Corte | dal 17 gennaio al 22 gennaio Macbeth di William Shakespeare regia Luca De Fusco Ascesa e rovina di Macbeth, il guerriero scozzese che volle farsi re. L’ermetica seduzione delle profetiche streghe e la sanguinaria ambizione di Lady Macbeth. Una via al potere lastricata di efferati omicidi e di laceranti sensi di colpa per una tragedia dell’immaginazione. Approfondimenti ASCOLTARE VEDERE LEGGERE Macbeth (1847) Giuseppe Verdi Il trono di sangue (1957) Akira Kurosawa Il potere (1997) Pierangelo Bertoli Macbeth (1971) Roman Polanski La soglia dell’invisibile. Percorsi del Macbeth: Shakespeare, Verdi, Welles (2005) Fabio Vittorini People Have the Power (1988) Patti Smith e Fred Smith Macbeth (2015) Justin Kurzel 1984 (1949) George Orwell L’urlo e il furore (1929) William Faulkner Il testo Realizzato in occasione del quattrocentesimo anniversario della morte di William Shakespeare, lo spettacolo propone il nuovo allestimento di uno dei suoi testi elisabettiani più teatralmente perfetti per coerenza e consequenzialità della struttura drammaturgica. Scritta tra il 1605 e il 1608, la tragedia di Macbeth racconta la vicenda del vassallo di re Duncan di Scozia, il quale, divorato dall’ambizione e dalla brama di potere, instillatagli dalla profezia di tre streghe, insieme alla moglie, progetta e porta a compimento il regicidio per salire al trono. Ne conseguono altri omicidi e tormentosi sensi di colpa, che fanno di questa tragedia fosca e cruenta, abitata da personaggi complessi e ambigui, una delle opere di Shakespeare più studiata e rappresentata, sia per il suo valore intrinseco, sia per la sua coinvolgente attualità. Lo spettacolo «Questa edizione del Macbeth – dichiara il regista Luca De Fusco – si pone come ideale prosecuzione del lavoro già avviato con Antonio e Cleopatra e Orestea, due spettacoli che si sono fortemente connotati nel senso della sperimentazione e della contaminazione tra linguaggi. Anche in questo caso il teatro si mescola con le installazioni video instaurando uno stretto rapporto tra teatro, musica e danza. La logica visuale asseconda la natura fantastica del testo che vede i suoi momenti fondamentali (apparizione delle streghe, visione del pugnale, fantasma di Banquo, apparizione dei Re, delirio del sonnambulismo di Lady Macbeth) tutti fortemente contrassegnati dal tema del sogno, del delirio, insomma dell’irreale. L’ambientazione non colloca l’allestimento in una precisa epoca ma in una dimensione atemporale sospesa tra Medioevo, atmosfere da cinema anni ‘40, con uno sguardo al futuro. Partendo dagli studi di Bloom e Freud ho cercato di attraversare il testo ponendomi delle domande sull’origine del male. Un grande tema, che nel Macbeth si può intendere in modo immanente (come ovviamente sostiene Freud) ma che sopporta anche una interpretazione trascendente, visto che le streghe non sono solo il frutto della fantasia di Macbeth e la loro apparizione trasforma un uomo fatto di latte, come dice Lady Macbeth, in una bestia feroce». L’autore William Shakespeare (1564-1616), drammaturgo e poeta appartenente all’epoca elisabettiana, attore e impresario, perfetto conoscitore dei ritmi e delle esigenze della rappresentazione, è universalmente considerato lo scrittore più importante della letteratura teatrale del mondo occidentale. Macbeth è tra i drammi più conosciuti. Composto fra il 1605 e il 1608, frequentemente rappresentato e riadattato nel corso dei secoli, è divenuto archetipo della brama di potere e dei suoi pericoli. produzione Teatro Stabile di Napoli Teatro Stabile di Catania Napoli Teatro Festival Italia versione italiana Gianni Garrera interpreti Luca Lazzareschi Gaia Aprea Fabio Cocifoglia Paolo Cresta Francesca De Nicolais Claudio Di Palma Luca Iervolino Gianluca Musiu Alessandra Pacifico Griffini Giacinto Palmarini Alfonso Postiglione Federica Sandrini Paolo Serra Enzo Turrin scene Marta Crisolini Malatesta costumi Zaira de Vincentiis musiche Ran Bagno coreografie Noa Wertheim luci Gigi Saccomandi SOCI ISTITUZIONALI COMUNE DI GENOVA si ringrazia Liguria REGIONE LIGURIA