È gran festa nella Roma nera - Autorità di Bacino del Fiume Arno

Denise Pardo
Pantheon www.lespresso.it
@pardo_denise
I Palazzi della nobiltà papalina e i circoli della
vecchia destra apprezzano molto la sindaca Raggi.
Con buona pace dei grillini doc (e furibondi)
È gran festa nella Roma nera
SECONDO UN FANTA-SCENARIO di cui
si parla nella Capitale su Virginia Raggi sarebbe stata lanciata un'opa politica prima delle elezioni amministrative.
E non da parte dei grillini. Per seguire
il percorso non vanno disturbati esperti dell'Ispi, non è necessario un test QI.
Elencati in ordine tracce e noti fatti la
questione per la sua linearità non
avrebbe bisogno di Miss Marple.
LA CANDIDATA inizia la carriera forense
nello studio dell'avvocato Cesare Previti. Ma dimentica di segnalarlo nel curriculum ritenendolo, si giustifica, particolare poco importante al pari del nome
delle famiglie dove ha fatto la baby- Bitter. Visto il paragone, la considerazione
di Raggi verso la professione di avvocato non è proprio da cinque stelle.
DALLO STUDIO PREVITI allo studio di
Pieremilio Sammarco il passo è breve.
Alessandro, il fratello di Pieremilio, ha
difeso Previti e Berlusconi. Carlo, il papà
dei due, fede andreottiana, nominato
eminente presidente della Corte d'Appello aveva festeggiato nel fastoso attico
di Previti. Un gruppo di cari amici.
ASCESA AL CAMPIDOGLIO , tra difficoltà,
rifiuti e altrettante polemiche, la sindaca
prova a comporre il raggio magico. Al
Bilancio, ma solo per 24 ore (dato che risulta indagato) e all'ennesimo tentativo
Raggi nomina assessore Raffaele De Dominicis, ex giudice della Corte dei Conti.
Peccato che lui racconti, candido, al Corriere di esser stato contattato non dalla
sindaca o dai suoi collaboratori. Ma da
Pieremilio Sammarco che nega, grida al
complotto, e alla fine concede d'essere al
massimo un dispensatore di consigli.
NEL FRATTEMPO all'assessorato
dell'Ambiente è approdata Paola Muraro. La nomenklatura trasecola. Non
è mica una novella grillina. E la storica
consulente dell'Ama dell'ex plenipotenziario Franco Panzironi, uomo di
totale fiducia dell'ex sindaco Alemanno
(che da ministro dell'Agricoltura lo
consacra segretario generale dell'unire), figura chiave del processo Mafia
Capitale e coinvolto come Muraro
nell'inchiesta su reati ambientali. Un
simpatico ambientino.
Si MATERIALIZZA L'UOMO forte
dell'amministrazione. È Raffaele Marra, ex direttore all'Unire a fianco di
Panzironi - tutto si tiene - che l'allora
sindaco Alemanno piazza alla direzione dell'ufficio per le Politiche abitative.
In una strepitosa intervista ai giornalisti del Fatto Antonio Massari e Valeria
Pacelli, Marra si lascia andare: «Panzironi? Una brava persona e un bravo
professionista». Nel pantheon dei suoi
affetti spiccano Mauro Masi, ex dg Rai
by Berlusconi, che gli firma una consulenza da 150 mila euro lordi e Renata
Polverini che da presidente della Regione Lazio gli offre poltrona e mega
ALTRO CHE GIORGIA
MELONI , PASIONARIA
DELLA GARBATELLA.
VIRGINIA E I SUOI AMICI
DANNO GARANZIE
DI CONTINUITÀ
MOLTO PIÙ SOLIDE
deleghe «Era molto preparata», sostiene lui, per forza. Quando subentra il
prudente Nicola Zingaretti Marra esce
di scena e spiega «non ha voluto lavorare con me».
DI LUI I GRILLINI purosangue farebbero
volentieri polpette e premono perché
Beppe Grillo convinca Raggi a rottamarlo. La sindaca resiste, accetta solo
di spostare Marra da un ufficio all'altro. Tanto, come sanno pure le oche del
Campidoglio, non è solo il ruolo a
creare il potere ma anche il carattere e,
soprattutto a Roma, le relazioni. Il rebus è: Raggi non vuole o non può
escludere Marra e i suoi cari?
INTANTO SUCCEDE l'impensabile.
Ignorando la direttiva europea, il consiglio comunale vota il rinnovo delle
concessioni dei posteggi per gli ambulanti, in maggioranza sotto licenza
della famiglia Tredicine, già indagata
come Panzironi in Mafia Capitale. Per
la gioia sparano bengala Alemanno e
Francesco Storace. Ora fervidi grillini?
RICAPITOLANDO . Al momento, sul
monte Capitolino i filoni d'oro sono i
circoli previtiani e i club alemanniani.
Tanto che Raggi registra un crescendo
di fan nei templi della Roma nera, nei
palazzi della nobiltà, un'unanimità,
altro che Giorgia Meloni si dice. Secondo il fanta-scenario di chi conosce
l'antropologia della politica capitolina, la sindaca è stata da tempo individuata e sostenuta alle elezioni sperando che rappresenti la continuità. Con
buona pace dei grillini doc e furibondi. Dopo il trasformismo è arrivato il
mimetismo?
17Sspres.o 13 novembre 2016 45