Storia dell`Architettura - alberti5tserale

Alberto Vipraio Tiberi - 5a T serale 2014/15
Appunti di STORIA DELL’ARCHITETTURA
STORIA DELL'ARCHITETTURA
Rivoluzione Industriale
Guardando al passato notiamo che lo stile dell’architettura, che dal periodo dell'uomo della pietra è
concepita imponente ed appesantita, evolve notevolmente nel proseguire dei secoli.
A questa evoluzione contribuisce la Rivoluzione Industriale che fu un periodo storico molto importante, nato
in centro e Nord Europa (Inghilterra, Francia e Germania), dove vi erano abbondanti risorse di materie prime
(miniere di ferro e carbone).
Nella metà del 1700 vengono inventati gli altoforni che vengono ampiamente utilizzati dai paesi detentori
delle materie prime. In Italia ciò non avviene perché in quel periodo il paese è diviso ancora in tante unità
territoriali autonome.
La creazione dell'altoforno ha consentito la produzione a livello industriale di materiali ferrosi. L'unione del
ferro, e di minime parti di altri materiali come il manganese, con il carbonio contenuto del carbone origina
una lega che possiamo distinguere in acciaio o ghisa in base alla percentuale più o meno elevata di carbonio
contenuta.
La presenza minore o maggiore di carbonio conferisce differenti caratteristiche al materiale: la ghisa lavora
meglio in compressione e peggio in flessione, l'acciaio è più lavorabile e per questo motivo ha migliore resa
nella flessione.
Inizialmente era più ampiamente prodotta la ghisa; successivamente, migliorando le tecniche di produzione,
prende sempre più campo la produzione di acciaio.
Si ottiene un materiale che possiede delle caratteristiche indubbiamente migliori delle precedenti produzioni
perché ha delle capacità portanti più elevate, possiede una maggiore malleabilità e i lavorati possono essere
prodotti in serie. Nel contempo vengono anche studiati i migliori metodi di unione (ricordiamo che in quel
periodo non c'erano ancora i macchinari per la produzione in stampo di bulloni e dadi).
Il profilo veniva forato, si prendeva un chiodo che veniva reso incandescente riscaldandolo e veniva posto
nei fori dei profili che dovevano combaciare. Il dado veniva ribattuto ancora caldo bloccando i profili ma la
tenuta estrema veniva garantita da raffreddamento e conseguente ritiro di massa del chiodo.
I profili prodotti in quel periodo, molto belli dal punto di vista estetico perché estremamente lavorati,
arrivarono alla massima espressione estetica nel periodo Liberty (in Francia, nel periodo dell’Art Nouveau,
quasi tutte le strutture impiegano questi elementi molto lavorati che non hanno nessuna riconducibilità alla
linearità delle produzioni odierne nel settore dei profili).
Per capire quali necessità contribuirono alla nascita dell'architettura del ferro basta pensare all'aumento
dell'impiego delle ferrovie, che necessitavano di binari e stazioni; alla necessità, particolarmente nel nord, di
attraversare fiumi e valli, quindi alla crescente edificazione di ponti e costruzioni di navi e battelli; al maggiore
impiego di coperture per gallerie commerciali (coperture), serre e grandi sedi espositive internazionali (come
la torre Eiffel e le strutture per l'Esposizione Internazionale di Parigi del 1889 per festeggiare il centenario
della Rivoluzione Francese).
Prima della Rivoluzione Industriale la committenza era di tipo privato, particolarmente di quella fascia sociale
che deteneva un cospicuo potere economico, come la Chiesa e i nobili, che commissionavano opere
imponenti per esternare il loro potere. Queste opere venivano ordinate ai grandi architetti del tempo.
Il grande senso umanistico dei grandi architetti venne soppiantato dalla progettualità degli ingegneri.
L'ingegnere più rappresentativo del periodo fu Eiffel, il progettista della torre. Eiffel fu di ispirazione per la
scuola di ingegneria parigina dove si insegna ai progettisti come utilizzare questi materiali.
La torre Eiffel fu la prima struttura in ferro di grande altezza che venne realizzata. Il progettista pensando di
doverla erigere su un grande piano, cercò di concepirla in modo che fosse in grado di tagliare il vento
(struttura reticolare) e in acciaio (quindi di essere deformabile ma non soggetta a rottura).
Eventi espositivi
L'architettura assume anche un aspetto politico oltre che economico, vengono create esposizioni dei paesi
che sono in grado di sostenere e pubblicizzare il proprio progresso dove vengono invitati ingegneri a
presentare le proprie opere.
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La prima esposizione fu quella di Londra e il Crystal
Palace fu il primo edificio espositivo costruito, esso venne
smontato alla fine del periodo espositivo. Interamente
costruito in ghisa e vetro (di rilevante importanza è anche
l'evoluzione della lavorazione del vetro che avviene in
questo periodo passando dalla lavorazione a vetro
soffiato a produzione industriale).
Un centinaio di anni dopo la Francia ospitò la sua
esposizione internazionale e a simbolo della
manifestazione venne commissionata la torre Eiffel.
L'opera fu di tale impatto che non viene mai più smontata
perché assunse il simbolo della grandezza tecnologica
francese.
Successiva esposizione fu quella di Vienna.
I francesi regalarono la Statua della Libertà (costituita da
una struttura reticolare rivestita di fogli di rame) agli
americani per celebrare la collaborazione tra i due paesi
e la raggiunta indipendenza.
Tipologie costruttive
Cupola in ghisa della Halle aux Blés - Parigi 1806
(copertura)
Rifacimento di copertura a cupola di preesistente in legno crollata e ricostruita con elementi strutturali in
metallo.
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Bibliotheque Saint Geneviève - Parigi (copertura)
Esternamente sembra un tipico edificio del 1700, dentro gli elementi sono prodotti in serie ma non presenta
nulla di simile ai nostri profilati a doppio T. Sono ben visibili le colonne in ghisa e le arcate principali e
secondarie completamente lavorate.
Gare du Nord - Parigi (stazione)
Struttura meno artistica e più schematica. Sono sempre presenti le colonne, più numerose per ripartire
maggiormente il carico, e le travi reticolari costituite da elementi di acciaio che sono tesi o compressi, uniti da
nodi che funzionano a cerniera (quindi che non trasmettano momento).
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Les Halles - Parigi (copertura)
Edificio non più esistente sostituito dal centro commerciale Forum des Halles. L’edificio era costituito da
navate, con due di loro che addirittura si intersecavano. Erano presenti molte colonne connesse tra di loro
da molti archi su cui gravavano delle colonnine (come una sorta di trave reticolare) che portano la trave che,
a sua volta era caricata da un altro ordine di archi. In copertura vi erano travi reticolari, formate da montanti e
diagonali.
Questi spazi molto ampi potevano essere adatti al commercio e alla circolazione di merci.
Il padiglione delle macchine all'Esposizione di Parigi del 1889
La Sala delle Macchine è stato uno degli spazi espositivi costruiti per l’Esposizione Internazionale di Parigi.
Costruita con travi reticolari particolari con il meccanismo di travi a cerniera. Arco caratterizzato a tre
giunzioni a cerniera, due collegate alla fondazione.
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Torre Eiffel - Parigi (edificazione celebrativa)
Trecento metalmeccanici assemblarono 18038 pezzi di ferro
forgiato, utilizzando 2 milioni e mezzo di rivetti incandescenti
(che furono sostituiti, durante la costruzione stessa, con bulloni).
Considerate le condizioni di sicurezza esistenti a quell'epoca, è
sorprendente osservare che solo un operaio abbia perso la vita
durante i lavori del cantiere (durante l'installazione degli
ascensori).
La torre è alta con la sua antenna 324 m (le antenne della
televisione sulla sommità sono alte 20 m), pesa circa 8000
tonnellate, ma le sue fondamenta discendono di appena 15 m al
di sotto del livello del terreno. Per 40 anni è stata la struttura più
alta del mondo. Per il suo mantenimento servono anche 50
tonnellate di vernice ogni 7 anni. A seconda della temperatura
ambientale l'altezza della Torre Eiffel può variare di diversi
centimetri a causa della dilatazione del metallo (sino a 15 cm più
alta durante le calure estive). Nelle giornate ventose sulla cima
della torre si possono verificare oscillazioni sino a 12 cm.
Statua della Libertà - New York (edificazione celebrativa)
La Statua della Libertà (Statue of Liberty) è un monumento simbolo di New York e
degli interi Stati Uniti d'America.
Svetta all'entrata del porto sul fiume Hudson al centro della baia di Manhattan,
sulla rocciosa Liberty Island. Il nome dell'opera è La Libertà che illumina il mondo
(Liberty Enligtening the World in inglese, La Liberté éclairant le monde in
francese).
Fu progettata dal francese Frédéric Auguste Bartholdi; è costituita da una
struttura reticolare interna in acciaio rivestita da 300 fogli di rame sagomati e
rivettati insieme, che poggia su un basamento granitico grigio-rosa.
Con i suoi 93 metri d'altezza, che dominano l'intera baia di New York, essa risulta
perfettamente visibile fino a 40 chilometri di distanza. Raffigura una donna che
indossa una lunga toga e sorregge fieramente in una mano una fiaccola (simbolo
del fuoco eterno della libertà), mentre nell'altra tiene un libro recante la data del
giorno dell'Indipendenza americana (4 luglio 1776); ai piedi vi sono delle catene
spezzate (simbolo della liberazione dal potere del sovrano dispotico) e in testa vi
è una corona, le cui sette punte rappresentano i sette mari o i sette continenti.
Iron Bridge sul fiume Severn - Shropshire, Inghilterra (ponte)
È stato uno dei primi ponti a tre archi caricati da delle colonne che sorreggono la
piattaforma stradale.
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King’s Cross Station - Londra (stazione)
Caratteristiche sono le coperture delle arcate
Crystal Palace - Londra 1851 (palazzo espositivo)
Il fabbricato arrivava a seicento metri di lunghezza e anche questa era una galleria espositiva.
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Crystal Palace
Il Crystal Palace fu una grandiosa costruzione in stile vittoriano che venne edificata a Londra nel 1851 per
ospitare la prima Esposizione Internazionale. Venne inizialmente eretto ad Hyde Park per poi, dopo tre anni,
essere smontato e ricostruito, sempre a Londra, nel quartiere di Sydenham Hill. Questa struttura, il cui nome
venne attribuito dal giornale satirico del periodo il “Punch”, rappresenta uno degli esempi più eclatanti
dell’architettura del ferro; diede ispirazione a molte altre opere spesso intitolate con lo stesso nome in suo
onore. Dopo il suo trasloco, nel 1936, venne interamente distrutto da un incendio.
Versione originale della costruzione
Il progresso tecnologico e siderurgico che interessò il periodo a cavallo tra il ’700 e l’’800 contribuì ad
accrescere alla larga diffusione ed utilizzo del ferro nell’ambito costruttivo. Da elemento accessorio, il
materiale ferroso assunse la caratteristica di elemento basilare. L'impero britannico, la cui crescente
affermazione era dovuta all’espansione in tutto il mondo e alle agiate condizioni delle classi medio-alte del
periodo vittoriano, diede vita al rinnovamento del mondo industriale e alle sue produzioni.
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Dal progetto alla realizzazione
Nel 1850, il Principe Alberto, marito della Regina Vittoria, organizzò la celebrazione della prima esposizione
universale mondiale. I sovrani erano accesi sostenitori della grandiosità del potere industriale britannico. Per
l’occasione si pensò di erigere un palazzo espositivo che promuovesse lo sviluppo industriale. Come luogo
di edificazione venne scelto lo spazio aperto di Hyde Park, nel cuore verde di Londra. La decisione di una
locazione temporanea prese subito piede perché parve inadeguato occupare un luogo così importante con
un edificio di diversi ettari.
Al concorso indetto per la presentazione del progetto risposero 240 candidati ma quelli che riscossero
maggior interesse furono il francese Hector Horeau e l'irlandese Richard Turner; entrambi i loro disegni
proposero un edificio interamente costruito in ferro e vetro. Un freno a queste realizzazioni venne posto per
l’impossibilità di poter riutilizzare gli elementi prefabbricati dopo lo smontaggio dell'edificio.
Crystal Palace: visione frontale e pianta dell'edificio
Il comitato responsabile dell’organizzazione espositiva decise di proporre un progetto base da sottoporre ad
un’eventuale sviluppo ad altri architetti. Tra le idee presentate prevalse quella di Joseph Paxton, allora
famoso costruttore di serre, che prometteva l'esecuzione più rapida. Infatti, la costruzione poteva avvalersi di
materiale prefabbricato e prodotto in serie, in maniera tale da permettere che l'edificio venisse eretto in soli
quattro mesi.
Lo sviluppo prevedeva una collocazione modulare di spazi aventi la forma quadrata con dimensioni di 77 m
x 17 m per ognuna di queste unità. Esso raggiungeva una superficie totale di 84000 m². I vari spazi di
esposizione vennero distribuiti, a grandi linee, rispettando lo schema dei vari elementi quadrati uguali tra di
loro. La costruzione era costituita da una navata centrale lunga 600 m nella quale, per ovviare al problema e
alle contestazioni, Paxton innestò un transetto coperto da una volta a botte in ghisa e vetro al fine di
preservare alcuni alberi di antica età e assicurando una doppia simmetria di forma alla sua opera.
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Interni del Crystal Palace
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Questa struttura geometrica non aveva, in sé, nulla di nuovo, ma il suo uso era innovativo sotto diversi punti
di vista e comportava notevoli vantaggi: l'uso di sostegni di ferro permetteva una totale rinuncia a grossi
pilastri e muri portanti, per cui quasi tutta la superficie esterna poteva essere costruita con vetro. Inoltre, la
produzione industriale degli elementi facilitava enormemente l'applicazione del concetto, compreso quello
del progetto di una successiva ricostruzione (volendo anche in forma ampliata).
Gli ampi spazi trasparenti, costituiti dalle superfici vetrate, e l’assenza di elementi di decoro, furono da fonte
ispiratrice al concetto di linearità, apertura degli spazi e pulizia di forme che troveranno la massima
espressione nell’architettura moderna.
L’unica nota espressiva venne affidata a Owen Jones che utilizzo i colori primari per distinguere gli elementi
di sostegno e di separazione degli spazi interni.
Le nervature radiali della facciata principiale, presso la volta a botte, erano ispirate a quelle delle foglie di
una ninfea, la “Victoria amazonica”. Secondo Paxton, che era anche giardiniere, le piante andavano
considerate tra i migliori modelli di ingegneria.
La ricollocazione del Crystal Palace
Nel corso della ricollocazione nel quartiere di Sydenham Hill vi furono degli arricchimenti sostanziali: la volta
a botte già presente solo sul transetto arrivò a coprire l'intera costruzione, che divenne non solo più estesa,
ma anche più alta. Furono poste torricelle laterali ai lati dello stabile: queste venivano usate per
immagazzinare l'acqua di cui avevano bisogno le piante.
Il Crystal Palace ricostruito in versione ingrandita dopo il trasloco:
l'edificio fu ampliato; la volta a botte venne estesa a tutta la costruzione
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Utilizzo
Dopo l'esposizione universale, gli utilizzi successivi del palazzo furono molteplici. Tra l'altro vi si svolgevano
anche delle manifestazioni sportive: ad esempio, il club inglese di calcio che svolgeva le proprie attività in
questo palazzo prese il nome dello stabile: Crystal Palace F.C. Il Crystal Palace ospitò anche una delle
prime esposizioni sui dinosauri ed il primo Jamboree mondiale dello scautismo. Verso la fine del periodo
interbellico, ospitò degli importanti studi televisivi.
La fine del Crystal Palace
Gli incendi sono degli inconvenienti abbastanza tipici per costruzioni di questo tipo: già nel 1866 le fiamme
minacciarono di demolire il palazzo. Lo stesso inconveniente riguardava diverse delle principali costruzioni
ispirate a quella londinese: Nel 1858, a pochi anni dalla costruzione, veniva annientato il New Crystal Palace
di New York. Nel 1931, fu la volta del Glaspalast a Monaco di Baviera.
Il Crystal Palace di Londra venne definitivamente distrutto in un rogo il 30 novembre 1936. Di notte, luce e
fumo potevano essere riconosciuti a chilomentri di distanza. In un discorso pronunciato nel 1936 alla
Camera dei Comuni, Winston Churchill commentò emblematicamente l'incendio del Crystal Palace, dicendo
che quell'avvenimento segnava la fine di un'epoca.
Rimasero in piedi soltanto le due torricelle laterali, danneggiate dall'incendio e in seguito abbattute durante la
seconda guerra mondiale per ragioni di sicurezza. Nonostante i favori e l'ammirazione destati nel pubblico, il
concetto sviluppato da Paxton e ripreso da altri aveva dimostrato di non andare sempre incontro alle
esigenze della committenza, che in genere desiderava costruzioni destinate a durare nel tempo. Per questo,
la costruzione di nuovi edifici del genere non venne continuata.
In epoca più recente, tuttavia, il Crystal Palace è diventato una fonte di ispirazione spesso citata
nell'architettura postmoderna.
Fonti:
crystalpalacefoundation.org.uk
it.wikipedia.org
quarantotto.altervista.org
erickbaldi.altervista.org (La nuova architettura del ferro in Europa)
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