Corso di laurea in Scienze dell’Educazione A. A. 2009 / 2010 Istituzioni di Linguistica (M-Z) Dr. Giorgio Francesco Arcodia / Dr.ssa Manana Topadze ([email protected] / [email protected]) 1. Aspetti della sintassi italiana Ordine non marcato dei costituenti: SVO, Prep, NA, NG (a) Luigi beve un bicchiere di vino (b) Sul tavolo (c) Il ragazzo alto (d) Il libro di Aldo → ordine testa-modificatore → avverbi: sia testa-modificatore (Paolo esce spesso) che modificatore-testa (molto bello, piuttosto velocemente) → negazione: modificatore-testa (Pierluigi non mangia carne); principio dello scope a destra Pronomi personali: (a) tonici: guarda lei / avendo guardato lei (b) atoni: la guarda / avendola guardata → maggiore regolarità nell’ordine dei costituenti nel sintagma nominale rispetto al sintagma verbale (Andorno, C. et al., 2003, Sintassi, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l’Italiano, Roma, Carocci, p.115-0) Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2009 / 2010 – [email protected] “Fragilità” dell’ordine dei costituenti maggiori: ove siano presenti particolari esigenze di struttura informativa, pressoché ogni ordine è ammissibile, almeno nella lingua parlata → Struttura topic-comment: TOPIC COMMENT Ha telefonato tua sorella Tua sorella ha telefonato → Dislocazioni: TOPIC TOPIC Loro l’hanno visto, il film Il film , loro l’hanno visto → Struttura a tema libero: Gianni, gli ho poi parlato I cani, non ne posso più del rumore → strutture marcate in diafasia (Andorno, C. et al., 2003, Sintassi, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l’Italiano, Roma, Carocci, p.119-20) 2 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2009 / 2010 – [email protected] 2. La sintassi nell’italiano L/2 “(…) l’effettivo ordine delle parole di una frase, nelle varietà di apprendimento come nelle varietà native, nasc[e] dall’interazione di principi di natura pragmatica, di natura semantica e di natura sintattica. (…) Varietà native e varietà di apprendimento non differirebbero quindi nella natura dei principi organizzativi soggiacenti; la peculiarità degli enunciati delle varietà di apprendimento dipenderebbero invece dal diverso peso attribuito ai tre livelli di organizzazione, dal diverso settaggio di principi specifici, dalla diversa interazione fra principi contrastanti. Anche i percorsi evolutivi, oltre che le varietà di apprendimento sincronicamente considerate, sarebbero interpretabili in questa chiave, come una progressione da varietà più pesantemente dipendenti da principi pragmatico-semantici (varietà prebasiche e basiche) a varietà in cui entrano sempre più principi di natura sintattica specifici della lingua d’arrivo (varietà postbasiche)” (Andorno, C. et al., 2003, Sintassi, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l’Italiano, Roma, Carocci, p.122-3) → dalla pragmatica alla sintassi Tratti caratteristici delle varietà di apprendimento iniziali: Varietà Prebasica Basica Postbasica Categorie grammaticali nessuna predicato e argomenti nomi, verbi Organizzazione dello enunciato pragmatica semanticosintattica sintattica Dipendenza dal contesto estrema minore bassa (adattato da: Banfi, E. & Bernini, G., 2003, Il verbo, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l’Italiano, Roma, Carocci, p.84; cf. anche Klein, W. & Perdue, C., 1992, Utterance Structure. Developing Grammars Again, Amsterdam-Philadelphia, John Benjamins) 3 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2009 / 2010 – [email protected] 2.1 Frasi semplici Nodi problematici all’interno del sintagma: omissione o sovrauso di morfi funzionali liberi / semiliberi (articoli, preposizioni, ausiliari, copula, clitici) nelle varietà prebasiche e basiche \IT\ Senti, tu hai studiato in Cina? \TU\ io fatto speciale media + di medico + finito pòi +++ io adeso come università ++ però no università pechè io fato + io no pos +++ no? ++ capisci cosa dimi, no? ++ io fat/ ++ tècnica di labolatolio + ricer/ ricecatore finito media + dodici ani di scuola +++ poi io imp(a)rare imp(a)rare come cras ++ università espressione di morfi semiliberi in forma (probabilmente) inanalizzata, agglutinati al nome \CH\ a scuola eh qui lo cancela lavagna sempre \MK\ non hanno chiesto niente perché noi siamo – eh ++ lo abbiamo ner/neri lo avevamo neri noi \CH\ sua molie guarda eh suo marito che guardare giornale” (Andorno, C. et al., 2003, Sintassi, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l’Italiano, Roma, Carocci, p.123, 126) 2.1.1 La struttura di frase Varietà prebasiche: in mancanza di una distinzione stabile tra nomi e verbi, l’enunciato può essere organizzato sulla base della struttura informativa (modalità pragmatica) → ordinamento lineare topic-comment: 4 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2009 / 2010 – [email protected] \IT\ dimmi un po’ come mai sei in Italia? perché sei venuto in Italia? \PE\ ah io di Italia studie ‘Io (in) Italia (sono venuto per) studiare TOPIC COMMENT (es. adattato da: Andorno, C. et al., 2003, Sintassi, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l’Italiano, Roma, Carocci, p.126) → elementi di setting in prima posizione: \CH\ cinese eh fato eh media ‘In Cina ho fatto le scuole medie’ SETTING COMMENT → organizzazione setting – topic – comment → ogni elemento può essere omesso, se recuperabile dal contesto; elevata dipendenza dal contesto Avverbi che definiscono il tempo di validità della predicazione (topic time): → posizione iniziale (setting): \CH\ dicembre eh eh (anche) eh novembre dicembre gennaio sempre eh bagno + eh (a) lago → posizione prefocale: \AB\ la gente di Cremona sempre com’Asmara Che come marca di focus: \IT\ ben – poi hai anche dei fratelli – delle sorelle? \HG\ sì ++ eh che Eretrea (ess. adattati da: Andorno, C. et al., 2003, Sintassi, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l’Italiano, Roma, Carocci, p.130) 5 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2009 / 2010 – [email protected] Struttura degli enunciati organizzati su base pragmatica (pragmatic mode): SETTING TOPIC MARCHE FOCALI MARCHE TEMPORALI/ ASPETTUALI MARCHE DI POLARITÀ COMMENT Struttura degli enunciati organizzati su base semantica: ATTANTE A MAGGIOR GRADO DI CONTROLLO (= CONTROLLORE) VERBO ALTRI ATTANTI → controller first: \CH\ quesso signore mangiato + poi guardale eh ++ lui guardare eh + giornale sua moglie va sa cucina lavor(o) sua moglie guarda eh suo marito + che guardare giornale” → focus contrastivo (anteposizione dell’oggetto al verbo): \CH\ e poi lui va a casa uolio sua molie lava piatti cucchiaio sua molie lava ques(to) sua molie lava solo questo poi piatto senza lava (ess. adattati da: Andorno, C. et al., 2003, Sintassi, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l’Italiano, Roma, Carocci, p.132-3) 6 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2009 / 2010 – [email protected] 2.1.2 La negazione Sequenza di sviluppo delle forme negative: no > non > niente > nessuno, mai > neanche > mica → niente è il primo indefinito negativo appreso, sovraestensioni su altri indefiniti negativi: \MK\ si non c’è niente uomo (…) adesso in Kasselà non c’è niente ufficio, sì? → no può essere sovraesteso per non, ma non viceversa (no / non V, no / non SX) → sequenza di diffusione di non (versus no): non COPULA / non c’è > non V > non SX Tappe dello sviluppo della negazione di frase: (1) Varietà prebasica: no, no/non X, X no (2) Varietà basica & postbasica: no, non/no V, non/no X, X no (3) Varietà postbasica: no, non V, non X, X no, non V mica → alternanza X no vs. no/non X pragmaticamente motivata: \IT\ \HG\ \IT\ \HG\ \IT\ \HG\ solo i gettoni sì ah – ho cap/ no i getton no gettoni no → negazione del focus → la negazione è il focus (adattato da: Andorno, C. et al., 2003, Sintassi, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l’Italiano, Roma, Carocci, p.139) 7 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2009 / 2010 – [email protected] Negazione preverbale italiana appresa con relativa facilità, negazione postverbale di francese, tedesco, inglese appresa dopo una fase a negazione preverbale → carattere meno marcato della negazione preverbale (principio dello scope a destra), più diffusa nelle lingue del mondo 2.2 La subordinazione “L’assenza o la scarsità di subordinazione nelle fasi iniziali dell’apprendimento è stata notata da molti studiosi (…). Il fatto non è sorprendente: da una parte gli apprendenti non dispongono dei mezzi linguistici per esprimere i rapporti gerarchici tra proposizioni, che in italiano sono affidati in parte alla morfologia del verbo, assente o quasi nella varietà basica, dall’altra alcune funzioni pragmatiche della subordinazione, ad esempio quella di mettere eventi o persone in secondo piano nelle narrazioni (backgrounding), non sono primarie per i bisogni comunicativi degli apprendenti” (Andorno, C. et al., 2003, Sintassi, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l’Italiano, Roma, Carocci, p.154; cf. Klein, W. & Perdue, C., 1992, Utterance Structure. Developing Grammars Again, Amsterdam-Philadelphia, John Benjamins) → anche nell’italiano dei nativi, l’incidenza della subordinazione e le strategie per metterla in atto non sono le stesse per tutti i generi testuali 2.2.1 Coordinazione e subordinazione in italiano/L2 Varietà iniziali: assenza di subordinazione e coordinazione; giustapposizione di proposizioni e paratassi asindetica \CH\ fai + giacca + fa pantalone → Proposizioni accostate a cui mancano le forme di subordinazione della lingua d’arrivo, interpretazione mediata dal contesto (“precursori paratattici”): \CH\ ha dimenticato pagare olio \CH\ io io ancora bambino eh mio nonno aveva mor/morto 8 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2009 / 2010 – [email protected] \TE\ il capoto si meti la capoto non hai io metti solo le *T-shirt* ‘il cappotto, metto il cappotto; se non ce l’ho, metto solo la maglietta’ (ess. adattati da: Andorno, C. et al., 2003, Sintassi, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l’Italiano, Roma, Carocci, p.161-2) Primi elementi connettivi: congiunzione e, subordinatore perché Primi tipi di subordinate: avverbiali, poi completive e relative (non necessariamente in quest’ordine) \CH\ mio fratello è ++ è più maggiore eh va/ + eh quando io io + eh ++ quando io nato eh + eh lui già ha sette + sette anni \AB\ e ha detto che lui sa come apre \FR\ per esempio mia amica che io (ho) lavorato insieme lei era cattolica (ess. adattati da: Andorno, C. et al., 2003, Sintassi, in Giacalone Ramat, Anna (a cura di), Verso l’Italiano, Roma, Carocci, p.163-4) → gerarchia motivata dal grado di incassatura (embedding) Sequenza di acquisizione della subordinazione avverbiale: Causali > Temporali > Finali > Ipotetiche > Concessive Gerarchia di accessibilità alla relativa: Soggetto > Ogg. diretto > Ogg. indiretto > Ogg. obliquo > Genitivo (Keenan, Edward L. & Comrie, Bernard (1999 [1977]), Accessibilità del sintagma nominale e grammatica universale, in Cristofaro, Sonia & Ramat, Paolo (a cura di), Introduzione alla tipologia linguistica, Roma, Carocci) 9