barriere ematiche

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BARRIERE EMATICHE
1.
Emato-encefalica
È composta da cellule endoteliali che danno origine ad un endotelio continuo, non fenestrato. Le
cellule endoteliali sono poi unite tra di loro da giunzioni cellulari occludenti (tight junction). Questa
maggiore compattezza impedisce il passaggio di sostanze idrofile e/o con grande peso molecolare
dal flusso sanguigno all'interstizio (e quindi ai neuroni) con una capacità di filtraggio molto più
selettiva rispetto a quella effettuata dalle cellule endoteliali dei capillari di altre parti del corpo. Un
ulteriore fattore che contribuisce alla formazione di questa unità anatomofunzionale è costituito
dalle proiezioni delle cellule astrocitarie, i peduncoli astrocitari, (conosciuti anche come “limitanti
gliali”) che circondano le cellule endoteliali, determinando un'ulteriore "barriera".
2.
Emato-liquorale
Le cellule epiteliali del plesso coroideo e la membrana aracnoidea formano la barriera ematoliquorale. Il plesso coroideo è un tessuto vascolare che si trova in tutti i ventricoli cerebrali. L’unità
funzionale del plesso coroideo è composta da un capillare circondato da uno strato di epitelio
ependimale differenziato. A differenza dei capillari che formano la barriera emato-encefalica, i
capillari del plesso coroideo sono fenestrati e non hanno tight junction. L’endotelio, per questo, non
forma una barriera al movimento delle piccole molecole; invece, la barriera presso il plesso
coroideo è formata dalle cellule epiteliali e dalle tight junction che le collegano tra loro. L’altra
parte della barriera è la membrane aracnoidea, che avvolge il cervello. Le cellule di questa
membrana sono anch’esse collegate attraverso giunzioni occludenti.
3.
Emato-retinica
È parte della barriera emato-oculare la quale consiste di cellule strettamente legate insieme per
impedire a certe sostanze di entrare nel tessuto della retina. È composta dai capillari non fenestrati
della circolazione retinica e dalle giunzioni occludenti (tight junction) tra le cellule retiniche
epiteliali che impediscono il passaggio di grandi molecole dai vasi coriocapillari nella retina. La
barriera emato-retinica consiste di due componenti: l'endotelio dei vasi retinici e l'epitelio
pigmentato retinico. Vasi sanguigni retinici simili ai vasi sanguigni cerebrali mantengono la barriera
emato-oculare interna. Questa barriera fisiologica consta di un singolo strato di cellule endoteliali
non fenestrate, che hanno giunzioni occludenti. L'epitelio pigmentato mantiene la barriera ematooculare esterna.
4.
Emato-aerea o sangue-aria (a livello della parete alveolare)
Si compone dell'epitelio di rivestimento degli alveoli polmonari, pneumociti di tipo I (cellule
alveolari squamose) e II, delle membrane basali di alveoli e capillari polmonari, spesso unite tra
loro, e dell'epitelio endoteliale. I pneumociti di I tipo, sono gli elementi strutturali essenziali alla
costituzione della barriera in quanto essi formano l'alveolo stesso (ne formano il 97%), che non
presenta altra struttura di sostegno se non questo epitelio. L'epitelio costruito dai pneumociti di I°
tipo è piatto monostratificato. I pneumociti di tipo II sono cellule più grandi; essi secernono un
agente surfattante componente dei corpi lamellari (inclusi citoplasmatici dei pneumociti II); questo
surfattante è una sostanza tensioattiva che abbassa la tensione superficiale della parete alveolare
permettendo i movimenti di contrazione ed espansione doovuti alla respirazione. Il capillare che
giunge a queste strutture deriva dall'arteria polmonare ed è comune a due alveoli; è costituito da
endotelio e lamina basale, accollata all'epitelio formato dai pneumociti, in modo da ridurre al
minimo lo spazio che il gas deve attraversare per passare dall'ambiente "esterno" all'eritrocita. La
cosiddetta barierra "aria - sangue" è rappresentata quindi dalle zone in cui la parete alveolare è più
sottile o addirittura assente.
5.
Emato-mienterica
Il plesso mi enterico è una struttura tubulare circondata parzialmente da una lamina di processi
cellulari di supporto. I capillari non entrano nel plesso. I capillari che irrorano lo strato mienterico
differiscono per struttura dai capillari degli altri strati dell’intestino e sono non fenestrati. Questi
capillari mienterici inoltre hanno delle giunzioni impermeabili che prevengono il passaggio di
sostanze tra le cellule endoteliali. Un lento passaggio di macromolecole è quindi probabilmente da
imputarsi al trasporto attraverso la cellula mediante vescicole. È inoltre presente un sistema di
fagociti che rimuove questo materiale e impedisce il passaggio delle sostanze dal sangue allo spazio
extracellulare in concentrazioni elevate.
6.
Emato-testicolare
Questa barriera è prodotta dalle giunzioni occludenti (o tight junction) tra una cellula del Sertoli e
l’altra, appena al di sopra degli spermatogoni che poggiano sulla membrana basale contigua alla
membrana limitante il tubulo. Questo fatto è fondamentale non solo per il controllo dell’entrata e
dell’uscita di nutrienti, ormoni e sostanze chimiche dal sangue al compartimento luminale del
tubulo seminifero, ma soprattutto per la difesa delle cellule in spermatogenesi. Difatti, gli
spermatogoni, diploidi, esprimono le medesime molecole di membrana delle altre cellule
dell’organismo, mentre gli spermatidi e poi gli spermatozoi, aploidi, sono diversi dalle altre cellule
self e potrebbero innescare una risposta del sistema immunitario che ne provocherebbe la
distruzione.
7.
Emato-timica
Strati di cellule epiteliali che avvolgono i capillari e i vasi di calibro maggiore specialmente nella
corticale. È probabile che la barriera emato-timica protegga le cellule T in via di sviluppo da
un’inappropriata esposizione ad antigeni circolanti. Le cellule epiteliali, infatti, non hanno solo una
funzione di supporto, ma stimolano la maturazione dei linfociti T anche attraverso la produzione di
molecole ad azione paracrina. Prova ne è anche il fatto che questi epiteliociti sono una popolazione
morfologicamente omogenea ma antigenicamente eterogenea e ne sono già stati identificati sei tipi
differenti, con caratteristiche immunoistochimiche peculiari, a cui corrisponderebbero funzioni
differenti, anche se non del tutto chiare.
8.
di ultrafiltrazione o sangue-urina
consiste di podociti con pedicelli che si estendono basalmente formando una rete interdigitata
appoggiata alla lamina basale. Questa lamina basale presenta carica anionica. Tra i peduncoli sono
inoltre riscontrabili degli “slits” (diaframmi) a litello sub strutturale che limitano l’ultrafiltrazione
stessa.
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