Report MIND THE STEP: CASE STUDY ANALISI DELLE STRATEGIE AZIENDALI A cura di: dr.ssa Federica Spinolo dr. Massimo Magni dr.ssa Katia Salemi CS&L Consorzio Sociale STRADA COMUNALE BASIANO-CAVENAGO 20873 CAVENAGO BRIANZA (MB) TEL. 02.95339685 FAX 02.95339682 WWW.CONSORZIOCSEL.IT WWW.SITUABILE.ORG MIND THE STEP: CASE STUDY “Se un disabile viene ammesso in una organizzazione che non procede a nessun cambiamento egli viene assimilato; se invece l'accoglimento comporta adattamento tanto da parte del disabile quanto da parte dell'organizzazione, allora si parla di integrazione.” (A. Canevaro) 1 MIND THE STEP: CASE STUDY 2 Chi siamo L’Area Lavoro di CS&L si occupa di interventi di mediazione socio-lavorativa a favore di persone svantaggiate. Queste attività erano già presenti nei consorzi che hanno dato vita a CS&L (consorzio Cascina Sofia e consorzio Lavorint), e dal 2002 Area Lavoro ha cominciato ad operare in maniera organica e coordinata con le oltre 40 realtà che attualmente compongono il Consorzio. Oggi Area Lavoro è un settore del Consorzio Sociale CS&L che raggruppa un team di operatori esperti di mediazione socio-lavorativa, che realizzano interventi finalizzati all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. A partire dal 2008 l’Area Lavoro CS&L ha ottenuto la certificazione ISO 9001:2000 per la “gestione dei servizi di orientamento ed accompagnamento al lavoro di persone svantaggiate”. Nel 2009 si è accreditata presso Regione Lombardia per la gestione dei servizi al lavoro e collabora con i piani occupazionali disabili delle Province di Milano e di Monza utilizzando i dispositivi delle “Doti Lavoro”. Le risorse che finanziano l’Area Lavoro di CS&L Consorzio Sociale derivano da Enti Pubblici (Regione, Provincie, Comuni, Piani di Zona) e da Istituti privati ( fondazioni bancarie o aziendali). Area Lavoro gestisce direttamente Servizi e Progetti che si rivolgono a diversi target sociali: persone disoccupate, persone diversamente abili, persone con problemi psichici, persone con problematiche di dipendenza, adulti e minori con provvedimenti penali, persone che esprimono diverse forme di debolezza sociale. Area Lavoro di CS&L Consorzio Sociale gestisce attualmente alcuni servizi stabili, tra cui: Servizio Inserimenti Socio-Lavorativi (titolarità Afol Nord Milano sul territorio dei comuni di Cologno Monzese, Bresso, Cormano, Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni e Paderno Dugnano). MIND THE STEP: CASE STUDY 3 Servizio Integrazione Socio-Lavorativa dei comuni dell’ambito di Legnano (Capofila Cerro Maggiore e con i Comuni di Busto Garolfo, Canegrate, Dairago, Legnano, Rescaldina, Parabiago, S. Giorgio s/l, S. Vittore Olona, Villa Cortese). Progetto Reddito di Promozione Sociale (capofila Comune di Cernusco S.N. e con i Comuni di Cernusco sul Naviglio, Gorgonzola, Carugate, Cassina de’ Pecchi, Gessate, Bellinzago Lombardo, Pessano con Bornago, Bussero, Cambiago). Sono attivi, inoltre diversi progetti su temi specifici quali per esempio: la sensibilizzazione delle aziende per l’inserimento lavorativo di disabili (legge 68/99), la prevenzione all’uso e abuso di sostanze ed alcol nei luoghi di lavoro, gli interventi per favorire la coesione sociale in realtà territoriali problematiche. MIND THE STEP: CASE STUDY 4 INTRODUZIONE AL CASE STUDY Nell’ambito del progetto MIND THE STEP è prevista la realizzazione di due moduli : 1)UNA RICERCA ovvero l’analisi delle strategie aziendali attraverso la realizzazione di interviste approfondite, secondo un sistema di analisi qualitativo, con i referenti del personale e le figure quadro dell’azienda al fine di disegnare un quadro complessivo delle azioni messe in atto da ogni realtà per facilitare l’integrazione lavorativa delle persone disabili 2)LA MOSTRA MIND ovvero la realizzazione di un percorso interattivo finalizzato a sensibilizzare i datori di lavoro, i lavoratori e i cittadini in genere riguardo alle difficoltà che una persona con disabilità può incontrare quotidianamente nello svolgimento del proprio lavoro o nella ricerca dello stesso. Questo report ha lo scopo di riportare per macro-aree quanto emerso dalla ricerca che è stata proposta a 10 aziende della Provincia di Milano; aziende che hanno messo in atto significative strategie di inclusione lavorativa di persone disabili e collaborazioni con i servizi di inserimento locali. E di riportare una sintesi delle impressioni dei partecipanti alla mostra raccolte a seguito della somministrazione di 110 questionari e 10 video-interviste. MIND THE STEP: CASE STUDY 5 1) LA RICERCA Metodologia A partire dall’esperienza di inserimento di alcune aziende pilota si sono approfonditi i diversi aspetti relativi ai temi dell’assolvimento dell’obbligo normativo ex L68/99. L’analisi era rivolta ad indagare: - - - elementi quantitativi relativi alla dimensione dell’azienda e delle unità organizzative interessate da un processo di inserimento lavorativo di soggetto disabile (in previsione o in essere); elementi normativi relativi all’utilizzo degli strumenti a disposizione per l’assolvimento degli obblighi L68/99 (Convenzioni ex art 11, 12, art. 14 ex 267/04, esoneri parziali, sospensioni) elementi qualitativi relativi alla fase di recruitment di soggetti disabili con particolare attenzione alle motivazioni che orientano o hanno orientato la scelta verso i diversi attori del mercato (Pubblicazione di offerte online, utilizzo di Agenzie per il Lavoro, Servizio Match, Servizio IDO dei Centri per l’Impiego, SISL); elementi quantitativi e qualitativi relativi alla fase di inserimento e monitoraggio di soggetti disabili con particolare attenzione alla dimensione “Gruppo di lavoro”; elementi quantitativi e qualitativi relativi alla lettura dello stato di benessere della persona inserita/assunta con particolare attenzione ad eventuali strategie formalizzate di monitoraggio post assunzione; “casi di insuccesso” con particolare attenzione all’interruzione di percorsi di inserimento lavorativo (BL/TF) e/o interruzione/mancato rinnovo di contratti di lavoro stipulati. L’interesse per questi aspetti nasce dalla consapevolezza che gli inserimenti lavorativi sono possibili solo se si lavora in modo costitutivo sia con gli utenti del servizio che con il mondo delle imprese. Si è scelto di utilizzare delle interviste semi strutturate con aree di investigazione specifiche e con domande che consentissero di approfondire ogni singola area. Si tratta di conversazioni guidate e registrate che sono poi state sbobinate. In questa rilevazione non c’è alcun intento statistico, ma piuttosto un’esigenza conoscitiva di carattere qualitativo che consenta di far emergere l’importanza dei processi sottesi all’efficacia di un servizio complesso MIND THE STEP: CASE STUDY 6 Il campione Sono state effettuate interviste con referenti di 10 imprese che hanno sperimentato (sia con successo che senza) inserimenti lavorativi con CS&L. Le informazioni riguardanti le imprese sono contenute nello schema sotto riportato e consentono di avere un quadro globale dei contesti lavorativi in cui le persone sono state inserite: i settori di mercato, la loro dislocazione sul territorio, gli inserimenti sperimentati, ecc. OSPEDALE FATEBENEFRATELLI Cernusco sul Naviglio (Mi) con CS&L dal 2013 Area produttiva inserimenti: di individuazione. Percorsi attivati: 0 SIAE MICROELETTRONICA Cologno Monzese (Mi) con CS&L dal 2003 Area produttiva inserimenti: collaudo e personale Percorsi attivati: 2 borse lavoro KIABI Rescaldina (Mi) con CS&L dal 2011 Area produttiva inserimenti : vendita e magazzino. Percorsi attivati: 10 tirocini MIND THE STEP: CASE STUDY TRAVAGLINI s.p.a Cinisello Balsamo (Mi) con CS&L dal 2006 Area produttiva inserimenti :amministrazione e magazzino Percorsi attivati: 3 tirocini e assunzione diretta CSBNO Paderno Dugnano(Mi) con CS&L dal 2006 Area produttiva inserimenti :prestito interbliotecario Percorsi attivati: 1 tirocinio CASTEL Pessano Conbornago (Mi) con CS&L dal 2006 Area produttiva inserimenti : produzione e magazzino Percorsi attivati: 1 tirocini e 4 borse lavoro 7 MIND THE STEP: CASE STUDY FREER Cologno Monzese (Mi) con CS&L dal 2004 Area produttiva inserimenti :magazzino Percorsi attivati: 17 tirocini e 3 borse lavoro SESTO AUTOVEICOLI Sesto San Giovanni (Mi) con CS&L dal 2003 Area produttiva inserimenti : magazzino Percorsi attivati: 1 borsa lavoro e 1 assunzione diretta BETA 80 s.p.a Milano con CS&L dal 2010 Area produttiva inserimenti :coop sociale assemblaggio Percorsi attivati: art. 14 GEICO Cinisello Balsamo (Mi) con CS&L dal 2011 Area produttiva inserimenti :coop. Sociale reception Percorsi attivati: art 14 8 MIND THE STEP: CASE STUDY Lo strumento: intervista approfondita 1. Conoscenza dei servizi di inserimento al lavoro di CS&L In che modo l’impresa ha sviluppato la collaborazione con CS&L? Quali altri servizi/enti conosce? 2. Valutazione delle prassi di inserimento al lavoro Il nostro servizio si occupa di persone disabili secondo la normativa collocamento obbligatorio L68/99, madri single, migranti, persone che hanno perso il lavoro in età avanzata, giovani in situazione di abbandono scolastico, persone con un passato di dipende nza o di carcere. Qual è la categoria con cui lavora meglio? Quali sono le modalità utilizzate dall’azienda e CS&L nei percorsi di inserimento al lavoro sperimentati? Pensi ad un’assunzione in seguito ad un tirocinio; su cosa si è basata la decisione? Mi descriva un caso di insuccesso. Cosa non ha funzionato? 3. Le ragioni del no Quali sono le ragioni per cui decide di rivolgersi prioritariamente al Servizio e quali invece la orientano verso un altro soggetto di mediazione e/o somministrazione di personale del mercato del lavoro? Se ha utilizzato l'istituto dell'esonero parziale mi può esplicitare meglio il bilancio costi /benefici che ha operato? Quali sono stati gli elementi decisivi per questa scelta? Se non ha utilizzato l'Istituto dell'Eson ero Parziale ha idea del perchè alcune aziende preferiscono pagare l’esonero? 4. Desiderata dell'azienda Quali sono le caratteristiche di un buon percorso di inserimento? Cosa dovrebbe fare CS&L (il SIL) in modo differente domani? Di che tipo di supporto avete bisogno durante le fasi di inserimento? Cosa facilita l’integrazione tra i collaboratori? 5. Post assunzione Nel caso di difficoltà che emergono dopo l’assunzione sa a chi rivolgersi? Crede che sia utile un periodo di monitoraggio post assunzione? Se non risponde il servizio di inserimento al lavoro a chi fa riferimento? Potrebbe essere utile avere del materiale per affrontare eventuali difficoltà post assunzione? 6. Network di Imprese Come possiamo fidelizzare le aziende e ampliare la collaborazione con le imprese? Quali sono gli organismi aziendali da coinvolgere? Quali i canali di comunicazione efficace? le associazioni di categoria e/o altre aggregazioni imprenditoriali possono essere buoni tramite per far conoscere i Servizi CS&L. Quali sono i canali di sensibilizzazione aziendale? Esistono newsletters? Chi sono i referenti? Che ruolo potrebbero avere enti come Lyons e Rotary? 9 MIND THE STEP: CASE STUDY 10 I risultati area per area Vengono prese in considerazione le risposte fornite dalle aziende area per area con l’intento di far emergere le informazioni più significative. In alcuni casi verranno riportati stralci di interviste a titolo esemplificativo. 1. Conoscenza dei servizi di inserimento al lavoro di CS&L I referenti delle imprese intervistate sono giunti a conoscenza dei servizi di CS&L in diversi modi (segnalati dalla Provincia, da altri interlocutori, autopromozione di CS&L). Un’impresa ha utilizzato lo strumento della convenzione in art.14 affidandosi direttamente alla cooperativa sociale proponente, consorziata di CS&L. Quattro delle realtà intervistate hanno lavorato anche con altri servizi (Match, CAPAC, agenzie di lavoro temporaneo). Ciò che emerge da tutti gli intervistati è che il rapporto diretto con un referente che si occupa specificamente del reperimento aziende è stato fondamentale, così come il rapporto fiduciario istauratosi con CS&L. Il rapporto con i servizi CS&L è risultato soddisfacente sia per ragioni organizzative (i tempi rispettano le esigenze dell’azienda), sia per la possibilità di avere rapporti diretti molto efficaci, sia perché CS&L ha dimostrato di avere una conoscenza approfondita delle persone da inserire. Sembra dunque che un indicatore di efficacia per le aziende, sia proprio la possibilità di avere un referente preciso e un servizio che orienta adeguatamente le persone. A puro titolo esemplificativo si riporta una affermazione precisa: “Quando ci siamo rivolti ad agenzie di lavoro temporaneo non abbiamo riscontrato partecipazione nel percorso di inserimento e quindi abbiamo deciso di lavorare esclusivamente con CS&L” MIND THE STEP: CASE STUDY 11 2. Valutazione delle prassi di inserimento al lavoro In quest’area di indagine sono emerse molte informazioni interessanti. Un primo dato è che la collaborazione con CS&L è in 7 situazioni su 10 legata all’ottemperanza della legge 68/99. I tirocini attuati sono quindi a favore di persone con certificazione di invalidità civile. In secondo luogo viene valorizzata l’importanza del lavoro del servizio di inserimento lavorativo che fa degli approfondimenti che non competono all'azienda. Il momento della selezione è delicato e il colloquio è più fluido nel momento in cui l’operatore della mediazione lavorativa riesce a delineare una precisa analisi funzionale delle competenze del candidato. In terzo luogo risulta fondamentale che il servizio di inserimento lavorativo operi con precisionele caratteristiche della mansione e le competenze necessarie per poterla svolgere. Sui casi di successo e insuccesso è emerso molto chiaramente che i criteri fondamentali sono in parte legati al lavoro del sisl (orientamento del candidato, conoscenza approfondita della persona, conoscenza del luogo di lavoro, supporto e tutoraggio costante, ecc.) e, per un altro lato, sono variabili legate al contesto lavorativo. La testimonianza che segue è esplicativa dell’importanza del monitoraggio in situazione e del ruolo del tutor. “Ritagliare bene le esigenze dell'azienda in modo da individuare bene la figura. Individuando bene la figura, le possibilità di insuccesso diminuiscono. Le esigenze di un'azienda come questa (metalmeccanica) possono essere soddisfatte solo se riuscite a capire bene le nostre richieste. Non basta vedere il cv; l'azienda deve far capire bene a voi la persona che si cerca. Insieme bisogna trovare la collocazione giusta. Le persone non devono essere abbandonate, sia si tratti di disabili o meno. Il supporto vostro o di un'assistente sociale è fondamentale per l'azienda. L'azienda vede lei, ma dietro c'è tutta le rete. Non mollare soprattutto nei primi tempi riesce a limitare gli insuccessi.” Rilevante è anche l’aspetto metodologico nelle diverse fasi di conoscenza tra la persona e l’azienda e la possibilità di un lavoro concretamente congiunto tra l’operatore del sisl e il referente aziendale: “ La presenza dell'operatore ha agevolato il colloquio perchè la persona si sentiva più a suo agio e gli interventi dell'operatore sono sempre stati opportuni. Durante il tirocinio abbiamo fatto diversi incontri con l'operatore...sono stati incontri proficui perchè ci davano il termometro della situazione: come noi venivamo percepiti dalla persona e come percepivamo noi. Abbiamo fatto un cammino insieme e per MIND THE STEP: CASE STUDY 12 questo ci siamo trovati bene. E' stato importante che si creasse una squadra in cui dove non riusciva ad arrivare la persona disabile, il collega di turno, a livello informale, riusciva a modulare il carico di lavoro. Il responsabile del magazzino, tutor, non era sempre presente ed erano i colleghi a sollevare la persona da eccessivi carichi di lavoro che tendeva a prendersi. Lo spirito di squadra permette che ognuno dia una mano all'altro.” In alcune situazioni (2 su 10) una collaborazione molto consolidata permette l’assunzione di una metodologia nella quale è possibile una delega al servizio di inserimento lavorativo anche sulla scelta del candidato.Il focus dell’intervento si sposta sulla valutazione on the job e il colloquio di selezione diventa un colloquio di semplice presentazione Un ragionamento a parte deve essere affrontato relativamente alla stipula di convenizoni in art.14, che vede il soggetto cooperativa sociale maggiormente impegnato nella gestione di tutte le fasi dell’inserimento in una modalità "chiavi in mano", ovvero il lavoro di selezione e di inserimento dei candidati viene operato dalla cooperativa in raccordo con i servizi territoriali. MIND THE STEP: CASE STUDY 13 3. Le ragioni del no Interessava cogliere quali sono gli ostacoli dell’azienda nel procedere agli inserimenti lavorativi. La questione degli esoneri è un dato fondamentale che è emerso con chiarezza in termini di bilancio costi/benefici da parte dell’impresa, ma anche come strumento che preserva l’azienda da percorsi di inserimento complessi, che non sempre portano a risultati positivi. I dati ostativi ad inserire persone disabili hanno a volte delle giustificazioni oggettive, sulle quali può essere utile riflettere, perché non possono rientrare nella semplice non disponibilità dell’impresa, ma piuttosto nella complessità strutturale dei luoghi di lavoro che sono anche luoghi di vita e di relazione. Se questa è una delle ragioni (la possibilità di avere anche relazioni umane) per le quali ha senso lavorare in termini di inserimento, è qualche volta anche la ragione che ne costituisce il principale ostacolo. Accanto a questa valutazione segue anche la considerazione successiva, che mette in rilievo un dato fondamentale: “E’ raro avere necessità di personale con un'esperienza generica: la specializzazione formativa è un ostacolo all'inserimento della categoria protetta” 4. Desiderata dell'azienda In quest’area abbiamo richiesto ai referenti aziendali di identificare le caratteristiche che le aziende intervistate trovano nei servizi di CS&L e che vorrebbero trovare in futuro. La premessa per tutte le dieci realtà intervistate è una collaborazione soddisfacente. Le indicazioni più significative sono quelle che dettaglieremo in questo paragrafo. “Maggior proattività” Due aziende hanno evidenziato che sarebbe utile che i servizi di inserimento lavorativo prendano spunto dalle società che si occupano di selezione puntando sulla proposizione al cliente, non solo pubblico ma anche privato. Il consiglio è quello di presentare alle aziende l’elenco dei servizi offerti in modo chiaro, far capire che gli ostacoli che vede l’azienda non sono impossibili da affrontare. “Il vostro target è rintracciare aziende ed entrarci dentro: vedere qual è l'esigenza, vivere l'ambiente. Voi avete un ottimo argomento (obbligo di legge), se conoscete la cultura, l'ambiente e i processi aziendali riuscite a collocare meglio le persone” “Definizione di una job description insieme all’azienda” Viene indicato come fondamentale definire una check list che spiega le peculiarità del ruolo vacante in azienda: “non basta “addetto al magazzino” è necessario sapere se i carrelli da trasportare sono di 5 kg o di 1 kg, se gli ambienti sono al chiuso o si deve svolgere del lavoro anche all’aperto…” MIND THE STEP: CASE STUDY 14 Anche in questa sezione viene evidenziato da più aziende come il colloquio sia un momento stressante per i candidati e per tale ragione spesso non si entra nel dettaglio dei processi di lavoro. La richiesta che viene fatta a CS&L è quella di raccogliere più dati possibili della postazione lavorativa e richiedere alle aziende una job description in modo da permettere un abbinamento candidato-azienda che risponda al meglio le esigenze di entrambi. “Momenti strutturati” E’ apprezzato il fatto che il tirocinio prevede dei momenti strutturati. E’ importante dare all'azienda una cornice che descriva la modalità di attuazione del tirocinio, anche strutturando l'elenco degli incontri in modo che il referente aziendale sappia quando si incontrerà con il tutor e la persona. (ad esempio: un tirocinio che dura 6 mesi ha 9 incontri a cui si possono aggiungere incontri ad hoc nel caso di difficoltà). Questo elemento permette di orientare l'azienda. “Il costante affiancamento del tutor” Il ruolo del tutor del servizio di inserimento lavorativo viene valorizzato da tutte le aziende intervistate. La presenza del tutor è utile per sfondare il muro della diffidenza dell’azienda e dei colleghi, per trovare una collocazione giusta della persona in ambito produttivo, per sostenere la persona in momenti critici e per formare on the job il tutor aziendale rispetto alle competenze della persona inserita. “Gli insuccessi sono legati a inserimenti che l'azienda ha fatto da sola, non legati a tirocini. Per l’umore dei colleghi la cosa peggiore sono gli insuccessi...bisogna evitare di farne” “Capacità di immedesimazione di un problema” Il tutor si fa carico della gestione di eventuali problemi che sorgono in azienda. Un'azienda cerca questo, insieme alla velocità e alla precisione della risposta. MIND THE STEP: CASE STUDY 15 5. Post assunzione Referenti precisi, numeri di telefono, procedure tempestive di intervento da parte del servizio di inserimento lavorativo sono indicate da tutti come le variabili che danno garanzia all’impresa e che le consentono di intervenire adeguatamente nelle fasi difficili di un inserimento anche in seguito all’assunzione. Quando questa possibilità manca l’organizzazione si è trovata ad utilizzare risorse esterne (sindacalisti, medici del lavoro) oppure è intervenuto il referente interno per la l.68/99 ( che però non è una prassi di tutti). “Non ci sono persone che non abbiano dei cicli, io ho una preparazione poco adeguata ad affrontare questo tipo di problemi. Mi trovo in un ruolo datoriale e quindi se intervengo io ha un peso grosso per il dipendente. Per un'azienda il discorso non finisce con l'assunzione. Sarebbe bello sondare periodicamente il grado di soddisfazione delle persone inserite dopo il tirocinio. Io vorrei che il rapporto con le persone prosegua anche dopo il tirocinio.” E anche “Il percorso di inserimento della categoria protetta non termina mai. Certo, con il tempo impareremo a conoscere la persona,ma credo che sia importante che possiamo far riferimento alla professionalità degli operatori della cooperativa, che sono preparati ad affrontare eventi critici. Anche questo aspetto dà sicurezza rispetto all'utilità dell'art.14.” 6. Network di Imprese Il solo fatto di aver chiesto dei consigli agli imprenditori qui rappresentati, ha messo in atto una effettiva disponibilità sia sul piano delle possibili idee, sia sul piano dell’impegno personale. “Provincia di Milano” Uno strumento di conoscenza e garanzia è la Provincia di Milano:secondo tutte le dieci realtà intervistate sarebbe molto utile inserire i contatti di CS&L e i servizi proposti sul sito della provincia di Milano in modo da aumentare la visibilità dei servizi di inserimenti lavorativo. Questo permetterebbe anche alle aziende di affidarsi ai servizi. “Relazioni personali - testimonial” Le persone intervistate si sono rese disponibili a fare da tramite e da testimonial di buone practice attraverso il passaparola con responsabili risorse umane di altre aziende, con le quali sono in contatto. E’ importante che un responsabile delle risorse umane parli con un altro responsabile; è visto come chiedere le referenze. Un valore aggiunto che viene richiesto è la consulenza rispetto alla normativa e agli aspetti economici. “Loro vogliono sapere SOLO quali sono i vantaggi per le aziende. La parola “gratuito” che era stato inserito nel video della provincia di Milano è un vantaggio, ma dovete puntare sul tipo di supporto che date alle aziende e sui servizi che vengono dati” MIND THE STEP: CASE STUDY 16 “Sensibilizzazione” Gli interventi di sensibilizzazione sono più efficaci se adeguatamente pubblicizzati. In particolar modo i referenti aziendali intervistati si chiedono se possono essere utili e funzionali per i dipendenti e per l’azienda. “Associazioni” Le associazioni di categoria non vengono legate all'inserimento lavorativo disabili e a parere degli intervistati non sono uno strumento utile di diffusione dei servizi di inserimento lavorativo Viene indicata l’associazione Rotary come una possibile vetrina poichè gli iscritti al Rotary sono professionisti, ma anche imprenditori. “La legge 68. ha dato un impronta diversa all'inserimento delle categorie protette. Bisogna passare il messaggio che il lavoratore disabile a tutti gli effetti è normale. è necessario trovare una persona che ti dia una mano effettiva. Il rotary stava cercando di fare un'azione di sensibilizzazione importante, e può parlare ad un target di persone che possono aiutare. Il mondo Rotary è fatto di club, si deve parlare con i club più grandi. Io non ci avevo pensato prima di questa intervista, ma lo farò. Lo proporrò al mio club” MIND THE STEP: CASE STUDY 17 Follow up In data 30 ottobre 2013, a circa 3 mesi dalle interviste individuali semistrutturate, sono stati presentati i risultati della ricerca a tutte le aziende in un incontro a cui hanno partecipato i referenti delle aziende intervistate, l’intervistatrice, la psicologa del servizio di inserimenti lavorativi CS&L di Cologno Monzese, due operatori del servizio e il referente aziende del servizio. La possibilità di ritrovarsi in un momento dedicato, ha fatto emergere un ricco confronto tra responsabili delle risorse umane e gli operatori del servizio di inserimenti lavorativi. Si sono riprese delle aree considerate più “calde” rispetto all’inserimento lavorativo di persone disabili. I referenti aziendali si sono confrontati su come alcune aziende ritengano che il personale disabile con alta specializzazione costi molto di più di personale non disabile poiché viene conteso da più realtà. Altre aziende ritengono che le persone disabili si “spengano prima”, che non siano in grado di garantire una costanza di produttività sul lungo periodo. Rispetto al monitoraggio post assunzione vengono ritenuti molto importanti incontri di follow up post assunzione a cadenza semestrale o annuale (un referente aziendale afferma: “non mi potete abbandonare dopo l’assunzione, poiché se l’azienda viene abbandonata perde l’interesse a continuare il percorso”). Rispetto al rapporto tra azienda e servizio di inserimento lavorativo, viene data la disponibilità da parte di tutti i presenti a diventare testimoni di “buone pratiche”, attraverso la valorizzazione di casi di successo o semplicemente attraverso la possibilità di preparare delle “referenze” per i servizi di Inserimento Lavorativo in modo che possano presentarsi a nuove aziende con racconti di esperienze positive. Viene evidenziato quanto sia stato importante il momento di follow up, a prescindere dalla presentazione dei risultati della ricerca, per poter conoscere i diversi professionisti che compongono l’équipe, con le loro competenze complementari. Spesso l’azienda fa riferimento ad uno o due professionisti del servizio di inserimenti lavorativi e non percepisce la complessità della rete in cui lavora l’operatore della mediazione lavorativa, composta dalla propria équipe, dal proprio servizio, dal servizio sociale, dal piano di zona, dai servizi specialistici e dalle aziende. Un momento di questo tipo è riuscito a mettere in luce tutti gli interlocutori ed è stato apprezzato e valorizzato dalle aziende presenti. MIND THE STEP: CASE STUDY 18 Conclusioni Lo strumento di indagine proposto ha permesso di creare una forma di conversazione di tipo dialogico in un clima di comprensione fra due culture: quella aziendale e quella della cooperazione sociale che spesso utilizzano linguaggi diversi. Il dialogo, legato alla modalità di indagine one to one, ha permesso di rallentare la conversazione, di ascoltare i livelli più profondi del discorso, di meta-comunicare sulle esperienze fatte e di evidenziare in che modo i percorsi di inserimento al lavoro siano migliorabili. Esistono datori di lavoro e responsabili delle risorse umane (una minoranza in crescita) che, per cultura propria e in seguito ad esperienze positive vissute con le persone inserite, hanno assunto un atteggiamento collaborativo, che testimonia nella pratica e non solo a parole, la possibilità di rendere concreta la responsabilità sociale di impresa. Questi soggetti costituiscono per noi una risorsa fondamentale che vogliamo valorizzare e potenziare affinché sia possibile aumentare l’efficacia delle strategie di sensibilizzazione. Vogliamo sperimentare una nuova forma di comunicazione sociale e di sensibilizzazione che non solo si rivolge alle imprese, ma che parte dalle imprese e le loro esperienze MIND THE STEP: CASE STUDY 19 2) MIND E LE IMPRESSIONI DEI VISITATORI MIND è una mostra interattiva , un’occasione per sensibilizzare i datori di lavoro e le aziende, ma anche i giovani e gli adulti, riguardo alle difficoltà che una persona con disabilità si trova ad affrontare quotidianamente nello svolgimento del proprio lavoro o nella ricerca dello stesso. Le parole chiave di MIND sono interattività e buone pratiche. La mostra si articola in cinque spazi progettati per far sperimentare ai visitatori i disagi che una persona con disabilità può incontrare nel mondo del lavoro. Il percorso prevede l’allestimento di alcune “stanze” dedicate alle difficoltà motorie, altre a quelle sensoriali e cognitive. Il visitatore, ad esempio, prova a mettersi nei panni di una persona con disabilità e a farsi assumere da un’ipotetica azienda sostenendo un colloquio di lavoro riprodotto tramite un programma informatico che gli consente di rispondere alle domande che un presunto selezionatore potrebbe fargli. In questo modo si scontra con i pregiudizi e le difficoltà che una persona con disabilità può incontrare nella ricerca di un posto di lavoro. Oppure è inviato a percorrere con una sedia a rotelle uno spazio angusto e pieno di ostacoli al fine di eseguire un compito affidatogli. Dopo aver sperimentato in prima persona tali difficoltà i visitatori possono prendere visione delle opportunità esistenti oggi (in termini di dispositivi e servizi) a cui è possibile accedere affinché queste problematiche possano essere affrontate. Mind è stata realizzata in 3 luoghi, presso: - l’azienda LE STRADE DEL FRESCO di Legnano LA FILANDA di Cernusco sul Naviglio IL PERTINI centro culturale multimediale di Cinisello Balsamo Le varie edizioni della mostra sono state frequentate da circa 500 persone, tra cui giovani, adulti, datori di lavoro, lavoratori, inoccupati, studenti e persone con disabilità occupate e non. A 110 persone è stato somministrato un questionario e a 10 è stata proposta una video intervista; entrambi gli strumenti mirano a comprendere la percezione che gli intervistati hanno riguardo all’inserimento lavorativo di persone con disabilità e quanto la mostra sia stata efficace riguardo al suo obiettivo di sensibilizzazione. MIND THE STEP: CASE STUDY 20 Gli strumenti Questionario Maschio □ Femmina □ Lavora prevalentemente? □ da solo □ in un gruppo Lavora in una azienda ? □ Sotto 15 dipendenti □ tra i 16 e i 50 □ oltre i 51 □ Non lavorativamente attivo (Esprima un suo parere barrando una casella sapendo che 1=poco ; 5= molto) Qual è la sua conoscenza rispetto alle difficoltà che le diverse disabilità possono portare sul posto di lavoro? 1 2 3 4 Poco 5 Molto Quanto le persone con disabilità vengono accolte e sostenute durante il periodo di inserimento lavorativo nella sua azienda? 1 2 3 4 Poco 5 Molto Nella sua esperienza personale lavorare con una persona con disabilità risulta essere faticoso? 1 2 3 4 Poco 5 Molto L’ufficio del personale della sua azienda ha saputo rispondere a situazioni di difficoltà legate all’inserimento lavorativo di colleghi con disabilità? 1 2 3 4 Poco 5 Molto La mostra Mind le ha permesso di arricchire le sue conoscenze rispetto al tema “disabilità e lavoro”? 1 Poco 2 3 4 5 Molto Note, osservazioni, suggerimenti ……………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………….. MIND THE STEP: CASE STUDY Video- intervista Le domande: - Ha mai lavorato con persone disabili? - La mostra le ha fornito delle informazioni in più rispetto a quelle che aveva? 21 MIND THE STEP: CASE STUDY 22 Gli esiti dell’elaborazione dei dati Riguardo agli esiti dei questionari il campione intervistato è composto da 72 donne e 38 uomini per un totale di 110 persone. Si tratta per lo più di persone lavorativamente attive (soltanto 11 di loro dichiarano di non essere occupati). IL CAMPIONE: DONNE 72 UOMINI 38 TOTALE 110 LAVORA DA SOLO 32 LAVORA IN GRUPPO 64 NON RISPONDE 14 LAVORATORI 99 NON LAVORATIVAMENTE ATTIVI 11 La prima domanda posta agli intervistati si proponeva di raccogliere informazioni riguardo alla percezione che essi hanno rispetto al tema dell’inserimento lavorativo di persone con disabilità. I risultati emersi tendono a confermare una esigenza di sensibilizzazione e di promozione di una cultura adeguata in merito, poiché ben il 60% degli intervistati dichiara di sapere “poco o pochissimo” dell’argomento o non risponde. Mentre il 16% dichiara di saperne “molto” e il 24% “moltissimo”. Qual è la sua conoscenza rispetto alle difficoltà che le diverse disabilità possono portare sul posto di lavoro? NON RISPONDE 3% POCO 9% NON SO 26% POCHISSIMO 22% POCO POCHISSIMO MOLTO MOLTISSIMO NON SO MOLTISSIMO 24% MOLTO 16% NON RISPONDE La seconda domanda invece è finalizzata a far emergere un aspetto più legato alla propria esperienza lavorativa . Si chiede quindi quanto nella propria azienda le persone con disabilità vengano accolte e sostenute durante il periodo di inserimento. MIND THE STEP: CASE STUDY 23 Nelle risposte prevale un 34% che ritiene che nella propria azienda il sostegno sia “poco o pochissimo”, mentre il 26% “molto o moltissimo”.E’ molto alto il dato di chi “non sa o non risponde” ben il 40%. 2)Quanto le persone con disabilità vengono accolte e sostenute durante il periodo di inserimento lavorativo nella sua azienda? DOMANDA 2 POCO 14% NON RISPONDE 23% POCO POCHISSIMO POCHISSIMO 20% MOLTO MOLTISSIMO NON SO NON SO 17% NON RISPONDE MOLTO 14% MOLTISSIMO 12% Nella terza domanda l’indagine si concentra sulla propria esperienza personale e sulla percezione che gli intervistati hanno quando sono chiamati a confrontarsi con una disabilità durante le ore di lavoro. Il 35% di loro ritiene non essere particolarmente faticoso lavorare con una persona con disabilità, mentre il 16% ha una percezione contraria. Il restante campione “non sa o non risponde”. 3)Nella sua esperienza personale lavorare con una persona con disabilità risulta essere faticoso? DOMANDA 3 NON RISPONDE 19% POCO 13% POCO POCHISSIMO POCHISSIMO 22% NON SO 30% MOLTO 2% MOLTO MOLTISSIMO NON SO NON RISPONDE MOLTISSIMO 14% Inoltre se si chiede quanto gli uffici del personale delle aziende siano in grado di far fronte ad eventuali problematiche legate all’inserimento lavorativo, il 21% risponde che sanno farlo “poco o pochissimo” mentre il 25 % “molto o moltissimo”. Il 65 % “non sa o non risponde”. Questo dato così alto potrebbe essere dato dalla somma di coloro che nell’anagrafica si dichiaravano non lavorativamente attivi e quindi non si ritenevano pronti a MIND THE STEP: CASE STUDY 24 rispondere, e anche da un numero di persone che sono state interrogate su di un argomento complesso che probabilmente non hanno mai approfondito o affrontato più di tanto. Ciò fa pensare che il livello di conoscenza non sia altissimo. 4)L’ufficio del personale della sua azienda ha saputo rispondere a situazioni di difficoltà legate all’inserimento lavorativo di colleghi con disabilità? DOMANDA 4 NON RISPONDE 33% POCO 13% POCHISSIMO 8% MOLTO 10% NON SO 21% MOLTISSIMO 15% POCO POCHISSIMO MOLTO MOLTISSIMO NON SO NON RISPONDE Infine senza dubbio si può affermare che lo strumento della mostra interattiva sia assolutamente efficace per sensibilizzare e aumentare le conoscenze delle persone in merito all’inserimento lavorativo. Infatti ben l’84% degli intervistati dichiara di aver acquisito maggiori conoscenze rispetto al tema “disabilità e lavoro” dopo aver visitato e aver interagito con MIND. Ciò rinforza l’ipotesi progettualità da cui è partito il progetto MIND THE STEP, ovvero la necessità di produrre degli strumenti innovativi capaci di promuovere un cambiamento culturale riguardo alla disabilità nel mondo del lavoro. Cambiamento culturale basato sulla sensibilizzazione, sulla diffusione delle giuste informazioni, sul sostegno delle aziende da parte dei servizi preposti, ma anche sulla preparazione delle persone riguardo alle difficoltà e alle potenzialità che può portare una persona con disabilità nel proprio contesto lavorativo. MIND THE STEP: CASE STUDY 25 5)La mostra Mind le ha permesso di arricchire le sue conoscenze rispetto al tema “disabilità e lavoro”? DOMANDA 5 2% 3% 1% 10% POCO POCHISSIMO MOLTO MOLTISSIMO 50% NON SO NON RISPONDE 34% L’ultima domanda chiede quale delle tappe proposte dalla mostra sia più interessante. Più o meno tutte le tappe hanno raccolto un buon numero di preferenze, con una maggioranza relativa alla tappa dedicata alla malattia psichica (che come si evince anche dai commenti raccolti ) è la disabilità meno conosciuta e anche più temuta. 6) Quale tappa della mostra le è sembrata più interessante? DOMANDA 6 NON RISPONDE 14% colloqui 11% mobilità 10% ritardo cognitivo 20% non vedenti 21% psichici 24% colloqui mobilità non vedenti psichici ritardo cognitivo NON RISPONDE MIND THE STEP: CASE STUDY 26 Le dieci video interviste sono anch’esse state realizzate dopo la visione della mostra e mirano a cogliere se i partecipanti hanno acquisito maggiori informazioni riguardo al tema “disabilità e lavoro”. (Esiste un video delle video interviste reperibile su www.situabile.org) Alla domanda: Ha mai lavorato con persone disabili? Le persone intervistate hanno dichiarato per metà una loro esperienza in tal senso e per l’altra metà nessuna esperienza in merito. Mentre per quanto riguarda la domanda relativa all’acquisizione di maggiori informazioni dopo aver partecipato alla mostra, il 100% degli intervistati ha dichiarato di aver arricchito le proprie conoscenze. Si riportano alcuni stralci delle video-interviste: “…mi ha dato un altro punto di vista…” “..mi ha aperto gli occhi…” “…molto utile, mostra delle problematiche non sempre conosciute…” MIND THE STEP: CASE STUDY 27 Bibliografia AAVV. L’inserimento lavorativo dei disabili: condizioni e strumenti. Fondazione Cancan, Padova, 1991. S. Angeloni. L'aziendabilità. Il valore delle risorse disabili per l'azienda e il valore dell'azienda per le risorse disabili. Franco Angeli Editore, Milano 2010 ASPHI. Linee guida per l’integrazione dei disabili in azienda. Fondazione IBM, Milano, 2003 G. Mancini, G. Sabbatini. Riabilitazione-lavoro. Carocci editore, 1999 E.H. Schein. Culture d’impresa. Raffaello Cortina Editore, Milano 1999