macbeth - ACS Abruzzo

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Acculae Ass.culturale & Gitiesse Artisti Riuniti
Presentano:
MACBETH
di William Shakespeare
Regia Antonia Renzella
Costumi: Velia Gabriele - Elementi di scena: Fedefiore
Sound: Phono Art - Effetti speciali: Pianeta Magia
CON
FAUSTO MORCIANO
Macbeth
ANTONIA RENZELLA Lady Macbeth
ANDREA FUGARO
Banquo
MARCO CASSINI
ARMANDO DE CECCON Duncan e Vecchio
Macduff
ANDREA PALLADINO Malcom
GIANCARLO CURIO
Lennox
ALDO SPAHIU
Ross
ANDREA DE PETRIS
Seyton, servo e sicario
CESARE BRUNO
Donailbain
GEMMA MARIA LA CECILIA, SIMONA D’ANGELI, VALERIA BAFILE
Le Streghe
NOTE DI REGIA
“A tutti i nevrotici del successo, dell’apparire, del diventare, in un mondo di vincitori volgari e disonesti.
Per educare a non divenire uno sgomitatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo”
Inizia e finisce in una cupa giornata di pioggia. In un campo di battaglia un ufficiale insanguinato avanza
nella nebbia per recare al re il bollettino di guerra; viene depredato da tre straccione vagabonde, le streghe, che sciacallano sui corpi dei soldati morti. L’ufficiale riferisce le prodezze di Macbeth in battaglia,
che hanno ribaltato, a loro favore, le sorti della rivolta: ha aperto in due con la spada il corpo del rivoltoso
Macdonald e ne ha tagliato la testa. Per Macbeth infatti è un giorno bello e brutto, bello perché ha vinto
la guerra, ha scampato la morte, brutto perché ha fatto carne da macello. “ Bello è brutto, brutto è bello “
inneggiano le tre sorelle che vanno incontro a Banquo e Macbeth nella brughiera, a suggerire la dicotomia
che attraversa tutto il testo: bene e Male, luce e tenebre dell’animo umano.
Comari impegnate in piccoli traffici di vendette personali e confezione di pozioni ripugnanti, di fatto
non condizionano gli eventi, ma si limitano a prevederli. Le streghe, sono «l’inconscio dell’opera», l’incontro che fa emergere in Macbeth la conoscenza di un desiderio negato (diventare re), attraverso il potere
della “suggestione”. Succede come nelle favole, ci si addentra in un bosco e qui avviene l’incontro con un
mago, un incantatore che ci seduce e conduce in un territorio sconosciuto, dove avverrà una conoscenza
diversa del mondo, delle cose.
Per diventare re, Macbeth deve uccidere l’attuale re di Scozia che è anche suo parente. L’esperienza dell’
assassinio trasformerà Macbeth, poi non sarà più lo stesso. Ha conosciuto un mondo dove per affermarsi si
deve uccidere e da cui non si torna più indietro.
In Macbeth e la lady l’aspirazione alla corona è la stessa tanto che viene formulata da entrambi come
soddisfacimento del desiderio dell’altro. Macbeth deve condividere la volontà omicida di Lady Macbeth,
perché distaccarsi dal desiderio di lei significa negare la propria stessa virilità . A sua volta, Lady Macbeth
deve trasformarsi in figura implacabile di morte, perché solo in questo modo può far emergere la volontà di
potenza di Macbeth, rivendicando su di lui una maternità mancata. Ma per Macbeth il ruolo di assassino è
qualcosa con cui fin dall’inizio non riesce a fare i conti.
In questa dark tragedy sospesa tra dramma storico e favola nera dove tutto accade di notte e di notte si
uccidono gli amici e i congiunti, la notte per Macbeth è un incubo che non finisce mai, perché i rimorsi e
le inquietudini, come scorpioni velenosi, agitano i pensieri e non fanno più dormire, perché i morti risorgono e riappaiono come fantasmi.
Alla fine il “latte dell’umana bontà” contrapposto al sangue delle guerre e degli omicidi, il bosco della
foresta di Birnam che avanza verso Dunsinane, segneranno il trionfo di una natura, prima sconvolta, malata, in preda alla febbre e sanguinante, che ha ritrovato il suo baricentro, con il ristabilirsi della successione
monarchica naturale e legittima.
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