TEATRO DEL POPOLO DI CASTELFIORENTINO Stagione 2009-2010 STAGIONE DI PROSA Venerdì 28 novembre ore 21,15 Paolo Poli Sillabari da Goffredo Parise regia di Paolo Poli musiche di Jacqueline Perrotin scene di Emanuele Luzzati costumi di Santuzza Cali’ luci di Francesco Barbagli con Paolo Poli, Luca Altavilla, Alfonso De Filippis, Alberto Gamberini, Giovanni Siniscalco I Sillabari di Goffredo Parise sono come piccoli poemi in prosa. Scritti alla metà del secolo scorso ci sorprendono oggi con la loro freschezza, per l'immediatezza quasi infantile del racconto, per la magia umile ed alta dei personaggi. Vediamo bambini stupiti in un mondo ambiguo, vecchietti arrabbiati in una società allo sbaraglio, donne sole dal quieto bovarismo periferico e uomini ancora ingenui nella lotta per la sopravvivenza. Era l'Italia che cambiava velocemente nelle maglie di una lunga guerra e dava origine all'attuale bel paese. Lo spettacolo disegna alla brava figure e figurine dei vari racconti articolati fra gli anni 40 e 60, cui fanno eco le canzonette con la loro modesta letteratura quasi sciatta, ma assai pertinente alla realtà storica. Ancora una volta le varie ambientazioni sono di Emanuele Luzzati, galvanizzanti la grande pittura del novecento, i costumi sorprendenti di Santuzza Calì, le musiche allusive di Jacqueline Perrotin, le coreografie divertenti di Alfonso De Filippis e dappertutto la presenza del grande Paolo Poli dall'irrimediabile infantilismo congenito. Martedì 22 e Mercoledì 23 dicembre ore 21,15 Toni Servillo Trilogia della villeggiatura Toni Servillo, dopo i grandi successi cinematografici (Il Divo, Gomorra..) presenta La trilogia della villeggiatura di C. Goldoni. Tre commedie, una sorta di “miniserie del Settecento”, per raccontare la triste educazione sentimentale di quattro giovani, Vittoria, Giacinta, Leonardo e Guglielmo, colti nel momento dei folli preparativi per le vacanze, poi nel turbinio di vicende che li travolge sul luogo della villeggiatura, infine nell’ora del ritorno in città. «I personaggi principali di queste tre rappresentazioni - scriveva Goldoni nella nota dell’Autore a chi legge - sono di quell’ordine di persone che ho voluto prendere di mira; cioè di un rango civile, non nobile e non ricco, poiché i nobili e i ricchi sono autorizzati dal grado e dalla fortuna a fare qualcosa di più degli altri. L’ambizione de’ piccoli vuol figurare coi grandi, e questo è il ridicolo che io ho cercato di porre in veduta, per correggerlo, se fia possibile». Tanto Goldoni quanto Eduardo pongono al centro della propria esperienza teatrale l’indagine spietata dell’uomo medio italiano, le cui manchevolezze e miserie costituiscono il tessuto di una classe da sempre latitante nel nostro paese, la borghesia. La Trilogia racconta una vacanza dalla vita che si rivela essere nient’altro che il contenitore di tutto l’orrore, le noie e le isterie della vita stessa. Ma racconta anche qualcosa di più terribilmente contemporaneo: il desiderio di esserci piuttosto che di essere. Il risultato finale è una malinconia infinita, perché ciascuno si ritrova davanti a una parete grigia e dietro quella parete grigia c’è un inesorabile temporale. Venerdì 22 gennaio ore 21,15 Gianmarco Tognazzi La panne Toni cangianti, leggeri e allo stesso tempo comici, angoscianti e tragici “La Panne” è capace di coinvolgere lo spettatore nello stesso modo in cui cattura il protagonista interpretato dal grande Gianmarco Tognazzi affiancato da Roberto Tesconi, Franz Cantaluno, Lidia Giordano e Lombardo Fornara. Il tema dominante di questa commedia tratta dal romanzo breve di Dürrenmatt post seconda guerra mondiale è il conflitto dell’individuo con un mondo intimo, mostruoso ed ignoto, comune a tutti noi. Un banale incidente, l’automobile in panne (appunto), costringe Alfredo Traps (Gianmarco Tognazzi), rappresentante di tessuti, ad una sosta indesiderata. Cercando aiuto trova ospitalità a casa di un vecchio giudice in compagnia di due amici, un pubblico ministero e un avvocato in pensione che gli spiegano, con l’intento di coinvolgerlo, il loro unico passatempo: ri-celebrare alcuni importanti processi storici come quello a Socrate, Gesù e a Federico di Prussia. Tra una bottiglia di vino e l’altra, Traps si ritrova imputato in un vero e proprio processo e, in un’atmosfera sempre più inquietante, il gioco si fa realtà: il protagonista parla, si confessa mentre la sua vita mediocre sembra acquistare improvvisamente risvolti inaspettati. Traps è stato artefice di un delitto diventando l’amante della giovane moglie del suo principale che, avvertito anonimamente dell’accaduto, è morto a causa di un infarto. Frutto di una mente assolutamente innocente e inconsapevole il delitto auto-confessato di Traps palesa la sua cattiveria originaria e, come tale, esente da sensi di colpa a meno che qualcuno non intervenga a fargli notare che ha compiuto un delitto come hanno fatto i suoi commensali. E così raccontando le vicende della propria vita, rivelando il mistero del suo successo economico, Traps si trova di fronte alla prova della sua colpevolezza e si autoinfligge la condanna a morte che gli era stata sanzionata per gioco. Per Dürrenmatt siamo tutti colpevoli e questo racconto ne è soltanto la dimostrazione attraverso il paradosso. Venerdì 5 febbraio ore 21,15 Balletto di Toscana Indanza: la meglio gioventù coreografie di Arianna Benedetti, Mauro Bigonzetti, con Alessandro Bigonzetti, Eugenio Buratti, Michele Merola, Fabrizio Monteverde, Francesco Nappa, Cristina Rizzo e Eugenio Scigliano Martedì 23 e Mercoledì 24 febbraio ore 21,15 Luca de Filippo Filumena Marturano Regia Francesco Rosi Dare l'impressione allo spettatore che in scena o davanti ad una macchina da presa i personaggi stiano inventando le battute nella maniera più spontanea e vera possibile, è l'obiettivo di registi e attori che desiderano riprodurre la realtà al di là di ogni mestiere e finzione. Per riuscire in questo risultato occorre la complessità e la verità umana dei personaggi rappresentati. Tra le commedie di Eduardo De Filippo, Filumena Maturano è quella più rappresentata nel mondo in tante lingue diverse. In ognuna lo spettatore ha riconosciuto la verità delle ragioni umane dei personaggi. Filumena Maturano, ex-prostituta, tolta dal postribolo da un napoletano borghese e benestante, Domenico Soriano, tenuta per venticinque anni nella casa di lui come amante, pur se in condizioni d'inferiorità, autrice di uno stratagemma per farsi sposare "in extremis" da Soriano, il quale vuole porre invece fine al legame perché si è innamorato di una giovane che vuole sposare. "Filumena Maturano è una commedia sociale - ha dichiarato Eduardo - vuole essere la riabilitazione di una categoria di donne, vuole essere un grido di ribellione in questo mondo sconvolto e turbinoso che ci ha lasciato la guerra." Lo stratagemma pensato per farsi sposare e riconoscere i figli è una rivendicazione del suo sentimento di maternità. Filumena ha tre figli, avuti da tre uomini diversi, di cui due rimasti ignoti. Li ha voluti, li ha cresciuti, li ha assistiti, rimanendo nell'ombra senza mai rivelarsi come madre. Solo di uno è sicura la paternità, il figlio di Domenico Soriano, ma Domenico non lo sa e Filumena non glielo dirà mai, in nome della triplice maternità che difende con violenza perché "i figli sono i figli e devono essere tutti uguali." Filumena si batte perché Soriano dia il nome al suo figlio naturale, ma anche agli altri due. Ma Soriano pretende di sapere il nome di suo figli, degli altri non gli interessa. Ma interviene a risolvere la situazione un inatteso colpo di scena che fa precipitare repentinamente il terzo atto verso la conclusione: i tre ragazzi si rivolgono a Domenico chiamandolo "papà", Domenico è preso da una profonda commozione, si arrende, scopre il sentimento paterno assieme alla generosità di un disinteressato altruismo che gli fa accettare i due figli non suoi e rinunciare, non senza sofferenza, a sapere chi è il suo figlio naturale. Filumena ha vinto. Quando, dopo il matrimonio, marito e moglie restano soli, al pianto liberatorio di Filumena, corrisponde la tenerezza e l'amore di Domenico. "Ti sei messa paura ... hai corso ... sei caduta ... ti sei alzata ... ti sei arrampicata ... hai pensato, e il pensare stanca ... Adesso non devi correre più, non devi pensare più ... Riposati. I figli sono figli e sono tutti uguali. Filumè, hai ragione tu." La commedia di Eduardo porta al pubblico il problema dei diritti dei figli illegittimi, mentre nello stesso tempo l'Assemblea costituente svolgeva un dibattito sulla famiglia e sui figli nati fuori dal matrimonio. La tematica affrontata da Eduardo trova riscontro nell'impegno dell'Assemblea Costituente e offre materia di riflessione per affrontare il drammatico problema. Il 23 Aprile 1947 1'Assemblea Costituente approva l'articolo che stabilisce il diritto-dovere dei genitori di mantenere, istruire e educare anche i figli nati fuori dal matrimonio. Nel febbraio del 1955 verrà approvata la legge che abolirà l’uso dell’espressione “figlio di N.N.” Venerdì 17 marzo ore 21,15 Teatro Popolare d’Arte Morire dal ridere o sui fantasmi del palcoscenico Spettacolo omaggio a Ettore Petrolini Con canzoni e testi di Ettore Petrolini, Carmelo Bene/Tristan Corbiére, Giorgio Gaber, Antonio Albanese, Michele Serra, Stormy Six, Piero Guerrera, Nicola Rignanese e Gianfranco Pedullà regia Gianfranco Pedullà e Nicola Rignanese musiche originali Massimo Ferri scene Filippo Marranci con Nicola Rignanese e l'orchestra "ridotta" Statale Settantuno Luca Baldini: basso, percussioni, tastiera Massimo Ferri: chitarra classica Gianni Micheli: clarinetto e con Daniele Bastianelli Affascina, ancora oggi, il grande rigore e la consapevolezza artistica di Petrolini, figura inquieta e radicale del teatro italiano, un eretico della scena. Un esempio di attore moderno capace di sbeffeggiare - con ironia e leggera amarezza - gli atteggiamenti dominanti la sua epoca (dal pietismo melodrammatico alla retorica del grande attore ottocentesco). In questo clima di comicità leggera ma graffiante emerge il talento di Nicola Rignanese che - partendo dallo sguardo deformante di Petrolini - misura le proprie suggestioni e la propria visione del teatro attraverso citazioni e slittamenti petroliniani accostati ai suoi personaggi/emblema del nostro tempo. Lo spettacolo vuole far ridere ma anche richiamare ad una maggiore consapevolezza del nostro essere attori e spettatori della scena di oggi. I monologhi, le canzoni, le improvvisazioni, le musiche evocano un mondo, o più mondi, per rendere omaggio al grande Ettore ma anche per offrire una carrellata impietosa sui personaggi che popolano la nostra attualità. Attraverso i testi e musiche si ripropone la straordinaria esperienza artistica di uno dei più grandi attori italiani del Novecento. Non un'imitazione di Petrolini ma un ripercorrere una comicità corrosiva dello spirito e del senso comune dominante che rievocano sul palcoscenico i “fantasmi” dei grandi della scena italiana, quali Ettore Petrolini, Carmelo Bene, Edoardo De Filippo, Giorgio Gaber. Mercoledì 28 aprile ore 21,15 Produzione Teatro del Popolo Lezioni di geografia Di Vania Pucci e Alessandra Bedino con la collaborazione dell’artista visivo Licio Esposito Attori, immagine e musica dal vivo La geografia ci racconta anche la storia di un territorio. La terra della Valdelsa, la sua storia vista attraverso gli occhi delle sue donne. Partirà un lavoro di ricerca sul territorio di storie che raccontino le nostre origini. Dalle storie raccolte partirà la scrittura del testo e la realizzazione dello spettacolo. STAGIONE LIRICA E MUSICALE Consulente musicale Stefano Mangini Sabato 10 ottobre ore 21,15 Orchestra Officina Musicale de L’Aquila Direttore maestro Orazio Tuccella Mozart - Divertimento KV 247 - Divertimento KV 334 Orazio Tuccella ha studiato composizione con Giancarlo Bizzi e direzione d’orchestra con Nicola Hansalik Samale presso il Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila. E’ direttore dalla fondazione dell’Officina Musicale. Il complesso, che si costituì come “Ensemble Barattelli” nel 1986, nacque a L’Aquila per volontà dell’avvocato Nino Carloni, allora direttore artistico della Società dei Concerti” B. Barattelli”. Attività concertistica (con alcune recensioni): Roma (Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, Accademia Tedesca, Nuova Consonanza, Stagione Universitaria dei Concerti), Milano (Teatro dell’Elfo, Palazzo Reale), Museo Etnografico di Belgrado, Buenos Aires (Auditorium Ciudad), Toronto (J.Mallet Theatre, Sala Grande del Conservatorio), New York (Guggenheim Auditorium), Monaco di Baveria (Geistag, Marstall; “Orazio Tuccella dirige con precisione e competenza, Frankfurter Allgemeine, 19.5.92, Dietmar Polaczeck”, Orazio Tuccella e l’Officina Musicale sono una delle luci più brillanti di questa Biennale, Tageszeitung, 29.5.92, R.J. Brambeck”), Berlino (Café Einstein), Londra (Queen Elizabeth Hall, “ … and marvellously played by the amplified Officina Musicale under Orazio Tuccella’s direction, The Times,13.11.92, Stephen Petitt”), Linz (Brucknerhaus), Vienna (Schauspielhaus, “Il Soldato di Stravinskij raccontato con fascino dal Kabinetttheatre…e i sette meravigliosi musicisti dell’Officina Musicale, (Die Presse, dicembre 1999”). In ricorrenza del centenario della morte di Giuseppe Verdi, il 26 gennaio 2001, ha eseguito in diretta, per la Terza rete radiofonica, la prima assoluta del “Vappensiero (per non dire il Nabucco)”: musiche di Antonello Neri, drammaturgia e recitazione di Vittorio Sermonti. Ha registrato un cd con musiche di Henri Pousseur (“tes musiciens e toi-mème avez fait un travail tout a fait magnifique, d’une conscience exceptionelle”, H.Pousseur, 7.7.2001 . Il 27 gennaio 2005, in occasione della “Giornata della Memoria”, su invito della Presidenza della Camera dei Deputati, ha tenuto un concerto presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio. La stessa Camera dei Deputati ne ha stampato la registrazione live su DVD. Ha dedicato (progetto “ Widmung”) omaggi musicali, presenti gli artisti, a Jannis Kounellis (2 luglio 2005) Jurij Petrovic Ljubimov (9 settembre 2005), fratelli Taviani (10 maggio 2008), Ermanno Olmi 29 maggio 2009. Ha eseguito la versione dell’Histoire du Soldat, nella versione napoletana a cura di Lello Arena, prima esecuzione Teatro Comunale dell’Aquila (ottobre 2007), Taormina Arte, Teatro di Segesta. “Debutto d'eccezione, alla Cappella Paolina del Quirinale, della stagione di concerti di Radio3 in collaborazione con Rai Quirinale…molto applaudita dal pubblico, la nona edizione dei concerti al Quirinale di Radio3 (trasmessi anche in diretta radiofonica). Alla presenza del capo dello Stato Giorgio Napolitano è stata proposta un'originale trascrizione in napoletano di "L'Histoire du Soldat" di Stravinskij. Ad eseguirla l'Officina Musicale dell'Aquila, diretta da Orazio Tuccella” Roma, 5 ott. (Apcom). Altre collaborazioni con: Lello Arena, Kabinetttheatre Wien, Jannis Kounellis, Moni Ovadia, Michelangelo Pistoletto, Cochi Ponzoni, Vittorio Sermonti. L’Officina Musicale, con sede a L’Aquila, è Ensemble in Residence nei borghi medioevali di S. Stefano di Sessanio e di Rocca Calascio (rispettivamente 1251 e 1460 m s.l.m., nel Parco Nazionale del Gran Sasso). Giovedì 29 ottobre ore 21,15 Maria Laura Bigliazzi quartet Ritratti di donna Maria Laura Bigliazzi voce Mauro Grossi pianoforte Ares Tavolazzi contrabbasso Francesco Petreni batteria. Ritratti di donna è un omaggio ad alcune figure femminili che esprimono la loro sensibilità e creatività nella musica come autrici, compositrici o come interpreti e che hanno lasciato un’ impronta artistica personale e originale. Canzoni, parole, suoni, ma soprattutto punti di vista che delineano diverse storie di donne. Ogni brano racconta un’emozione, rappresenta uno schizzo, un ritratto. Il risultato è un repertorio estremamente vario, che propone composizioni originali accanto a arrangiamenti di brani di varie parti del mondo ( Brasile, Messico, Argentina, Nord America ..ecc), composti od eseguiti da alcune tra le più interessanti artiste della musica jazz e dintorni come Joni Mitchell, Billie Holiday, Mercedes Souza ecc.. Mercoledì 18 novembre ore 21,15 BOHEME Di G.Puccini Mimì: Gioconda Vessichelli Rodolfo: Bosco Kim Marcello: Marzio Giossi Musetta: Elisa Cenni Colline: Ernesto Morillo Schaunard: Valerio Garzo Benoit: Silvano Paolillo Alcindoro: Silvano Paolillo Maestro Direttore e Concertatore Daniele Agiman Regia: Renato Bonajuto Orchestra Sinfonica Città di Grosseto Coro: S.O.L.T.I. Maestro del Coro: Gianluca Fasano Domenica 20 dicembre ore 21,15 Scuola di Musica di Castelfiorentino Concerto di Natale (ingresso gratuito) Venerdì 1 Gennaio ore 17,00 Filarmonica G. Verdi di Castelfiorentino M° Stefano Mangini Concerto di Capodanno (ingresso gratuito) Venerdì 19 febbraio ore 21,15 Accademia dei Leggieri Rigoletto (opera lirica in forma di concerto) Rigoletto: Lisandro Guinis Gilda: Sabrina Enrichi Il Duca: Tiziano Barbafiera Maddalena: Eva Mabellini Monterone/Sparafucile: Leonardo Sorelli Al pianoforte: Piero Lauria Domenica 28 marzo ore 21,15 Filarmonica G.Verdi di Castelfiorentino M° Stefano Mangini Carmen, Violetta e le altre (brani d’opera in forma di concerto) TRA MUSICA E PAROLE Domenica 31 gennaio ore 21,15 Bobo Rondelli Concerto « Viaggio d'andata senza ritorno bella Livorno, mi fermo qui dentro a un bordello come a Paris » (Roberto Rondelli," Madame Sitrì" ) Nasce il 18 marzo 1963 a Livorno, dove attualmente vive. È il portavoce ufficiale della città toscana, le sue canzoni descrivono minuziosamente il senso della livornesità. La carriera artistica di Rondelli, detto più semplicemente "Bobo", decolla subito. Il giovane Bobo infatti si cimenta fin dagli inizi in incontri artistici con musicisti di altre città, facendo cover di band famose. Nel 1992, decide di mettere in musica dei pezzi scritti da lui e forma quindi un gruppo proprio: gli "Ottavo Padiglione". La scelta del nome è particolare, poiché l'ottavo padiglione dell'ospedale della città di Livorno è proprio quello adibito al reparto di psichiatria. La notorietà del piccolo gruppo cresce, prima all'interno della Toscana, poi la voce passa al di là dei confini della regione ed il gruppo inizia così a farsi conoscere. Nel 1993, grazie all'incontro del Bobo con Pirelli, produttore del gruppo noto con il nome di Litfiba, la EMI Music produce il primo album dell'Ottavo Padiglione: 30.000 copie del CD vengono vendute, la soddisfazione da parte dei ragazzi è tanta ed altrettanta è la voglia di crescere. Il titolo del disco è proprio "Ottavo Padiglione", questo album contiene uno dei singoli più noti del gruppo: "Ho Picchiato La Testa", ed altre tracce che con le loro note, hanno segnato la storia del gruppo nella città livornese. Al primo successo, ne sussegue subito un altro: nel 1995 la Universal Music produce "Fuori Posto", i toni pungenti lo caratterizzano. Anche qui le note dipingono a tratti, squarci della città d'origine del gruppo, in chiave ironica e sprezzante. 1999, Ottavo Padiglione, "Onda Raggae" (EDEL). Un cambiamento di stile: gli Ottavo padiglione affiancandosi a Dennis Bovell, noto personaggio della produzione reggae, producono questo album sulle sonorità reggae appunto, senza dimenticare le origini. Da qui l'estratto "Hawaii da Shangai", istantanea di un tipico quartiere Livornese. Fuoco fatuo la collaborazione con la Dischi Ricordi, che a causa di discordanze nel "modus operandi" finisce sul nascere, lasciando morire il progetto di collaborazione con Mauro Pagani, che non verrà mai terminato. Etichetta indipendente, l'Arroyo, carta bianca per Bobo: nasce così 2001 "Figlio Del Nulla", che non riscuote però lo stesso successo dei precedenti, in collaborazione con Amek Ferrari, per Bobo ha inizio la carriera da solista. Subito dopo, nel 2002, è la volta dell'album "Disperati, Intellettuali, Ubriaconi". L'album è interamente prodotto ed arrangiato da Stefano Bollani, astro nascente del Jazz mondiale, pianista di talento e dotato di un'incredibile capacità di intuizioni musicali nonché di un'impressionante versatilità negli arrangiamenti, pluripremiato, nonostante la giovane età, dall'Europa al Giappone e costantemente in concerto in giro per il mondo. Per la critica specializzata si tratta di un autentico successo. Moltissimi giornali recensiscono il successo: Corriere della Sera, La Repubblica, La Nazione, Il Tirreno, Il Giornale, persino riviste non specializzate come Sette, Il Venerdì o Ulisse 2000 (house organ di Alitalia), fino a riviste specializzate come Jam, AFDigitale, Jazz, Rockstar, Il Mucchio Selvaggio, L'Isola Che Non C'è, riviste in rete come la prestigiosa RockOL e tante altre. Bobo viene invitato alle edizioni di quell'anno sia del Premio Tenco che del Premio Ciampi e proprio a Livorno Stefano Bollani vince il premio Ciampi per il miglior arrangiamento. Nel 2003 esce Ultima follia best a bestia, una raccolta con le canzoni più famose del gruppo prese da tutti i CD che lo stesso ha fatto. Bobo Rondelli è un personaggio eclettico. Per la regista Roberta Torre, scrive insieme a Pacifico le musiche del film, "Sud Side Story". In seguito all'incontro, la regista stessa lo investe del ruolo di protagonista del musical; distinto il riscontro al Festival di Venezia, riceverà infatti premi al Festival di Berlino. La prima apparizione del Rondelli sulla pellicola si ha in "Ett Paradis utan biljard" ("Un paradiso senza biliardo"), produzione italo svedese diretta da Carlo Barsotti, accanto all'amico Paolo Migone. Affianca Alessandro Paci nel film "Andata e Ritorno" (Cecchi Gori-Medusa), di cui realizza anche la colonna sonora. Il 16 maggio 2009 esce in edicola "L'uomo che aveva picchiato la testa", un film sul musicista Livornese diretto dall'amico Paolo Virzì, come anticipazione del suo nuovo album: "Per amor del cielo" Giovedì 11 marzo ore 21,15 Maria Cassi Suoni emozioni di e con Maria Cassi “Suoniemozioni”, nel nome la chiave interpretativa di Maria Cassi che sa cogliere nelle musiche e nei testi di Battisti Mogol profondità interpretative di rara comicità e sapiente canto magistralmente usato dal lirico al poetico. Ridere, ridere, piangere e sorridere, emozionarsi con il già sentito, col già amato, col sempre cantato. Le sua straordinaria verve comica che sa manifestare se stessa tocca corde emozionalmente anche drammatiche. Il suo essere grande “clown teatrale” è punto di partenza di un teatro antico e di un teatro contemporaneo. Un teatro che prevede la grande partecipazione emotiva di un pubblico dal vivo non solo spettatore ma necessario comprimario. Giovedì 25 marzo ore 21,15 Salut Salon Recital Per la prima volta in Italia con e di Iris Siegfried (violino, voci), Angelika Bachmann (violino, voci), Anne von Twardowsky (piano, voci), Sonja Schmid (violoncello, voci). Queste quattro giovani polistrumentiste, dotate di uno straordinario senso della scena, “fanno musica a sé”: non è cabaret musicale, neppure musica con cabaret, ha a che vedere pochissimo, per dire, con “La Banda Osiris” o “Elio e le storie tese”. Suonano quanto a loro garba, dalla brahmsiana “Danza ungherese n. 2” al sound-track di “Psycho” di Hitchcock di Bernard Herrmann, alle musiche di James Bond (“Goldfinger”), al canto ticinese “Ciribiribim (me piase el vin)”, sforzandosi di fare tutto in un italiano talora un po’ avventuroso ma simpatico. Comicità, ma soprattutto autoironia, non senza che la tristezza malinconica affiori nell’amore sviscerato per il grande tango “de la muerte” di Astor Piazzolla, nell’amore per la musica in sé (Mendelssohn e il suo “Wortlose Musik - Musique sans paroles”, uno dei vertici musicali del romanticismo), in composizioni proprie, anche in italiano. Esecuzioni pulitissime. Brani che si mescolano fecondandosi a vicenda. Nessuna di loro ride della musica, anzi, se mai ridono di un certo stile superato in cui i concertisti si presentavano in modo assurdamente paludato... MADE IN CASTELFIORENTINO Compagnie del territorio Sabato 15 gennaio ore 21,15 Compagnia Vertigine Piuma e Catrame Da Edgar Allan Poe riduzione teatrale di Paolo Puccini Sabato 13 febbraio ore 21,15 Compagnia Cerchio di Gesso Così è se vi pare Di Luigi Pirandello Sabato 27 febbraio ore 21,15 Compagnia GAT Il grigio di Giorgio Gaber e Sandro Luporini regia Nicola Pannocchi Scene Riccardo Canonici musiche Bobo Rondelli luci Paolo Bigazzi con Massimiliano Latini Sabato 6 marzo ore 21,15 Compagnia Assenzio Titolo da definire SU IL SIPARIO spettacoli rivolti ai ragazzi e alle famiglie Domenica 15 novembre ore 17.00 Fratelli di Taglia di Rimini Alì Babà Pink e Lisa vivono nel cortile che è luogo di giochi e trasformazioni fantastiche: Lisa diventerà Alì Babà e Pink il terribile Mustafà, capo dei ladroni, e in un gioco magico la struttura scenica si svelerà ora un bosco, ora una cittàcasbah e ora la caverna del tesoro. Le suggestioni musicali e sonore sono da mille e una notte mentre il linguaggio di Pink e Lisa, spesso in rima, tende a creare una musicalità avvolgente. Il dualismo tra grande e piccolo è stato il punto di partenza di questo spettacolo, dove il piccolo debole la spunta contro il grande malvagio con la sua furbizia. Infatti il piccolo Alì Babà, dopo aver ascoltato per caso le parole magiche che schiudono l’antro (Apriti Sesamo) si impossessa del tesoro dell’avido Mustafà, per farne dono poi a parenti ed amici, poveri e bisognosi, in quanto la sua vera ricchezza sta nella generosità e nella gioia di dare, e alla fine della storia, come ci suggerisce la rivisitazione di Emanuele Luzzati… Domenica 22 novembre ore 17.00 Teatro Glug di Firenze La sfida del riccio e la lepre Lo spettacolo si rifà alla tipica storia di una coppia di opposti, come già conosciuto in molti racconti popolari: il più debole vince contro il più forte, perché è più furbo. Diverse sono le tecniche in uso: dalla classica manipolazione di burattini in baracca all’animazione a vista; un “ teatro dal vivo “ che aiuta gli spettatori a seguire e riconoscere le linee di narrazione della storia. Il tutto condito da humour e musica dal vivo con un attore-narratore e la sua fisarmonica. Domenica 29 novembre ore 17.00 Giallo Mare Minimal Teatro Bit e Bold BIT non è un video, un’animazione grafica ma un personaggio che vive in real time, capace di interagire con altri interpreti e con la platea. Un attore con il corpo fatto di pixel, assolutamente originale in un contesto teatrale. BIT non è una semplice proiezione un mero sfondo scenografico, ma un vero protagonista dello spettacolo. Un attor giovanissimo visto che è un programma neonato! BIT infatti, anche per scelta grafica e sonora, è un personaggio bambino che, in scena, interagisce con il suo partner a lui inversamente proporzionale cioè umano e adulto. BIT ed il suo servo di scena in carne ed ossa giocano al confronto fra differenti punti di vista ed immaginari. Un gioco di teatro nel teatro dove l’arcinota storia di Biancaneve offre la possibilità di far scontrare differenti modi di raccontare. BIT, sfruttando le sue caratteristiche, utilizza uno stile molto libero, magari divenendo, in un sol colpo, tutti e sette i nani, mentre l’altro, con un corpo tutt’altro che virtuale, gli arranca dietro per non perdere il filo della storia che amerebbe invece raccontare, per rima e per segno, senza troppi imprevisti. Domenica 6 dicembre ore 17.00 Pandemonium di Bergamo La disfida di Natale E’ possibile che la Befana, quella simpatica vecchietta che porta i doni ai bambini il 6 di gennaio, sia molto molto molto arrabbiata con Babbo Natale? Triste ammetterlo, ma è così. E’ possibile che una così dolce nonnina trami nell’ombra per rubare a Babbo Natale il suo giorno di gloria? Che tristezza, purtroppo sì. E che attenti addirittura alla vita delle renne? Lo so, lo so, è tristissimo, ma è vero. E addirittura cerchi di coinvolgere Santa Lucia nell’imbroglio? Questa verità è la più triste di tutte! Ma che spettacolo triste è mai questo? Triste? Chi ha detto che è uno spettacolo triste? Questo è lo spettacolo più divertente del mondo: e affinché le feste siano davvero buone feste, vi faremo morire… dal ridere. Domenica 13 dicembre ore 17.00 Archivolto di Genova Pimpa e Cappuccetto Rosso Pimpa Cappuccetto Rosso è uno spettacolo gioco ispirato alla “fiaba tra le fiabe”. Francesco Tullio Altan ha dedicato a Cappuccetto Rosso un intero libro di illustrazioni e spesso, nella rivista PIMPA sono comparsi scherzi, frammenti, giochi filastrocche, che vedevano proprio la cagnolina a pois vestire i panni della bimba della fiaba. E così, indossata la famosa mantellina, Pimpa incrocia le sue avventure con quelle di Cappuccetto Bianco, Giallo, Verde, giocando con le infinite variazioni di una storia che, magicamente, continua a viaggiare nel tempo e nei continenti. Su queste tracce si muove lo spettacolo, agito, recitato e cantato da un’unica attrice che veste i panni di Pimpa e contemporaneamente narra, gioca, re-inventa, costruisce con i bambini una fiaba sempre nuova e diversa, colorata da maschere, sagome e pupazzi tratti dai disegni di Altan. Dal 7 al 23 aprile “Festival internazionale dell’arte comica” direzione artistica Andrè Casaca Leo Bassi La vendetta Pierre Byland Confusion Ricardo Puccetti La Scarpetta C’art Titolo da definire