Brevi cenni sull'elettromagnetismo (sul libro da pag.276) Ci sono materiali, chiamati “magneti” che: • interagiscono tra di loro, attraendosi o respingendosi • si allineano lungo la direzione nord-sud dei meridiani terrestri • esercitano una forza su cariche elettriche in movimento (ma non su cariche ferme) In ogni magnete sono presenti due “poli magnetici”, chiamati Nord e Sud in base al loro orientamento lungo il meridiano terrestre. Poli magnetici dello stesso tipo si respingono, poli magnetici di segno opposto si attraggono. Non esistono in natura corpi con un solo polo magnetico, né è possibile separare un polo magnetico da un altro. Le forze provocate dalla presenza di un magnete (su cariche elettriche in movimento oppure su altri magneti) possono essere descritte utilizzando il concetto di “campo magnetico”. Il campo magnetico è una proprietà dello spazio: la presenza di un magnete modifica lo spazio attorno a sé, rendendolo potenzialmente in grado di esercitare una forza su un altro magnete o su una carica in movimento. L’unità di misura del campo magnetico nel Sistema Internazionale è il Tesla (T). Più spesso si usa come unità di misura il Gauss (G). [1 Tesla = 10000 Gauss ] I materiali che possono diventare dei magneti si chiamano “materiali ferromagnetici” (ferro, nichel, cobalto, ...). Per magnetizzare un materiale ferromagnetico lo si deve immergere in un campo magnetico. La Terra stessa è un magnete (il campo magnetico è di circa 0,5 Gauss). I poli nord e sud magnetici sono vicini ai poli geografici, ma non coincidono. Elettromagnetismo Elettricità e magnetismo sono stati all’inizio studiati come fenomeni separati. Nel XIX secolo si è capito che: • cariche elettriche in movimento generano un campo magnetico • un campo magnetico provoca una forza su cariche elettriche in movimento (la forza è perpendicolare sia al campo magnetico sia alla direzione della carica)