4 Vitamine idrosolubili - Complesso B [Sola lettura]

Corso Scienze Tecniche Dietetiche
Applicate MED/49
Anno Accademico 2011-12
Complesso vitaminico B
Prof.ssa Maria Luisa Eliana Luisi
Complesso vitaminico B
Il complesso vitaminico B è solubile in
acqua per cui le vitamine che vi
appartengono sono dette idrosolubili.
La B1 è il capostipite di questo gruppo di
vitamine molto diffuse tra gli organismi
viventi vegetali ed animali.
Complesso vitaminico B
I componenti di questo gruppo sono:
B1 Tiamina
B2 Riboflavina
PP o B3 Acido nicotinico o niacina
B5 o Acido pantotenico o vitamina W
B6 o Piridossina o vitamina Y
B8 o Biotina o vitamina H
B9 o Acido folico o vitamina M
B12 o Cobalamina
Acido para-aminobenzoico
Inositolo
VITAMINA B1 o
TIAMINA
Storia: Kazimier Funk nel 1912 la
isolò a Londra, comprendendo che
questa sostanza rappresentava
un fattore alimentare
importante, indispensabile per la
vita. Essendo un composto
organico chiamato amina per la
sua formula chimica, il suo
scopritore la chiamò vitamina
cioè amina per la vita.
Vitamina B1 o Tiamina
Assorbimento: assorbita rapidamente
dall’intestino tenue, si lega con l’acido
fosforico nell’intestino e si trasforma nella
sua forma attiva: la tiamina-pirofosfato
(TPP).
Vitamina B1 o Tiamina
Questo composto è strettamente legato
all’utilizzazione degli zuccheri ed al
metabolismo energetico cellulare; il suo
ruolo si fa sentire quindi su tutti i tessuti
in particolar modo sul sistema nervoso.
Il nostro organismo non la immagazzina e
quando ne è saturo la espelle.
Vitamina B1 o
Tiamina
Il suo ruolo si fa
sentire quindi su
tutti i tessuti in
particolar modo sul
sistema nervoso.
Vitamina B1 o Tiamina
Fabbisogno: i nutrizionisti consigliano che se
ne assuma 0,4 mg ogni 1000 calorie
introdotte con la dieta; il suo fabbisogno
aumenta quanti più zuccheri assumiamo con la
dieta.
Vitamina B1 o Tiamina
Alimenti ricchi di Vit. B1:
vegetali:
legumi, cereali, noci, germe di grano, crusca,
lievito di birra
carni: carne magra e pesce
latte
Cottura e raffinazione:
con questi processi se ne
perde il 30-40 % del totale.
Vitamina B1 o
Tiamina
Carenza: gli effetti della sua
carenza si notano subito,
anche dopo pochi giorni di
dieta scarsa di VitB1. La
malattia che deriva da un
grave deficit di VitB1, è il
beri-beri, caratterizzata da
notevole debolezza
muscolare e sofferenza
neurologica causata da una
neurite periferica con
disturbi sensitivi a carico
delle estremità degli arti.
Vitamina B1 o Tiamina
Anche il cuore perde efficienza
con conseguente comparsa di
palpitazioni e alterazioni
all’ECG.
Il beri-beri è stato osservato
per la prima volta nel 1800 in
Estremo Oriente quando furono
importati i mezzi di
raffinazione del riso. Gli
abitanti persero così la loro
fonte più importante di VitB1,
la cuticola del riso e
svilupparono la malattia.
Vitamina B1 o Tiamina
Sindrome di Wernicke-Korsakoff:
sindrome caratterizzata da
notevole stato carenziale in cui il
deficit di VitB1 si ripercuote in
maniera drammatica sul sistema
nervoso centrale causando
incoordinazione motoria,
paralisi dei muscoli oculari e loro
movimenti involontari fino alla
comparsa di gravi turbe mentali con
ripercussioni sull’apprendimento e
sulla memoria.
Vitamina B1 o Tiamina
Sindrome di WernickeKorsakoff: Questa sindrome
colpisce gli etilisti che si trovano
in carenza per due motivi:
l’introito diminuisce perché questi
soggetti non si alimentano a
sufficienza e perché la tiamina
non viene attivata nel fegato
perché questo è gravemente
compromesso dall’alcol. Questa
sindrome si risolve
somministrando tiamina al
paziente.
Vitamina B1 o Tiamina
Gravidanza: in corso di
gravidanza in seguito a carente
assunzione o perdita a causa
del vomito, possono
presentarsi delle neuriti che si
risolvono con la somministrazione della tiamina.
VITAMINA B2 o
RIBOFLAVINA
E’ la vitamina
maggiormente
distribuita in natura
ed è molto sensibile
ai raggi luminosi (il
latte se esposto alla
luce del sole in estate
può perdere fino al
90% del suo
contenuto in
riboflavina).
VITAMINA B2 o
RIBOFLAVINA
La riboflavina (o vitamina B2) venne isolata
per la prima volta nel 1927 ad opera di Paul
Gyorgy . Successivamente si vide anche che
il latte presenta elevate concentrazioni di
tale sostanza che, per tale motivo, all'inizio
venne denominata lattoflavina. In un primo
tempo era stata denominata vitamina G.
Il chiarimento della sua struttura chimica e la
constatazione della presenza di una molecola
di ribitolo fece sì che il nome della vitamina
venne cambiato in quello di riboflavina.
VITAMINA B2 o RIBOFLAVINA
Assorbimento: assorbita nell’intestino viene trasformata nella forma
attiva FAD (flavin-adenin-dinucleotide) e FMN (flavinmononucleotide),
che sono coenzimi cioè
fattori implicati in processi cellulari
nel metabolismo degli zuccheri, acidi
grassi, aminoacidi e nella costruzione
del DNA (purine).
VITAMINA B2 o RIBOFLAVINA
Fabbisogno: il fabbisogno dipende
dalla quantità di calorie introdotte
con la dieta essendo coinvolta nella
gestione
dell’energia
corporea.
Vengono in genere raccomandati 0,6
mg ogni 1000 calorie ingerite anche
se la necessità varia in funzione
dell’età, del sesso e dell’attività di
ciascuno.
VITAMINA B2 o
RIBOFLAVINA
Fonti: ampiamente diffusa
in natura, nel mondo
vegetale ed animale. Le
fonti principali sono: il
lievito di birra, il fegato, il
latte e i formaggi in
particolare il caciocavallo,
il gorgonzola, il pecorino, il
tuorlo d’uovo, e i vegetali a
foglia verde.
VITAMINA B2 o
RIBOFLAVINA
Purtroppo gran parte
viene persa durante la
cottura o in altri
metodi di trattamento;
il surgelamento della
carne riduce del 50% il
contenuto di B2.
VITAMINA B2 o
RIBOFLAVINA
Deficit: anche nei paesi ad
alto tenore di vita possono aversi carenze di
VIT B2 non marcate ma tali da provocare un
corteo di sintomi. In genere vengono colpiti i
bambini, e le donne in gravidanza, chi fa uso
di antibiotici (la riboflavina viene in parte
prodotta dalla normale flora intestinale) e in
chi soffre di malassorbimento . In genere si
associa a carenza anche di altre vitamine.
VITAMINA B2 o
RIBOFLAVINA
Sintomi legati alla carenza sono:
cheilosi (fessurazioni delle labbra),
stomatite angolare (fessurazioni agli angoli
della bocca), glossite (infiam-mazione della
lingua che appare arrossata secca e
dolente), dermatite seborroica (untuosità
del volto in particolare del naso e delle
palpebre), intolleranza alla luce con occhi
che lacrimano e si arrossano facilmente,
debolezza muscolare, formicolio e bruciore
alle gambe.
VITAMINA PP o B3
NICOTINAMIDE
Il nome vitamina PP deriva dalla
scoperta che la sua presenza
previene la pellagra
(pellagra preventive)
Vitamina PP o B3
► E’
presente negli alimenti di origine
animale (per lo più nel fegato, rene e
cuore) e nella farina di frumento
integrale.
► Il fabbisogno giornaliero è calcolato
intorno a 19 mg per l’uomo e 14 mg per la
donna; in gravidanza deve essere
aumentato a 15 mg e durante
l’allattamento a 17 mg.
Vitamina PP o B3
► La
sua carenza causa
la pellagra (glossite,
stomatite, dermatite,
diarrea, demenza).
► Si ammalano di
pellagra gli individui
che si nutrono
prevalentemente di
mais dove la vitamina
si trova in forma non
assorbibile.
B5 o Acido pantotenico o vitamina W
► Nel
1936 venne individuato un
fattore la cui carenza nella dieta
provocava la pellagra dei polli.
► Gran parte dell'acido pantotenico
viene ottenuto, nella dieta,
dall'idrolisi, a livello dell'intestino,
del Coenzima A ed esso viene poi
assorbito mediante un
meccanismo di trasporto attivo
dipendente dal Na.
B5 o Acido pantotenico o vitamina W
► Il
Coenzima A (CoA) funziona come
trasportatore di gruppi acili e acetili e,
come tale, entra nelle vie metaboliche dei
carboidrati, degli aminoacidi, degli acidi
grassi, dei composti steroidei e dei corpi
chetonici.
B5 o Acido pantotenico o vitamina W
►
►
L'acido pantotenico è
ubiquitario.
Si trova, in particolare, nel
fegato, nel lievito di birra,
crusca di frumento, semi di
sesamo, pappa reale, semi
di girasole, soia, uova,
piselli secchi, farina
integrale di grano
saraceno e nei legumi.
B5 o Acido pantotenico o vitamina W
► Data
la grande diffusione dell'acido
pantotenico in natura, non è possibile avere
un quadro chiaro degli effetti della carenza
di acido pantotenico in quanto si
accompagnano a stati di denutrizione e di
ipovitaminosi.
B5 o Acido pantotenico o vitamina W
► L'apporto
giornaliero,
al momento, non
sembra ben definito. Ci
si orienta, tuttavia, su
di una dose giornaliera
di 5-10 mg.
► Non sono noti effetti
tossici, acuti o cronici,
da alti dosaggi di acido
pantotenico.
VITAMINA B6
PIRIDOSSINA
E’ composta da tre vitamine
Piridossina,
Piridossale,
Piridossamina,
che vengono trasformate
nell’organismo in Piridossal-fosfato
che rende possibile il metabolismo
delle proteine, grassi e zuccheri.
VITAMINA B6
PIRIDOSSINA
Fabbisogno: Il fabbisogno dipende
dalla quantità ingerita con la dieta ed
è stato calcolato che siano necessari
almeno 15 microgrammi di vitB6 per
ogni grammo di proteine alimentari
ingerite ossia l’assunzione raccomandata è di 1,5 mg al giorno (LARN).
VITAMINA B6
PIRIDOSSINA
Escrezione: essendo
idrosolubile, viene
escreta nelle urine.
Depositi: è notevolmente diffusa negli alimenti,
dalla carne ai fagioli, dalle banane ai formaggi,
dalle uova ai cereali integrali.
Durante la lavorazione degli alimenti ne viene
persa fino al 70%.
VITAMINA B6 PIRIDOSSINA
Deficit: la sua carenza è rara
e determina dermatite,
anemia microcitica,
aumento della sideremia.
La carenza di B6 comporta anche un
deficit di GABA (a. gammaaminobutirrico) con conseguente infiammazione
dei tronchi nervosi, distruzione della
guaina lipidica che li avvolge e
conseguente comparsa di convulsioni.
VITAMINA B6 PIRIDOSSINA
La carenza di vit B6 comporterebbe un
aumento dell’omocisteina, aminoacido
che sembra essere in relazione con
l’aterosclerosi e alla comparsa di
malattie cardio-vascolari...
B8 o Biotina o vitamina H
Denominata
► vitamina H (o vitamina I) nella
nomenclatura tedesca,
► vitamina B7 in quella anglosassone,
► vitamina B8 in quella francese.
B8 o Biotina o vitamina H
Individuata nel 1931 n
animali nutriti
esclusivamente con
albume d'uovo causò
alterazioni cutanee e della
crescita; infatti l’avidina
contenuta in questo
alimento, la lega
rendendola indisponibile
per l’assorbimento.
La vitamina libera viene
assorbita a livello dell'ileo e
del digiuno.
B8 o Biotina o vitamina H
La biotina è presente sia nel regno
animale che in quello vegetale.
Si trova anche nel latte, nei latticini,
nel tuorlo dell'uovo e nei frutti di
mare.
Nei vegetali soprattutto, è legata
alle proteine per cui la sua
biodisponibilità è più bassa.
La biotina è prodotta in elevate
quantità anche dai batteri
intestinali.
B8 o Biotina o vitamina H
Gli stati carenziali sono rari.
Possono manifestarsi in individui che
consumano grandi quantità di uova
crude od alla coque (le uova cotte,
invece, non hanno tale effetto in quanto
la cottura denatura l'avidina).
In passato sono stati anche descritti casi di
carenza in individui nutriti solo per via
parenterale.
Sembra che anche gli antibiotici
danneggiando la flora batterica
intestinali possano provocare carenza di
biotina.
La carenza può portare a lesioni cutanee
tipo desquamazioni.
B8 o Biotina o vitamina H
Essendo presente in molti alimenti e prodotta
dai batteri intestinali, non è al momento ben
chiaro quali possono essere i livelli di
assunzione raccomandabili.
Sono indicati, comunque, livelli di 30-100 µg
giornalieri.
Non si conoscono fenomeni di tossicità da
biotina fino ai 10 mg/die.
ACIDO FOLICO
Il suo nome deriva da folium cioè
foglia perché isolato la prima volta nel
1940 dalle foglie degli spinaci.
Con questo nome si fa riferimento ad
un gruppo di suoi derivati, i folati.
L’acido folico fa parte del complesso
vitaminico B.
Acido folico
LARN: il livello di
assunzione raccomandato
è di 200 (400) microgrammi al giorno; nelle
gestanti questo
fabbisogno raddoppia
perché il feto utilizza
quello materno. Una forte
carenza può provocare nel
nascituro gravi
malformazioni come
l’anencefalia e la spina
bifida.
Acido folico
Assorbimento: Viene assorbito dall’intestino e trasformato poi nella
forma attiva, l’acido tetraidrofolico
THF e serve come trasportatore di
piccole molecole nel metabolismo
degli aminoacidi e nella sintesi del
DNA ed RNA.
In questo meccanismo è compresa
anche la Vit B12.
Acido folico
Deficit: la sua carenza determina
la comparsa di globuli rossi
immaturi (anemia megaloblastica) e
una alterata funzione intestinale
con conseguente malassorbimento
dei grassi.
Acido folico
Deposito:
Nell’organismo
è depositato
nel fegato e
viene escreto
tramite la bile
e le urine.
Acido folico
L’uomo assume i folati dagli
alimenti.
Alimenti ricchi di acido folico:
- le carni in particolare fegato di
bovino e frattaglie
- i vegetali in particolare fagioli,
pomodori, germe di
grano, asparagi, finocchi, spinaci,
lattuga, prezzemolo e cavolo
- le uova
- i formaggi
Acido folico
La carenza nella maggior
parte della popolazione è
dovuta alla cottura che si
riduce del 50%.
La macinatura del grano li
riduce del 90%; è per
questo che negli USA la
FDA ha imposto la
fortificazione del grano
con acido folico.
Acido folico
Sovradosaggio: può essere ben tollerato ma maschera un deficit di Vit B12
che può mettere a repentaglio il
sistema nervoso.
Si consiglia ai vegetariani e agli anziani
di fare supplementazione con cautela e
comunque di non superare i 5 mg/die.
Acido folico
Prevenzione: con altre vitamine del
gruppo B è coinvolto nella prevenzione
delle malattie cardiovascolari, riducendo la concentrazione nel sangue dell’omocisteina che al contrario è un
fattore favorente.
Vitamina B12
COBALAMINA
Comprende un gruppo di sostanze al
centro delle quali sta un atomo di
cobalto; nel complesso infatti si
chiamano cobalamine.
Vitamina B12
La sua carenza determina:
► L’anemia megaoloblastica
cioè la presenza nel
sangue di globuli rossi
immaturi e quindi incapaci
di svolgere la loro
funzione normale.
► Demielinizzazione delle
fibre nervose del midollo
spinale.
Vitamina B12
►
►
Per essere assorbita dall’intestino deve prima legarsi
ad una proteina secreta dalla parete gastrica detta
fattore intrinseco.
L’anemia megaloblastica raramente è dovuta a carenza
nella dieta. Più frequentemente è dovuta a cattivo
assorbimento in seguito a distruzione delle cellule
gastriche che producono il fattore intrinseco o ad
anomalie genetiche che determinano un deficit di
questa proteina. In questi casi la somministrazione di
B12 deve avvenire solo per i.m.
Vitamina B12
► La
quantità che dobbiamo assumere ogni
giorno, raccomandata è di 2 microgrammi al
giorno.
► I vegetali ne sono privi e per questo si
raccomandano ai vegetariani stretti
supplementazioni con integratori di
cianocobalamina e in particolare per le donne
in gravidanza e per il nascituro.