Newsletter a cura di Laura Mariani Area Welfare - Politiche abitative CGIL nazionale In collaborazione con Giuliana Giovannelli e Alessandra Graziani del Centro Studi FILLEA nazionale In questo numero: ■ Oltre 400 mln di minori entrate nel 2011; vantaggi sempre più consistenti all'aumentare dei redditi: 4.000 euro “regalati” ai proprietari con più di 300.000 euro. Questo è quanto emerge da uno studio effettuato da CGILe SUNIA sull’analisi delle dichiarazioni dei redditi relativi al 2011 presentate recentemente dal Ministero dell’Economia e Finanze. ■ Altre dieci città, dopo la firma dei contratti di valorizzazione urbana, potranno ottenere le risorse stanziate dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti nell'ambito del “Piano città”. Gli interventi sono di varia natura e prevedono anche azioni di contrasto al disagio abitativo. In realtà le risorse stanziate sono inferiori alle aspettative e permangono problemi sul reperimento degli investimenti privati, che si auspica possano agire con ulteriori interventi: per ora partono le opere pubbliche. ■ Tre temi di fondamentale importanza per l’efficienza energetica in edilizia: - l’assoluta necessità di rendere stabile l’incentivo del 55%, i cui benefici e la cui convenienza ancora una volta vengono dimostrati dagli ultimi dati diffusi dall’Enea; - un sistema di controlli e sanzioni efficace nel mercato dei certificati energetici, senza il quale la normativa viene elusa e si vanifica l’efficacia della misura (ICMQ, sostenibilità certificata per superare il greenwashing); - l’importanza della formazione/informazione dei cittadini/utenti, perché le tecnologie che rendono energeticamente efficiente un edificio, se male utilizzate, non portano ai risultati attesi (comparatore Facile.it). ■ Politiche abitative: Misure fiscali: la cedolare secca, analisi delle dichiarazioni dei redditi 2011 (Studio CGIL-Sunia su dati Ministero Economia e Finanze); Piano città: altri contratti di valorizzazione sottoscritti (Ministero Infrastrutture e Trasporti); Progettazione: progetto europeo per case di huosing sociale passive (Buildtog) - Dai territori: Lombardia: piano per affittare a giovani e anziani alloggi invenduti; Marche: nuovi criteri per locazioni ad inquilini a basso reddito; Trentino Alto Adige: ristrutturazioni case anziani. ■ Abitare sostenibile: Risparmio energetico: detrazione 55%; Certificazione sostenibilità ambientale: Efficienza energetica, strada per un doppio vantaggio (Domotecnica); Sistema LEED, certificazione per interventi di progettazione (Green Building Council); Sostenibilità certificata per superare il greenwashing (ICMQ); Linee guida per la progettazione con protocolli di sostenibilità Leed e Itaca (ANIT). Dai territori: Piemonte: CasaZera, social housing nelle aree industriali dismesse; Trentino Alto Adige: Efficienza energetica, progetto EPOurban e progetto Sinfonia a Bolzano; Veneto: in arrivo la certificazione energetica degli edifici. ■ Studi e ricerche : Costi e cattive abitudini delle famiglie (Facile.it) ; Acquisto o l’affitto dell’abitazione (Energybuil.it ). ■ Buone pratiche di innovazione sostenibile: Regione Lombardia: Casa Passiva a Bollate, Milano Politiche abitative newsletter 12 - 2013 La Newsletter si articola nell’approfondimento di quattro sezioni tematiche: le sezioni Politiche Abitative e Abitare Sostenibie di cui si evidenziano le news a carattere nazionale e regionale, la sezione Studi e Ricerche che seleziona i report relativi ai temi precedenti e la sezione Buone pratiche di Innovazione Sostenibile, che mostra esempi di realizzazioni sostenibili. Politiche abitative A due anni dalla “cedolare secca” sui redditi da locazione Oltre 400 mln di minori entrate nel 2011; vantaggi sempre più consistenti all'aumentare dei redditi: 4.000 euro “regalati” ai proprietari con più di 300.000 euro. Questo è quanto emerge da uno studio effettuato da CGILe SUNIA sull’analisi delle dichiarazioni dei redditi relativi al 2011 presentate recentemente dal Ministero dell’Economia e Finanze. L’introduzione della cedolare secca non solo non ha prodotto un recupero significativo dell’evasione fiscale, uno dei presupposti del provvedimento, ma ha comportato una perdita per l'erario pari a 420.000.000 euro, differenza tra quanto si sarebbe incassato nel 2011 mantenendo la tassazione precedente e le entrate effettive da cedolare. Una perdita “scontata” visto le caratteristiche della imposta che, avrebbe dovuto portare all’emersione di centinaia di migliaia di contratti in nero. In realtà, i contribuenti che hanno optato per la cedolare sono essenzialmente quelli che avevano già un contratto registrato. Inoltre, la riduzione della pressione fiscale sui redditi da locazione non ha comportato, come da previsione, l’abbassamento del livello degli affitti. Rispetto ad una previsione di circa 2,7 miliardi di euro nel 2011 e 3,8 nel 2012 (succesivamente corrette), le entrate effettive sono state 875 milioni di euro nel 2011,un miliardo nel 2012. I contribuenti che hanno optato nel 2011 per la cedolare secca sono stati 482.891 per un monte affitti dichiarato di € 4.219.271.000,00. Applicando le detrazioni forfettarie previste e calcolando l’aliquota IRPEF corrispondente, avremo un gettito IRPEF totale pari a € 1.297.341.240,2 a fronte di una entrata da cedolare secca di € 875.226.000,00, con un minor gettito di € 422.115.240,20. Proiettando i risultati del 2011 al 2'012 è possibile stimare in altri 250, 300 mi lioni la perdita di gettito. Aggiungendo le perdite derivanti dai mancati introiti relativi all’imposta di registro sui contrat ti di locazione e dalla non applicazione delle addizionali IRPEF (assorbite dalla cedolare secca) si arriva ad una ridu zione complessiva del carico fiscale sui redditi da locazione di circa 800 milioni. Previsioni di entrate e entrate reali 2011 2012 2012 Previsioni entrate da cedolare secca 2.715.000.000,00 3.816.000.000,00 Previsioni minori entrate da IRPEF 2.254.000.000,00 2.957.000.000,00 (Elaborazioni CGIL - SUNIA su dati Camera dei Deputati e Bollettino delle Entrate) Saldo previsto Entrate da cedolare Entrate reali bilancio di previsione 461.000.000,00 2.7150.000,00 875226000 19.00,00 2.360.000.000,00* 1.020.000.000,00** 714.000.000,00*** 1.020.000.000,00** Perdita di gettito Cedolare canale libero Cedolare canale concordato IRPEF canale libero IRPEF canale concordato Totali Saldo effettivo -1.839.774.000,00 -1.340.000.000,00 306.000.000,00 (Elaborazioni CGIL - SUNIA su dati MEF - Valori in euro) Imponibile 3.677.610.000,00 541.661.000,00 3.125.968.500,00 322.288.295,00 Entrate 772.298.100,00 102.915.590,00 875.226.000,00 Minor gettito 1.223.214.795,00 74.126.444,00 1.297.341.240,00 Saldo -422.115.240,00 Considerazioni e proposte La cedolare secca è una flat tax e avvantaggia i percettori di redditi elevati: più il reddito è elevato più aumenta il vantaggio fiscale dell’applicazione della cedolare rispetto alla tassazione IRPEF che è progressiva. La classe di reddito che ha un vantaggio di gran lunga superiore è quella dei percettori oltre 300mila euro che guadagnano 4.500 euro rispetto alla tassazione IRPEF, la curva del vantaggio scende poi per arrivare a zero intorno ai 20mila euro per poi diventare negativa con redditi più bassi. La distribuzione reddituale conferma, da un’altra angolazione, il segno regressivo della misura: l‘11,64% dei contribuenti con oltre 100mila euro di reddito “risparmia” il 34,28% dei 422 milioni di vantaggio fiscale complessivo; l‘11,18% dei contribuenti fino a 20 mila euro non risparmia nulla Ferma restando la necessità di avviare una organica politica abitativa, quattro sono le misure urgenti da adottare per evitare una ulteriore caduta di gettito, contrastare l’evasione fiscale ed incentivare l’utilizzo del canale concordato per ridurre il livello complessivo degli affitti: 1) abolizione dell’opzione per la cedolare secca per i contratti del canale libero e suo mantenimento solo per quelli del canale concordato; 2) abolizione della detrazione forfettaria del 5% sui redditi da locazione a canale libero non più giustificabile in quanto da tempo il vero ed efficace incentivo alla ristrutturazione, manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico è rappresentato dalle detrazioni del 36% e del 55%; 3) ripristino dell’IRPEF sugli alloggi sfitti, oggi inspiegabilmente assorbita dall’IMU; 4) introduzione della detraibilità dell’affitto pagato dal reddito dell’inquilino e di misure compensative per i cosidetti incapienti, intensificazioni dei controlli diretti ed incrociati con le utenze, accentuando il ruolo ed il vantaggio dei Comuni nel perseguire l’evasione nel settore. Misure di sostegno ed incentivo ai conduttori finalizzati all’emersione del nero ed al ripristino della legalità; 5) rifinanziamento del fondo di sostegno alla locazione. Piano città: contratti di valorizzazione urbana Dopo Lecce, l'Aquila, Potenza sono stati firmati i contratti di valorizzazione urbana a Trieste, Eboli (Sa), Venezia, Matera, Pavia, Pieve Emanuele (Mi) e Verona che potranno ottenere l’assegnazione delle risorse Eboli: l'obiettivo è riqualificare i quartieri Molinello e Pescara, in situazione di marginalità nei confronti delle altre parti urbane, attraverso la riqualificazione degli spazi pubblici del quartiere Molinello (arredo urbano, illuminazione pubblica, parcheggi per residenze), costruzione di un edificio per 6 alloggi di edilizia residenziale pubblica, manutenzione straordinaria del fabbricato sede della ex scuola professionale, riqualificazione urbana della SS 19 nel tratto Tavoliello - Epitaffio, costruzione di due rotatorie. Trieste: è previsto il recupero e una diversa destinazione d'uso di due ex caserme dismesse, con l'obiettivo di localizzare servizi ai cittadini. Verrà realizzata, nella ex caserma "Beleno", la nuova sede dell'Archivio Generale Comunale (polo culturale di notevole valore archivistico, bibliografico e storico) mentre nella ex caserma "Duca delle Puglie" sarà completato e reso fruibile al pubblico il Civico Museo di guerra per la pace "Diego de Henriquez". Venezia: si coglie l'occasione per avviare due processi di riqualificazione già programmati: il complesso "Vaschette" a Maghera (efficientamento energetico di 355 alloggi di edilizia sociale, con sostituzione di infissi e impianti di riscaldamento, isolamento termico perimetrale esterno e realizzazione di impianti fotovoltaici) e al centro di Mestre (consolidamenti statici, rifacimento delle rive del fiume Marzenego, Riviera XX Settembre, via Verdi e via Rosa, ristrutturazione della foresteria di Villa Erizzo e realizzazione della biblioteca). Verona ha previsto una serie di interventi per opere in edifici di edilizia residenziale pub blica, servizi, infrastrutture e viabilità al fine di ottimizzare la dotazione di alloggi di edilizia pubblica e il trasporto pubblico locale. Il finanziamento prevede interventi di recupero di alloggi sfitti, per consentire nuove assegnazioni. Anche attraverso l’Azienda Gestione Edifici Comunali verranno attivate forme di partecipazione degli inquilini, per coinvolgerli nel processo di recupero, con l'intento di ricreare un contesto di fiducia con le istituzioni. Matera punta alla riqualificazione del Borgo rurale “La Martella”, progettato da Ludovico Quaroni: con il finanziamento concesso dal Piano città di 8,9 milioni, è prevista la realiz zazione di 8 alloggi di edilizia pubblica, la riqualificazione del Teatro-Biblioteca e di aree destinate a verde attrezzato e infrastrutture. Inoltre è previsto un intervento per la ricostruzione della scuola di Via Bramante, uno dei plessi scolastici più importanti del Comune di Matera frequentato da 600 bambini, chiusa nel 2012 per rischio sismico. Pieve Emanuele: con l'obiettivo di interconnettere, recuperare, riqualificare e convertire ambiti urbani, si prevedono interventi nel centro finalizzati alla riorganizzazione del territorio, alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale al e miglioramento della dotazione infrastrutturale. Saranno realizzati un Centro Polifunzionale, destinato a servizi pubblici e attività socio-culturali e sportive, la sistemazione delle aree pubbliche esterne, il completamento del collegamento ciclopedonale alla fermata. A Pavia la proposta riguarda la riqualificazione del Monastero quattrocentesco di Santa Clara e prevede tre settori di intervento relativi alla nuova sede della Biblioteca multimediale, ad attività commerciali e terziarie nell’ala ovest e in parte di quella sud, alla realiz zazione di 8 residenze a libero mercato. In particolare il finanziamento riguarda il completamento della ristrutturazione della parte dell’ex complesso monastico per consentire il trasferimento dell’intera Biblioteca Bonetta, trasformata in Mediateca. BUILDTOG, Progetto europeo per case popolari passive "Buildtog", progetto di housing sociale di tipo passivo che si svilupperà in Francia, Germania, Svezia e Paesi Bassi, è entrato nella sua fase di costruzione tramite la realizzazione dei suoi 2 primi progetti: a Darmstadt (Germania) e a Lieusaint (Francia). Pensato da EURHONET, dall'architetto francese Nicolas Michelin (studio A/NM/A) e dalla società immobiliare tedesca Luwoge, l'obiettivo è creare abitazioni che combinino migliori prestazioni energetiche con materiali da costruzione economicamente più efficienti, di qualità e costi contenuti, non a discapito di qualità ed efficienza. I partner saranno invitati a utilizzare materiali da costruzione moderni e efficienti. Le abitazioni saranno costruite seguendo i requisiti delle Case Passive. Per assicurare questo, è stato sviluppato dall'architetto Michelin un disegno comune da seguire nella realizzazione dei progetti, che potranno adattarsi al luogo in cui verranno realizzati, tenendo però presenti le "regole" scritte da Michelin. Lombardia: Piano per affittare a giovani e anziani 170mila alloggi invenduti Politiche abitative: dai territori Per il governatore della Lombardia il bisogno più urgente da soddisfare è quello abitativo. La Giunta Maroni sta studiando, assieme all'Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance), alle banche e alle associazioni, un provvedimento che metta a disposizione degli anziani e delle giovani coppie il patrimonio immobiliare sfitto e non venduto di tante imprese di costruzione che sono oggi in difficoltà. Si tratta, ha precisato Maroni, “di un patrimonio non utilizzato di circa 170 mila vani in Lombardia, su cui le aziende pagano l'Imu. È un'assurdità”. Mettendo a disposizione gli alloggi invenduti nel settore dell'edilizia, per Maroni sarà possibile dare un aiuto concreto alle persone ma anche alle aziende: tutto questo dovrà essere fatto “con il contributo delle banche, che oggi sono assenti ma sono state ripetutamente chiamate in causa”. Per quanto riguarda l'annoso problema della burocrazia, Maroni intende “dare vita a una moratoria di tre anni per le procedure burocratiche così da portarle a zero giorni e a zero costi. Voglio trovare, assieme a tutti i soggetti interessati, quattro o cinque procedure particolarmente onerose da azzerare: promuoveremo delle best practise su queste procedure così da estenderle a tutte le altre e azzerare i costi e i tempi della burocrazia”. Marche: alloggi in locazione 2013, nuovi criteri per inquilini a basso reddito Aiutare gli inquilini a basso reddito, attraverso un contributo regionale che abbatta il costo degli affitti sostenuto dalle famiglie in difficoltà economiche è l’obiettivo di un proposta di deliberazione che la Giunta regionale ha invia to al Cal (Consiglio delle autonomie locali) per il previsto parere, prima dell’adozione definitiva. La delibera individua i criteri di riparto del Fondo 2013 destinato alle locazioni private, nell’ambito delle iniziative di sostegno delle politiche abitative. Sono disponibili 1,25 mln di euro. La proposta indica come beneficiari i cittadini in possesso di una capacità economica (valore Isee) non superiore all’assegno sociale Inps 2013, pari a 5.749,90 euro. Il contributo andrà calcolato in modo che l’incidenza del canone annuo sul valore Isee si riduca al 50%, con un contributo massimo pari a 1.149,98 euro (un quinto dello stesso assegno sociale 2013). La proposta di riparto è stata concertata con le organizzazione sindacali degli inquilini maggiormente rappresentativa a livello locale. Nonostante l’azzeramento del Fondo statale dal 2012 la Regione continua a sostenere le famiglie in difficoltà con risorse proprie. Negli ultimi anni si è verificato un progressivo aumento delle domande per usufruire del contributo di sostegno alle abitazioni in locazione: dalle 6.300 del 2002 alle 9.300 del 2012, con una contestuale riduzione delle risorse disponibili. Dal 2002 al 2012 il rapporto dei contributi rispetto al fabbisogno è sceso dal 37 all’8%. Aumentano, quindi, le richieste, calano i fondi disponibili, rendendo necessario massimizzare gli effetti del sostegno, indirizzandolo prioritariamente verso le fasce dei cittadini a più basso reddito, che devono sostenere un affitto notevolmente oneroso rispetto alla loro capacità economica. La scelta è stata quella di uniformare la presentazione delle domande all’assegno sociale Inps 2013, rispetto ai due assegni sociali annui in precedenza ammessi e valutati. Non cambiano invece i criteri di riparto tra i Comuni. Slittano, però, al 31 dicembre 2013, i termini entro i quali le amministrazioni comunali devono indire i bandi e, al 15 marzo 2014, quello per proporre la partecipazione al Fondo. In questo modo i Comuni possono chiedere ai cittadini, che presentano la domanda, la documentazione completa per la verifica del canone effettivamente pagato nel corso dell’anno concluso e inoltrare le richieste di partecipazione al Fondo attraverso il software di gestione messo a disposizione dalla Regione, conoscendo già l’effettiva situazione del fabbisogno dei contributi. Trento Alto Adige: ristrutturazioni case anziani La Giunta provinciale ha approvato i livelli essenziali che tutte le Comunità e il Territorio della Val d'Adige dovranno rispettare a decorrere dal 1° luglio 2013 nel concedere contributi ad anziani per la ristrutturazione della loro casa. Ha inoltre previsto per il corrente anno di destinare a questa finalità 3.500.000 euro. Le persone ultra 65enni o comunque affette da disabilità legate a processi di invecchiamento, nonché le persone che hanno o intendono includere nel proprio nucleo familiare persone anziane possono, in qualsiasi momento, presentare alla competente Comunità una domanda di contributo per risanare la loro casa di abitazione. I contributi possono essere concessi per la ristrutturazione di alloggi di proprietà di queste persone, o sui quali sia costituito un diritto reale di godimento a loro favore, oppure locati ai medesimi. Le Comunità che hanno competenza in materia di edilizia abitativa agevolata, possono: - determinare l’intervallo di punteggi per la formazione delle graduatorie ritenuto adeguato alle rispettive politiche territoriali sociali e abitative; - individuare i criteri di calcolo della spesa da ammettere a contributo in grado di rispondere in modo più adeguato alle esigenze degli anziani che vivono sul territorio di competenza; - individuare le percentuali di contributo della spesa da ammettere nel limite massimo del 90%, eventualmente graduata in base all’indicatore Icef. La Giunta provinciale, al fine di garantire omogeneità di trattamento nei confronti dei richiedenti su tutto il territorio provinciale, ha peraltro stabilito che la spesa massima ammissibile a contributo non possa essere superiore a 31.000 euro, esclusi gli interventi per adeguamenti e sussidi (principalmente interventi per lo sbarrieramento dell’alloggio: ascensore, servo scala, ecc.) per i quali la spesa massima ammissibile è pari ad euro 25.000; le domande di contributo per questi ultimi interventi devono avere priorità nelle graduatorie. Si evidenzia una grande novità, ovvero l’introduzione della valutazione della situazione economica patrimoniale del nucleo che occuperà l’alloggio dopo la ristrutturazione. L’indicatore Icef non potrà essere superiore allo 0,42. Abitare sostenibile Detrazione 55%: l’efficienza strada per doppio vantaggio I dati diffusi dall’Enea dimostrano che gli incentivi all’efficienza energetica sono la via per riuscire a dare concreto impulso al comparto e migliorare le prestazioni energetiche delle abitazioni, consentendo alle famiglie di ridurre i propri consumi e tagliare i costi in bolletta. L'Osservatorio sull'Efficienza energetica di Domotecnica (rete nazionale indipendente in franchising per le aziende di installazione che operano nel campo dell’efficienza energetica e delle rinnovabili) evidenzia come il 13% degli intervistati sia propenso a fare, nei prossimi anni, almeno un intervento di efficientamento: proiettato all’universo delle famiglie italiane, circa 3,3 milioni di famiglie cercheranno di rendere efficienti le proprie abitazioni. Conside rando che un intervento di riqualificazione medio ha un costo di circa 10 mila euro, risulta un mercato potenziale che intorno ai 30 miliardi di euro: un contributo significativo al rilancio dell’economia italiana e dell’occupazione. Un mercato che può crescere, considerando che, come emerge dall'Osservatorio, un 78% di italiani è frenato dal fare interventi a causa del difficile momento economico. Un sistema di incentivi stabile è dunque una soluzione auspicabile per sostenere gli investimenti delle famiglie e lo sviluppo del settore. Intervenire sulla propria casa si tradurrà, per le famiglie, in un significativo risparmio sulla bolletta. Tra tutte, quella del gas che, dal 2011 ad oggi, ha segnato un incremento di oltre il 20%, nonostante l’ultima riduzione del 4,2% da parte dell’Autorità. Il sistema di certificazionr LEED Italia 2009 Il sistema, diretto a nuove costruzioni e ristrutturazioni, è un protocollo di valutazione in grado di determinare analiticamente l’impronta ecologica degli edifici. Indica i requisiti per progettazione, realizzazione e gestione degli interventi con impatto ambientale contenuto. L’associazione no-profit GBC (Green Building Council), essendo il LEED un sistema di valutazione internazionale standard, si è occupata nel 2008 di allineare gli standard di valutazione sia al nostro sistema normativo che alle pe culiarità costruttive dell’edilizia nazionale. In questo modo gli standard di valutazione sono stati portati a “misura” na zionale. I criteri di valutazione prevedono sia prerequisiti obbligatori che requisiti di performance. ■ Sette le categorie di performance. Sostenibilità del sito: gli impatti derivanti dall’attività costruttiva devono essere al minimo, occorre integrare struttura e ecosistema circostante, con attenzione al corretto deflusso delle acque meteoriche, ed intraprendere azioni volte a favorire recupero e bonifica di aree già compromesse. Gestione delle acque: si prende in esame uso razionalizzato dell’acqua, gestione ottimizzata e corretto smaltimento per garantire minor impatto possibile sulle rete idriche pubbliche. Energia e ambiente: il contenimento dei consumi energetici dell’edificio è obiettivo già in fase di progettazione. I punteggi offrono premialità su contributi relativi a risparmi energeti ci su riscaldamento, condizionamento, illuminazione, produzione di acqua calda sanitaria e energia generale di pro cesso. Molta attenzione è focalizzata anche sull’uso di fonti energetiche rinnovabili. Materiali e risorse: si prendono in esame le conseguenze derivanti dalla scelta dei materiali costruttivi utilizzati. I prerequisiti fondamentali sono raccolta differenziata in tutte le fasi di realizzazione e corretto stoccaggio dei materiali riciclabili. Qualità dell’aria negli ambienti interni: è stata focalizzata l’attenzione verso il fruitore dell’edificio, la qualità dell’ambiente interno. I prerequisiti sono costituiti dal raggiungimento di minime prestazioni relative a qualità dell’aria e controllo del fumo da ta bacco. I requisiti di performance di qualità dell’ambiente interno mirano alla salubrità dello stesso, al comfort, alla sicurezza. Progettazione ed innovazione: si premiano aspetti progettuali che devono puntare a distinguersi per innovazione nell’applicazione di buone pratiche di sostenibilità. Priorità regionale: si affrontano tematiche riguardanti il corretto rapporto con le caratteristiche locali del territorio, allo scopo di esaltarle rispetto al contesto nazionale. Ottenuta la certificazione LEED, oltre alla consegna della targa di riconoscimento, verrà generato un vero “libretto dell’edificio”, in grado di guidare l’utente finale ed i manutentori alla corretta gestione dell’edificio anche in futuro. Sostenibilità certificata per superare il greenwashing Per evitare l’appropriazione indebita da parte delle aziende di caratteristiche ambientali e sostenibili, è necessario certificare la sostenibilità e garantire le prestazioni. Lo strumento corretto per attestare il rispetto dei requisiti dichiarati (a parere di ICMQ) è la certificazione di un organismo la cui competenza, indipendenza e imparzialità sia riconosciuta dal mercato e garantita, dove possibile, dal l’ente nazionale di accreditamento (in Italia Accredia). Molte imprese investono in questo tipo di sostenibilità certifica ta con ottimi risultati: è il caso dell’azienda trentina Misconel Srl, il cui calcestruzzo preconfezionato ha ottenuto, prima nella regione, la certificazione delle caratteristiche di sostenibilità ICMQ ECO. Lo schema è stato sviluppato coe rentemente al concetto di sviluppo sostenibile, progettazione e realizzazione a basso impatto ambientale. Oltre alla certificazione ICMQ ECO, ci sono altri strumenti di cui possono servirsi le imprese al fine di attestare il pro prio impegno nei confronti dell’ambiente e degli utenti: la Dichiarazione ambientale di prodotto Epd (gli impatti ambientali vengono calcolati su tutto il ciclo di vita); la certificazione energetica degli edifici condotta secondo le proce dure di qualità dello schema Sistema Edificio di ICMQ (prevede verifiche sia in fase di progetto che di costruzione, con visite sui cantieri); MAKE IT SUSTAINABLE, nuovo modello di certificazione di processo (ICMQ verifica che un determinato prodotto, cantiere o servizio sia realizzato, gestito ed erogato secondo i principi di sostenibilità). Linee per la progettazione con protocolli Leed e Itaca La sostenibilità applicata agli edifici si può valutare da due punti di vista connessi: da una parte è possibile valutare l’impatto che la costruzione e gestione dell’edificio avrà sull’ambiente nella sua interezza, dall’altra è possibile scendere nel dettaglio analizzando l’impatto ambientale delle componenti e di ogni materiale. I protocolli disponibili consentono di definire il livello di sostenibilità di un edificio nella sua interezza, risultando un pò carenti nella valutazione degli impatti ambientali che i singoli materiali usati in quell’edificio hanno. Questo perché la valutazione di sostenibilità di un prodotto è complessa, non avviene in maniera scontata per la presenza di una o più caratteristiche “eco”, ma va rapportata a tutti i fattori che interagiscono tra prodotto e ambiente durante il suo ciclo di vita. ANIT, Associazione Nazionale per l'isolamento termico e acustico, ha redatto la “Guida alla Sostenibilità”. Il concetto di sostenibilità applicata all’edilizia: agisce in uno dei settori maggiormente impattivi sull’ambiente. Lo sviluppo sostenibile degli edifici tiene conto non solo degli edifici, ma anche delle infrastrutture individuali e collettive, dei singoli prodotti, componenti funzionali, servizi e processi in relazione al loro ciclo di vita. Anziché ricorrere a definizioni/assiomi come "edilizia sostenibile" o "edificio sostenibile" è più appropriato discutere della misura in cui l'ambiente costruito e gli elementi supportano e contribuire allo sviluppo sostenibile. Lo sviluppo sostenibile applicato all’edilizia comporta che la prestazione e la funzionalità richiesta all’edificio sia ottenuta con il minimo impatto ambientale negativo, incoraggiando nel contempo il miglioramento economico, sociale e culturale, a livello locale, regionale e globale. I tre principali ambiti in cui la sostenibilità è comunemente suddivisa: sono quello ambientale (capacità di mantenere qualità e riproducibilità delle risorse naturali, valutata attraverso parametri che permettono di governare al meglio i vari aspetti di riduzione di consumi e di impatti ambientali), economico (capacità di generare reddito e lavoro, valutata attraverso parametri che permettono di governare al meglio i vari aspetti di riduzione dei costi che vanno a sommarsi per creare il costo complessivo durante l'intero ciclo di vita dell'edificio), sociale (capacità di garantire condizioni di benessere e qualità della vita, equamente distribuite per classi e genere, strettamente connessa con la qualità prestazionale dell'edificio). Occorre investire nell’edilizia sostenibile per: ridurre l'impatto ambientale causato dal settore edilizio riguardo consumi energetici, acqua potabile, produzione di rifiuti; fornire una certificazione ambientale che renda visibile la prestazione e quindi la qualità dell'edificio differenziandolo sul mercato; stimolare la domanda di edifici sostenibili; incrementare la consapevolezza di proprietari, affittuari, progettisti e operatori immobiliari dei benefici di un edificio con elevate prestazioni ambientali. Investire nella sostenibilità in ediliziaconviene: ai cittadini come strumento per un innalzamento della qualità della vita, risparmio effettivo delle risorse ambientali ed economiche e riduzione dell’inquinamento; ai progettisti come strumento per valutare la qualità del progetto; alle imprese che, stimolate da una politica incentivante possono restituire qualità e trasparenza al mercato immobiliare; agli enti pubblici come presupposto di ogni azione di pianificazione nelle trasformazioni. La certificazione di sostenibilità ambientale dell’edificio: è lo strumento che consente di dichiarare prestazioni e impatti ambientali di un edificio sul territorio, includendo i consumi di energia dell'edificio. Non va confusa con la certificazione energetica, obbligatoria, che attesta il consumo di energia espresso in KWh/mq anno di un edificio. La Certificazione Ambientale permette di valutare un edificio non solo considerando i consumi e l'efficienza energetica, ma anche considerando l'impatto della costruzione sull'ambiente e sulla salute dell'uomo. La certificazione ambientale è sempre volontaria, in alcune regioni è obbligatoria per accedere ad incentivi e bonus volumetrici ed economici al fine di promuovere la sostenibilità in edilizia. Ad oggi solo il Friuli Venezia Giulia ha reso obbligatoria la certificazione ambientale nei casi della certificazione energetica. Elementi di criticità della certificazione ambientale: confrontare i diversi schemi dei protocolli affermati negli anni non è semplice, applicare i criteri di valutazione è complesso; rendere oggettiva la procedura di valutazione è difficile; è necessario sommare criteri diversi per una valutazione globale; mancano banche dati condivise; in Italia è difficile parlare di ciclo di vita di un edificio in quanto è considerato per definizione un bene durevole; costi elevati. In Italia, il quadro dei protocolli di valutazione della costruzione sostenibile è piuttosto frammentato e vede affermarsi a livello pubblico/regionale il protocollo ITACA mentre sul mercato privato di respiro internazionale il protocollo LEED. Ciascuno ha specificità, contenuti e modalità di applicazione propri con affinità e punti in comune che val la pena analizzare. Entrambi i protocolli sono basati su un sistema a punteggio con un elenco di requisiti a cui è assegnato un giudizio di valutazione, il punteggio globale definisce la sostenibilità ambientale dell’edificio. Piemonte: CasaZera, social housing nelle aree industriali dismesse Abitare sostenibile: dai territori È stato inaugurato a Torino il modulo sperimentale “Casazera”, progettato e costruito da una cordata di sette im prese italiane, coordinate da DE-GA SpA, in collaborazione con il Dipartimento Energia del Politecnico di Torino e nel contesto di ECOstruendo, progetto finanziato dalla Regione Piemonte e promosso da Polight, il Polo di Innovazione su bioedilizia e idrogeno dell’Environment Park. Il prototipo è un modulo prefabbricato in legno studiato per essere incapsulato nell’intelaiatura di strutture industriali dismesse. Queste aree occupano, in Italia, diversi milioni di metri quadri di superficie che rischia di essere inutilizzata o destinata, dopo lunghi processi autorizzativi, alla demolizione. Casazera propone un modello costruttivo e abitativo alternativo, basato su cinque promesse: zero consumo di suolo, zero spreco di risorse, zero tempo, zero energia, zero errori di progetto. Il fascino archi tettonico degli ex edifici industriali non viene compromesso, ma valorizzato e attualizzato da una progettazione che integra soluzioni costruttive low cost con tecnologie innovative e sostenibili dal punto di vista ambientale. Il modulo presentato a Torino, ad esempio, dispone di un’impiantistica in grado di combinare il contributo energetico di fonti rinnovabili come il solare termico e il fotovoltaico, con una caldaia a condensazione e una stufa a pel let, e abbinarne l’azione alla ventilazione meccanizzata e a sistemi di recupero calore e raffrescamento, gestiti da un impianto di domotica di facile utilizzo, che garantisce, attraverso un software open source, qualità e comfort. Trentino Alto Adige: Efficienza energetica, progetto EPOurban a Bolzano EPOurban è un progetto sostenuto da fondi europei a cui il Comune di Bolzano partecipa insieme ad altre città del vecchio continente con l'obiettivo di attivare i privati proprietari di edifici e alloggi condominiali nella riqualificazione energetica del patrimonio edilizio. Con il progetto si intende sviluppare, implementare e consolidare un sistema di consulenza tecnica, amministrativa e finanziaria rivolta ai privati del tutto gratuita perchè finanziata con fondi europei. Il tutto avvalendosi di un team di esperti incaricati di fornire consulenza su 20 edifici e condomini privati (dieci durante il 2013 e altri 10 edifici durante il 2014) selezionati dal Comune. Un team che dovrà elaborare, sulla scorta dell'esperienza maturata, anche un modello operativo da replicare in futuro su altri edifici. Il Comune di Bolzano intende costituire un gruppo di supervisione, chiamato Cantiere di EPOurban e formato da associazioni di categoria, sindacati dei lavoratori, istituti di ricerca locali, istituti bancari che avrà il compito di supportare e monitorare ad intervalli regolari nell' arco dei prossimi due anni, la commissione di esperti. Trentino Alto Adige: dalla UE 8 mln di euro per efficienza energetica SINFONIA è il nome di un progetto che consentirà di risanare gli edifici e migliorare la rete di teleriscaldamento e di distribuzione dell'energia in otto isolati della zona sud-ovest di Bolzano grazie ai fondi messi a disposizione dalla Commissione Europea, complessivamente 27 mln di euro (8 per Bolzano) da utilizzare con Innsbruck (città partner) nei prossimi 5 anni, che serviranno a ristrutturare da un punto di vista di efficienza ambientale, circa 36.500 mq di alloggi pubblici. Grazie a questo intervento, che verrà replicato in alcune aree di Innsbruck, i due capoluoghi potranno vantare quartieri ad altissima efficienza energetica entrando a far parte della rosa delle "città intelligenti" europee. Gli 8 milioni destinati a Bolzano serviranno a EURAC, Comune di Bolzano, Istituto per l'edilizia sociale (IPES), Agenzia CasaClima e Società elettrica altoatesina (SEL) per ridurre del 40 per cento il consu mo di energia primaria e aumentare del 20 l'impiego di fonti rinnovabili. Si tratta del più ingente finanziamento mai arrivato in Alto Adige dall'Europa per un progetto di ricerca.Gli edifici interessati dal progetto saranno teleriscaldati, avranno involucri e infissi di ultima generazione e impianti fotovoltaici integrati in facciata; una rete di teleriscaldamento intelligente riuscirà a prevedere il carico di energia termica per riscaldare gli ambienti in tutti i momenti della giornata e della stagione. In apposite isole del quartiere l'amministrazione installerà dei sensori per rilevare il meteo, la qualità dell'aria e il traffico, e qui i cittadini potranno ricaricare i loro veicoli elettrici. Comune e IPES hanno selezionato gli isolati su cui intervenire e nel corso del progetto il Comune di Bolzano si occuperà di assegnare e dirigere tutti i lavori di risanamento. Veneto: in arrivo la certificazione energetica degli edifici L’articolo 33 della LR 5/2013 reca modifiche alla LR 4/2007 (Iniziative ed interventi regionali a favore dell’edilizia sostenibile) e demanda alla Giunta regionale la redazione di un regolamento per definire la procedura di certifica zione di sostenibilità energetico-ambientale degli edifici. Il regolamento definirà: il sistema di procedure per la certificazione della sostenibilità energetico-ambientale degli edifici e per l’effettuazione dei controlli, compresa la modulistica; l’organizzazione di specifici percorsi formativi e di aggiornamento per tecnici incaricati di certificazione e controlli; il modello della targa che riporta il risultato della certificazione destinata ad essere affissa all’edificio; le modalità di istruzione e gestione di un registro dei certificati, collegato al relativo archivio, per la costituzione della banca dati dell’edilizia sostenibile; le modalità dell’effettuazione dei controlli sulla sussistenza dei requisiti di competenza richiesti per i soggetti incaricati e della certificazione e dei controlli. La disciplina sarà fondata su procedure univoche e normalizzate che si avvalgono di modalità e criteri di valutazione definiti dalle linee guida regionali in materia di edilizia sostenibile; la realizzazione e la gestione del sistema di certificazione coinvolgerà Veneto Innovazione S.p.A., società a partecipazione regionale per studi e ricerche in materia di interesse regionale. Non essendo in vigore una norma regionale attuativa, la certificazione energetica degli edifici in Veneto rimanda alle Linee guida nazionali introdotte con il DM 26 giugno 2009. Studi e ricerche Costi e cattive abitudini delle famiglie Tra luce e gas una famiglia tipo italiana spreca in media 200 euro l'anno. Il comparatore Facile.it ha effettuato una ricerca sui comportamenti che ci fanno spendere di più in luce e gas, per sensibilizzare gli italiani sull’importanza di diventare parte attiva nella gestione dei propri costi. Si può risparmiare anche prendendo coscienza dei propri comportamenti sbagliati e usare il buon senso. Le bollette sono un problema per molti italiani, ma cambiare alcune piccole abitudini potrebbe consentire risparmi notevoli. Cominciando dalla cucina, utilizzare la pentola a pressione invece di una tradizionale consentirebbe di risparmiare 8€, staccando il frigo di qualche centimetro dal muro 23€, tenere aperto o chiudere male frigo e freezer fa sprecare ogni anno 21€, usare un piano cottura elettrico invece che uno a gas ci costa 19€, asciugare i piatti con il programma della lavastoviglie invece che naturalmente 18€, mentre scaldare il latte o fare il tè sul gas invece che nel microonde equivale a 16€ in più in bolletta. Il microonde è uno dei maggiori alleati del risparmio: scongelando o riscal dando i cibi con questo elettrodomestico e non nel forno tradizionale, ad esempio, si arrivano a risparmiare 33€. Un capitolo importante è quello legato al riscaldamento. Evitare di te- Comportamenti domestici e possibili nerlo programmato a 20°/21°, preferendo invece una temperatura co- risparmi annuali stante inferiore di un solo grado fa risparmiare 120 all’anno, spegnerRispar mi lo del tutto anche solo un week end consente di risparmiare 10€ . Compor tamento o Nell'indecisione se sostituire lo scaldabagno elettrico con uno a gas è annuale importante sapere che si stanno 176€ in più ogni anno. Mantenere iol riscaldamento a 19', non a 20'/21' 120 €. Il risparmio parte anche dai piccoli gesti, eccone alcuni che sembrano Deumidificare invece che condizionare 85 €. poca cosa se presi singolarmente, ma sommati rappresentano quasi Eliminare lo stand by di piccoli elettromestici 56 €. 54 €. 150 euro di risparmio: eliminare lo stand by di alcuni elettrodomestici Programmare il condizionatore 36 €. (microonde, lettore DVD, computer, macchina del caffè elettrica, tele- Non far scorrere acqua clda a vuoto mentre si fa visore) constano 56€; programmare il condizionatore (specie nelle la doccia 30 €. ore notturne) piuttosto che lasciarlo andare in modalità continua: Spegnere le luci non necessarie nelle stanza Scongelare/scaldare nel microonde 33 €. 54€; spegnere le luci nelle stanze anche solo un’ora al giorno, quanStaccare di 10 cm il frigo dalla parete 23 €. do non necessario: 30€; usare per l’albero di Natale luci a LED inve- Chiudere bene frigo e freezer 21 €. ce che ad incandescenza: 4€; staccare il caricatore del cellulare dal- Non asciufgare i piatti con la lavastoviglie 18 €. la presa una volta che il telefono ha raggiunto la carica o se il telefon- Usare la pentola a pressione 8 €. o non è collegato al cavo: 1,5€. Il risparmio si fa anche così. Spegnere il riscaldamento quando si è via 8 €. Comparatore Facile.it Meglio l’acquisto o l’affitto dell’abitazione? Vince l’acquisto se l’orizzonte temporale non è inferiore ai 10 anni! L’eccezione che conferma la regola è quella della breve durata temporale, dove la locazione può diventare addirittura competitiva alla luce dei costi relativi alla proprietà immobiliare. Ma, potendo, il mito della casa in proprietà è anche quello che maggiormente si sposa con una scelta razionale. Energybuild ha effettuato un paragone ipotizzando che si acquisti un bilocale di diverse zone di Milano e che acqui rente e inquilino abbiano lo stesso capitale iniziale a disposizione. Per l’acquisto bisogna considerare i costi legati all’acquisto della casa, all’accensione del mutuo e i costi accessori compresi nel calcolo del “loan to value”; si devono poi ipotizzare le spese di gestione dell’immobile, in termini di manutenzione ordinaria e straordinaria e la rata mensile del mutuo. Compensa gli esborsi la rivalutazione della casa acquistata che, nel caso dell’elaborazione di Casa24 Plus, è stata ipotizzata pari alla media dell’indice Istat degli ultimi 10 anni, anche se nel lungo periodo il mattone, storicamente, si rivaluta più dell’inflazione. Secondo Tecnocasa “la rivalutazione dei prezzi degli immobili a Milano è stata in realtà del 58% a partire dal primo semestre 2001 al secondo semestre del 2010 e dell’88% a partire dal primo semestre 1996 al secondo semestre del 2010”. E' stata poi aggiunta la somma corrispondente al beneficio fiscale dovuto alla detrazione degli interessi passivi. Nel caso dell’affitto è stato ipotizzato che il capitale iniziale venga investito in un BTp della stessa durata del mutuo e che il canone di locazione venga aggiornato ogni anno in base all’indice Istat. L’inquilino inoltre deve pagare annualmente la registrazione del contratto di affitto. Poichè i canoni di locazione differenziano dalle rate del mutuo, la differenza viene investita in un conto corrente bancario ordinario con tasso di remunerazione dello 0,25% e, allo stesso tasso, si investe l’eventuale differenza tra i costi di gestione dell’immobile, i costi della locazione e il beneficio fiscale per la detrazione degli interessi. L’ipotesi è che il mutuo venga estinto solo alla scadenza e a tale data il risultato finale si ottiene, per il proprietario, come differenza tra il valore futuro dell’immobile e il totale dei costi; per l’inquilino, la differenza tra il capitale investito rivalutato e i canoni di locazione, più i costi. Dall’elaborazione emerge un vantaggio per chi compra rispetto a chi affitta, tranne che nel caso dei dieci anni, dura ta sulla quale l’acquisto di un bilocale da 250mila euro in zona semicentrale a Milano, con un loan to value del 60%, equivale a una rata mensile di 1.662 euro e un canone di affitto iniziale di 900. Alla fine dei dieci anni, il vantaggio è dell’inquilino per 14.587 euro. Vale invece il contrario in tutti gli altri casi: a partire dai 15 anni, la convenienza è tutta del proprietario, fino ai 311.765 euro dell’esempio del bilocale semicentrale con un mutuo a 30 anni. Abitare sostenibile Sezione Buone pratiche di Innovazione Sostenibile: schede tecniche con esempi di realizzazioni sostenibili. Regione Lombardia: Casa Passiva a Bollate, Milano Una delle prime case in standard passivo mediterraneo realizzate in Italia, si sviluppa su tre livelli, uno interrato realizzato in calcestruzzo armato e 2 fuori terra con struttura portante in legno Tipologia di intervento: edificio residenziale in standard passivo mediterraneo con struttura portante in legno. Si sviluppa su tre livelli, uno interrato realizzato in calcestruzzo armato e 2 fuori terra con struttura portante in legno. Caratteristiche di sostenibilità: Comfort termico, Comfort acustico, Risparmio energetico, Risparmio risorsa idrica, Utilizzo materiali bioedili Descrizione: col termine di “casa passiva” si intende un'abitazione che assicura il benessere termico senza o con una minima fonte energetica di riscaldamento interna all'edificio. La casa è chiamata “passiva” perché la somma degli apporti passivi di calore dell'irraggiamento solare trasmessi dalle finestre e il calore generato internamente all'edificio da elettrodomestici o dagli occupanti stessi, sono quasi sufficienti a compensare le perdite dell'involucro durante la stagione fredda. Sono edifici, nei quali è possibile avere il livello più alto di comfort (ASHRAE classe A<6% di in soddisfatti) riscaldando e raffrescando con il solo impianto di ventilazione per il rinnovo d'aria igienico (senza tratta mento dell'aria interna o impianti tradizionali). Ogni edificio deve necessariamente essere contestualizzato nelle condizioni climatiche specifiche e nelle tradizioni del luogo in cui esso sarà realizzato. Una casa passiva per esserlo deve rispettare dei criteri principali e secondari: ■ Criteri principali: Fabbisogno energetico specifico utile per riscaldamento 15 kWh/m²a (10 W/m²); Fabbisogno energetico specifico utile per raffrescamento 15 kWh/m²a; Fabbisogno energetico specifico primario totale 120 kWh/m²a; Tenuta all'aria minima (n50 massimo accettabile) 0,6 h-1; Temperatura superficiale interna minima da comfort 17°C; Rendimento di recupero minimo degli impianti di ventilazione 75,00%; Consumo corrente elettrica massimo dell'impianto di ventilazione 0,45 Wh/m³ ■ Criteri secondari: Potenza specifica trasportabile con portata d'aria igienica 10 W/m²; Ponti termici “eliminati” Ψ< 0,01 W/mK; Ponti termici “considerabili” Ψ< 0,025 W/mK; Trasmittanza complessiva serramento montato U Wmon < 0,85 W/m²K; Trasmittanza serramento < 0,80 W/m²K Innovazione di progetto e di processo: le case con struttura portante in legno sono rispettose dell'ambiente e delle persone che la abitano, assicurando in modo naturale altissimi livelli di comfort termo-igrometrico in tutte le stagio ni. Garantiscono riduzioni drastiche di ponti termici e rischi di condensa, durano secoli e ne sono prova le costruzioni sparse in tutto il mondo ancora integre. Il legno non incide sul bilancio ecologico: tutto il processo di produzione e lavorazione del legno genera pochissime emissioni di CO2 ed il legno stesso è un immaganizzatore di CO2. La struttura in legno resiste al fuoco al pari di strutture tradizionali in laterizio e cemento armato. Le costruzioni in legno pesano un terzo rispetto a quelle in cemento armato. La resistenza ai terremoti è data dalla flessibilità e dalla capacità di dissipazione dell'energia rilasciata dal fenomeno sismico. Il legno è un materiale resistente sia alla tra zione che alla compressione (al contrario del laterizio o del cemento che non resistono alle forze di trazione), e pertanto si presta in modo ottimale all'impiego in zone a rischio sismico. Nel caso specifico, il sistema costruttivo scelto è di una struttura in legno intelaiata per quanto riguarda le pareti esterne, una struttura a sistema (travetti e perlinato a vista) per quanto riguarda la copertura, un solaio in legno con tecnologia Brettstappel per i solaio interpiano. Sono stati utilizzati come componenti dell'involucro materiali naturali quali fibra di legno e placcature interne in fibrogesso; la decisione di utilizzare questi materiali non è solo dettata da fini ecosostenibili, ma anche per le riconosciute qualità fisico-termiche di questi prodotti, che ne migliorano in comfort termico non solo invernale ma anche estivo: questo grazie alle loro caratteristiche di massa e capacità termica. Fonti utilizzate per questo numero: Camera dei Deputati; Ministero Economia e Finanze; Ministero Infrastrutture e Trasporti; Il Sole 24 Ore, SUNIA, ENEA, Domotecnica, ANIT, ICMQ, Comune di Bolzano. Siti internet: Regioni.it, energybuild.it, architetturaecosostenibile.it, infobuild, infobuild energia, edilportale, casa e clima, facile.it, Studio Greengrass - Progetti di Comunicazione. Fonte foto: sito internet infobuild energia.