« GUARDA LA STELLA, INVOCA MARIA! »

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PARROCCHIA DI SANT’ALESSANDRO SAULI
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« GUARDA LA STELLA, INVOCA MARIA! »
Il mese di Maggio ci ripropone – come da tradizione – di prendere in mano la corona per la recita comunitaria del Rosario: affidarci all’intercessione di Maria per
ottenere da Lei aiuto e protezione.
Rivolgendoci a Maria, noi facciamo appello a una persona “di casa nostra” perché, oltre
ad essere modello di fede, è anche modello di umanità vissuta con fede.
Scorrendo le pagine del Vangelo, possiamo vedere come la Vergine Santissima è profondamente immersa in vicende umane che possono essere anche le nostre: quando dice il
suo «Sì» a Dio e si trova incinta per opera dello Spirito Santo, nel suo promesso sposo
Giuseppe – uomo giusto e timorato di Dio – nasce il sospetto di un tradimento; al momento del parto non c’è posto nell’albergo per lei e la sua famiglia e sono costretti a riparare
in una stalla; una volta dato alla luce il Bambino, deve fuggire in Egitto per salvarne la
vita; trovatolo dopo tre giorni di intensa ricerca nel Tempio di Gerusalemme, si sente
dare una risposta che rasenta la maleducazione («Perché mi cercavate? Non sapete che
devo occuparmi delle cose del Padre mio?»); in seguito, sente dire che suo figlio è fuori
di senno, addirittura se lo vede soffrire e morire davanti agli occhi. Giustamente, la pietà
cristiana chiama Maria Madre Addolorata: quante madri sono addolorate, vivono il dolore. Maria, Madre Addolorata, è particolarmente loro vicina e ne condivide la pena.
Proprio per questa esperienza di vita – difficile, ma vissuta con fede – Maria si pone quale
astro radioso sul nostro cammino: noi possiamo ricorrere a lei come a “una di famiglia”,
perché lei conosce e comprende i nostri bisogni e le nostre preoccupazioni e, allo stesso
tempo, ci dice che vale la pena credere. Ricordo, nella mia chiesa di Bereguardo, un’iscrizione molto interessante, proprio sopra l’altare della Madonna: “La Madre guarda con
occhi di pietà le pene dei suoi figli”.
San Bernardo scriveva: «Guarda la stella, invoca Maria!», e il poeta francese Claudel, in
una sua lirica dal titolo La Vergine di Mezzogiorno, diceva: «Madre di Gesù Cristo… non ho
nulla da offrirvi e nulla da domandarvi. Vengo solamente, Madre, per guardarvi. Guardarvi e
piangere di gioia al pensiero che io sono vostro figlio e voi mi siete vicina».
Anche noi, forse, talvolta facciamo questa esperienza: siamo incapaci di pregare, ma ci
tranquillizza la consapevolezza di avere vicino Maria, della quale siamo tutti figli amati.
Questo mese di Maggio, che iniziamo, sia allora per ciascuno di noi esperienza forte di
umanità e di fede: presentiamo alla Vergine Santissima le nostre pene, le nostre preoccupazioni, le nostre gioie e le nostre fatiche con la certezza che Lei guarderà tutto questo
con occhi compassionevoli, occhi di chi si preoccupa, occhi di Colei a cui importa la sorte
dei suoi figli.
Anche se talvolta siamo incapaci di pregare nel modo giusto, tuttavia cerchiamo di raccogliere il meraviglioso invito di san Bernardo: «Se si levano i venti delle tentazioni, se
ti imbatti negli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria…. Nei pericoli, nelle
angosce, nei dubbi, pensa a Maria, invoca Maria. Che ella non si allontani mai dalla tua bocca, non si allontani mai dal tuo cuore e, per ottenere il soccorso della sua preghiera, segui
l’esempio della sua vita. Seguendo lei non devierai, pregando lei non ti scoraggerai, pensando a lei non sbaglierai; se lei ti tiene per mano non cadi, se lei ti protegge non temi, se lei ti
fa da guida non ti affatichi, se lei ti è favorevole arrivi al porto».
Sempre avanti, dunque, sotto lo sguardo materno di Maria, sostenuti dalla gioia che ci
viene dalla fede: gioia di chi sa che Dio e la sua Santissima Madre sono al nostro fianco
e non ci lasciano in balìa delle tentazioni del male.
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