architetti +
creativi
p e o p l e
la chance ambientale
intervista di Gianni Terenzi - foto di Daniele Domenicali
È un architetto di fama internazionale,
ma vuole «essere sempre meno un
“architetto”» e aprire definitivamente
il mondo della progettazione alla
sostenibilità ambientale. Solo così,
secondo Mario Cucinella (in foto, classe
1960), si può tornare a costruire edifici
inseriti nel loro specifico contesto naturale
e culturale. Cucinella è oggi uno dei punti
di riferimento dell’architettura sostenibile,
autore di progetti su scale diverse ed
edifici con varie destinazioni d’uso, oltre a
ricerche tipologiche e tecnologiche, studi
sulle strategie ambientali per il controllo
climatico e grandi progetti urbani.
il Centro per le tecnologie
energetiche sostenibili dell’università
di Nottingam, in cina.il rivestimento
in vetro si trasforma dal giorno
alla notte. Un’apertura sul tetto
porta luce a tutti i piani e assicura
un’efficace ventilazione.
Bravacasa novembre/2009
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foto Adolfo Fiori
Per troppo tempo l’architettura è stata autoreferenziale, e ha
prodotto mostri, dice l’architetto Mario Cucinella. È arrivato
il momento di tornare a considerare il mondo in cui viviamo.
people architetti
«l’energia è uno strumento straordinario
per immaginare nuovi edifici»
Cos’è per lei la sostenibilità in
architettura? È la capacità di creare
il progetto giusto nel posto giusto. Ci
sono tante definizioni di sostenibilità,
soprattutto in funzione dei luoghi e
delle condizioni di lavoro. In assoluto è
una posizione di natura etica, cioè fare
il meglio che si può in una determinata
situazione. Non è solo un problema
energetico ed economico: un edificio deve
rispondere anche a esigenze sociali. Solo
la sostenibilità applicata all’architettura
permette di progettare nel miglior modo
possibile in ogni condizione dell’intorno.
sotto, la facciata
ristrutturata da cucinella
di un edificio nel centro di
cremona, con le persiane che
si ispirano alle tradizionali
facciate della città. In alto,
i progetti per la nuova
sede comunale di roma
Uffici Campidoglio 2 (a
sinistra), e della casa 100K:
100mila euro per 100 mq
a zero emissionei di co².
In Italia ci sono i presupposti per
progettare in questo modo? Negli
ultimissimi anni si è presa coscienza che
la sostenibilità è importante da un punto
economico, energetico e ambientale, e si
inizia a capire che ogni nostra azione ha
un riflesso sulla vita di tutti. Nel nostro
paese però si parla tanto, ma si opera con
poca serietà e poca convinzione.
In Francia ho trovato invece una
grandissima determinazione rispetto
a questi temi. Anche nei comuni più
piccoli, i sindaci parlano ai cittadini di
impegno per il trasporto sostenibile,
per la distribuzione dell’acqua, per la
trasformazione dei codici urbanistici
necessari per fare edifici a basso consumo
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Bravacasa novembre/2009
energetico. Chi governa deve imporre
regole precise, in modo da avere risposte
immediate da tutto il mondo industriale e
professionale. Ci sono comunque segnali
positivi anche da noi.
Ha ancora senso distinguere
tra architettura sostenibile e
architettura? Non può nascere
un’architettura che non sia sostenibile. Si
deve superare questa divisione e parlare
invece in maniera unitaria di bella
architettura. Il concetto di bellezza è un
tema che ha attraversato il tempo con
codici diversi, ciò che era bello nel ’900
per noi oggi ha un valore diverso. Sarebbe
un traguardo importante se il nuovo
concetto di bello fosse legato al fatto che la
sostenibilità ha una forma,
e quella forma è la bellezza.
Buon costruire, bellezza, rispetto
per l’ambiente: sono pilastri
dell’architettura del passato.
Perché ce ne siamo dimenticati? In
realtà li abbiamo dimenticati per un
periodo abbastanza piccolo della storia
dell’architettura, per ingenuità, e forse per
un entusiasmo legittimo di quel grande
movimento che è stato il Modernismo.
Abbiamo creduto che la macchina potesse
sostituire l’uomo, il clima, il territorio.
people architetti
«un edificio non è una scatola per abitare,
è un’espressione della cultura»
Qui sopra e in alto, il centro
direzionale forum: L’involucro
esterno è ottenuto con
un reticolo d’acciaio su cui
crescono piante rampicanti.
A destra, il progetto per
la nuova sede dell’agenzia
regionale per l’ambiente
di ferrara, con i caratteristici
camini che portano luce
a tutti gli ambienti e
favoriscono la ventilazione.
in basso, particolare
della hall del nuovo
municipio di bologna.
Sono state fatte anche grandi innovazioni.
Poi si è capito che gli edifici appartengono
a dei luoghi, e i luoghi hanno climi diversi
che non vanno bene per tutte le macchine.
È stata una svista pensare diversamente,
anche perché si sapeva che l’architettura
preindustriale si era sempre confrontata
con le condizioni territoriali e di contesto.
Io non credo che la contemporaneità
debba essere decontestualizzata: l’idea
di internazionalizzazione degli edifici è
ormai superata. Fondamentale è invece
il ritorno a un’architettura che risolva
nella sua forma, nella sua cultura e nel
progetto, una parte dei problemi, come ha
sempre fatto. La tecnologia deve aiutare
a migliorare il progetto, ma non è la base
da cui partire. Oggi l’architettura e la
tecnologia vivono un bel flirt, un rapporto
molto equilibrato e raffinato.
Da dove deve partire il pensiero
architettonico per progetti
sostenibili? Dalla conoscenza del
luogo in cui si costruisce, bisogna
capire veramente dove un edificio verrà
realizzato, dal punto di vista culturale,
geografico e climatico. Il nostro mondo
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Bravacasa novembre/2009
globale è fatto di imprese internazionali e
di clienti internazionali, ma anche il più
internazionale dei clienti vuole essere in
un luogo e appartenere a quel luogo. Un
edificio non è solo una scatola per abitare,
lavorare o una macchina di performance,
è soprattutto un’espressione propria della
cultura di quel luogo.
Quali elementi caratterizzano il suo
modo di progettare? La copertura
e l’integrazione con gli impianti. Trovo
interessante pensare al modo in cui un
edificio è rivestito, coperto da un filtro
che diventa un moderatore climatico
tra l’interno e l’esterno. Altro aspetto
fondamentale nei miei progetti è
l’integrazione tra la forma dell’edificio
e tutto il resto, in modo da vedere
come la forma dell’edificio influenza il
funzionamento del sistema impiantistico.
Oggi l’architetto deve essere anche
un ecologista? Direi di no, perché
l’architettura è un atto che occupa
un territorio e consuma delle risorse.
Quindi, di fatto, noi architetti siamo in
parte contro natura. D’altro canto, però,
people architetti
«le nuove generazioni danno
all’architettura anche un valore etico»
sopra, due immagini del
progetto per la sede milanese
della banca santander, a
zero emissioni di Co². sotto,
l’ingresso del padiglione
espositivo della città di
bologna; le pareti trasparenti
sono illuminate da led.
l’uomo ha sempre costruito, e quindi
facciamo anche parte della natura
dell’uomo. È questo il paradosso, il
rapporto straordinario tra l’architettura,
che è il paesaggio costruito, e il paesaggio
naturale. Per troppo tempo noi architetti
siamo stati arroganti pensando che
qualunque forma e formula andassero
bene dappertutto, facendo così in
modo che girando per il mondo si
vedessero ovunque le stesse cose. Trovare
architetture uguali in tutto il mondo a me
non sembra però un grande traguardo.
Master in Architettura sostenibile
L’Istituto Europeo di Design di Torino offre in esclusiva ai lettori di Bravacasa
una borsa di studio pari al 50% della retta di frequenza per il
Master Sustainable Architecture 09/10, coordinato da Mario Cucinella.
Per concorrere all’assegnazione della borsa è necessario inviare entro il 20
gennaio 2010 un progetto ispirato al tema Disegna la tua casa sostenibile.
Il progetto potrà essere presentato con l’ausilio di disegni e/o rendering.
Sarà considerato titolo preferenziale la presentazione di un modellino 3D.
Il progetto dovrà essere accompagnato dal curriculum vitae del candidato
e da una lettera motivazionale, e spedito a: [email protected]
oppure a: Istituto Europeo di Design, via S. Quintino 39, 10121 Torino.
Il costo totale del Master è € 15.500 (€ 5.000 tassa di iscrizione e € 10.500
di retta di frequenza). Il valore della borsa è pari a € 5.250. L’offerta
non è cumulabile con altri sconti o borse di studio attivati da IED Torino.
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Bravacasa novembre/2009
I temi energetici, ambientali, di riduzione
dei consumi sono una grande chance
per ricondurre l’architettura alla sua vera
natura: un edificio appartiene a un luogo
e solo in quel luogo può e deve essere
costruito con quelle caratteristiche.
Una chance che i giovani architetti
sapranno cogliere? Siamo di fronte a
un incoraggiante cambio generazionale.
Per troppo tempo l’architettura è stata
autoreferenziale, un sistema quasi
perverso di guardarsi e autoguardarsi che
produce dei mostri. Le nuove generazioni
si stanno appropriando delle tematiche
legate alla sostenibilità, sono più idealisti,
non pensano più all’architettura solo
come a una moda, ma le danno anche un
valore etico. Il pensiero di poter far bene
all’ambiente crea una spinta molto forte
in questa direzione. L’architettura deve
guardare al mondo, deve guardare fuori.
Il problema energetico ci permette
di uscire dallo schema di cultura
accademica, che poi è diventato di natura
professionale, dove il riferimento unico
era l’architettura. Oggi invece
i riferimenti sono la natura, l’energia, la
performance, e solo dopo aver compreso e
risolto queste problematiche si può fare
della buona architettura.