Olivo millenarioPiano del Quercione

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Sono l’Ulivo millenario
di Piano del Quercione.
Se vuoi conoscere tutto
di me e degli ulivi non
hai che da scoprirlo!
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Fine
Io sono l’ ulivo millenario di Pian del Quercione una piccola frazione di 961
abitanti, nel comune di Massarosa in provincia di Lucca . Tutti mi conoscono
anche per “L’ulivo dei 30 zoccoli.” Io abito nella proprietà che era prima dei
signori Minutoli poi dei Bottini ed attualmente di Alessio Bartolini Salimbeni.
Io sono cresciuto in un bell’ uliveto vicino all’ abitazione del proprietario. Ho
circa 800 anni, sono alto 9 metri, la mia vita ha la circonferenza di metri 10,50
ed anche quando sono venuti i bambini della 3A di Piano di Conca sono stato
abbracciato da 12 di loro. La mia chioma è molto fluente infatti è larga
circa 10 metri.Alcuni anni fa,però, nel corso di alcuni lavori dell’Enel, eseguiti
vicino a me, venne versata una grande quantità di gasolio ed io persi tanti capelli
(foglie).Il mio padrone mi cura con molto affetto, concimando il terreno da cui io
prendo con le mie vitali radici, il nutrimento per vivere. Davanti a me c’è una
siepe per proteggermi, quando è il tempo della raccolta delle olive sono molto
gentili con me mentre nei tempi passati, addirittura 13 ed anche 15 persone mi
“scalavano con gli zoccoli”, come racconta anche il poeta George Cristoph
Martini, nel suo viaggio fatto in Toscana nel 1725/1745. Sono un esemplare
molto famoso, infatti sono già segnalato tra gli alberi monumentali d’Italia.
L’ulivo è una pianta tipica della zona temperata cioè dove il clima è mite. Ha
origine nell’ Asia minore poi i greci la diffusero in tutto il bacino del Mar
Mediterraneo, che costituisce appunto la più antica ed importante zona di
diffusione dell’ulivo. Ancora oggi il 95% della produzione mondiale di olive
proviene dalle regioni mediterranee. L’ulivo è una pianta sempre verde, è un
albero molto longevo, lento nello sviluppo e nella produzione: esso può
raggiungere l’altezza di cinque o anche quindici metri, ha il tronco irregolare
contorto; l’ olivo fiorisce da Marzo a Giugno, i fiori sono piccoli e bianchi e
mandano un profumo assai delicato sono raccolti infiorescenze a grappolo.
L’ulivo ha foglie lanceolate e coriacee. Nella parte superiore sono lisce, di
colore verde cupo, mentre in quella inferiore grigio argento, coperte di una
leggiera peluria che proteggendole, impedisce una eccessiva traspirazione. I
margini delle foglie sono leggermente in curati verso la pagina inferiore. La
nervatura centrale è molto evidente, le foglie sono disposte sul ramo a coppie
opposte l’una con l’altra. Il picciolo è corto; esse rimangono sulla pianta per
circa 1 o 2 anni.
La parte più utile della pianta è il frutto, l’Oliva, da cui si ricava l’olio. L’oliva ha
una forma ovale fornita di una polpa carnosa ricca di olio, quando è matura è di
colore violaceo o nero. Allora si stacca con facilità
ECCOMI!
Olivo millenarioPiano del
Quercione
Via La Fornace
Autostrada
Via Sarzanese
L’uliveto
Come è bello
essere
abbracciato da
tanti bambini
La siepe
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L’ulivo millenario è più che straordinario,
noi onore gli dobbiamo,
per tutto ciò che ci ha donato.
Lunga storia è il suo passato
il bello e il brutto ha superato,
ma fin qui lui è arrivato.
Con orgoglio lui ci ha dato
olio buono e raffinato,
per palati sopraffini,
sia dei grandi che dei piccini.
Cari bambini,
vi voglio raccontare, visto che non eravate ancora nati quando mi hanno piantato, ma
nemmeno i vostri nonni e bisnonni come sono cambiate le cose intorno a me. Tanti anni
fa l’ ambiente non era inquinata come adesso perché non c’erano le automobili invece
ora ci sono le automobili, motorini e spesso tossisco per colpa dei gas delle auto,
addirittura vicino a me c’è il viadotto dell’autostrada Viareggio- Lucca, dove le
macchine sfrecciano a gran velocità! Io sono nato tanto tanto tempo fa, circa 1000 anni. I
I raccoglitori di olive ora mettono le reti a terra, invece tanti anni fa le olive le
raccoglievano a mano: “a pietto” come dice la nonna di Matteo, ma si va nella stessa
direzione. Una volta i contadini montavano sopra di me con gli zoccoli e mi facevano
anche male invece ora usano la scala per prendere le olive. Io ho degli amici alberi però
non tutti sono ulivi. Il mio padrone si chiama Alessio Bartolini Salimbeni; lui mi nutre e
mi cura quando sono malato.Tre settimane fa sono venuti i bimbi della scuola elementare
di Piano di Conca, precisamente la IIIA. Appena sono arrivati mi hanno abbracciato in
dodici più la maestra e sono stato molto felice di avere tanta allegria intorno a me. Io non
ho un tronco tutto insieme ma ho tanti tronchi.
Un giorno d’estate un uccellino si posò sopra un ramo di un ulivo
molto grande e triste e incominciò a costruirvi il suo nido. Appena
finito il nido, l’ulivo si svegliò e scoprì sopra un suo grosso ramo il
piccolo nido dell’uccellino a cui chiese: -Ciao come ti chiami?-.
L’uccellino si meravigliò nel sentirlo parlare e rispose dicendogli: Ciao, io mi chiamo Cip e tu?- - Io mi chiamo Ugo, ma dimmi Cip,
che cos’è quella strana cosa che stai costruendo sopra il mio
ramo?- -E’ un nido dove depositerò le mie uova, così quando si
schiuderanno sarai più allegro-. Ah, ora so anch’io che cos’è
quella strana cosa che stai costruendo! Comunque ti vorrei
chiedere se vuoi essere mio amico-. Io sono sempre qui da solo,
senza nessuno con cui parlare. Io invece sono sempre in volo nel
cielo alla ricerca di una casa, ma adesso l’ho trovata ed ho anche
trovato un amico.Un amico molto protettivo con cui trascorrere
una parte del mio tempo.
O lio buono d’oliva
L impido e lucente come il sole
I suoi rami sono lunghi
V ivo e bello
O live speciali e gustose
O liva saporita e gustosa
L e sue foglie sono lunghe e appuntite
I ramoscelli sono simbolo di PACE
V iene portata al frantoio
A ntico come l’ arca di Noè
L’ulivo Millenario è molto vecchio e sai perché?
ha passato molti anni…molti più di me.
Nel suo lungo percorso
molti bambini intorno a te hanno corso,
hanno giocato,saltato e scherzato.
Con occhi fantasiosi ti hanno guardato
pensando al tuo passato e
a chi ti ha piantato.
Un grande mistero per noi sempre sarai
ma dal nostro cuore mai più te ne andrai!
U n alimento
L eggero
I ndispensabile
V itale
O ogni giorno sulle nostre tavole.
O vale
L eggera
I mportante
V itale
A cerba
Io sono l’ ulivo millenario
di Pian del Quercione
e sono un bel vecchione.
Ho un tronco nodoso,
una chioma fluente
sono al gelo resistente.
Sono forte e rubusto
posso dire di essere
un bel ….
fusto.
Tanto tempo fa, nell’ulivo millenario dei trenta zoccoli vivevano degli gnomi.
Ogni giorno uscivano per cercare del cibo nel bosco perché non mangiavano mai le olive.
Un giorno, l’ulivo chiese loro: - Perché andate nel bosco a prendere il cibo? Potete mangiare le
mie olive, sono buonissime, spremendole potete fare dell’olio, se le mettete insieme alla farina
potete fare delle pizze con le olive! -.
Gli gnomi le assaggiarono ma il gusto amarognolo delle olive non gli piacque.
Stranamente, una domenica mattina, dalle radici dell’albero spuntò del basilico e dai rami,
invece di spuntare delle olive, spuntarono pomodori.
L’albero, entusiasta chiamò tutti gli gnomi per dir loro dello stranissimo fatto. Gli gnomi
domandarono all’ulivo: - Che cosa sono? - -Basilico e pomodori, sono commestibili! -rispose
l’albero. Da allora gli gnomi mangiarono sempre basilico e pomodori, conditi con l’olio
d’oliva.
C’ era una volta una famiglia proveniente dall’ Asia Minore, venuta in Italia
per via mare, il Mediterraneo, per sfuggire alle guerre che insanguinavano
il loro paese.
La famiglia era composta da cinque persone, il nonno detto “l’ anziano”il
padre, la madre e i due figlioletti. L’anziano portò con sé un’ unica eredità:
una piccola pianta d’olivo. Questa pianta fu piantata nel luogo dove loro
presero ad abitare e fu curata e amata perché considerata la radice della
loro nuova eredità.
Gli anni passarono e l’anziano purtroppo morì, negli anni anche i genitori
ormai anziani morirono, ma l’ulivo cresceva e diventava sempre più forte e
grande. Ancora oggi i piccoli bambini guardano l’albero, ammirano la sua
maestà, imponenza, ogni tanto si riuniscono sotto questo meraviglioso
esemplare, che con i suoi ramoscelli simboleggia la pace, e per i piccoli
bambini l’eredità più grande, l’inizio la loro “ origine”.
A confermare che l’ulivo è una pianta millenaria ricordiamo come
già nell’antichità si hanno molte testimonianze che ci ricordano l’
utilizzo dell’ulivo
1)La colomba di Noè che mandò a cercare la terra ferma tornò con
un ramoscello di ulivo nel becco.
2)Si ricorda anche “Il monte degli ulivi dove Gesù si riposava.
Lo stesso nome CRISTOS, vuol dire semplicemente unto.
3)Nella tradizione cristiana da molti secoli viene usato l’olio
durante la celebrazione di alcuni sacramenti : Cresima.
Ieri mattina, 18 Novembre siamo saliti sul pulmino per andare a visitare il frantoio Albiani a Pieve
ad Elici, una frazione del Comune di Massarosa, dove abbiamo visto tanti macchinari.
Il frantoio, era molto rumoroso!!!
Appena arrivati, nel magazzino del frantoio, abbiamo visto una bilancia e una macchina che
divideva le olive dalle foglie.
Poi le olive con una specie di scala mobile cadevano in una vasca dove erano lavate e con un tubo
andavano nella macina al piano sotto.
Dopo siamo entrati nella stanza a piano terra dove c’era un odore molto forte d’olive.
Lì, c’era una grande macchina molto rumorosa che si chiama “ Macello” o “Macina”: la macina
aveva due ruote gigantesche che mentre giravano schiacciavano le olive e le riduceva in una
pappetta rossiccia.
La “pappetta”, poi, era messa in grossi dischi di nailon, ed un’altra macchina ancora, con specie di
chele metteva i dischi nella “Pressa”che mentre li schiacciava faceva uscire acqua e olio.
Da lì, con un tubo, il liquido si depositava in una macchina, chiamata “Separatrice”perché
separava l’olio dall’acqua: da un tubicino usciva l’olio e dall’altro l’acqua. Ecco come dalle olive si
arriva all’olio.
Quando siamo tornati a scuola abbiamo assaggiato il pane con l’olio appena franto: era molto
saporito!!
LA PRESSATRICE
CON I DISCHI
LA MACINA
“Sas candelas
Venivano utilizzate per l’illuminazione quando non esisteva la
corrente elettrica. Erano dei piccoli contenitori in terracotta,
ferro o rame che venivano riempiti di olio in cui pescava uno
stoppino di fili di cotone che una volta acceso illuminava
l’ambiente.
“Per fare il sapone”
Si utilizzava il deposito che si forma sul fondo dei contenitori,
cioè la "morchia" (murca) con l’aggiunta di acqua, lardo, soda.
Si lasciava raffinare il tutto. Il composto, una volta raffreddato,
si consolidava e quindi si poteva tagliare a pezzi.
“Per lubrificare”
Si utilizzava olio ormai vecchio per lubrificare serrature, infissi,
ecc ... Anticamente si utilizzavano le penne di gallina al posto
dei pennelli.
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