FOLKCLUB Via Perrone 3 bis – Torino tel 011537636 email [email protected] APRILE 2010 inizio concerti ore 21.30 Il mese di aprile si apre, giovedì 1, con il progetto Fol & Jazz di Frontiera portato sul palco di Via Perrone da Giovanni Palombo - uno fra i migliori chitarristi acustici e fingerstyle del panorama italiano - e Gabriele Coen - clarinettista e compositore - : un concerto tra improvvisazione jazz e musica etnica, tra klezmer e folk. Un live dinamico e ricco di sfumature, musica dai colori mediterranei che si apre improvvisamente al jazz di matrice europea, un suono caldo e dolce, malinconico e mediterraneo percepibile con i sensi . Dopo la piccolissima pausa pasquale il programma riprende con la straordinaria presenza di Vidhia Rao, giovedì 8 aprile. Esponente di spicco della musica classica tradizionale indiana, Vidhia è forse la migliore interprete vivente del canto thumri - dadra, una delle forme più delicate, dolci e aggraziate del repertorio classico indiano. Per la tradizione indiana, attraverso le sue strutture fluide, le sue sfumature delicate e le intense emozioni che provoca, il thumri porta suonatori e ascoltatori a imparare a riconoscere il divino nella vita quotidiana e l’esperienza promette di essere intensa ed emozionante anche per gli spettatori del Folk Club. Il 9 aprile sarà protagonista una cantautrice italiana di grande fascino, Andrea Mirò. Arriva sul piccolo palco di Via Perrone al sesto mese di gravidanza la compagna storica di Enrico Ruggeri, questa piemontese di Alessandria milanese d’adozione per cantare ancora una volta le sue belle canzoni e interpretare con la consueta intensità una musica raffinata e mai banale. Prosegue il fine settimana una nuova tappa del progetto Radio Londra con il quale la Maison Musique e il Folk Club accolgono la musica di importazione londinese del batterista Enzo Zirilli. Sabato 10 aprile si esibisce Jim Mullen, leggenda della chitarra jazz. Grazie ad una tecnica del tutto speciale nell’usare il pollice come un plettro Mullen, nato nel 1945 in Scozia, si è distinto per un suono inconfondibile: membro degli Oblivion Express di Brian Auger prima e degli Average White Band poi negli anni 80 forma un solido duo con il saxofonista Dick Morrisey, diventando il vero capofila del jazz funk britannico. In Inghilterra è considerato una leggenda vivente, in Italia il suo concerto è semplicemente da non mancare. Resta aperto anche domenica 11, il Folk Club, per il concerto eccezionale di Jack Hardy, icona del folk impegnato statunitense che si aggiunge ai molti già ospitati in questa stagione e negli ultimi anni. Cantautore dalla raffinata creatività e dal notevole spessore culturale, Jack Hardy (1947 USA) è uno dei nomi di spicco del folk newyorkese della seconda metà degli anni settanta, personaggio di grande preparazione intellettuale e musicale, capace di portare avanti da anni un discorso di musica colta di rara integrità e valore. dopo essersi finto passo per evitare il Vietnam nei primi anni ’70 Hardy si fa notare nei piccoli club del Village come il Cornelia Street Cafè o il Folk City. L’indubbio talento musicale e poetico e soprattutto l’opera di promozione artistica che svolge all’interno della Cooperativa Speakeasy, ne fanno uno dei riferimento più importanti per la rinascita della canzone d’autorea cooperativa. Dalla metà degli anni ’80, proprio grazie ad Hardy, viene pubblicato il mesile The Fast Folk Music Magazine, unica voce del nuovo Folk del Village e unica possibilità di ascoltare personaggi trascurati dal music business. Due giornate dedicate al flamenco per il 15 e il 16 aprile. Torna infatti al Folk Club per il secondo anno il festival Flamenco Puro ideato e organizzato da Monica Morra per l’Associazione Arte y Flamenco. Primo appuntamento, giovedì 15, con il cante, il tipico e struggente canto flamenco. In Italia sono rare le occasioni per ascoltare un vero concierto, e la dimensione del piccolo club si rivela ideale per ascoltare un talento come quello di Jesus Mendez. Unanimemente considerato come “la perla” del cante jerezano, capace di onorare il grande cognome che porta e che ne fa uno dei talenti più in crescita della scena. Venerdì il palcoscenico di Via Perrone si trasforma in vero e proprio tablao per una sessione di toque, la tipica musica per chitarra che costituisce l’ossatura sonora della cultura andalusa. Interprete d’eccezione Jose Quevedo detto El Bolita. Jerezano doc e musicista amatissimo dalle più grandi personalità della scena spagnola El Bolita sa mescolare perfettamente il suono delle origini con il giusto grado di modernità che permette al flamenco di evolversi. Lo accompagnerà al cajon e alle percussioni Paquito Gonzales. Ancora chitarra protagonista, ma italianissima, il sabato 17 aprile. Dopo aver contribuito con il suo talento di chitarrista e cantante ai progetti musicali di tantissimi artisti - primi fra tutti gli El Tres e Le Voci del Tempo - si presenta alla prova del primo disco solista il torinese Mario Congiu. Si intitola EgoTrip e svela anche nel titolo non solo la voglia di fare per una volta da solo, ma anche quanto proprio l’ego sia cifra dei tempi moderni. Al concerto di Mario, certamente, saranno molti gli ospiti a sorpresa. E’ ancora un enfant du pays il protagonista del concerto del 22 aprile. Perchè se è vero che la scena cantautoriale torinese è molto vivace il Folk Club scommette su Matteo Castellano, trentenne alto un metro e novanta, protagonista di concerti un po’ ovunque in città che spesso si trasformano in veri e propri happening nei quali la forma cantautorale si vena di ironia. Dopo averlo apprezzato in occasione degli Ascolti del Premio Tenco alla Maison Musique e nel recente festival dedicato a Fred Buscaglione Matteo è alla prova di un palcoscenico rivelatore come quello del Folk Club. Ancora un cantautore, ma di origine pugliese, per il concerto di venerdì 22 aprile. Luca De Nuzzo da San Severo, romano di adozione, canta nel suo dialetto e il suono del sanseverese regala voce alla gente di campagna, alla gente degli immensi campi di grano della Puglia settentrionale, ma in un contesto musicale lontano dalla cosiddetta musica popolare e più vicino alla migliore espressione della musica d'autore. Al Folk Club presenta il nuovo disco intitolato Jòmene e jòmene (uomini e uomini). Già alla fine del 2009 Folk Club e la Maison Musique avevano annunciato la collaborazione ufficiale con Musica 90: diverse ma con caratteristiche comuni per storia e passione per la musica di qualità le due realtà mettono ora a frutto la voglia di condivisione con il concerto del Marc Ribot Trio, al Teatro Vittoria di Via Gramsci. Una leggenda del free jazz contemporaneo come Ribot, accompagnato da Henry Grimes al basso e Chad Taylor alla batteria è un regalo imperdibile. Arriva da Roma e rappresenta una delle novità più interessanti, a livello nazionale, della scena italiana. Alessandro Mannarino, in concerto giovedì 29 aprile, è romano e la sua musica ha radici nella musica popolare di Gabriella Ferri e Domenico Modugno ma si sviluppa andando incontro a sound globali, o world, come quelli di Mau Chao, Cesaria Evora o Goran Bregovic. Nasce così un suono contemporaneo, metrolopolitano, di confine. Amatissimo a Roma, è alla sua prima apparizione torinese. Il mese si chiude, venerdì 30 aprile con un rappresentante di razza della categoria one-man-band. Chitarra, voce, armonica e ritmiche con le mani e i piedi sono tutto quello che serve a Ray Bonneville per incantare con il suo blues intenso e graffiante. Al Folk Club tutti i minori di 30 anni usufruiscono del 50% di sconto sul prezzo del biglietto!) Prenotazioni tel 011 537636 www.folkclub.it / [email protected].