LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI, LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO di Maria-Gabriella Baldarelli 1 e Renato Medei 2 Il presente lavoro è la prima parte di un’analisi più complessa sulla cooperazione sociale e l’economia civile nella provincia di Rimini. Il lavoro completo in tutte le sue parti è stato raccolto libro a cura di Maria-Gabriella Baldarelli Verso l’economia civile: una prospettiva economico-aziendale edito dalla Maggioli nel 2005. La pubblicazione non si limita soltanto al contesto riminese, ma spazia, individuando best practice nazionali internazionali,per sviluppare o validare l’idea che l’Economia civile esiste per studiarne le modalità di funzionamento. Infatti, l’asserzione che l’etica può essere l’elemento che avvicina le aziende for profit alle aziende non profit viene supportata anche da una prima considerazione che parte dalla convinzione che le aziende for profit eticamente orientate,come le aziende not for profit, trovano ragione della loro vicinanza nell’esigenza di riattivare altri circuiti, oltre a quello dello Stato ed a quello del mercato, che, secondo alcuni autori, sono relativi a quello della reciprocità ed al circuito domestico. Con il termine Economia Civile si recuperano i circuiti sopra menzionati, in una prospettiva di miglioramento della società, in cui il ruolo delle aziende di ogni categoria non è indifferente. 1 Professore associato di Ragioneria generale ed applicata, Dipartimento di Scienze aziendali, Università degli studi di Bologna,Polo scientifico-didattico di Rimini,tel: 0541/434123; fax:0541/24885,e-mail:[email protected]. 2 Il Dott. Renato Medei è Dottorando di Ricerca presso l’Università degli studi di Macerata e collabora alle attività di Ricerca della sede di Rimini della facoltà di Economia -Università degli studi di Bologna. - 1 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei INDICE : LE COOPERATIVE SOCIALI .................................................................................. 3 I caratteri fondamentali delle cooperative .............................. 3 Le norme che regolano le cooperative, loro ripercussioni nell’ambito gestionale............................................. 8 ANALISI DEI BILANCI DELLE COOPERATIVE DI TIPO A, DELLA PROVINCIA DI RIMINI ....................................................................................... 15 La metodologia adottata....................................................................... 15 Lettura dei bilanci ................................................................................ 19 - 2 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei LE COOPERATIVE SOCIALI I caratteri fondamentali delle cooperative Le cooperative sociali sono un istituto economico che si regge su regole vincolo di corretto economico e comportamento dinamico cioè gestionale (rispetto autosufficienza del economica finanziaria e patrimoniale 3 ) finalisticamente orientato però al perseguimento di una pluralità di obbiettivi di ordine socio- economico 4 . Risulta facile desumere dalla definizione data da Matacena che l’obiettivo primo di queste cooperative non è tanto il profitto, ma una gestione orientata al raggiungimento di obbiettivi socio-economici. 3 Anche le cooperative come tutte le imprese per essere autosufficienti devono rispettare l’ equilibrio economico riguarda e finanziario. il fluire dei costi e dei ricavi “L’equilibrio economico di gestione. Tale equilibrio esprime la necessità che l’impresa attraverso le operazioni di finanziamento , investimento e realizzo sistematicamente svolte, consegua ricavi in misura tale da considerare l’integrale copertura ottenere un margine di reddito per proprio. L’equilibrio finanziario uscite monetarie. assicurare presuppone Le entrate la piena copertura un assiduo dei costi correlati ed inoltre rimunerare adeguatamente il capitale riguarda il fluire provenienti dalle delle entrate e delle diverse fonti devono delle uscite via via richieste, il che e reciproco adattamento fra provviste e impieghi di capitale.” O. Paganelli, Analisi di bilancio, indici e flussi,UTET, Torino, 1991 4 A. Matacena, Impresa cooperativa, Clueb, Bologna, 1990 - 3 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei La Dichiarazione di identità cooperativa “un’associazione volontariamente sociali autonoma per culturali di soddisfare e le propone la stessa come individui i proprie propri che si bisogni aspirazioni creazione di una società di proprietà comune uniscono economici, attraverso la e democraticamente controllata … associazione basata sui valori di autosufficienza, dell’autoresponsabilità, della democrazia, dell’uguaglianza, dell’equità e solidarietà” 5 . Le definizioni presentate permettono di ricavare i principi cooperativi 6 più rilevanti: • Interesse limitato sul capitale e distribuzione dei suoi residui • Adesione volontaria ed amministrazione democratica • Educazione cooperativa e collaborazione tra le cooperative L’interesse limitato mettono risalto in sul il capitale carattere e l’adesione mutualistico volontaria delle unità cooperative, la scelta di un’amministrazione democratica pone ovviamente l’accento sul carattere democratico, mentre l’ultimo principio rileva il carattere solidaristico. 5 Dichiarazione di identità cooperativa approvata dal XXXI Congresso dell’Alleanza Cooperativa Internazionale, Manchester 20-22 settembre 1995 6 Tali principi sono le regole di appartenenza internazionale. - 4 - all’Alleanza cooperativa LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei Il carattere democratico 7 di amministrazione pone l’attenzione su come le cooperative imprenditoriale vengano diffuso “nell’assolvimento di il gestite quale, tutte le da esplica funzioni le un soggetto sue funzioni fondamentali dell’ azienda : quella innovativa, di direzione e di adattamento alle condizioni socio esterne, (soci) grado, da corretto che un la azienda, prescindendo la ricopre lato, di struttura dall’altro l’orientamento di in manageriale che personalità (ricoprono) orientare di sondo dalla dalla in finalisticamente eventualmente deriva (dei) presupponendolo modo esplicitare, del nel presente suo agire, sociale” 8 . base in Il gruppo gestionale di una cooperativa è chiamato ad assolvere ai propri doveri tenendo sempre in riferimento la visione gestionale del gruppo sociale da cui deriva ed, esplicitando ruolo di autogestione della cooperativa nel chiamare soci a farsi questo La direttamente carico tutti i delle decisioni di gestione, per il buon funzionamento della cooperativa stessa. partecipazione diretta dei cooperatori aziendale e l’autonomia gestionale 7 il alla gestione vengono inoltre ribadite nel Le cooperative sono organizzazioni democratiche, controllate dai propri soci che partecipano attivamente nello stabilire le politiche e nell’assumere le relative decisioni. Gli uomini e le donne eletti come rappresentanti sono responsabili soci nei confronti dei soci. Nelle cooperative di primo grado, i hanno gli stessi diritti di voto (una testa, un voto) e anche le cooperative di altro grado sono ugualmente organizzate in modo democratico. Linee guida con cui le cooperative mettono in pratica i loro valori- Congresso ACI, 1995 8 A. Matacena, Impresa cooperativa, Clueb, Bologna, 1990 - 5 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei Codice Etico di Federsolidarietà nei punti primo Gestione democratica e partecipata 9 , e secondo Parità di condizioni fra soci 10 . Il carattere democratico di amministrazione viene inoltre sancito dal codice civile che con l’art. 2532 stabilisce: ogni socio ha un voto, qualunque sia il valore della quota o il numero delle azioni. Le cooperative hanno come prerogativa principale permettere la partecipazione al profitto di quella di alcune categorie di soggetti , che ne sarebbero normalmente estromesse in quanto non in grado di conferire la risorsa capitale. Dalla possibilità di partecipazione diffusa o allargata mutualità delle cooperative, della stesa a fornire deriva il carattere di mutualità intesa come l’attitudine ai singoli soci beni servizi redditi cercando di minimizzare le spesa e senza alcun fine speculavo. La mutualità soddisfare 9 per i soci non competenze che “ cooperare per incompatibili con l’appartenenza associativa regolamenti interni o impegni sottoscritti o altro le proprie esigenze, a seconda dei propri bisogni Sono considerati riducano è limitino gli la organi maniera impropria individualmente o da gruppi di soci, che partecipazione sociali democratica, statutariamente responsabilità e poteri svuotino ordinati, delle loro concentrando in decisionali su singoli organi e soggetti. 10 Non sono ammissibili decisioni che prevedono, a fronte di avvio attività, un trattamento differenziato impiegati in iniziative omogeneo tali attività. Le di nuove in riduzione dei soci lavoratori eventuali minori entrate, conseguenza di non sufficientemente remunerative debbono riverberarsi in modo su tutta la base sociale - 6 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei (…) bisogni di chi vuol vendere prodotti delle proprie aziende, o prestare il proprio lavoro ad un prezzo superiore a quello di mercato, o di chi vuole acquistare fattori produttivi o beni di consumo ad un prezzo inferiore di mercato 11 . Per effetto della mutualità il cooperatore, ha il privilegio di usare l’azienda ( in quanto socio della stessa) per il soddisfacimento dei propri bisogni, ha la possibilità di perseguire il suo lucro - purchè questo sia accessorio alla gestione mutualistica della stessa 12 -, persegue finalità configurando solidale che vanno l’attività rivolta agli oltre della altri suoi bisogni personali cooperativa come attività soci i e ai terzi esterni alla cooperativa. La cooperativa acquista quindi il ruolo di intermediazione tra il cooperatore e il mercato ottenendo, in certa parte, anche l’aumento del benessere sociale. Ampliandosi l’impatto economico derivante dalla cooperativa si amplierà anche la base sociale della stessa aumentando e sempre maggiori beni/servizi bisogni verranno prodotti/erogati a favore soddisfatti, dei terzi esterni. Se inoltre guardiamo alla solidarietà come vicendevole 11 12 A. Matacena, Impresa cooperativa, Clueb, Bologna, 1990 La mutualità finalizzazione dovendosi non dello significa stesso collegare la presenza assenza allo dell’intento sviluppo di un profitto speculativo dell’intento ma mutualistico, non ad un processo soddisfazione del socio ma di autofinanziamento (…), di plus dell’impresa cooperativa priva, specie nella fase di avviamento, appunto in quanto cooperativa, degli apporti di capitale di rischio caratterizzante Matacena, Impresa cooperativa, Clueb, Bologna, 1990 - 7 - l’impresa privata. A. LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei aiuto non solo dei cooperatori ma anche dei terzi, allora gli incassi derivati dalla gestione operativa della stessa devono essere impiegati per incrementare i servizi offerti alla collettività dalla cooperativa perseguendo così in via indiretta il soddisfacimento dei bisogni dei soggetti che non hanno voluto aderire alla stessa. I caratteri di mutualità e solidarietà, in modo implicito, obbligano i cooperatori ad assumersi la responsabilità sociale 13 nei confronti dei soggetti terzi, superando il proprio personale tornaconto e proiettando la cooperativa al soddisfacimento del benessere della collettiva ed al perseguimento di risultati con contenuto economico ma anche sociale. 14 Le norme che regolano le cooperative, loro varie 15 sono ripercussioni nell’ambito gestionale Nel panorama regolano 13 legislativo l’istituto Per responsabilità sociale i rapporti italiano della cooperazione, le questo norme che per la si intende la capacità di un’azienda di gestire con i lavoratori (umanizzazione), con i terzi ad essa esterni e con l’ecosistema (ambientamento). A. Matacena Per una completa trattazione in merito si rinvia a A. Matacena, La cooperativa come impresa socialmente responsabile, Clueb, Bologna, 1996 14 15 A. Matacena, Impresa cooperativa, Clueb, Bologna, 1990 Riportiamo di seguito un breve compendio relativo alle norme giuridiche che investono le cooperative: • Art. 45 della Costituzione italiana • Articoli dal 2511 al 2545 del codice civile • D.L.C.P.S. 14 dicembre 1947, n° 1577 (legge Basevi) - 8 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei particolarità di tale azienda, che si pone a metà strada tra azienda pubblica e privata e cerca con il suo operare di soddisfare i bisogni materiali e non dei soci ma anche della collettività. La Costituzione italiana, fonte prima del giuridico, all’art. 45 comma I° recita nostro ordinamento “la Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l’incremento con gli opportuni con i mezzi più idonei e ne assicura, controlli , il carattere e le finalità”. L’art. 45 mette in risalto il valore che la cooperazione ha per la società e la capacità (della stessa) di soddisfare gli interessi collettivi -qualora e solo nel caso sia mutuamente orientata-, inoltre evidenzia anche del aziende 16 . Il codice civile regola l’attività delle cooperative Legge 17 febbraio 1971, n° 127 • Legge 19 marzo 1983, n° 72 • Legge 27 febbraio 1985, n° 49 • Legge 8 novembre 1991, n° 381 • Legge 31 gennaio 1992, n° 59 Pare emergere, secondo la dottrina richiamata, peculiare, tertium rispetto genus, all’impresa rispetto ai privata soggetti e l’operato tali un ruolo della cooperazione pubblica, previsti di di sostenere, • controllare legislatore promuovere 16 ma l’intento ex (cooperativa art. 41 e 42 come della Costituzione) volta a perseguire, se qualificata ed in quanto tale tutelata e protetta, esplicita la cosiddetta collaborazione democrazia ai dei produttori processi di tramite anche programmazione complessiva. A. Matacena, Impresa cooperativa, Clueb, Bologna, 1990 - 9 - una sua economica LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei nel libro quinto al titolo VI°, con riferimento -ancora una volta- al carattere mutualistico 17 , precisando che solo le imprese che società cooperative hanno tale a carattere possono responsabilità Sempre il codice civile configurarsi limitata o come illimitata. sancisce che per gli organi di governo, libri sociali, operazioni ordinarie e straordinarie di gestione l’azienda cooperativa è assimilata alle società per azioni. Vengono comunque poste determinate distinzioni ravvisabili: • Ex art 2520 cc, Variabilità dei soci sociale, per le società cooperative o del capitale non e del capitale la variazione dei soci costituiscono modifica dell’atto costitutivo esiste comunque numero minimo di soci fissato in 9 per tutte le cooperative 50 per le cooperative di consumo(legge capitale è n°127/71), fissato inoltre in 10.000 il € e valore minimo 15.000 € per del le cooperative sociali (legge n°72/83). • Ex artt. 2532/2534 Espressioni di voto in assemblea. Ogni socio, nelle cooperative, può avvalersi di un voto (indipendentemente dal valore delle quote detenute)vale il 17 Nella relazione del Guardasigilli al codice del 1942 si legge “Le società cooperative sono state società propriamente nettamente distinte dalle altre dette. Questa distinzione si imprese sociali o fonda sullo scopo prevalentemente mutualistico delle cooperative, consistente nel fornire beni o servizi od occasioni di lavoro direttamente ai membri dell’organizzazione a condizioni più vantaggiose di quelle che otterrebbero dal mercato, mentre lo scopo delle imprese sociali in senso proprio riparto degli utili patrimoniali” - 10 - è il conseguimento e il LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei principio di una testa un voto, il socio può esprimere il suo voto anche via posta ma non può delegarlo. In alcuni casi sono ammesse assemblee separate. • Ex art. 2536 Distribuzione degli utili. Gli utili devono essere destinati in quinta parte a riserva legale, poi ai fondi mutualistici per la cooperazione sociale, a residuo per la rivalutazione delle quote o delle azioni o assegnata ad altre riserve e fondi o distribuita ai soci 18 , la parte ulteriormente residua ai fini mutualistici. La ripartizione degli utili avviene nella misura stabilita dallo statuto e non può superare la quota di remunerazione dei prestiti sociali (legge n°72/83) Maggiori dettami normativi possono essere assunti dalla legge Basevi, D.L.C.P.S. 14 dicembre 1947, n° 1577. Da tale norma e dalle sue successive modificazioni desumiamo che presso il Ministero del Lavoro viene istituito il registro prefettizio e lo schedario generale della cooperazione, a cui è obbligatoria l’iscrizione. Sempre allo stesso ente viene affidato il controllo e la vigilanza sulle cooperative iscritte, e anche il finanziamento del mondo cooperativo. Articolo fondamentale di tale legge cooperativa è il numero ha carattere 26 dal quale mutualistico si solo rileva nel caso nell’atto costitutivo si faccia esplicito richiamo a : - 11 - che una in cui LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei • Divieto di distribuzione di dividendi soci delle superiori all’interesse legale • Divieto di distribuzioni tra riserve legali durante la vita della cooperativa • Volontà di devolvere, cooperativa, i in caso dividendi di scioglimento maturati nel della periodo di scioglimento e il patrimonio sociale al netto del capitale sociale e pubblica utilità Riteniamo interessante notare che esista un profondo divario tra l’accezione successivi di cooperativa sviluppi presente legislativi. nella Dal Costituzione codice ricaviamo e che i il legislatore è molto più attento a determinare le modalità di determinazione del reddito piuttosto che le motivazioni che portano alla ripartizione dello stesso, siamo quindi in presenza di una gestione economica della mutualità. 19 Nella legge Basevi si esprime un concetto di mutualità come prerogativa per finanziamento dello sviluppo futuro, e non come il carattere fondamentale per la gestione della cooperativa stessa. La cooperativa qualificata, cioè quella cooperativa che risponde ai canoni del D.L.C.P.S. 14 dicembre 1947, n° 1577, 19 Si tratta di una legislazione che assume, la mutualità la resa in termini economici dei rapporti cooperativa il che non esplica il divieto alle cooperative e favorisce i processi così come come qualificante, non capitalistici, tra soci e di attività speculativa in testa di trasformazione dell’essenza mutualistica in tutela cooperativa. Tutto ciò determina , ovviamente , un esito antisolidaristico ed antidemocratico. cooperativa, Clueb, Bologna, 1990 - 12 - A. Matacena, Impresa LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei regolamentata dalle norme in precedenza richiamate, è fortemente incline ad un indebitamento costante. La variabilità del capitale di rischio e della base sociale, la bassa contribuzione richiesta per il capitale di rischio, fanno si che in fase di costituzione e di sviluppo i soci si trovino di fronte alla necessità di far ricorso al capitale di terzi per avviare nelle le fasi innovare produzioni/erogazioni, successive le gestionale è necessità all’avviamento se produzioni/erogazioni 20 . Da ovvio comprendere come la un il che si prolunga cooperativa punto ricorso di vuole vista costante all’indebitamento non permetta l’evoluzione e la modernizzazione dei processi, il che esasperando il concetti potrebbe portare ad una chiusura della stessa. Continuando nella riflessione il quadro normativo cosi come delineato fa si che le cooperative si possano trovare : • In una situazione dall’acquisizione del in cui capitale le passività di credito derivanti superino il capitale proprio questo potrebbe sfociare, come già detto in una crisi patrimoniale. 20 La limitata influenza del fattore capitale, strumentale abbiamo detto non finalizzante, determinata dal basso livello contributivo che i soci sono chiamati ad apportare per aderire, influenza non certo incentivata dalle norme che regolano le modalità di distribuzione dell’utile e delle riserve di utili, genera … il ricorso per ampi ammontare al capitale di terzi. A. Matacena, Impresa cooperativa, Clueb, Bologna, 1990 - 13 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei • In una situazione di costante rischio finanziario, dovute al prevalere dell’ indebitamento a breve. • In una dalla crisi di gestione liquidità non qualora permettano le di entrate coprire i derivanti costi di gestione aumentati dal costo di remunerazione del capitale dei terzi Da quanto detto è facile comprendere come la cooperativa possa trovarsi in una situazione in cui la struttura finanziaria tenda pericolosamente verso l’indebitamento, il che inoltre risulta aggravato dal fatto che l’acquisizione delle fonti di capitale non sia correlata con il suo impiego, infine il tutto si ripercuote sulla situazione economica la quale si caratterizza per una forte incidenza dei costi della gestione finanziaria sul reddito derivante dalla gestione caratteristica. 21 21 Secondo Matacena l’incidenza dei la “ possibilità richiamati rischi, per la cooperativa sopravvivendo e di ridurre sviluppandosi, è collegata: • All’attivazione lucrative, dei rapporti rapporti generanti di scambio circuiti verso terzi d’investimenti con finalità caratteristici non mutualistici e/o accessori mutualistici e non volti a separate i livelli di reddito operativo mutualistico da quelli dei costi finanziari non sociali • Attivazione di pratiche di autofinanziamento, netto e lordo, di fatto riduttive del • Al crescere tramite prelievo cooperativo caratteristico del legame Al crescere presenti da caratterizzarsi anche apporti di natura capitalistica e gestione di servizi ai soci risparmiatori oltre • socio/cooperativa di a quelli politiche permettano resi ai soci lavoratori, utenti, etc.. finanziarie l’ingresso finanziari di lungo - 14 - della che aggirando gli ostacoli cooperativa nei mercati LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei ANALISI DEI BILANCI DELLE COOPERATIVE DI TIPO A, DELLA PROVINCIA DI RIMINI La metodologia adottata La lettura dei bilanci si è svolta attraverso l’applicazione ai valori di bilancio degli indici e dei flussi, e anche l’analisi del valore aggiunto prodotto e distribuito con dalla singole cooperative e dall’intero settore della cooperazione di tipo A della provincia. L’analisi per indici e flussi è stata di verificare se il vincolo effettuata con l’intento economico e dinamico, cioè autosufficienza economica finanziaria e patrimoniale, veniva rispettato. in Si è voluto, definitiva, verificare se tali cooperative avessero –attraverso la loro gestione – l’attitudine alla durabilità 22 e se fossero solvibili 23 . Tali attitudini sono state indagate attraverso l’applicazione del: • ROE -return on equity- questo indicatore ci permette di formulare dei giudizi sull’operato della direzione delle cooperative in particolare sull’economicità complessiva annuale della gestione 24 A. Matacena, Impresa cooperativa, Clueb, Bologna, 1990 22 Durabilità, attitudine dell’azienda a perdurare nel tempo in un ambiente mutevole 23 Solvibilità, capacità dell’azienda a far fronte alle obbligazioni prese 24 O. Paganelli, Analisi di bilancio, indici e flussi,UTET, Torino, 1991 - 15 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei • CURRENT RATIO – indice di liquidità generale - espresso dal rapporto tra le attività e le passività correnti, evidenzia la capacità della cooperativa di adempiere alle uscite di denaro future, passività le correnti, derivano attraverso dall’estinzione l’impiego delle delle entrate dal realizzo delle attività correnti 25 future derivanti • quali CASH FLOW – analisi dei flussi di cassa – attraverso questa analisi si cerca di evidenziare se ci sia variazione positiva o negativi nei flussi stata una di liquidità - entrate e uscite globali dell’azienda – di dare, quindi, una rappresentazione della dinamicità monetaria della cooperativa. Oltre alla lettura un’analisi dalle del singole attraverso valore aggiunto cooperative che gli indici prodotto da tutto si e è effettuata distribuito, il comparto sia delle cooperative di tipo A della provincia di Rimini. Il parametro prodotta del valore dall’azienda aggiunto misura nell’esercizio, la con ricchezza riferimento agli interlocutori (stakeholders 26 ) che partecipano alla distribuzione 27 , sua 25 O. Paganelli, cioè Analisi di è in grado bilancio, di indici individuare, e flussi,UTET, Torino, 1991 26 R. E. Freeman : “Strategic Management: a stakeholders approach”, Pitman, 1984 27 Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale, Principi di redazione del bilancio sociale. - 16 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei nella sua globalità, la totalità delle remunerazioni dell’azienda 28 . In via generale aziendale la può determinazione essere del valore formalizzata aggiunto secondo due procedimenti teorici 29 : 1. Individuare la produzione integrale di periodo e sottrarne i consumi intermedi (valore globale del la produzione) 2. Focalizzare l’attenzione sul solo ricavo finanziario del periodo e sottrarne il costo intermedio relativo. La scelta primis di da quale quali secondariamente se è quello produzione 28 procedimento obietti vi venduta 30 allora dipende, l’analisi dall’impostazione anglo-americano attuare o a si di si conto costi e pone, economico ricavi prediligerà il in - della secondo I rapporti di composizione del valore aggiunto esprimono l’incidenza delle singole parti rispetto al complesso. Consentono di individuare coefficienti d’incidenza delle remunerazioni dei partecipanti produttivo. O. Gabrovec Mei, Il Valore aggiunto dell’impresa, i al processo Università degli Studi di Trieste 29 O. Gabrovec Mei, Il Valore aggiunto dell’impresa, Università degli Studi di Trieste 30 In questo conto le poste sono classificate per natura, la nozione di costo utilizzo (inteso come consumo deprezzamento di beni e/o servizi che si sostiene per il processo produttivo), mentre il ricavo rappresenta il valore del bene e/o servizio prodotto nel periodo di riferimento e l’aumento di valore dei fattori produttivi. Da questo conto economico emergono i - 17 - consumi LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei procedimento, integrali se invece della procedimento quello produzione da procedimenti è seguire non quantificazione è di costi periodo 31 di il danno a primo- . I origine valo re o e ricavi tedesco due alla aggiunto. il diversi medesima Entrambe le formulazioni di valore aggiunto possono essere calcolate nell’accezione di valore aggiunto lordo, valore aggiunto netto a seconda che vengano ammortamenti derivanti aziendale è si individuando sottrarne i soliti la dalla no decurtati gestione. determinare produzione consumi o il valore integrale intermedi. Il Nella di gli prassi aggiunto periodo Calcolo del e valore aggiunto globale della produzione, infatti, risulta pi ù lineare nella determinazione e meglio si adatta a quel lo che è il sistema contabile nazionale 32 . Il calcolo del valore aggiunto sia delle singole cooperative che quello dei fattori produttivi e la produzione di componenti di reddito, positivi e negativi bene e servizi suddivisi per ordinari e straordinari. A. Matacena e F. Pasi, Il rendiconto finanziario : metodiche di costruzione, contenuti e scopi, CLUEB Bologna 31 In questo conto le poste sono classificate per destinazione o per funzione, i singoli componenti caratteristici vengono cioè raggruppati alle diverse fasi del processo produttivo. La valenza principale identificare l’incidenza delle singole funzione di questo conto è sul risultato economico. A. Matacena e F. Pasi, Il rendiconto finanziario : metodiche di costruzione, contenuti e scopi, CLUEB Bologna 32 O. Gabrovec Mei, Il Valore aggiunto dell’impresa, Università degli Studi di Trieste - 18 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei di settore si è quindi svolto cercando di arrivare al valore aggiunto della produzione netto. Lettura dei bilanci La lettura/analisi contabili relativi depositati in è stata alle CCIAA eseguita su documenti cooperative di tipo nell’anno 2002. I risultati A, hanno permesso di costruire una banca dati relativa ai valo ri degli anni sviluppo 2002 della e 2001. lettura Prima dei di documenti procedere è nello necessaria, una notazione esplicativa. Dall’analisi valori non per molto indici e per congrui – flussi sono riguardanti emersi solo dei alcune imprese, in numero ci rcoscritto – derivati da valori del patrimonio (delle netto imprese patrimonio gestione profit) netto dell’attività, negativi. in superano una Normalmente situazi one preannuncia quanto il le nella contabile l’imminente perdite valore del prassi cessazione derivanti capitale con e dalla delle riserve. In una situa zione cosi configu rata, il capitale di rischio apportato dai soci viene completament e dilapidato dalla gestione,e la redditività dello stesso si configurerà su valori altamente negativi. I soci sono costretti, in presenza di patrimonio netto negativo, ad apportare ulteriore capitale a copertura delle perdite o - 19 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei in una situazione più estrema, patrimonio netto negativo da più trend anni, a temporale indubbiamente porre fine negativo alla all’attività del capitale chiusura d’impresa. proprio, dell’azienda, Un porta non solo perché i soci si ri fiuteranno di continuare a finanziare la stessa, ma soprattutto perché questa non è in grado autonomamente, attraverso la gestione, d’auto- svilupparsi finanziarsi e perdurare nel tempo. Per il mondo della cooperazione, pur rimanendo valide le considerazioni sopra esposte, è neces sario fare alcune successive considerazioni. La legge permette variabile capitale a tali istit uti di avere del capitale, inoltre la variabilità si ripercuote spesso, un all’atto valore del della costituzione della cooperativa, sul valore del capitale sociale che viene fissato in una quota esigua. Va inoltre rilevato che le cooperative si fanno carico di quelle azioni di well fare che lo stato non è in grado di garantire, azioni che comportano una presenza capilla re sul territorio, garantita in modo costante, effettuata a prezzi di dalla pubblica notare mercato come in competitivi e scarsamente amministrazione. sede d’assemblea Ancora è sostenuta opportuno d’approvazione di bilancio, in caso di perdita d’esercizio, i soci tendono ad inviare la perdita all’esercizio successivo sperando - 20 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei di appianarla con la gestione futura, più che ricorre re a nuovi apporti. In fine va notato come non ci si trovi alla presenza fenomeno di una casuale situazione che cronica, nell’esercizio ma di un successivo è solitamente appianato. Ai fini dell’analisi, alla presenza di casi non costanti e d’esigua anomali numerosità, che si rendono è preferito la depurare stessa di i casi difficile interpretazione, inoltre si è preferito per una maggiore completezza dell’analisi applicare anche l’analisi del valore aggiunto così come detto in precedenza. Negli anni (2002-2001) presi in considerazione l’andamento dei ricavi si presenta in crescita, con una variazione media incrementativa pari a € 25.823,00. Andamento ricavi 2001 2002 € 9.000.000,00 € 8.500.000,00 € 8.000.000,00 € 7.500.000,00 € 7.000.000,00 € 6.500.000,00 € 6.000.000,00 € 5.500.000,00 € 5.000.000,00 € 4.500.000,00 € 4.000.000,00 € 3.500.000,00 € 3.000.000,00 € 2.500.000,00 € 2.000.000,00 € 1.500.000,00 € 1.000.000,00 € 500.000,00 € 0,00 46 48 50 52 54 56 58 60 62 64 66 68 69 70 72 75 77 79 81 83 85 87 Grafico 1 Andamento dei ricavi delle cooperative A negli anni 2002 – 2001 - 21 - 89 91 93 95 97 99 101 103 LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei Il grafico precedente ci permette di effettuare le seguenti considerazioni: • Il ricavo medio di setto re nei due anni si attesta in € 750.652,00 (osservazione n° 72) • La variabilità successivo, dei non è ricavi, elevata si tra un attesta anno al e il 3,4% dei ricavi conseguiti. • Alcune aziende conseguono ricavi che vanno ben oltre la media di settore (osservazioni 101, 52,95) 46 48 50 52 54 56 58 60 62 64 66 68 69 70 72 75 77 79 81 83 85 87 89 91 93 95 97 99 101 103 € € € € 2001 € 707.480,00 € 503.694,00 € 215.522,00 1.606.334,00 € 455.851,00 € 126.495,00 € 196.448,00 € 580.956,00 € 541.156,00 € 76.774,00 € 683.958,00 1.157.879,00 € 412.121,00 € 509.231,00 € 965.280,00 € 118.847,00 € 330.741,00 € 246.574,00 € 391.013,00 € 338.358,00 € 106.030,00 € 439.649,00 € 164.078,00 € 21.030,00 € 296.348,00 1.808.520,00 € 83.033,00 € 9.113,00 9.040.290,00 € 0,00 - 22 - € € € € 2002 € 620.706,00 € 739.641,00 € 241.166,00 2.232.260,00 € 678.729,00 € 49.630,00 € 171.796,00 € 565.783,00 € 545.129,00 € 41.730,00 € 626.769,00 1.190.050,00 € 508.427,00 € 686.946,00 € 975.723,00 € 130.866,00 € 308.989,00 € 346.101,00 € 349.722,00 € 191.415,00 € 109.078,00 € 257.087,00 € 176.992,00 € 425.883,00 € 279.103,00 1.767.302,00 € 126.426,00 € 47.719,00 8.514.480,00 € 1.831,00 LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei Tabella 1 Entità dei ricavi per le cooperative A La tabella 1 permette di chiarire meglio i punti evidenziati dall’analisi del grafico e, in che misura alcune imprese hanno superato la media dei ricavi. Alcune cooperative hanno, infatti generato ricavi doppi o dici volte superiori il valore medio come nel caso dell’osservazione 101. L’andamento crescente dei ricavi acquista maggiore interesse se analizziamo l’indice di liquidità. Detto indicatore è costruito come rapporto tra le attività e le passività correnti. L’indice ha un’importanza capacità cruciale nella gestione, in quanto segnala la dell’impresa a far fronte alle uscite future derivanti dall’estinzione dei debiti di breve periodo. Il current ratio o indice di liquidità generale, è normalmente presentato in termini unitari. Per l’interpretazione dell’indice possiamo affermare che: • Valori vicini allo zero indicano l’assenza d’attività correnti e quindi l’impossibilità alla copertura dei debiti a breve tramite dette attività • Valori dell’indice pari ad uno evidenziano una parità tra attività e passività • Valori dell’indice superiori all’unità indicano la misura della superiorità delle attività sulle passività correnti e - 23 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei in che misura i debiti a breve possano essere coperti tramite l’impiego delle attività correnti. L’indice costruito sui documenti contabili delle cooperative A, ci permette di affermare che il suo campo di variabilità per l’anno 2001 è stato tra 0,08 (osservazione 58) e 6,25 (osservazione 75), mentre per l’anno 2002 i valori sono variati tra 0,30(osservazione 99) e 5,09 (osservazione 89) 2001 2002 46 0,88 0,77 48 0,16 1,62 50 1,91 2,66 52 1,27 1,49 54 0,94 1,20 56 1,23 0,84 58 0,08 0,73 60 1,38 1,43 62 4,16 4,39 64 0,68 0,90 66 2,47 2,14 68 1,21 1,46 69 0,84 0,81 70 0,71 0,72 72 1,54 1,72 75 6,25 4,38 77 0,96 0,87 79 0,44 0,58 81 1,53 1,23 83 1,03 1,02 85 1,68 1,50 87 2,17 4,38 89 4,29 5,09 91 1,68 1,85 93 0,46 0,37 95 2,24 2,09 97 0,91 1,67 - 24 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei 99 0,32 0,30 101 3,29 4,56 103 0,87 0,67 Tabella 2 Variazioni del Current ratio nelle cooperative di tipo A Il valore medio di settore per l’anno 2001 si attesta su 1,59 mentre per l’anno seguente cresce fino a 1,79, le cooperative A in questi due anni sono riuscite a coprire i debiti a breve e in piccola misura anche ad aumentare le attività correnti, l’incremento medio infatti si attesta sullo 0,19. Una rappresentazione grafica dei su esposti valori ci permette di rendere più esplicite alcune considerazioni. - 25 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei Andamento indice liquidità 2001 2002 7,00 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 46 48 50 52 54 56 58 60 62 64 66 68 69 70 72 75 77 79 81 83 85 87 89 91 93 95 97 99 101 103 Grafico 2 Andamento indice liquidità per gli anni 2002 - 2001 Dal grafico è facile notare come al 2001 il 40% delle cooperative osservate ha avuto un valore dell’indice inferiore all’uno e il 15% ha conseguito valori vicini allo zero. Nel duemiladue la percentuale delle imprese sotto all’uno si è ridotta al 30% e quella d’imprese molto vicine allo zero si è ridotta al 6%. - 26 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei È interessante notare com’è cresciuta anche la percentuale delle cooperative con un valore dell’attività superiore alle passività correnti di due di due o più volte, tale indice passa dal 23% del 2001 al 26% del 2002. Il passo successivo dell’indice capacità di della nostra auto-sviluppo, dell’azienda di analisi indice produrre che prevede il mette risalto risorse in monetarie calcolo la che le quota di permettano di durare ed innovarsi nel tempo. L’indice mette investimenti in relazione effettuati il flow 33 cash nell’anno. Per e le la interpretazioni dell’indice si tenga presente che: • Valori inferiori allo zero indicano che si è in presenza di un cash flow derivante da una situazione di perdita d’esercizio • Valori positivi vicini allo zero indicano che i valori del cash flow sono notevolmente più bassi del livello degli investimenti • Valori dell’indice pari ad uno evidenziano una parità tra valore del cash flow e investimenti • Valori dell’indice superiori all’unità indicano la misura della superiorità del flusso investimenti 33 Il cash flow è stato ottenuto attraverso il calco sintetico - 27 - di cassa sul valore degli LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei Andamento indice autosviluppo 2001 2002 9,00 8,00 7,00 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 48 50 52 58 60 62 66 72 75 81 85 87 89 91 93 95 97 99 101 103 -1,00 Grafico 3 Andamenti indice di autosviluppo Affrontiamo in ultima istanza l’analisi del ROE, l’indice viene costruito come rapporto tra il risultato netto e il capitale proprio mediamente impiegato nei due anni di riferimento. L’indice assume valori positivi nel caso in cui siamo in presenza di un risultato netto di periodo positivo, nel caso di perdita avremo valori negativi di questo indice. - 28 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei 2001 ANDAMENTI DEL ROE 2002 7,00 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 48 50 52 58 60 62 66 72 75 81 85 87 89 91 93 95 97 99 101 -1,00 -2,00 Grafico 4 Andamenti del ROE L’indice normalmente è presentato in termini percentuali, ma per una maggiore leggibilità del grafico si è preferito mantenerlo in termini unitari. Nell’anno 2001 il 30% delle cooperative presentavano un ROE inferiore allo zero con valori dello stesso variabili tra -0,44 e il -0,05, nel duemiladue il la percentuale è salita al 35% con valori compresi tra il -1,23 e -0,02. 48 2001 2002 0,02 0,16 - 29 - 103 LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei 50 -0,44 0,14 52 -0,17 0,32 58 0,53 6,08 60 0,08 0,03 62 -0,12 0,16 66 0,24 -0,11 72 0,06 0,23 75 0,70 -0,56 81 -0,05 -1,23 85 0,55 -0,06 87 0,44 0,28 89 0,11 0,10 91 -0,27 0,29 93 0,08 0,05 95 0,04 0,03 97 2,17 0,71 99 -0,05 -0,02 101 0,04 -0,02 103 0,97 -0,10 Tabella 3 Roe nel 2001 e nel 2002 Se i ricavi sono cresciuti in questi due anni a livello gestionale dobbiamo riscontrare che c’è stato un peggioramento, non solo sono aumentate le cooperative con bilanci chiusi in perdita, ma anche quelle che hanno avuto un risultato di gestione positivo hanno comunque visto diminuire l’ammontare dell’utile, anche in maniera sensibile si veda l’osservazione 97 il cui Roe del 2001 era di 2,17 e nel 2002 passa a 0,71. Tale variabilità è spiegabile tenendo conto che in generale le cooperative di tipo A operano nel settore socio assistenziale, e che spesso come nel caso delle strutture per degenza di anziani o ammalati, prestano il loro - 30 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei servizio in base a convenzioni con enti pubblici, convenzioni che subiscono variazione di anno in anno, ovvero le commesse vengono acquisite tramite gare d’appalto, che nella maggioranza dei casi al ribasso. In questo tipo d’aziende è quindi molto difficile fare delle previsioni sui risultati degli esercizi futuri. I valori positivi del ROE ottenuti dall’analisi sono notevolmente elevati e ad una prima analisi ci porterebbero a pensare che la situazione gestionale di queste cooperative sia ottima, dobbiamo però tener presente propria ancora del una mondo volta della la variabilità cooperazione, del e il capitale fatto che che è nella provincia alcune sono fortemente sottocapitalizzate. In sintesi possiamo affermare che dalla lettura abbiamo riscontrato un buon andamento dei ricavi e un loro incremento negli queste anni, incremento aziende. Risultati riscontrato non troppo anche nella liquidità incoraggianti sono di stati evidenziati nel ROE e nell’indice di autosviluppo derivanti da situazioni di perdita d’esercizio che in fase di approvazione di bilancio le assemblee dei soci tendono a portare a nuovo e che quindi vanno ad inficiare il capitale della cooperativa stessa. Con questo tipo di dati risulta molto complesso provvedere ad un’analisi strutturata cooperative A, anche dell’andamento perché i valori del comparto ottenuti dagli delle indici risultano spesso tra loro contrastanti, si rischierebbe così di dare un quadro inesatto o parziale della cooperazione di tipo A nella provincia di Rimini. Si è ritenuto quindi in fase di ricerca - 31 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei di procedere con un’ulteriore analisi, quella del valore aggiunto prodotto e distribuito. Il valore aggiunto d’impresa è definito e misurato dall’incremento di valore che la gestione apporta, tramite l’impiego di fattori produttivi, ai beni e servizi acquistati dalle altre imprese. Esso è destinato, nel contempo, a remunerare, nelle varie forme, i partecipanti al processo produttivo. 34 Il valore aggiunto ci permette di analizzare l’impresa cooperativa sia sul piano della produzione di ricchezza che dal piano della contribuzione alla ricchezza della collettività riminese. Essendoci per le cooperative il divieto della distribuzione dei dividendi ai soci, è ovvio che tutta la ricchezza prodotta venga anche distribuita – così come confermano i dati – e questa aumenta la ricchezza collettiva. L’analisi al Valore aggiunto contribuisce inoltre, a meglio collocare le cooperative all’interno dell’economia provinciale a definire in modo chiaro il loro valore in termini economici. 35 Prima di esporre l’analisi riteniamo opportuno evidenziare che la stessa è stata eseguita sulle medesime cooperative dell’analisi dei bilanci con riferimento agli anni 2001 e 2002. Inoltre si è arrivati al risultato del VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO, a seguito 34 O. Gabrovec Mei, Il Valore aggiunto dell’impresa, Università degli Studi di Trieste 35 Sarebbe auspicabile quindi una successiva analisi di comparazione settoriale provinciale in termini di ricchezza prodotta e distribuita così da vedere il peso di ogni settore all’interno della provincia stessa. - 32 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei di una classificazione dei bilanci a costi e ricavi della produzione di periodo elaborando poi le poste cosi come da schema seguente. Tavola 1 Prospetto di determinazione del valore aggiunto 36 36 Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale, Principi di redazione del bilancio sociale - 33 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei Presentiamo da prima i valori di settore evidenziando come la ricchezza generata dal settore sia in aumento 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 PRODOTTO 2001 PRODOTTO 2002 € 522.586,00 € 474.197,00 € 361.512,00 € 497.431,00 € 168.985,00 € 192.809,00 € 1.105.205,00 € 1.547.094,00 € 402.752,00 € 618.964,00 € 117.106,00 € 44.461,00 € 142.927,00 -€ 68.430,00 -€ 9.380,00 € 42.405,00 € 61.294,00 € 87.584,00 € 121.362,00 € 141.607,00 € 1.197.026,00 € 1.160.335,00 € 5.636.752,00 € 4.670.864,00 € 111.911,00 € 205.097,00 € 340.970,00 € 378.750,00 € 56.341,00 € 5.915,00 € 99.651,00 € 34.756,00 € 975.542,00 € 1.065.848,00 € 90.228,00 € 126.444,00 € 299.527,00 € 277.738,00 € 101.129,00 € 121.972,00 € 596.719,00 € 654.667,00 € 197.081,00 € 117.966,00 € 477.328,00 € 62.189,00 € 322.883,00 € 466.154,00 € 305.486,00 € 372.764,00 € 197.297,00 € 181.486,00 € 6.588,00 € 293.449,00 € 60.766,00 € 75.542,00 € 44.188,00 € 24.774,00 € 296.189,00 € 176.074,00 € 148.714,00 € 1.131.969,00 € 14.556.665,00 € 15.182.875,00 - 34 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei Tabella 4 VALORE AGGIUNTO GLABALE NETTO Il settore della cooperazione di tipo A, ha prodotto nel duemiladue una ricchezza pari a € 15.182.875, con un incremento rispetto all’anno precedente di € 626.210. Ogni cooperativa ha generato in media una ricchezza pari ad € 469.569 per il 2001 e € 489.700 per il 2002. La produzione media per cooperativa si mantiene quasi costante nei due anni di circa ventimila euro. In generale tutte le cooperative producono ricchezza, tranne alcuni casi come le osservazioni 7 del 2002 e 8 del 2001. Per quanto riguarda la distribuzione del valore dobbiamo rilevare che, ai soci non viene distribuito nulla –questo per norma di legge- ma che anche irrilevanti, le riserve come si a garanzia vede del infatti capitale dalla sono molto percentuale remunerazione aziendale che è 0 sia per il 2001 che per il 2002. - 35 - di LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei DISTRIBUZIONE VALORE AGGIUNTO 2001 Remunerazione del personale Remunerazione pubblica amministrazione Remunerazione Capitale di credito Renunerazione capitale di rischio 94% 4% 0% 2% Grafico 5 Distribuzione valore aggiunto del settore per il 2001 La maggior ricchezza, per non dire la totalità, viene distribuita al personale, segue poi la pubblica amministrazione e i prestatori di capitale di credito. Percentuali cosi basse –per remunerazione del capitale di credito e della pubblica amministrazioneessere spiegate sempre cooperative non soggette ad aliquote La percentuale facendo subiscono di una ricorso forte alla pressione posso normativa. fiscale, Le sono di imposte e tasse più basse. capitale di credito si riferisce solo onerosità per debiti a breve, poiché le cooperative riminesi fanno ricorso a forme di prestito bancario pluriennale. - 36 - ad non LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei Se guardiamo le percentuali per il 2002 notiamo che i valori di remunerazione della del amministrazione si capitale di attestino al credito 2%, e e la pubblica remunerazione del personale salga al 96%. DISTRIBUZIONE VALORE AGGIUNTO 2002 Remunerazione del personale Remunerazione pubblica amministrazione Remunerazione capitale di credito Renunerazione capitale di rischio 96% 2% 0% 2% Grafico 6 Distribuzione valore aggiunto del settore per il 2002 Una distribuzione di ricchezza così sbilanciata verso la remunerazione del personale deve ovviamente essere spiegata, non solo considerando che tali aziende operano in campi dove è richiesto un forte impiego di personale e personale specializzato, ma anche tenendo presente che uno degli obbiettivi della mission delle cooperative è la creazione di posti soggetti abili che per soggetti svantaggiati. - 37 - di lavoro, sia per LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei Dall’analisi cooperative del valore notiamo che aggiunto il valore prodotto dalle singole aggiunto della gestione caratteristica aumenta da un anno all’altro di € 1.269.339, di 40.948 € a cooperativa. Inoltre a questo stadio cioè nessuna cooperativa brucia ricchezza. Variazioni valore Aggionto caratteristico 2001 2002 € 7.000.000,00 € 6.000.000,00 € 5.000.000,00 € 4.000.000,00 € 3.000.000,00 € 2.000.000,00 € 1.000.000,00 € 0,00 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Grafico 7 Variazioni valore aggiunto caratteristico Perdita di iniziamo a ricchezza – riscontrarla come a detto livello solo di per Valore determinati aggiunto casi- globale, quando iniziamo ad affiancare alla gestione caratteristica, anche quella finanziaria e la gestione straordinaria. In particolare è proprio la gestione straordinaria ad prodotta dalla gestione caratteristica. - 38 - inficiare la ricchezza LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei Escludendo i casi particolari, l’apporto delle gestioni finanziarie ed straordinarie contribuisce mediamente a creare un plus di ricchezza stimato in € 22.825. L’incremento dei valori rispetto al 2001 è pari ad € 707.585. 2001 Valore Aggiunto Globale Lordo 2002 € 6.000.000,00 € 5.000.000,00 € 4.000.000,00 € 3.000.000,00 € 2.000.000,00 € 1.000.000,00 € 0,00 -€ 1.000.000,00 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Grafico 8 Variazioni del valore aggiunto globale lordo La differenza tra il valore aggiunto globale lordo e quello netto è che il primo viene depurato degli ammortamenti e dà così un valore reale della ricchezza prodotta. Il trend di crescita è confermato anche a livello di valore aggiunto globale netto, il quale si attesta in + € 626.210 cioè 20.000 euro per singola cooperativa. - 39 - LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO 2001 2002 € 6.000.000,00 € 5.000.000,00 € 4.000.000,00 € 3.000.000,00 € 2.000.000,00 € 1.000.000,00 € 0,00 -€ 1.000.000,00 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Grafico 9 Variazioni valore aggiunto globale netto L’analisi del valore aggiunto ci permette di dire che il comparto delle cooperative A nella provincia di Rimini è prodotto di una notevole ricchezza, la quale viene interamente distribuita, non rimane quindi a mero vantaggio dei soci ma contribuisce al miglioramento generale della collettività. Per sapere l’entità di tale miglioramento sarebbe necessaria un’analisi dei vai settori produttivi della provincia in termini di valore aggiunto. L’entità di valore aggiunto rilevata ci permette, comunque, di dire che in generale il comparto è in grado di - 40 - perdurare nel tempo e di LE COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO A NELLA PROVINCIA DI RIMINI,LETTURA ED ANALISI DEI VALORI DI BILANCIO Maria-Gabriella Baldarelli e Renato Medei continuare a produrre ed erogare ricchezza. L’erogazione statale di contributi a sostegno dell’attività cooperativa, che in questo momento si regge solamente sugli apporti dei soci e sui proventi della gestione, sarebbe importante e necessaria per permettere un maggiore sviluppo di queste aziende che molto incidono sulla collettività. Oltre ad uno sforzo da parte statale sarebbe buona prassi cooperative che le con quote tentassero una nuova capitalizzazione crisi patrimoniale. - 41 - di capitale molte esiguo evitando cosi situazioni di