2 – L’ETÀ ARCAICA DALLE GUERRE PUNICHE ALLA MORTE DI SILLA Capitolo 2 L’ETÀ ARCAICA DALLE GUERRE PUNICHE ALLA MORTE DI SILLA SOMMARIO: 1. Contesto storico‐culturale 2. Il teatro: atellana, ludi scaenici, cothurnata, praetexta, palliata e togata.‐ 3. 3. Livio Andronico: biografia, profilo letterario e opere ‐ 4. Nevio: biografia, profilo letterario e opere ‐ 5. Ennio: biografia, profilo letterario e opere ‐ 6. Plauto: biografia, profilo letterario e opere ‐ 7. Terenzio: biografia, profilo letterario e opere ‐ 8. Catone: biografia, profilo letterario e opere ‐ 9. Pacuvio e Accio: biografia, profilo letterario e opere ‐ 10. Lucilio: biografia, profilo letterario e opere 1. Contesto storico‐culturale Il conflitto contro Taranto e contro il suo alleato Pirro (280‐275 a.C.) aveva, quindi, portato Roma ad affacciarsi sul Mediterraneo, il che rappresentò immediatamente una minaccia per la supremazia marittima e commerciale di Cartagine, che fino a quel momento era stata la padrona assoluta ed indiscussa di questo mare. La battaglia fu inevitabile e si concretizzò nelle cosiddette tre guerre puniche (prima guerra punica 264‐241 a.C.; seconda guerra punica 218‐201 a.C.; terza guerra punica 149‐146 a.C.). La prima guerra punica si concluse con lo scontro presso le isole Egadi ed assicurò ai Romani il controllo della Sicilia, che divenne la prima provincia romana. La seconda guerra punica, invece, fu caratterizzata dall’arrivo in Italia di Annibale che inflisse ai Romani una serie di dure sconfitte (ad esempio, la celebre battaglia di Canne nel 216 a.C.), prima che Publio Cornelio Scipione l’Africano riuscisse ad avere la meglio su di lui nella battaglia di Zama nel 202 a.C., costringendo Cartagine ad una pace con condizioni durissime. Infine, la terza guerra punica si risolse in un lungo assedio, finché Scipione Emiliano riuscì ad avere ragione definitivamente di Cartagine che fu rasa al suolo. Durante gli intervalli tra le guerre contro il nemico punico, le conquiste romane nel Mediterraneo occidentale ed orientale proseguirono portando Roma alla conquista dei regni ellenistici di Macedonia e di Siria. Tito Quinzio Flaminino sconfisse a Cinocefale nel 197 a.C. il re macedone Filippo V costringendolo a rinunciare al suo dominio sulla Grecia; mentre Lucio Cornelio Scipione sbaragliò a Magnesia nel 189 a.C. il re Antioco di Siria costringendolo ad accettare condizioni di pace molto dure, 11 I – LETTERATURA LATINA come la rinuncia a tutti i territori dell’Asia Minore. Infine, la vittoria di Lucio Emilio Paolo a Pidna nel 168 a.C. su Perseo di Macedonia sancì l’annessione di questo regno come provincia romana. Analoga sorte toccò alla Grecia nel 146 a.C., dopo la distruzione di Corinto, mentre per costituire la provincia d’Asia non fu necessario ricorrere alle armi, dal momento che il re di Pergamo, Attalo III, lasciò per testamento a Roma il suo regno nel 133 a.C., ed in questo stesso anno Publio Cornelio Scipione Emiliano, dopo aver assediato e distrutto la città di Numanzia, assoggettò definitivamente la Spagna. Alla fine della stagione delle conquiste, dunque, il Mediterraneo era interamente sotto il dominio dei Romani, ma tutto ciò portò a galla una serie di tensioni sociali ed economiche che si erano accumulate in più di un secolo di guerre ed erano state frenate dalla necessità di far fronte a un nemico comune e che esplosero nell’età dei Gracchi. L’egemonia militare romana, infatti, produsse un sostanziale rimescolamento dell’assetto politico, economico e sociale che sfociò in inevitabili agitazioni all’interno dello Stato. Le conquiste nel Mediterraneo erano state supportate principalmente da quanti all’interno della società romana potevano trarre profitti da un ampliamento degli scambi commerciali e finanziari, ossia da quella nuova “borghesia” affaristica ed ellenizzante che stava prendendo piede a Roma. Gli interessi dell’aristocrazia latifondista tradizionale e dei piccoli proprietari terrieri, però, non coincidevano affatto con quelli di questa emergente classe sociale borghese, dal momento che i patrizi si erano visti sottrarre il ruolo di tradizionali gestori dello Stato e i piccoli contadini, invece, avevano assistito al progressivo spopolamento delle campagne durante i periodi di guerra. Questo squilibrio, quindi, dovuto a fattori prettamente economici, si trasformerà nel tempo in un confronto di tipo ideologico e culturale tra due fazioni, quella degli Scipioni, sostenitori della classe sociale emergente, e quella di Catone il Censore, leader dei conservatori e paladino del mos maiorum, espressione di una moralità arcaica tipica della società contadina. Il processo di ellenizzazione della società e della cultura romane, nonostante le opposizioni della parte catoniana, fu inevitabile e non si riuscì in alcun modo a frenare la tendenza all’integrazione del mondo romano con quello greco. L’adesione alla cultura ellenizzante trovò in questo momento a Roma un punto di riferimento nel cosiddetto Circolo degli Scipioni che convogliò attorno a sé tutti i sostenitori e i simpatizzanti di questa nuova ideologia culturale. Publio Cornelio Scipione l’Africano, Lucio Emilio Paolo e Publio Cornelio Scipione Emiliano svolsero, dunque, in questi anni il ruolo di animatori culturali a Roma, oltre a rivestire importantissime cariche politiche e militari, e crearono una fitta rete di amicizie e collaborazioni con la maggior parte degli intellettuali del tempo, come Livio Andronico, Ennio e Terenzio. Successivamente, il cinquantennio compreso tra il tribunato di Tiberio Gracco (134 a.C.) e la morte di Silla (78 a.C.) fu caratterizzato da una serie di eventi drammatici scatenatisi a causa dell’incremento del divario tra le classi sociali che si era accentuato a seguito dei mutamenti connessi all’espansione romana nel Mediterraneo. Infatti, i 12 2 – L’ETÀ ARCAICA DALLE GUERRE PUNICHE ALLA MORTE DI SILLA grandi proprietari terrieri avevano ampliato i loro possedimenti ed i cavalieri avevano maggiori risorse per le loro attività commerciali, grazie all’apertura di nuovi mercati ottenuti con la conquista del Mediterraneo. Di contro, invece, i piccoli proprietari terrieri e la classe media avevano dovuto affrontare una pesante crisi economica che si era andata aggravando a causa dell’impossibilità da parte loro di curare i propri interessi durante le continue guerre e di competere economicamente con i grandi latifondisti. Spesso, infatti, questi ultimi erano stati costretti a cedere i loro terreni o ad abbandonarli e si erano trasferiti dalle campagne in città sperando di trovarvi una occupazione. Di conseguenza, Roma vide crescere in maniera esponenziale il numero dei suoi abitanti, il che accentuò le tensioni sociali enfatizzate dal malcontento dei nuovi ceti inurbati che vivevano in condizioni di estremo disagio. Nel 133 a.C., Tiberio Gracco, il tribuno della plebe che aveva cercato di promuovere una riforma agraria che alleviasse le condizioni di disagio in cui versavano i ceti meno abbienti, fu assassinato. Quest’avvenimento, che decretava tra l’altro anche il fallimento del progetto di riforma da lui proposto, acuì il conflitto tra latifondisti e cavalieri, da una parte, e plebe urbana e rurale insieme agli Italici, dall’altra. Dieci anni dopo, nel 123 a.C., Gaio Gracco, riprese il progetto di riforma agraria di suo fratello Tiberio, impostandolo in termini più realistici, ma, pur essendo sostenuto da un consenso più ampio, neanche in questo caso il disegno di legge ebbe esito positivo. Inizialmente lo scontro politico vide primeggiare la classe degli optimates, ma la condotta inconcludente di alcuni comandanti aristocratici, accusati di corruzione, durante la guerra contro Giugurta, re di Numidia, combattuta tra il 111 ed il 105 a.C., portò alla ribalta della scena politica romana un homo novus: Gaio Mario. Costui, pur non appartenendo ad una famiglia di consolidata nobiltà, fu eletto al consolato e subentrò a Metello nel comando della spedizione contro Giugurta, il quale fu sconfitto e condotto in catene a Roma. Dopo questa grande vittoria militare, Mario sconfisse anche i Teutoni ad Aquae Sextiae nel 102 a.C. ed i Cimbri ai Campi Raudii nel 101 a.C. Egli, inoltre, attuò un’importante riforma dell’esercito reclutando nelle milizie romane anche i nullatenenti, ai quali veniva versato uno stipendio, instaurando così un forte legame di dipendenza tra i legionari ed il loro comandate. Nonostante gli iniziali successi, il programma politico di Mario, d’ispirazione graccana, che contemplava tra l’altro un allargamento della cittadinanza agli Italici, non trovò consensi né presso i cavalieri né presso la plebe urbana, che si vedevano minacciati da una simile riforma. Pochi anni dopo, tra il 90 e l’88 a.C., Roma dovette affrontare la terribile guerra sociale proprio contro i suoi alleati italici, che reclamavano il diritto alla cittadinanza romana. La guerra si concluse con una vittoria romana, ma nonostante ciò gli Italici ottennero comunque il diritto alla cittadinanza. Contemporaneamente, Mitridate, re del Ponto, aveva iniziato a minacciare i possedimenti romani in Asia Minore e contro di lui l’88 a.C. fu inviato il console in carica: Lucio Cornelio Silla, un patrizio che si era già distinto durante la guerra contro Giugurta e durante la guerra sociale. L’assegnazione del comando della guerra mitridatica scatenò la rivalità tra Mario e Silla. Infatti, il tribuno della plebe Sulpicio 13 I – LETTERATURA LATINA Rufo aveva proposto che l’incarico del comando militare passasse da Silla a Mario, ritenendolo dotato di esperienza e capacità maggiori. In risposta a ciò, Silla occupò Roma con le armi, costrinse Mario alla fuga e partì per l’Oriente. Mentre Silla combatteva contro Mitridate, a Roma tornò a prevalere il partito “democratico” capeggiato da Mario e da Lucio Cornelio Cinna, che, una volta assunto il potere, abolirono le leggi sillane e attuarono una violenta repressione dei loro avversari politici. Alla morte di Mario e Cinna nell’86 a.C. ed al rientro in Italia di Silla scoppiarono ulteriori scontri contro le superstiti forze democratiche. Nell’83 a.C., Silla, giunto a Roma, assunse la dittatura, che mantenne dall’82 al 79 a.C. Il periodo dittatoriale sillano fu caratterizzato dalle famigerate liste di proscrizione, mediante le quali il dittatore eliminò tutti i suoi avversari politici democratici, e da numerose disposizioni a favore della classe aristocratica e senatoria. Nel 79 a.C., Silla depose spontaneamente la carica di dittatore e si ritirò a vita privata. 2. Il teatro: atellana, ludi scaenici, cothurnata, praetexta, palliata e togata. Le prime forme di letteratura popolare a Roma, in età arcaica, finora a noi note, si identificano con le prime manifestazioni drammatiche di tipo comico legate alle esigenze di una società agricola. Pertanto, queste prime forme di rappresentazione comica erano da un lato frutto di improvvisazione e dall’altro erano connesse ai rituali legati alla fertilità collegati con il mondo contadino. Già nel VI‐V secolo a.C. è possibile rintracciare una sorta di antecedente di queste manifestazioni drammatiche di ambito romano nelle città greche dell’Italia meridionale, a Siracusa, ad esempio, si conoscevano forme di rappresentazioni drammatiche popolari come le commedie di Epicarmo, mentre a Taranto, nel IV secolo a.C., si ha attestazione delle ilarotragedie di Rintone. In entrambi i casi si tratta di tipologie di spettacoli in parte derivate dalla commedia attica, il che si spiega facilmente tenendo conto dei rapporti stretti che intercorrevano tra colonie greche dell’Italia meridionale e la madrepatria. Le rappresentazioni drammatiche di ambito italico, invece, si possono suddividere in tre gruppi: fescennini (di cui si è già discusso precedentemente nel Capitolo 1, paragrafo 3), atellanae e ludi scaenici. Le atellanae, come è possibile dedurre del nome stesso, derivato dalla città di Atella, in Campania, nei pressi di Capua, sono rappresentazioni di tipo osco, durante le quali attori professionisti improvvisavano le loro battute sulla base di un canovaccio, denominato trica, che si fondava su una serie di maschere fisse: Buccus, Maccus, Pappus e Dossenus. L’atellana basava la sua vis comica sull’individuazione di difetti umani elementari quali la ghiottoneria, la furbizia eccessiva, l’ingordigia, e proprio per questo doveva avere facile presa in ambiente agricolo e in una società poco colta. Il metro adoperato in queste improvvisazioni burlesche era il versus quadratus, così denominato perché composto da quattro metra giambici o trocaici. Certamente 14 Premessa Una completa e compiuta fusione di conoscenze e competenze è quello che si chiede oggi alla nuova generazione di docenti che si preparano ad affrontare il nuovo Concorso a cattedra 2016, alla luce dei contenuti della L. n. 107 del 13 luglio 2015, che ha riformato il sistema nazionale di istruzione e formazione: non è, dunque, solo una questione di contenuti, ma si lavora affinché il reclutamento sia capace di individuare, prima di ogni altra caratteristica, qualità o quantità di contenuti, l’autentica attitudine all’insegnamento. Alla luce di queste premesse, questo volume, dedicato alla classi di concorso A11 e A12 ex A051‐A052 Latino e Greco, ha l’ambizione di proporsi come uno strumento per la preparazione al concorso completo, esaustivo, versatile e costruttivo. Il volume risulta essere strutturato in 3 parti: • AREA I: I Fondamenti della disciplina di insegnamento, in cui i contenuti, scelti e compendiati in ossequio all’intero programma d’esame, così come indicato nel bando di concorso, permettono al fruitore del testo di acquisire una solida spina dorsale di conoscenze, in un numero ridotto di pagine, visti i tempi ristretti del concorso. • AREA II: Competenze pedagogico‐didattiche, arricchite da analisi dottrinali e spunti problematici in modo critico e didatticamente efficace, con importanti capitoli di approfondimento sulla didattica e sulle metodologie dell’inclusione e dei Bes e DSA; • AREA III: Quesiti a risposta aperta, inerenti la trattazione articolata di tematiche disciplinari, didattiche e metodologiche tesi all'accertamento delle conoscenze e delle competenze didattico‐metodologiche in relazione alle discipline oggetto di insegnamento e svolti secondo le indicazioni ministeriali. Utilissimo il supporto dell’estensione online, a cui si ha accesso tramite apposita password presente nel retro del volume. Con il nostro Tutor on line potrai consultare esempi di lezioni simulate, effettuare approfondimenti e verificare la tua preparazione misurandosi con le domande a risposta aperta, alcune delle quali in lingua, come previsto dal bando di concorso, scaricabili online con la password reperibile nell’ultima pagina del volume. Febbraio 2016 Maria Maggialetti V Autori La prima area è a cura di Maria Maggialetti La seconda area è stata curata da Loredana Perla, con l'ausilio di: Michele Baldassarre (Capitoli 5, 6, 7) Vito Antonio Baldassarre (Capitolo 8) Grazia Castelli (Capitoli 11, 12, 13, 14) Viviana VINCI (Capitoli 3, 4) La terza area è stata curata dalla Redazione, con il supporto di Federica Gaia Corbetta (relativamente ai quesiti di legislazione) e di Loredana Perla (relativamente ai quesiti di didattica). VI Sommario Premessa V AREA I Fondamenti della disciplina di insegnamento Letteratura Latina Capitolo 1 Le origini 1. Contesto storico: dalla fondazione di Roma alla guerra contro Taranto 2. Oralità e prime forme di scrittura 3. La cultura preletteraria e la nascita della letteratura latina: legislazione, storiografia, oratoria, poesia e teatro 4. Appio Claudio Cieco Capitolo 2 L’età arcaica dalle guerre puniche alla morte di Silla 1. Contesto storico‐culturale 2. Il teatro: atellana, ludi scaenici, cothurnata, praetexta, palliata e togata 3. Livio Andronico: biografia, profilo letterario e opere 4. Nevio: biografia, profilo letterario e opere 5. Ennio: biografia, profilo letterario e opere 6. Plauto: biografia, profilo letterario e opere 7. Terenzio: biografia, profilo letterario e opere 8. Catone: biografia, profilo letterario e opere 9. Pacuvio e Accio: biografia, profilo letterario e opere 10. Lucilio: biografia, profilo letterario e opere Capitolo 3 L’età di Cesare 1. Il contesto storico‐culturale 2. Poeti preneoterici, neoteroi e Catullo 3. Marco Terenzio Varrone: biografia, profilo letterario e opere 4. Cicerone: biografia, profilo letterario e opere 5. Lucrezio: biografia, profilo letterario e opere 6. Cesare: biografia, profilo letterario e opere 3 3 6 7 9 11 11 14 16 17 19 22 25 26 28 31 33 33 35 39 41 50 53 VII 7. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 1. 2. 1. VIII Sallustio: biografia, profilo letterario e opere Capitolo 4 L’età di Augusto Il contesto storico‐culturale Virgilio: biografia, profilo letterario e opere Orazio: biografia, profilo letterario e opere Il genere letterario dell’elegia. Tibullo e Properzio: biografia, profilo letterario e opere Ovidio: biografia, profilo letterario e opere Tito Livio: biografia, profilo letterario e opere Capitolo 5 L’età Giulio‐Claudia Il contesto storico‐culturale Fedro: biografia, profilo letterario e opere Seneca: biografia, profilo letterario e opere Persio: biografia, profilo letterario e opere Lucano: biografia, profilo letterario e opere Petronio: biografia, profilo letterario e opere Capitolo 6 L’età dai Flavi a Traiano Il contesto storico‐culturale Plinio il Vecchio: biografia, profilo letterario e opere Quintiliano: biografia, profilo letterario e opere Marziale: biografia, profilo letterario e opere Tacito: biografia, profilo letterario e opere Giovenale: biografia, profilo letterario e opere Capitolo 7 L’età di Adriano e degli Antonini Il contesto storico‐culturale Apuleio: biografia, profilo letterario e opere Capitolo 8 La decadenza dell’impero romano Il contesto storico‐culturale 57 61 61 64 69 74 80 87 91 91 96 97 103 105 108 113 113 116 119 122 125 130 133 133 135 140 140 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Minucio Felice: biografia, profilo letterario e opere Tertulliano: biografia, profilo letterario e opere Ambrogio: biografia, profilo letterario e opere Girolamo: biografia, profilo letterario e opere Agostino: biografia, profilo letterario e opere Ammiano Marcellino: biografia, profilo letterario e opere Prudenzio: biografia, profilo letterario e opere Ausonio: biografia, profilo letterario e opere Claudiano: biografia, profilo letterario e opere Letteratura Greca Capitolo 1 Dall’età micenea all’età arcaica 1. Il contesto storico‐culturale 2. L’epica arcaica: i poemi omerici e il “ciclo” epico 3. Esiodo: biografia, profilo letterario e opere 4. La lirica arcaica 5. La poesia giambica: Archiloco e Ipponatte ‐ biografia, profilo letterario e opere 6. L’elegia politica: Tirteo e Solone – biografia, profilo letterario e opere 7. La lirica monodica: Alceo, Saffo e Anacreonte ‐ biografia, profilo letterario e opere 8. La lirica corale: Alcmane, Simonide e Pindaro ‐ biografia, profilo letterario e opere 9. La favola di Esopo Capitolo 2 L’età classica 1. Il contesto storico‐culturale 2. Il teatro: tragedia, commedia, dramma satiresco e mimo 3. Eschilo: biografia, profilo letterario e opere 4. Sofocle: biografia, profilo letterario e opere 5. Euripide: biografia, profilo letterario e opere 6. Aristofane: biografia, profilo letterario e opere 7. La storiografia: origini, Ecateo di Mileto 8. Erodoto: biografia, profilo letterario e opere 9. Tucidide: biografia, profilo letterario e opere 10. Senofonte: biografia, profilo letterario e opere 11. L’oratoria: origine e generi 12. Lisia: biografia, profilo letterario e opere 144 146 148 151 153 157 159 160 161 163 163 166 175 178 180 188 192 204 211 212 212 214 222 227 233 242 252 254 257 261 264 267 IX 13. 14. 15. 16. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 1. 2. 3. 4. Isocrate: biografia, profilo letterario e opere Demostene: biografia, profilo letterario e opere Platone: biografia, profilo letterario e opere Aristotele: biografia, profilo letterario e opere 270 274 278 282 Capitolo 3 L’ellenismo Il contesto storico‐culturale Callimaco: biografia, profilo letterario e opere La commedia di mezzo e nuova. Menandro: biografia, profilo letterario e opere Apollonio Rodio: biografia, profilo letterario e opere Teocrito: biografia, profilo letterario e opere Polibio: biografia, profilo letterario e opere 286 286 290 295 301 305 310 Capitolo 4 L’età greco‐romana Il contesto storico‐culturale Plutarco: biografia, profilo letterario e opere Il romanzo greco Luciano di Samosata: biografia, profilo letterario e opere APPENDICE Elementi di prosodia e metrica greca e latina 314 314 317 320 324 327 AREA II Competenze Pedagogico‐Didattiche 1. 2. 3. 4. 5. 6. X Capitolo 1 La didattica: teoria dell’insegnamento La didattica: oggetto di studio e campo di indagine I modelli didattici I modelli didattici process‐oriented I modelli didattici product‐oriented I modelli didattici context‐oriented Le “categorie” del discorso didattico Capitolo 2 Le competenze dell’insegnante 337 337 339 340 341 341 343 345 1. 2. 3. 4. 5. 1. 2. 3. 4. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 1. 2. 3. 1. 2. 3. 4. 5. Professionalità docente e profilo docente Saper personalizzare l’azione didattica Saper usare i metodi (di una Scuola web 2.0) La formazione continua La ricerca‐formazione Capitolo 3 La progettazione didattica e il curricolo scolastico Definizione di progettazione didattica Elementi che costituiscono la progettazione didattica I modelli di progettazione Il curricolo scolastico Capitolo 4 Metodologie didattiche Definizione di metodo didattico La lezione La didattica per problemi La didattica per progetti La didattica laboratoriale La didattica metacognitiva La didattica con le mappe Flipped classroom EAS, episodi di apprendimento situato Capitolo 5 Competenza digitale e media education a scuola New media education Competenza digitale La formazione iniziale degli insegnanti, i nuovi media e le competenze digitali Capitolo 6 La valutazione scolastica La valutazione scolastica La valutazione come strumento di autoregolazione Le diverse funzioni della valutazione La docimologia, scienza della valutazione Dalla “valutazione degli apprendimenti” alla “valutazione di 345 347 348 349 350 351 351 351 353 355 357 357 358 358 359 360 360 361 362 363 365 365 366 366 368 368 368 370 371 XI 6. 7. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 1. 2. 3. 1. 2. 3. 3.1. 3.2. 3.3 1. 2. 3. 3.1. 3.2. 3.3. 3.4. XII sistema” Il sistema nazionale di valutazione L’Autovalutazione d’istituto Capitolo 7 Con quali strumenti valutare Le tre fasi del processo di valutazione Misurare non è valutare Le tipologie di prove I requisiti delle prove di verifica I limiti delle prove tradizionali Le prove semi‐strutturate Le prove strutturate Capitolo 8 L’orientamento e la didattica orientativa Orientamento e scuola oggi La Didattica orientativa Rapporto tra i saperi “scientifici” e i saperi scolastici Capitolo 9 La scuola “inclusiva” Didattica ed inclusione Orientamenti teorici Orientamenti per l’azione La relazione “al centro” Ospitalità e comunicazione facilitata Il curricolo: personalizzato e documentato Capitolo 10 Una scuola inclusiva per gli alunni con dsa: le strategie didattiche Cosa sono i Disturbi Specifici dell’apprendimento Cosa fare dal punto di vista didattico Le “scelte” metodologiche Le metodologie cooperative Metacognizione e apprendimento per scoperta Gli strumenti compensativi e le misure dispensative L’ausilio delle nuove tecnologie 372 373 375 377 377 378 379 379 380 381 382 383 383 384 386 392 392 394 399 399 401 401 403 403 404 404 405 407 408 410 1. 2. 3. 4. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Capitolo 11 La scuola dell’autonomia e le sue norme La “Buona scuola” Excursus normativo dell’Autonomia Scolastica Il DPR 275/99: analisi e articolazione interna Quadro normativo di sintesi Capitolo 12 L’organizzazione collegiale della scuola Introduzione Gli Organi Collegiali Collegio dei Docenti Consigli di Intersezione, Interclasse, Classe Consiglio di Istituto Gli Organi Collegiali e la Legge 107/2015 Capitolo 13 I nuovi ordinamenti scolastici Scuola dell’Infanzia e primo ciclo Scuola Secondo ciclo Il riordino del Secondo Ciclo di Istruzione Il riordino dei Licei La riforma degli Istituti Professionali La riforma degli Istituti Tecnici Capitolo 14 Lo stato giuridico dei docenti Introduzione Fonti dei Diritti e dei Doveri Funzione docente La libertà di insegnamento I diritti sindacali Il diritto all’aggiornamento e alla formazione Formazione e aggiornamento nella Legge 107/2015 I Doveri del docente 412 412 413 417 419 429 429 430 430 433 435 438 442 442 444 446 448 451 453 457 457 458 458 461 462 463 463 464 XIII AREA III Quesiti a risposta aperta Parte I ‐ Quesiti a risposta aperta sulla tematica disciplinare Latino Greco Parte II ‐ Quesiti a risposta aperta di didattica Parte III ‐ Quesiti a risposta aperta di legislazione scolastica XIV 469 469 515 533 565