“Una speranza di cura per bambini con cecità corticale a tipo

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“Una speranza di cura per bambini con cecità corticale a tipo emianoptico”
Il termine cecità viene utilizzato per indicare la mancanza di visione dovuta alla compromissione
dell’occhio. Esiste un altro tipo cecità, conosciuta come cecità corticale o celebral visual
impairment causata da lesioni celebrali che coinvolgono la corteccia visiva occipitale, con
incidenza elevata nei primi anni di vita 4:10000.
Le cause che determinano questa cecità possono essere lesioni del sistema nervoso di natura
vascolare – ischemica o emmoragica - traumatica, infettiva, tossica, tumorale o la conseguenza di
interventi neurochirurgici invasivi.
In base all’estensione e della localizzazione della/e lesione/i si riconoscono vari tipi di cecità
corticale. Il difetto più frequente è quello del campo visivo, cioè l’incapacità di vedere in una parte
del nostro campo di sguardo e quando è molto estesa si chiama emianopsia.
L’emianopsia è stata molto studiata nei soggetti adulti ed è molto invalidante nell’esecuzione di
compiti di vita quotidiana quali muoversi all’interno di un ambiente nuovo, trovare un oggetto
all’interno di una stanza, leggere ecc… . Sfortunatamente anche nella popolazione infantile è
possibile avere un deficit di campo visivo sia per cause congenite sia a causa di lesioni acquisite.
I soggetti con lesioni congenite sono in grado di attivare maggiormente meccanismi di compenso
spontanei legati alla elevata plasticità celebrale, mentre i bambini con lesioni acquisite hanno un
comportamento simile a quello degli adulti con conseguenze invalidanti nella vita di tutti i giorni.
Da queste difficoltà di tanti bambini ed adolescenti è nata l’idea di mettere a punto un metodo di
trattamento riabilitativo di tipo compensatorio applicabile a soggetti con emianopsia o importanti
riduzioni del campo visivo.
Il metodo consiste nell’attivazione di neuroni multisensoriali. In pratica grazie a stimoli prima
uditivi e poi audio-visivi, si allenano questi neuroni ad aiutare il soggetto a esplorare visivamente la
zona dello spazio in cui è presente il difetto di campo.
Ad oggi è stato realizzato il primo prototipo di questo strumento portatile denominato AVDesk.
AvDesk è frutto di una collaborazione tra due eccellenze toscane, IRCCS Fondazione Stella Maris
e società Linardi Engineering srl.
Lo strumento consiste in 8 tavolette di legno nere collegate tra loro sulle quali si trova un led per
l’emissione di una luce colorata e uno speaker per l’emissione di un suono. Tutto questo è
comandato da un software installato su un PC dal quale l’operatore sceglie il programma
riabilitativo da far eseguire al paziente in quella giornata. Il soggetto deve rispondere, premendo un
pulsante, quando vede comparire la luce di un certo colore da una delle 8 possibili posizioni. Lo
stimolo viene inviato solo quando si è sicuri che il soggetto sta guardando centralmente e il training
consiste nel far precedere di qualche millisecondo la luce da un suono emesso da uno degli speaker.
Lo scopo riabilitativo di questo strumento è far diventare più rapidi i movimenti oculari del soggetto
trattato nella direzione dell’emicampo dove non vede. Questa tipologia di allenamento consente di
fornire al soggetto una strategia compensatoria più rapida rispetto a quella che utilizzarebbe
mediante lo spostamento spontaneo del capo invece che degli occhi.
Adesso è in fase di realizzazione il secondo prototipo di questo strumentAVDesk2:
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Cura soggetti con emianopsia o con difetti importanti di campo visivo dovute a lesioni
celebrali acquisite
Non richiede l’uso di farmaci, solo stimolazioni audio-visive
Applicabile a partire dagli 8 anni di età
Sfrutta la stimolazione cross modale dei neuroni multisensoriali per sostituire la funzione
di quelli danneggiati
Il sistema rende l’autosoministrazione della cura domiciliare semplice come quella in
ambulatorio
Una microcamera posta di fronte al paziente rileva la corretta posizione di capo ed occhi
prima di somministrare gli stimoli audio/visivi per avere la massima efficacia
Il trattamento dura circa un mese e può essere svolto a domicilio o in ambulatorio
I risultati sono misurabili in pochi giorni
Il paziente continua a migliorare per alcuni mesi anche dopo la fine del trattamento
Si interagisce con un tablet o smartphone con WiFi
Si può interagire con il curante o terapista
Il programma terapeutico viene fornito giorno per giorno
Lo sviluppo del nuovo sistema, con ristruttura del software e realizzazione del prototipo per
successiva sperimentazione clinica in un gruppo di pazienti, richiede un investimento di
18.000/20.000euro e verrà interamente svolto dai tecnici di LINARI Engineering e dai clinici
specialisti dell’IRCCS Stella Maris.
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