Provincia di Vicenza Settore Urbanistica ALLEGATO C I bacini imbriferi e la qualità “biologica” delle acque Livelli piezometrici della falda P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale Provincia di Vicenza Settore Urbanistica Mappa dei bacini idrici della Provincia di Vicenza P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale 2 Provincia di Vicenza Settore Urbanistica Bacino del Brenta Idrografia e qualità biologica delle acque Il bacino idrografico del Brenta è posizionato nella parte nord-orientale della Provincia di Vicenza. Il bacino imbrifero del fiume Brenta è piuttosto esteso e rientra, oltre che nel territorio vicentino, anche nelle provincie di Trento, Belluno, Padova e Venezia. Comprende le seguenti unità idrografiche: • • • Fiume Brenta Sottobacino del Silan-Longhella Rogge di irrigazione Fiume Brenta Il Brenta nasce come emissario del lago di Caldonazzo in Trentino e raggiunge il territorio provinciale a Primolano, a Nord di Bassano. Pochi chilometri più a valle riceve le acque del torrente Cismon, con un bacino imbrifero di 640 Km2 ora regolate dallo sbarramento di Arsiè. Da Cismon a Bassano il fiume scorre nella Valsugana ricevendo gli apporti del torrente Oliero e del torrente S. Nazario, le cui acque derivano dai fenomeni di carsismo dell'Altopiano di Asiago e del Monte Grappa. A valle di Bassano il fiume scorre nell'alta pianura alluvionale dove, per effetto delle dispersioni in alveo e dei notevoli prelievi per l'irrigazione, la portata risulta discontinua e decisamente ridotta. Su tutta l'asta del fiume Brenta sono presenti briglie e sbarramenti non superabili dall'ittiofauna. La qualità dell'acqua del fiume Brenta a monte di Bassano varia tra la prima e la seconda classe di qualità in relazione ai periodi rispettivamente di morbida (maggior diluizione dei carichi inquinanti) e di magra con giudizio di ambiente non inquinato o poco inquinato. L'attraversamento della città di Bassano rappresenta un discreto impatto per il fiume almeno fino al livello della fascia delle risorgive, tratto in cui la portata del fiume aumenta grazie ai contributi derivanti dalle falde. Sottobacino Silan-Longhella Il torrente Silan e il torrente Longhella sono dei piccoli corsi d'acqua che nascono dalle pendici dell'Altopiano dei Sette Comuni. Il Silan nasce dai rii collinari a monte dell'abitato di Marsan e confluisce nel Longhella in comune di Nove. Quest'ultimo proviene dalla Valle S.Floriano e dopo aver attraversato Marostica, sfocia nel fiume Brenta nei pressi di Nove. La qualità delle acque del sottobacino è discreta anche se sono evidenti fenomeni di alterazione dovuti a scarichi di origine organica. La portata è molto variabile. Rogge di irrigazione Vengono alimentati dalle acque del fiume Brenta numerosi canali irrigui sia in destra che in sinistra idrografica. Le campagne circostanti necessitano di grandi quantitativi d'acqua per le coltivazioni agricole data la notevole permeabilità dei terreni ghiaiosi della zona. P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale 3 Provincia di Vicenza Settore Urbanistica Esistono delle antiche rogge di irrigazione costruite al tempo della Repubblica Serenissima e la più antica, la roggia Molina, risale al 1311. Tra le più importanti ci sono le rogge Isacchina, Balbi, Cappella, Trona-Michela e Grimana. E' un sistema idrografico alquanto complesso ed un ambiente molto particolare sotto il profilo idrologico. Le rogge sono infatti tutte regimate e sottoposte ad una serie di interventi nel corso dell'anno, interventi che influenzano lo stato delle loro comunità biologiche. Le operazioni di espurgo che vengono svolte periodicamente e in modo analogo per tutte le rogge, sono essenzialmente di due tipi: il prosciugamento del corso d'acqua in determinati mesi dell'anno e la falciatura delle macrofite acquatiche. Le rogge che scorrono in destra Brenta attraversano territori agricoli per lo più scarsamente antropizzati e, anche se sono evidenti alcuni fenomeni di inquinamento, la qualità delle loro acque può considerarsi discreta. Le rogge in sinistra Brenta hanno fondali meno naturali e ricevono gli scarichi dei centri abitati o industriali che attraversano; la qualità delle acque non è buona e sono ben visibili gli effetti dell'inquinamento. Bacino dell'Astico-Tesina Idrografia e qualità biologica delle acque Costituisce un sottobacino del più ampio bacino del Leogra-Bacchiglione. Confina ad Est con il bacino del Brenta e ad Ovest con il bacino del Leogra. Comprende le seguenti unità idrografiche: • • Sottobacino Astico-Posina Sottobacino del Tesina Sottobacino Astico-Posina L'Astico nasce in Trentino tra il monte Sommo Alto e il monte Plant; riceve gli apporti di numerosi torrenti laterali tra cui importante è il torrente Posina. Lo sviluppo dell'intera rete idrografica naturale è stato stimato in 141 Km circa; di questi 34 Km sono rappresentati dal torrente Astico e circa 16 Km dal torrente Posina. All'altezza di Sandrigo, l'Astico si unisce al fiume Tesina, che origina dalle risorgive della zona di Sandrigo e successivamente confluiscono nel fiume Bacchiglione a Longare. Il bacino dell'Astico ha struttura geologica prettamente calcarea nella zona montana, mentre nella fascia dell'alta pianura l'alveo è costituito da imponenti materassi alluvionali ciottoloso-ghiaiosi. A Lugo Vicentino, è presente uno sbarramento che devia completamente le portate di magra del torrente convogliandole nel Canale Mordini, lasciando l'alveo asciutto per buona parte dell'anno fino alla confluenza con il fiume Tesina. Buona è la qualità delle acque che P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale 4 Provincia di Vicenza Settore Urbanistica scorrono in questi territori. Si evidenziano solamente dei punti critici (ad Arsiero e a Lugo) in corrispondenza dell'immissione di grossi complessi industriali. Sottobacino del Tesina Il sistema idrico del fiume è piuttosto complesso: nasce infatti dalle risorgive nei pressi di Sandrigo che convogliano acque con buona portata. A livello della confluenza con il torrente Astico la portata è di circa 12 m3. Da qui a valle il corso d'acqua scorre con il nome di fiume Tesina fino alla confluenza con il fiume Bacchiglione in località S. Pietro Intrigogna. Il F. Tesina riceve gli apporti dei torrente Laverda, Longhella e Chiavone che non hanno portata costante durante l'anno. La qualità delle acque del Tesina è buona in tutto il tratto superiore fino a Marola dove, per effetto della confluenza di scarichi civili, peggiora la condizione complessiva dell'ecosistema acquatico. Numerose sono le rogge di risorgiva che, dopo un percorso più o meno breve, confluiscono nel fiume Tesina: la roggia Astichello, la roggia Palmirona, la roggia Tribolo, la roggia Caveggiara oltre a numerosi altri rii di minore importanza. La qualità delle acque di queste rogge non è sempre buona per la presenza di scarichi di origine civile o zootecnica soprattutto nei corsi più a Sud. Bacino del Leogra-Bacchiglione Idrografia e qualità biologica delle acque E' un sistema idrografico complesso che trae origine sia da torrenti e rii montani sia da rogge di risorgiva che originano a Nord di Vicenza. Il bacino imbrifero del Bacchiglione confina a Sud-Ovest con l'Agno, ad Ovest con l'Adige e a Nord-Est con il Brenta. Si possono individuare le seguenti unità idrografiche: • • • • • • • • Sottobacino Leogra-Timonchio Fiume Bacchiglione Sottobacino del Giara-Orolo Risorgive del Bacchiglione Sottobacino dell'Astichello Sottobacino del Retrone Sottobacino del Ceresone Sottobacino del Bisatto Sottobacino Leogra-Timonchio A valle di Schio, nella fascia dell'alta pianura, potenti conoidi alluvionali poggiano su strati impermeabili. In località Marano Vicentino il Leogra riceve gli apporti del torrente Timonchio che nasce dal M. Novegno ed è alimentato anche dai contributi della Valle dell'Orco e del torrente Boldoro. P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale 5 Provincia di Vicenza Settore Urbanistica A valle della confluenza Leogra-Timonchio è praticamente sempre asciutto a causa sia delle captazioni, che vengono praticate in entrambi i torrenti, sia dei fenomeni di dispersione in subalveo dovuti alla natura del substrato. Dalla confluenza fino a Villaverla, il corso d'acqua assume il nome di torrente Timonchio e riceve gli apporti del torrente Rostone, del torrente Igna, della roggia Verlata e del Bacchiglioncello. Dalle sorgenti del Leogra alla confluenza con il Bacchiglioncello, il sistema idrico si sviluppa per circa 43.8 Km, con una superficie del bacino idrografico di 342 Km. Il torrente Leogra subisce notevoli modifiche di portata a causa dei prelievi per scopi idroelettrici e va in secca nei periodi di "magra" già a monte di Schio. Anche gli affluenti vengono interessati da captazioni a scopi idroelettrici ed industriali che spesso compromettono pesantemente la stabilità dell'ecosistema acquatico. Particolarmente compromessa appare la situazione del torrente Livergone e del torrente Timonchio che rimangono in asciutta per lunghi tratti per la maggior parte dell'anno. Su tutta l'asta del torrente Leogra sono presenti sbarramenti non superabili dall'ittiofauna. Particolarmente penalizzati risultano essere le briglie localizzate a Torrebelvicino e a Valli del Pasubio che si presentano come due ostacoli insuperabili dai pesci e che ne limitano gli spostamenti che questi affrontano per le loro esigenze ecologiche. Nei tratti in cui è sempre presente l'acqua, praticamente da Torrebelvicino a monte, la qualità delle acque è buona. Fiume Bacchiglione Il bacino imbrifero montano è piuttosto esteso: comprende due sezioni distinte costituite dalle valli del torrente Leogra e, più ad Est del torrente Astico. A questi vanno aggiunti gli apporti minori dei bacini del torrente Orolo e del fiume Retrone. Nel punto di chiusura di Montegaldella, il bacino sotteso è stato calcolato in 1576 Km2: la portata media annua rilevata è di circa 29 m3/s. Vanno però considerate le portate sottratte a Longare per alimentare il canale irriguo Bisatto che trasferisce acqua nella bassa pianura vicentina. Nel tratto a monte di Vicenza la larghezza del fiume è mediamente di 18 m con profondità variabili da 40 cm a 250 cm; a valle della città la larghezza media diventa di 27 m e la profondità varia dai 180 cm ai 400 cm nelle lanche più profonde. La qualità delle acque non è certo buona poiché sono ben evidenti fenomeni di inquinamento generati dal susseguirsi degli scarichi di origine civili ed industriali lungo tutto il corso. Nel complesso l'ecosistema acquatico risulta compromesso. Sottobacino del Giara-Orolo Il corso d'acqua è la prosecuzione del torrente Livergone che raccoglie le acque dei torrenti collinari compresi tra Malo e Isola Vicentina. La portata è intermittente nel tratto compreso tra Isola Vicentina e Vicenza poiché il materasso alluvionale sul quale scorre drena l'acqua per la maggior parte dell'anno; soltanto nei pressi di Rettorgole il flusso ritorna ad essere regolare e si mantiene così fino alla immissione nel fiume Bacchiglione. Nell'ultimo tratto la portata è di circa 100 l/s ed il fondale è costituito prevalentemente da ciottoli e ghiaia. La qualità delle acque è discreta anche se sono evidenti fenomeni di alterazione determinati da scarichi civili. P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale 6 Provincia di Vicenza Settore Urbanistica Risorgive del Bacchiglione Nella zona di pianura a Nord di Vicenza la falda freatica che prende origine dall'Altopiano dei Sette Comuni determina fenomeni di risorgenza che formano un dedalo di canalette e rogge di modeste dimensioni. Dopo brevi percorsi le rogge, non senza aver ricevuto apporti inquinanti di insediamenti civili o industriali, confluiscono in corsi d'acqua più grandi o nel Bacchiglione. Tra queste ricordiamo la roggia Feriana, la Muzzana, la Menegatta, la Sgaborra e la Caldonazzo. La qualità delle acque è discreta nella maggior parte delle rogge anche se è evidente un inquinamento diffuso di origine zootecnica. Nella roggia Feriana, la presenza di scarichi industriali crea una situazione di evidente distrofia ambientale. Sottobacino dell'Astichello Fiume di risorgiva nasce fisicamente a monte di Cavazzale dall'unione di numerose canalette risorgive (gli Astichelli che provengono dalla campagna ad Ovest della SS 248 in località Pilastroni) e la roggia Chiuppese. Riceve gli apporti della roggia Milana, roggia Trissina e roggia del Maglio. Nella parte superiore ha una tipica tipologia risorgiva con fondo ghiaioso-sabbioso, vegetazione acquatica e portate ridotte. Da Cavazzale a valle la portata diventa discreta (1-2 m3/s) con substrati fangosi e vegetazione acquatica più rada. La lunghezza è di circa 7 Km; sfocia a Vicenza nel Bacchiglione dietro a Parco Querini. Riceve numerosi reflui di depuratori sia industriali che civili. La qualità biologica delle acque è scadente. Sottobacino del Retrone Larghezza, profondità e portata vanno progressivamente aumentando per apporto di diverse rogge (anche di risorgiva, tra le quali la più importante è il fosso Riello, larghezza 1,5 m e profondità 20-30 cm), e l'apporto più consistente della roggia Dioma in località Ponte del Quarello. Qui, dove riceve pure gli effluenti del depuratore di S. Agostino, la larghezza è di circa 12 m e la profondità di 150-200 cm; nel tratto iniziale a Sovizzo la larghezza è di 4-5 m per una profondità di 40-50 cm. La composizione del fondo rimane abbastanza costante: ghiaia, sabbia e nel tratto terminale fango, con una elevata copertura vegetale. Dopo l'immissione del fosso Cordano la portata del fiume Retrone acquista maggiore consistenza; il fiume entra poi in città per gettarsi nel fiume Bacchiglione in corrispondenza della zona di Borgo Berga. I problemi di deflusso del fiume Retrone creano gravi esondazioni nella zona di S. Agostino nei periodi di intense precipitazioni; il problema è stato a lungo studiato da un punto di vista P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale 7 Provincia di Vicenza Settore Urbanistica idraulico evidenziando la difficoltà di deflusso delle acque del Retrone nel Bacchiglione poiché quest'ultimo si troverebbe ad una altezza superiore del primo. I dati sulla portata del fiume Retrone non sono mai stati rilevati con metodicità; risulta che di norma la piena del fiume Bacchiglione limita il deflusso delle acque del fiume Retrone determinando fenomeni di rigurgito che si riflettono in esondazioni a monte della confluenza. La qualità delle acque è discreta nella parte alta e negli affluenti superiori; una volta entrati nelle zone densamente antropizzate, il Retrone ed i suoi affluenti peggiorano decisamente per i continui apporti di scarichi inquinanti di origine civile, industriale e zootecnica. Sottobacino del Ceresone Il sottobacino del Ceresone raccoglie le acque, in parte di risorgiva e in parte di drenaggio, dalla campagna compresa tra il fiume Tesina e il fiume Brenta. In questa fascia sono imponenti i depositi alluvionali dell'era Quaternaria di natura prevalentemente carbonatica e man mano che ci si sposta verso Sud le ghiaie diminuiscono progressivamente e vengono sostituite da sabbie ed argille. Fanno parte del sistema di alimentazione del Ceresone le rogge Armedola, Poina, Moneghina, Cumana, Castellaro, Taglio, che scorrono completamente o per un lungo tratto in territorio provinciale. Il Ceresone, dopo la confluenza con il Tesinella, prende il nome di Tesina Padovano e sfocia nel Bacchiglione. Discreta è la qualità delle acque del Ceresone, Armedola, Poina, anche se sono evidenti gli effetti degli scarichi di origine civile e zootecnica. Condizioni migliori si ritrovano nelle parti superiori della rete di canali risorgivi quali la Cumana, il Tergola, il Castellaro e la Moneghina. Mano a mano che si addentrano nella campagna peggiora comunque la qualità delle loro acque. Sottobacino del Bisatto Nasce da una derivazione del fiume Bacchiglione in località Longare. Dopo aver ricevuto le acque del canale Debba, emissario del lago di Fimon, scorre per circa 20 Km nel territorio provinciale e poi passa in Provincia di Padova. La larghezza media è praticamente costante in tutto il corso ed è di circa 12 m; la profondità dell'acqua dipende dalle idrovore regolatrici e dagli apporti del Canale LEB che mantengono il livello di circa 120 cm nella stagione irrigua (da Aprile a Settembre), mentre in tutti gli altri mesi dell'anno si aggira sui 25-30 cm. Il fondo del canale è pressoché interamente fangoso con abbondante vegetazione acquatica. La qualità delle acque è discreta nel canale Debba, mentre nel Bisatto peggiora la condizione per l'entrata dell'acqua proveniente dal Bacchiglione. Bacino dell'Agno-Gorzone Idrografia e qualità biologica delle acque E' un bacino idrografico piuttosto esteso che confina ad Est con il bacino del LeograBacchiglione e ad Ovest con quello dell'Adige. Comprende le seguenti unità idrografiche: • Fiume Agno-Guà P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale 8 Provincia di Vicenza Settore Urbanistica • • • Sottobacino del Poscola Sottobacino del Brendola Canali della bassa pianura Fiume Agno-Guà Scorre nella omonima valle per circa 25 Km raccogliendo gli apporti di torrenti e rii laterali alcuni dei quali di discreta portata (T. Rotolon, T. Torrazzo, T. Creme). Una volta uscito dalla Valle dell'Agno il torrente omonimo si allarga nella pianura scorrendo su di un materasso alluvionale di potenza crescente. Attraversa centri abitati quali Trissino, Alte Ceccato e Lonigo; in quest'ultima località il bacino idrografico misura 260 Km2 con elevata percentuale di terreni fortemente permeabili. Tale costituzione geologica determina fenomeni di magra prolungata e per lunghi tratti, da Cornedo a valle, la completa mancanza di portata nei mesi estivi. Nella parte planiziale il fiume riceve gli apporti del T. Restena, T. Arpega e del T. Togna dopo la confluenza con l'inquinatissimo rio Acquetta. Il fiume Guà, uscito dalla Provincia di Vicenza, prende il nome di Frassine. La qualità delle acque è scadente in tutto il corso, ed è influenzata da numerosi scarichi industriali, dai contributi di affluenti che veicolano acque molto inquinate e dal regime idrico che non favorisce la diluizione ed i fenomeni autodepurativi. Sottobacino del Poscola Il torrente nasce alle pendici del monte Faedo e scorre lungo la valle fino a Trissino dove entra nella pianura per poi sfociare nel F. Guà. La lunghezza complessiva del corso d'acqua è di 17 Km. Nel tratto pedecollinare la tipologia ambientale è tipicamente torrentizia con substrato ciottoloso-ghiaioso e portata ridotta (meno di 100 l/s). Nel tratto planiziale, in cui scorre su di un materasso ghiaioso alluvionale, il Torrente Poscola riceve gli scarichi del depuratore consortile della Valle dell'Agno che contribuisce in maniera determinante a rimpinguare il flusso idrico. La portata stimata in corrispondenza di Montecchio Maggiore è di 900 l/s. La qualità delle acque è decisamente buona nella zona pedecollinare fino a monte di Castelgomberto ma poi gli scarichi civili degli insediamenti urbani e l'afflusso di grossi depuratori industriali causano un netto peggioramento dell'ambiente acquatico. A valle di S. Vitale la qualità biologica delle acque è già pessima e così si mantiene fino alla confluenza. Sottobacino del Brendola Si forma nella fascia pedecollinare a monte di Brendola raccogliendo le acque dello scolo Degora, roggia Braggio, fiume Brentella, roggia Risarola e roggia S. Gomeo oltre a numerosi piccoli scoli di secondaria importanza. Le zone attraversate dal fiume Brendola sono densamente antropizzate e su di esse insistono zone industriali ed agricole molto attive. Lungo tutti i 15 Km di percorso fino alla confluenza con il F. Guà insistono numerosi scarichi di origine civile, industriale e zootecnica che creano evidenti fenomeni perturbativi. La qualità delle acque è discreta nel tratto superiore del corso e negli affluenti collinari e pedecollinari; molto compromessa è la condizione dell'ecosistema acquatico già a monte di Meledo e le capacità autodepurative delle acque sono fortemente ridotte in tutto il tratto a valle. P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale 9 Provincia di Vicenza Settore Urbanistica Canali della bassa pianura La fascia della bassa pianura vicentina è solcata da un reticolo di canali consortili, alcuni utilizzati per l'irrigazione, altri per estesi interventi di bonifica. I principali corsi d'acqua della bassa pianura nascono dalle propaggini dei Monti Berici (scolo Alonte, scolo Liona, rio Scaranto) o si originano dalla confluenza di più rogge nella campagna della parte meridionale della provincia (scolo Ronego, scolo Roneghetto, scolo Frassenella, F. Togna). Buona parte del loro percorso si snoda tra terreni di tipo impermeabile, con fondali argilloso-limosi. Il loro cammino prosegue quindi nelle campagne padovane e veronesi. Da qualche anno è in funzione il canale LEB (Lessineo, Euganeo, Berico) che trasferisce le acque dell'Adige nei canali della bassa pianura vicentina. Gli apporti idrici, modulati nella stagione e per singolo canale incrementano in maniera consistente la qualità d'acqua che scorre nella rete idrica superficiale. La qualità biologica delle acque nei canali presenta discrete caratteristiche nel tratto collinare e pedecollinare; nell'attraversare la campagna ed i centri abitati recapitano scarichi civili e zootecnici che determinano lo scadimento delle condizioni ecologiche complessive. Bacino dell'Adige Idrografia e qualità biologica delle acque E' il bacino idrografico posto più a Ovest della provincia. Comprende le seguenti unità idrografiche: • • Torrente Chiampo Torrente Rio Torrente Chiampo Il T. Chiampo è tributario del F. Adige. Nasce dai monti Lessini ed ha un tipico carattere torrentizio che alterna piene brevi e violente a prolungati periodi di magra soprattutto nel tratto in cui scorre su materassi alluvionali dell'alta pianura. Da Chiampo a valle è asciutto per molti mesi all'anno. Nei tratti in cui ha costantemente acqua, la qualità è risultata molto buona nel tratto montano superiore e negli affluenti laterali. Nel fondovalle da Ferrazza in giù si raccolgono gli scarichi civili e zootecnici che determinano un netto scadimento della qualità delle acque. Torrente Rio E' un piccolo torrentello collinare, affluente del T. Chiampo, che prende origine a monte di Selva di Gambellara; la portata non è continua nel primo tratto, mentre a valle di Gambellara il flusso d'acqua permane tutto l'anno anche se piuttosto ridotto (circa 200 l/s). Nel tratto di pianura riceve gli apporti di altri piccoli torrentelli e di scoli irrigui che contribuiscono ad incrementare la portata. La qualità delle acque è discreta nel tratto collinare, mentre a valle riceve gli scarichi urbani dei centri abitati che alterano la qualità complessiva dell' ambiente acquatico. P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale 10 Provincia di Vicenza Settore Urbanistica Livelli piezometrici della falda Tabella - Livelli piezometrici della falda nella rete di monitoraggio dei pozzi QUOTA P.R. QUOTA P.C. N. POZZO COMUNE PROFONDITA' MEDIA ANNUALE - LIVELLO STATICO m s.l.m. 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 m s.l.m. m s.l.m. ACQUIFERO m 38 DUEVILLE 67,61 66,75 freatico 10,5 n.d. 58,2 58,95 58,79 59,41 58,71 58,46 58,71 57,59 58,71 74 CAMISANO VICENTINO 27,97 27,02 freatico 2,85 26,02 25,78 25,76 25,87 25,5 25,75 25,74 25,52 25,34 25,72 95 BASSANO DEL GRAPPA 106,42 106,18 freatico 62,26 68,21 64,4 64,99 65,57 60,71 65,09 62,27 61,13 59,66 62,47 140 SANDRIGO 89,03 88,24 freatico 22,25 72,16 70,25 70,64 71,28 70,16 71,06 69,85 70,16 68,17 71,39 149 CASSOLA 111,72 111,69 freatico 49,47 62,61 62,77 62,86 62,87 62,77 62,87 62,84 62,82 62,75 62,78 151 NOVENTA VICENTINA 15,15 14,23 freatico 3,6 11,98 12,39 12,78 12,48 12,42 12,57 12,56 12,58 12,31 11,88 153 LONIGO 27,1 26,2 freatico 4 23,75 23,47 23,92 24,19 23,64 24,05 24,03 23,52 22,64 24,01 154 NANTO 19,62 18,97 freatico 6,67 18,01 17,76 17,79 17,52 17,48 17,76 17,75 17,49 17,19 16,99 155 TORRI DI QUARTESOLO 30,62 29,47 freatico 4,7 27,48 27,01 27,14 27,21 26,75 27,35 27,33 27,11 26,87 26,99 158 SANDRIGO 61,19 60,49 freatico 4,77 57,58 57,79 57,66 57,96 57,44 57,62 57,13 57,03 56,96 57,28 160 THIENE 145,59 145,39 freatico 112,5 n.d. 60,96 65,59 64,09 62,44 64,9 64,8 64,8 61,79 65,51 162 ROMANO D'EZZELINO 130,61 130,61 freatico 58 84,02 84,17 84,59 84,11 83,8 84,24 84,13 83,97 83,72 84,08 163 PIANEZZE 88,2 87,38 freatico 24,78 66,25 65,69 67,13 67,2 68,14 65,98 64,91 63,31 63,57 64,72 217 SCHIAVON 68,53 68,53 freatico 10,3 62,1 61,42 61,63 60,95 60,34 61,24 60,23 0 0 0 224 ROSSANO VENETO 75,8 75,8 freatico 78,2 39,58 41,79 43,44 41,26 41,34 42,17 41,35 41,4 40,46 40,54 226 BREGANZE 99,38 98,39 freatico 32,77 71,45 69,53 71,44 72,36 70,08 70,39 69,64 73,28 0 70,64 227 POZZOLEONE 55,93 54,77 freatico 6,3 51,49 51,58 51,38 51,08 51,08 51,49 51,14 51,07 51,05 51,34 228 SARCEDO 119,22 118,33 freatico 40 86,16 88,03 87,73 87,13 85,5 89,97 87,82 0 82,72 0 231 NOVE 79,37 78,67 freatico 18,2 67,67 66,25 66,35 64,93 64,8 65,91 63,42 62,9 62,46 64,33 232 MALO 135,25 134,36 freatico 85 87,25 83,37 85,94 86,92 94,05 84,86 84,44 85,82 0 85,65 233 VILLAVERLA 73,79 73,04 freatico 25 54,34 55,66 58,54 57,49 57,69 56,55 55,52 0 54,11 56,49 234 CALDOGNO 56,11 55,36 freatico 5,87 51,61 51,83 52,2 52,08 51,64 51,87 51,71 51,58 50,87 52,01 P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale 11 Provincia di Vicenza Settore Urbanistica QUOTA P.R. QUOTA P.C. N. POZZO COMUNE PROFONDITA' MEDIA ANNUALE - LIVELLO STATICO m s.l.m. 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 m s.l.m. m s.l.m. ACQUIFERO m 78 235 TEZZE SUL BRENTA 71,72 75,37 freatico 238 BREGANZE 77,08 76,27 freatico 23 244 BASSANO DEL GRAPPA 99,22 99,22 freatico 42,1 245 SARCEDO 88,2 freatico 264 MONTEBELLO VICENTINO 45,03 266 ARZIGNANO 87,25 267 TRISSINO 122,52 268 ZERMEGHEDO 67,12 450 55,08 52,81 53,33 51,43 51,38 52,76 51,8 51,47 50,94 51,75 n.d. 66,78 64,84 67,13 66,88 66,5 n.d. 0 0 0 74,41 71,57 70,99 67,68 66,63 70,92 67,74 66,76 66 68,57 33 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 0 0 0 artesiano 97 n.d. 39,39 39,66 39,81 38,18 39,96 40,21 39,55 38,53 0 89,13 artesiano 91,5 72,25 77,24 77,67 77,04 73,65 76,49 76,66 74,8 76,52 76,1 122,52 freatico 30 n.d. 113,27 105,98 105,12 104,92 106,88 106,86 102,38 103,09 104,27 68,52 artesiano 70 n.d. 46,28 48,14 47,92 43,38 48,01 47,64 47,91 45,83 0 MAROSTICA 94 freatico 74 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 0 0 0 451 MASON VICENTINO 85 freatico 60 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 0 0 0 452 MAROSTICA 82 freatico 40 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 0 0 0 454 SCHIO freatico n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 0 0 0 456 MARANO VICENTINO freatico n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 0 0 0 457 SARCEDO freatico n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 0 0 0 458 BREGANZE freatico n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 0 0 0 459 ZANE' freatico n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 0 0 0 460 freatico n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 0 0 0 461 MALO MONTECCHIO PRECALCINO freatico n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 0 0 0 501 CARTIGLIANO 0 502 TEZZE SUL BRENTA 504 TEZZE SUL BRENTA 506 45,03 85,7 freatico 70 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 0 0 78,43 78,43 freatico 80 n.d. n.d. 58,18 57,37 56,08 58,95 57,24 56,65 56,25 58,5 70,03 70,03 freatico 70 n.d. n.d. 51,21 48,63 48,41 50,37 49,08 48,7 48,24 49,65 ROSA' 95,79 95,71 freatico 73 n.d. n.d. 50,97 n.d. 47,71 49,21 47,01 47,78 46,13 49,54 507 ROSSANO VENETO 83,7 83,71 freatico 50 n.d. n.d. 43,72 42,31 42,22 43,16 42,65 42,46 41,46 42,84 509 ROSSANO VENETO 64,23 65,93 freatico 72,2 n.d. n.d. n.d. n.d. 38 39,29 38,99 38,72 37,53 39,04 519 BASSANO DEL GRAPPA 117,73 117,73 freatico 80,5 n.d. n.d. 65,37 n.d. 61,4 65,08 62,75 62,02 61,08 64,22 P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale 12 Provincia di Vicenza Settore Urbanistica QUOTA P.R. QUOTA P.C. N. POZZO COMUNE PROFONDITA' MEDIA ANNUALE - LIVELLO STATICO m s.l.m. 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 m s.l.m. m s.l.m. ACQUIFERO m freatico 70,3 521 BASSANO DEL GRAPPA 113,09 113,09 523 ROSA' 105,95 105,95 freatico 524 ROSA' 92,52 92,36 freatico 526 CARTIGLIANO 80,13 80,06 freatico 529 ROSSANO VENETO 52,7 freatico n.d. n.d. 72,61 n.d. 62,08 61,36 58,11 58,37 57,22 59,46 84 n.d. n.d. 60 n.d. n.d. 52,95 n.d. 49,92 51,44 50,21 49,94 48,71 50,91 56,84 55,68 54,83 56,98 55,42 54,72 54,2 56,48 20,47 n.d. n.d. 61,63 63,42 62,98 63,47 61,27 60,96 60,71 63,06 22 n.d. n.d. 43,58 42,97 41,59 42,42 42,01 42.56 40,88 42,19 P.R.= punto di riferimento. E' un punto fisso, quotato (m. s.l.m.), che può o meno coincidere col piano campagna (P.C.), dal quale vengono effettuate le misure freatimetriche e piezometriche. P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale 13