LUNEDÌ 16 GIUGNO 2014 CM IN PRIMO PIANO AGRICOLTURA & PRODOTTI STILI DI VITA Pil «pro capite», come si allarga la «forbice» col Nord Così i parlamentari hanno salvato l’aranciata e l’olio «Cilento Earth» la dieta mediterranea avrà il suo Agrivillage A PAGINA VII A PAGINA VII IL PUNTO Il «mare nostrum» ridiventa centrale Grazie alla Cina DI MASSIMO DEANDREIS C’ è un dato su cui è utile concentrare l’attenzione: la quota di tutto il traffico marittimo mondiale che passa nel Mediterraneo è significativamente cresciuta negli ultimi anni passando dal 15% del 2005 al 19% del 2013. E questo nonostante la crisi economica che ha colpito l’Europa negli ultimi anni e l’instabilità politica che è seguita — in quei Paesi — alle Primavere Arabe. Sono in linea con questo dato, e lo confermano, anche la crescita del volume di merci transitato dal Canale di Suez (più 101% dal 2000 al 2013) e l’impressionante aumento dell’interscambio commerciale cinese con quest’area passato da 5 miliardi di euro nel 2001 a 56,6 miliardi di euro nel 2013. Gli Stati Uniti mantengono la leadership commerciale e anche i Paesi del Golfo hanno aumentato fortemente la loro presenza nell’area. In questo contesto, se guardiamo più specificatamente all’interscambio commerciale italiano (import PIù export) verso i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo, vediamo come anch’esso sia costantemente cresciuto arrivando a quota 54 miliardi di euro nel 2013, tuttavia meno di quanto sia cresciuto per gli altri Paesi. Così l’anno scorso abbiamo perso la leadership europea a favore della Germania — verso cui per la parte di interscambio manifatturiero abbiamo un gap di circa 20 miliardi — e siamo significativamente dietro Stati Uniti e Cina. La presenza delle imprese italiane in quei mercati sta crescendo: sono quasi 1.000 in Turchia, 878 in Egitto, 801 in Tunisia e circa 140 in Marocco. Ma sempre sensibilmente meno delle imprese a capitale francese e tedesco. L’Italia, secondo Paese manifatturiero d’Europa, uno dei pochi al mondo ad avere un surplus manifatturiero superiore ai 100 miliardi di euro, che nonostante tutto ha imprese che riescono a essere innovative e competitive con un export che va in 227 Paesi nel mondo, sembra non saper sfruttare fino in fondo i vantaggi che le Flussi di merci nel Mediterraneo In Nord Africa il 10% dell’export Sud N on solo immigrati. Dal Nord Africa al Sud c’è anche un importante flusso di merci. In crescita dalle «primavere arabe» a oggi. L’intervista Parla il presidente dell’Agenzia-Ice Monti: «L’import africano crescerà del 20% dal 2015» ALLE PAGINE II E III I casi Agricoltura, Coldiretti alza le barriere «Moda, arredo e alimentare i settori più ricercati» DI ROSANNA LAMPUGNANI «N A PAGINA IV Per il turismo nessun timore degli operatori DI EMANUELE IMPERIALI A PAGINA V Per il Viminale in Libia sono pronti a partire fra i 300 mila e i 700 mila migranti. Tutto iniziò con gli albanesi negli anni ’90. DI BEPI CASTELLANETA ALLE PAGINE II E III Il dietrofront La sfida/1 Prezioso, leader Confindustria Napoli La sfida/2 Parla Laterza Annuncio di Alenia «Italiani al posto della manodopera che viene dall’estero» «Basta solo Padania» «Sul Patto di Stabilità Renzi si gioca il Sud» DI PAOLO GRASSI «L a vera cartina di tornasole del governo Renzi sul Sud sarà ciò che farà sul Patto di Stabilità, perché resto convinto che il tema delle politiche di coesione vada inquadrato nel contesto nazionale e quindi comunitario». Così Alessandro Laterza, responsabile per il Mezzogiorno di Confindustria, interviene sul tema del Sud sparito dalle grandi assemblee nazionali, Banca d’Italia inclusa. «L’ DI MICHELANGELO BORRILLO A PAGINA IX Italia non crescerà se non si allargherà la base industriale del Sud. Non c’è solo il Nord». È la sfida di Ambrogio Prezioso nuove presidente degli indutriali di Napoli. A PAGINA VIII Contro la crisi a lezione di autoproduzione Dal pane alle conserve, tutte le regole del «fai da te» per risparmiare A Dall’albanese Stefan Kolonia a Lampedusa A PAGINA III Nuovo presidente Ambrogio Prezioso La storia I corsi sono organizzati dall’associazione napoletana «Fare decrescita» lezione di saponi e detergenti per la casa e di cosmetici fai da te. E poi laboratori per il risparmio energetico; imparare a vivere meglio grazie alla costruzione (sempre rigorosamente fai da te) di una camera verde sul proprio terrazzo; andare a scuola di orto e di autoproduzioni domestiche; capire cosa significa il vicinato collaborativo e come dare nuova vita agli oggetti con la filosofia del recupero e del riciclo. Sono i corsi organizzati dall’associazione «Fare decrescita» di Napoli, una se- Gli sbarchi el 2015 i tassi di crescita dei partner del Mediterraneo sono attesi a doppia cifra in pressoché tutti i Paesi, in alcuni casi superando il 20%». Parola di Riccardo Monti (foto), presidente dell’Agenzia-Ice. Per il quale i settori più richiesti sono moda, arredo e alimentare. DI CARMEN CARBONARA CONTINUA A PAGINA IV DI PAOLA CACACE BOJANO A PAGINA XI rie di lezioni pensate per vivere in maniera più sana, certamente più green e, perché no, a prezzo di costo. L’associazione tra un laboratorio e un altro ha organizzato una serie di corsi per il ciclo «Abitare resiliente», che coprono tutto l’arco dell’anno (con una piccolissima pausa estiva). A questi poi sono affiancati altre lezioni di viver bene. Come quella che si è tenuta giovedì scorso. La lezione sull’auto-produzione di saponi artigianali e detergenti per la casa, il cui costo è stato di 10 euro, si è tenuta presso la favolosa oasi di verde rurale nel centro di Napoli che è la Vigna di San Martino, a corso Vittorio Emanuele. «In particolare — spiega l’architetto Carla Majorano di Fare Decrescita — que- A sinistra un momento della preparazione di uno dei prodotti cosmetici e sopra piantine da coltivare sul balcone per l’autoproduzione sto corso è stato organizzato con "Le Invasate Autoproduzioni" e l’associazione "Piedi per la Terra". Conviene seguirci su facebook, sono tantissimi i corsi che organizziamo». Come quello tenuto dall’associazione con l’aiuto di «Cucina Amica» sulle autoproduzioni domestiche: pane, conserve e tanto altro, per risparmiare sulla spesa e mangiare sano ritornando alle sane tradizioni di una volta. Se poi aggiungiamo il fatto che sempre Fare Decrescita tiene lezioni anche su come costruirsi un orto verticale sul balcone, aggiungiamo anche la politica del chilometro zero. «Il prossimo corso – conclude Majorano – si terrà oggi e sarà sulla produzione in casa di cosmetici». © RIPRODUZIONE RISERVATA A PAGINA VII