PTCP - Allegato C_Qualità biologica delle acque_2009

Provincia di Vicenza
Settore Urbanistica
ALLEGATO C
I bacini imbriferi e la qualità “biologica” delle acque
Livelli piezometrici della falda
P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale
Provincia di Vicenza
Settore Urbanistica
Mappa dei bacini idrici della Provincia di Vicenza
P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale
2
Provincia di Vicenza
Settore Urbanistica
Bacino del Brenta
Idrografia e qualità biologica delle acque
Il bacino idrografico del Brenta è posizionato nella parte nord-orientale della Provincia di
Vicenza. Il bacino imbrifero del fiume Brenta è piuttosto esteso e rientra, oltre che nel
territorio vicentino, anche nelle provincie di Trento, Belluno, Padova e Venezia.
Comprende le seguenti unità idrografiche:
•
•
•
Fiume Brenta
Sottobacino del Silan-Longhella
Rogge di irrigazione
Fiume Brenta
Il Brenta nasce come emissario del lago di
Caldonazzo in Trentino e raggiunge il territorio
provinciale a Primolano, a Nord di Bassano.
Pochi chilometri più a valle riceve le acque del
torrente Cismon, con un bacino imbrifero di 640
Km2 ora regolate dallo sbarramento di Arsiè.
Da Cismon a Bassano il fiume scorre nella Valsugana ricevendo gli apporti del torrente
Oliero e del torrente S. Nazario, le cui acque derivano dai fenomeni di carsismo
dell'Altopiano di Asiago e del Monte Grappa.
A valle di Bassano il fiume scorre nell'alta pianura alluvionale dove, per effetto delle
dispersioni in alveo e dei notevoli prelievi per l'irrigazione, la portata risulta discontinua e
decisamente ridotta. Su tutta l'asta del fiume Brenta sono presenti briglie e sbarramenti
non superabili dall'ittiofauna.
La qualità dell'acqua del fiume Brenta a monte di Bassano varia tra la prima e la seconda
classe di qualità in relazione ai periodi rispettivamente di morbida (maggior diluizione dei
carichi inquinanti) e di magra con giudizio di ambiente non inquinato o poco inquinato.
L'attraversamento della città di Bassano rappresenta un discreto impatto per il fiume
almeno fino al livello della fascia delle risorgive, tratto in cui la portata del fiume aumenta
grazie ai contributi derivanti dalle falde.
Sottobacino Silan-Longhella
Il torrente Silan e il torrente Longhella sono dei piccoli corsi d'acqua che nascono dalle
pendici dell'Altopiano dei Sette Comuni. Il Silan nasce dai rii collinari a monte dell'abitato
di Marsan e confluisce nel Longhella in comune di Nove. Quest'ultimo proviene dalla Valle
S.Floriano e dopo aver attraversato Marostica, sfocia nel fiume Brenta nei pressi di Nove.
La qualità delle acque del sottobacino è discreta anche se sono evidenti fenomeni di
alterazione dovuti a scarichi di origine organica. La portata è molto variabile.
Rogge di irrigazione
Vengono alimentati dalle acque del fiume Brenta numerosi canali irrigui sia in destra che
in sinistra idrografica. Le campagne circostanti necessitano di grandi quantitativi d'acqua
per le coltivazioni agricole data la notevole permeabilità dei terreni ghiaiosi della zona.
P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale
3
Provincia di Vicenza
Settore Urbanistica
Esistono delle antiche rogge di irrigazione costruite al tempo della Repubblica Serenissima
e la più antica, la roggia Molina, risale al 1311. Tra le più importanti ci sono le rogge
Isacchina, Balbi, Cappella, Trona-Michela e Grimana.
E' un sistema idrografico alquanto complesso ed un ambiente molto particolare sotto il
profilo idrologico. Le rogge sono infatti tutte regimate e sottoposte ad una serie di
interventi nel corso dell'anno, interventi che influenzano lo stato delle loro comunità
biologiche.
Le operazioni di espurgo che vengono svolte periodicamente e in modo analogo per
tutte le rogge, sono essenzialmente di due tipi: il prosciugamento del corso d'acqua in
determinati mesi dell'anno e la falciatura delle macrofite acquatiche.
Le rogge che scorrono in destra Brenta attraversano territori agricoli per lo più
scarsamente antropizzati e, anche se sono evidenti alcuni fenomeni di inquinamento, la
qualità delle loro acque può considerarsi discreta.
Le rogge in sinistra Brenta hanno fondali meno naturali e ricevono gli scarichi dei centri
abitati o industriali che attraversano; la qualità delle acque non è buona e sono ben
visibili gli effetti dell'inquinamento.
Bacino dell'Astico-Tesina
Idrografia e qualità biologica delle acque
Costituisce un sottobacino del più ampio
bacino del Leogra-Bacchiglione. Confina
ad Est con il bacino del Brenta e ad Ovest
con il bacino del Leogra. Comprende le
seguenti unità idrografiche:
•
•
Sottobacino Astico-Posina
Sottobacino del Tesina
Sottobacino Astico-Posina
L'Astico nasce in Trentino tra il monte
Sommo Alto e il monte Plant; riceve gli
apporti di numerosi torrenti laterali tra cui importante è il
torrente Posina. Lo sviluppo dell'intera rete idrografica naturale
è stato stimato in 141 Km circa; di questi 34 Km sono
rappresentati dal torrente Astico e circa 16 Km dal torrente
Posina. All'altezza di Sandrigo, l'Astico si unisce al fiume Tesina,
che origina dalle risorgive della zona di Sandrigo e
successivamente confluiscono nel fiume Bacchiglione a
Longare.
Il bacino dell'Astico ha struttura geologica prettamente
calcarea nella zona montana, mentre nella fascia dell'alta
pianura l'alveo è costituito da imponenti materassi alluvionali
ciottoloso-ghiaiosi. A Lugo Vicentino, è presente uno
sbarramento che devia completamente le portate di magra
del torrente convogliandole nel Canale Mordini, lasciando
l'alveo asciutto per buona parte dell'anno fino alla confluenza
con il fiume Tesina. Buona è la qualità delle acque che
P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale
4
Provincia di Vicenza
Settore Urbanistica
scorrono in questi territori. Si evidenziano solamente dei punti critici (ad Arsiero e a Lugo) in
corrispondenza dell'immissione di grossi complessi industriali.
Sottobacino del Tesina
Il sistema idrico del fiume è piuttosto complesso: nasce infatti dalle risorgive nei pressi di
Sandrigo che convogliano acque con buona portata. A livello della confluenza con il
torrente Astico la portata è di circa 12 m3. Da qui a valle il corso d'acqua scorre con il
nome di fiume Tesina fino alla confluenza con il fiume Bacchiglione in località S. Pietro
Intrigogna.
Il F. Tesina riceve gli apporti dei torrente Laverda, Longhella e Chiavone che non hanno
portata costante durante l'anno. La qualità delle acque del Tesina è buona in tutto il
tratto superiore fino a Marola dove, per effetto della confluenza di scarichi civili, peggiora
la condizione complessiva dell'ecosistema acquatico.
Numerose sono le rogge di risorgiva che, dopo un percorso più o meno breve,
confluiscono nel fiume Tesina: la roggia Astichello, la roggia Palmirona, la roggia Tribolo, la
roggia Caveggiara oltre a numerosi altri rii di minore importanza. La qualità delle acque di
queste rogge non è sempre buona per la presenza di scarichi di origine civile o
zootecnica soprattutto nei corsi più a Sud.
Bacino del Leogra-Bacchiglione
Idrografia e qualità biologica delle acque
E' un sistema idrografico complesso che
trae origine sia da torrenti e rii montani sia
da rogge di risorgiva che originano a
Nord di Vicenza.
Il bacino imbrifero del Bacchiglione
confina a Sud-Ovest con l'Agno, ad Ovest
con l'Adige e a Nord-Est con il Brenta. Si
possono individuare le seguenti unità
idrografiche:
•
•
•
•
•
•
•
•
Sottobacino Leogra-Timonchio
Fiume Bacchiglione
Sottobacino del Giara-Orolo
Risorgive del Bacchiglione
Sottobacino dell'Astichello
Sottobacino del Retrone
Sottobacino del Ceresone
Sottobacino del Bisatto
Sottobacino Leogra-Timonchio
A valle di Schio, nella fascia dell'alta pianura, potenti conoidi
alluvionali poggiano su strati impermeabili. In località Marano
Vicentino il Leogra riceve gli apporti del torrente Timonchio
che nasce dal M. Novegno ed è alimentato anche dai
contributi della Valle dell'Orco e del torrente Boldoro.
P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale
5
Provincia di Vicenza
Settore Urbanistica
A valle della confluenza Leogra-Timonchio è praticamente sempre asciutto a causa sia
delle captazioni, che vengono praticate in entrambi i torrenti, sia dei fenomeni di
dispersione in subalveo dovuti alla natura del substrato.
Dalla confluenza fino a Villaverla, il corso d'acqua assume il nome di torrente Timonchio e
riceve gli apporti del torrente Rostone, del torrente Igna, della roggia Verlata e del
Bacchiglioncello.
Dalle sorgenti del Leogra alla confluenza con il Bacchiglioncello, il sistema idrico si
sviluppa per circa 43.8 Km, con una superficie del bacino idrografico di 342 Km.
Il torrente Leogra subisce notevoli modifiche di portata a causa dei prelievi per scopi
idroelettrici e va in secca nei periodi di "magra" già a monte di Schio.
Anche gli affluenti vengono interessati da captazioni a scopi idroelettrici ed industriali che
spesso compromettono pesantemente la stabilità dell'ecosistema acquatico.
Particolarmente compromessa appare la situazione del torrente Livergone e del torrente
Timonchio che rimangono in asciutta per lunghi tratti per la maggior parte dell'anno.
Su tutta l'asta del torrente Leogra sono presenti sbarramenti non superabili dall'ittiofauna.
Particolarmente penalizzati risultano essere le briglie localizzate a Torrebelvicino e a Valli
del Pasubio che si presentano come due ostacoli insuperabili dai pesci e che ne limitano
gli spostamenti che questi affrontano per le loro esigenze ecologiche.
Nei tratti in cui è sempre presente l'acqua, praticamente da Torrebelvicino a monte, la
qualità delle acque è buona.
Fiume Bacchiglione
Il bacino imbrifero montano è piuttosto esteso:
comprende due sezioni distinte costituite dalle valli
del torrente Leogra e, più ad Est del torrente Astico.
A questi vanno aggiunti gli apporti minori dei bacini
del torrente Orolo e del fiume Retrone. Nel punto di
chiusura di Montegaldella, il bacino sotteso è stato
calcolato in 1576 Km2: la portata media annua
rilevata è di circa 29 m3/s. Vanno però considerate
le portate sottratte a Longare per alimentare il
canale irriguo Bisatto che trasferisce acqua nella
bassa pianura vicentina.
Nel tratto a monte di Vicenza la larghezza del fiume è mediamente di 18 m con
profondità variabili da 40 cm a 250 cm; a valle della città la larghezza media diventa di 27
m e la profondità varia dai 180 cm ai 400 cm nelle lanche più profonde.
La qualità delle acque non è certo buona poiché sono ben evidenti fenomeni di
inquinamento generati dal susseguirsi degli scarichi di origine civili ed industriali lungo tutto
il corso. Nel complesso l'ecosistema acquatico risulta compromesso.
Sottobacino del Giara-Orolo
Il corso d'acqua è la prosecuzione del torrente Livergone che raccoglie le acque dei
torrenti collinari compresi tra Malo e Isola Vicentina. La portata è intermittente nel tratto
compreso tra Isola Vicentina e Vicenza poiché il materasso alluvionale sul quale scorre
drena l'acqua per la maggior parte dell'anno; soltanto nei pressi di Rettorgole il flusso
ritorna ad essere regolare e si mantiene così fino alla immissione nel fiume Bacchiglione.
Nell'ultimo tratto la portata è di circa 100 l/s ed il fondale è costituito prevalentemente da
ciottoli e ghiaia.
La qualità delle acque è discreta anche se sono evidenti fenomeni di alterazione
determinati da scarichi civili.
P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale
6
Provincia di Vicenza
Settore Urbanistica
Risorgive del Bacchiglione
Nella zona di pianura a Nord di Vicenza la falda freatica che prende origine
dall'Altopiano dei Sette Comuni determina fenomeni di risorgenza che formano un
dedalo di canalette e rogge di modeste dimensioni. Dopo brevi percorsi le rogge, non
senza aver ricevuto apporti inquinanti di insediamenti civili o industriali, confluiscono in
corsi d'acqua più grandi o nel Bacchiglione. Tra queste ricordiamo la roggia Feriana, la
Muzzana, la Menegatta, la Sgaborra e la Caldonazzo.
La qualità delle acque è discreta nella maggior parte delle rogge anche se è evidente un
inquinamento diffuso di origine zootecnica. Nella roggia Feriana, la presenza di scarichi
industriali crea una situazione di evidente distrofia ambientale.
Sottobacino dell'Astichello
Fiume di risorgiva nasce fisicamente a monte di Cavazzale dall'unione di numerose
canalette risorgive (gli Astichelli che provengono dalla campagna ad Ovest della SS 248
in località Pilastroni) e la roggia Chiuppese. Riceve gli apporti della roggia Milana, roggia
Trissina e roggia del Maglio.
Nella parte superiore ha una tipica tipologia risorgiva con fondo ghiaioso-sabbioso,
vegetazione acquatica e portate
ridotte. Da Cavazzale a valle la portata
diventa discreta (1-2 m3/s) con substrati
fangosi e vegetazione acquatica più
rada.
La lunghezza è di circa 7 Km; sfocia a
Vicenza nel Bacchiglione dietro a Parco
Querini. Riceve numerosi reflui di
depuratori sia industriali che civili.
La qualità biologica delle acque è
scadente.
Sottobacino del Retrone
Larghezza, profondità e portata vanno
progressivamente aumentando per
apporto di diverse rogge (anche di risorgiva, tra le quali la più importante è il fosso Riello,
larghezza 1,5 m e profondità 20-30 cm), e l'apporto più consistente della roggia Dioma in
località Ponte del Quarello.
Qui, dove riceve pure gli effluenti del depuratore di S. Agostino, la larghezza è di circa 12
m e la profondità di 150-200 cm; nel tratto iniziale a Sovizzo la larghezza è di 4-5 m per una
profondità di 40-50 cm. La composizione del fondo rimane abbastanza costante: ghiaia,
sabbia e nel tratto terminale fango, con una
elevata copertura vegetale.
Dopo l'immissione del fosso Cordano la portata
del fiume Retrone acquista maggiore consistenza;
il fiume entra poi in città per gettarsi nel fiume
Bacchiglione in corrispondenza della zona di
Borgo Berga.
I problemi di deflusso del fiume Retrone creano
gravi esondazioni nella zona di S. Agostino nei
periodi di intense precipitazioni; il problema è
stato a lungo studiato da un punto di vista
P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale
7
Provincia di Vicenza
Settore Urbanistica
idraulico evidenziando la difficoltà di deflusso delle acque del Retrone nel Bacchiglione
poiché quest'ultimo si troverebbe ad una altezza superiore del primo.
I dati sulla portata del fiume Retrone non sono mai stati rilevati con metodicità; risulta che
di norma la piena del fiume Bacchiglione limita il deflusso delle acque del fiume Retrone
determinando fenomeni di rigurgito che si riflettono in esondazioni a monte della
confluenza. La qualità delle acque è discreta nella parte alta e negli affluenti superiori;
una volta entrati nelle zone densamente antropizzate, il Retrone ed i suoi affluenti
peggiorano decisamente per i continui apporti di scarichi inquinanti di origine civile,
industriale e zootecnica.
Sottobacino del Ceresone
Il sottobacino del Ceresone raccoglie le acque, in parte di risorgiva e in parte di
drenaggio, dalla campagna compresa tra il fiume Tesina e il fiume Brenta. In questa
fascia sono imponenti i depositi alluvionali dell'era Quaternaria di natura prevalentemente
carbonatica e man mano che ci si sposta verso Sud le ghiaie diminuiscono
progressivamente e vengono sostituite da sabbie ed argille.
Fanno parte del sistema di alimentazione del Ceresone le rogge Armedola, Poina,
Moneghina, Cumana, Castellaro, Taglio, che scorrono completamente o per un lungo
tratto in territorio provinciale. Il Ceresone, dopo la confluenza con il Tesinella, prende il
nome di Tesina Padovano e sfocia nel Bacchiglione. Discreta è la qualità delle acque del
Ceresone, Armedola, Poina, anche se sono evidenti gli effetti degli scarichi di origine civile
e zootecnica.
Condizioni migliori si ritrovano nelle parti superiori della rete di canali risorgivi quali la
Cumana, il Tergola, il Castellaro e la Moneghina. Mano a mano che si addentrano nella
campagna peggiora comunque la qualità delle loro acque.
Sottobacino del Bisatto
Nasce da una derivazione del fiume Bacchiglione in
località Longare. Dopo aver ricevuto le acque del
canale Debba, emissario del lago di Fimon, scorre per
circa 20 Km nel territorio provinciale e poi passa in
Provincia di Padova. La larghezza media è praticamente
costante in tutto il corso ed è di circa 12 m; la profondità
dell'acqua dipende dalle idrovore regolatrici e dagli
apporti del Canale LEB che mantengono il livello di circa
120 cm nella stagione irrigua (da Aprile a Settembre),
mentre in tutti gli altri mesi dell'anno si aggira sui 25-30
cm. Il fondo del canale è pressoché interamente fangoso con abbondante vegetazione
acquatica. La qualità delle acque è discreta nel canale Debba, mentre nel Bisatto
peggiora la condizione per l'entrata dell'acqua proveniente dal Bacchiglione.
Bacino dell'Agno-Gorzone
Idrografia e qualità biologica delle acque
E' un bacino idrografico piuttosto esteso che confina ad Est con il bacino del LeograBacchiglione e ad Ovest con quello dell'Adige. Comprende le seguenti unità
idrografiche:
•
Fiume Agno-Guà
P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale
8
Provincia di Vicenza
Settore Urbanistica
•
•
•
Sottobacino del Poscola
Sottobacino del Brendola
Canali della bassa pianura
Fiume Agno-Guà
Scorre nella omonima valle per circa 25 Km raccogliendo gli apporti di torrenti e rii laterali
alcuni dei quali di discreta portata (T. Rotolon, T. Torrazzo, T. Creme).
Una volta uscito dalla Valle dell'Agno il torrente omonimo si allarga nella pianura
scorrendo su di un materasso alluvionale di potenza crescente. Attraversa centri abitati
quali Trissino, Alte Ceccato e Lonigo; in quest'ultima località il bacino idrografico misura
260 Km2 con elevata percentuale di terreni fortemente permeabili. Tale costituzione
geologica determina fenomeni di magra prolungata e per lunghi tratti, da Cornedo a
valle, la completa mancanza di portata nei mesi estivi.
Nella parte planiziale il fiume riceve gli apporti del T. Restena, T. Arpega e del T. Togna
dopo la confluenza con l'inquinatissimo rio Acquetta.
Il fiume Guà, uscito dalla Provincia di Vicenza, prende il nome di Frassine.
La qualità delle acque è scadente in tutto il corso, ed è influenzata da numerosi scarichi
industriali, dai contributi di affluenti che veicolano acque molto inquinate e dal regime
idrico che non favorisce la diluizione ed i fenomeni autodepurativi.
Sottobacino del Poscola
Il torrente nasce alle pendici del monte Faedo e scorre lungo la valle fino a Trissino dove
entra nella pianura per poi sfociare nel F. Guà. La lunghezza complessiva del corso
d'acqua è di 17 Km.
Nel tratto pedecollinare la tipologia ambientale è tipicamente torrentizia con substrato
ciottoloso-ghiaioso e portata ridotta (meno di 100 l/s).
Nel tratto planiziale, in cui scorre su di un materasso ghiaioso alluvionale, il Torrente
Poscola riceve gli scarichi del depuratore consortile della Valle dell'Agno che contribuisce
in maniera determinante a rimpinguare il flusso idrico. La portata stimata in
corrispondenza di Montecchio Maggiore è di 900 l/s.
La qualità delle acque è decisamente buona nella zona pedecollinare fino a monte di
Castelgomberto ma poi gli scarichi civili degli insediamenti urbani e l'afflusso di grossi
depuratori industriali causano un netto peggioramento dell'ambiente acquatico. A valle
di S. Vitale la qualità biologica delle acque è già pessima e così si mantiene fino alla
confluenza.
Sottobacino del Brendola
Si forma nella fascia pedecollinare a monte di Brendola raccogliendo le acque dello
scolo Degora, roggia Braggio, fiume Brentella, roggia Risarola e roggia S. Gomeo oltre a
numerosi piccoli scoli di secondaria importanza.
Le zone attraversate dal fiume Brendola sono densamente antropizzate e su di esse
insistono zone industriali ed agricole molto attive. Lungo tutti i 15 Km di percorso fino alla
confluenza con il F. Guà insistono numerosi scarichi di origine civile, industriale e
zootecnica che creano evidenti fenomeni perturbativi.
La qualità delle acque è discreta nel tratto superiore del corso e negli affluenti collinari e
pedecollinari; molto compromessa è la condizione dell'ecosistema acquatico già a
monte di Meledo e le capacità autodepurative delle acque sono fortemente ridotte in
tutto il tratto a valle.
P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale
9
Provincia di Vicenza
Settore Urbanistica
Canali della bassa pianura
La fascia della bassa pianura vicentina è solcata da un reticolo di canali consortili, alcuni
utilizzati per l'irrigazione, altri per estesi interventi di bonifica.
I principali corsi d'acqua della bassa pianura nascono dalle propaggini dei Monti Berici
(scolo Alonte, scolo Liona, rio Scaranto) o si originano dalla confluenza di più rogge nella
campagna della parte meridionale della provincia (scolo Ronego, scolo Roneghetto,
scolo Frassenella, F. Togna).
Buona parte del loro percorso si snoda tra terreni di tipo impermeabile, con fondali
argilloso-limosi. Il loro cammino prosegue quindi nelle campagne padovane e veronesi.
Da qualche anno è in funzione il canale LEB (Lessineo, Euganeo, Berico) che trasferisce le
acque dell'Adige nei canali della bassa pianura vicentina. Gli apporti idrici, modulati nella
stagione e per singolo canale incrementano in maniera consistente la qualità d'acqua
che scorre nella rete idrica superficiale.
La qualità biologica delle acque nei canali presenta discrete caratteristiche nel tratto
collinare e pedecollinare; nell'attraversare la campagna ed i centri abitati recapitano
scarichi civili e zootecnici che determinano lo scadimento delle condizioni ecologiche
complessive.
Bacino dell'Adige
Idrografia e qualità biologica delle acque
E' il bacino idrografico posto più a Ovest della provincia. Comprende le seguenti unità
idrografiche:
•
•
Torrente Chiampo
Torrente Rio
Torrente Chiampo
Il T. Chiampo è tributario del F. Adige. Nasce dai monti Lessini ed ha un tipico carattere
torrentizio che alterna piene brevi e violente a prolungati periodi di magra soprattutto nel
tratto in cui scorre su materassi alluvionali dell'alta pianura. Da Chiampo a valle è asciutto
per molti mesi all'anno.
Nei tratti in cui ha costantemente acqua, la qualità è risultata molto buona nel tratto
montano superiore e negli affluenti laterali. Nel fondovalle da Ferrazza in giù si raccolgono
gli scarichi civili e zootecnici che determinano un netto scadimento della qualità delle
acque.
Torrente Rio
E' un piccolo torrentello collinare, affluente del T. Chiampo, che prende origine a monte
di Selva di Gambellara; la portata non è continua nel primo tratto, mentre a valle di
Gambellara il flusso d'acqua permane tutto l'anno anche se piuttosto ridotto (circa 200
l/s).
Nel tratto di pianura riceve gli apporti di altri piccoli torrentelli e di scoli irrigui che
contribuiscono ad incrementare la portata.
La qualità delle acque è discreta nel tratto collinare, mentre a valle riceve gli scarichi
urbani dei centri abitati che alterano la qualità complessiva dell' ambiente acquatico.
P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale
10
Provincia di Vicenza
Settore Urbanistica
Livelli piezometrici della falda
Tabella - Livelli piezometrici della falda nella rete di monitoraggio dei pozzi
QUOTA P.R. QUOTA P.C.
N. POZZO
COMUNE
PROFONDITA'
MEDIA ANNUALE - LIVELLO STATICO m s.l.m.
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
m s.l.m.
m s.l.m.
ACQUIFERO
m
38
DUEVILLE
67,61
66,75
freatico
10,5
n.d.
58,2
58,95
58,79
59,41
58,71
58,46
58,71
57,59
58,71
74
CAMISANO VICENTINO
27,97
27,02
freatico
2,85
26,02
25,78
25,76
25,87
25,5
25,75
25,74
25,52
25,34
25,72
95
BASSANO DEL GRAPPA
106,42
106,18
freatico
62,26
68,21
64,4
64,99
65,57
60,71
65,09
62,27
61,13
59,66
62,47
140
SANDRIGO
89,03
88,24
freatico
22,25
72,16
70,25
70,64
71,28
70,16
71,06
69,85
70,16
68,17
71,39
149
CASSOLA
111,72
111,69
freatico
49,47
62,61
62,77
62,86
62,87
62,77
62,87
62,84
62,82
62,75
62,78
151
NOVENTA VICENTINA
15,15
14,23
freatico
3,6
11,98
12,39
12,78
12,48
12,42
12,57
12,56
12,58
12,31
11,88
153
LONIGO
27,1
26,2
freatico
4
23,75
23,47
23,92
24,19
23,64
24,05
24,03
23,52
22,64
24,01
154
NANTO
19,62
18,97
freatico
6,67
18,01
17,76
17,79
17,52
17,48
17,76
17,75
17,49
17,19
16,99
155
TORRI DI QUARTESOLO
30,62
29,47
freatico
4,7
27,48
27,01
27,14
27,21
26,75
27,35
27,33
27,11
26,87
26,99
158
SANDRIGO
61,19
60,49
freatico
4,77
57,58
57,79
57,66
57,96
57,44
57,62
57,13
57,03
56,96
57,28
160
THIENE
145,59
145,39
freatico
112,5
n.d.
60,96
65,59
64,09
62,44
64,9
64,8
64,8
61,79
65,51
162
ROMANO D'EZZELINO
130,61
130,61
freatico
58
84,02
84,17
84,59
84,11
83,8
84,24
84,13
83,97
83,72
84,08
163
PIANEZZE
88,2
87,38
freatico
24,78
66,25
65,69
67,13
67,2
68,14
65,98
64,91
63,31
63,57
64,72
217
SCHIAVON
68,53
68,53
freatico
10,3
62,1
61,42
61,63
60,95
60,34
61,24
60,23
0
0
0
224
ROSSANO VENETO
75,8
75,8
freatico
78,2
39,58
41,79
43,44
41,26
41,34
42,17
41,35
41,4
40,46
40,54
226
BREGANZE
99,38
98,39
freatico
32,77
71,45
69,53
71,44
72,36
70,08
70,39
69,64
73,28
0
70,64
227
POZZOLEONE
55,93
54,77
freatico
6,3
51,49
51,58
51,38
51,08
51,08
51,49
51,14
51,07
51,05
51,34
228
SARCEDO
119,22
118,33
freatico
40
86,16
88,03
87,73
87,13
85,5
89,97
87,82
0
82,72
0
231
NOVE
79,37
78,67
freatico
18,2
67,67
66,25
66,35
64,93
64,8
65,91
63,42
62,9
62,46
64,33
232
MALO
135,25
134,36
freatico
85
87,25
83,37
85,94
86,92
94,05
84,86
84,44
85,82
0
85,65
233
VILLAVERLA
73,79
73,04
freatico
25
54,34
55,66
58,54
57,49
57,69
56,55
55,52
0
54,11
56,49
234
CALDOGNO
56,11
55,36
freatico
5,87
51,61
51,83
52,2
52,08
51,64
51,87
51,71
51,58
50,87
52,01
P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale
11
Provincia di Vicenza
Settore Urbanistica
QUOTA P.R. QUOTA P.C.
N. POZZO
COMUNE
PROFONDITA'
MEDIA ANNUALE - LIVELLO STATICO m s.l.m.
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
m s.l.m.
m s.l.m.
ACQUIFERO
m
78
235
TEZZE SUL BRENTA
71,72
75,37
freatico
238
BREGANZE
77,08
76,27
freatico
23
244
BASSANO DEL GRAPPA
99,22
99,22
freatico
42,1
245
SARCEDO
88,2
freatico
264
MONTEBELLO VICENTINO
45,03
266
ARZIGNANO
87,25
267
TRISSINO
122,52
268
ZERMEGHEDO
67,12
450
55,08
52,81
53,33
51,43
51,38
52,76
51,8
51,47
50,94
51,75
n.d.
66,78
64,84
67,13
66,88
66,5
n.d.
0
0
0
74,41
71,57
70,99
67,68
66,63
70,92
67,74
66,76
66
68,57
33
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
0
0
0
artesiano
97
n.d.
39,39
39,66
39,81
38,18
39,96
40,21
39,55
38,53
0
89,13
artesiano
91,5
72,25
77,24
77,67
77,04
73,65
76,49
76,66
74,8
76,52
76,1
122,52
freatico
30
n.d. 113,27 105,98 105,12 104,92 106,88 106,86 102,38 103,09 104,27
68,52
artesiano
70
n.d.
46,28
48,14
47,92
43,38
48,01
47,64
47,91
45,83
0
MAROSTICA
94
freatico
74
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
0
0
0
451
MASON VICENTINO
85
freatico
60
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
0
0
0
452
MAROSTICA
82
freatico
40
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
0
0
0
454
SCHIO
freatico
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
0
0
0
456
MARANO VICENTINO
freatico
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
0
0
0
457
SARCEDO
freatico
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
0
0
0
458
BREGANZE
freatico
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
0
0
0
459
ZANE'
freatico
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
0
0
0
460
freatico
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
0
0
0
461
MALO
MONTECCHIO
PRECALCINO
freatico
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
0
0
0
501
CARTIGLIANO
0
502
TEZZE SUL BRENTA
504
TEZZE SUL BRENTA
506
45,03
85,7
freatico
70
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
0
0
78,43
78,43
freatico
80
n.d.
n.d.
58,18
57,37
56,08
58,95
57,24
56,65
56,25
58,5
70,03
70,03
freatico
70
n.d.
n.d.
51,21
48,63
48,41
50,37
49,08
48,7
48,24
49,65
ROSA'
95,79
95,71
freatico
73
n.d.
n.d.
50,97
n.d.
47,71
49,21
47,01
47,78
46,13
49,54
507
ROSSANO VENETO
83,7
83,71
freatico
50
n.d.
n.d.
43,72
42,31
42,22
43,16
42,65
42,46
41,46
42,84
509
ROSSANO VENETO
64,23
65,93
freatico
72,2
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
38
39,29
38,99
38,72
37,53
39,04
519
BASSANO DEL GRAPPA
117,73
117,73
freatico
80,5
n.d.
n.d.
65,37
n.d.
61,4
65,08
62,75
62,02
61,08
64,22
P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale
12
Provincia di Vicenza
Settore Urbanistica
QUOTA P.R. QUOTA P.C.
N. POZZO
COMUNE
PROFONDITA'
MEDIA ANNUALE - LIVELLO STATICO m s.l.m.
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
m s.l.m.
m s.l.m.
ACQUIFERO
m
freatico
70,3
521
BASSANO DEL GRAPPA
113,09
113,09
523
ROSA'
105,95
105,95
freatico
524
ROSA'
92,52
92,36
freatico
526
CARTIGLIANO
80,13
80,06
freatico
529
ROSSANO VENETO
52,7
freatico
n.d.
n.d.
72,61
n.d.
62,08
61,36
58,11
58,37
57,22
59,46
84
n.d.
n.d.
60
n.d.
n.d.
52,95
n.d.
49,92
51,44
50,21
49,94
48,71
50,91
56,84
55,68
54,83
56,98
55,42
54,72
54,2
56,48
20,47
n.d.
n.d.
61,63
63,42
62,98
63,47
61,27
60,96
60,71
63,06
22
n.d.
n.d.
43,58
42,97
41,59
42,42
42,01
42.56
40,88
42,19
P.R.= punto di riferimento. E' un punto fisso, quotato (m. s.l.m.), che può o meno coincidere col piano campagna (P.C.), dal quale vengono effettuate le misure freatimetriche
e piezometriche.
P.T.C.P. – Allegato C al Rapporto Ambientale
13