1. L’ASCESA DI NAPOLEONE BONAPARTE Napoleone conclude con successo la prima campagna d’Italia La Francia si scontra nel 1794 con la Prussia e la Spagna, la guerra si conclude con la vittoria francese e la pace. L’Inghilterra, l’Austria e i loro alleati restano invece in guerra. La Francia per superare le difficoltà economiche con i bottini di guerra, decide di attaccare l’Austria, che si trovava in Italia, con il generale Napoleone Bonaparte, che nel 1796 passando di vittoria in vittoria, costringe l’Austria a firmare la pace di Campoformio (1797): l’Austria perse Milano e la Lombardia e ottenne in cambio Venezia che perde l’indipendenza. Fioriscono nella Penisola le «Repubbliche sorelle» Nei territori italiani conquistati Napoleone fa nascere le repubbliche sorelle, cioè “amiche” della Francia, ispirate agli ideali di libertà e di giustizia della Rivoluzione francese. Qui vengono aboliti i privilegi dei nobili, tolti i beni al clero e riformata la giustizia. La più importante fu la Repubblica cisalpina, con capitale Milano. Fallisce la spedizione in Egitto Ma restava ancora in armi l’Inghilterra, difficile da battere per la superiorità navale. Napoleone è mandato in Egitto per ostacolare i commerci dell’Inghilterra nel Mediterraneo ma è presto messo in difficoltà dall’ammiraglio inglese Horatio Nelson. Termina la breve stagione repubblicana in Italia Approfittando dell’assenza di Napoleone, l’Austria, con l’aiuto della Russia, attacca in Italia per riconquistare i territori perduti e le “repubbliche sorelle” italiane crollano e i vecchi sovrani tornano sui propri troni. Il «triennio repubblicano» (1796-1799) è importante perchè per la prima volta agli Italiani nasce l’amore per la patria e il problema dell’unità nazionale. 2. L’IMPERO NAPOLEONICO NAPOLEONE DIVENTA PRIMO CONSOLE E RIPRENDE LA GUERRA Napoleone attua un colpo di Stato, rientra in Francia dall’Egitto e il 9 novembre 1799 prende tutti i poteri con la forza e fu nominato Primo Console. Nel 1800 la Francia riprende la guerra contro gli Austriaci che sono sconfitti e costretti a firma pace di Lunéville (1801), con gli stessi accordi di Campoformio. L’Inghilterra, rimasta ormai sola, deve firmare l’anno dopo la pace. LE RIFORME RINNOVANO LA FRANCIA Napoleone trasforma la Francia in uno Stato moderno e organizzato. Napoleone attua delle riforme tra cui: il concordato con la Santa Sede, per riprendere i buono rapporti con la chiesa riconosce il cattolicesimo la religione dei francesi; la riforma amministrativa dello Stato, a capo degli 83 dipartimenti in cui era divisa la Francia mette dei prefetti che hanno molti poteri; la riforma della scuola, crea i licei; il Codice civile che è una raccolta di leggi uguali per tutti (l’abolizione dei diritti feudali e dei privilegi ecclesiastici). NAPOLEONE IMPONE L’EGEMONIA FRANCESE IN ITALIA Napoleone si fa eleggere console a vita e poi nel 1804 diventa imperatore. Napoleone crea il Regno d’Italia riunendo le repubbliche del centronord dell’Italia. Sul trono del Regno di Napoli, invece, nel 1808 è posto Gioacchino Murat, un generale francese cognato di Napoleone. Erano ancora nemiche della Francia la Sardegna e la Sicilia controllata dell’Inghilterra. IL SACRO ROMANO IMPERO CESSA DI ESISTERE Le ambizioni napoleoniche allarmano di nuovo le potenze europee, che si alleano ancora contro la Francia. Negli anni successivi, Napoleone sconfigge più volte le alleate l’Austria, la Russia, la Prussia e con la pace di Presburgo la Francia si prende il Veneto, l’Istria e la Dalmazia. Napoleone crea la Confederazione del Reno, formata da 16 principati tedeschi, che segna di fatto la fine del Sacro romano impero. L’unica potenza che non riusciva a sconfiggere era l’Inghilterra per la sua supremazia sui mari, così proclama il blocco continentale, cioè la chiusura dei porti europei alle navi e quindi alle merci inglesi. 3. LA CAMPAGNA DI RUSSIA E IL CROLLO DELL’IMPERO NAPOLEONICO La Francia scatena la guerra economica contro l’Inghilterra Ma il blocco fu aggirato da un’intensa attività di contrabbando e per farlo rispettare Napoleone invade il Portogallo e a fatica la Spagna, dove la popolazione resiste ai Francesi con una durissima guerriglia aiutati dagli inglesi. L’avventura napoleonica volge al tramonto Napoleone, decide di raggiungere la colonia britannica in India passando per la Russia e decide di attaccare la Russia. Nel 1812, quando lo zar russo Alessandro I decide di riprendere il commercio con l’Inghilterra, Napoleone invade la Russia con la Grande Armata, un esercito di 600 000 uomini (per metà francesi e per l’altra metà tedeschi, svizzeri, polacchi e italiani). Dopo aver atteso inutilmente proposte di pace da parte dello zar Alessandro I, Napoleone, a corto di viveri e con l’inverno incombente, il 23 ottobre ordina la ritirata. Al ritorno in patria perdono la vita più di mezzo milione di soldati a causa del freddo, della fame e degli attacchi russi. La notizia del disastro spinge le nazioni europee a riprendere la guerra contro la Francia che fu sconfitta a Lipsia. Napoleone è costretto ad rinunciare al trono e gli viene affidato il governo dell’Isola d’Elba. A Parigi fu restaurata la monarchia con Luigi XVIII, fratello di Luigi XVI, che era stato ghigliottinato come abbiamo visto nel 1793. Napoleone è deportato a Sant’Elena Mentre le potenze vincitrici discutono nel Congresso di Vienna sul futuro dell’Europa, Napoleone fugge dall’Elba e riprende il potere. Il ritorno al potere di Napoleone dura «cento giorni»: il 18 giugno 1815 a Waterloo, in Belgio, l’armata anglo-prussiana sconfigge definitivamente i Francesi. Napoleone va in esilio nell’isola di Sant’Elena dove muore il 5 maggio 1821. Sul trono di Parigi torna per la seconda volta Luigi XVIII. Con la caduta di Napoleone finisce il dominio francese in Italia.