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Codice Fiscale: 97447290582
P. IVA: 12148211001
Matricola E.N.P.A.L.S. n° 206693001
Sede Legale
Via Luigi Gadola, 24 b/12
- 00155 – Roma
Presidente: Dr. Jacopo Bezzi
Direttore Artistico: Dr. Francesca Melucci
Direttore Organizzativo: Dr. Massimo Roberto Beato
Telefoni 339/5933891 - 339/5770211
www.compagniadeimasnadieri.org
E-mail [email protected]
SCHEDA DELLO SPETTACOLO
SINOSSI
Due soci di una casa editrice finiscono “casualmente” sulle tracce di un misterioso quaderno di appunti che
si dice sia appartenuto all’illustre scrittrice di gialli Agatha Christie, contenente la trama del suo ultimo
romanzo inedito e mai pubblicato. Il quaderno pare sia stato nascosto in una vecchia e sperduta locanda di
un remoto e disabitato paesino dell’Italia, dove si ritiene che la Christie abbia trascorso una vacanza di cui
nessuno, fino ad oggi, era a conoscenza. Proprietario della locanda è il buffo e inquietante signor Ferretti,
che dopo il soggiorno della scrittrice ha deciso di trasformarla in un piccolo museo di cimeli e ricordi proprio
a lei dedicato. Ma altri due misteriosi ed enigmatici avventori dell’ultim’ora faranno il loro arrivo sul posto,
un’attrice in tournée e un fotoreporter, improvvisamente sopraggiunti a seguito di una panne. Bloccati tutti
quanti nel paese a causa di un terribile temporale, i cinque protagonisti intraprenderanno una caccia al
tesoro tra le stanze della locanda, con la speranza di mettere le mani sull’ambito bottino, incappando però,
loro malgrado, nel ritrovamento di un misterioso cadavere, che li porterà con una serie di indizi al
ritrovamento del quaderno stesso. La misteriosa vittima sembra essere stata uccisa nello stesso modo in cui
viene descritta l’uccisione della vittima nella trama del romanzo inedito contenuto negli appunti della
Christie. Ma chi è la vittima? Da chi è stata uccisa e perché? Un esilarante giallo dai risvolti inattesi e dal
retrogusto vintage,
per un genere che continua a interessare e avvincere ancora oggi il pubblico di ogni età.
NOTE DI REGIA
Ancora una volta un teatro come Stanze Segrete si presta, nella sua multiforme identità e accattivante
caratteristica di spazio anomalo e sorprendente, a fare da sfondo ad una vicenda ambigua e dai gusti retrò
tra mistero e teatro. Agatha Christie, la più nota giallista al mondo, che decide di trascorrere una vacanza in
una locanda sperduta di un impossibile e strano paese italiano, dà il via attraverso ad un suo manoscritto
perduto – forse il suo ultimo romanzo mai pubblicato – ad un susseguirsi di equivoci, misteri, intrighi e
perché no, addirittura un delitto irrisolto. Con una trama d’eccezione dai toni ironici e brillanti, cinque
attori, si alterneranno in un unico ambiente meta-teatrale a strettissimo contatto col pubblico che avrà la
sensazione di sentirsi anche lui partecipe in prima linea alla misteriosa caccia al tesoro, in un’atmosfera
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emozionante in un ambiente che si trasformerà via via sempre più in un luogo claustrofobico e misterioso.
Anche attraverso una intelligente interazione tra la recitazione e la musica dal vivo, lo spettatore si troverà
ad essere il vero e unico protagonista dell’enigma e potrà, stando a stretto contatto con l’azione scenica,
ricostruire da sé gli indizi e i fatti che porteranno alla soluzione di quello che sembra nato per diventare il
più intricato giallo nel giallo degli ultimi tempi.
RECENZIONI
rivista on line www.flanerì.com
articolo di Matteo Chiavarone
[...] C’è una stanza ammobiliata, niente palco, scruti la scrivania, una scala e il ritratto della regina
indiscussa del genere giallo. Per sederti fai slalom tra le sedie, cercando di passare inosservato, ti metti
dietro, pensando che qualcosa non quadra.
[…] …comincia tutto e ti ritrovi all’interno della storia e capisci già che qualcosa deve succedere, un morto ci
deve pur stare, altrimenti manca il sale. Ma bisogna aspettare, prima c’è il tempo delle presentazioni: due
editori, soci, maschio & femmina, lui un po’ tonto, lei avveduta, si ritrovano in un luogo imprecisato –
distaccato però dalla città – e in una locanda che locanda non è, ma un museo. E sta chiudendo.
Ma di che museo si tratta? Ecco il punto. Un museo che commemora la figura di Agatha Christie. Qui anni
prima passò, dimorò e forse scrisse un diario, un quaderno, il tredicesimo. Quello mancante nella
“personale bibliografia” della scrittrice.
Ad attenderli c’è Gioele Ferretti, il locandiere, colto e raffinato, che li accoglie bruscamente per poi
ammorbidirsi, in parte, quando spiegano le loro intenzioni. Una chiamata anonima li ha portati lì,
promettendogli la via aurea del ritrovamento (gran pubblicazione sarebbe). E qui inizia il giallo. E il mistero.
Classico temporale e isolamento del telefono. Qualcuno taglia i fili della batteria della macchina. Si cercano
i colpevoli, entrano di soppiatto altri personaggi. Un ragazzone alto che prima parla poco poi si capisce che
ci capisce, scusate il gioco di parole, e una bionda che pare scema ma tanto scema non è neanche lei.
I convenevoli non sono dei migliori ma fuori piove e bisogna pur mangiare e dormire e fuori (naturalmente)
è tutto chiuso e disabitato. Si dividono le stanze e in una eccolo là, il morto. Al piano di sopra c’è un tizio
con un buco in fronte seduto sul divano. Qui gatta ci cova, bisogna trovare l’assassino. Ma dove va cercato?
Dentro o fuori?
Noi da qui, solo appena fuori dalla stanza, vediamo tutto e osserviamo le reazioni dei personaggi. Poi
ognuno chiede all’altro e sappiamo di tutti e tutto (compreso del museo che visitatori non ne ha molti, anzi
nessuno). Si parla del quaderno e, guarda caso, iniziano a essere interessati tutti alla materia. Esiste o non
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esiste? Qualcosa esce fuori, anche grazie al locandiere factotum (attore bravissimo tra l’altro) e al ruolo che
tutti, volontariamente o meno, hanno in questa storia. Poi come in un meccanismo cinese si scopre che la
realtà che vediamo noi è un po’ diversa, che c’è dell’altro e un po’ tutti nascondono qualcosa.
Quando finisce il tutto e si può indirizzare l’indice verso uno di loro, si sente il tanto sospirato «lo sapevo».
Io no: il mio assassino era diverso e sono felice di questo. Non mi sono tolto la sorpresa.
Il quaderno perduto di Agatha Christie è un bello spettacolo, buona l’idea, la rappresentazione e bravi gli
attori (Massimo Roberto Beato, Nicoletta La Terra, Silvia Mazzotta, Lorenzo Venturini, Giacomo Rabbi).
Bella anche l’aria che si respira quando si entra nel teatro (casa?), che sa di qualcosa che è fatto con il
cuore, l’impegno e la capacità. Ci si diverte e molto perché i condimenti funzionano alla perfezione.
rivista on line www.saltinaria.it
articolo di Mario Fazio
[…] Nel museo (ex locanda) dedicato alla Signora Christie, si cela il famoso quaderno scomparso. Un gruppo
di ospiti, si ritrovano, più o meno casualmente, all’interno del museo dove, tra cadaveri nascosti,
personaggi che dicono di essere ciò che non sono veramente, cacce al tesoro e pistole fumanti, si arriverà a
trovare il famoso quaderno che sarà solo l’inizio di un inevitabile finale.
Jacopo Bezzi mette in scena uno spettacolo che cola colore giallo da tutte le parti: il piccolo teatro, dove
gli attori recitano praticamente tra il pubblico, sembra fatto apposta per ospitare il testo dell’autore
Massimo Roberto Beato. Claustrofobico ma familiare, sembra un piccolo appartamento in cui, tra il
pubblico, ci si sente “nella storia”. Lo stesso Beato è attore e tra gli altri offre senza dubbio la prova
migliore per intensità e interpretazione. Degna di menzione anche la bravissima Silvia Mazzotta che
delinea il personaggio forse più azzeccato per contrasti e linee drammatiche.
[…] …personalmente mi sento di promuovere pienamente “Il quaderno perduto di Agatha Christie”
soprattutto per l’originalità del testo, per il primo atto e per alcune scelte registiche argute e azzeccate,
nonché per la felicissima introduzione di un pianista tra il pubblico che sottolinea in modo meraviglioso
le fasi della scena. […] …La Compagnia dei Masnadieri sembra annoverare tra le sue fila giovani e ottimi
talenti.
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articolo di Silvia d’Addazio
La Compagnia dei Masnadieri è tornata in scena con uno spettacolo ispirato alla signora del giallo, Agatha
Christie. Intrecciando realtà e fantasia, danno vita a un testo a dir poco sorprendente: due soci di una casa
editrice finiscono sulle tracce di un misterioso quaderno di appunti che si dice appartenuto all’ illustre
scrittrice e contenete la storia del suo ultimo romanzo inedito e mai pubblicato. Da qui il giallo s’infittisce e
proprio come nello stile dell’autrice, l’ampio lavoro di regia diretto da Jacopo Bezzi, crea un’atmosfera
intrigante attraverso un’ambientazione realistica e ricca di dettagli.
L’azione si svolge all’interno di una locanda trasformata in museo per un soggiorno della protagonista di
cui, nessuno, fino a oggi, era a conoscenza. I quadri e i libri sparsi nella stanza, le camere al piano superiore
e un inquietante proprietario, danno vita al luogo del delitto. La scena è pronta, ma sarà l’arrivo di due
enigmatici personaggi, un’attrice in tournée e un fotoreporter che, insieme ai due soci e il signor Ferretti,
proprietario dell’abbandonata locanda, a creare un’atmosfera dal sapore intrigante.
Tutti, spinti per motivi diversi, vorranno mettere le mani sull’ambito bottino, imbattendosi però, loro
malgrado, nel ritrovamento di un misterioso cadavere, che li porterà con una serie d’indizi al ritrovamento
del quaderno stesso.
Brillante il testo di Massimo Roberto Beato che, attraverso le dettagliate descrizioni e ai corposi dialoghi,
conferisce all’opera il senso della suspense e della sintesi caratterizzando i personaggi mai privi di spessore.
[…] Gli attori (Massimo Roberto Beato, Nicoletta La Terra, Silvia Mazzotta, Giacomo Rabbi, Lorenzo
Venturini) tutti in parte, si alternano in un unico ambiente metateatrale a strettissimo contatto col pubblico
creando un’atmosfera emozionante in un ambiente che si trasforma sempre più in un luogo claustrofobico
e misterioso. Una nota di merito a Lorenzo Troiani che al pianoforte sa intensificare i momenti di
suspance.
Ufficio Stampa LA COMPAGNIA DEI MASNADIERI
francesca melucci
337 1021096
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