7. Semplificare la sintassi. 13 marzo 2017 File

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Laboratorio di scrittura
Mirko Tavosanis
13 marzo 2017
Semplificare la sintassi
Ancora due parole sul lessico
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Significato
• Attenzione! Capita spesso di trovare parole che
non sono usate nel significato corretto
• Un esempio tipico: «paventare» non significa
‘prevedere’ ma ‘temere’
• Anche questo è un problema difficile da notare
da soli (e non c’è evidenziazione automatica
degli errori)
• Se avete anche solo un minimo dubbio, però,
controllate sul vocabolario!
• Le parole «difficili» o lunghe sono una tipica
fonte di errore
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E i sinonimi?
• A scuola si insegna a variare, e va bene, perché
occorre far pratica
• Ma sul lavoro, molto spesso, è più chiaro ripetere –
e nelle voci di enciclopedia è quasi obbligatorio: se
una cosa si chiama così, va chiamata così in modo
coerente
– non “John Waters”, “il visionario di Chicago” e “il regista”,
ma “Waters” e basta
• Le ripetizioni fastidiose devono essere gestite in
altro modo: usando pronomi, costruendo la frase in
modo diverso, e così via
• Inoltre, i sinonimi perfetti sono rarissimi (tra e
fra, utilizzare e usare, e poco altro)
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Sintassi
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Sintassi
Il polo negativo:
la sintassi dei testi burocratici
Il Capostruttura, vista la delibera UGC n.
345 in data 3 ottobre 2008, visto il parere
del Comitato ristretto emesso in data 7
ottobre 2008, vista la lettera di richiesta
proveniente dal signor Formiggini Marco e
protocollata in data 16 settembre 2008,
sentito il parere del Direttore... [si va avanti
così per un pezzo] ... delibera che....
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Origine della sintassi burocratica
• Le ragioni della difficoltà si spiegano
guardando le origini
• Il linguaggio burocratico ha origine dal
linguaggio giuridico (= leggi)
– Le leggi sono la fonte primaria della
normativa
• Questo produce imitazione:
– a livello lessicale e morfosintattico
– a livello di organizzazione del testo
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La struttura del testo giuridico
• Il linguaggio giuridico è colto e ricco di usi
formulari (che di solito sono tecnicismi specifici!)
• La struttura dei testi giuridico-legislativi è
particolare perché rispetta quasi sempre la
sequenza soggetto-motivazione-informazione
principale:
Il Presidente della Repubblica
Visto […]
Visto […]
Considerato […]
Decreta:
Art. 1…
Art. 2…
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Performatività
•
I testi legislativi hanno una certa struttura
perché hanno valore legale
•
Il mancato rispetto della formula può influire
sulla capacità performativa (fare eseguire un
ordine)
•
... anche se nella realtà spesso si procede per
“aggiustatine”, interpretazioni e sanatorie
•
Quel che conta: c’è una tradizione per cui alcuni
errori formali, portati in tribunale, possono far
invalidare la legge
•
In questo contesto, la comprensibilità è
secondaria
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Sintassi dei testi burocratici:
un errore di impostazione
•
Il testo burocratico imita la lingua e
l’impostazione del testo legislativo
•
Però non ha valore legale (semmai, ha valore
informativo!), quindi non avrebbe bisogno di
seguire una struttura precisa
•
Per esempio, non occorre che la motivazione
preceda l’informazione
•
Di solito al destinatario interessano prima i
risultati, e solo in seconda battuta le motivazioni: si
dà per scontato che ci sia una ragione per il
provvedimento, e solo in alcuni casi occorre
spiegarla (gentilmente)
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Oggetto:
comunicazioni urgenti
“A seguito comunicazione telefonica
della signora X del Dipartimento di
prevenzione della USL 5 di Pisa,
relativa a caso di scarlattina
accertato, le SSLL sono pregate di far
controllare la/il proprio/a figlio/a dal
pediatra in ordine ai seguenti sintomi:
mal di gola e leggera febbre.”
Anche in questo caso: esempio reale! 11
La sintassi del testo burocratico
• Periodi lunghi e complicati caratterizzati da
connessioni complesse
• Frasi complesse con più subordinate
• Incisi
• Verbi in forma passiva
• Verbi in forma impersonale
• Participio presente con funzione di verbo
(“avente oggetto”)
• Gerundio al posto di proposizioni dipendenti di
modo finito
• Futuro con valore di imperativo
• Doppia negazione
• Questi tratti di solito riducono la comprensibilità ed è bene
sostituirli!
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Criteri di semplificazione
• Preferire frasi brevi formate da meno di 25
parole
• Escludere frasi con più di 40 parole
• Privilegiare la coordinazione rispetto alla
subordinazione
• Servirsi soprattutto del modo indicativo
• Usare se possibile la forma attiva, più esplicita
e diretta della forma passiva
• Limitare l’uso della costruzione impersonale
• Evitare frasi incidentali o parentetiche
• Limitare l’uso della nominalizzazione (controllare
anziché effettuare il controllo)
(elaborati da Emanuela Piemontese)
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Sintassi: la nominalizzazione
Al posto del VERBO viene messa una coppia
VERBO + SOSTANTIVO.
Per esempio:
verificare > effettuare una verifica
controllare > effettuare un controllo
Operativamente: per alleggerire il discorso,
eliminate le nominalizzazioni (e quel che assomiglia
a una nominalizzazione)
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Raccomandazioni per la sintassi:
che cosa valutare
(Piemontese 1996, p. 143-146)
• la coordinazione o la subordinazione
• la forma attiva o la forma passiva
• la forma personale o la forma impersonale
• la forma affermativa o la forma negativa
• Quello consigliato è il primo elemento… ma
nel caso della forma passiva, a volte ci sono
ottime ragioni per usarla (v. Fortis)
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Frasi brevi
•
C’è una buona correlazione tra brevità e
comprensibilità: le frasi brevi sono più
comprensibili
•
Gli studi mostrano un calo della comprensibilità
nelle frasi che hanno più di 25 parole (non è
una legge fisica, ma è bene tener presente questo
riferimento)
•
In questi casi: Spezzate con il punto fermo .
•
Nei limiti del possibile, evitate la subordinazione
•
Evitate anche di cadere nell’eccesso opposto
scrivendo frasi troppo brevi… però questo
succede di rado
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Frasi troppo brevi
• “Gli italiani. Assuefatti alla sfiducia, che alita su
di loro come una densa nube grigia. La respirano
senza maschera, senza bombola. E sopravvivono
egualmente. Il problema è che, in questo clima,
sono le istituzioni, il mercato, a soffrire. Per
delegittimazione; per depressione. D’altra parte,
per promuovere la fiducia in ambito sociale ci
sarebbe bisogno di esempi virtuosi.”
Ilvo Diamanti, La Repubblica, 4 gennaio 2004
• Un modo di scrivere diventato di moda nei soli pezzi di
opinione dei quotidiani: si usa il punto fermo anche per
isolare complementi o predicati.
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Importante! Il punto
•
Per adesso ci occuperemo solo del punto
– Non ci occuperemo di virgole, punti e virgole e
così via
•
Useremo i punti per spezzare le frasi
•
Faremo così per rendere più chiaro il discorso:
occhio e cervello sono aiutati da una suddivisione
in frasi
•
(Parleremo più avanti, in modo sistematico, della
“scrittura per l’occhio”)
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Dentro la frase...
• Inserire una sola informazione principale
(tremendamente generico, come
consiglio...)
• Se ci sono più informazioni collegate,
separarle
• Evitare la subordinazione
• Il lettore deve essere in grado di
individuare chiaramente il significato del
discorso
• Si impara con la pratica...
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Esempio
“Credo che il sito non sia facilmente
migliorabile dato che è semplice,
chiaro ed esaustivo per ogni
informazione ricercata, nonostante
questo ho avuto la curiosità di
mandare un e-mail alla redazione per
presentare un problema ma la
risposta mi è arrivata solamente
dopo diverse settimane di attesa.”
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Corsivo: da cancellare
Grassetto: da sostituire
“Credo che il sito non sia facilmente
migliorabile dato che è semplice,
chiaro ed esaustivo per ogni
informazione ricercata. Nonostante
questo ho avuto la curiosità di
mandare un e-mail alla redazione per
presentare un problema ma la
risposta mi è arrivata solamente
dopo diverse settimane di attesa.”
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La punteggiatura in generale
•
La punteggiatura ha due funzioni:
–
–
Ritmica (indicare pause)
Logica (indicare suddivisioni del pensiero)
•
Nella scrittura professionale prevale di regola
la funzione logica
•
La punteggiatura permette di identificare con
l’occhio le parti in cui è suddiviso un
discorso
•
Si fa così: parola, segno di punteggiatura,
spazio, parola successiva.
•
–
E non così: parola , segno di punteggiatura ...
–
E nemmeno parola ,segno di punteggiatura...
Occhio ai vostri testi!
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Esempi estremi?
• Mario, è arrivato Paolo
• Mario è arrivato, Paolo
• I rapinatori fuggirono sparando. La
polizia li inseguì
• I rapinatori fuggirono. Sparando,
la polizia li inseguì
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Esempio non estremo
“In sintesi, il servizio offerto del sito
con gli utenti generici è molto
soddisfacente non viene tralasciato
niente tutto è curato nei minimi
particolari questo fa pensare ad una
buona organizzazione, infatti non
solo vengono esposti i contenuti ma
si evince uno studio su come devono
essere presentati gli argomenti per
rendere intuitiva la navigazione.”
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Modello positivo
• Frasi relativamente brevi
• Frasi collegate in modo esplicito
attraverso congiunzioni testuali
esplicative: infatti, perché, invece...
(tutte parole che hanno un senso
preciso)
• Il discorso deve essere
•
•
•
Chiaro
Comprensibile
Preciso
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Ma la sintassi serve davvero?
“Caricavo il moschetto – sparavo – un’idea – correvo nella
cantina – la buttavo giù – tornavo indietro – sibilo, scoppio – di
nuovo nella cantina – penna e calamaio – ancora indietro – tagli
e ferite – bei tempi, signore” (Charles Dickens, Il circolo
Pickwick)
• Risposta: a volte serve, a volte no!
• La sintassi riduce le ipotesi verosimili sui concetti
• Un “infatti”, un “invece” e così via chiariscono i rapporti
logici tra le componenti di un discorso
• In molte lingue si procede invece per accostamento: cinese,
riau...
Bibliografia:
David Gil, How much grammar does it take to sail a boat?
Fred Karlsson, Origin and maintenance of clausal embedding complexity
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Per esempio: quando ci sono
cose che assomigliano a un
elenco...
• ... meglio scrivere un elenco che un
discorso articolato, ma confuso e poco
comprensibile (“Senti, compra le uova, poi
vai a prendere anche un po’ di patate, e
già che ci sei, guarda se le arance adesso
costano poco. Anzi, di patate ne serve
almeno un chilo...”)
• Un po’ come succede nelle diapositive...
• In casi del genere le frasi articolate
servono a poco: i rapporti tra gli elementi
sono chiari
Bibliografia
•
Il riferimento scientifico è:
Maria Emanuela Piemontese, Capire e farsi
capire. Teorie e tecniche della scrittura
controllata. Napoli, Tecnodid, 1996.
•
•
Il cap. IV presenta le Tecniche di redazione di
testi di facile lettura e, in particolare:
–
Il lessico a 5.2.1
–
La sintassi a 5.2.2
Trovate molte indicazioni anche all’interno di
Scrivere per il web di Daniele Fortis (capitoli 4 e
5)
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