profilo dei SERVIZI - Area ricreativo-culturale
•
•
•
•
•
•
•
Cinema
Biblioteche
Musei
Centri sportivi
Pub
Discoteche
Spazi verdi




Interviste a persone chiave
Elaborazione dei dati
Osservazione
Focus group
Profilo ISTITUZIONALE
Riguarda l'organizzazione politico-amministrativa che la
comunità si è data, i suoi riferimenti ideologici, la presenza
o meno di particolari istituzioni (commissariato, carceri,
chiesa/e etc.) e i possibili legami con le problematiche
sociali presenti nella comunità.
Tali informazioni sono reperibili presso i Consigli comunali
e circoscrizionali, gli uffici giudiziari, l'ufficio elettorale, le
sezioni di partito, etc. Un altro referente importante, a
questo livello, è la chiesa, o le chiese, presenti sul
territorio: intervistare il parroco o altre figure responsabili
fornisce numerose informazioni sulle iniziative culturali e
assistenziali da essa promosse e sul tipo di fruitori.
Profilo ISTITUZIONALE
•
•
•
•
•
•
Organizzazione politico-amministrativa
Sedi di partito
Istituzioni religiose cattoliche e non
Forze armate
Uffici giudiziari
Istituti di pena
 Interviste a persone chiave
 Elaborazione dei dati
Profilo ANTROPOLOGICO-CULTURALE
Si delinea studiando la storia di una comunità dalla sua
nascita, attraverso documenti di vario tipo (scritti, opere
d'arte, feste e tradizioni, etc.).
In tal modo è possibile conoscere i valori che la
caratterizzano e identificare gli atteggiamenti individuali
e sociali di fronte ai problemi che la riguardano
direttamente e indirettamente: questo permette di
comprendere, per esempio, il grado di coesione e di
coinvolgimento dell'intera comunità alla vita dei singoli
componenti.
Profilo ANTROPOLOGICO-CULTURALE
•
•
•
•
•
•
•
Storia della comunità
Feste e tradizioni
Valori
Atteggiamenti e stereotipi
Usanze e costumi
Percezione delle istituzioni
Tempo libero
 Interviste a persone chiave
 Focus group
Profilo PSICOLOGICO
E' dato dalle dinamiche affettive, dal senso di appartenenza, dai
fattori di identificazione collettiva. L'estensione e la densità delle reti
sociali all'interno di una comunità (Sgarro, 1988) ci possono fornire
numerose indicazioni sul grado di apertura/chiusura dei vari
sottogruppi che convivono al suo interno, e quindi sul livello di
partecipazione, collaborazione, sicurezza affettiva.
Questo profilo è il più difficile da tracciare, in quanto i dati che
vengono raccolti non sono di natura oggettiva ma appartengono a
dimensioni soggettive, più complesse da indagare e da interpretare.
Per riuscire a cogliere tali aspetti è necessario mettere in atto quella
che Martini e Sequi definiscono "osservazione partecipante", cioè un
buon livello di integrazione del ricercatore nel tessuto stesso della
comunità e la capacità di osservare e cogliere tutta una serie di
comportamenti, atteggiamenti, legami che ne creano il tessuto
psicoaffettivo.
Profilo PSICOLOGICO
Per raccogliere tali tipologie di informazioni è importante
individuare i luoghi di incontro sociale, sia formali (sedi di partiti e
associazioni, parrocchia, centri ricreativi, etc.), che informali (piazze,
"muretti", parchi pubblici, etc.); dopo aver raccolto tali primarie
informazioni è importante verificare quante e quali persone sono
coinvolte in questi momenti di aggregazione, così come è
importante disegnare una "mappa" delle reti e del sostegno offerto
e ricevuto all'interno di una comunità.
Per il profilo antropologico e psicologico si possono utilizzare una
serie di strumenti di rilevazione: analisi di documenti e interviste
sulla storia, le feste, gli eventi speciali della zona, distribuzione a
gruppi rappresentativi di questionari sul senso di comunità e sul
sostegno sociale percepito.
Profilo PSICOLOGICO
Due tecniche di gruppo sono inoltre rappresentate dal
disegno del quartiere e dallo sceneggiato in cui i membri
dei gruppi coinvolti sono invitati a rappresentare il loro
quartiere con un disegno o tramite una sceneggiatura di
un film.
Con l'utilizzo di tali tecniche proiettive emergono gli
atteggiamenti e i vissuti che i vari sottogruppi hanno
verso la comunità e il tipo di risposta emotiva che
l'ambiente è in grado di evocare in loro.
Profilo PSICOLOGICO
•
•
•
•
•
•
•
Vissuti relativi alla propria comunità
Senso di appartenenza
Integrazione/Emarginazione
Presenza di sottogruppi e loro chiusura/apertura
Senso di comunità
Sicurezza affettiva
Sostegno sociale percepito
 Interviste a persone chiave
 Focus group
Profilo del FUTURO
Attraverso questo profilo vengono esplorate le
aspettative sul futuro della comunità di appartenenza.
Si cerca, inoltre, di individuare quali modelli di città e di
convivenza vengono proposti dai mass media e come
questi influenzino il modo di vedere il futuro.
Le informazioni vengono raccolte tramite interviste alle
persone chiave della comunità e attraverso discussioni
nei focus groups (gruppi di persone che esprimono la
varietà degli attori sociali e comprendono sempre
esponenti dei gruppi ritenuti più marginali o meno
visibili).
Profilo del FUTURO
• Come sarà secondo lei fra 10 anni questa città?
• Cosa teme maggiormente per il futuro di questa città?
• Cosa desidera maggiormente per il futuro di questa città?
 Interviste a persone chiave
 Focus group
ANALISI PRELIMINARE
GRUPPO INTERDISCIPLINARE
FOCUS GROUP
Tecnica del BRAINSTORMING
La tecnica del BRAINSTORMING
•Si tratta di una tecnica di creatività, che ha lo scopo di
produrre il maggior numero di idee, senza preoccuparsi della
loro qualità e senza fare né critica né autocritica.
• I problemi adatti ad essere affrontati con la tecnica del
brainstorming sono quelli abbastanza semplici da poter
essere racchiusi in una formula o in una domanda precisa
e non scomponibili in più parti (nel qual caso si potrebbero fare
tanti brainstorming quanti sono gli elementi del problema).
La tecnica del BRAINSTORMING
Dopo l’esposizione del problema da parte del conduttore, si
procede alla fase creativa (quella del pensiero divergente),
nella quale è fondamentale osservare alcune REGOLE:
•La libera immaginazione è la benvenuta, anche se le idee
sembrano assurde. È necessario lasciarsi andare concedendo
spazio alla creatività e alla fantasia.
•Bisogna produrre il massimo delle idee nel minimo tempo, la
quantità è più importante della qualità.
•La critica e l’autocritica di un’idea espressa sono rigorosamente
vietate, in quanto fortemente paralizzanti rispetto alla
creatività.
•È necessario ascoltare le idee degli altri e collegarvisi
direttamente, associando idea a idea
La tecnica del BRAINSTORMING
Nella successiva fase di analisi delle idee emerse (pensiero
convergente), tutte le proposte vengono raccolte in categorie
ed esaminate in termini di originalità, di realismo, facilità di
applicazione, efficacia.
Questa fase può essere condotta dalle stesse persone che
hanno prodotto le idee oppure da un’apposita giuria di
esperti, interessati alla soluzione del problema e competenti
rispetto ad esso.
ANALISI PRELIMINARE
L’Analisi Preliminare è uno schema che permette di confrontare i punti
forza e le aree problema percepite dai vari sottogruppi e di confrontare
le loro percezioni con i dati raccolti durante l’analisi dei profili di
comunità.
Tramite brainstorming si chiede ai soggetti appartenenti al gruppo focus
di elencare i punti deboli e i punti forza della loro cittadina, o del loro
quartiere a seconda dei casi. Per ogni punto forza e/o debole proposto
da un partecipante, viene chiesto quanti altri ritengono quell’aspetto un
punto forza o debole della loro comunità. Questi aspetti emersi vengono
poi classificati negli otto profili, (ad esempio degrado ambientale viene
inquadrato nel profilo territoriale, buone scuole nel profilo dei servizi
ecc.).
ANALISI PRELIMINARE
Con questo metodo si arriverà, pertanto, ad una prima valutazione della
situazione della comunità, sommando i punti deboli e i punti forza
emersi. Dove prevalgono i punti deboli e scarseggiano i punti forza, la
comunità si presenta come complessivamente meno empowered,
inoltre questa misurazione può essere fatta per ogni profilo. Da questa
prima analisi si può anche capire quali profili sono più salienti per il
gruppo di ricerca interdisciplinare.
I gruppi focus sono composti da piccoli (da 6 a massimo 20) gruppi di
cittadini che esprimono la varietà degli attori sociali e comprendono
sempre esponenti dei gruppi ritenuti più marginali o meno visibili.
Vengono organizzati un certo numero di gruppi focus, in genere
omogenei al loro interno (ad es. un gruppo di studenti, uno di
casalinghe, uno di immigrati, etc.). L’analisi preliminare viene fatta anche
con ogni persona chiave e dai risultati di queste diverse analisi
preliminare si può avere un primo quadro d’insieme delle percezioni dei
vari profili da parte dei diversi gruppi.
ANALISI PRELIMINARE
PROCEDURE FOCUS GROUP
Il Focus Group prevede il coinvolgimento di un gruppo variabile di
soggetti da un minimo di 6 a un massimo di 20 e ha una durata
media di un’ora e trenta.
PRIMA PARTE: BRAINSTORMING (20 minuti totali)
Si chiede ai membri del gruppo di elencare i punti deboli e i punti
forza della loro comunità. Terminate le associazioni, nella fase di
pensiero convergente, il conduttore chiede per ogni PF e PD
proposto quanti altri partecipanti ritengono quell’aspetto un PF o
un PD della comunità. Si passa poi alla presentazione dello schema
dei profili di comunità e viene chiesto ai partecipanti, con l’aiuto
del conduttore, di classificare i punti emersi negli otto profili.
ANALISI PRELIMINARE
SECONDA PARTE: SCENEGGIATO (20 minuti totali)
Viene esposta al gruppo la tecnica dello sceneggiato facendo
attenzione a proporre una consegna sintetica e generica per
favorire l’emergere delle proiezioni e delle rappresentazioni
gruppali. Si chiede quindi di realizzare la sceneggiatura di un film
che abbia per tema la comunità di appartenenza definendone il
titolo, il genere, i protagonisti, la trama e il finale. Questa
sceneggiatura deve quindi essere il risultato del lavoro di tutto il
gruppo, va trascritta in un cartellone e poi condivisa con diverse
modalità (letta da un narratore, interpretata a più voci,
rappresentata) a discrezione dei partecipanti.
Nel caso il gruppo di partecipanti fosse molto numeroso è
consigliabile la divisione in sottogruppi omogenei (es. maschi e
femmine).
ANALISI PRELIMINARE
Lo Sceneggiato 1/2
Scheda per la lettura del Film:
Dopo la verbalizzazione chiedere ad ogni partecipante:
• Descrivere pensieri, sentimenti, atteggiamenti dei
protagonisti del film
• Che rapporto esiste tra ciò che è espresso dal film e la loro
comunità (quartiere)
ANALISI PRELIMINARE
Lo Sceneggiato 2/2
Traccia di lettura per il conduttore (questi sono spunti di
riflessione per voi, sono un modo per facilitare la discussione del gruppo
sullo sceneggiato realizzato):
• Chi sono i personaggi (sono singoli o gruppi, persone
immaginarie o reali)
• Che tipo di messaggio viene rappresentato
• Trama e finale indicano il livello di speranza espresso dal gruppo
• Il titolo indica il modo di affrontare il problema
• Se è descritto un problema, come viene affrontato?
• La soluzione proposta è una soluzione che fa emergere un
impegno o è una soluzione quasi magica del problema?
• Che tipo di finale viene rappresentato?
ANALISI PRELIMINARE
TERZA PARTE: FUTURO (20 minuti)
In questa fase si esplorano le percezioni, i desideri e le paure dei
partecipanti rispetto al futuro della loro comunità, vengono per
questo proposte tre domande stimolo:
Come vedi la tua comunità tra 10 anni?
Quali sono i timori per il futuro di questa comunità?
Quali sono i desideri per il futuro di questa comunità?
A discrezione del conduttore il gruppo può rispondere con una
discussione libera o con la tecnica del brainstorming.
ANALISI PRELIMINARE
QUARTA PARTE: PRIORITÀ DI CAMBIAMENTO (10 minuti)
Utilizzando la tecnica del brainstorming si chiede al gruppo
quali siano le priorità di cambiamento per la loro comunità, si
distinguono poi tra obiettivi empowering e obiettivi
disempowering (individuando chi ha il potere di implementare
il cambiamento auspicato), si propone infine una breve
discussione su come i partecipanti al focus possano impegnarsi
in prima persona per promuovere i cambiamenti proposti.
STRUMENTI DI RILEVAZIONE dei profili
Le tecniche proiettive servono ad esplorare gli
atteggiamenti e i vissuti che i vari sottogruppi
hanno verso la comunità e il tipo di risposta
emotiva che l’ambiente è in grado di evocare loro.
Secondo quanto teorizzano Mehrabian e Russel [1974], infatti, l’ambiente è in
grado di attivare risposte emotive, e quindi comportamenti diversi, a secondo
delle caratteristiche fisiche e sociali che lo connotano; le emozioni che le
persone avvertono nei setting, cioè, sono solo in parte determinate dalle
caratteristiche individuali. Se l’ambiente evoca sensazioni di piacere, ad
esempio, più facilmente provocherà nelle persone una tendenza a permanere,
se suscita senso di padronanza gli individui probabilmente dimostreranno
coinvolgimento e partecipazione.
STRUMENTI DI RILEVAZIONE dei profili
Ipotizziamo che questi vissuti e dimensioni emozionali possano
essere espresse attraverso la scelta selettiva di immagini e simboli
(foto, disegni, narrazioni, associazioni).
Le tecniche proposte, perciò, servono ad esplorare le
emozioni che vari sottogruppi hanno nei confronti della
loro comunità, i valori, i timori, le speranze, ma anche gli
stili di coping, gli atteggiamenti di fatalismo o
progettualità, i tipi di difficoltà ed ostacoli che vengono
evidenziati, gli strumenti e le reti di sostegno che
utilizzano i protagonisti e il grado di cooperazione e di
capacità di lavorare in gruppo. Ovviamente da questo tipo di
input qualitativo possono emergere una moltitudine di indicazioni
che è possibile (e utile) leggere in modo integrato e trasversale.
Il disegno del quartiere 1/2
Consiste nel far disegnare a ogni membro del gruppo qualcosa
che per lui rappresenta il suo quartiere; dopo questa prima
fase, i disegni vengono tutti appesi ad una parete e viene
chiesto ad ogni partecipante di esprimere l’emozione che il
disegno gli suscita con una o più parole, che vengono scritte
accanto ad ogni disegno.
Successivamente, i membri del gruppo producono associazioni
libere guardando tutti i disegni nel complesso.
Le associazioni vengono poi classificate in neutre, positive e
negative, prestando particolare attenzione alle associazioni
ripetute più volte.
Il disegno del quartiere 2/2
I disegni non vengono interpretati, dato che uno degli scopi
di questa ricerca partecipata è rendere in grado i partecipanti
di replicare l’analisi dei profili in modo autonomo; viene
semplicemente registrato:
- se i disegni presentano colori o sono in bianco e nero;
- se includono persone e animali.
Abbiamo scelto cioè indicatori facilmente misurabili, anche
senza precise competenze psicologiche.
Interviste e Questionari
Questionario: strumento per la raccolta di dati nell’ambito
della ricerca. È una tecnica molto strutturata: le domande, le
risposte e le variabili sono standardizzate. È un processo che
coinvolge un numero elevato di persone.
L’intervista: strumento per la raccolta dei dati nell’ambito
della ricerca qualitativa. Può essere strutturata o semistrutturata ed è un processo che coinvolge due persone.
Obiettivo di entrambe: raccogliere informazioni per individuare e
studiare comportamenti ed atteggiamenti dalle persone rispetto a
specifiche aree di interesse.
Andremo ad approfondire in modo più dettagliato l’intervista in quanto, in questa
sede, rappresenta lo strumento che maggiormente verrà utilizzato.
FOCUS GROUP
Il focus group è una tecnica di rilevazione di dati basata sul
gruppo. Corrao (2000) definisce il focus group come “una tecnica di
rilevazione per la ricerca sociale, basata sulla discussione tra un piccolo
gruppo di persone, alla presenza di uno o più moderatori, focalizzata su
un argomento che si vuole indagare in profondità”.
Gli elementi caratteristici dei focus group sono:
il fatto che la rilevazione si basa sull’interazione tra un
gruppo di persone (il numero ottimale è variabile da 6 a 12);
la presenza di uno o più moderatori;
la focalizzazione su uno specifico argomento, che interessa
indagare in profondità.
FOCUS GROUP
I partecipanti non devono rispondere individualmente, ma
discutere e confrontarsi sul tema prescelto.
Tale modalità permette il recupero dell’interazione nella
rilevazione di opinioni, da cui derivano altri vantaggi:
la possibilità che i partecipanti hanno di formarsi un
opinione anche nel corso della discussione o di modificare
quella espressa inizialmente in modo da formulare alla fine
la propria opinione sul tema con maggiore convinzione.
FOCUS GROUP
Attualmente esistono vari tipi di focus group,
diversi per composizione del gruppo (formati anche da persone
che si conoscono e che conoscono il moderatore, eterogenei, ecc.);
grado di strutturazione (gruppi auto-gestiti, con guida, semistrutturati, ecc.) e
ruolo del moderatore (può essere molto marginale; limitato
oppure ampio).
FOCUS GROUP: abilità richieste
Le abilità richieste all’intervistatore-moderatore sono le stesse
necessarie nelle interviste individuali (essere flessibile,
oggettivo, empatico, persuasivo e un buon ascoltatore), anche
se, in più, occorre saper gestire le dinamiche di gruppo, evitando
che alcuni individui o gruppetti dominino la discussione,
sollecitando i membri meno loquaci a esprimere le proprie
opinioni e cercando di ottenere risposte possibilmente da tutto il
gruppo, per avere la massima copertura dell’argomento.
Inoltre l’intervistatore deve bilanciare il proprio ruolo di
intervistatore (interessato allo sviluppo dell’argomento) e di
moderatore (che gestisce le dinamiche di gruppo) ricercando un
equilibrio ottimale fra la direttività e la non direttività.
FOCUS GROUP: abilità richieste
È opportuno registrare o video-registrare le discussioni oltre che
annotare tutti gli altri elementi relativi al processo (compito di solito
affidato all’osservatore o al secondo moderatore).
Alla fine di ogni incontro, è utile trascrivere la registrazione effettuata,
visionare se è stata effettuata la videoregistrazione, organizzare gli
appunti, cercando anche di fare una sintesi delle principali posizioni
emerse.